L’allarme è scattato intorno alle 19.30, sul posto oltre nove squadre dei Vigili del Fuoco e altrettanti mezzi
Le fiamme partite forse da una camera. Gran parte della struttura risulta compromessa, evacuate 21 suore: stanno tutte bene
LA VALLETTA BRIANZA – Un violentissimo incendio è scoppiato nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 11 ottobre, a La Valletta Brianza. L’allarme è scattato intorno alle ore 19.30, le fiamme hanno avvolto completamente il Monastero della Bernaga, a Perego, che ospita le Monache Romite Ambrosiane.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco con oltre 9 squadre e altrettanti mezzi, alcuni provenienti dai territori limitrofi (Monza e Vimercate). Si tratta di un incendio di grandissime proporzioni, sarebbe compromessa gran parte della struttura. Le fiamme sono visibili anche da chilometri di distanza.
Sono intervenute anche l’automedica da Lecco e due ambulanze. Allertati anche iCarabinieri della Stazione di Brivio, è arrivato il capitano della Compagnia di Merate Giovanni Casamassima. Presente anche il sindaco de La VallettaBrianza Marco Panzeri, insieme alla Polizia Locale e alla Protezione Civile della Valletta Brianza.
Alcuni testimoni presenti sul posto hanno parlato di un vero e proprio infernocon la struttura che sarebbecompletamente bruciata. Dalla chiesina è stato salvato un quadro, ma risulta particolarmente difficile domare le fiamme perché la struttura è in gran parte in legno.
L’incendio potrebbe essere partito dagli alloggi. Tutte le 21 suore presenti nel monastero sono al sicuro: fortunatamente si trovavano insieme quando l’incendio è divampato e sono state loro a dare l’allarme. Soccorse, sono state portate dapprima nel municipio a Perego e poi trasferite in strutture de La Nostra Famiglia tra cui Ponte Lambro (CO) e altri luoghi disponibili. Fortunatamente, dopo le verifiche dei sanitari non ci sarebbero feriti.
La strada che sale da Lissolo è stata chiusa totalmente al transito per evitare che l’incendio possa provocare danni alle mura esterne al Monastero. In posto anche i tecnici di Lario Reti Holding per coadiuvare l’allacciamento ai pozzetti con pressione alta: in questo modo i Vigili del Fuoco,ancora impegnati nelle operazioni di spegnimento, possono infatti ricaricare più velocemente le pompe di acqua.
Quattro persone sono state uccise in un attacco a Leland, mentre due sono state uccise a Heidelberg, durante un terzo attacco a Rolling Fork
Amici e familiari delle vittime di una sparatoria avvenuta sabato nel centro di Leland, Mississippi. Fotografia: Katie Adkins/AP
Secondo quanto riferito sabato da alcuni funzionari locali, sei persone sono state uccise e altre 18 sono rimaste ferite in tre sparatorie separate avvenute durante i festeggiamenti per il ritorno a casa della squadra di football di una scuola superiore nelMississippi .
L’incidente più mortale è avvenuto intorno a mezzanotte di venerdì a Leland, dove quattro persone sono morte, ha dichiarato sabato mattina John Lee, sindaco della cittadina nella contea di Washington, nel Mississippioccidentale . Almeno 16 persone sono rimaste ferite nell’incidente, quattro delle quali in condizioni critiche sono state trasportate in elicottero a Jackson, la capitale dello stato, e altre 12 sono state curate negli ospedali locali.
Lee ha affermato che l’attacco è avvenuto in una strada principale di Leland, dove si era radunata una folla dopo la partita di ritorno a casa della scuola superiore cittadina contro la scuola superiore di Charleston.
Sono stati confermati pochi dettagli, ma i media locali hanno riferito che il senatore dello Stato Derrick Simmons ha affermato che la sparatoria è avvenuta durante un raduno dopo la partita.
Leland, Mississippi, dopo una sparatoria mortale. Fotografia: Katie Adkins/AP
Simmons ha inoltre affermato che quattro persone sono state trasportate in elicottero al centro medico dell’Università del Mississippi a Jackson in condizioni critiche. Non sono stati nominati i sospettati né sono stati resi noti dettagli, ma sabato pomeriggio nessuno era in custodia in relazione alla sparatoria.
Secondo quanto riportato dai media locali, l’ufficio investigativo del Mississippi sta conducendo un’inchiesta.
Circa 320 km a sud-est, a Heidelberg, un’altra cittadina del Mississippi, sabato la polizia stava indagando su una sparatoria avvenuta durante il weekend di ritorno a casa della scuola locale, in cui sono morte due persone. Successivamente, è emersa la notizia di una terza sparatoria, avvenuta venerdì sera, presso la South Delta High School di Rolling Fork, a sole 65 km a sud di Leland, nel delta del Mississippi, nella contea di Sharkey.
In una dichiarazione pubblicata su Facebook , l’ufficio dello sceriffo della contea di Sharkey ha affermato di aver arrestato e incriminato due individui in relazione alla sparatoria di Rolling Fork, in cui i notiziari locali hanno riferito che due persone sono rimaste ferite.
Leland è una piccola città nella contea di Washington, Mississippi, con una popolazione di circa 3.800 abitanti nel 2023, secondo Data USA .
Un membro dello staff del dipartimento di polizia di Leland, che non ha fornito il suo nome, ha dichiarato in una nota che l’incidente è ancora sotto inchiesta e ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli.
I nomi delle vittime non sono ancora stati resi noti.
La scena della sparatoria mortale di venerdì a Leland, Mississippi, ripresa sabato. Fotografia: Katie Adkins/AP
“Voglio solo esprimere le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono in cura“, ha detto Lee, sindaco di Leland. “Dobbiamo pregare per la nostra città“.
Nel frattempo, il capo della polizia di Heidelberg, Cornell White, parlando della sparatoria avvenuta durante l’evento scolastico nella contea di Jasper, ha dichiarato che due persone sono state uccise. Si è rifiutato di specificare se le vittime fossero studenti o di fornire ulteriori informazioni sull’incidente.
“Al momento abbiamo ancora un argomento in discussione, ma non posso fornire dettagli specifici“, ha detto White sabato mattina.
Un diciottenne è ricercato per essere interrogato in relazione alla sparatoriaavvenuta lì, ha affermato l’ufficio dello sceriffo della contea di Jasper in una nota.
Scontri e tensione sull’A2 del Mediterraneo tra tifosi tra tifosi del Catania e della Casertana: corsie invase e lanci di oggetti da una carreggiata all’altra. Traffico bloccato.
Scontri e tensione lungo l’A2 Autostrada del Mediterraneo, dove circa 150 ultras di Catania e Casertana si sono affrontati nell’area di servizio di Salerno, all’altezza del chilometro 13,500. Gli scontri, scoppiati al termine delle rispettive trasferte — gli etnei a Giugliano e i campani a Picerno — hanno provocato gravi disagi alla circolazione.
Secondo le prime ricostruzioni, i tifosi avrebbero invaso le corsie autostradali, lanciandosi pietre e fumogeni da una carreggiata all’altra. La situazione è rapidamente degenerata, costringendo alla chiusura temporanea del tratto e creando lunghe code in entrambe le direzioni.
Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e le squadre dell’Anas per ristabilire la sicurezza e ripristinare la normale viabilità nel più breve tempo possibile.
11.10.2025🇮🇹Fight Casertana vs Catania on autostrada at San Mango Piemonte near Salerno, click for more here: https://t.co/S55zfeLFNI
Scontri tra tifosi di Casertana e Catania in autostrada – Serata ad alta tensione lungo l’A2 del Mediterraneo, dove – secondo le prime ricostruzioni – si è verificato un violento scontro tra tifosi del Catania, di rientro dalla trasferta di Giugliano, e sostenitori della Casertana, reduci dalla partita di Picerno.
I due gruppi si sarebbero affrontati lanciandosi pietre e fumogeni, scatenando il caos nei pressi di San Mango Piemonte. Sul posto sono immediatamente intervenute le pattuglie della Polstrada e altre forze dell’ordine, che hanno disposto la chiusura temporanea del tratto autostradale per ragioni di sicurezza. Il traffico è andato completamente in tilt.
Catania e Casertana vincono in trasferta – Il Catania ha vinto 3-0 in casa del Giugliano grazie alle reti di Lunetta, Forte e Castillo: questa vittoria ha permesso agli etnei di portarsi al secondo posto in classifica in attesa delle altre partite del turno. La Casertana ha battuto 2-0 il Picerno a domicilio con la doppietta di Bentivegna: la squadra di Coppitelli con questa vittoria si è portata al settimo posto con 14 punti.
