[FOOTBALL AFFAIRS] Serie A tra speranza fondi e incubo tasse


articolo di Luciano Mondellini15 Ottobre 2022: https://www.calcioefinanza.it/2022/10/15/football-affairs-serie-a-tra-speranza-fondi-e-incubo-tasse/

La settimana che va a iniziare segna l’inizio di quello che sarà una decisione strategica per la Serie A. L’assemblea di Lega di venerdì 21 ottobre infatti potrebbe rappresentare uno snodo cruciale sul tema delle trattative con i fondi di private equity per essere partner nel business dei diritti tv della Serie A: tra gli argomenti all’ordine del giorno ci sono diritti tv e il progetto “media company”. A oggi le manifestazioni d’interesse sono state due: da una parte quella di un consorzio formato da Carlyle Group, Apax Partners e Three Hill Capital, dall’altra la candidatura del gruppo finanziario Searchlight Capital.

Le due manifestazioni d’interesse sono differenti tra loro. La prima ricalca il modello portato avanti nel 2020 da Cvc, Advent e Fsi, che prevedeva un’offerta da 1,7 miliardi di euro per il 10% della media company e che venne bocciato dalla maggioranza dei vertici delle squadre di Serie A, mentre la seconda è più particolare e punterebbe a fornire una soluzione più ibrida e più simile a un finanziamento.

Ora i fondi attendono che la Lega e i presidenti diano il via libera a una fase di approfondimento, in modo da nominare degli advisor per avviare una due diligence e arrivare a formulare un’offerta più articolata, anche in termini numerici.

Nei fatti quindi sembra di essere tornati alla situazione di oltre due anni fa quando l’allora presidente di Lega Serie A Paolo Dal Pino ebbe l’intuizione di imbastire una simile transazione. L’operazione poi andò per le lunghe per l’opposizione di diverse società, Lazio e Napoli in primis, e poi non si tramutò in realtà quando arrivò l’offerta per così dire tradizionale (acquisto del pacchetto dei diritti tv senza nessuna partecipazione azionario) di DAZN più Sky che venne reputata soddisfacente.

Nel frattempo però quel modello ideato da Dal Pino ha fatto strada all’estero ed è stato adottato sia in Spagna sia in Francia facendo affluire soldi freschi nelle case dei club di Liga e Ligue 1. In Spagna in particolare i fondi hanno versato 2,1 miliardi per il 10% della media company che commercializza i diritti tv della Liga per i prossimi 50 anni. In Francia l’operazione è stata di 1,5 miliardi per il 13%. E ora anche in in Germania stanno discutendo di una simile operazione.

Nello stesso modo anche la situazione delle opposizioni al progetto sembra ricalcare quella di due anni fa quando gli acerrimi nemici dell’idea di Dal Pino furono, per motivi diversi, il presidente della Lazio Claudio Lotito (che seppe portare dalla sua parte club come Verona e Fiorentina) e quello del Napoli Aurelio De Laurentiis. Mentre il fronte a favore dei fondi potrebbe essere ora composto, tra le big, dalle squadre con proprietà americana, come Milan e Roma, alle quale si potrebbe aggiungere anche l’Atalanta (anch’essa ora controllata da capitale a stelle e strisce). E insieme a loro anche il gruppo composto da alcuni club più piccoli, come ad esempio Sampdoria e Udinese.

IL BISOGNO DI SOLDI E I MOTIVI DELL’OPPOSIZIONE – Cosa succederà? L’intento della Lega è poter assegnare i pacchetti per i diritti tv entro giugno e inevitabilmente la partita è destinata a scaldarsi.

E in questo quadro non sfuggirà che lo snodo è particolarmente importante. In primo luogo perché bisognerà vedere se il calcio italiano, con tutti i problemi che ha – stadi vecchi, bilanci, rischio recessione in arrivo – può davvero permettersi di rifiutare una ingente iniezione di cassa quando, considerando la Premier League fuori portata, i suoi concorrenti principali – sicuramente Liga e Ligue 1 e forse Bundesliga – ne stanno già usufruendo.

In seconda istanza perché nel processo di vendita dei diritti tv all’estero le cose non stanno andando benissimo. La Lega Serie A ha venduto i match della massima serie italiana a 73 broadcaster multicanale per un’audience potenziale di oltre un miliardo di telespettatori in 200 Paesi.

Però per esempio, come ricordava IlSole24Ore, per l’area Medio Oriente e Nord Africa, che è stata la più redditizia fino al triennio 2018/21 (l’emittente del Qatar beIN Sports assicurava 112 milioni di euro all’anno), è stato sottoscritto in luglio un accordo con la compagnia Abu Dhabi Media che vale 80 milioni di dollari complessivi, garantiti per il triennio 2022-2025, più possibili bonus legati all’allargamento del bacino d’utenza. Quindi nel triennio 2021/24, dunque, la Serie A ha perso da questa regione proventi per oltre 250 milioni.

