”Se lascio non è per colpa mia, tornerò quando ci sarà un’altra proprietà”
ROMA – “Mi dimetto non per colpa mia, il club mi ha tenuto fuori da tutto. Piuttosto che lasciare la Roma, però, avrei preferito morire”. Sono le due del pomeriggio quando Francesco Totti fa il suo ingresso nella sala d’onore del Coni per l’ultima volta da tesserato della Roma. A pochi metri da qui c’è lo stadio Olimpico, dove nel giugno di 18 anni fa il ragazzo di Porta Metronia conquistava il suo unico e indimenticabile scudetto con la Roma. Oggi invece verrà ricordato come il giorno in cui Totti alla Roma ha detto addio. “Alle 12.41 di oggi ho mandato una mail al Ceo Guido Fienga in cui ho dato le mie dimissioni dalla Roma – esordisce Totti mentre nella sala del Coni cala un silenzio surreale – questo è un giorno che non avrei mai pensato di vivere. Viste le condizioni è stato però doveroso prendere questa decisione: non ho mai avuto la possibilità operativa di poter lavorare sull’area tecnica con la Roma, anzi. Sono sempre stato un peso per questa società, sia da calciatore che da dirigente mi hanno considerato una figura ingombrante”. continua a leggere
Francesco Totti: la conferenza stampa integrale del suo addio alla Roma
queste le parole di Totti sentiamo anche l’altra campana…
Roma, l’As Roma replica all’addio di Totti: “Percezione fatti fantasiosa, inopportuni i riferimenti alla nuova proprietà”
In una nota sul proprio sito, l’As Roma si dice “estremamente amareggiata nell’apprendere che Francesco Totti ha annunciato di lasciare la società e di non assumere la posizione di direttore tecnico“. “Gli avevamo proposto questo ruolo dopo la partenza di Monchi – continua la nota – ed eravamo ancora in attesa di una risposta. Riteniamo che il ruolo offerto a Francesco sia uno dei più alti nei nostri quadri dirigenziali: una posizione che ovviamente richiede dedizione e impegno totali, come ci si aspetta da tutti i dirigenti all’interno del club”.
James Pallotta (agf)
La società precisa che “eravamo pronti a essere pazienti con Francesco e ad aiutarlo a mettere in pratica questa trasformazione da grande calciatore a grande dirigente. Il ruolo di direttore tecnico è la carica in cui credevamo potesse crescere e in cui ci siamo proposti di supportarlo durante la fase di adattamento. continua a leggere
https://www.asroma.com/it/notizie/2019/06/la-nota-del-club-francesco-totti



