In tutta la zona inaccessibili negozi, ristoranti e gli stessi hotel affollati di turisti e festivalieri. Pesanti disagi anche nel trasporto ferroviario. Il Palais du Festival ha un generatore elettrico autonomo e, al momento, funziona
A poche ore dalla cerimonia di chiusura del 78° Festival di Cannes, la cittadina della Costa Azzurra, insieme a tutta la zona circostante, è, da ore, al buio.
Un grave blackout ha colpito, intorno alle 10:00, le Alpi Marittime in Francia, lasciando almeno 160.000 abitazioni senza elettricità e creandoproblemi anche sulla rete telefonica.
Un’interruzione di corrente interrompe il festival cinematografico di Cannes e alcune zone della Francia meridionale (reuters)
Pesanti disagi anche nel trasporto ferroviario, come si legge sul sito internet di Nice Matin, quotidiano regionale francese. Prevista inizialmente per le 11.40, precisa il giornale, la circolazione dei treni regionali tra Grasse e Antibes è stata rinviata.
Per le strade cittadine, si sono riversati commessi e negozianti e si è schierata molta polizia, soprattutto agli incroci, per via dei semafori spenti e il traffico in tilt.
Il Festival ha dovuto interrompere le proiezioni nelle sale fuori dal Palais du Festival, che invece funziona regolarmente grazie ad un n generatore elettrico autonomo.
Disagi sono stati segnalatianche in altre zone della città e nella parte occidentale del dipartimento.
Secondo la gendarmeria della Alpi Francesi, contattata da France 3, l’interruzione di corrente sarebbe un atto non occasionale, ma volontario: ci sarebbe stato un incendio di una cabina ad alta tensione nel comune di Tanneron (Var). Esperti tecnici di polizia criminale sono sul posto estanno indagando su quanto successo. Sempre questa mattina, verso le 10, è caduto un traliccio che ha provocato un’interruzione generale della linea che alimenta il bacino di Cannes, nei pressi del lago di Saint-Cassien, e anche questo danno potrebbe essere di natura dolosa. C’è chi evoca i guai in Spagna e Portogallo di qualche settimana fa.
Il precedente in Spagna – Il 28 aprile scorso un gigantesco black out aveva colpitol’intera Spagna, con effetti anche nelvicino Portogallo e in parte della Francia. L’interruzione della corrente aveva fermato le metropolitane di Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia, mandato in tilt i semafori e lasciato senza elettricità anche l’aeroporto di Barajas. L’interruzione aveva provocato anche problemi alle linee telefoniche.
Secondo la versione data dalla rete elettrica spagnola, sarebbero stati due improvvisi cali di tensione, avvenuti nell’arco di 5 secondi, a far precipitare nel buio nella penisola Iberica. Stando alla spiegazione, nel primo caso la rete ha recuperato, ma l’arrivo del secondo, in pochi istanti, ha generato il definitivo blocco.
L’origine dell’incidente è stata individuata nella regione dell’Estremadura, nella parte sud occidentale della Spagna.
Cannes al buio, caos in strada: blackout colpisce il Festival nella serata finale
Il sud-est della Francia è al buio per un importante blackout che dalle ore 10 colpisce oltre 160 mila case e il prestigioso festival del cinema di Cannes, nell’ultimo giorno dell’evento mediatico. Lo riferisce la stampa d’Oltralpe, dopo una comunicazione ufficiale arrivata dal prefetto del dipartimento delle Alpi Marittime.
“Un grave blackout sta attualmente colpendo la regione delle Alpi Marittime occidentali“, ha annunciato il prefetto del dipartimento su X. L’interruzione sta colpendo “Cannes e le comunità circostanti e sta privando di elettricità 160.000 abitazioni“, ha riportato su X il gestore della rete elettrica Rte (Rete di Trasporto Elettricità). Secondo fonti della gendarmeria locale, l’interruzione sarebbe stata causata da un incendio, probabilmente doloso, divampato durante la notte in una sottostazione ad alta tensione a Tanneron (Var).
Gli organizzatori del blasonato festival della città turistica di Cannes, sulla Riviera francese, hanno subito assicurato che la cerimonia di chiusura nel Palais des Festivals sulla Croisette si svolgerà regolarmente questa sera. Le proiezioni dei film sono state interrotte solo per circa venti secondi prima di riprendere grazie all’utilizzo di un generatore. Questa interruzione dell’energia elettrica nel sud-est della Francia si sta verificando a quasi un mese dal maxi blackout che ha paralizzato per quasi 24 ore la Spagna e il Portogallo, lo scorso 28 aprile.
Il rogo è scoppiato nel pomeriggio, intorno alle 17.30 nel parcheggio lungo la Nuova Vigevanese
Sei (poi divenute otto) auto sono andate in fiamme al parcheggio del centro commerciale “Porte di Milano” di Cesano Boscone, noto per la decisione di Bennet di non rinnovare il contratto a fine mese di maggio: esclusa l’ipotesi di dolo. (immagine da video su gruppo facebook “Regno di Cesano Boscone“).
AGGIORNAMENTO ORE 19.43: Le auto coinvolte sono salite a 8. La Polizia Locale è ancora sul posto per i rilievi. Il proprietario dell’auto da dove è partito l’incendio ha spiegato la dinamica dell’incendio.
Auto in fiamme al parcheggio del centro commerciale – CESANO BOSCONE – Otto vetture sono state avvolte dalle fiamme in pochi minuti. Le macchine erano posteggiate nel parcheggio del centro commerciale Porte di Milano e il rogo è scoppiato nel pomeriggio, intorno alle 17.30.
Vigili del Fuoco e Carabinieri sul posto – Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con due mezzi: i pompieri hanno domato le fiamme, partite da uno dei veicoli appena parcheggiati. Immediato l’intervento anche dei carabinieri e della Polizia Locale, che hanno messo in sicurezza tutta l’area per consentire ai pompieri di svolgere le operazioni di spegnimento
Si esclude il dolo – Secondo le prime informazioni, è da escludersi l’ipotesi di dolo: il proprietario del primo veicolo andato in fiamme ha raccontato di aver visto uscire del fumo dal cofano della macchina e, in pochi istanti, è scattata la scintilla che ha innescato l’incendio.
Il rogo si è sviluppato coinvolgendo anche le altre auto posteggiate vicine. Per fortuna, non sono stati registrati feriti: solo tanta paura tra i clienti del centro commerciale al quartiere Tessera.
Le fasi di spegnimento (da video su gruppo facebook “Regno di Cesano Boscone”)
La finale della Coppa di Serbia tra Stella Rossa e Vojvodina è stata sospesa per il lancio in campo di un ordigno esplosivo: quattro calciatori si sono accasciati sul prato in stato di shock, fortunatamente non ci sono state conseguenze più gravi.
La finale di Coppa di Serbia tra Vojvodina e Stella Rossa ha vissuto un momento drammatico poco prima della fine del primo tempo, quando sul risultato di 1-0 per la squadra di Belgrado (che poi ha trionfato 3-0) da una delle due curve è partito un ordigno esplosivo che ha fatto accasciare sul terreno di gioco quattro calciatori, letteralmente ‘abbattuti’ dal fragore del potentissimo petardo, che fortunatamente non ha colpito nessuno di loro.
La finale della Coppa di Serbia sospesa per il lancio in campo di un ordigno esplosivo – Si stava giocando il 41′ della prima frazione della finale di coppa nazionale, allo stadio Kraljevica di Zajecar, quando dal settore occupato dai tifosi del Vojvodina è stato lanciato l’ordigno, che è esploso in piena area di rigore della Stella Rossa, impegnata in difesa su azione di calcio d’angolo.
BREAKING: Serbia Cup final disrupted as explosive device thrown onto pitch in 41st minute of Vojvodina vs. Crvena Zvezda. Four players collapsed; match paused for 5 minutes. No serious injuries reported. Crvena Zvezda wins 3-0. #SerbiaCup#Footbalpic.twitter.com/9a9JfiF6zg
L’incidente ha lasciato quattro giocatori sdraiati sull’erba, visibilmente storditi: tre del Vojvodina e uno della Stella Rossa. La reazione dell’arbitro è stata immediata: ha interrotto la partita e ha autorizzato l’ingresso urgente degli staff medici. La paura che potesse essere successo qualcosa di grave si è ben presto sedata: non ci sono stati feriti né ulteriori conseguenze.
Lo shock per quanto accaduto ha comunque ritardato di alcuni minuti la ripresa del gioco. Nessun responsabile è stato individuato nella curva dei tifosi del Vojvodina, il che ha alimentato polemiche in Serbia circa le condizioni di sicurezza in cui si è svolto il match. FIFPRO, il sindacato internazionale dei calciatori, ha condannato la decisione dell’arbitro di far proseguire la partita senza identificare i responsabili tra il pubblico, sottolineando come la violenza sul luogo di lavoro non debba essere tollerata.
La Stella Rossa centra il ‘Double’: vince la coppa nazionale dopo il campionato – La Stella Rossa non si è fatta distrarre dall’episodio e ha portato a casa la Coppa di Serbia, arrotondando il risultato al 3-0 finale in virtù delle reti arrivate in pieno recupero, al 95′ e al 102′. La squadra della capitale centra così un ricco ‘Double’, essendosi già assicurata la vittoria del campionato alcune settimane fa.
Lo ha annunciato la Prefettura di Milano attraverso un comunicato ufficiale. Prossimamentei dettagli sull’accesso del pubblico all’impianto.
Adesso è ufficiale. Come indicato dalla Prefettura di Milano, è prevista l’installazione di un maxischermo a San Siro in occasione della finale di Champions League tra PSG e Inter, in programma il prossimo 31 maggio a Monaco di Baviera.
L’ufficialità è arrivata tramite una nota pubblicata in mattinata:
In occasione dell’ultima riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala e con la partecipazione del Sindaco di Rho Andrea Orlandi e dei vertici di Fiera Milano S.p.A, è stato definito un piano di sicurezza straordinario in occasione della manifestazione “Artigiano in Fiera – Anteprima d’estate”, in programma dal 29 maggio al 2 giugno prossimi presso il quartiere fieristico di Rho, con l’obiettivo di garantire un’esperienza sicura e serena per espositori, visitatori e operatori del settore, rispondendo alle esigenze di tutela del territorio e dell’ordine pubblico.
Si tratta della prima edizione primaverile della nota manifestazione invernale, promossa da Artigiano in Fiera, che richiama ogni anno un elevatissimo numero di visitatori.
Per tale evento, che ospiterà oltre 800 espositori provenienti da 50 Paesi, si stima un’affluenza totale di oltre 270.000 visitatori, con una media giornaliera tra le 35.000 e le 60.000 presenze, con un picco di 70.000 unità.
In relazione a quanto sopra e tenuto conto che, durante lo svolgimento di analoghe manifestazioni, si è registrato nell’ultimo biennio un notevole incremento dei reati contro il patrimonio rispetto alla media annuale nel Comune di Rho, il Comitato ha deliberato l’adozione di un’ordinanza prefettizia che istituisce una zona rossa nelle aree fieristiche più sensibili.
Il provvedimento prevede il divieto di stazionamento per individui che assumano comportamenti aggressivi, minacciosi o molesti e che siano stati segnalati dalle Autorità per reati in materia di stupefacenti, furti con strappo, rapine, danneggiamenti, invasioni di terreni ed edifici, nonché per il porto abusivo di armi o oggetti atti a offendere.
Le misure adottate, di carattere eccezionale e temporaneo, saranno in vigore esclusivamente per la durata della fiera e si affiancheranno ai già previsti servizi di controllo interforze “ad alto impatto”. L’obiettivo è garantire un’esperienza sicura e serena per i visitatori e frequentatori della manifestazione, rispondendo alle esigenze di tutela del territorio e dell’ordine pubblico.