Infine, ma non certo da ultimo per importanza, perché il biennio della pandemia, ha aggravato lo stato di salute della Serie A che tra il 2019 e il 2021 ha subito perdite superiori a 1,8 miliardi e si trova a dover fronteggiare un indebitamento lordo che viaggia verso i 5 miliardi. La posizione finanziaria netta, nella fotografia scattata dal Report Calcio 2022 della Figc per il biennio 2019/21, è negativa per soli 1,2 miliardi ma il dato beneficia delle varie ricapitalizzazione eseguite (in totale oltre 2,2 miliardi includendo quella della Juventus da 400 milioni) e della particolarità che diversi club hanno sfruttato la chance di rivalutare i beni aziendali con un’aliquota ridotta, con un impatto positivo sui bilanci nell’immediato di oltre 900 milioni.

Detto tutto questo, bisogna però fare attenzione a bollare come paladine del calcio “vecchio” quelle società contrarie all’ingresso dei fondi. Lazio Napoli, per nominare quelle che vengono sempre additate come capofila tra i club contrari, sono gestite sì in maniera tradizionale da presidenti molto operativi, ma questo non significa affatto non potere fare un buon lavoro. Anzi. Quello azzurro e quello biancoceleste sono due club storicamente attenti al bilancio (utili per oltre 50 milioni nei 18 esercizi di gestione De Laurentiis per il Napoli e altrettanti nei 18 anni di gestione Lotito per la Lazio) e prima del risveglio di Inter e Milan sono state pressoché le uniche società a contendere qualche titolo sportivo alla Juventus dominatrice nell’ultimo decennio. E, per rimanere sulla attualità, sono rispettivamente una prima in classifica e già agli ottavi di Champions League dopo aver incantato l’Europa per il modo di giocare. E l’altra, sotto la guida di Maurizio Sarriterza in graduatoria, ovvero una posizione oltre le aspettative di inizio stagione.

In questo quadro si può anche capire perché alcuni club, soprattutto quelli che ne hanno meno bisogno, possano essere contrari a una operazione che sotto alcuni aspetti può essere vista come una sorta di vendita dei gioielli di famiglia. Infatti, se lo schema è quello che trapela, non si tratterà soltanto di vendere un semplice prodotto (i diritti tv appunto) ma piuttosto quello di fare entrare soggetti esterni nell’azienda che li produce (la Lega Serie A). Lo stesso presidente della Juventus Andrea Agnelli ammise due anni fa che se la Lega fosse stata composta da normodotati avrebbe commercializzato i diritti da sola incassando di più.

Inoltre, soprattutto per quanto riguarda la posizione di De Laurentiis, va detto che non si può parlare di un ostracismo puro e semplice al progetto dei fondi. Al contrario il presidente partenopeo, da buon imprenditore dei media, ha semplicemente ricette diverse. In questo senso sono molto interessanti le sue parole verso un possibile intesa con Apple che negli Stati Uniti ha iniziato a investire sui diritti tv.

Nello stesso però non va nemmeno sottaciuto che esiste anche un non detto che circola nel mondo del calcio. Un non detto per il quale qualora i soldi dei fondi arrivassero copiosi e dessero quindi la possibilità a InterMilan Juventus di mettere le cose a posto una volta per tutte (cosa sulla quale ogni dubbio è più che giustificato), potrebbe essere sempre più complicato per le società che hanno un fatturato e un bacino di tifosi inferiore poter avere quella competitività sportiva che stanno dimostrando di possedere.

Anche se va ricordato che nonostante le difficoltà economiche delle tre grandi storiche, al momento è tuttora in corso la striscia (iniziata nel 2001/02) più lunga di scudetti vinti dalle tre grandi storiche del nostro calcio.

L’INCUBO TASSE E IL NUOVO GOVERNO – Ma se quella dei fondi è una opzione che dà speranza al mondo del calcio, C’è una seconda questione, non certo meno importante, che invece viene vista come un vero e proprio incubo. In questa caso la da data da segnare con la matita rossa è quella del 16 dicembre.  Il tema è quello legato alle imposte sospese e qui un variabile importante sarà che cosa deciderà di fare – se prendersene cura oppure no – il nuovo governo Meloni che sta per salire al potere.

Il Sole24Ore in estate ha ricordato come con diversi interventi legislativi, i versamenti delle ritenute Irpef sugli stipendi, i contributi previdenziali e l’Iva sono stati sospesi da gennaio a novembre 2022 e, secondo le attuali norme, andranno saldati tutti il prossimo 16 dicembre. Nei fatti si tratta di un vero e proprio incubo per le società di calcio professionistico che, tranne pochissime eccezioni, si sono avvalse di questa possibilità.

