Nella notte il cda blucerchiato ha firmato la prima bozza di accordo per il passaggio del club all’attuale patron del Leeds, Andrea Radrizzani, e al suo socio Matteo Manfredi

«Dall’inferno ritorneremo», recitava uno striscione presente venerdì in gradinata Sud durante Sampdoria-Sassuolo. Ora, dopo una intensa nottata di lavoro, il peggio è evitato: è arrivata la fumata bianca per la cessione della Sampdoria nelle mani di Andrea Radrizzani, azionista di maggioranza del Leeds, e del socio Matteo Manfredi, che attraverso il fondo «Gestio Capital» si è affiancato proprio alla «Aser Ventures» di Radrizzani.
Fuori dalla corsa il finanziere romano Alessandro Barnaba, supportato dall’ex presidente blucerchiato Edoardo Garrone, che nei mesi scorsi ci aveva provato con offerte vincolanti, ma considerate non abbastanza buone dagli attuali proprietari (Massimo Ferrero aveva bloccato la cessione della Sampdoria dato che Barnaba non intendeva versare nulla a quello che è l’attuale azionista di maggioranza del club). Il consiglio di amministrazione, che dopo l’assemblea andata deserta anche ieri si riunirà ancora la settimana prossima, si è convinto: la proposta di Radrizzani-Manfredi è quella giusta.
Lunedì prevista l’assemblea dei soci dove dovrebbe arrivare anche il via libera dei Ferrero . D’accordo con la decisione del cda anche banche creditrici, advisors e creditori locali, che grazie alla cessione della Sampdoria potranno finalmente ricevere i propri crediti tenendo in vita le rispettive realtà. A pochi giorni da scadenze incombenti, dunque, la Samp riesce così a salvarsi: i dettagli degli accordi emergeranno nelle prossime ore, ma una trentina di milioni dovrebbero finire nelle casse di Massimo Ferrero, detto «Viperetta», che potrà chiudere i contenziosi legati ai concordati romani. Missione compiuta: la Samp è salva. E ripartirà dalla B senza penalizzazioni o «magagne» extra campo che spesso quest’anno ne hanno condizionato la stagione sportiva.




