NBA, SCIOPERO GIOCATORI PER CASO JACOB BLAKE/ Si fermano anche MLS e MLB

È diventato virale su twitter l’hashtag #boycottNBA e non si placano le polemiche negli Usa dopo il caso choc Jacob Blake. Come vi abbiamo raccontato, i giocatori NBA hanno deciso di scioperare di fronte all’ennesimo episodio di violenza sugli afroamericani. La scelta dei Milwaukee Bucks di non scendere in campo contro gli Orlando Magic ha scatenato un effetto domino considerevole, dato che sono state rinviate anche le altre due gare in programma in serata. Ma non è finita qui: anche MLS e MLB hanno deciso di scioperare, le due leghe hanno annunciato il rinvio delle partite previste nella notte tra ieri ed oggi. Quattro le partite del campionato di calcio americano che sono state rinviate, stesso discorso per quanto riguarda il baseball. E le proteste sono destinate a proseguire, lo sport ha deciso di inviare un messaggio fortissimo di fronte all’ennesimo caso di violenza… continua a leggere
Caso Blake, Naomi Osaka si ferma: «Ora il tennis non conta. Il genocidio dei neri mi fa venire il voltastomaco»ù

La giapponese, ex numero uno al mondo, si ritira per protesta dal torneo di Cincinnati — poi sospeso — e spiega. «Come donna di colore credo che in questo momento ci siano cose più importanti che giocare»
Non si sono fermati soltanto il basket, il baseball e il soccer. Giovedì a New York il Masters 1000 di tennis a Cincinnati non si giocherà. La decisione è stata presa congiuntamente da Atp, Wta e Usta (la federazione americana) nella notte, con i match rinviati a domani e le finali che, a questo punto, slitterebbero a sabato. Anche dopo aver visto quanto stava accadendo in Nba in seguito al ferimento nei giorni scorsi di Jacob Blake nel Wisconsin, Naomi Osaka, la ex numero uno del mondo oggi numero 10 e l’atleta più pagata al mondo, aveva ufficializzato la propria intenzione di non giocare la sua semifinale contro Elise Mertens.
Parole durissime – «Come molti di voi sapranno, dovevo giocare la mia semifinale domani (giovedì 27 agosto, ndr) — ha scritto la giapponese —. Ma prima di essere un’atleta sono una donna di colore (usa il termine “black woman”, ndr): e come donna di colore credo che ci siano cose più importanti cui prestare attenzione piuttosto che vedermi giocare a tennis. Non credo accadrà nulla di drastico se non gioco, ma iniziare una discussione in uno sport principalmente bianco è un passo nella giusta direzione. Guardare il continuo genocidio della gente di colore per mano della polizia mi fa venire il voltastomaco. Non ne posso più di veder spuntare nuovi hashtag ogni giorno e sono stanca di ripetere sempre i soliti discorsi» continua a leggere

