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Quanto ha speso Suning (e la famiglia Zhang) nell’Inter dal 2016 al 2024?
articolo Di Marco Deiana : https://www.90min.com/it/posts/quanto-ha-speso-suning-e-la-famiglia-zhang-inter-dal-2016-al-2024
Perso il club per un prestito non restituito (da circa 400 milioni di euro, interessi compresi), conti alla mano la famiglia Zhang ha speso circa un miliardo nell’Inter.
Tra il 22 e il 23 maggio si è chiusa l’era Suning in casa Inter. Con la mancata restituzione del prestito da 275 milioni di euro (più gli interessi) ottenuto da Oaktree, la famiglia Zhang ha perso il controllo della società nerazzurra passata interamente nelle mani del fondo statunitense. Una situazione legata anche al blocco degli investimenti verso l’estero, anche nello sport, da parte del Governo della Cina, che ha bloccato i fondi per la gestione del club interista all’ormai ex proprietà.
Eppure dal 2016 al 2024 non è mai mancato il supporto di Suning nei confronti dell’Inter. Tra denaro investito per l’acquisizione delle quote nerazzurre, aumenti di capitale, sponsorizzazioni e finanziamenti soci, la famiglia Zhang ha speso quasi 800 milioni di euro, senza considerare il denaro preso in prestito da Oaktree, girato al club nerazzurro a “piccole dosi” dal 2021 ad oggi, che porta ad oltre il miliardo di euro la cifra spesa dalla proprietà cinese per l’Inter.
Nell’estate 2016 la famiglia Zhang ha investito 92 milioni di euro per l’acquisto del 68,55% delle quote dell’Inter in mano a Thohir, diventando azionista di maggioranza e versando subito altri 142 milioni di euro nelle casse societarie come aumento di capitale.
Tra il 2016 e il 2018 la famiglia Zhang effettua tre finanziamenti soci per un totale di 336 milioni di euro. A questi si aggiungono i finanziamenti soci delle stagioni 2021-22 e 2022-23 di 126 milioni di euro (legati al prestito ottenuto da Oaktree) per un totale di 462 milioni di euro spesi per l’Inter solo come finanziamento soci (in attesa di conoscere il bilancio 2023-24, che si chiuderà il 30 giugno).
Suning ha investito altri 200 milioni di euro (circa) come sponsorizzazione (per esempio per il naming del centro sportivo).
Il riepilogo delle spese di Suning nell’Inter
Spese iniziali
ANNO | SPESA | MOTIVO |
---|---|---|
2016 | 92,4 mln € | Acquisto Inter da Thohir (68,55% delle quote) |
2016 | 142 mln € | Aumento di Capitale |
Totale € | 244,4 mln € | Acquisto Inter da Thohir + Aumento di Capitale |
Finanziamenti soci
Il finanziamento soci è una sorta di prestito che la proprietà fa alla società, ma spesso la stessa proprietà rinuncia alla restituzione del finanziamento.
ANNO | SPESA | MOTIVO |
---|---|---|
2016 | 40 mln € | Finanziamento Soci |
2016-17 | 177 mln € | Finanziamento Soci |
2017-18 | 119 mln € | Finanziamento Soci |
2021-22* | 75 mln € | Finanziamento Soci |
2022-23* | 51 mln € | Finanziamento Soci |
Totale Finanziamento Soci | 336 mln € | Finanziamento Soci |
Totale € legati al prestito Oaktree | 126 mln € | Finanziamento Soci* |
Totale € | 462 mln € | Finanziamento Soci + Finanziamento Soci* |
Sponsorizzazioni
ANNO | SPESA | MOTIVO |
---|---|---|
2016-17 | 56,43 mln € | Sponsor |
2017-18 | 39,13 mln € | Sponsor |
2018-19 | 35,91 mln € | Sponsor |
2019-20 | 31,6 mln € | Sponsor |
2020-21 | 21,33 mln € | Sponsor |
2021-22 | 12,11 mln € | Sponsor |
Totale | 226,51 mln € | Sponsor |
Totale Iniziale | 244,4 mln € |
Finanziamento Soci | 462 mln € |
Totale Sponsor | 226,51 mln € |
TOTALE | 932,91 mln € |
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Due test in Cina: Steven Zhang ritroverà l’Inter dopo un anno
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2024/05/13/zhang-tournee-inter-in-cina/
Lunedì, 13 maggio 2024
![](https://alessandro54.com/wp-content/uploads/2024/05/juventus-v-fc-internazionale-coppa-italia-final-3.webp?w=1024)
Il presidente nerazzurro manca dall’Europa dalla finale di Champions League a Istanbul della stagione scorsa. Così potrà ritrovare la squadra.
Mentre stanno volgendo al termine le discussioni con Pimco per un finanziamento che estingua quello con Oaktree, in scadenza il prossimo 20 maggio, Steven Zhang sta progettando di riabbracciare Simone Inzaghi e la sua Inter questa estate dopo un anno di lontananza.
Come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, il presidente nerazzurro non ha fatto mai mancare il suo appoggio in questa stagione, che è coincisa con il secondo scudetto conquistato sotto la gestione Suning (si tratta del settimo trofeo complessivo), ma ha sempre espresso il desiderio di rivedere in Cina la squadra per una tournée così da rivedere dal vivo Lautaro Martinez e compagni. Compresi nel discorso anche staff tecnico e dirigenziale, con Giuseppe Marotta in prima fila.
