Secondo la prefettura, circa «un migliaio» di «elementi radicali», vestiti di nero e con il volto coperto, sono presenti nel corteo
Maxi-corteo segnato da violenze a Parigi nella nona giornata di mobilitazione nazionale contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. Il contestato innalzamento a 64 anni dell’età previdenziale è ormai legge ma le strade della capitale e di altre città di Francia continuano ad essere gremite di manifestanti. Il sindacato CGT ha annunciato 3,5 milioni di persone in piazza in tutto il Paese, di cui 800.000 solo a Parigi. Per il ministero dell’Interno, sono stati poco più di un milione al livello nazionale e 119.000 nella capitale. A Parigi, centinaia di elementi radicali identificati come Black Bloc hanno spaccato vetrine ed elementi dell’arredo urbano, per poi scagliarsi contro supermercati, banche e fast-food fino a sera.
Almeno 80 fermi, 123 poliziotti feriti – Sono almeno 80 gli arresti compiuti finora a Parigi dalle forze dell’ordine durante i disordini e gli scontri a margine della manifestazione di protesta contro la riforma delle pensioni. Le forze dell’ordine hanno separato i partecipanti alla manifestazione sindacale dagli elementi più violenti presenti in testa al corteo. Secondo la prefettura, circa «un migliaio» di «elementi radicali», vestiti di nero e con il volto coperto, sono presenti nel corteo. I poliziotti e gendarmi feriti sono 123.
La manifestazione – In stragrande maggioranza pacifica, la manifestazione parigina era cominciata sotto alla colonne de Juillet, la celebre colonna eretta nel 1835 in Place de la Bastille, con le bandiere multicolore dei sindacati e gli altoparlanti che trasmettevano a tutto volume “La foule” di Edith Piaf, tra i brani simbolo del repertorio francese. Come una risposta in musica alle dichiarazioni attribuite a Macron, secondo cui la «folla» che manifesta contro la riforma non ha «legittimità dinanzi al popolo che si esprime sovrano attraverso gli eletti» in Parlamento. continua a leggere