Agenti delle forze dell’ordine sorvegliano un cancello all’esterno dell’impianto di produzione di esplosivi militari Accurate Energetic Systems, dopo un’esplosione avvenuta nella struttura a Bucksnort, Tennessee, Stati Uniti, il 10 ottobre 2025, in un’immagine fissa tratta da un video. WKRN, affiliata ABC, tramite REUTERS
Reuters – Gli investigatori non si aspettano di trovare sopravvissuti sulla scena della massiccia esplosione avvenuta in un’azienda di esplosivi militari del Tennessee, che ha causato la scomparsa di 18 persone, hanno dichiarato sabato le autorità. L’esplosione, avvertita a chilometri di distanza, ha raso al suolo un edificio nella sede centrale di Accurate Energetic Systems, che si estende su 1.300 acri (5 chilometri quadrati), nelle prime ore di venerdì mattina a Bucksnort, a circa un’ora di macchina a ovest di Nashville.
“Più di 300 persone hanno attraversato quasi ogni centimetro quadrato di questa struttura e, al momento, non abbiamo recuperato alcun sopravvissuto“, ha detto ai giornalisti lo sceriffo della contea di Humphreys, Chris Davis. “È una grande perdita per le nostre comunità“.
Le autorità non hanno fornito un bilancio preciso delle vittime, ma in precedenza avevano dichiarato che 18 persone risultavano disperse. Davis ha confermato che l’operazione era passata dal salvataggio al recupero e che gli investigatori avrebbero utilizzato il test del DNA per confermare l’identità delle vittime. Gli investigatori, tra cui agenti dell’FBI e del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives, stanno ancora lavorando per determinare la causa dell’esplosione, hanno affermato le autorità. La presenza di esplosivi e altri ordigni nella proprietà ha reso complicate le ricerche sulla scena. In una dichiarazione rilasciata venerdì, l’azienda ha ringraziato i primi soccorritori, ma non ha indicato una possibile causa.
“I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti alle famiglie, ai colleghi e ai membri della comunità colpiti da questo incidente“, ha affermato l’azienda. Secondo il sito web dell’azienda,Accurate Energetic Systemssviluppa, produce e immagazzina esplosivi per i mercati “militare, aerospaziale e delle demolizioni commerciali“. La sede centrale comprende otto edifici produttivi e un laboratorio di qualità. Secondo quanto riportato dalle notizie locali, nel 2014 una piccola esplosione di munizioni nello stabilimento ha ucciso una persona e ne ha ferite altre tre.
Calcio – Coppa del Mondo FIFA – Qualificazioni UEFA – Gruppo I – Norvegia – Israele – Oslo, Norvegia – 11 ottobre 2025 I manifestanti pro-Palestina marciano a Oslo prima della partita Javad Parsa/NTB tramite REUTERS
OSLO, 11 ottobre (Reuters) – La partita di qualificazione alla Coppa del Mondo tra Norvegia e Israele, disputata sabato a Oslo, è stata caratterizzata da proteste e da una massiccia risposta delle forze di sicurezza, tra cui l’uso di gas lacrimogeni, con i tifosi norvegesi divisi sulla partecipazione di Israele al torneo a causa della guerra a Gaza. Prima della partita, centinaia di sostenitori filo-palestinesi si sono radunati per protestare davanti al parlamento norvegese; molti di loro indossavano le maglie della nazionale palestinese.
“La partita non avrebbe dovuto essere giocata. Se la Russia viene espulsa, allora anche Israele dovrebbe essere espulso“, ha detto il tifoso norvegese Johan, che indossava la maglia della Palestina. Marciando verso lo stadio Ullevaal con bandiere e razzi palestinesi, i manifestanti si sono radunati all’esterno, promettendo di continuare fino al calcio d’inizio, mentre gli edifici vicini esponevano striscioni pro-palestinesi appesi ai balconi. La sicurezza attorno allo stadio era molto elevata: la polizia aveva chiuso diversi ingressi ore prima dell’inizio della partita, aveva perquisito le borse e ridotto il numero di spettatori ammessi. Successivamente, la polizia norvegese ha confermato di aver utilizzato gas lacrimogeni contro un gruppo di manifestanti che avevano tentato di sfondare le barricate che circondavano lo stadio durante la partita.
“Diversi manifestanti hanno sfondato le barricate della polizia fuori dallo stadio Ullevaal. Abbiamo quindi utilizzato gas lacrimogeni per controllare la folla. Nessuno è rimasto ferito nell’incidente”, ha dichiarato la polizia in una nota ai media norvegesi. Secondo l’agenzia di stampa NTB, la polizia ha arrestato anche diversi dimostranti. Alcuni tifosi norvegesi non sembravano preoccupati per il contesto politico della partita, considerandola solo un ulteriore ostacolo alla qualificazione alla loro prima Coppa del Mondo dal 1998.” Stasera guarderemo la Norvegia qualificarsi e sarà una serata fantastica“, ha detto un tifoso. Oltre 67.000 palestinesi sono stati uccisi nell’attacco israeliano a Gaza, lanciato dopo che i militanti guidati da Hamas hanno fatto irruzione nelle città israeliane e in un festival musicale il 7 ottobre 2023, uccidendo 1.200 persone e catturando 251 ostaggi.
Le truppe israeliane hanno iniziato a ritirarsi venerdì in base a un accordo di pace , che rappresenta la prima fase del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra tra Israele e il gruppo militante Hamas.
È morta la leggendaria attrice, nota per le sue numerose collaborazioni con Woody Allen e per film come Reds, Il club delle prime mogli e Book Club.
Keaton nel 2019. L’attore è morto all’età di 79 anni. Fotografia: John Salangsang/Rex/Shutterstock
Diane Keaton, una delle star del cinema più amate degli ultimi 50 anni, è morta all’età di 79 anni in California.
La notizia è stata confermata dalla rivista People . Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli e i suoi cari hanno chiesto il rispetto della privacy, secondo un portavoce della famiglia.
La morte di Keaton è stata uno shock per Hollywood e il resto del mondo. L’attrice era lontano dai riflettori da alcuni mesi, ma non era stata annunciata alcuna malattia.
Icona duratura e unica del cinema fin dal suo ruolo da vincitrice dell’Oscar nel film Io e Annie del 1977, che il suo regista, sceneggiatore, co-protagonista ed ex fidanzato Woody Allenha basato in gran parte sulla sua vita, Keaton ha recitato in alcuni dei film più importanti dell’ultimo mezzo secolo.
Con Allen in Io e Annie. Fotografia: Pictorial Press Ltd/Alamy
La sua spiccata autoironia, il suo talento per la comicità e il suo particolare gusto nell’abbigliamento (raramente la si vedeva senza cappello, dolcevita o cravatta maschile e pantaloni larghi) la rendevano allo stesso tempo unica e impossibile da emulare.
Nel frattempo, serie drammatiche come Looking for Mr Goodbar, Shoot the Moon e The Good Mother la consacrarono come un’attrice che non ha paura di interpretare donne difficili e antipatiche.
Keaton e Allen collaborarono per la prima volta alla versione teatrale di Provaci ancora, Sam, per la quale lei fu candidata al Tony Award nel 1971, prima di lavorare insieme per otto film, tra cui Sleeper (1973), Love and Death (1975) e Manhattan (1979).
Nel 1993, Keaton accettò il ruolo scritto per Mia Farrow in Manhattan Murder Mystery e rimase una convinta sostenitrice di Allen dopo che la Farrow lo aveva accusato di aver abusato della loro figlia adottiva, Dylan.
Altre commedie popolari e di successo sono Baby Boom, Il padre della sposa (e i suoi sequel), Il club delle prime mogli e Il club del libro.
Il sequel di quel film, Book Club: The Next Chapter, uscito nel 2023, sembra destinato a essere uno degli ultimi progetti con Keaton. Parlando con il Guardian per promuoverlo , ha spiegato perché ha scelto di rimanere così prolifica, realizzando sette film dall’inizio della pandemia.
“Mi dà l’opportunità di conoscere più persone in unambito diverso“, ha detto. “Mi piace tantissimo. È tutto interessante. La vita non è mai noiosa, mai.”
Ha anche spiegato il suo amore per la fotografia di porte e negozi abbandonati, che ha detto di trovare toccante “perché la vita è inquietante! Hai un’idea in mente di cosa sia, o di cosa dovrebbe essere, o di cosa potrebbe essere. Ma non è affatto così! Sono solo cose che vanno su e giù!“
Diane Keaton in una scena de Il Padrino (1972). Fotografia: Landmark Media/Alamy
Nel 1996, Keaton adottò una figlia, Dexter (chiamata così in onore del personaggio di Cary Grant in Scandalo a Filadelfia), e quattro anni dopo un figlio, Duke. “La maternità mi ha cambiata completamente“, ha detto. “È stata l’esperienza più umiliante che abbia mai avuto“. Nonostante le relazioni ampiamente pubblicizzate con alcuni dei suoi co-protagonisti, tra cui Al Pacino e Warren Beatty , rimase nubile.
Keaton si è presa cura della madre dalla diagnosi di Alzheimer nel 1993 fino alla sua morte nel 2008, e ha dedicato gran parte delle sue autobiografie al racconto della vita della madre e alla pubblicazione dei suoi diari.
