Già obbligatorio per i patronati e i Caf, dal primo ottobre lo SPID, il Sistema Pubblico d’Identità Digitale, diventa anche l’unico canale di accesso ai servizi dell’Inps. Con gradualità, naturalmente: viene prevista una fase transitoria per cui le password rilasciate fino a questo momento (mentre dal primo ottobre non ne verranno più rilasciate di nuove) rimangono valide fino alla scadenza naturale. Monitorando l’andamento dell’acquisizione dello SPID da parte degli utenti, l’Inps deciderà poi, insieme ai ministeri competenti (Innovazione e Lavoro) e all’AGID quando porre fine in via definiva alla validità di tutti i Pin rilasciati in precedenza.
Pin e password però non scompaiono: rimangono validi in particolare per una serie di categorie che non possono accedere allo SPID. Si tratta in particolare dei minorenni, delle persone che non hanno documenti di identità italiani e delle persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno.
Rimane inoltre in uso il Pin temporaneo: si tratta di un codice d’accesso utile per la fruizione dei servizi tramite Contact Center. Attraverso la funzionalità “Pin Telefonico” presente su “Myinps” gli utenti che accedono ai servizi Inps attraverso le credenziali SPID, CNS o CIE possono scegliere di generare un Pin temporaneo la cui validità può essere di un giorno, una settimana, un mese o tre mesi.
L’adozione dello SPID non si limita all’Inps: viene previsto infatti dalle norme sulla semplificazione proprio perché consente agli utenti di interagire con l’intero sistema pubblico e con i soggetti privati aderenti, e dà accesso anche ai servizi in rete delle pubbliche Amministrazioni dell’Unione europea. Il sistema SPID è inoltre dotato di livelli di autenticazione grazie ai quali l’Istituto potrà cogliere nuove opportunità per abilitare servizi al momento non disponibili che richiedano una maggiore affidabilità nella fase di riconoscimento dell’utente (firme digitali, pagamenti, ecc.).
Soprattutto, quello dell’Inps è un primo passo per un’adozione generalizzata dello SPID in modalità esclusiva. E’ solo attraverso lo SPID per esempio che a novembre si potrà avere accesso al bonus mobilità (che riguarda monopattini elettrici, biciclette, ecc). Inoltre dal 15 novembre anche il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali darà accesso ai propri servizi con le stesse modalità.
Per ottenere uno SPID il cittadino maggiorenne deve fornire un documento d’identità valido, la tessera sanitaria e il codice fiscale. Serve poi anche un indirizzo email e un numero di telefono cellulare. Una volta entrati nel sito dell’Inps, per l’autenticazione si ha la scelta tra nove “Identity Provider”: sono Aruba, InfoCert, Intesa, Lepida, Namirial, Poste, Sielte, Register.it, Tim. Non seguono tutti la stessa procedura, e i costi non sono gli stessi. Si va dal riconoscimento effettuato presso gli uffici postali, che è gratuito, a quello fatto attraverso la webcam, da casa, che richiede un costo (come del resto il riconoscimento a domicilio effettuato dalle stesse Poste).
“E’ un sistema all’avanguardia nel mondo. – osserva Max Pellegrini, amministratore delegato di Namirial, uno dei nove Identity Provider – Io vengo dagli Stati Uniti, e lì non è previsto niente del genere. Lo SPID non diventerà obbligatorio per legge, ma diventerà talmente conveniente usarlo che a breve sarà il modo preferenziale e poi unico per collegarsi ai servizi della Pubblica Amministrazione. Agli utenti che ci scelgono noi garantiamo una procedura di identificazione interamente digitale, ma abbiamo anche attivato un servizio presso gli studi dei professionisti”.
Le nuove regole di accesso dell’Inps daranno sicuramente un forte impulso alla diffusione dello SPID che comunque al 3 settembre, ha comunicato l’AGID, l’Agenzia per l’Italia Digitale, era già stato attivato da dieci milioni di cittadini, con una decisa accelerazione rispetto al 2019 (già 4,5 milioni gli utenti in più). Tra gennaio e luglio lo SPID è utilizzato in media 8 milioni di volte al mese per accedere ai servizi online.