
ROMA – Limitare il più possibile la caccia, poiché le specie selvatiche sono state messe a dura prova da siccità e incendi. Lo raccomanda l’Ispra, l’istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente, in una nota inviata a tutte le Regioni italiane e pubblicata sul suo sito.
L’Ispra consiglia alle Regioni di sospendere l’allenamento dei cani da caccia (che stressa la fauna selvatica), vietare la caccia da appostamento (che si svolge presso gli scarsi punti di abbeverata rimasti), posticipare all’inizio di ottobre o limitare numericamente la caccia agli uccelli acquatici (come le anatre) e alle specie oggetto di ripopolamento (come lepri e fagiani), vietare per due anni la caccia nelle zone colpite da incendi.
Il posticipo della stagione venatoria a causa della siccità e degli incendi è stato chiesto nei giorni scorsi dalle principali associazioni ambientaliste e animaliste.

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“Siccità e incendi si sono combinati in questa estate durissima. Gli animali hanno sofferto moltissimo. Non si può proclamare lo stato di calamità e non tenerne conto nella definizione del calendario venatorio”. Lo scrive il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in un post su facebook. “In Toscana – afferma – vogliamo fare un provvedimento che tuteli la fauna più a rischio a causa della siccità. Spero che siano d’accordo gli ambientalisti e i cittadini di buon senso ma anche i cacciatori veramente amanti degli animali e della natura”.