“Era tutto per me“, ha detto di sua madre. “Era meravigliosa. Era il mio esempio di cosa si può fare nella vita. Era il cuore di tutto ciò che era meglio.“
Keaton era anche la principale assistente di suo fratelloRandy , morto nel 2021 dopo anni di problemi di salute mentale.
Oltre a recitare principalmente per il grande schermo, Keaton ha lavorato anche in TV, tra cui il ruolo di una suora intrigante nella serie TV di Jude Law, The Young Pope. Ha anche svolto un’attività parallela, rivendendo proprietà immobiliari negli Stati Uniti, oltre a prestare il suo nome e la sua creatività a una serie di articoli per la casa, abbigliamento, bicchieri e vino.
Nel dicembre 2024, in quella che sembra essere la sua ultima esibizione condivisa con il pubblico, Keaton pubblicò il suo primo singolo, una canzone natalizia intitolataFirst Christmas . Appassionata dei social media, il suo ultimo post su Instagramrisale ad aprile, in occasione della Giornata nazionale degli animali domestici, e mostrava una fotografia dell’attrice con il suo amato golden retriever, Reggie.
La leader dell’opposizione venezuelana dedica il premio al presidente Usa che replica: “L’ho aiutata nel suo cammino. Hanno bisogno di aiuto nel suo Paese”
Federico PARRA / AFP – A Caracas un cartellone pubblicitario accusa i leader dell’opposizione (da sinistra a destra) Leopoldo Lopez, Maria Corina Machado e Juan Guaido, per le sanzioni statunitensi imposte al Paese
AGI – Scambio di complimenti ieri tra Maria Corina Machado e Donald Trump. L’attivista premio Nobel per la Pace ha dedicato il riconoscimento ai Venezuelani e al presidente americano che a sua volta ha elogiato la donna incoraggiandola nel suo percorso.
“Questo riconoscimento della lotta di tutti i venezuelani è uno stimolo per portare a termine il nostro compito: conquistare la libertà – ha scritto la leader dell’opposizione venezuelana su X -. Siamo alle soglie della vittoria e oggi più che mai contiamo sul Presidente Trump, sul popolo degli Stati Uniti, sui popoli dell’America Latina e sulle nazioni democratiche del mondo come nostri principali alleati per raggiungere la libertà e la democrazia. “Dedico questo premio al popolo sofferente del Venezuela e al Presidente Trump per il suo decisivo sostegno alla nostra causa!”, ha poi aggiunto.
La telefonata di congratulazioni e il “vero” vincitore – Trump ha chiamato Machado per congratularsi del suo Nobel per la Pace per poi riferire ai cronisti che è stata la leader dell’opposizione venezuelana a telefonargli per dirgli che avrebbe dovuto essere lui a vincere il riconoscimento.
Trump: “L’ho aiutata nel suo cammino” – “La persona che ha vinto il Premio Nobel mi ha chiamato – ha detto Trump incontrando i giornalisti nello Studio Ovale – e mi ha detto che lo stava accettando in mio onore perché lo avrei davvero meritato. Non le ho risposto ‘e allora dallo a me’ – ha scherzato il presidente degli Stati Uniti -. Si può anche dire che il Nobel è stato assegnato per il 2024. Io stavo correndo per le elezioni nel 2024 – ha osservato ancora Trump -, sono felice perché ho salvato milioni di vite“. Machado, ha detto ancora Trump, “è stata molto carina. L’ho aiutata nel suo cammino. Hanno bisogno di molto aiuto in Venezuela”.
L’avvocato specializzato in immigrazione Kim Xavier afferma che l’applicazione più severa e i ritardi stanno lasciando anche gli immigrati legali nel limbo e nella paura
Persone protestano contro la repressione dell’immigrazione da parte dell’amministrazione Trump a Brooklyn, New York, il 27 settembre – Fotografia: Deccio Serrano/NurPhoto/Shutterstock
Kim Xavier, associata senior presso CoveyLaw, uno studio legale specializzato in immigrazione con sede aNew York , ha trascorso gran parte dell’ultimo anno preparandosi a eventuali annunci del venerdì che avrebbero potuto avere ripercussioni sui suoi clienti.
Quindi, quando Donald Trump ha annunciato venerdì scorso che avrebbe imposto una tassa di 100.000 dollari sulle domande di visto H-1B, la tempistica non è stata del tutto sorprendente.
“Ogni giorno è come se cercassi di restare a galla. E ogni venerdì, mi chiedo: e adesso?“, ha detto Xavier al Guardian.
Sebbene titolo dopo titolo abbia evidenziato la repressione dell’amministrazione Trump nei confronti degli immigrati clandestini, Xavier ha affermato che molti americani non si rendono conto della crescente incertezza che gli immigrati legali stanno affrontando, qualcosa che gli avvocati specializzati in immigrazione come lei devono affrontare ogni giorno.
“La paura perenne che gli immigrati clandestini hanno dovuto affrontare per tutta la vita è ora diffusa in tutto il sistema di immigrazione“, ha detto Xavier. “Credo che sia una novità. È qualcosa che molte persone non capiscono“.
Crepe e lacune sono presenti nel sistema di immigrazione legale da anni, ben prima dell’insediamento di Trump. L’ultima volta che il Congresso ha approvato una riforma completa dell’immigrazione è stato nel 1986. Nei quasi quarant’anni trascorsi, chi cerca di immigrare legalmente si trova spesso ad affrontare standard ambigui, preventivi obsoleti e ritardi, oltre ad altre questioni che sembrano di natura amministrativa ma che possono avere un impatto enorme sulla capacità di una persona di rimanere nel Paese.
La differenza osservata nel corso di una generazione è netta. “Anche chi ha attraversato il sistema di immigrazione, pensa: ‘Oh, 30 anni fa, sono arrivato dal Canada con una valigia e ho ottenuto la mia green card in tre mesi’. Non è più così”, ha detto Xavier.
Il percorso per diventare un immigrato legale negli Stati Uniti è piuttosto ristretto. Una persona può ottenere lo status legale tramite la famiglia – se un coniuge, un figlio o un genitore è cittadino – o tramite il datore di lavoro, come i titolari di visto H-1B, o ancora grazie a talenti straordinari. Sebbene gli Stati Uniti abbiano offerto lo status legale per scopi umanitari, per asilo o rifugiati, la Casa Bianca ha drasticamente ridotto questi percorsi umanitari.
L’ amministrazione Trump ha sottolineato che la repressione dell’immigrazione è mirata ad allontanare dal Paese gli immigrati clandestini.
“L’intensificazione dei controlli sull’immigrazione, mirati ai peggiori tra i peggiori, sta allontanando ogni giorno dalle nostre strade sempre più immigrati clandestini criminali e sta inviando un messaggio chiaro a chiunque altro si trovi illegalmente in questo Paese: autoespelletevi o vi arresteremo“, ha affermato in una dichiarazione il mese scorso l’assistente segretario per la sicurezza interna, Tricia McLaughlin.
Ma l’amministrazione starebbe cercando di ridurre anche l’immigrazione legale. Un recente rapporto della Reuters afferma che la Casa Bianca sta pianificando di ridurre il numero di rifugiati che gli Stati Uniti accolgono da 125.000 a 7.500, riservando la maggior parte dei posti ai sudafricani bianchi.
Sembra anche che l’amministrazione stia esaminando attentamente i registri degli immigrati, compresi i titolari di green card, alla ricerca di potenziali violazioni che non erano considerate deportabili prima del suo mandato. A settembre, una titolare di green card irlandese residente nel Missouri è statatrattenutapresso una struttura dell’Immigration and Customs Enforcement (Ice) in Kentucky perché aveva emesso un assegno a vuoto di 25 dollari nel 2015.
Avvocati specializzati in immigrazione come Xavier, che lavora esclusivamente con immigrati che hanno seguito la procedura legalmente, hanno constatato come il controllo in corso abbia avuto un effetto paralizzante sugli immigrati legali che hanno vissuto e addirittura formato una famiglia negli Stati Uniti.
Sulla testa di molti di questi immigrati grava la minaccia di perdere il loro status legale, anche temporaneamente, a causa di quelle che Xavier chiama “inefficienze operative“: ritardi ambigui e comunicazioni poco chiare sulle domande hanno costretto gli avvocati a lottare per mantenere lo status legale dei loro clienti.
I ritardi nell’elaborazione delle richieste sono stati un forte stress per i clienti di Xavier e spesso possono lasciare gli immigrati regolari in un limbo. Gli avvocati non sanno quando i loro clienti riceveranno risposta in merito alla loro domanda, il che a volte può lasciarli bloccati nel Paese.
Una cliente con una domanda di green card in sospeso ha fatto domanda di “libertà condizionata anticipata“, che le consentirebbe di lasciare gli Stati Uniti e rientrarvi legalmente anche se la sua domanda di green card è in fase di revisione. Poiché suo padre si stava sottoponendo a un intervento di bypass quadruplo, ha fatto domanda di libertà condizionata anticipata accelerata per poter stare con lui dopo l’intervento. Ma “le hanno comunque negato la libertà condizionata anticipata d’urgenza“, ha detto Xavier, quindi non ha potuto tornare a casa per l’intervento.
