Ricchi, ricchissimi, praticamente…in mutande: i calciatori che hanno sperperato tutti i loro soldi
Dal verde del campo di calcio, al rosso del conto in banca. Diversi calciatori non hanno saputo gestire, nel senso più pieno del termine, la propria fortuna, ritrovandosi alle soglie della povertà
Ronaldinho

Incredibile sorpresa per lo Stato brasiliano, che sta cercando in tutti i modi di farsi pagare da Ronaldinho una multa da due milioni di dollari, la stessa che ha portato al ritiro del passaporto del campione del mondo 2002. Ma quando sono entrati sul conto di Dinho, come riporta Uol Esporte, avrebbero trovato…6 euro. L’ex Barça e Milan è vicino alla bancarotta a causa del suo stile di vita? Difficile stabilirlo, ma non sarebbe una novità. Tanti altri colleghi, per un motivo o per l’altro, hanno tolto i calzoncini e si sono ritrovati…in mutande!
Manè Garrincha

La storia di Manè Garrincha, stella della Seleçao campione del mondo in Svezia e in Cile, è probabilmente quella più esemplificativa di cosa può accadere una volta smesso di giocare. Il campionissimo dal dribbling impossibile da prevedere muore in povertà ad appena 49 anni, dopo una vita fatta di eccessi in cui il brasiliano non riesce a gestire il suo denaro
Andreas Brehme

Chi trova un amico trova un tesoro. E un amico come Kaiser Franz Beckenbauer vale doppio. È lui che nel 2014 rende nota al mondo la situazione economica di Andreas Brehme, il marcatore della finalissima di Italia ’90. Il tedesco è sommerso dai debiti e il suo ex CT si adopera per aiutarlo. Prima Brehme trova lavoro in un’azienda di pulizie, poi, sempre con l’interessamento del Kaiser, rientra nel mondo del calcio come osservatore per il Bayern.
Paul Gascoigne

Di Paul Gascoigne è noto l’abuso di sostanze alcoliche, ma nei primi anni del nuovo millennio al vizio di alzare il gomito Gazza aggiunge anche quello del gioco. Si narra di serate passate a perdere centinaia di migliaia di sterline al tavolo da blackjack, che costringono l’inglese a sborsare cifre ingenti e a rischiare più volte la bancarotta.

Paul Merson, leggenda dell’Arsenal, è celebre per la sua lotta contro gli eccessi, sia durante la sua carriera che una volta appesi gli scarpini al chiodo. E nel 2008 l’ex stella della nazionale inglese è stata costretta a cedere la sua casa dal valore di oltre trecentomila sterline a causa di debiti di gioco. Ora è opinionista TV e sembra essersi ripreso, ma le cicatrici di quei momenti difficilmente andranno via.
Dietmar Hamann

Il Campione d’Europa Dietmar Hamann, che nel 2005 è stato parte del Liverpool di Benitez capace di vincere la Champions contro il Milan, si è giocato male le proprie carte. Nel senso più pieno della parola. Il tedesco ha cominciato a perdere molto denaro ai tavoli da gioco per dimenticare una situazione familiare complicata, tra divorzio e custodia dei figli.
George Best

George Best. Una vita sregolata, sperperando tutto il denaro guadagnato, come pronunciato in una celeberrima frase, in alcol, macchine e donne. Tra bancarotta, detenzione in carcere e alcolismo. Solo sul finire della sua vita si è ravveduto invitando i giovani a non seguire il suo esempio.
Ivan Zamorano

Anche Ivan Zamorano ha passato momenti piuttosto complicati: qualche anno fa l’ex attaccante di Real Madrid e Inter ha vissuto, un dramma finanziario non indifferente. Debiti con tre banche diverse, il fantasma della bancarotta è dietro l’angolo. Si parla di cifre sui 3 milioni di euro. Poi sembra che la situazione sia migliorata.
David James
David James, ex portiere della nazionale inglese, è finito in bancarotta ed è stato costretto a risarcire i suoi debiti…grazie alla sua collezione di maglie. Ha infatti messo all’asta per pagare i debiti gran parte delle sue divise e di quelle che aveva scambiato nel corso degli anni con colleghi più o meno famosi. Quella più richiesta è una maglia dell’Inghilterra firmata da Wayne Rooney. Quella che quasi nessuno ha voluto? Quella indossata nella sconfitta per 4-1 dalla Germania al mondiale sudafricano!
Brad Friedel

Brad Friedel, portiere statunitense con un lungo passato in Premier League, è stato vittima di un investimento molto importante, ma che purtroppo si è rivelato sbagliato. Cinque milioni di dollari di debiti accumulati per colpa della Brad Friedel Academy, una scuola calcio che l’estremo difensore ha creato con l’intento di aiutare la diffusione del calcio negli Stati Uniti, ma che ha cominciato ad avere costi sempre più esorbitanti che l’americano non è stato più in grado di sostenere.
Jorge Cadete

Quello di Jorge Cadete è un nome che ai tifosi italiani può ricordare qualcosa. L’attaccante portoghese ha infatti fatto un salto anche in Serie A, vestendo brevemente la maglia del Brescia. Ma è a Glasgow, al Celtic, che si è costruito la sua leggenda. Una storia però che è finita male, perchè a causa di investimenti sbagliati, nel 2014 il lusitano ha raccontato al Guardian di essere tornato a vivere con i suoi genitori e di andare avanti solo grazie al sussidio di povertà dello stato, di circa 170€ mensili.
Maurizio Schillaci

Maurizio Schillaci, il cugino di Totò, l’ex centravanti di Juve e Inter, eroe di Italia ’90 dicono fosse addirittura più forte del cugino Totò. Licata, Lazio, Messina e Juve Stabia arrivando a guadagnare fino a 500 milioni. Poi avrebbe perso la propria battaglia con il vizio. La droga, una spirale dalla quale non si sarebbe più ripreso. Si è arrabattato nei pressi della stazione centrale di Palermo, chiedendo l’elemosina.
Müller, un passato in Italia con Torino (1988-1991) e Perugia (1997), nonchè campione del mondo a Usa 1994. Costretto a vivere di elemosina, dopo aver lasciato moglie e famiglia, essersi invaghito di una 17enne ed aver vissuto da pastore evangelico. Ha ripreso a giocare a calcio con il Florianopolis e ha superato la fase discendente pur avendo dilapidato il proprio patrimonio.
John Charles
John Charles, l’ex centravanti della Juventus, nel 1988, finì addirittura in carcere poichè era moroso nel pagamento dell’affitto della sua casa ad Huddersfield, in Inghilterra. Il suo declino inizia immediatamente dopo la fine della carriera, quando decide di investire i propri risparmi in un pub. Gli ultimi dissesti finanziari hanno spinto Giampiero Boniperti ad aiutarlo ma è stato inutile. Morto in condizioni quasi indigenti nel 2004.Celestine Babayaro

Celestine Babayaro è stato uno dei primi ambasciatori del calcio nigeriano. Una carriera importante, fra Newcastle e Chelsea, e una vittoria che vale l’oro nel torneo olimpico di calcio di Atlanta 1996. Malgrado tutto, comprese stagioni da 25mila sterline di ingaggio alla settimana, Babayaro, nel 2011 ha dichiarato bancarotta generata da feste e acquisti insensati.