Si tratterà di un ritorno per l’Inter, visto che manca dalla Cina dal 2019, prima della pandemia. I nerazzurri partiranno per Chengdu (la città dei panda giganti) il 25 luglio prossimo. Il programma prevede due amichevoli – le avversarie dovrebbero essere Atletico Madrid e PSG – e rientrare in Italia a inizio agosto, forse dopo un passaggio a Shanghai e Nanchino, città che vede la sede centrale di Suning. Si tratta comunque di un programma ancora da definire nel dettaglio prima di essere ufficializzato.
Il tutto, infatti, potrebbe essere anticipato di un paio di giorni per potere poi rifinire al meglio la preparazione ad Appiano Gentile in vista dell’inizio della stagione ufficiale 2024/25. La trasferta in Cina è comunque certa malgrado gran parte della rosa tra metà giugno e metà luglio sarà impegnata con Europeo e Coppa America, mentre la prima giornata di campionato è fissata per il 17 agosto.
Il marchio Inter in Cina è uno dei più amati, come testimonia il video proiettato subito dopo la vittoria nel derby contro il Milan, che ha dato la certezza matematica dello scudetto, sulla Citi Group Tower di Shanghai, il grattacielo sede della Citibank Company, un video della trionfale cavalcata nerazzurra che terminava con l’elenco dei sei derby consecutivi vinti. Evento subito ripreso dai profili social dello stesso Zhang.
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Inter, dopo l’accordo Zhang-Pimco via libera ai rinnovi e al mercato
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2024/05/12/inter-accordo-zhang-pimco-sblocca-rinnovi-mercato/
Domenica, 12 maggio 2024
![](https://alessandro54.com/wp-content/uploads/2024/05/marotta-steven-zhang-antonello.webp?w=1024)
L’operazione per il rifinanziamento vicina al traguardo: sbloccherà le firme sui nuovi contratti dei big.
Firme mercoledì, annuncio venerdì. Sarebbe questo il programma dell’accordo tra Steven Zhang e Pimco per un finanziamento da circa 430 milioni di euro che servirà al presidente dell’Inter per ripagare il proprio debito verso Oaktree. Come riporta la Gazzetta dello Sport, in queste ore si stanno scrivendo i contratti e dopo le firme il club nerazzurro potrà entrare in una nuova fase con i rinnovi di contratto e con il mercato.
La nuova scadenza al 2027 consentirà infatti al presidente di prendere tempo e ragionare sul futuro del club senza pressioni. Ma l’attualità, dopo l’accordo con Pimco, riguarderà l’operatività della società. Il rifinanziamento di fatto sbloccherà il lavoro dei dirigenti per quanto riguarda i contratti, con alcuni che sono rimasti fermi nelle ultime settimane proprio per la situazione legata a Zhang.
A partire da quello del tecnico Simone Inzaghi, che allungherà il suo contratto l’Inter fino al 2027, due anni in più rispetto all’attuale scadenza, per un accordo che con ogni probabilità lo porterà a guadagnare fino a 6,5 milioni di euro, bonus compresi. Poi sarà il turno di Nicolò Barella, che firmerà un nuovo contratto da 7 milioni a stagione. Infine, c’è il tema legato a Lautaro Martinez: l’accordo ancora non c’è, ma l’obiettivo del club nerazzurro è quello di chiudere a breve un accordo che porterà il capitano a guadagnare 9 milioni annui fino al 2029. Ma l’operazione Pimco sbloccherà anche il mercato, visto che dopo gli arrivi di Taremi e Zielinksi l’Inter non vuole fermarsi.
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Inter, Antonello: «Ridurremo ancora le perdite. Stadio? Rozzano via percorribile»
![](https://alessandro54.com/wp-content/uploads/2023/11/antonello.webp?w=1024)
L’amministratore delegato nerazzurro è intervenuto a Roma al Social Football Summit: «L’unica criticità evidenziata è quella relativa al traffico vista la presenza nelle vicinanze del Forum di Assago».
Al Social Football Summit in corso di svolgimento a Roma è intervenuto anche l’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello, che ha parlato soprattutto della tematica stadio. Uno sguardo al recente passato, con i nerazzurri che hanno stabilito un nuovo record di ricavi legati al Meazza, ma anche al futuro per raggiungere il livello delle altre big europee che possono contare su un impianto di proprietà.
L’AD nerazzurro, a questo proposito, ha analizzato l’attuale situazione del club, coinvolto da una parte nel progetto condiviso con il Milan per il nuovo San Siro, e dall’altra da quello in autonomia nell’area Cabassi di Rozzano: «L’anno scorso abbiamo avuto una spinta incredibile dai nostri tifosi che hanno sempre riempito San Siro. Abbiamo raggiunto il record storico sia per quanto riguarda il campionato che per la Champions League grazie al derby in semifinale per quanto riguarda i ricavi. Però se pensiamo ai numeri dell’infrastruttura esistente, questi ricavi potevano essere superati con un nuovo stadio. Ormai sono più di quattro anni che lavoriamo a un progetto in condivisione per l’area di San Siro che ritenevamo funzionale al piano di sviluppo del club».