In seno al Comitato è stata prevista, inoltre, un’intensificazione delle misure di sicurezza, soprattutto nelle aree centrali del Comune di Milano, nel caso in cui la squadra dell’Inter risultasse vincitrice del Campionato di Serie A, al termine degli incontri di calcio che si disputeranno nella giornata di domani.
Infine, è stata avviata la pianificazione delle attività di vigilanza e controllo del territorio in occasione della finale di Champions League, che sarà disputata il 31 maggio prossimo a Monaco di Baviera tra le squadre dell’Inter e del Paris Saint Germain. Nell’occasione, è stato anche previsto l’allestimento di un maxischermo presso lo stadio San Siro.
Al club nerazzurro non è andata giù la gestione della comunicazione su episodi recenti, dal rigore contro la Roma al fallo di mano nella sfida con la Lazio.
Giuseppe Marotta, detto Beppe– (Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images)
Dopo mesi di polemiche arbitrali feroci, soprattutto sull’uso del VAR, il campionato si chiude con cinque allenatori in tribuna, espulsi per proteste nella scorsa giornata. Antonio Conte e Simone Inzaghi, che si contendono lo scudetto, guarderanno le loro squadre a distanza.
Conte ha recentemente sottolineato la necessità di maggiore chiarezza con il VAR, mentre Inzaghi non ha parlato. Secondo quanto riportato da La Repubblica, il club è compatto nella convinzione di essere stato penalizzato dagli arbitri da gennaio in poi, e dopo il pareggio con la Lazio non ha mandato il tecnico in conferenza stampa.
Furioso, Inzaghi avrebbe rischiato squalifiche peggiori. Uno dei momenti di maggiore tensione tra l’Inter e gli arbitri riguarda la ormai famosa trattenuta in area di Ndickasu Bisseck nel finale di Inter-Roma del 27 aprile, che in campo e al monitor non fu ritenuta da rigore (nonostante l’episodio fosse piuttosto evidente).
La conduttrice del programma Open VAR, Giorgia Rossi, disse in diretta su DAZN: «Abbiamo chiesto altre immagini, ma non ci sono state fornite», riferendosi anche all’audio tra i direttori di gara, che non fu concesso. Una scelta di prudenza, dal punto di vista degli arbitri, per evitare ulteriori polemiche. Ma alla Pinetina la situazione non è piaciuta.
Come anche il fatto che non siano stati forniti dagli arbitri a DAZN gli audio live sul fallo di mano di Bisseck in area costato il rigore del 2-2 con la Lazio domenica, ma solo quelli del confronto al VAR che ne è seguito. Cosa abbia detto a caldo Chiffi, non è dato sapere.
Le lamentele degli allenatori in stagione sono state diverse, ben oltre i due tecnici in cima alla classifica. Lo stesso Gravina, numero uno della FIGC, sa quanto sia urgente rendere il VAR digeribile a club e tifosi. Nei primi incontri dopo la sua rielezione, a inizio anno, ha assicurato ai presidenti di serie A che il tema sarà affrontato in modo collegiale.
Un’urgenza sollevata anche da Giuseppe Marotta, che siede in Consiglio federale, già prima degli ultimi episodi che hanno riguardato la sua Inter. C’è da scommettere che ora la questione gli stia ancor più a cuore. Già nella seduta di giugno, fissata per il 19, è probabile che il nodo VAR verrà al pettine. Lì si capirà se i club si accontenteranno di rassicurazioni sull’interpretazione del protocollo o se pretenderanno di più. Magari la modifica delle regole, mai toccatte in sette anni.
Fra le scelte che più hanno fatto infuriare l’Inter c’è la designazione come assistente VAR contro la Lazio di Marco Guida di Pompei, che in un’intervista aveva detto di non essere sereno quando deve decidere le sorti del Napoli.
Era il 23 maggio del 1992 quando un’enorme carica di esplosivo fece saltare in aria le auto di Falcone e della scorta. Con lui morirono la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro
Falcone e Borsellino(Ansa)
Era il 23 maggio del 1992 quando un’enorme carica di esplosivo venne fatta esplodere al passaggio delle auto del giudice Giovanni Falcone e di quelle degli agenti della sua scorta. Nella strage di Capaci, per mano di Cosa nostra, persero la vita, oltre a Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
A 33 anni di distanza da uno degli eventi più tragici della storia italiana, che segnò una svolta nella lotta alla mafia, sono numerose le iniziativeorganizzate per rinnovare la memoria.
23 maggio 1992, la Croma bianca dove c’erano Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e l’autista Giuseppe Costanza (unico sopravvissuto). L’auto è stata sventrata dall’esplosione di 500 chili di tritolo (Eligio Paoni/Contrasto)
Mattarella: “Ferita tra le più profonde della nostra storia –L’attacco feroce e sanguinario che la mafia compì trentatré anni or sono a Capaci, e che ripeté poche settimane più tardi in via D’Amelio a Palermo, costituisce una ferita tra le più profonde della nostra storia repubblicana“. E’ quanto dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 33esimo anniversario della strage di Capaci. “Il primo pensiero, commosso oggi come allora – aggiunge il Capo dello Stato -, va a chi perse la vita: Giovanni Falcone insieme a Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. A loro è unito indissolubilmente il ricordo di Paolo Borsellino, di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Servitori dello Stato, che la mafia uccise con eclatante violenza per piegare la comunità civile. Quelle tragedie generarono una riscossa della società e delle istituzioni. L’azione stragista svelò la minaccia alla libertà di ogni cittadino. Il contrasto alla mafia si intensificò fino a scardinare le posizioni di comando dell’organizzazione criminale. ‘La mafia, come ogni fatto umano, ha avuto un inizio ed avrà anche una fine’: questo ripeteva Falcone, sollecitando coerenza e impegno educativo, spronando chiunque nella società a fare la propria parte insieme alle istituzioni, a ogni livello. La mafia ha subìto colpi pesantissimi, ma all’opera di sradicamento va data continuità, cogliendo le sue trasformazioni, i nuovi legami con attività economiche e finanziarie, le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza. Nella memoria viva di Falcone e Borsellino, il 23 maggio è diventata la Giornata della legalità, perché occorre tenere sempre alta la vigilanza, coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali“, conclude il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Meloni: “Governo sempre in prima linea contro la criminalità – “Il 23 maggio è la Giornata della Legalità, in memoria delle vittime della mafia. Ricordiamo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, tutti coloro che hanno sacrificato la vita per difendere i valori della legalità. E con loro, ogni vittima caduta per mano mafiosa. Il loro esempio e il loro ricordo continuano a guidare la nostra azione. Anche in loro nome, il Governo è e sarà sempre in prima linea nella lotta contro ogni forma di criminalità. Senza tregua, senza compromessi. Non dimentichiamo“. Lo scrive su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il 23 maggio è la Giornata della Legalità, in memoria delle vittime della mafia. Ricordiamo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, tutti coloro che hanno sacrificato la vita per difendere i valori della legalità. E con loro, ogni vittima caduta per mano… pic.twitter.com/17BK99IjPz
Apre al pubblico il Museo del Presente – A Palermo la Fondazione Falcone apre al pubblico il Museo del presente dedicato a Falcone e Borsellino, a Palazzo Jung. La giornata prenderà il via alle 9.30 con l’accoglienza delle autorità istituzionali, degli studenti e degli ospiti da parte dei vertici della Fondazione Falcone. Prevista la presenza, tra gli altri, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio.
Albero di Falcone, l’intervento della sorella Maria – Nel pomeriggio, alle 16, il sit in davanti l’albero Falcone in via Notarbartolo dove alle 17 interverrà Maria Falcone, sorella del giudice e presidente della Fondazione Falcone. Alle 17.30 l’ex magistrato e presidente del Senato Piero Grasso leggerà i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via d’Amelio e alle 17.58, ora della strage, il trombettiere della polizia suonerà il silenzio.
“Tribunale chiama scuola” – Coinvolti in molti appuntamenti,gli studenti “per continuare a costruire un futuro libero dalle mafie”. Non solo con la tradizionale “Nave della legalità”, salpata lunedì da Napoli e che arriverà tra qualche ora, precisamente alle 9, a Palermo, ma anche con “Tribunale chiama scuola”, un’iniziativa organizzata dall’Ordine degli Avvocati, Associazione Nazionale Magistrati e Rete per la Cultura Antimafia nella Scuola che prevede letture in memoria dei martiri di Capaci e la commemorazione solenne della stra
Nelle scuole il docufilm su Falcone e Borsellino – Per il XXXIII anniversario della strage, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di condividere con tutte le scuole italiane, la proiezione del docufilm “Falcone e Borsellino – Il fuoco della memoria“, realizzato dal Dipartimento DEMS dell’Università degli Studi di Palermo, all’interno del progetto “Officina UNIPA per la Legalità e il Contrasto alle Mafie“. E’ un viaggio corale che racconta le figure di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino attraverso le voci di chi li ha amati, affiancati, seguiti. Familiari, colleghi, magistrati, giornalisti, docenti universitari e studenti costruiscono una narrazione plurale e profonda, capace di restituire umanità e impegno a chi ha pagato con la vita la scelta di servire lo Stato.
Spedizione di motorini all’esterno dell’hotel Esedra a Fuorigrotta fino alle 4 del mattino. Particolarmente contrariate le reazioni sui social di pagine a supporto di Inter e Cagliari
Centinaia di motorini ieri sera si sono diretti, transitando per viale Kennedy, a piazzale Tecchio nella zona della Mostra d’Oltremare. Obiettivo chiaro: l’hotel Esedra, albergo in cui pernottava il Cagliari in vista della partita di oggi che potrebbe regalare al Napoli il suo quarto titolo.
I centauri azzurri hanno suonato il clacson a lungo, intonato cori e lanciato fuochi pirotecnici da un lato festeggiando il momento di squadra e città, dall’altro col chiaro intento di disturbare i ragazzi di Davide Nicola, in realtà in città per onorare il campionato avendo già ottenuto la matematica salvezza. Il caos è durato addirittura fino alle 4 del mattino.
Particolarmente contrariate le reazioni sui social di pagine a supporto di Inter e Cagliari, che parlano di antisportività e di “scudetto a tutti i costi“.
Ora il processo di primo grado al Tfn giovedì 29: sentenza immediata e poi Figc e Lega B decideranno se riscrivere subitola classifica oppure se aspettare un secondo grado (Corte d’Appello). Deferito anche il Trapani in C
I tempi si accorciano, il deferimento alBresciaè già arrivato. La Procura Figc ha ricevuto la memoria difensiva del club di Cellino e poi ha provveduto al rinvio a giudizio. Confermati i capi d’accusa: mancato rispetto della scadenza del17 febbraio e di quella del 16 aprile per Irpef e Inps. Scontate, come da normativa, le sanzioni: 4 punti (2+2) dascontare in questa stagione per la prima violazione, 4 punti (2+2) per la prossima.
il cambio di proprietà – A proposito: la prossima stagione non ci sarà più Cellino al timone del Brescia, visto che il passaggio delle quote al fondo straniero rappresentato in Italia da Francesco Marroccu (già d.s. dello stesso Brescia e anche a Cagliari accanto al presidente) sembra ormai definito. Tornando al deferimento, il processo è stato fissato per giovedì 29 presso il Tfn. La sentenza sarà immediata e, una volta letta, la Figc e la Lega B decideranno se riscrivere subito la classifica (Brescia in C, Frosinone salvo) organizzando il nuovo playout (andata Sampdoria-Salernitana), oppure se aspettare un secondo grado (Corte d’Appello) per concludere il percorso endo-federale e avere le spalle ancora più coperte.
deferito anche il trapani in c – La Procura Figc ha anche deferito il Trapani in Serie C per lo stesso motivo del Brescia. Il -4 di questa stagione sarà comunque ininfluente ai fini della classifica, mentre la prossima la squadra siciliana partirà con la penalizzazione, proprio come gli Shark di basket: il proprietario dei due club è lo stesso (Valerio Antonini) che verrà punito come il Brescia per aver rispettato le scadenze federali con crediti d’imposta acquistati regolarmente ma rivelatisi inesistenti.