Xavier ha anche visto clienti che vivono negli Stati Uniti da anni e hanno più visti ricevere “rifiuti soft” per i rinnovi, il che significa che una domanda è stata sospesa in attesa di ulteriore documentazione e controllo.
A complicare la procedura per i richiedenti il visto è il fatto che il rinnovo richiede la comunicazione tra due rami del governo federale: l’US Citizenship and Immigration Services (USCIS), che dipende dal Dipartimento della Sicurezza Interna, e il consolato del paese di origine, che dipende dal Dipartimento di Stato. Gli avvocati hanno affermato che spesso si verifica una mancanza di comunicazione tra i due, causando ritardi.
I ritardi nelle decisioni sulle domande possono protrarsi oltre determinati “periodi di grazia” che il governo federale concede ai richiedenti di determinati visti, consentendo loro di rimanere legalmente nel Paese in attesa del rinnovo. Ciò li espone al rischio di essere arrestati o sottoposti a procedimento giudiziario una volta scaduto il periodo di grazia.
L’amministrazione Trump ha inoltre recentemente conferito agli agenti speciali dell’USCIS poteri di polizia, tra cui la possibilità di effettuare arresti ed eseguire mandati di perquisizione e arresto, poteri che l’ACLU ha affermatonon sono mai stati conferiti all’agenzia e che rappresentano un modo per “limitare sistematicamente l’immigrazione legale e privare le persone del loro status legale“.
Lo stress e l’incertezza aggiuntivi hanno avuto un impatto pesante sia sugli immigrati sia sui loro datori di lavoro.
“Sentiamo parlare dell’erosione dei percorsi di immigrazione legale che sta avendo un impatto sulla Silicon Valley, ma anche sulle startup innovative, sugli stilisti che stanno adottando misure sostenibili, sugli architetti. Sono così tanti i settori diversi che ne risentono“, ha detto Xavier.
Sebbene i cambiamenti nell’applicazione delle leggi sull’immigrazione possano sembrare insignificanti per gli immigrati legali, l’impatto è stato enorme.
“Sembrano piccoli, sembrano progressivi, ma ci è voluto molto tempo. È ormai insito nel sistema, e ora stanno arrivando alla velocità della luce, spesso in aree diverse e sotto il radar del grande pubblico, che, se presi insieme, sono estremamente dannosi”, ha detto Xavier. “In spagnolo, abbiamo un detto che dicela gota que derramó el vaso – è l‘ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ci sono queste piccole gocce, ma arrivano, e quando te ne accorgi, sei già allagato“.
L’amministrazione Trump avvia i licenziamenti durante la chiusura del governo
I licenziamenti colpiscono il Tesoro, l’HHS, il Commercio, l’Istruzione e la Sicurezza Nazionale
Un giudice federale esaminerà la causa sindacale contro i licenziamenti durante la chiusura
Si dice che siano stati colpiti più di 4.200 lavoratori
WASHINGTON, 10 ottobre (Reuters) – Venerdì il presidente Donald Trump ha incolpato i democratici per la sua decisione di licenziare migliaia di dipendenti in tutto il governo degli Stati Uniti, dando seguito alla sua minaccia di tagliare la forza lavoro federale durante lachiusura del governo .
Sono in corso tagli di posti di lavoro presso il Dipartimento del Tesoro, l’agenzia sanitaria statunitense, l’Internal Revenue Service e i dipartimenti dell’istruzione, del commercio e la divisione di sicurezza informatica della Sicurezza Nazionale, hanno affermato i portavoce, ma l’entità totale dei licenziamenti non è stata immediatamente chiara.
Circa 300.000 dipendenti civili federali erano già pronti a lasciare il lavoro quest’anno a causa di una campagna di riduzione del personale avviata all’inizio dell’anno da Trump.
“Sono stati loro a dare inizio a questa cosa“, ha detto Trump ai giornalisti durante un evento nello Studio Ovale, definendo i tagli di posti di lavoro “orientati ai democratici“.
I repubblicani di Trump detengono la maggioranza in entrambe le camere del Congresso, ma hanno bisogno dei voti democratici al Senato degli Stati Uniti per approvare qualsiasi misura che possa finanziare il governo.
I democratici resistono all’estensione dei sussidi per l’assicurazione sanitaria, sostenendo che i costi sanitari aumenteranno drasticamente per molti dei24 milioni di americani che beneficiano della copertura sanitaria tramite l’Affordable Care Act.
Trump ha ripetutamente minacciato di licenziare i dipendenti federali durante la fase di stallo dello shutdown, al suo decimo giorno venerdì, e ha lasciato intendere che la sua amministrazione punterà principalmente contro le parti del governo sostenute dai democratici.
Trump ha anche ordinato il congelamento di almeno 28 miliardi di dollari in fondi infrastrutturali per New York, California e Illinois, tutti stati in cui risiedono consistenti elettori democratici e critici dell’amministrazione.
Il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato in un documento depositato in tribunale che più di 4.200 dipendenti federali hanno ricevuto avvisi di licenziamento da sette agenzie, tra cui più di 1.400 presso il Dipartimento del Tesoro e almeno 1.100 presso il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani.
I DEMOCRATICI DICONO CHE NON SI CEDERANNO – I democratici hanno affermato che non cederanno alle tattiche di pressione di Trump.
“Finché i repubblicani non faranno sul serio, la responsabilità sarà loro: ogni posto di lavoro perso, ogni famiglia ferita, ogni servizio distrutto è dovuto alle loro decisioni“, ha affermato il leader democratico del Senato Chuck Schumer.
Sponsored Content – I sindacati che rappresentano i dipendenti federali hanno intentato causa per fermare i licenziamenti, sostenendo che sarebbero illegali durante la chiusura.Venerdì, in un documento depositato in tribunale, l’amministrazione ha affermato che la richiesta dei sindacati dovrebbe essere respinta perché non hanno il diritto legale di citare in giudizio le decisioni sul personale federale.Il caso dovrebbe essere esaminato da un giudice federale il 15 ottobre.
Per legge, il governo è tenuto a dare ai lavoratori un preavviso di 60 giorni prima di qualsiasi licenziamento, anche se tale preavviso può essere ridotto a 30 giorni.
Alcuni repubblicani si sono opposti ai licenziamenti, tra cui la senatrice Susan Collins, presidente della commissione per gli stanziamenti del Senato.
“Indipendentemente dal fatto che i dipendenti federali abbiano lavorato senza stipendio o siano stati sospesi, il loro lavoro è estremamente importante per servire il pubblico“, ha affermato Collins in una nota.
ATTACCO AI LAVORATORI IN CASO DI CONGEDO – In precedenza, il direttore del bilancio della Casa Bianca, Russell Vought, aveva scritto sui social media che “i RIF erano iniziati“, riferendosi alle cosiddette riduzioni di personale. Un portavoce dell’ufficio bilancio ha definito i tagli “sostanziali“, senza fornire ulteriori dettagli.
L’annuncio è arrivato lo stesso giorno in cui molti dipendenti federali avrebbero dovuto ricevere una riduzione degli stipendi , che non includeva la retribuzione per i giorni trascorsi dall’inizio dello shutdown. Centinaia di migliaia di persone hanno ricevuto l’ordine di non presentarsi al lavoro , mentre ad altri è stato intimato di continuare a lavorare senza stipendio. I 2 milioni di soldati in servizio attivo del Paese perderanno completamente lo stipendio del 15 ottobre se lo shutdown non verrà risolto prima di allora.
I dipendenti di diverse divisioni del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani hanno ricevuto avvisi di licenziamento, ha affermato il direttore delle comunicazioni Andrew Nixon. I 78.000 dipendenti dell’agenzia, che si estende su una vasta area, monitorano le epidemie, finanziano la ricerca medica e svolgono una vasta gamma di altre mansioni legate alla salute.
Nixon ha affermato che i licenziamenti erano mirati al personale dell’agenzia a cui era stato intimato di non lavorare, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Circa il 41% del personale dell’agenzia è stato messo in congedo.
Secondo un portavoce che ha chiesto di rimanere anonimo, sono iniziati i licenziamenti anche presso il Dipartimento del Tesoro.
Un rappresentante sindacale, Thomas Huddleston dell’American Federation of Government Employees, ha dichiarato in un documento depositato in tribunale di essere stato informato che il Tesoro stava preparando 1.300 avvisi di licenziamento. Questi licenziamenti potrebbero colpire l’Internal Revenue Service, l’agenzia delle entrate che quest’anno è stata presa di mira per drastici tagli di posti di lavoro. Circa il 46% dei 78.000 dipendenti dell’agenzia è stato messo in congedo mercoledì.
I licenziamenti sono iniziati anche presso il Dipartimento per l’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano, ha affermato il sindacato.