Sulle condizioni attuali di San Siro: «Purtroppo l’attuale stadio manifesta segni tangibili di inadeguatezza rispetto ai bisogni delle due squadre che devono competere a livello europeo con giganti che generano ricavi che sono quasi il doppio per quanto riguarda lo stadio. Stiamo perseguendo ancora la strada di San Siro anche se oggi bisogna constatare un altro slittamento in quanto la sentenza del TAR, attesa per oggi con oggetto il vincolo posto dalla Sovrintendenza, è stata slittata a dicembre. Ancora una volta, ed è questo il messaggio da lanciare, l’Italia si trova a combattere con un sistema amministrativo che non agevola gli investimenti. Accogliamo con grande soddisfazione l’assegnazione all’Italia degli Europei 2032, ma come Inter riteniamo il tutto tardivo visto che dal 2019 lavoriamo al dossier stadio e abbiamo assoluto bisogno di avere delle tempistiche certe per poter avere una infrastruttura. Il progetto San Siro è a oggi ancora una situazione di stand-by».
Lo sguardo è rivolto a Rozzano: «Proprio per questo ci siamo dovuti rivolgere a un’altra realtà. La strada che porta a Rozzano è sicuramente percorribile. L’area individuata, a oggi, è di proprietà della famiglia Cabassi, con cui abbiamo stipulato un accordo in esclusiva fino ad aprile 2024. In questo momento stiamo portando avanti tutte le valutazioni del caso. Oggi l’unica criticità che abbiamo rilevato è quella relativa al traffico, visto che si tratta di un’area abbastanza congestionata per gli eventi, visto che nelle vicinanze è presente il Forum di Assago che in un anno richiama 3 milioni di persone».
«Un’area che, però, riteniamo assolutamente idonea non solo per ospitare lo stadio da circa 70.000 posti, ma anche la nostra sede. Stiamo valutando anche che attività accessorie possono essere allocate per la cittadinanza, visto che vogliamo dare il nostro contributo per Rozzano, e anche per Assago, nel dare nuovi servizi alla popolazione delle due città e non solo. È un’area di prima livello, anche perché a sud è raggiungibile attraverso l’Autostrada del Sole, e i anche i cittadini milanesi conoscono visto che sono soliti frequentarla e che puntiamo a far diventare una delle aree più importanti, dal punto di vista dell’entertainment, d’Europa. Questo è quello a cui stiamo pensando e non ci possiamo assolutamente fermare, visto che gli altri club europei corrono e noi dobbiamo fare lo stesso», ha aggiunto Antonello.
L’AD nerazzurro ha poi affrontato il tema sostenibilità: «È un termine che sembra scontato, ma che è sicuramente salito alla ribalta con la pandemia. Il calcio europeo ha sofferto 7 miliardi di perdite, fermandoci a quello italiano una perdita di sistema di più di un miliardo. Qui è intervenuta la UEFA con nuove regole, lanciando le Financial Sustainability Regulations. Regole più stringenti da una parte, ma che hanno permesso ai club più danneggiati dalla pandemia di riprendersi gradualmente».
«La solvibilità deve essere uno dei cardini del sistema, altrimenti questo rischia di implodere – ha continuato l’amministratore delegato dell’Inter -. Prima si era focalizzati sulla crescita dei ricavi, ma ora la gestione dei costi è fondamentale. Tutte queste regole servono a garantire equilibrio del calcio. Come club, dal punto di vista strategico abbiamo sempre voluto declinare le due dimensioni: competitività e sostenibilità finanziaria, spesso non allineate, ma che noi con grande sforzo abbiamo voluto perseguire. È un percorso nato anni fa, i successi fuori e dentro il campo non sono improvvisati e nascono dopo l’acquisizione del club da parte di Suning. La nostra mission era quella di riportare i successi in ambito sportivo con un investimento graduale nella rosa per essere competitivi, ma lavorare anche in modo esterno al campo con una strategia mirata ad allargare la nostra fan base».
«I risultati sportivi sono fondamentali perché amplificano quanto si fa dietro le quinte – conclude Antonelli -. Oggi dopo le ultime partite di Champions siamo ottavi nel ranking UEFA, quando abbiamo intrapreso la nostra strategia invece eravamo 45esimi. È il frutto del lavoro di questi anni ma speriamo che il bello debba ancora venire. Obiettivi per il futuro? Il percorso di sostenibilità certamente un percorso che terremo ben presente nelle prossime stagioni. Un percorso inevitabile per tutti, non solo per l’Inter. Tutto questo non andrà mai a discapito della performance sul campo. Ci aspettiamo quindi di ridurre ulteriormente le perdite del club tramite gli obiettivi raggiunti sul campo».
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Inter e Nike, rinnovo fino al 2031: al club 30 milioni a stagione
![](https://alessandro54.com/wp-content/uploads/2023/07/64abf4ff766fc.jpg)
Giovedì il lancio della nuova maglia per il 2023-24, mentre la seconda sarà presentata a Tokyo, durante la tournée. La partnership dura dal 1998 e in questi 25 anni sono arrivati 20 trofei
Inter e Nike hanno annunciato il rinnovo della loro partnership, una delle più durature nel calcio europeo, visto che va avanti dal 1998. Il nuovo accordo sarà valido fino al 2031, per 8 stagioni, e frutterà circa 30 milioni a stagione al club di viale della Liberazione: 26 più 3 legati alla vendita del prodotto. Nell’ultima stagione la cifra garantita dall’azienda americana era di 12,5 milioni più bonus.
