L’indagine sull’evacuazione fantozziana a Londra da un Airbus A320 con un problema tecnico. Alcuni viaggiatori sbalzati via dal getto d’aria di uno dei motori lasciato acceso
È stata un’evacuazione quasi fantozziana, con gli assistenti di volo che dispiegano gli scivoli di loro iniziativa, il comandante che vede a sorpresa i passeggeri abbandonare l’aereo — molti con le valigie —, il primo ufficiale che va a controllare la situazione in cabina solo per scoprire che non c’è più nessuno, compresa la metà dell’equipaggio, bagagli buttati alle uscite d’emergenza e viaggiatori feriti — anche se in modo lieve — perché quando lasciano il velivolo uno dei motori è ancora in funzione e produce una corrente d’aria che arriva a 105 chilometri orari sbalzandone diversi di loro e facendo volare via gli effetti personali. Soprattutto: è stata un’evacuazione non necessaria.
Il documento – Si legge un po’ di tutto nelle 33 pagine del rapporto d’inchiesta pubblicato il 6 agosto dall’«Air Accidents Investigation Branch» (il dipartimento investigativo del Dipartimento dei Trasporti britannico) su quanto avvenuto la sera del 1° marzo 2019 all’aeroporto di Londra Stansted all’Airbus A320 di Lauda, la compagnia a basso costo austriaca del gruppo Ryanair. Ma soprattutto si nota la critica degli esperti del Regno Unito alle simulazioni sulle procedure di abbandono dell’aeromobile in caso di emergenza: procedure ritenute inadeguate perché non tengono conto della realtà, a partire dal fatto che molti passeggeri — anche in condizioni di pericolo — non se ne vanno senza il loro bagaglio a mano, finendo per ostacolare le manovre di uscita degli altri.
DOCUMENTO: (premere il link qui sotto) il rapporto d’indagine sull’Airbus A320 (in inglese)