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Deprecabile episodio avvenuto nel corso dell’amichevole in Svizzera tra gli elvetici del San Gallo e i tedeschi del Bochum. Jordi Osei-Tutu, 20enne difensore britannico di proprietà dell’Arsenal ma in prestito al Bochum, ha affermato di aver ricevuto insulti razzisti da un avversario e ha abbandonato il campo uscendo in lacrime. I compagni di squadra hanno provato a trattenerlo e a consolarlo, ma Osei-Tutu è andato negli spogliatoi quando mancavano 3 minuti all’intervallo.
L’arbitro ha interrotto brevemente la partita per parlare con i capitani e gli allenatori delle due squadre: secondo i media locali, un collaboratore del tecnico Robin Dutt è corso verso Osei-Tutu e l’ha convinto a rientrare in campo. Dopo un veloce dialogo con il direttore di gara, il match è ripreso.
“Sono rimasto molto deluso, non riesco a capire come un altro calciatore possa fare una cosa simile”, ha raccontato Osei-Tutu ai media locali al termine della partita. “Nessuno dovrebbe subire una tale umiliazione. Sia l’Arsenal che il Bochum mi hanno sostenuto molto e spero che tutti insieme potremo finalmente dimostrare che nel calcio non c’è spazio per il razzismo”.
Il San Gallo, attraverso un comunicato, ha difeso il proprio giocatore: “Condanniamo con forza ogni forma di razzismo e discriminazione e simili atteggiamenti sarebbero immediatamente sanzionati. I nostri giocatori giocano con rispetto, indipendentemente dalla loro origine, dal colore della pelle o dalla loro religione. Durante un colloquio, il giocatore interessato ha assicurato di aver rispettato questa regola anche durante la partita con il Bochum”.

