Dal Billionaire al Phi Beach, al vaglio i video delle feste. Prime denunce ai sindacati: “Non c’era la percezione del pericolo”. Nel Lazio via ai test per chi si imbarca a Civitavecchia. Piano della Protezione civile per il rientro dei turisti positivi
TEMPIO PAUSANIA – Nel giorno in cui la Sardegna sfonda la soglia psicologica delle duemila positività (siamo a 2.022, per la precisione), la procura di Tempio si muove sul caso dell’infezione della Costa Smeralda. E sono primi passi molto cauti. È stato aperto infatti un fascicolo d’inchiesta che, al momento, è privo di indagati e di ipotesi di reato, ma che potrebbe presto essere rimpolpato con le testimonianze dei dipendenti contagiati nei locali della movida. A cominciare da quelli del Billionaire di Flavio Briatore.
L’indagine sulla movida – I magistrati hanno visionato le foto e i filmati postati sui social a cavallo di Ferragosto, quelli in cui si vedono chiaramente i clienti (e talvolta anche i membri dello staff) ballare o girare tra i tavoli senza mascherina, e hanno acquisito alcuni articoli di giornale. Per ora si tratta di un’indagine conoscitiva. Nessuno, in procura a Tempio, fornisce dettagli. Né lo fa il procuratore capo Gregorio Capasso, che si trova ancora in ferie. Gli inquirenti stanno valutando preliminarmente se quelle immagini e le presunte violazioni dei protocolli anti-Covid che esse testimoniano, possano configurare delle ipotesi di reato. L’approfondimento segue necessariamente la coda del contagio, dunque non riguarda solo il Billionaire di Briatore (59 i contagiati nello staff), ma è esteso a tutti i locali interessati: tra questi il Phi Beach di Baja Sardinia (una ventina i dipendenti positivi), il Controvento di Porto Cervo (almeno due positivi tra cui il controverso ristoratore Johnny Micalusi, ricoverato in gravi condizioni a Sassari), il Country Club di Porto Rotondo (l’esito complessivo dei tamponi è ancora incerto), il resort sull’Isola di Santo Stefano (25 positivi tra i lavoratori) alla Maddalena. continua a leggere