I funzionari hanno anche confermato i tagli di posti di lavoro presso il Dipartimento dell’Istruzione, che Trump ha promesso di chiudere completamente, e presso il Dipartimento del Commercio, che si occupa delle previsioni meteorologiche, dei rapporti sui dati economici e di altri compiti.
Altri organi di stampa hanno segnalato licenziamenti presso l’Agenzia per la Protezione Ambientale, il Dipartimento dell’Energia e il Dipartimento degli Interni. I portavoce di queste agenzie non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.
Il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha dichiarato che sono stati effettuati licenziamenti presso la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency, che si è attirata l’ira di Trump dopo le elezioni del 2020, quando il suo direttore ha dichiarato che non c’erano prove che i sistemi di voto fossero stati compromessi.Trump afferma falsamente di aver perso quelle elezioni contro il democratico Joe Biden a causa di brogli elettorali.
Secondo una fonte a conoscenza della situazione, il Dipartimento dei trasporti e la Federal Aviation Administration non sono interessati.
A cura di Ahmed Aboulenein, Marisa Taylor, Richard Cowan, David Shepardson, Courtney Rozen, David Shepardson, Nathan Layne, Daniel Wiessner, Katharine Jackson, Jack Queen e Susan Heavey; testi di Andy Sullivan e James Oliphant; revisione di Scott Malone, Alistair Bell e Edmund Klamann
Come da legge, chi non rispetterà la normativa potrà essere sanzionato
Foto di repertorio
Mentre Milano entra ufficialmente nella stagione fredda, c’è chi non attende altro che poter finalmente accendere i riscaldamenti domestici. Il via libera ufficiale è il 15 ottobre, quando si aprirà la stagione termica 2025/2026 che terminerà il 15 aprile. Milano rientra nella zona climatica E, la seconda più fredda. In casi eccezionali i singoli comuni possono anticipare l’accensione, ma sebbene le temperature siano calate, quest’anno non è stato necessario e il sindaco Beppe Sala ha confermato il 15 ottobre come data per il via libera.
Le temperature – La temperatura massima consentita per gli edifici residenziali sarà di 19 gradi con 2 di tolleranza. Un grado in meno rispetto ai 20 previsti per legge. Per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili il limite rimane invece invariato a 18 gradi.Deroghe per edifici che richiedono temperature diverse come gli ospedali o le scuole d’infanzia
Gli orari di accensione – L‘ordinanza stabilisce un massimo di 13 ore di accensione al giorno dei caloriferi, un’ora in meno rispetto alla legge. I riscaldamenti potranno essere accesi tra le 5 e le 23.
Le multe – Come sempre, il consiglio fondamentale è quello di verificare lo stato dell’impianto prima dell’accensione, in modo da provvedere in tempo a una eventuale manutenzione. Per chi non rispetta le norme, le sanzioni vanno da 500 a 3mila euro, a cui potrebbero aggiungersi quelle previste dal condominio o dal comune di residenza.
Cile, scossa di magnitudo 7.8, l’epicentro del sisma a circa 263 chilometri a nord-ovest della base Presidente Eduardo Frei Montalva, nel canale di Drake
Un violento sisma ha colpito la regione cilena di Magallanes e l’Antartide, spingendo le autorità a dichiarare lo stato di precauzione per rischio tsunami. L’epicentro è stato individuato nel canale di Drake, tra capo Horn e le isole Shetland Meridionali. Al momento non si segnalano danni né interruzioni dei servizi. Evacuate in via preventiva le aree costiere dell’Antartide cilena, mentre le squadre di emergenza sono al lavoro per verificare eventuali conseguenze
Un forte terremoto di magnitudo 7,8 ha scosso nel pomeriggio la regione cilena di Magallanes e l’Antartide, senza che al momento si registrino danni né interruzioni nei servizi essenziali. Lo rendono noto i principali media del Paese andino. Secondo il Centro sismológico cileno (Csn), l’epicentro del sisma è stato localizzato circa 263 chilometri a nord-ovest della base Presidente Eduardo Frei Montalva, nel canale di Drake, il tratto di mare che separa capo Horn, l’estremità più meridionale dell’America meridionale, dalle isole Shetland Meridionali, in Antartide, collegando l’Oceano Pacifico con l’Atlantico.
Potenziale rischio tsunami – A seguito del movimento tellurico, il Servizio idrografico e oceanografico della Marina cilena ha dichiarato lo “stato di precauzione” per il territorio antartico cileno, a causa del rischio potenziale di tsunami. Il Senapred, l’organismo cileno di gestione delle emergenze, ha disposto l’evacuazione preventiva delle aree costiere e delle spiagge dell’Antartide cilena. Le autorità continuano a monitorare la situazione, mentre squadre di emergenza e personale militare verificano eventuali danni nelle basi presenti nella zona.
Alcuni insegnanti stanno distribuendo volantini sui diritti costituzionali
I dirigenti scolastici affermano che i bambini nei quartieri degli immigrati sono ansiosi
I dati mostrano che la paura dell’ICE potrebbe tenere gli immigrati fuori dalla scuola
CHICAGO, 10 ottobre (Reuters) – In una fredda mattina fuori dalla Nash Elementary School, in un quartiere operaio di Chicago, gli insegnanti hanno accolto gli studenti con i soliti saluti e abbracci, mentre distribuivano fogli con scritte in grassetto rosso che proclamavano in lettere maiuscole: “Difendi i tuoi diritti sotto la minaccia dell’occupazione“.A quattro settimane dall’inizio dell’operazione di deportazione“Midway Blitz” del presidente Donald Trump, arresti di massa in tutta la città, che hanno coinvolto genitori e intere famiglie diretti a scuola, hanno indotto paura nelle comunità di immigrati e un atteggiamento protettivo da parte degli insegnanti, secondo i leader della città, il sindacato degli insegnanti, i genitori e i sostenitori dell’immigrazione.
Mercoledì, circa 500 soldati della Guardia Nazionale hanno iniziato a schierarsi nei pressi di Chicago, su ordine di Trump.”I miei studenti latinoamericani hanno paura di tutto“, ha detto Yaritza Santana, insegnante di scienze alla Nash Elementary. “Temono di essere semplicemente rapiti“.
PIANO DI LEZIONE: “CONOSCI I TUOI DIRITTI”
Il Dipartimento per la sicurezza interna ha dichiarato di aver arrestato 1.000 persone nell’area di Chicago dall’8 settembre, quando è iniziata la campagna di espulsione.”Le operazioni nei pressi delle scuole sono sempre più frequenti“, ha affermato l’assessore comunale Byron Sigcho-Lopez. “Hanno causato molta paura e terrore nelle scuole“.Mentre nel 2019 le scuole pubbliche di Chicago hanno designato le scuole come “spazi rifugio“, impedendo agli agenti dell’ICE di entrare senza un mandato, tale alone di protezione non si applica al tragitto da e per la scuola, lasciando gli immigrati vulnerabili agli arresti dell’ICE, affermano i sostenitori
Martedì, in un comunicato stampa, il Dipartimento per la sicurezza interna ha dichiarato che gli agenti dell’ICE non prendono di mira le scuole, ma non ha risposto a domande specifiche di Reuters.
Secondo una dozzina di interviste della Reuters con insegnanti, genitori, il sindaco della città, il presidente del sindacato degli insegnanti e i legislatori locali, la crescente presenza di agenti federali ha prodotto una serie di risposte da parte degli educatori, dalle proteste di piazza agli opuscoli “conosci i tuoi diritti” e ai piani didattici.
I volantini informano gli studenti che hanno il diritto di rimanere in silenzio e di chiedere un avvocato, nonché di negare agli ufficiali e agli agenti l’accesso alla propria abitazione senza un mandato.Il sindacato degli insegnanti sta inoltre spingendo le scuole pubbliche di Chicago per l’introduzione di opzioni di e-learning, in modo che gli studenti senza status di immigrazione legale non debbano lasciare le loro case, ha affermato Stacy Davis Gates, presidente del sindacato degli insegnanti di Chicago.
Un’insegnante parla con un genitore mentre tiene in mano volantini con la scritta “Difendi i tuoi diritti” fuori dalla Nash Elementary School, in un momento in cui l’Immigration and Customs Enforcement degli Stati Uniti è sempre più presente nell’area di Chicago, a Chicago, Illinois, Stati Uniti, il 4 settembre 2025, in questa schermata da un video. REUTERS/Eric Cox
“Le persone non dovrebbero avere paura di andare a scuola“, ha dichiarato il sindaco di Chicago Brandon Johnson in un’intervista a Reuters. “Ho fatto in modo che le nostre scuole pubbliche di Chicago e tutte le nostre istituzioni pubbliche siano molto chiare sui diritti che deteniamo e sui diritti che possiamo tutelare“.
E-LEARNING PER BAMBINI IMMIGRATI – Johnson ha affermato che l’e-learning non è la soluzione ideale, ma che avrebbe utilizzato “ogni singolo strumento” per proteggere i residenti di Chicago, compresi i tribunali e la sua autorità esecutiva in qualità di sindaco.