Le somme che si sono accumulate infatti non sono esigue: nel 2019, la Serie A ha pagato quasi un miliardo tra ritenute Irpef (700 milioni), Iva (170 milioni di Iva) e contributi previdenziali (più di 120 milioni). Quasi un miliardo insomma e quindi senza una correzione in corsa molti club rischiano di finire in guai seri. 

A meno che – ed è la speranza di Leghe e Figc – che non intervenga il prossimo governo.

Karim Benzema ha vinto il Pallone d’Oro 2022


articolo di Redazione – 17 Ottobre 2022: https://www.calcioefinanza.it/2022/10/17/karim-benzema-pallone-doro-2022-vincitore/

(Foto: FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Karim Benzema è il vincitore del Pallone d’Oro 2022. Il calciatore del Real Madrid ha conquistato l’ambito premio individuale dopo aver vinto la Champions League con i Blancos nella passata stagione. Un riconoscimento atteso per il giocatore allenato da Carlo Ancelotti, consegnato da Didier Drogba.

«Buonasera a tutti, essere qui è un momento di grande orgoglio. Penso al lavoro alle mie spalle da quando ero bambino. Sono cresciuto con questo sogno, ho avuto due modelli nella vita: Zidane e Ronaldo. C’è stato tanto lavoro, non ho mollato mai e bisogna mantenere questo sogno nella testa, perché tutto è possibile», ha detto Benzema nel suo discorso.

«Oggi sono felice, ci sono stati periodi duri ma ho sempre continuato a lavorare e a mantenere la gioia di giocare a calcio. Sono fiero del percorso che ho fatto, e soddisfatto del mio lavoro. Voglio ringraziare tutti i miei compagni di squadra e della Nazionale, il mio grande presidente, che è come uno di famiglia, e anche il Lione, che mi ha permesso di coronare il sogno di andare al Real Madrid», ha aggiunto ancora.

«Il Pallone d’Oro è un premio individuale, ma si ottiene con il lavoro di squadra. Questo è il Pallone d’Oro del popolo», ha concluso l’attaccante francese nel suo discorso, dopo essere stato premiato come vincitore del trofeo. Questa la classifica dei primi 10 candidati alla vittoria finale:

  1. Karim Benzema
  2. Sadio Manè
  3. Kevin De Bruyne
  4. Robert Lewandowski
  5. Mohamed Salah
  6. Kylian Mbappè
  7. Thibaut Courtois
  8. Vinicius
  9. Luka Modric
  10. Erling Braut Haaland

Diritti tv Serie A, Casini: «Vogliamo il bando in anticipo»


articolo di Redazione17 Ottobre 2022: https://www.calcioefinanza.it/2022/10/17/serie-a-bando-diritti-tv-casini/

«In questi mesi ho visto molta sintonia tra le società e anche con la FIGC. Lo dimostra anche la riunione che abbiamo avuto oggi sulle licenze nazionali. Stiamo lavorando tutti insieme per migliorare il calcio italiano». Ha esordito così il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, a proposito del futuro del calcio in Italia e del tema riforme.

«È un anno particolare, l’anno dei Mondiali, in più per la prima volta con una pausa molto lunga a Natale. Sicuramente bisogna lavorare sulle infrastrutture, sul tema dell’ordinamento dei campionati, mi riferisco al collegamento tra le diverse serie e al numero di squadre professionistiche, che in Italia è molto molto alto. Va data maggior continuità alla filiera dai più giovani alla Serie A», ha aggiunto parlando ai margini del Gran Galà del Calcio.

Poi, una battuta di Casini sulle dichiarazioni di Tare a proposito dello stato di salute economico-finanziario di club come Inter, Juventus e Milan, definite “tecnicamente fallite” dal dirigente: «Mi sembra una dichiarazione eccessiva. Il sistema serve per poter controllare i conti, ne abbiamo parlato anche oggi, quindi direi che dobbiamo forse guardare avanti e non indietro».

Poi, a proposito dei diritti tv della Serie A, Casini ha spiegato: «E’ prematuro indicare soglie» sull’ammontare degli introiti dei contratti per il prossimo triennio, ma «l’interesse per il calcio italiano è sempre molto alto. L’Italia produce talenti e quindi l’interesse è molto elevato».