EVENTO A TOKYO – Giovedì il lancio telematico della prima maglia per il 2023-24, mentre la seconda maglia sarà presentata a Tokyo nel corso della tournée durante un grande evento in un Nike Store al quale parteciperà tutta la squadra. Adesso l’Inter è l’unica squadra della Serie A marchiata Nike, il fiore all’occhiello in Italia dell’azienda americana che sta puntando sempre più sui grandi club (Psg, Barcellona, Atletico Madrid, Liverpool e Chelsea)
MATERIALI INNOVATIVI – Nike continuerà a progettare i kit gara e training per le squadre maschili, femminili e giovanili, oltre alle collezioni lifestyle create per mettere in contatto il brand Inter con un pubblico sempre più ampio e globale. I futuri kit dell’Inter saranno caratterizzati da materiali sempre più innovativi, progettati per garantire il massimo supporto alla performance, dando priorità a praticità, traspirabilità e sostenibilità.
SODDISFAZIONE – L’a.d. corporate dell’Inter, Alessandro Antonello, non ha nascosto la sua soddisfazione per la firma sul nuovo accordo: “È con grande piacere che annunciamo l’estensione di questa storica partnership tra Nike e Inter. Nel corso di questi anni abbiamo avuto modo di crescere insieme e di consolidarci come icone globali, andando oltre il calcio. Questa alleanza ci ha regalato momenti di grandi soddisfazioni negli ultimi 25 anni e siamo felici che Nike abbia scelto di continuare a collaborare con il nostro club“. Dopo 25 anni e 20 trofei vinti insieme, Inter e Nike sono pronte a scrivere insieme nuove emozionanti pagine.
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Inter, le stime sul bilancio 22/23: rosso dimezzato con la Champions ma pesano gli interessi
articolo: https://www.calcioefinanza.it/2023/06/13/inter-stime-bilancio-2023-ricavi-perdita/
La finale di Champions e San Siro pieno spingono il fatturato: tuttavia, pesano quasi i 50 milioni di interessi per finanziamenti e bond.
La corsa in Champions League spinge verso l’alto i ricavi dell’Inter nella stagione 2022/23, con un rosso a bilancio che va verso un dimezzamento rispetto alla passata stagione. Secondo le stime di Calcio e Finanza, infatti, in attesa di eventuali manovre straordinarie a livello economico negli ultimi giorni di giugno, il risultato netto a bilancio si dovrebbe attestare intorno al -80 milioni (come anticipato nei giorni scorsi), rispetto al rosso di 140 milioni del 2021/22.
Nel dettaglio, il fatturato secondo le stime dovrebbe aggirarsi intorno ai 430 milioni, in linea di fatto con i ricavi della passata stagione, mentre il fatturato al netto del player trading dovrebbe sfiorare i 400 milioni, quota record per il club nerazzurro. In particolare, a spingere verso l’alto le entrate è il percorso in Champions League, con i diritti tv che, considerando anche quelli legati alla Serie A, dovrebbero essere pari a complessivi 190 milioni.
Inoltre, l’impatto è arrivato anche da San Siro, con ricavi intorno agli 80 milioni di euro: tutte entrate garantite in particolare dal percorso in Europa, che hanno potuto limitare i danni rispetto ai mancati ricavi pari a oltre 30 milioni dall’accordo con Digitalbits per lo sponsor di maglia, con un impatto ridotto anche grazie alla partnership con Paramount+ per la finale di Champions con ricavi per circa 4 milioni. Tra le altre voci, il player trading finora ha garantito intorno ai 30 milioni grazie alle cessioni di Casadei, Pinamonti e Pirola.
Dal punto di vista invece dei costi, le spese si dovrebbero essere ridotte in particolare grazie al netto calo degli ammortamenti legato agli addii tra gli altri dello stesso Pinamonti, Perisic e Vecino, con la cifra complessiva che dovrebbe scendere al di sotto dei 100 milioni. In linea con il 2022 invece salari e stipendi, anche per la crescita dei premi visto il raggiungimento della finale di Champions League. Inoltre, rispetto al precedente esercizio al momento non ci sono state svalutazioni o accantonamenti, elementi che hanno pesato sui bilanci negli ultimi anni.
Il risultato della gestione ordinaria secondo le stime dovrebbe aggirarsi intorno ai -25 milioni (rispetto al -88 milioni del 2021/22) grazie alla stagione eccezionale dal punto di vista dei risultati, ma a pesare sui conti del club nerazzurro sono gli interessi sui finanziamenti e bond attualmente in carico al club nerazzurro, che dovrebbero essere pari a circa 50 milioni, con un risultato netto prevedibile con una perdita intorno ai -80 milioni di euro. Su cui pesano appunto i 50 milioni di interessi e i circa 30 milioni persi dall’operazione Digitalbits.
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Inter, le banche cinesi al tribunale di Milano per aggredire il patrimonio di Zhang
articolo di Andrea Pira e Andrea Deugeni: https://www.milanofinanza.it/news/inter-le-banche-cinesi-al-tribunale-di-milano-per-aggredire-il-patrimonio-di-zhang-202209231743294719
Secondo quanto risulta a milanofinanza.it, alcuni istituti creditori del presidente del club nerazzurro, con capofila China Construction Bank, hanno presentato istanza per annullare il verbale del cda dell’Inter. Con il quale si stabilisce che Zhang non riceve compensi per l’incarico. Udienza fissata l’8 marzo 2023
Icreditori inseguono il presidente dell’Inter e della Suning International, Steven Zhang, fino a Milano. La scorsa settimana sono scaduti i termini per presentare ricorso a Hong Kong contro la sentenza che ha dato torto al presidente nerazzurro nella causa intentata da alcune banche cinesi, intenzionate a recuperare 255 milioni di dollari (circa 250 milioni di euro) di prestiti e un’obbligazione inadempiente che ha garantito.