La Prefettura di Milano, dopo la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Claudio Sgaraglia, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, ha confermato che il prossimo 31 maggio, in occasione della finale di Champions League PSG-Inter è “previsto l’allestimento di un maxischermo presso lo stadio San Siro“. Nel contempo, “è stata avviata la pianificazione delle attività di vigilanza e controllo del territorio” per quel giorno.
Inoltre, in seno al Comitato “è stata prevista un’intensificazione delle misure di sicurezza, soprattutto nelle aree centrali del Comune di Milano, nel caso in cui la squadra dell’Inter risultasse vincitrice del Campionato di Serie A, al termine degli incontri di calcio che si disputeranno nella giornata di domani“.
Il sisma è avvenuto in mare ad una profondità di 62 chilometri
Unterremotodi magnitudo 6.1 è stato registrato alle 6.19 (3.19 GMT) al largo di Creta. Il sisma è avvenuto in mare ad una profondità di 62 chilometri. Sembra che la scossa sia stata particolarmente forte, avvertita distintamente anche nella capitale Atene e in Egitto. Al momento non si hanno notizie di danni a cose o persone.
La scossa precedente – Il terremoto fa seguito a una scossa della stessa intensità registrata la scorsa settimana nelMar Egeo meridionale, a 15 km dall’isola di Kasos, avvertita fino al Cairo, ma anche a Creta e a Rodi in particolare. A Creta, dove la scossa di giovedi e stata avvertita con forza, molti abitanti, che dormivano al momento del sisma, hanno abbandonato le loro case nelle regioni di Rethymno e Lassithi, la piu orientale di Creta, secondo quanto riportato dalla televisione pubblica Ert.
La situazione – La scossa «si e verificata a grande profondita e non c’è motivo particolare di preoccuparsi per la popolazione», ha sottolineato Athanassios Ganas, direttore generale della ricerca presso l’Istituto di Geodinamica dell’Osservatorio Nazionale di Atene, su Ert.
Secondo l’agenzia di stampa greca Ana, i vigili del fuoco di Creta sono in stato di allerta generale, con veicoli di pattuglia per valutare la situazione. Tuttavia, secondo i media, non sono stati segnalati danni gravi. Su Ert il sindaco del capoluogo di Creta, la citta di Heraklion, Alexis Kalokerinos, ha voluto rassicurare la popolazione, affermando che non ci sono problemi particolari nella sua citta ed escludendo la chiusura delle scuole per oggi.
Domenico Rocca ha messo nero su bianco e raccolto in un lungo testo una serie di rivelazioni scioccanti sul dietro le quinte del mondo arbitrale italiano: si fa riferimento anche a ingerenze dirette da parte del designatore sugli ufficiali addetti al Var.
L’assistente arbitrale, Domenico Rocca, ha messo nero su bianco una serie di accuse e rivelazioni molto gravi sul mondo dei fischietti italiani. Ha raccolto tutto in una lettera e l’ha spedita alla Commissione Arbitrale Nazionale (per conoscenza anche al sito arbitri.com). “Mai avrei immaginato di dover giungere a scrivere alla mia commissione“, è l’incipit del lungo testo: contiene accuse pesantissime sulle falle (a suo dire) nel sistema di valutazione di direttori di gara e assistenti; si fa riferimento a ingerenze dirette da parte del designatore, Rocchi, sulle stime degli ufficiali addetti al Var; sostiene che se l’Aia è messa male la colpa è solo dei vertici che l’hanno distrutta; lascia trasparire l’opportunità di denunciare tutto alla magistratura ordinaria. Una bomba che scoppia dopo le polemiche dell’ultima giornata, a 90 minuti dalla conclusione del campionato. E, tanto per essere chiaro, fa esempi concreti così da sostanziare le sue contestazioni.Rocca cita i casi clamorosi avvenuti in campionato durante due gare, Udinese–Parma e Inter–Roma: solleva sospetti sui comportamenti, sull’interpretazione di alcune azioni controverse, sull’approccio a volte rigoroso e altre meno scrupoloso.
Con riferimento al match tra friulani ed emiliani passa in controluce la solerzia con la quale Rocchi, in qualità di supervisore di giornata, bussa alla porta della sala Var di Lissone per richiamare gli arbitri a una maggiore attenzione e a intervenire su situazioni potenzialmente da rigore. Poi fa il raffronto con l’inerzia di Gervasoni che in occasione del match di San Siro pure è lì nei panni del controllore ma non fa alcun cenno attraverso il vetro della cabina di regia perché si valuti il caso del contatto Ndicka–Bisseck con perizia minuziosa. Qui Rocca si lascia andare anche a una considerazione che rimarca con molta enfasi: “quell’errore grave molto probabilmente determinerà la perdita del campionato della società Inter a favore della società Napoli”.
Lui non le menziona con altrettanti esempi ma sotto il Vesuvio, così come da parte altri club di Serie A, non mancano certo le rimostranze sia sull’utilizzo del Var sia sulle valutazioni tra campo e Lissone: Antonio Conte lo disse con forza dopo Inter-Napoli e anche a Parma (relativamente al rigore concesso da Doveri ai partenopei poi revocato dopo on-field-review) la questione dei fotogrammi e delle inquadrature ha lasciato sul terreno dubbi e diffidenze che avvelenano i pozzi. “Ma questo è solo un accenno. Da inizio stagione ne potrei raccontare tantissime, fra arbitri, assistenti e var e di casi simili o addirittura anche casi peggiori, naturalmente sono tutti scritti da parte poiché ne parleremo più avanti nelle opportune sedi“. C’è qualcosa che non va nel meccanismo, l’assistente spiega perché e chi è il colpevole. Basta leggere uno dei passaggi più interessanti della missiva.
“O addirittura, se vogliamo, possiamo aggiungere Udinese – Parma dove viene concesso un calcio di rigore giusto, solo perché a Lissone come supervisore Rocchi si alza rapidamente dalla postazione per “bussare” (si sente anche nell’audio delle registrazioni) più volte sul vetro della stanza di Paterna Var e Sozza Avar per richiamare la loro attenzione che a sua volta chiameranno l’arbitro per un ofr e far assegnare giustamente come detto un rigore che i var si erano persi… (ma perché in Inter – Roma, Gervasoni super visore di giornata non “bussa” ai Var per far assegnare un calcio di rigore netto (dove la Commissione al raduno ammette pubblicamente davanti a tutti arbitri e assistenti che abbiamo perso un rigore netto) a favore dell’Inter? errore grave, che molto probabilmente determinerà la perdita del campionato della società Inter a favore della società Napoli.?!”
La mancanza di fiducia nei confronti dell’organo tecnico di categoria – Fidarsi a prescindere dell’organo tecnico. Rocca ricorda la lezione che gli suggerì l’ex arbitro, Stefano Farina (morto nel 2017 a 54 anni), che fu suo maestro. Ma quella dritta – come si apprende dalla nota – è stata valida almeno fino a quando “non siete arrivati voi“. È una sorta di linea spartiacque tra un’epoca e l’altra, la linea del disincanto tra un mondo ideale e quello reale.
“La stagione sportiva ancora in corso (per gli altri) ha evidenziato, senza alcun dubbio, l’utilizzo parziale delle votazioni, l’assenza di criterio nelle designazioni, la violazione dei principi di correttezza e lealtà e, soprattutto, l’alterazione della corretta concorrenza e delle relative valutazioni.“
l discorso di Ricca scivola poi sulla compilazione della graduatoria di merito e sui metodi adottati per redigerla.
“Come noto, con la precedente governance avete modificato i criteri per la permanenza nella categoria, avete reintrodotto il limite di età e aggiunto il limite temporale decennale, superabile soltanto se inseriti tra i primi 40 assistenti della graduatoria di merito. Ma come viene compilata la graduatoria? Sulla scorta della media tra i voti degli organi tecnici e quelli degli osservatori, governati dalla c.d. CON, la quale, anch’essa, dovrebbe essere organo terzo e imparziale. Siccome la permanenza deriva da una competizione, la stessa dovrebbe fondarsi su una gara equilibrata tra tutti: se non è possibile avere lo stesso numero di gare di A e di B, equamente distribuite durante la stagione sportiva, è doveroso che tutti gli assistenti siano valutati sullo stesso numero di gare complessivo, altrimenti è evidentissima l’alterazione di una media numerica che determina le dismissioni di fine campionato”.
Lo sfogo sulle valutazioni subite “sulla scorta di criteri inesistenti” – Definito il contesto generale, Rocca scende più nel dettaglio e dà voce diretta al proprio malumore parlando della situazione personale, delle (presunte) ingiustizie che avrebbe subito, delle rassicurazioni di facciata che gli sarebbero state date, delle conseguenze incassate.
“Quest’anno sono stato designato 14 volte: una gara di A e 13 gare di B. Designazioni che mai hanno tenuto conto delle precedenti valutazioni, ma che sono state effettuate sulla scorta di inesistenti criteri. Non ci sono criteri per l’accoppiamento, per la designazione dell’arbitro, per la gara, etc. Le prime due gare sono state fondamentali. Il 18 agosto 2024 venivo designato per Frosinone-Sampdoria: a causa di un fuorigioco alzato che annullava una rete convalidata poi dal VAR, l’OA Altomare in uno con l’OT CON Tozzi mi giudicavano con 8.30. La rete annullata, a vostro dire, era di difficilissima lettura in quanto: a) vi era stato un tocco a centro area probabilmente dell’attaccante; b) non vi era stata comunicazione da parte dell’arbitro (in alcun modo penalizzato) che indicava il retropassaggio in luogo della giocata dell’attaccante.Praticamente lo stesso voto che l’OT Tommasi mette a Zingarelli in Milan – Atalanta, l’assistente commette il gravissimo errore di segnalare un fuorigioco di oltre 1 metro, ad un giocatore del Milan che partiva da una posizione nettamente regolare addirittura dietro la linea di centrocampo quindi mai fuorigioco, voto quindi equiparato ad un fuorigioco sbagliato di difficile lettura come il mio a Frosinone o addirittura solo 0.10 in meno per non aver detto “ammonizione” in Cesena – Modena dove l’OT Tommasi mi contesta solo questo!Ma la cosa bella Signori e Signori dopo 4 turni di fermo, Zingarelli rientra in B in una gara di cartello Juve Stabia-Sampdoria dove gli viene subito mandato il settimo organo tecnico per poterlo rimettere naturalmente in carreggiata e magari non rischiare di essere immischiato nelle zone basse di classifica e l’OT Rocchi indovinate quanto gli mette? Ma naturalmente 8,60!!!Per non parlare dell’ultima designazione di serie B Cittadella-Bari dove l’OT Di Liberatore aspetta fino all’ultima giornata per andare a “sistemare” Massimi e Di Monte (ferma dal 29/03 in attesa che la classifica di tutti si delineasse per poi, a giochi fatti, designarla) immischiati entrambi nelle zone basse della classifica, Massimi come AE e la Di Monte come AA (Di Monte nominata da questa commissione Internazionale) per salvarli col voto che naturalmente serviva a giochi conclusi… (A proposito perché la Di Monte essendo in zone bassissime della classifica ha arbitrato per ben 7 volte in A?!)“.
La questione dei voti: “Mi consigliavano di stare tranquillo” – L’ultima parte della lettera ritorna un aspetto ulteriore della vicenda: la questione dei voti ricevuti e la reazione dei vertici arbitrali rispetto alle eccezioni che Rocca poneva.
