Tifosi dell’Inter solo nel settore ospiti: e gli italiani si travestono da portoghesi


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/champions/2023/03/14/news/porto_inter_ordine_pubblico-392088282/?ref=RHLF-BG-I392041558-P11-S1-T1

Si pone un problema per chi ha acquistato tagliandi in settori nei quali sarebbe inevitabile il contatto con i sostenitori di casa. Un divieto che si cerca di aggirare munendosi di sciarpe Dragoes

I tifosi dell’Inter che hanno acquistato i biglietti per i settori destinati ai soci e ai tifosi dell’FC Porto non potranno accedere all’Estádio do Dragão”. Questa la comunicazione del club portoghese, rilasciata solo ieri, che sta gettando nella preoccupazione i tanti tifosi interisti che hanno acquistato biglietti per settori diversi da quello degli ospiti. Il Porto adduce come motivazione “ragioni di sicurezza”.

Chiedendo spiegazioni allo stadio, ci si sente rispondere in modo vago che: “Probabilmente non saranno ammessi tifosi con sciarpe e bandiere dell’Inter, al di fuori del settore ospiti”. E se fosse così, sarebbe tutto sommato rassicurante per chi ha già acquistato a caro prezzo voli e tagliandi, oltre al soggiorno in hotel. Però il comunicato dice altro: “I biglietti per tutti i settori dell’Estádio do Dragão, ad eccezione dei posti per i tifosi ospiti e inviati al club ospite per la vendita, sono esclusivi per i tifosi del Futebol Clube do Porto. Per motivi di sicurezza, l’accesso all’impianto sportivo non sarà consentito ai tifosi della società ospite titolari di biglietti non acquistati direttamente da Football Club Internazionale Milano”. E c’è una bella differenza.

Il sito web di informazione sportiva MaisFutebol suggerisce questa interpretazione: “Un tifoso dell’Inter che ha acquistato un biglietto per assistere alla partita in un settore non destinato ai tifosi della squadra ospite sarà escluso”. Nel dubbio, diversi tifosi interisti si stanno attrezzando, acquistando sciarpe del Porto. Un souvenir della trasferta che potrebbe risultare molto utile per accedere allo stadio questa sera. Pare che i tifosi interisti che potrebbero avere problemi saranno circa novecento.

Ternana, la calciatrice Deborah Salvatori Rinaldi ha un tumore: la società le rinnova il contratto: «Il gesto mi ha fatto piangere»


articolo: https://www.corriere.it/cronache/23_marzo_14/ternana-calciatrice-deborah-salvatori-rinaldi-ha-tumore-societa-rinnova-contratto-il-gesto-mi-ha-fatto-piangere-302d2844-c25c-11ed-b2d4-71b1e6158fab.shtml

Deborah Salvatori Rinaldi

L’atleta, 31 anni, centravanti della squadra femminile, operata al seno, ha raccontato la sua storia in un post su Facebook. «I dirigenti mi hanno accolta in spogliatoio con il contratto in mano, mi sento fortunata»

«Quella mattina prima di allenarmi ho parlato dentro lo spogliatoio… stavo lasciando la nave per correre sulla mia scialuppa. Quella mattina, dopo l’allenamento, i dirigenti Paolo Tagliavento e Isabella Cardone erano nello spogliatoio con il rinnovo in mano. La Ternana quella mattina mi ha fatto piangere». Con un post su Facebook Deborah Salvatori Rinaldi, 31 anni, attaccante della squadra femminile della Ternana che milita in serie B, ha voluto ringraziare e raccontare la sua storia. Dopo aver scoperto di avere un tumore al seno Deborah ha voluto subito condividere la sua angoscia con le compagne di squadra e la dirigenza della società. Pronta ad affrontare l’intervento, le cure e un’inevitabile periodo di stop dall’attività agonistica. Ma qui è arrivata la sorpresa. Invece di limitarsi agli abbracci e qualche parola di conforto la Ternana le ha voluto mostrare concretamente di voler stare al suo fianco, rinnovandole il contratto anche per la prossima stagione calcistica. continua a leggere

Colicoderviese, calciatore 17enne insulta l’arbitro dopo la partita: espulso, gli rompe il naso con un pugno


articolo di Barbara Gerosa:

Il giocatore  appartiene alla Colicoderviese (Lecco). L’episodio, al termine della trasferta  contro la Vertovese, in provincia di Bergamo

L’aggressione al termine della partita, quando le squadre stavano tornando negli spogliatoi. Un giocatore di 17 anni della Colicoderviese (Lecco) si è avvicinato all’arbitro nello spogliatoio, contestando la direzione di gara. Parole forti, lo avrebbe insultato. L’arbitro allora lo ha espulso. Quando si è visto sventolare il cartellino rosso ha reagito aggredendo l’arbitro: pugni e sberle fino a rompergli il naso. Il direttore di gara, anche lui giovanissimo, 19 anni solamente, è stato medicato al Pronto Soccorso dell’ospedale Antonio Locatelli di Piario. La prognosi è di 15 giorni per una frattura incompleta del setto nasale. E’ accaduto domenica mattina alla fine della partita del campionato degli allievi regionale Under 17 tra Vertovese-Colicoderviesegiocata allo stadio comunale di Rovetta, nella Bergamasca. 

Un match particolarmente caldo, terminato con un pareggio (1-1) e tre espulsioni. «Il Gruppo Sportivo Vertovese, insieme alla società US Rovetta, si dissocia e condanna il grave episodio. Esprimiamo la nostra vicinanza al direttore di gara augurandogli una pronta guarigione. Cogliamo l’occasione per rimarcare l’importanza di mantenere un comportamento corretto e rispettoso nei confronti della classe arbitrale e degli avversari», il messaggio affidato ai social della squadra di casa. 

Decisa anche la presa di posizione della ColicoDerviese«Non possiamo che condannare il comportamento del nostro giocatore- spiega il presidente Ernesto Maglia-. Abbiamo parlato con il ragazzo e con la famiglia. Lui per primo si dice rammaricato per quanto accaduto. Ha perso le staffe e non doveva succedere. Scriveremo una lettera alla federazione degli arbitri, per scusarci e accetteremo qualsiasi decisione sarà presa dal giudice sportivo. Come società stiamo portando avanti un progetto di crescita soprattutto umana dei nostri tesserati, che solo poche settimane fa si sono distinti per un gesto di fair play durante un rigore a favore assegnato in modo immeritato. Purtroppo non posso che constatare che ultimamente la tensione in campo e sugli spalti sta aumentando, trasformandosi in un problema sociale». 

Una settimana fa a Mandello del Lario il sindaco Riccardo Fasoli aveva chiuso il campo sportivo ai genitori dopo l’ennesimo episodio di violenza verbale durante una partita. Poi la riapertura, ma «sotto osservazione» e con il coinvolgimento delle forze dell’ordine in eventuali attività di sorveglianza.