Sul fronte dei diritti tv «siamo in mezzo a un ciclo che terminerà nel 2024. Per la parte italiana abbiamo approvato un’ipotesi di bozza alternativa che verrà discussa con le autorità competenti, che dovranno esprimere un parere per tentare di avere il bando un po’ in anticipo rispetto al triennio precedente». Per i diritti esteri, ha concluso Casini, «siamo in una fase di ciclo e si sta ragionando sull’organizzazione della Lega per capire se attivare la media company come strumento più efficiente per svolgere queste funzioni».

Marotta: «Cessione Inter? Situazione sopra la mia testa»


articolo di Redazione17 Ottobre 2022: https://www.calcioefinanza.it/2022/10/17/marotta-cessione-inter/

(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

L’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta è intervenuto a margine del Gran Galà del Calcio per parlare di Inter, commentando anche le ultime indiscrezioni sulla cessione del club nerazzurro, che si sono intensificate dopo che il Financial Times ha fatto sapere che gli advisor si sono messi al lavoro per cercare un acquirente.

«Si tratta di una situazione sopra la mia testa, posso solo dire che la proprietà è molto vicina alla squadra e ha sempre adempiuto agli obblighi finanziari. Siamo una società a posto con i pagamenti, durante la gestione la famiglia Zhang ha profuso negli anni centinaia e centinaia di milioni di euro», ha detto Marotta ai cronisti.

Parlando della squadra, l’AD nerazzurro ha parlato di come i calciatori si siano ricompattati dopo un inizio complicato di stagione: «C’è stato un confronto all’interno dello spogliatoio. L’allenatore (Simone Inzaghi, ndr) è stato bravissimo a ricompattare l’ambiente».

In chiusura, una battuta sul rinnovo di Milan Skriniar, corteggiato dal Paris Saint-Germain: «Siamo fiduciosi, anche se molto del destino dipende da quello che lui ha intenzione di fare. A breve affronteremo il discorso con lui, da parte nostra c’è la volontà di trovare un accordo. Abbiamo a che fare con un professionista serio che ama l’Inter».

Financial Times: Inter in vendita, advisor al lavoro


articolo di Redazione18 Ottobre 2022: https://www.calcioefinanza.it/2022/10/18/financial-times-inter-in-vendita-advisor-al-lavoro/

Il logo dell’Inter (Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

L’Inter è in vendita e gli advisor inizieranno la ricerca di potenziali acquirenti per il club nerazzurro a partire da questa settimana. Questa volta l’indiscrezione arriva dal prestigiosissimo Financial Times, quotidiano londinese, giornale simbolo della City di Londra e dei mercati finanziari internazionali.

La testata ha sottolineato che la banca statunitense Raine Group, che quest’anno ha gestito la cessione del Chelsea in Premier League, e Goldman Sachs stanno lavorando alla vendita della società controllata da Suning.

Il mese scorso, il CdA del club nerazzurro ha approvato l’ultimo bilancio, che ha mostrato ricavi in aumento a 440 milioni di euro e una perdita di 140 milioni di euro per l’esercizio 2021/22. Il club ha affermato che l’azionista di maggioranza «ha formalmente espresso il suo impegno a sostenere il gruppo garantendo il supporto patrimoniale».

Suning, infatti, sarebbe pronta a iniettare capitale per 100 milioni di euro quest’anno, secondo una persona vicina al club nerazzurro, spiega ancora il Financial Times. La persona in questione ha indicato la precedente condizione secondo cui Suning sarebbe aperta a nuovi partner e prenderebbe in considerazione la vendita di una quota di minoranza della società.

Il calcio italiano è diventato una destinazione sempre più popolare per gli investitori internazionali. Roma, Atalanta, Fiorentina e Genoa sono tra i tanti club ora controllati da proprietari americani. Quest’anno, il fondo statunitense RedBird Capital ha acquistato il Milan con un accordo del valore di 1,2 miliardi di euro, un record per una squadra di calcio europea al di fuori della Premier League.

Juve, c’è lesione per Bremer: i tempi di recupero


articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2022/10/17/bremer-tempi-di-recupero/

17 Ottobre 2022

«Gli esami diagnostici ai quali si è sottoposto Bremer questa mattina presso il J|Medical hanno evidenziato una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra. Saranno necessari circa 20 giorni per il suo completo recupero».

Così la Juventus ha comunicato le condizioni del difensore centrale Gleison Bremer, che si è infortunato durante l’ultima sfida di campionato contro il Torino. Il brasiliano era stato costretto a uscire durante l’incontro, sostituito da Bonucci dopo l’infortunio.

Brutta notizia per il tecnico Massimiliano Allegri, già in attesa di altri eccellenti rientri, come quelli di Federico Chiesa e Paul Pogba. Se i tempi fossero rispettati, Bremer potrebbe rientrare giusto in tempo per il big match contro l’Inter, in programma il prossimo 6 novembre.