I pattugliamenti di alto profilo nelle zone frequentate dai turisti e gli scontri con i manifestanti, tra cui quello del 3 ottobre in cui gli agenti dell’ICE hanno lanciato gas lacrimogeni nei pressi di una scuola elementare, stanno alimentando le tensioni tra gli agenti federali e i residenti, nonché l’ansia tra gli scolari, hanno affermato gli insegnanti.
Alcuni degli insegnanti con cui ha parlato Reuters hanno dichiarato di aver visto studenti abbracciarsi, promettendosi che non sarebbero stati separati dagli ufficiali dell’immigrazione; una studentessa delle superiori con gli occhi lucidi che chiedeva al suo insegnante cosa fosse successo a un parente scomparso che si credeva si trovasse in un centro di detenzione dell’ICE; e un’aula piena di volti ansiosi durante il corso di formazione “conosci i tuoi diritti“.
Una scuola, nella periferia di Franklin Park, Illinois, è stata sottoposta a un lockdown soft dopo che Silverio Villegas Gonzalez, padre di due figli, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco dagli agenti dell’ICE dopo aver lasciato i figli all’asilo e a scuola. Alti funzionari dell’Illinois hanno chiesto un’indagine sul suo omicidio, che il DHS ha ritenuto giustificato.
“Non mentirò, temo. Ma sono anche molto arrabbiata, e questa rabbia mi alimenta“, ha detto Anna Lane, che insegna studi sociali alla Thomas Kelly Preparatory, una scuola superiore frequentata per la maggior parte da studenti latinoamericani.
Lane ha affermato di aver recentemente dedicato quasi un’ora a un corso di formazione per i suoi studenti sul tema “Conosci i tuoi diritti“.
“Non andrete da nessuna parte“, ha detto agli studenti in un’aula decorata con mappe e bandiere. “Resterete qui. Dovete solo assicurarvi di essere informati e di conoscere i vostri diritti“.
Ma la paura potrebbe tenere lontani alcuni studenti. Il numero di studenti di lingua inglese è sceso a 86.172 studenti dagli 88.807 dell’anno precedente, con un calo del 2,7%, secondo i dati sulle iscrizioni delle scuole pubbliche di Chicago., apre una nuova scheda, sebbene gli studenti di inglese costituiscano ancora circa un quarto di tutti gli studenti del CPS.
Erika Mendoza, un’immigrata messicanasenza status legale e madre single di due bambini nati negli Stati Uniti che frequentano le scuole di Chicago, è scoppiata in lacrime nella sua casa di Little Village, una delle più grandi enclave latine di Chicago, esprimendo le sue preoccupazioni riguardo all’ICE.”Ho molta paura quando si tratta di mandare le mie figlie a scuola“, ha detto Mendoza in spagnolo tramite un interprete. “Ho paura, ma è importante essere forti. Non voglio trasmettere le mie preoccupazioni alle mie figlie“.
Servizio di Heather Schlitz da Chicago. Con la collaborazione di Renee Hickman e Mary Milliken; revisione di Emily Schmall e Suzanne Goldenberg.
L’impianto è situato a sud-ovest della città di Nashville. Lo sceriffo della contea: “La deflagrazione è stata devastante”
Diverse persone sono morte in un’esplosione in un’azienda di esplosivi militari in Tennessee. Diverse abitazioni nelle vicinanze hanno avvertito l’onda d’urto. Come riporta Cnn, l’incidente è avvenuto intorno alle 7:45 ora locale e come riporta lo sceriffo della contea di Humphreys, Chris Davis, la “deflagrazione è stata devastante“. L’impianto è di proprietà di Accurate Energetic Systems Llced è situato a sud-ovest della città di Nashville. Non ci sono ancora informazioni dettagliate sul numero delle vittime e dei feriti, al momento 13 persone mancano all’appello.
“Abbiamo ancora diverse persone disperse” ha detto Davis, “possiamo confermare che alcuni lavoratori sono morti”. L’entità dei danni alla struttura non è ancora chiara, ha dichiarato David Stewart dei servizi di emergenza della contea.Diverse soccorritori sono intervenuti sul posto e sono la lavoro per valutare e contenere l’incendio, ma al momento si evita l’area più immediata per la paura di esplosioni secondarie.
I residenti nelle vicinanze dell’impianto hanno avvertito tutta la forza dell’esplosione. Uno di loro, Gentry Stover, ha raccontato ad Ap come sembrava “che la casa fosse crollata con lui dentro. Vivo molto vicino ad Accurate e circa 30 secondi dopo essermi svegliato ho capito che doveva essere stato quello”.
Secondo l’ufficio della contea, l’azienda è specializzata nella produzione di varie composizioni altamente esplosive e prodotti speciali per il Dipartimento della Difesa statunitense e per mercati industriali americani.
Esplosione in un impianto di esplosivi militari nel Tennessee: diverse persone sono morte o disperse
Numero di morti sconosciuto poiché le esplosioni secondarie hanno inizialmente impedito ai primi soccorritori di entrare nel sito
Le conseguenze di una potente esplosione che ha devastato un impianto di produzione di esplosivi militari nella contea di Hickman, nel Tennessee, il 10 ottobre 2025. Fotografia: WTVF-TV tramite AP
Una violenta esplosione avvenuta venerdì mattina in un impianto di munizioni militari del Tennesseeha causato la morte o la scomparsa di numerose persone, secondo lo sceriffo della contea, mentre i primi soccorritori hanno affermato che le esplosioni secondarie hanno inizialmente costretto i soccorritori a tenersi a distanza dal luogo dell’incendio.
La potente esplosione ha devastato l’impianto di produzione di esplosivi nella zona rurale del Tennessee venerdì mattina, facendo tremare case a chilometri di distanza e richiedendo l’intervento dei servizi di emergenza, hanno riferito le autorità e i residenti.
L’incidente è avvenuto presso la Accurate Energetic Systems, nei pressi della città di Bucksnort, circa 60 miglia a sud-ovest di Nashville , ha dichiarato l’ufficio dello sceriffo della contea di Hickman. L’agenzia ha chiesto alle persone, in un post sui social media, di evitare la zona per consentire ai soccorritori di svolgere il loro lavoro.
Ulteriori esplosioni inizialmente tenevano i soccorritori a una certa distanza, ha detto telefonicamente all’Associated Press David Stewart, tecnico di pronto soccorso della contea di Hickman.
Qualche tempo dopo, venerdì mattina, è stato possibile accedere all’area e i primi soccorritori e gli esperti di esplosivi hanno iniziato a perlustrare le macerie alla ricerca di vittime e a cercare di stabilire cosa avesse causato l’esplosione.
Ci sono state vittime e feriti a seguito dell’esplosione, ma l’agenzia di gestione delle emergenze del Tennessee non ha ancora condiviso i numeri nel primo pomeriggio di venerdì perché il dipartimento della salute dello Stato non li ha confermati, ha dichiarato telefonicamente la portavoce Kristin Coulter.
Lo sceriffo della contea di Humphreys, Chris Davis, ha dichiarato in una conferenza stampa che “al momento risultano disperse diverse persone“.
“Abbiamo alcuni defunti“, ha detto, aggiungendo: “Stiamo cercando di essere attenti alle famiglie e a questa situazione ” .
Accurate Energetic Systems, che produce e testa esplosivi e ha sede nella vicina McEwen, non ha risposto immediatamente alla nostra telefonata di venerdì mattina in cui chiedevamo un commento. La causa dell’esplosione non è ancora nota.
Il video ripreso dalla scena mostrava un campo di detriti in fiamme con fumo che si alzava nell’aria. La WTVF-TV di Nashville ha trasmesso immagini di detriti sparsi sul luogo, con veicoli danneggiati in un parcheggio. L’emittente ha affermato di aver ricevuto chiamate da persone nella zona che hanno avvertito una forte esplosione.
Gli abitanti di Lobelville, a più di 20 minuti di auto dal produttore, hanno dichiarato di aver sentito le loro case tremare e alcune persone hanno ripreso il forte boato dell’esplosione con le telecamere di casa.
L’esplosione fece svegliare Gentry Stover dal sonno.
“Pensavo che la casa fosse crollata mentre ero dentro“, ha detto all’AP per telefono. “Vivo molto vicino ad Accurate e circa 30 secondi dopo essermi svegliato ho capito che doveva essere stato quello“.
Un attacco hacker ha colpito una piattaforma privata – chiamata ‘Paziente Consapevole’ – che a Milano mette incontatto pazienti e medici: una serie di mail sono state inviate a centinaia di cittadini per chiedere il pagamento di presunti arretrati per prestazioni sanitarie, esami e farmaci.
Sull’attacco, presumibilmente dall‘est Europa, indaga la polizia Postale coordinata dal pm della procura di Milano Enrico Pavone.