L’impegno è stato successivamente rinnegato dall’imprenditore di Pechino, sostenendo di non aver firmato i documenti e sostenendo di non essere a conoscenza del rifinanziamento. Il presidente del club nerazzurro però non ha presentato ricorso e si sono attivate, quindi, le azioni esecutive della sentenza dello scorso luglio. Tra queste, secondo quanto risulta a milanofinanza.it, la richiesta al tribunale di Milano, con istanza depositata il 27 luglio in sede civile e assegnata alla Sezione specializzata per le Imprese, di annullare il verbale del consiglio di amministrazione del club milanese con il quale si stabilisce che Zhang non riceve compensi per l’incarico.
La prima udienza è già stata fissata il prossimo 8 marzo 2023 davanti al giudice Alima Zama. A tenere le fila per gli istituti cinesi è la China Construction Bank, una quelle quattro grandi banche pubbliche di Pechino, istituto con il quale ha chiuso l’operazione la Great Matrix Ltd, società interamente controllata dallo stesso Zhang. Nel corso del procedimento, come detto, Zhang ha rinnegato l’operazione. In sua difesa ha ribadito che le firme sui documenti di garanzia di rifinanziamento erano contraffatte e di non essere a conoscenza dell’operazione, affermazione che il giudice ha respinto.
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L’Inter sigla una nuova partnership con Attal Group
articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2022/09/12/inter-partnership-attal-group/
![](https://alessandro54.com/wp-content/uploads/2022/09/inter-attal_image-e1662977843849.jpg?w=863)
Novità sul fronte sponsorizzazioni in casa Inter. Attal Group ha scelto il club nerazzurro per entrare nel mondo del calcio ai massimi livelli: il gruppo di agenzie per il lavoro sarà infatti Official HR Partner della società milanese per le stagioni 2022/23 e 2023/24, confermando la propria vicinanza al mondo dello sport ed ai valori che esso trasmette.
Attal Group, tra i brand leader del settore, comprende le storiche agenzie per il lavoro Temporary, Lavorint, Tempus e Tempor ed eroga soluzioni integrate per la gestione delle risorse umane. Il marchio Attal Group sarà presente allo stadio San Siro, sul maxi schermo e sui LED a bordocampo, durante tutte le partite casalinghe di Campionato e Coppa Italia che disputerà l’Inter durante le stagioni 2022/23 e 2023/24.
Dopo il successo ottenuto all’ultimo minuto contro il Torino in campionato, l’Inter scenderà nuovamente in campo durante la settimana. I nerazzurri saranno impegnati in Repubblica Ceca per affrontare il Viktoria Plzen, in una sfida valida per la seconda giornata della fase a gironi di Champions League.
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Inter, San Siro per tutte le tasche: presto in vendita anche posti al terzo anello
La passione dei tifosi nerazzurri per l’Inter si è confermata forte, con gli abbonamenti polverizzati a poche ore dalla loro messa in vendita.
L’entusiasmo del popolo nerazzurro ha spinto la società ad aprire agli abbonamenti annuali anche parte del terzo anello, con una tariffa pensata soprattutto per giovani appassionati e che sarà disponibile da martedì 5 luglio: 190€ all’anno, 10€ a partita per seguire la squadra nell’arco della stagione.
Una scelta più abbordabile, che se riscuotesse successo garantirebbe uno stadio ancora più pieno alla squadra di Simone Inzaghi.
#gazzetta #inter #sansiro
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Inter, per Goldman Sachs liquidità ok per i prossimi due anni
articolo di Matteo Spaziante: https://www.calcioefinanza.it/2022/01/28/inter-per-goldman-sachs-liquidita-ok-per-prossimi-due-anni/?fbclid=IwAR3BajEjAQJbUtxTq2gXRuK3OwRjAYXmQGrGGNQlUnmY62K5jFMr6zGl08Y
28 gennaio 2022
I soldi in cassa e quelli legati all’operazione Oaktree basteranno all’Inter in termini di liquidità per poter affrontare ogni necessità nei prossimi due anni. Lo hanno spiegato i vertici di Goldman Sachs (che ha agito agito come global coordinator e bookrunner, mentre Banca Rothschild ha lavorato in qualità di financial advsor dell’intera operazione) nel corso del roadhsow del club con gli investitori per il nuovo bond da 415 milioni di euro.
Oltre ai dirigenti dell’Inter, infatti, nel corso dei colloqui con gli investitori è intervenuto anche Greg Carey, Managing Director della banca statunitense, come appreso da Calcio e Finanza da fonti finanziarie.
Come spiegato così dal dirigente di Goldman Sachs, i circa 264 milioni di euro di liquidità in cassa potranno essere utilizzati per coprire ogni fabbisogno nelle prossime due stagioni. Dei 264 milioni di cui sopra, 133 milioni erano già nelle casse dell’Inter al 31 dicembre 2021, mentre i restanti 131,6 milioni sono invece riferiti alla liquidità nelle casse di Grand Tower, la holding lussemburghese che Suning utilizza per controllare l’Inter e in cui è confluito il finanziamento da 275 milioni garantito dal fondo staunitense Oaktree.
Come ricordato dallo stesso club nerazzurro, il prestito a Suning non è garantito dalla società Inter, non è garantito da alcun patrimonio di Inter e delle sue controllate, compreso l’Emittente, ed è garantito in parte da pegno di azioni su Great Horizon S.à r.l., Grand Sunshine S.à r.l., Grand Tower, Inter e International Sports Capital S.p.A.
