La Juventus si trova al momento in «una situazione di tensione finanziaria non disponendo di capitale circolante sufficiente a far fronte al proprio fabbisogno finanziario complessivo» per i prossimi dodici mesi.
E’ quanto scrivono gli amministratori del club bianconero nel prospetto dell’aumento di capitale da 300 milioni di euro (circa 295,5 milioni i proventi netti attesi dalla ricapitalizzazione), che indicano in 148 milioni di euro il fabbisogno finanziario complessivo per i prossimi dodici mesi.
Secondo quanto indicato nel documento, la società presieduta da Andrea Agnelli, ritiene di poter far fronte al suddetto fabbisogno finanziario complessivo proprio tramite i proventi dell’aumento di capitale.
«Nel caso di buon esito dell’operazione», si legge nel prospetto dell’aumento di capitale, «circa la metà dei proventi netti dell’aumento di capitale sarà destinata a rimborsare debiti o finanziare impegni già assunti o che saranno assunti nei prossimi dodici mesi».
«Solo la parte residua dell’aumento di capitale», proseguono gli amministratori del club, «sarà destinata a finanziare le ulteriori azioni previste dal Piano di Sviluppo.
Sforati i parametri di liquidità previsti dalla Figc – «Sulla base delle risultanze contabili al 30 settembre 2019», scrivono ancora gli amministratori della Juventus nel prospetto, «l’indicatore di liquidità della società è pari a 0,55 e, dunque, inferiore alla misura minima applicabile (pari a 0,7): come tale, in occasione della verifica alla scadenza del 30 novembre 2019, tale indicatore risulterà non rispettato». continua a leggere

