





articolo: https://sport.sky.it/calcio/serie-a/2019/04/03/cagliari-kean-razzismo-giulini-comunicato.html
Tommaso Giulini vuole fare chiarezza. Le parole dette nel post partita di Cagliari-Juventus, caratterizzato dalla polemiche relative ai fischi e ai buu razzisti rivolti da qualche tifoso a Moise Kean, hanno acceso una discussione che ora il presidente del club sardo vuole riportare sui giusti binari. Per farlo, ha deciso di esprimersi attraverso un comunicato ufficiale.
“L’argomento merita una profondità che capisco sia complicato esprimere in uno studio televisivo in pochi concitati minuti – ha ammesso – Detto questo ci sono due aspetti da tenere in considerazione:
1. Anche un solo “buu” va condannato, sempre. Ma non basta una condanna, per sconfiggere il razzismo ci vuole impegno, cultura e iniziative. Tutto quello che il Cagliari fa, dalla Scuola di Tifo alla Curva Futura per i bambini, dalla Quarta Categoria alla Football Academy e alle altre numerose attività, è proprio volto a creare un contesto culturale diverso. E la realizzazione della nostra nuova casa va in quest’ottica. Il razzismo si condanna ma soprattutto si sconfigge. E per farlo occorre aggiungere fatti alle parole.
2. C’è un secondo aspetto, che non è minimamente legato al primo e che riguarda un ambito molto sensibile e si chiama Rispetto. Noi insegniamo ai ragazzi del nostro settore giovanile che il calcio è gioia, divertimento. E che il fine di tutto, il gol, è un momento di condivisione meraviglioso. Lo facciamo tutti i giorni cercando di imparare da club come il Barcellona o il Manchester City, che da tempo lavorano con i giovani su questi aspetti. Venerdì scorso Fabio Pisacane dopo il gol non è andato a ‘sfidare’ una tifoseria (quella del Chievo, ndr) già tesa per la situazione di classifica, ma ha mimato il gesto del pancione condividendo con i compagni questa gioia. Ma nonostante ciò, tutti dobbiamo impegnarci a lavorare perché a partire dai più giovani si capisca che rispettare il prossimo, il suo stato d’animo, la sua frustrazione è un gesto lodevole. Sempre.
Ribadisco non è un rapporto causa effetto giacché non c’è nulla che possa in alcun modo giustificare un solo buu. Il razzismo è da condannare sempre in ogni sua anche infinitesimale forma. Ma gli anticorpi si creano anche insegnando soprattutto alle nuove generazioni che il calcio è gioia e che il rispetto per gli altri fa di noi delle persone migliori. Il Cagliari negli ultimi anni sta facendo un importante lavoro in termini di cultura condivisa e di diffusione di valori positivi, anche attraverso azioni concrete come la realizzazione di infrastrutture atte a favorirli”.

Al 40′ del secondo tempo, l’attaccante della Juventus, Moise Kean, ha trovato il gol del raddoppio al Sardegna Arena contro il Cagliari. Il bianconero e talento della Nazionale Italiana si è tolto qualche sassolino dalla scarpa dopo la sua rete.
Il classe 2000 si è infatti diretto verso la Curva del Cagliari esultando a braccia aperte. Un modo per rispondere ai diversi ululati razzisti arrivati nei suoi confronti nel corso del secondo tempo. continua a leggere

Pelé, pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento (Três Corações, 23 ottobre 1940), è un dirigente sportivo ed ex calciatore brasiliano, di ruolo attaccante.

PARIGI – Paura per Pelé, ricoverato in ospedale nella notte a Parigi dopo un malore che lo ha colto nella sua stanza d’albergo. Dopo il suo incontro a Parigi con Kylian Mbappé, il tre volte campione del mondo brasiliano si è sentito male. Le sue condizioni comunque a quanto si apprende non sono gravi.
Pelé, 78 anni e diversi problemi di salute alle spalle, è stato colto da spasmi e febbre alta in piena notte ed è stato ricoverato per motivi precauzionali. continua a leggere
articolo di Enrica Di Battista: http://www.ansa.it/sito/notizie/magazine/numeri/2019/03/31/laquila-10-anni-dopo-una-ricostruzione-a-meta_5064e970-5950-4a1a-9e63-2f7bb7d48170.html
A dieci anni dal 6 aprile 2009 la ricostruzione materiale dell’Aquila, faticosamente, procede. A stentare è il ritorno alla vita vera. Tornano a splendere chiese e palazzi, i gioielli della città di Federico II. Le periferie sono completate da anni, la ricostruzione privata del centro storico è in fase avanzata, anche se ancora manca tanto. La vera ombra riguarda la ricostruzione pubblica, praticamente al palo, e in particolare quella delle scuole: nessuna ad oggi è stata ricostruita, una è in ricostruzione, la Mariele Ventre.
Restano come nel 2009 gli scheletri delle vecchie scuole, abbandonate e non demolite, dalla Mazzini alla Carducci all’Istituto d’arte Muzi. Da diversi anni sono disponibili 44 milioni ma le uniche scuole ricostruite e rientrate in centro storico sono due private. I bambini e i ragazzi delle tante pubbliche vanno ancora a lezione nei MUSP, i Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio che nel settembre 2009 fecero fronte all’emergenza. “Sono pur sempre lamiere”, sottolinea Silvia Frezza della Commissione Oltre il MUSP. Ci sono dunque bambini e ragazzi che non hanno mai conosciuto una scuola vera.
L’Aquila è passata dalla fase emergenziale ad una ordinaria senza considerare che qui la ricostruzione pubblica avrebbe bisogno di norme differenti, afferma il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il quale ha da poco archiviato una crisi nella giunta. Senza considerare “le farraginosità del nuovo Codice degli appalti. Quello che ho a più riprese chiesto al governo – è l’appello del primo cittadino – è la possibilità di ricorrere a procedure più snelle e veloci, ovviamente sempre nell’ambito di un quadro normativo rispettoso della legalità”. continua a leggere