Ecco le carte della polizia spagnola che inguaiano il Frosinone e gettano un’ombra su Ciro Immobile
Il game fixing – ovvero le scommesse clandestine su partite truccate che inquinano il mondo dello sport e il calcio in particolare – non sono una priorità per gli organismi sportivi del nostro Paese. Ed è un male, anche alla luce delle ultime notizie di cronaca provenienti dalla Spagna, dove si sta registrando l’ennesimo terremoto, i cui effetti si sentono – o si dovrebbero sentire – anche da noi. In un Paese “normale” basterebbe l’intercettazione di un indagato che parlando con un complice rivela come la punta della Nazionale e della Lazio, Ciro Immobile, sia uno scommettitore fisso di un allibratore clandestino, probabile riciclatore di soldi sporchi, per far scattare le indagini. Invece, la notizia riportata da “Repubblica” lunedì 17 giugno è passata praticamente inosservata. Non solo, dai documenti degli inquirenti spagnoli che Business Insider Italia è in grado di mostrarvi in esclusiva, esce uno spaccato raccapricciante, fatto di giocatori e dirigenti di società – il Frosinone in particolare –, indebitati con l’allibratore in questione per oltre 130 mila euro, pronti a incontrarlo per decidere come truccare il venturo incontro di Serie A contro la Fiorentina.

Lo tsunami è partito in Spagna il 28 maggio scorso, quando la polizia con l’“Operaciòn Oicos” arresta 11 giocatori di Liga e Seconda Divisione, perché accusati di essere parte di un’organizzazione che truccava le partite e riciclava denaro. Tra i fermati, il l’ex difensore del Real Madrid, Raul Bravo, Samuel Saiz, attaccante del Getafe, Inigo Lopez, centrale del Deportivo La Coruna e Agustin Lasaosa, presidente dell’Huesca. continua a leggere
leggi anche l’articolo del 29 maggio 2019: https://alessandro54.com/2019/05/29/partite-truccate-in-spagna-arrestati-calciatori-liga-anche-ex-real-madrid/