“Tornando al mio errore di Frosinone “Non preoccuparti, per noi non è un errore“, mi veniva risposto al primo raduno da Tonolini e Di Liberatore, i quali però ci tenevano a precisare che in presenza dell’OT CON non è possibile modificare i voti: ad ogni modo sarebbe venuto uno della commissione CAN la partita successiva per ‘ristabilire’ la giustizia.E, infatti, dopo un mese da quella gara, scendevo finalmente in campo il 13 settembre 2024 e venivo visionato in Cesena-Modena da Tommasi: egli, però, mi giudicava da 8.40 in quanto nella segnalazione di un fallo non avevo fatto seguire l’indicazione del provvedimento disciplinare, come precedentemente già scritto.Orbene, come da voi comunicato ad ogni raduno, la ‘comunicazione, per diversi assistenti, non ha mai pregiudicato la valutazione numerica (cito ad esempio quella di Imperiale in Bologna-Fiorentina), anzi è sempre stata utilizzata per impartire consigli per il futuro. Però con me non avveniva quanto proclamato davanti a tutti.La stagione proseguiva fino a Juve Stabia-Brescia del 23 novembre 2024, dove l’OA Rossomando, di nuovo (guarda caso) con l’OT CON Tozzi, mi giudicavano da 8.30 per non aver indicato il provvedimento di espulsione per un DOGSO, avendo io comunicato via auricolare solo l’ammonizione: il tutto in una gara ove annullavo correttamente due reti (una di questa con la conferma del var che dalla linea tracciata evidenziava la difficoltà elevata del fuorigioco) ed ero molto impegnato in molteplici valutazioni. Raggiunto telefonicamente, Rocchi mi confermava che la valutazione CON era soggettiva e poteva essere anche errata, ma, essendo presente l’OT CON, non era possibile procedere ad alcuna modifica del voto. Mi consigliava di stare tranquillo, assicurandomi che alla gara successiva sarebbe venuto uno della commissione a ‘ristabilire’ la giustizia (per la seconda volta ascoltavo queste parole).
Mai avrei immaginato di dover giungere a scrivere alla mia commissione.
Chi mi ha insegnato ad arbitrare ed a stare nell’associazione è stato Stefano Farina, il quale mi aveva convinto e insegnato che dell’organo tecnico ci si dovesse fidare a prescindere.
E così è stato fino a che non siete arrivati voi.
Segnali flebili erano giunti anche gli anni scorsi, ma non ci avevo mai fatto caso: la stagione sportiva ancora in corso (per gli altri) ha evidenziato, senza alcun dubbio, l’utilizzo parziale delle votazioni, l’assenza di criterio nelle designazioni, la violazione dei principi di correttezza e lealtà e, soprattutto, l’alterazione della corretta concorrenza e delle relative valutazioni.
Come noto, con la precedente governance avete modificato i criteri per la permanenza nella categoria, avete reintrodotto il limite di età e aggiunto il limite temporale decennale, superabile soltanto se inseriti tra i primi 40 assistenti della graduatoria di merito.
Ma come viene compilata la graduatoria? Sulla scorta della media tra i voti degli organi tecnici e quelli degli osservatori, governati dalla c.d. CON, la quale, anch’essa, dovrebbe essere organo terzo e imparziale. Siccome la permanenza deriva da una competizione, la stessa dovrebbe fondarsi su una gara equilibrata tra tutti: se non è possibile avere lo stesso numero di gare di A e di B, equamente distribuite durante la stagione sportiva, è doveroso che tutti gli assistenti siano valutati sullo stesso numero di gare complessivo, altrimenti è evidentissima l’alterazione di una media numerica che determina le dismissioni di fine campionato.
Quest’anno sono stato designato 14 volte: una gara di A e 13 gare di B. Designazioni che mai hanno tenuto conto delle precedenti valutazioni, ma che sono state effettuate sulla scorta di inesistenti criteri. Non ci sono criteri per l’accoppiamento, per la designazione dell’arbitro, per la gara, etc.
Le prime due gare sono state fondamentali.
Il 18 agosto 2024 venivo designato per Frosinone-Sampdoria: a causa di un fuorigioco alzato che annullava una rete convalidata poi dal VAR, l’OA Altomare in uno con l’OT CON Tozzi mi giudicavano con 8.30. La rete annullata, a vostro dire, era di difficilissima lettura in quanto:
a) vi era stato un tocco a centro area probabilmente dell’attaccante; b) non vi era stata comunicazione da parte dell’arbitro (in alcun modo penalizzato) che indicava il retropassaggio in luogo della giocata dell’attaccante;
…praticamente lo stesso voto che l’OT Tommasi mette a Zingarelli in Milan – Atalanta, l’assistente commette il gravissimo errore di segnalare un fuorigioco di oltre 1 metro, ad un giocatore del Milan che partiva da una posizione nettamente regolare addirittura dietro la linea di centrocampo quindi mai fuorigioco, voto quindi equiparato ad un fuorigioco sbagliato di difficile lettura come il mio a Frosinone o addirittura solo 0.10 in meno per non aver detto “ammonizione” in Cesena – Modena dove l’OT Tommasi mi contesta solo questo!
Ma la cosa bella Signori e Signori dopo 4 turni di fermo, Zingarelli rientra in B in una gara di cartello Juve Stabia – Sampdoria dove gli viene subito mandato il settimo organo tecnico per poterlo rimettere naturalmente in carreggiata e magari non rischiare di essere immischiato nelle zone basse di classifica e l’OT Rocchi indovinate quanto gli mette? Ma naturalmente 8,60!!!
Per non parlare dell’ultima designazione di serie B Cittadella – Bari dove l’OT Di Liberatore aspetta fino all’ultima giornata per andare a “sistemare” Massimi e Di Monte ( ferma dal 29/03 in attesa che la classifica di tutti si delineasse per poi, a giochi fatti, designarla) immischiati entrambi nelle zone basse della classifica, Massimi come AE e la Di Monte come AA (Di Monte nominata da questa commissione Internazionale) per salvarli col voto che naturalmente serviva a giochi conclusi…(A proposito perché la Di Monte essendo in zone bassissime della classifica ha arbitrato per ben 7 volte in A?!)
O addirittura, se vogliamo, possiamo aggiungere Udinese – Parma dove viene concesso un calcio di rigore giusto, solo perché a Lissone come supervisore Rocchi si alza rapidamente dalla postazione per “bussare” ( si sente anche nell’audio delle registrazioni) più volte sul vetro della stanza di Paterna Var e Sozza Avar per richiamare la loro attenzione che a sua volta chiameranno l’arbitro per un ofr e far assegnare giustamente come detto un rigore che i var si erano persi… (ma perché in Inter – Roma, Gervasoni super visore di giornata non “bussa” ai Var per far assegnare un calcio di rigore netto (dove la Commissione al raduno ammette pubblicamente davanti a tutti arbitri e assistenti che abbiamo perso un rigore netto) a favore dell’Inter? errore grave, che molto probabilmente determinerà la perdita del campionato della società Inter a favore della società Napoli.?!
Ma questo è solo un accenno. Da inizio stagione ne potrei raccontare tantissime, fra arbitri, assistenti e var e di casi simili o addirittura anche casi peggiori, naturalmente sono tutti scritti da parte poiché ne parleremo più avanti nelle opportune sedi.
Tornando al mio errore di Frosinone “Non preoccuparti, per noi non è un errore”, mi veniva risposto al primo raduno da Tonolini e Di Liberatore, i quali però ci tenevano a precisare che in presenza dell’OT CON non è possibile modificare i voti: ad ogni modo sarebbe venuto uno della commissione CAN la partita successiva per ‘ristabilire’ la giustizia.
E, infatti, dopo un mese da quella gara, scendevo finalmente in campo il 13 settembre 2024 e venivo visionato in Cesena-Modena da Tommasi: egli, però, mi giudicava da 8.40 in quanto nella segnalazione di un fallo non avevo fatto seguire l’indicazione del provvedimento disciplinare, come precedentemente già scritto.
Orbene, come da voi comunicato ad ogni raduno, la comunicazione, per diversi assistenti, non ha mai pregiudicato la valutazione numerica (cito ad esempio quella di Imperiale in Bologna-Fiorentina), anzi è sempre stata utilizzata per impartire consigli per il futuro. Però con me non avveniva quanto proclamato davanti a tutti.
La stagione proseguiva fino a Juve Stabia-Brescia del 23 novembre 2024, dove l’OA Rossomando, di nuovo (guarda caso) con l’OT CON Tozzi, mi giudicavano da 8.30 per non aver indicato il provvedimento di espulsione per un DOGSO, avendo io comunicato via auricolare solo l’ammonizione: il tutto in una gara ove annullavo correttamente due reti (una di questa con la conferma del var che dalla linea tracciata evidenziava la difficoltà elevata del fuorigioco) ed ero molto impegnato in molteplici valutazioni. Raggiunto telefonicamente, Rocchi mi confermava che la valutazione CON era soggettiva e poteva essere anche errata, ma, essendo presente l’OT CON, non era possibile procedere ad alcuna modifica del voto. Mi consigliava di stare tranquillo, assicurandomi che alla gara successiva sarebbe venuto uno della commissione a ‘ristabilire’ la giustizia (per la seconda volta ascoltavo queste parole).
Peccato che -e ne cito una su tutte- nella gara Lazio-Genoa del 27 ottobre 2024, visionata dall’OA Pititto e dall’OT CON Tozzi, l’assistente Perrotti veniva giudicato da 8.40 nel colloquio di fine gara (voto comunicato nello spogliatoio dall’OT TOZZI), salvo poi essere elevato ad 8.50 in quanto Rocchi presente a Lissone quale supervisore avendo ricevuto i voti della gara, aveva contattato direttamente l’OT CON Tozzi, intimandogli di alzare la valutazione, perché il fallo e l’ammonizione chiamati dall’AA, a suo dire, erano corretti. Tozzi, pertanto, chiamava telefonicamente Perrotti e gli comunicava il cambio voto: il tutto avveniva circa mezz’ora dopo la gara.
Per cui, contrariamente a quanto a me assicurato, tutti i voti degli OA e degli OT CON erano e sono sempre rivedibili. 2 dicembre 2024, veniva uno dei miei OT, questa volta Gervasoni, per affibbiarmi 8.40 su una partita di normale difficoltà. Anche in questo caso quell’equivoca promessa: “verrà uno di noi a ristabilire la giustizia” e non avveniva. In questo modo, la commissione dava assoluta continuità alle persistenti topiche della CON, la quale, contrariamente a quanto vorreste sostenere, rappresenta soltanto una prosecuzione della CAN. Proprio recentemente abbiamo assistito a numerose overrule per convalidare reti regolari (vedi ad esempio Como-Cagliari, AA Capaldo e Scatragli: presente Rocchi a visionare la gara, non ha neppure preso in considerazione la valutazione di 8.20, concedendo loro un voto ben superiore).
Ma non è tutto.
La mia posizione in graduatoria poteva rimanere invariata e addirittura migliorare se l’OT Tonolini, in Cesena-Spezia del 15 marzo 2025, avesse confermato il voto di 8.50 che mi aveva espressamente indicato nello spogliatoio. L’indomani venivo infatti contattato telefonicamente in quanto, a seguito di una revisione delle immagini, sarebbe stato “scovato” un fuorigioco da me non segnalato e, pertanto, la valutazione veniva abbassata a 8.40. Fuorigioco in alcun modo certificato e certificabile, ma utile alla commissione per posizionarmi tra coloro che sarebbero stati dismessi.
Infatti, a Pisa, in una partita normale, l’OT Rocchi mi valutava con 8.50: addirittura all’ultimo raduno sottolineava che: vi sono arbitri, tra i quali Ghersini (l’arbitro di quella gara), che non avrebbero bisogno degli assistenti per arbitrare. Un’affermazione che, pertanto, avrebbe dovuto coinvolgere pure l’altro assistente della gara, Garzelli, il quale, invece, era stato valutato con 8.60, pur avendo svolto una gara simile in tutto alla mia.