Il reato ipotizzato è truffa. Al momento il sito appare spostato su “un indirizzo sicuro“, ma anche cliccando su quel link appare una pagina in “manutenzione“. Le mail, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, provengono da una inesistente società di recupero crediti di Monza, che chiede agli utenti di pagare presunti arretrati per prestazioni sanitarie presentando dati anagrafici e tipologie di patologie ed esami realmente attinenti alla storia clinica di quei pazienti.
Attacco hacker a un portale di medici, centinaia di mail ai pazienti: «Dovete pagare per esami e farmaci», ma è una truffa
L’attacco ha colpito una piattaforma privata, “Paziente Consapevole”, che a Milano mette in contatto medici e pazienti
Centinaia di mail ai cittadiniper chiedere il pagamento di presunti arretrati per prestazioni sanitarie, esami e farmaci: in realtà una truffa, orchestrata forse dall’est Europa, dopo un attacco hacker a una delle tante piattaforme private utilizzate dai medici per comunicare con i loro pazienti. È successo a Milano e il portale colpito dall’attacco si chiama “Paziente Consapevole” ed è uno dei più utilizzati dai professionisti, spesso dai medici di famiglia per appuntamenti e impegnative.
Sull’attacco, presumibilmente dall’est Europa, indaga la polizia Postale coordinata dal pm della procura di Milano Enrico Pavone. Il reato ipotizzato è truffa. Al momento il sito appare spostato su «un indirizzo sicuro», ma anche cliccando su quel link appare una pagina in «manutenzione».
Le mail, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, provengono da una inesistente società di recupero crediti di Monza, che chiede agli utenti di pagare presunti arretrati per prestazioni sanitarie presentando dati anagrafici e tipologie di patologie ed esami realmente attinenti alla storia clinica di quei pazienti.
María Corina Machado, la donna che sfida il regime venezuelano e conquista il Nobel
Dall’opposizione a Maduro alla ribalta internazionale: l’ascesa della leader liberale simbolo della battaglia per la democrazia in Venezuela.
Disclaimer: Questo articolo ha scopo puramente informativo e non costituisce consulenza legale, politica o finanziaria.
Articolo redatto con il supporto di ChatGPT, assistente AI di OpenAI, a scopo informativo.
María Corina Machado: chi è la leader dell’opposizione venezuelana premiata con il Nobel per la Pace
Introduzione: María Corina Machado è una delle figure politiche più influenti e discusse del Venezuela contemporaneo. Leader dell’opposizione al regime chavista e madurista, per anni ha denunciato violazioni dei diritti umani, crisi economica e repressione del dissenso. Nel 2025 ha ottenuto il Premio Nobel per la Pace, riconoscimento che ha acceso i riflettori internazionali sulla sua battaglia democratica.
Ma chi è realmente questa donna? Qual è la sua storia? E perché la sua figura divide tanto?
Le origini e la formazione: Nata a Caracas il 7 ottobre 1967, Machado proviene da una famiglia dell’élite imprenditoriale venezuelana. Si laurea in ingegneria industriale presso l’Universidad Católica Andrés Bello e completa studi in finanza. È stata anche selezionata come Yale World Fellow, programma per leader emergenti nel mondo.
L’ingresso nella vita pubblica: Súmate – Nei primi anni 2000 co-fonda Súmate, un’organizzazione civile che si occupa di monitoraggio elettorale e trasparenza. Questo impegno la porta già allo scontro con il governo di Hugo Chávez, che vede Súmate come una minaccia alla sua legittimità.
L’esplosione politica: deputata e candidata : Nel 2010 viene eletta deputata all’Assemblea Nazionale con il maggior numero di voti a livello nazionale. Nel 2012 partecipa alle primarie dell’opposizione per la candidatura alla presidenza, ma viene battuta da Henrique Capriles.
Da quel momento diventa una delle voci più chiare e ferme contro il chavismo.
Una opposizione dura e senza compromessi: Machado ha sempre mantenuto una linea molto netta:
denuncia la deriva autoritaria del Venezuela,
rifiuta compromessi con il regime,
sostiene proteste di piazza,
chiede sostegno internazionale.
Per questo è amata da una parte del popolo, ma ritenuta “troppo radicale” da altri settori dell’opposizione.
Sospensioni e persecuzioni: Negli anni il governo le ha impedito più volte di esercitare incarichi pubblici.
Le viene revocato il seggio parlamentare.
Subisce varie denunce e restrizioni.
Nel 2023 viene interdetta per 15 anni da qualsiasi carica politica.
Nonostante ciò, nel 2023 partecipa alle primarie dell’opposizione per le elezioni presidenziali del 2024… e le vince con un risultato travolgente.
L’impossibilità di candidarsi e la scelta di altri: Quando arriva il momento di registrare la candidatura, lo Stato le nega la possibilità di correre. Machado allora decide di sostenere prima Corina Yoris, poi Edmundo González, trasformandosi nel volto mobilitatore della campagna elettorale dell’opposizione.
Idee politiche e visione del futuro: Machado si definisce liberale. Le sue proposte principali sono:
privatizzazione delle aziende statali,
apertura del mercato,
riduzione del potere dello Stato,
lotta alla corruzione,
rafforzamento delle istituzioni democratiche.
Su alcuni temi sociali ha mostrato aperture (dibattito su aborto in casi estremi, unioni civili, uso terapeutico della cannabis), ma il cuore del suo progetto resta economico e istituzionale.
Dal conflitto al consenso: Negli ultimi anni ha cercato di trasformarsi:
da figura “dura” dell’opposizione
a leader in grado di unire e dialogare.
Ha saputo parlare a imprenditori,giovani, classi popolari e comunità internazionali, diventando il volto della speranza per molti venezuelani.
Riconoscimenti internazionali: Per la sua battaglia per la democrazia, Machado ha ricevuto numerosi premi. Tra i più importanti:
Premio Sájarov del Parlamento Europeo (2024),
Premio Nobel per la Pace (2025), assegnato per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e delle libertà civili in Venezuela.
Perché è una figura controversa? : Machado divide l’opinione pubblica: ✅ Per alcuni è l’unica leader autenticamente coraggiosa e coerente. ❌ Per altri è troppo rigida, elitaria o vicina a posizioni occidentali.
In ogni caso, è impossibile ignorarla: è diventata il simbolo dell’opposizione venezuelana.
Conclusione: María Corina Machado è una donna che ha sfidato un regime per oltre vent’anni, pagando un prezzo personale altissimo. Nonostante squalifiche, minacce e pressioni, ha continuato a rappresentare milioni di venezuelani che chiedono libertà e cambiamento.
Oggi, con il Nobel per la Pace, la sua battaglia non è più solo venezuelana: è diventata un caso mondiale.
Il futuro politico del Venezuela resta incerto. Ma una cosa è chiara: il nome di María Corina Machado sarà centrale in qualunque scenario.
Disclaimer Le opinioni espresse in questo articolo riflettono analisi e informazioni disponibili al momento della pubblicazione. Il contenuto è a scopo informativo e non rappresenta consigli legali, politici o finanziari. Alessandro54 non si assume responsabilità per l’uso delle informazioni presenti nel testo.
L’alta pressione favorisce oggi (venerdì 10) e nel weekend dell’11-12 ottobre condizioni stabili sull’Italia con temperature miti, oltre la norma
Il rinforzo dell’alta pressione ha favorito l’attenuazione delle correnti fresche settentrionali responsabili di temperature inferiori alla norma nel settore adriatico e al Sud. Il tempo tende, quindi, a divenire in generale stabile, ad eccezione della Sardegna, raggiunta dalla parte marginale di una perturbazione (la n.2 del mese) in lento movimento fra la Spagna, l’Algeria e il Mediterraneo occidentale, che andrà poi a sfiorare anche alla Sicilia nei prossimi giorni.
Pertanto, fino a domenica 12 quasi tutto il Paese vivrà quelle che potremmo definire una “ottobrata”, cioè una fase di stabilità atmosfericaaccompagnata da un clima diurno mite, con temperature oltre la media, specie al Nord e nelle regioni occidentali.
Naturalmente la persistenza di condizioni di stabilità atmosferica favorirà lapossibile formazione di nebbienelle ore più fredde in Val Padana e un concomitante peggioramento della qualità dell’ariaper via del progressivo accumulo di sostanze inquinanti. Lo scenario più probabile previsto per la prossima settimana vede il possibile ritorno di correnti fresche orientali verso l’Italia, che potrebbero causare ungraduale ridimensionamento delle temperature.
Le previsioni meteo per oggi (venerdì 10 ottobre) – Cielo nuvoloso in Sardegna, conisolate piogge o brevi rovesci intermittentinel corso della giornata. Tempo piùsoleggiato nel resto del Paese, a parte delle velature passeggere e un po’ di nuvole in arrivo sul nord e ovest della Sicilia dove non si escludono sporadiche precipitazioninel pomeriggio. Fra la notte e il primo mattino possibile formazione di nebbia in banchi nella bassa pianura Padana.
