
Un MD-87 della Scandinavian in fase di decollo centrò in pieno un Cessna che aveva invaso la pista, schiantandosi poi contro lʼedificio dello smistamento bagagli e prendendo fuoco
Centodiciotto morti, un solo superstite: 18 anni fa, l’8 ottobre 2001, l’aeroporto milanese fu teatro del peggior disastro dell’aviazione civile nel nostro Paese. Lo scontro tra un MD-87 della Scandinavian e un jet privato, secondo le risultanze dell’inchiesta, fu provocato dalla fitta nebbia che gravava sullo scalo milanese, dall’assenza di un radar di terra e dalla negligenza del personale di controllo.
A bordo dell’aereo di linea scandinavo, diretto a Copenhagen, c’erano 104 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio: dopo aver avuto il via libera dalla torre di controllo, l’aereo si apprestò al decollo; nello stesso momento il jet privato, un Cessna Citation, venne autorizzato a muoversi dalla propria piazzola ma il pilota sbagliò a imboccare la pista di congiunzione: invece della R5 prese la R6 (in pratica svoltando a destra invece che a sinistra dalla piazzola), invadendo così la pista. continua a leggere