Al termine di quella gara apprendevo che la posizione in graduatoria di Garzelli era davvero di poco migliore della mia, eppure il medesimo aveva disputato 10 gare di serie A e 8 di serie B, con la prima gara in A ad Udine dove da 8.40 che prese con l’OA la commissione gli aveva abbassato il voto addirittura ad 8.20 ma nonostante il voto altamente negativo lo stesso usciva tranquillamente sempre in serie A, mentre io ero fermo a 13 gare di B e una gara di A …per compassione.
Infine, la perla dell’altra sera, proprio nella mia ultima partita: Spezia-Cremonese del 9 maggio 2025, visionata dall’OA Marchi, responsabile della comunicazione associativa e sempre presente ai raduni CAN. Una partita svolta in modo impeccabile, tanto da meritare commenti positivi pure da OT del passato e colleghi di alto livello. L’OA entrava negli spogliatoi, non facendo il colloquio di fine gara, (cosa alquanto grave) salvo inviare alle 24:01 la valutazione di 8.40 senza alcuna giustificazione, se non quella di “conoscere la graduatoria di tutta la terna”, ovvero tutti verosimilmente dismessi a fine stagione.
Con la presente, indirizzata alla mia commissione, al responsabile della CON, al mio presidente di Sezione, al CRA Calabria, nonché alla Presidenza dell’AlA e al Comitato Nazionale, chiedo:
a) la trasmissione del video che certifica il fuorigioco di Cesena-Spezia;
b) le linee guida delle valutazioni CAN e CON;
c) il protocollo o le indicazioni che vietano agli OT CAN e agli OT CON di interferire con le rispettive valutazioni;
d) le linee guida che soprassiedono alle designazioni, considerato che la graduatoria è divenuta l’unica discriminante per la permanenza del ruolo e, come tale, necessita che le valutazioni vengano effettuate dallo stesso numero di osservatori e di organi tecnici, altrimenti alterandosi irrimediabilmente la correttezza della competizione. D’altronde arbitri che minacciano di morte giocatori, che vengono a contatto fisico con gli stessi, arbitri che insultano propri colleghi pubblicamente, etc.. rimangono in organico esclusivamente perché piacciono al designatore: per loro la graduatoria non vale o meglio viene corrotta da valutazioni alterate in modo da consentirgli di rimanere nelle prime posizioni. Per gli altri, coloro che in qualche modo danno fastidio perché legati al carro sbagliato, perché amici di coloro che in passato hanno presentato denunce (vedi De Meo Pasquale), perché indesiderabili, la graduatoria viene sistemata in modo da diventare elemento inoppugnabile e apparentemente insuperabile;
e) la relazione dell’AA Garzelli, visionato da Rocchi insieme al sottoscritto nella gara Pisa-Frosinone del’ 1° maggio 2025.
In difetto di riscontro entro e non oltre cinque giorni dal ricevimento della presente, darò corso a tutte le iniziative del caso, denunciando quanto accaduto alle competenti autorità federali, per la violazione dei principi di lealtà, correttezza e trasparenza nelle designazioni e nelle valutazioni, nonché alle competenti autorità ordinarie per valutare eventuali profili civilmente e penalmente rilevanti.
Mi riservo sin da ora di impugnare le vostre inammissibili, erronee ed alterate risultanze tecniche, che una volta pubblicate, andranno ad informare gli organi di stampa del vostro comportamento.
Trovandoci in ambito lavorativo, il comportamento della Commissione è infatti facilmente inquadrabile nella fattispecie del mobbing, i cui principi sono:
i)sistematicità e ripetizione di comportamenti ostili da parte della Commissione, acuitisi, guarda caso, dopo le elezioni politiche di dicembre; ii) intenzionalità nel danneggiare la mia professionalità e la mia persona, con l’obiettivo di rendermi insicuro nella mia attività; iii) ostilità in qualsivoglia questione mi riguardasse: le alterazioni delle voci di Tonolini e Rocchi nelle telefonate dopo Cesena-Spezia acclarano come l’obiettivo della commissione fosse esclusivamente quello di depredarmi del voto giusto e defraudarmi di ogni sicurezza; emarginazione dal gruppo, come testimonia l’invito a non presentarmi all’ultimo raduno in quanto impegnato nella gara di venerdi (ma il raduno era giovedi a Firenze e la partita venerdi sera a La Spezia).
Un vecchio motto diceva: “ci sarà un giudice a Berlino!” Ecco, io mi auguro di trovarne uno in Italia che, svincolato da logiche politiche, abbia la volontà di fare giustizia su questioni che negli ultimi anni hanno distrutto l’associazione.
Tra i grandi errori di Trentalange e Baglioni c’è stato quello di cacciare Rizzoli per insediare Rocchi (che poi li avrebbe espressamente rinnegati e traditi) e questa commissione, che tratta le persone come fossero animali da macello, ma soprattutto, altera i regolamenti per ottenere i propri obiettivi e preservare i suoi uomini, contravvenendo ai massimi principi di correttezza e probità che dovrebbero attendere ad ogni comportamento.
Ritorno, pertanto, a quanto scrivevo all’inizio di questa lettera: non avrei mai voluto agire contro l’associazione. Ma comprendo che è necessario agire proprio perché amo questa associazione e ne voglio tutelare i principi da voi consapevolmente violati.
Non me ne vogliano i colleghi citati ma purtroppo per fare emergere la verità ho dovuto e dovrò menzionarne più di uno.
P.S: “C’è qualche assistente che con 14 gare – visionature riesce a salvarsi?! La risposta la conoscete già, ed è assolutamente NO! Naturalmente tutto costruito e ideato alla perfezione!
Tanto dovevo
L’audio concitato del VAR sul rigore di Bisseck: “Mandagli questa”. Il ruolo dell’arbitro Guida
A Open Var svelato l’audio tra sala Var e arbitro Chiffi sull’episodio del tocco con il braccio di Bisseck costato il rigore del 2-2 all’Inter contro la Lazio. Ruolo marginale per Guida all’AVAR.
Nel testa a testa Scudetto tra Inter e Napoli non potevano mancare le polemiche. Presa di posizione forte dei nerazzurri che non hanno digerito l’arbitraggio della sfida contro la Lazio, lamentandosi soprattutto per l’episodio del rigore concesso per il tocco col braccio di Bisseck. Benzina sul fuoco delle polemiche, che hanno accompagnato già la vigilia del match dopo che era stato selezionato all’AVAR l’arbitro Guida, della sezione di Torre Annunziata. Open VAR ci ha mostrato quanto accaduto nella situazione specifica, con l’audio del dialogo tra l’arbitro Chiffi e i suoi collaboratori alla moviola. Si può notare come sia il fischietto designato al Var, ovvero Di Paolo a guidare la review, con Guida si è mantenuto un passo indietro con un ruolo marginale.
Le polemiche di Inter-Lazio sulla scelta di Guida e sul rigore per mano di Bisseck -Ma andiamo con ordine. Non erano mancate le polemiche alla vigilia di Inter-Lazio per la designazione di Guida come AVAR. Nessun vincolo territoriale per l’arbitro di Pompei che circa un mese fa aveva però dichiarato di non voler dirigere le partite del Napoli per la sua incolumità. Ecco allora le perplessità dell’Inter, sulla scelta di unirlo alla squadra arbitrale della delicata sfida contro la Lazio. Una situazione che poi si è incendiata dopo l’episodio del tocco di mano di Bisseck, costato il rigore del pareggio di Pedro, con la società milanese infuriata e in silenzio.
Open Var, cosa è successo tra sala VAR e arbitro Chiffi sull’episodio del braccio di Bisseck – Nella situazione del calcio di rigore del definitivo 2-2, Open VAR ovvero lo speciale di DAZN che mostra quanto accaduto tra campo e sala VAR, ci mostra come Guida sia stato assolutamente marginale nella decisione. Infatti la review è stata condotta, nel rispetto delle direttive e dei ruoli, dal collega Di Paolo come da designazione. È lui che dirige tutto, con l’aiuto anche del tecnico che lavora alle immagini, invitando poi Chiffi alla revisione sul monitor a bordocampo.
Dopo aver rivisto nel dettaglio le immagini l’arbitro al VAR non ha mostrato particolari dubbi: “Vediamo un attimo e poi decidiamo la telecamera. Questa qui. E poi quella da dietro, la retrodata. Anche questa ma è un po’ lontana. Un’altra stretta, eccola qua anche questa. Perché fa un movimento ad aprire. La prima è questa. Ti consiglio una nuova OFR. (dice a Chiffi, ndr), per valutare un possibile calcio di rigore”.
La decisione del rigore su Bisseck e la frase di Barella all’arbitro – E quando il direttore di gara, dopo aver espulso su indicazione del quarto uomo Inzaghi e Baroni, arriva al monitor il controllo dura molto poco perché viene evidenziato quello che è il “movimento” con il braccio di Bisseck verso il pallone. Nessun dubbio dunque di Chiffi che poi prova a spiegare tutto a Barella, molto nervoso. Di fronte all’invito a mantenere la calma, il centrocampista dell’Inter sottolinea l’importanza della posta in palio: “Sto tranquillo ma mi sto giocando la vita“. Il dado ormai è tratto e poco dopo dal dischetto arriva il gol di Pedro, che potrebbe essere anche decisivo per le sorti del campionato.
Il designatore Rocchi promuove la decisione del rigore: “Parte concettualmente per la non punibilità perché tiene le braccia dietro la schiena. Il problema è che poi il gomito l’allarga, probabilmente in maniera istintiva, non voglio pensare alla volontarietà perché non credo che nessun difensore voglia fare un fallo di mano volontario. L’istintività porta il braccio verso il pallone per cui è un calcio di rigore da concedere assolutamente. Mi rendo conto della difficoltà di accettarlo. La posizione di Chiffi non era delle migliori, e non capisce minimamente quanto accaduto. Ha fatto una buona gara in un contesto complesso, ha sempre scelto gara giusta“.
Rigore revocato al NAPOLI e braccio di BISSECK: gli episodi della 37ª giornata |- Open Var – DAZN – DAZN Italia
Una nuova perturbazione proveniente dalla Francia interesserà domani le regioni settentrionali dell’Italia, portando precipitazioni da sparse a diffuse, prevalentemente a carattere temporalesco, anche di forte intensità. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando su diverse aree del Paese, potrebbero determinare criticità di tipo idrogeologico e idraulico.
L’avviso prevede, dalle prime ore di domani, giovedì 22 maggio, precipitazioni da sparse a diffuse, con prevalente carattere temporalesco, su Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto, è stata valutata per la giornata di domani un’allerta gialla sull’intero territorio della Liguria e su ampi settori di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Umbria, oltre che sulla Provincia Autonoma di Bolzano.
Meteo, allerta gialla il 22 maggio 2025 in Italia: le regioni a rischio
Meteo, allerta gialla il 22 maggio 2025 in Italia: le regioni a rischio
Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un bollettino di allerta meteo gialla per la giornata di giovedì 22 maggio 2025 in Italia. Scopriamo tutte le regioni e zone a rischio.
Maltempo in Italia: scatta l’allerta gialla per piogge il 22 maggio 2025 – Prosegue l’ondata di maltempo in Italia con una nuova allerta meteo gialla diramata dalla Protezione Civile nella giornata di giovedì 22 maggio 2025. Piogge e temporali in buona parte del Paese con fenomeni temporaleschi intensi in diverse regioni dove scatta il rischio di temporali e criticità. Ecco le regioni e zone a rischio:
Emilia Romagna: Costa ferrarese, Bassa collina piacentino-parmense, Montagna piacentino-parmense, Alta collina piacentino-parmense, Costa romagnola, Pianura bolognese, Bassa collina e pianura romagnola, Alta collina romagnola, Montagna romagnola, Pianura piacentino-parmense, Pianura ferrarese;
Liguria: Bacini Liguri Padani di Levante, Bacini Liguri Marittimi di Ponente, Bacini Liguri Marittimi di Centro, Bacini Liguri Marittimi di Levante, Bacini Liguri Padani di Ponente;
Lombardia: Bassa pianura centro-occidentale, Laghi e Prealpi Varesine, Appennino pavese, Lario e Prealpi occidentali, Bassa pianura occidentale;
Allerta per rischio idraulico e idrogeologico il 22 maggio 2025 in Italia – Non solo, sempre giovedì 22 maggio 2024 scatta anche l’allerta gialla in Italia per rischio idraulico che corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli idrometrici critici, come possibili eventi alluvionali, lungo i corsi d’acqua principali. L’allerta gialla per rischio idraulico è stata emessa solo nella regione Lombardia nelle zone di: Orobie bergamasche, Nodo Idraulico di Milano.