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24 gennaio 2022
UFFICIALE – Inter MediaCo lancia bond da 415 mln: “Ricavi del club stabili”
articolo di Christian Liotta: https://www.fcinternews.it/copertina/ufficiale-inter-mediaco-lancia-bond-da-415-mln-ricavi-del-club-stabili/?fbclid=IwAR3XUe0Rua_McRD5Vv_H8q4IdQbuABn4ZlQLACwQd–4krm4wqTFYI7_tdk
![](https://alessandro54.com/wp-content/uploads/2022/01/aca57c27c67d9f7ce4d3f8aa562b6bda.webp)
Nota della società: “Godiamo di una delle fette maggiori delle entrate della Serie A. Dai nuovi sponsor 119 mln fino al 2025“
Attraverso una nota ufficiale, Inter Media and Communication S.p.A, amministratore unico e operatore delle attività media, broadcast e sponsorizzazioni dell’Inter, ha annunciato il lancio di un’offerta istituzionale di 415,0 milioni di euro in capitale aggregato, importo di nuove Senior Secured Notes con scadenza 2027, al fine di riscattare i titoli garantiti senior in circolazione con scadenza 2022, “al fine di rimborsare il Credito Revolving del club e di rifinanziare i conti garantiti rispetto ai Titoli e per pagare le relative commissioni e spese“.
Nella nota, si danno anche aggiornamenti su quella che è la situazione finanziaria della società. Partendo da una premessa rassicurante: “Beneficiamo di una solida performance finanziaria storica e di prospettive di crescita futura dei nostri media e attività di sponsorizzazione e, nonostante l’impatto della pandemia di COVID-19 e lo stop senza precedenti del business e del settore causati da ciò, i nostri ricavi aggregati sono rimasti relativamente stabili. Dal momento che l’Inter è la prima squadra di calcio in Italia in base al pubblico in diretta e tra i primi tre club in base all’audience televisiva, ci è attualmente assegnata una delle porzioni maggiori delle entrate della Serie A, che sono aumentate da quando il nostro anno fiscale si è concluso il 30 giugno 2019. Inoltre, con la prospettiva di estrarre valore aggiuntivo dai nostri pacchetti di sponsorizzazione delle magliette, abbiamo esteso la nostra partnership esistente con il nostro partner tecnologico globale, Lenovo, sponsor per il retro della maglietta, e abbiamo annunciato nuove partnership con Socios.com e Zytara Labs, da cui prevediamo di ricevere circa 119,0 milioni di euro combinato fino al 2025“.
Ciononostante, si nota come la situazione economica anche per il futuro possa risentire degli effetti della pandemia e delle azioni intraprese da Governo e Lega Serie A in merito, soprattutto per la questione ricavi da stadio: “La chiusura dello stadio San Siro dal 9 marzo 2020 all’inizio della stagione 2021/2022 ha portato a una perdita stimata di circa 60 milioni di euro. (…) Nonostante la riapertura degli stadi, le nostre entrate da matchday continueranno a risentirne negativamente a causa delle continue restrizioni alle presenze e non possiamo prevedere se e quando questi ricavi torneranno ai livelli di pandemia pre-COVID-19“.
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28 ottebre 2021
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L’affare Lukaku, opportunità contabili e rischi di una scelta sbagliata
La cessione di Romelu Lukaku al Chelsea per 115/120 milioni sta destando comprensibilmente preoccupazione e rabbia nella tifoseria del team che ha appena vinto lo scudetto e che ha visto in poche settimane l’addio dell’allenatore Antonio Conte e la vendita di Hakimi, punto di forza della squadra.
La situazione economica/finanziaria del gruppo Suning e quella dell’Inter non sono certo idilliache. Il conglomerato di proprietà della famiglia Zhang è oggi piuttosto indebolito a causa delle ripercussioni della pandemia sulla rete di oltre 10mila esercizi commerciali fisici, già a bassa marginalità, pur a fronte di un fatturato che comunque oscilla tra i 50/60 miliardi dollari all’anno, di alcuni investimenti errati (come l’acquisto della rete Carrefour in Cina alla vigilia dello scoppio dell’emergenza sanitaria), e dell’”obbligo” di sostenere finanziariamente altri conglomerati cinesi in panne, specie nel settore immobiliare, come Evergrande. Questa debolezza ha costretto il gruppo di Nanchino, sotto l’egida del Governo di Pechino, a cedere quote minoritarie, ma rilevanti, che hanno spostato l’asse di controllo del conglomerato. Se la famiglia Zhang è uscita ridimensionata, altrettanto non si può dire per l’universo Suning che ha ora ha tra i propri azionisti realtà ancora più solide.
Lo scorso luglio infatti è stata formalizzata la cessione del 17% circa di Suning.com a un fondo (per un corrispettivo di 1,14 miliardi di euro) guidato dall’asset management committee statale di Nanchino e dal governo della provincia dello Jiangsu e partecipato da altri “campioni” dell’economia cinese, quali Alibaba, Haier, Xiaomi e TCL. “Il portafoglio di investitori diversificati aiuterà Suning.com a migliorare ulteriormente la governance aziendale, le operazioni e la trasformazione del business come fornitore di servizi al dettaglio”. Questo quanto spiegava la nota di Suning che ha ufficializzato il passaggio delle quote.
