Il 14 febbraio 2004 fu trovato morto. Nel ’98 vinse Giro e Tour
Con il tempo, pur diventando leggenda, il mito non è riuscito a spazzare via le ombre, né a dissipare i dubbi. Sulla morte di Marco Pantani, arrivata il 14 febbraio di 15 anni fa a privare lo sport italiano di un eroe seppure della categoria “maledetti”, si è fatta luce solo fino a un certo punto e ci sono volute almeno due inchieste per arrivare al verdetto della Cassazione: il Pirata non è stato ucciso. La Corte suprema ha sentenziato una volta per tutte, per sempre, ma la famiglia del corridore non ha mai accettato il verdetto, mentre i suoi tifosi di sempre continuano a discutere. In questi 15 anni senza Pantani si è sempre dibattuto sulla fine ingloriosa di un campione che rilanciò il ciclismo. La verità è sempre appartenuta a qualcuno, però.
Vincitore nello stesso anno (1998) del Giro d’Italia e del Tour de France, Pantani venne ritrovato senza vita nel residence ‘Le Rose’ a Rimini, pochi anni dopo le sue ultime pedalate in alta quota. Una fine con tante domande senza risposta che, solo pochi anni prima, nessuno avrebbe potuto prevedere e neppure immaginare. continua a leggere