Infine da non sottovalutare è l’allerta meteo gialla per rischio idrogeologico comunicata nelle regioni e zone:
Friuli Venezia Giulia: Bacino montano del Tagliamento e del Torre, Bacino dell’Isonzo e Pianura di Udine e Gorizia, Bacino del Livenza e del Lemene;
Lombardia: Alta pianura orientale, Pianura centrale, Laghi e Prealpi Varesine, Valcamonica, Laghi e Prealpi orientali, Lario e Prealpi occidentali, Orobie bergamasche, Nodo Idraulico di Milano;
Piemonte:Pianura Torinese e Colline, Pianura Cuneese, Belbo e Bormida, Valle Tanaro, Valli Varaita, Maira e Stura, Valli Susa, Chisone, Pellice e Po, Scrivia, Pianura settentrionale;
Il centrocampista ha realizzato la rete decisiva nella partita di League Two contro il Grimsby. Ecco cos’è successo
Giocare a calcio, avere un infarto, segnare il gol decisivo e poi correre in ospedale per i soccorsi: è successo in Inghilterra e il protagonista della storia è Sam Hutchinson, centrocampista del Wimbledon. Il calciatore, impegnato nell’ultima partita della stagione regolare di League Two contro il Grimsby, è riuscito a segnare la rete della vittoria dei suoi, realizzando solo pochi minuti dopo che quel dolore al petto non era proprio da sottovalutare. A spiegare com’è andata è stato proprio lui, in un‘intervista condivisa poche ore fa sui social dal club.
Traduzione Google: Sam Hutchinson has bravely chosen to tell his story after experiencing heart complications and Sam Hutchinson ha coraggiosamente scelto di raccontare la sua storia dopo aver avuto complicazioni cardiache ed essere stato sottoposto di recente a un intervento chirurgico. Sam ha anche colto l’occasione per ringraziare tutti per il loro incrollabile supporto.
Hutchinson, infarto in campo – “Sono salito sul pullman dopo la partita – ha raccontato il calciatore – l’adrenalina è svanita e ho iniziato ad avere più dolori al petto. Da lì abbiamo fatto una sosta a Nottingham. Siamo andati in ospedale e mi hanno detto che avevo avuto un infarto. Sono rimasto lì per cinque giorni per fare degli esami. Un ramo di un’arteria era ostruito al 75%, ho fatto un angiogramma e mi hanno inserito uno stent da uno specialista di Londra. Ora sono sulla strada della guarigione“.
Hutchinson ha avuto l’infarto dopo 6 minuti del primo tempo. Ha però continuato a giocare e a fine partita è andato in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento dopo tutti gli accertamenti. Per la cronaca, il centrocampista aveva realizzato il gol dell’1-0 contro il Grimsby.
Il protocollo d’intesa è il primo di questo genere siglato a livello regionale
Siglato a Milano un protocollo d’intesa sull’uso ‘pacifico’ dell’energia nucleare. Si tratta del primo memorandum siglato in assoluto dall’Ageniza internazionale per l’Energia atomica a livello regionale. La firma è avvenuta a palazzo Lombardia alla presenza del direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, e del governatore della Lombardia Attilio Fontana. L’obiettivo è quello di valorizzazione il nucleare e accelerare il percorso di transizione ecologica, ma anche anche l’applocazione delle tecnologie nucleari nella medicina, nell’agricoltura e nella sostenibilità ambientale, la cooperazione internazionale sul tema.
La firma dell’accordo – L’accordo è stato siglato durante l’evento ‘Tecnologie nucleari e applicazioni per un futuro sostenibile’ al quale hanno partecipato anche gli assessori regionali Guigo Guidesi, Alessandro Beduschi e Giorgio Maione. Tra i relatori Luca Mastrantonio, amministratore delegato di Nuclitalia e Guido Brusco, direttore generale risorse naturali di Eni. Il protocollo ha durata triennale ed è il risultato di una collaborazione partita a gennaio tra Fontana e il direttore dell’Aiea.
Lombardia protagonista nello sviluppo sostenibile – Per Fontana l’accordo “conferma il ruolo da protagonista di Regione Lombardia nella promozione delle tecnologie più all’avanguardia a servizio dello sviluppo sostenibile. Oggi segna l’inizio di un percorso importante, che sono convinto ci porterà a superare le difficoltà attuali e a fare un passo avanti per il bene del nostro Paese. Il nucleare rappresenta una strada percorribile per favorire la transizione ecologica, è una delle opzioni da sfruttare all’interno di un mix energetico green. Grazie a questa collaborazione daremo un ulteriore slancio alle sperimentazioni e all’attività di ricerca che la Lombardia sta portando avanti in questo settore cruciale. Dobbiamo affrontare le sfide attuali, perché il mondo sta cambiando rapidamente non possiamo continuare a dipendere da risorse che ci mettono in difficoltà, sia a causa di problemi geopolitici sia per le questioni economiche legate ai materiali necessari per la produzione“.
“Il nucleare – ha aggiunto Maione – potrà ridurre la dipendenza strategica da Paesi extraeuropei, sia per le fonti energetiche sia per i materiali. La tecnologia, il know-how e le capacità realizzative sono interamente europee, spesso italiane. I sistemi di controllo in Lombardia e in Italia garantiscono i massimi livelli di sicurezza, dobbiamo lavorare per semplificare le norme sui rifiuti per migliorare la gestione, il trasporto e lo smaltimento, rendendo il processo più efficiente“.
Come funzionano i nuovi reattori nucleari – Un punto cruciale per il governatore è quello di spiegare alle persone cosa si può fare con il nucleare e come funzionino le nuove tecnologie in tale direzione. “In particolare, si tratta di reattori nucleari di nuova generazione, che sono assolutamente sicuri e che non devono più generare le preoccupazioni di un tempo, parliamo di tecnologie completamente diverse rispetto al passato. Questi reattori sono progettati per essere sicuri e compatibili con gli standard più elevati di sicurezza, anche nella nostra regione, dove abbiamo la possibilità di creare condizioni di sicurezza ottimali“, ha detto Fontana.
La Lega sul nucleare a Milano – Già da tempo gli esponenti del Carroccio sostengono la costruzione di centrali nucleari in Italia. In particolare il segretario della Lega, Matteo Salvini, si è più volte esposto sul tema. L’ultima volta poche settimane fa quando, durante un evento al Pirellone, ha ammesso: “Mi piacerebbe fosse a Milano, da sempre capitale della ricerca e dell’innovazione”, riferendosi a una centrale.
“Ogni anno di ritardo è un furto ai nostri figli“, ha detto Salvini. “La Cina blocca l’export di terre rare, per questo è obbligatorio partire subito sul nucleare. Il decreto del Consiglio dei ministri è solo un inizio. È fondamentale correre perché non possiamo perdere altro tempo. Abbiamo ancora due anni abbondanti di legislatura, entro fine legislatura obiettivo mio, lo dico da vicepresidente del Consiglio e da segretario della Lega, è aver riavviato il motore“, ha detto.
In occasione della sfida in programma sabato 24 maggio a San Siro contro il Monza la protesta dei tifosi rossoneri: come si articolerà
La Curva Sud del Milan ha annunciato una grande contestazioneprima dell’ultima partita stagionale di Serie A in programma sabato 24 maggio a San Siro contro il Monza(ore 20:45).
Curva Sud Milan: “Facciamo sentire le nostre ragioni” – Attraverso una storia sui social, gli ultras hanno chiamato a raccolta i tifosi rossoneri alle 17 a Casa Milan chiedendo una presenza massiccia: “Da Casa Milan ci spostiamo tutti allo stadio dove entreremo per il primo quarto d’ora, facendo sentire anche dentro San Siro le nostre ragioni, per poi abbandonarli, lasciandoli soli con la loro vergogna. Con la civiltà e la correttezza che ci contraddistinguono da sempre e nel rispetto del pensiero di tutti, sabato sarà fondamentale la presenza massiccia in entrambe le iniziative, per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile da parte di tutto il popolo rossonero!”, si legge nalla nota a firma Curva Sud.
Lo scorso 7 febbraio 2025, la FIGC ha stabilito che, per l’eventuale integrazione dell’organico del Campionato di Serie C 2025/2026, le seconde squadre di club della Serie A avrebbero avuto la precedenza nei ripescaggi. In seguito a questo comunicato, l’Inter Under 23 si trova di fatto al primo posto per l’integrazione dell’organico del campionato di terza serie. Anche all’interno delle stesse Under 23, ricorda Calcio e Finanza, sono previsti criteri che determinano chi abbia la precedenza a presentare la domanda di iscrizione. Questi criteri hanno un peso ponderato e concorrono alla formazione di una graduatoria così composta:
A) Giovani calciatori convocati nelle Nazionali Italiane (valore 40%)
B) Classifica finale dell’ultimo Campionato (valore 30%)
C)Numero medio degli spettatori allo stadio nelle stagioni sportive 2018/2019, 2021/2022, 2022/2023, 2023/2024 e 2024/2025 (valore 30%)
Su queste basi l’Inter si trova davanti al Milan e ha dunque la precedenza per l’iscrizione della propria Under 23 qualora una domanda di iscrizione al campionato venga respinta. In caso di più posti vacanti, dopo l’Inter toccherebbe a una società tra quelle che hanno disputato il campionato di Serie D e in terzo luogo una società retrocessa dalla Serie C 2024/25. Il Milan Futuro, retrocesso in Serie D al termine di questa stagione, sarebbe di fatto in quarta posizione per richiedere un ripescaggio. Per evitare la retrocessione tra i Dilettanti e disputare nuovamente la Serie C nella prossima stagione, al club rossonero servirebbe quindi che fossero respinte almeno quattro domande di iscrizione al campionato 2025/26.
Nino Benvenuti è stato una leggenda del pugilato italiano e mondiale. Nato il 26 aprile 1938 a Isola d’Istria, ha conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960 nei pesi welter e ha detenuto il titolo mondiale dei pesi medi tra il 1967 e il 1970. È stato l’unico pugile italiano ad aver detenuto il titolo mondiale in due categorie di peso (medi e superwelter).
Lo sport italiano dice addio a uno dei suoi più grandi campioni, Nino Benvenuti. Il campione olimpico di Roma 1960 si è spento a 87 anni dopo aver fatto sognare diverse generazioni con i suoi colpi e quell’immancabile sorriso, divenuto celebre in tutto il mondo. In grado di conquistare il titolo a cinque cerchi nei pesi welter battendo ai punti il sovietico Jurij Radonjak, Benvenuti si è contraddistinto anche in ambito professionistico diventando prima campione mondiale dei pesi superwelter tra il 1965 e il 1966 e poi numero uno dei pesi medi tra il 1967 e il 1970.
Figlio di esuli istriani, Benvenuti cresce nella Trieste divisa a metà tra Italia e Jugoslavia mettendosi in luce a livello nazionale e conquistando la convocazione per i Giochi casalinghi grazie anche ai titoli europei conquistati nei pesi superwelter nel 1957 e nel 1959. Convinto dal responsabile della Nazionale Natale Rea a calare alcuni chili per evitare di incontrare l’americano Wilbert McClure, Benvenuti partecipa alle Olimpiadi nei pesi welter compie un percorso netto sul ring capitolino sconfiggendo fra gli altri il futuro campione europeo Jean Josseline il futuro campione del mondo dei superwelterKi-soo Kimprima di trionfare ai punti contro Radonjak.