Dunque, se è vero che l’operazione non riguarda direttamente la catena di controllo dell’Inter è altrettanto chiaro che gli argini posti dal Governo di Pechino intorno a Suning.com sono tali da impedire un’esondazione della crisi che si propaghi oltre la famiglia Zhang alle controllate di Suning Holding. A protezione di Suning (dopo che la famiglia Zhang è stato costretta a fare un passo indietro) sono state schierate quindi corazzate dell’economia cinese. Un cordone di protezione che dà ampie garanzie di continuità, a meno di altri rovesci epocali difficili oggi difficili da prevedere.
Lo stesso è stato fatto per il club nerazzurro con l’operazione del maggio scorso che ha portato il fondo americano Oaktree a finanziare indirettamente (il prestito viene erogato alla controllante lussemburghese del club appartenente alla galassia Suning) 275 milioni. Questi soldi insieme al rifinanziamento del bond da 375/400 milioni in scadenza nel 2022 che sarà ultimato entro fine anno, daranno al club l’ossigeno finanziario per affrontare la stagione. Qualora Suning non dovesse rimborsare il prestito entro il prossimo triennio, Oaktree che ha in pegno le azioni del club nerazzurro, ne acquisirà la proprietà.
E non sarebbe come cadere dalla padella alla brace. Oaktree, è un fondo specializzato in “titoli in difficoltà” e gestisce asset per 150 miliardi di dollari. A sua volta la maggioranza di Oaktree è detenuta da un altro mega fondo canadese, Brookfield. Insieme le due realtà amministrano asset per oltre 600 miliardi di dollari.
Chiarito questo scenario bisogna concentrarsi sul piano strategico dell’Inter.
L’Inter ha dovuto interrompere bruscamente il suo processo di crescita con un fatturato strutturale che si apprestava, senza plusvalenze, a superare i 350 milioni annui, a causa della crisi sanitaria e del blocco degli investimenti di Suning (pari a oltre 600 milioni in 4 anni erogati all’Inter sotto varie forme).
La proprietà cinese perciò ha imposto un ridimensionamento del 10/20% del monte ingaggi e una campagna acquisti per la stagione 2021/22 da chiudersi con un saldo positivo di 80/90 milioni. Questo assecondando quanto prescrive il fair play finanziario Uefa, vale a dire che i club devono essere autonomi nel gestire il conto economico annuale (anche se in certe realtà europee, evidentemente, questo principio vale un po’ meno).
Il calciomercato estivo 2021 è stato gestito da Beppe Marotta e Piero Ausilio con questo diktat. Il passaggio di Hakimi al Psg e altre piccole operazioni hanno permesso di mettere insieme fin qui un risparmio di circa 40 milioni. Per raggiungere il budget peraltro c’è la finestra di gennaio e quella estiva del 2020 (a patto di effettuare le operazioni in uscita entro il 30 giugno, in modo da poterne iscrivere i benefici a bilancio).
Sia Marotta che Ausilio perciò erano convinti di poter conseguire l’obiettivo senza cedere altri big, magari effettuando qualche colpo in entrata in meno. Nessuna volontà di cedere Lukaku o Lautaro, per intendersi.
Alcuni giorni fa tuttavia si è materializzata l’offerta del Chelsea per il centravanti belga per 100 milioni più Marcos Alonso.
L’Inter che non aveva alcuna intenzione di privarsi di Lukaku, a conti fatti, l’ha rispedita al mittente. Il centravanti belga tuttavia ha fatto pesare la sua volontà di cogliere l’opportunità professionale di un ritorno in Premier con uno stipendio praticamente raddoppiato. L’Inter si è trovata così nelle condizioni di dover trattare. Ciò che va però rimarcato è che la cessione dell’attaccante non dipende, sia pure in un contesto difficile di revisione del piano strategico, da urgenze finanziarie né del club, né della proprietà.
In altre parole, anche una proprietà solidissima, avrebbe avuto il dovere di ascoltare una proposta così elevata, che configura la più ricca operazione del calciomercato mondiale (escludendo il passaggio di Neymar al Psg), a maggior ragione di fronte alla volontà del calciatore di cambiare aria.
L’Inter così si è seduta al tavolo scartando proposte di scambi relativi a calciatori e chiedendo solo cash. Il Chelsea alla fine ha messo sul piatto un’offerta di 115/120 milioni con alcuni bonus.
Una somma considerevole che consentirebbe al club di iscrivere a bilancio una plusvalenza lorda di oltre 80 milioni, avendo ammortizzato già per due stagioni il cartellino del belga pagato 65 milioni. Oltre a risparmiare 15 milioni di ingaggio lordo e circa 15 di ammortamento del cartellino sulla stagione appena cominciata. Dal punto di vista dell’incasso netto, invece, il club deve far fronte al pagamento di una percentuale sulla rivendita allo United (6%) e un bonus formazione (5%), oltre agli oneri per gli intermediari. In totale, bisogna sottrare una ventina di milioni.
Questo quindi è il quadro dell’operazione. In assoluto assolutamente comprensibile per l’impatto economico positivo sui conti e in relazione al fatto che si tratta di un calciatore di 28 anni che sarebbe rimasto contro la sua volontà.