Quel successo vale al triestino la conquista della prestigiosa Coppa“Val Barker” destinata al pugile migliore da un punto di vista del torneo precedendo un mito come Cassius Clay e divenendo il primo italiano a fregiarsi di questo traguardo, venendo seguito soltanto daPatrizio Oliva a Mosca 1980. Passato professionista dopo le Olimpiadi, Benvenuti torna nei superwelter dove vive una rivalità in patria con Sandro Mazzinghi, battuto per due volte nel 1965 nei match validi per il titolo mondiale.
A partire dal 1967 il fuoriclasse tricolore passa ai pesi medi iniziando una rivalità storica con Emile Griffithcon il quale dà vita a una trilogia indimenticabile che lo vede superare nel primo e nel terzo incontro previsto al Madison Square Garden di New Yorkvincendo così per due volte la cintura “iridata“, difesa sino al 1970.
Con l’avvento degli Anni Settanta Benvenuti deve far i conti con l’argentino Carlos Monzónche gli strappa il titolo a Romadisputando subito dopo una rivincita aMontecarlo, anch’essa persa per knock out tecnico. Proprio il ko subito al terzo round nel Principato l’8 maggio 1971 spingerà Nino a ritirarsi chiudendo la carriera con ottantadue vittorie (35 per KO), un pareggio e sette sconfitte.
«Il Viminale ha sempre vietato le trasferte tifosi del Napoli a San Siro negli ultimi almeno 10 anni e quindi c’è questo pericolo che non ci possa essere accesso ai tifosi del Napoli».
Ezio Simonelli (foto CF – Calcioefinanza.it)
«Napoli e Inter si sono comportate in maniera elegante. Hanno fatto arrivare due lettere con i loro desiderata, che naturalmente non coincidevano soprattutto per la data. Abbiamo trovato comunque un compromesso che forse non ha fatto impazzire nessuno ma non ha nemmeno fatto arrabbiare nessuno». Lo ha detto il presidente della Lega Serie AEzio Simonelli, intervenuto a margine dell’evento I primi fair play organizzato da Panathlon Club Milano in memoria di Carlo Tavecchio.
«Credo che abbiamo preso una scelta non dico la migliore possibile ma quella più ragionevole, facendo giocare il venerdì l’Inter e il Napoli anche per avere la possibilità, nel caso che dovessero arrivare a pari punti, di poter avere una giornata dove poter fare lo spareggio, nel caso lunedì 26 maggio. Quindi diciamo una soluzione di mediazione», ha aggiunto.
«In base al regolamento la sede dello spareggio scudetto è San Siro. Poi sappiamo che per motivi di ordine pubblico il Viminale ha sempre vietato le trasferte tifosi del Napoli a San Siro negli ultimi almeno 10 anni e quindi c’è questo pericolo che non ci possa essere accesso ai tifosi del Napoli. In questo caso il regolamento dice che se lo stadio San Siro non dovesse praticabile si giocherà dove viene giocata la finale Coppa Italia e quindi Roma», ha detto a proposito della sede.
«Vedremo quale sarà l’atteggiamento del Viminale, io mi auguro che su una cosa così importante come l’eventuale spareggio si possa anche ripensare quelle decisioni, ma non sta a noi. Noi ci adegueremo a quella che diciamo l’ordine pubblico ci dirà che sono le regole da seguire, se dovesse capitare vedremo come gestire tutto al meglio, ma è una ipotesi ad oggi remota. È chiaro che nell’eventualità dello spareggio l’Inter ci terrebbe a giocare a Milano e le spetterebbe anche di diritto ma non dipende da noi», ha concluso.
Il fatto è avvenuto nella stazione di servizio di Cantagallo sull’A1, I partenopei tornavano da Parma, i nerazzurri da Milano. “Una volta rientrati in autostrada siamo stati inseguiti da piccoli van e, quando ci hanno raggiunti, hanno continuato a lanciare oggetti persino all’autista”
Gli ultras all’inseguimento del pullman interista
Prato, 19 maggio 2024 – Notte di paura per i tifosi dell’Inter Club Prato Nerazzurra che, rientrando dalla partita di campionato Inter Lazio disputata a Milano, sono stati assaliti da un gruppo di tifosi del Napoli, che rientravano da Parma, nella stazione di servizio di Cantagallo, sull’autostrada A1. A raccontare l’accaduto il presidente dell’Inter Club pratese Filippo Moretti: “Solitamente facciamo una sosta all’autogrill di Cantagallo per far scendere un nostro socio che abita a Bologna. Siamo stati assaliti da diverse decine di tifosi napoletani che, urlandoci ogni tipo di improperio, hanno bersagliato il nostro pullman con lanci di pietre, bottiglie, spranghe e qualsiasi oggetto a loro disposizione. L’assalto è durato per tutto il tempo che il pullman ha impiegato ad uscire dall’autogrill, dove di notte ci sono decine di camion in sosta. Hanno tentato di bloccare anche l’uscita dell’autogrill per costringere l’autista a fermarsi, per fortuna è riuscito a districarsi e oltrepassare il blocco. Anche una volta rientrati in autostrada siamo stati inseguiti da piccoli vane, una volta che ci hanno raggiunti, hanno continuato a lanciare oggetti persino all’autista che guidava rendendo il tutto pericoloso non solo per i 57 tifosi che erano sul nostro pullman ma anche per le macchine che transitavano in una zona di autostrada, quella appenninica, con ponti molto alti.”
La polizia, a seguito della chiamata dei tifosi interisti, ha raggiunto il pullman in autostrada scortandolo fino al parcheggio davanti al museo Pecci. “Non ci sono stati feriti e per fortuna i vetri del pullman hanno retto. Ci sono stati però molti danni all’autobus e tanta paura. Da presidente – continua Moretti – sono molto dispiaciuto, sono cose che farebbero passare la voglia di tifare ma siamo interisti per cui andremo avanti nonostante il tentativo di queste piccole persone di distruggere i nostri sogni di sportivi”.
Estorsioni ai danni del patron Nicola Canonico, 4 arresti e 52 daspo dopo un’indagine antimafia. Il club rossonero sotto amministrazione giudiziaria. Il Questore D’Agostino: “Massimo impegno per restituire legalità”
La mattina si è aperta con un’importante operazione delle forze dell’ordine che ha portato a quattro arresti per estorsione ai danni del patron del Foggia Calcio, Nicola Canonico. L’indagine, frutto di un’azione congiunta tra la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, la Procura Distrettuale di Bari e la Questura di Foggia, ha inoltre determinato l’emissione di ben 52 provvedimenti di daspo, volti a colpire le frange criminali infiltrate nel tessuto sportivo locale.
Il blitz, che rappresenta una risposta decisa alla presenza della criminalità organizzata nell’ambito calcistico, ha messo in luce un sistema di intimidazioni e pressioni volto a condizionare la gestione della società sportiva rossonera. A seguito di questi sviluppi, il Foggia Calcio è stato posto sotto amministrazione giudiziaria. Una misura straordinaria adottata per proteggere la società e isolare ogni possibile ingerenza mafiosa.
Ai nostri microfoni è intervenuto il Questore di Foggia, Alfredo D’Agostino, che ha sottolineato la portata dell’intervento. L’inchiesta ha destato un forte impatto sull’opinione pubblica, riaffermando l’importanza della collaborazione tra le istituzioni per contrastare ogni forma di infiltrazione mafiosa, anche laddove si manifesta con l’apparente innocuità del tifo organizzato. Il calcio foggiano, intanto, prova a guardare avanti, sotto il segno della giustizia.
Il consiglio, nella prima mattinata, si era fermato a causa di diversi scontri su quando giocare le partite. Ecco il programma completo
la 38ª giornata: Ecco il programma completo
Venerdì ore 20.45: Napoli- Cagliari;
Venerdì ore 20.45: Como-Inter;
il sabato – In programma il sabato le gare libere da incastri: Bologna-Genoa si gioca sabato 24 alle 18, Milan-Monza lo stesso sabato ma alle 20.45.
Sabato 24 maggio – ore 18: Bologna – Genoa
Sabato 24 maggio – ore 20:45: Milan – Monza
Le altre sei partite con interessi di classifica – Atalanta-Parma, Empoli-Verona, Lazio-Lecce, Torino-Roma, Udinese-Fiorentina e Venezia-Juventus – saranno disputate domenica sera.
Un’irregolarità nei pagamenti alla base del -4 per il club di Cellino, così si salverebbe il Frosinone (annullato il playout di domani coi granata). Le possibilità di ricorso dei lombardi
Un terremoto sconvolge la Serie B.È in arrivo una penalizzazione (probabilmente di 4 punti) per il Brescia, che farà riscrivere la classifica finale e i verdetti sul fondo della graduatoria. Con il -4 il Brescia diventa terzultimo e retrocede in Serie C con Cittadella e Cosenza, mentre il Frosinone, la Salernitana e la Sampdoriaguadagnano una posizione con questo esito: Frosinone salvo, Salernitana al playout con il piazzamento più favorevole, e Sampdoria ripresa dalla C per i capelli e ammessa allo spareggio salvezza. Ovviamente la gara di domani tra Salernitana e Frosinone viene rinviata e poi sarà annullata (l’ha ufficializzato la Lega B a tutela del campionato): appena la sentenza sarà definitiva, verrà riprogrammato il nuovo playout tra Sampdoria e Salernitana, con ritorno stavolta all’Arechi.
i fatti – La rivoluzione è dovuta a un’irregolarita commessa dal Brescia alla scadenza di febbraio per il pagamento di stipendi e contributi. La società di Massimo Cellino avrebbe coperto la parte relativa alle tasse con crediti d’imposta che in realtà si sono rivelati inesistenti. Quando ci sono operazioni di questo tipo, la Covisocprocede alle verifiche del caso con l’Agenzia delle Entrate e i tempi della risposta sono stati lunghissimi. La lettera della Covisoc infatti era datata 28 febbraio, mentre la risposta dell’Agenzia è arrivata solo venerdì scorso, il 16 maggio, avvisando che i crediti dichiarati dal Brescia erano in realtà inesistenti. Sabato 17 la Covisoc ha trasmesso gli atti alla Procura Figc che domenica 18 ha mandato l’avviso di conclusione delle indagini. Insomma, la Figc ha accelerato nel più breve tempo possibile tutta la sua procedura, ma i tempi dell’Agenzia delle Entrate hanno sconvolto tutto.
conseguenze – Ora si aspetterà l’udienza di primo grado, probabilmente al Tfn, nei prossimi giorni. In base a quella, con le motivazioni in mano, si deciderà come concludere la stagione sul fondo della classifica. Se la sentenza di condanna sarà solida, non si aspetteranno i successivi gradi di giudizio ai quali il Brescia si potrà appellare e la Lega B con la Figc si assumeranno il rischio di giocare subito il playout. Se invece ci saranno margini per l’appello, si aspetterà a giocare. Va infine detto che non è escluso che il Brescia abbia fatto ricorso alla stessa procedura anche per la scadenza di aprile, ma in tal caso (se accertata qualche irregolarità) l’eventuale penalizzazione ricadrà sulla prossima stagione, come da regolamento. Una nuova estate calda è appena cominciata.
Almeno 21 persone sono morte a causa delle tempeste che ieri per il terzo giorno consecutivo hanno investito il centro degli Stati Uniti, nel Missouri e nel Kentucky. Le previsioni meteo per il fine settimana sono tutt’altro che buone. Il governatore del Kentucky, Andy Beshear, ha dato notizia della morte di 14 persone e del grave ferimento di altri nello Stato, anticipando che il bilancio delle vittime “è destinato a salire“. Centomila persone almeno sono senza corrente elettrica. Più a ovest, nel Missouri, cinque persone sono morte a St Louis, dove si sarebbe formato un tornado, stando alle immagini radar. Più a sud, sono morte altre due persone, altre sono rimaste ferite. Sono stati registrati pesanti danni, con numerose case completamente distrutte e zone irriconoscibili.
Le azzurre chiudono in due set contro Kudermetova-Mertens. L’ultima a vincere singolare e doppio nella stessa edizione era stata la Seles nel 1990
Sara Errani e Jasmine Paolini. Ansa
Che meraviglia queste ragazze. Che cadono e si rialzano, lottano e rimontano e infine bissano il titolo dello scorso anno. Sono ancora Jasmine Paolini e Sara Errani le campionesse di doppio degli Internazionali e per Jas, campionessa ieri in singolare dopo il trionfo su Coco Gauff, si tratta di una storica doppietta. Era dal 1990 che una giocatrice non vinceva i due titoli femminili del torneo e si trattava di Monica Seles. Veronika Kudermetova ed Elise Mertens, che con altre compagne avevano già vinto gli Internazionali in doppio, si arrendono di nuovo in finale 6-4 7-5 dopo Madrid e hanno molto da recriminare dopo essere state due volte in vantaggio 4-0 e non essere riuscite a capitalizzare il vantaggio in entrambi i set.
LA PARTITA – Il match inizia sotto le nuvole, sia dal punto di vista metereologico che del risultato. Sara e Jasmine entrano in campo e in un attimo si trovano sotto 4-0. Le due azzurre non riescono a prendere il ritmo, c’è ancora un po’ di annebbiamento pe la gioia di ieri. Centrale ammutolito. Sul 4-1, qualcosa si muove. Sara e Jasmine riescono finalmente a tenere il servizio, Paolini alza le braccia al cielo e anche il Centrale prende coraggio. Arriva il tifo rumoroso, arriva la speranza e quindi anche la reazione delle azzurre che recuperano il primo dei due break di svantaggio e poi consolidano il 4-3. L’inerzia della partita è ovviamente cambiata, lo sentono anche le avversarie. Mertens serve sue doppi falli consecutivi, Kudermetova recupera ma al deciding point sono le nostre ad agganciare la parità recuperando anche il secondo break, 4-4, consolidandolo per il 5-4. Il set si chiude con la zampata di Sara e Jasmine. Sul set point grande risposta di dritto di Paolini con Errani che chiude a rete: 6-4.
IL FINALE – Il secondo set, però parte ancora malissimo, con le azzurre che sprofondano ancora una volta 4-0 cedendo due volte la battuta. Ancora una volta, le nostre tengono il servizio per il 4-1 e di nuovo le avversarie concedono il controbreak. Le avversarie, sconfitte in finale anche a Madrid la settimana scorsa da Kalinskaya-Cirstea, stavolta provano a tenere ma sul 4-3 finiscono sotto 0-30 e recuperano, poi un doppio fallo di Mertens concede la chance di 4-4 e le nostre piazzano la zampata. Non finisce mai questa battaglia, Jasmine cala nel suo turno di servizioe le avversarie tornano avanti di un break andando a servire per il secondo set. Ancora una volta si va al deciding point e ancora una volta sono le azzurre a passare, recuperando per l’ennesima volta la parità, 5-5. Sul 6-5 Mertens e Kudermetova servono per restare nel match e guadagnare il tie break ma sbagliano ancora e cedono, 7-5. Apoteosi azzurra.
🏆 𝐄𝐑𝐑𝐀𝐍𝐈 𝐄 𝐏𝐀𝐎𝐋𝐈𝐍𝐈 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀 🇮🇹
Le regine degli #IBI24 sono Sara Errani e Jasmine Paolini 👑
La coppia azzurra si impone su Coco Gauff ed Erin Routliffe e conquista il titolo più importante della carriera dopo i successi di Monastir e Linz.… pic.twitter.com/E3UHcYKZro
Sparatoria a Las Vegas, dove un uomo ha aperto il fuoco all’interno di una palestra. Secondo quanto riferito dalla polizia locale, il bilancio delle vittime della sparatoria è di due morti, tra cui l’aggressore.
F1, GP EMILIA ROMAGNA – Yuki Tsunoda è sfortunato protagonista di uno spaventoso incidente che provoca la sospensione delle qualifiche sul circuito di Imola durante il Q1 delle qualifiche. Il giapponese perde in controllo della sua Red Bull andando a schiantarsi sulle barriere a bordopista all’altezza della variante Villeneuve. Esce comunque dall’abitacolo illeso.
Tsunoda esce dall’abitacolo sulle proprie gambe, ma viene comunque trasportato al centro medico del circuito di Imola per essere sottoposto agli accertamenti di rito. Non avendo potuto concludere la sessione di qualifiche, sarà costretto a partire dalla pit-lane.
Incidente domestico, Lucio ricoverato in ospedale per ustioni. Il bollettino medico: “È stabile e cosciente”
Nella giornata di venerdì Lucio è stato ricoverato in un ospedale di Brasilia dopo un incidente domestico che gli ha provocato delle ustioni. A riportare la notizia èGloboesporte: la struttura sanitaria non ha fornito dettagli sull’accaduto, ma ha fatto sapere che l’ex difensore è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva e che è cosciente e stabile. Presto sarà trasferito in un altro ospedale privato.
L’ultimo bollettino medico informa che “il paziente è stabile, cosciente e sotto le cure di una valida equipe medica. Riceve monitoraggio medico specializzato per il trattamento delle ustioni“.
Jasmine sopperisce con il talento alla forza fisica delle avversarie. E a Parigi va per essere protagonista
C’è una nuova regina a Roma ed è italiana: un successo straordinario che esalta una ragazza umile e con una grande etica del lavoro, capace di esaltarsi in ogni tipo di battaglia e in grado di sopperire con il talento, l’intelligenza e una grande condizione atletica a un fisico certamente non paragonabile a quelli delle grandi picchiatrici a tutto braccio di oggi.Ma la vera differenza che marca le distanze tra la Paolini e il resto della concorrenza è la sua enorme conoscenza di tutte le sfumature tattiche e strategiche del tennis. Jasmine sicuramente possiede un gioco brillante, completo nei fondamentali da fondo, eseguiti in spinta e con una costante ricerca di una posizione offensiva che possa creare un vantaggio immediato nel controllo degli scambi, unito a un ritmo sempre in pressione, eppure è la sua abilità nel trovare sempre un piano B ad averla portata nell’élite della classifica mondiale.A tutto ciò si unisce una grande rapidità di gambe che le permette una straordinaria copertura del campo, con un perfetto presidio degli angoli più insidiosi. Che la Paolini fosse una top player era già acclarato, perché non raggiungi il numero 4 del mondo e le finali di Roland Garros e Wimbledon se non possiedi la stoffa della campionessa di vaglia, ma vincere a Roma per una giocatrice italiana è qualcosa che ti resta per tutta la vita e ti regala una fiducia e una consapevolezza che solo i trionfi più grandi possono eguagliare. Insomma, l’impresa di Jasmine al Foro Italico non è certo una sorpresa: semmai, va rimarcato come la campionessa toscana abbia superato senza traumi e rapidamente il cambio di allenatore, che avrebbe potuto certamente destrutturarne le certezze tecniche.
direzione parigi – Una considerazione, ovviamente, merita l’avversaria sconfitta in finale: la Gauff mi ha deluso una volta di più, dimostrando limiti di gioco e di testa piuttosto incomprensibili per una giocatrice che in ogni caso ha già vinto uno Slam e oggi risale al numero due del mondo. L’americana possiede certamente notevolissime doti atletiche che tuttavia non si combinano con le qualità più prettamente tennistiche: il servizio è troppo alterno, il dritto soffre quando le rivali riescono a proporre altre rotazioni che non siano soltanto la botta di potenza e gli errori gratuiti rappresentano una croce che rischia di condannarla tante altre volte nei match più delicati e importanti. Della sua confusione, anche mentale (non si è vista reazione quando nel secondo set la partita le stava sfuggendo di mano), Jasmine ha approfittato alla grande, e confermando una volta di più le sue qualità strategiche. Ma cosa può significare per la Paolini il successo agli Internazionali? Di sicuro, un pieno di fiducia in vista del Roland Garros, dove difenderà la finale raggiunta un anno fa. Con il panorama attuale che propone la concorrenza, la nostra giocatrice può certamente aspirare a ripetere il cammino di un anno fa. All’orizzonte, infatti, non si vedono avversarie che le siano nettamente superiori. A partire da quella Swiatek che la sconfisse in finale nel 2024 ed entrata in una spirale negativa apparentemente senza sbocchi: sulla terra la polacca al massimo della forma rappresenterebbe un ostacolo forse insuperabile, ma al momento c’è addirittura la possibilità che possa saltare l’appuntamento parigino. La numero uno Sabalenka di certo partirà con il ruolo da favorita, ma neppure lei ha la continuità che possa garantirle un cammino agevole verso i sogni di gloria e se non trova la giornata in cui riesce ad incanalare la sua potenza può andare in crisi, soprattutto dal punto di vista della gestione delle emozioni. Per il resto, tutte le altre rivali sono alla portata della Paolini vista a Roma. Che ha pure l’opportunità di tenere alta l’adrenalina con il doppio insieme alla formidabile ed eterna Sara Errani: intanto oggi può confermare il titolo romano di un anno fa e concedersi un’altra giornata storica. Attraverso la specialità Jasmine ha affinato le qualità di giocatrice d’attacco, inserendo il gioco di volo tra le sue armi. Ma con il successo al Foro, Jasmine è entrata in una dimensione diversa, che può consentirle di affrontare con serenità ogni appuntamento futuro: con la sua tenacia, con la sua volontà; con la sua etica del lavoro si è già conquistata un ruolo di rilievo nella storia del tennis italiano.
In rete anche il video. Sei feriti, uno con l’orbita fratturata
Erano andati allo stadio di Zagabria per festeggiare un addio al celibato ma sono stati aggrediti brutalmente da alcuni ultras.
“Uno di loro ci ha chiesto da dove venivamo e quando abbiamo risposto ‘Italia’ hanno cominciato a picchiarci con pugni e calci“, ha raccontato uno dei ragazzi di ritorno in Italia. L’episodio risale a sabato scorso ed è finito anche sulle cronache croate che hanno pubblicato un estratto del video del pestaggio in cui si vedono alcuni tifosi vestiti di nero pestare alcuni ragazzi, alcuni anche a terra.
“Eravamo arrivati allo stadio un quarto d’ora prima dell’inizio della partita della Dinamo – racconta uno di loro -. Dopo aver passato i controlli ci siamo diretti verso i nostri posti, che erano nella tribuna, una zona molto tranquilla, dove c’erano anche famiglie con i bambini. Veniamo avvicinati da un gruppo di croati con felpe e cappucci che ci chiedono da dove veniamo. Quando abbiamo risposto ‘Italia‘ hanno cominciato a colpirci con i pugni sul volto. Alcuni di noi sono caduti dai gradoni, ma raggiunti, sono stati colpiti anche con i calci“. Secondo quanto raccontato dai ragazzi, tutti professionisti campani, in tribuna c’era anche uno steward che, però, “è rimasto fermo a guardare il pestaggio“. Riusciti a scappare, i ragazzi hanno poi raggiunto l’uscita chiedendo aiuto agli agenti di polizia. Successivamente hanno presentato denuncia e sono stati curati in ospedale. Sei di loro sono rimasti feriti, con il più grave che ha riportato la frattura piatto orbitale. “Abbiamo contattato anche l’ambasciata – conclude una delle vittime -, ci hanno assicurato che si sarebbero mossi per chiarire l’accaduto“.