La proprietà peraltro ritiene indispensabile porre un baluardo preventivo rispetto alla possibilità che anche la prossima stagione sia colpita dal Covid (l’Inter perderebbe ancora un’ottantina di milioni con gli impianti chiusi) e che maturi lo scenario peggiore per cui il club tra le due stagioni precedenti e quella in corso si ritrovi a fare i conti con perdite per 400 milioni. L’obiettivo per rendere il bilancio dell’Inter più sostenibile è di riportare il monte ingaggi (al lordo delle imposte) dagli oltre 200 milioni attuali ai 150/160 dell’era anteriore ad Antonio Conte.
La dirigenza condivide questo target, ma ritiene di poterlo (sia pure faticosamente) raggiungere senza smantellare la squadra. Ciò che rende la dirigenza titubante riguarda perciò il contesto e i tempi dell’operazione Lukaku. La scadenza del calciomercato, la necessità di comprare un altro centravanti (affare a cui sarà destinato non più del 50% del ricavato della vendita di Lukaku) e soprattutto la scommessa sulla possibilità che il nuovo attaccante si integri subito assicurando una standard di prestazioni all’altezza, rappresentano incognite che per i manager nerazzurri dovrebbero indurrebbe a restituire al mittente anche la seconda offerta del Chelsea. Se la stagione dovesse ingarbugliarsi con una mancata qualificazione Champions il tutto potrebbe rivelarsi addirittura controproducente. Nell’industria calcistica per guadagnare di più bisogna vincere, e al contrario, se non appropriati, i risparmi possono causare ancora più perdite.
Alla fine deciderà la società cosa fare di fronte alla presa di posizione del giocatore.
Non si possono accampare tuttavia troppi alibi su urgenze finanziarie, è bene ribadirlo, sia pure in un contesto economico assolutamente difficile ma in cui il peggio sembra essere alle spalle (e per cui come detto sopra sono stati messi in campo diversi cuscinetti di protezione sia per Suning che per l’Inter). Quella di vendere Lukaku non è altro che una decisione volta ad accelerare un percorso di riassestamento dei conti, comunque percorribile per altre vie. Prendere tutto subito senza correre altri rischi. Un ragionamento che ha un suo fondamento. Ma alla fine gli elementi per cui la decisione di vendere Lukaku potrebbe rivelarsi miope, soprattutto in relazione ai tempi, appaiono preponderanti rispetto ai fattori che la rendono contabilmente conveniente
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Le parole di Lukaku ai tifosi INTERISTI e la grande risposta di un tifoso:
Cari tifosi dell’Inter
Grazie…Grazie per avermi amato come fossi uno di voi. Grazie per avermi fatto sentire a casa a me e alla mia famiglia. Grazie per il supporto incondizionato e l’amore quotidiano. Grazie per avermi motivato ancora di più dopo la prima stagione. Quando sono arrivato all’Inter ho sentito subito che avrei fatto bene per questo club. L’amore e l’accoglienza che ho ricevuto all’aeroporto di Malpensa sono stati l’inizio di una bellissima storia. Ho deciso di non deludervi mai ogni volta che ho indossato la maglia dell’Inter.Ho dato il 100% di me stesso ogni giorno in ogni allenamento ma soprattutto nelle partite per rendervi felici.La prima stagione è finita nel modo più duro possibile, ma voi ragazzi mi avete dato la forza per continuare a spingere e lo abbiamo fatto come squadra, ecco perché siamo diventati campioni. Spero che capiate la mia decisione di passare al Chelsea. È l’occasione della vita per me e penso che in questo momento della mia carriera sia l’occasione che ho sempre sognato. Una cosa è certa che rimango interista per sempre perché senza di voi non sarei l’uomo e il giocatore che sono oggi. Quindi grazie dal profondo del mio cuoreVi amoGrazie di cuoreSempre forza Inter Romelu.———————————“
Caro Sig. Lukaku
Se signore puoi ancora definirti…Prego…Prego, per averti amato come se tu fossi stato interista da sempre. Prego, per averti accolto nella nostra casa e trasformato in un attaccante micidiale .Prego, per averti difeso anche quando sparivi nelle partite decisive. Prego, per averti difeso anche dopo la finale di Coppa UEFA. Siamo riusciti a far sentire in famiglia allenatori e giocatori storicamente legati ai nostri più grandi rivali, figurati con un attaccante sottovalutato e bistrattato all’estero che però era voluto e cercato dal nostro condottiero dell’epoca (A. Conte) La nostra sarà sempre una bellissima storia: abbiamo realizzato imprese straordinarie e creato pagine della storia calcistica epocali che nessun giocatore potrà eguagliare, figurati tu! Non deluderci era il minimo che potessi fare visto quanto sei stato pagato, quanto hai guadagnato e quanto amore hai ricevuto.E forse hai dato il 100% ma non sempre, non sei un nostro tifoso.Capiamo benissimo la tua decisione, figlia di un calcio privo di vere bandiere.Figlia di una ricerca opportunistica economica. La tua occasione di essere veramente grande era con la nostra maglia. Una maglia storica indossata da veri campioni che hanno scritto pagine memorabili. Noi siamo l’Inter. L’Inter di Zanetti, Facchetti, Mazzola, Ronaldo, Meazza, Matthaus, Suarez, Milito e tanti altri campioni. Ma non siamo mai stati e non saremo mai la tua Inter. Prego sig Lukaku e mi raccomando quando tornerà il mediocre calciatore che era prima di venire da noi di non nominare i tifosi che lo hanno acclamato per 2 anni.Noi non meritavano il trattamento che ci hai riservato. Noi non ti amiamoSempre forza Inter Paolo un tifoso deluso.”
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