Temperature stazionarie o in leggera crescita, con valori pomeridiani dai 21 ai 25 gradi e punte di 26-27 sul versante tirrenico e nelle Isole. Venti deboli, salvo dei rinforzi dai quadranti orientali intorno alle isole maggiori.
Le previsioni meteo per sabato 11 ottobre – Poche variazioni nelle condizioni meteorologiche sull’Italia. Tempo ancora in prevalenza stabile, eccetto sulle isole maggiori interessate da un po’ di nuvolosità sparsa accompagnata da qualche sporadica pioggia o rovescio. Resta molto probabile laformazione di nebbie nella bassa pianura Padana fra la notte e il primo mattino.
Temperature massime sempre oltre la media in gran parte del Nord, regioni tirreniche e isole maggiori; valori per lo più fra 21 e 27 gradi. Un po’ ventilato in Sardegna per venti orientali e al Sud per venti settentrionali.
Il sisma è stato localizzato con epicentro in mare
Terremoto nelle Filippine. Fonte ingv
Un terremoto di magnitudo 7.4 ha colpito oggi, 10 ottobre, le Filippine meridionali. Il sisma è stato localizzato con epicentro in mare a circa 20 chilometri dalla città di Manay, nella regione di Mindanao, alle 9.43 locali. L’ufficio sismico locale che ha dichiarato che si prevedono danni e scosse di assestamento. È stata diramata un’allerta tsunami “con onde di altezza tale da mettere in pericolo vite umane“. Ci sarebbe almeno una vittima. Diversi gli edifici crollati.
Terremoto nelle Filippine. Fonte Usgs
Terremoto nelle Filippine, è allerta tsunami – Gli esperti dell’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia sono stati chiari, prevedono “uno tsunami distruttivo con onde di altezza tale da mettere in pericolo vite umane” sulla costa orientale dell’arcipelago, ha avvertito. L‘agenzia ha esortato i residenti delle zone costiere colpite a evacuare “immediatamente verso zone più elevate o a spostarsi nell’entroterra“.
Lingua originale: spagnolo. Traduzione di Google Forte terremoto nelle Filippine | Rapporto sismico n. 2 [Aggiornato] Oggi alle 01:43:59 (UTC) | 22:43:59 (CL) si è verificato un evento sismico di magnitudo 7,4 Mww, l’epicentro si trova a circa 20 chilometri dalla città di Santiago, nelle Filippine, la profondità/ipocentro è di circa 58,1 chilometri secondo le informazioni fornite dal Servizio sismico degli Stati Uniti. Sono previste scosse di assestamento moderate a causa della magnitudo dell’evento sismico, che si prevede si protraggano per giorni o settimane. L’evento è di origine subduttiva (interazione tra placche) e la faglia è in direzione nord-sud, di tipo inverso secondo il meccanismo focale fornito dall’USGS. Sono state segnalate intensità elevate nella regione epicentrale, con magnitudo pari all’VIII grado della scala Mercalli. A Davao, sono state segnalate anche interruzioni di corrente, internet e comunicazioni e intensità da forti a molto forti (da VI a VII grado). Sono probabili danni, soprattutto alle infrastrutture deboli o non resistenti ai terremoti, dove i danni potrebbero essere più gravi. [Immagine 2] PHIVOLCS ha dichiarato un’allerta tsunami per Samar, Dinagat, Davao Oriental, Leyte, Surigao del Norte e Surigao del Sur. Si dichiara l’immediata evacuazione della zona costiera, in particolare della zona occidentale entro un raggio di circa 300 chilometri dall’epicentro. [Immagine 3] .
⚠Fuerte Terremoto en Filipinas 🇵🇭 | Reporte Sísmico N°2 [Actualizado]
➡Un evento sísmico ocurrió hoy a las 01:43:59 (UTC) | 22:43:59 (CL) la magnitud es de 7.4 Mww, su epicentro está ubicado a unos 20 kilómetros de la ciudad Santiago, Filipinas, la profundidad/hipocentro de… pic.twitter.com/6wvH6uECIu
Il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha ordinato l’evacuazione delle aree costiere. “Stiamo lavorando senza sosta per garantire che gli aiuti raggiungano tutti coloro che ne hanno bisogno“, ha detto Marcos.
Traduzione di Google Terremoto: magnitudo 7,4, 20 km a est di Santiago, #Filippine Immagini su http://x.com/ che mostrano l’intensità del #terremoto nelle #Filippine.
Dietro le quinte dell’infortunio: il calciatore è un lavoratore
Lo stipendio continua, l’assicurazione copre le spese: ecco come funzionano davvero le tutele per i professionisti del calcio, tra contratti, polizze e Fondo Fine Carriera.
Leggendo questa notizia viene spontanea una domanda: quando un calciatore si infortuna, si tratta di un vero e proprio “infortunio sul lavoro”? È il caso di Kwadwo Asamoah, caduto rovinosamente contro i cartelloni pubblicitari durante la partita, con il rischio – fortunatamente solo temporaneo – di gravi conseguenze neurologiche
Quando un calciatore si infortuna: è davvero “infortunio sul lavoro”? – Nel linguaggio comune si dice spesso che il calciatore “è solo un privilegiato”. Tuttavia, dal punto di vista giuridico, il calciatore professionista è a tutti gli effetti un lavoratore dipendente della società sportiva. E come ogni lavoratore, se si fa male durante l’attività, si parla di infortunio sul lavoro. Ma con una particolarità importante: non interviene l’INAIL.
✅ Calciatore professionista = lavoratore dipendente – Il contratto del calciatore di Serie A, B e C è regolato dalla Legge 23 marzo 1981, n. 91 sul professionismo sportivo. Questa legge stabilisce che il rapporto tra atleta e società è subordinato, proprio come un normale contratto di lavoro.
Quindi l’infortunio avvenuto:
in partita,
in allenamento,
durante trasferte o ritiri,
viene considerato infortunio sul lavoro.
⚠ Ma allora perché non c’è l’INAIL? – Perché esiste una deroga storica e specifica per le Federazioni Sportive.
Il riferimento fondamentale è nel DPR 30 giugno 1965, n. 1124 (Testo unico sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro).
📜 Art. 2, comma 4 – Testo ufficiale:
«Le Federazioni sportive nazionali riconosciute dal CONI possono provvedere direttamente all’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali dei propri tesserati, in conformità alle norme stabilite dal CONI, in sostituzione dell’assicurazione obbligatoria di cui al presente decreto.»
In pratica: ✅ L’assicurazione INAIL sarebbe obbligatoria per legge ❌ Ma la FIGC ha esercitato questa deroga ➡ Quindi le società NON versano i contributi INAIL ➡ Devono invece stipulare polizze private obbligatorie secondo le norme FIGC e Leghe.
🛡 Chi tutela concretamente i calciatori?
Le coperture previste sono articolate:
Polizze infortuni obbligatorie FIGC/Lega
Fondo di Fine Carriera (Assocalciatori + Leghe)
Polizze integrative stipulate dai club
In alcuni casi, assicurazioni personali dei giocatori
Queste coperture assicurano:
Spese mediche e riabilitative
Indennità per assenza prolungata
Invalidità permanente
Tutela economica della carriera
⚽ E i calciatori dilettanti? – Anche i dilettanti sono assicurati tramite una polizza federale obbligatoria (CONI – FIGC – LND), ma:
con massimali molto più bassi,
e sempre fuori dal sistema INAIL.
🎯 Conclusione
✔ L’infortunio del calciatore è a tutti gli effetti uninfortunio sul lavoro. ✖ Tuttavia NON viene gestito da INAIL, ma da un sistema assicurativo autonomo del mondo calcistico, reso possibile da una deroga legale (art. 2, c.4, DPR 1124/1965).
In altre parole: il campo da calcio è il loro ufficio, ma l’assicuratore non è lo stesso dei muratori o degli impiegati.
📝 Spunto finale
Quando un operaio si fa male, compila il modulo INAIL. Quando si fa male un calciatore, compila il modulo… e finisce in prima pagina.
Riferimento preciso alla Legge 91/1981, art. 3, con l’estratto che dimostra in modo chiaro che il calciatore professionista è un lavoratore subordinato.
📜Legge 23 marzo 1981, n. 91: Norme in materia di rapporti tra società e sportivi professionisti
✅ Articolo 3 – Natura del rapporto di lavoro
«Il rapporto di lavoro dello sportivo professionista è di natura subordinata, salvo che la prestazione avvenga nell’ambito di una singola manifestazione sportiva, o di più manifestazioni collegate tra loro in un breve periodo di tempo, nel qual caso può essere di natura autonoma.»
🎯 Tradotto in parole semplici:
Il calciatore di Serie A, B o C non è un libero professionista
Non è un “collaboratore esterno”
È un dipendente a tutti gli effetti, con:
stipendio,
contratto,
obblighi,
diritti,
tutela in caso di infortunio.
Per questo, quando si fa male, la legge lo considera lavoratore infortunato sul posto di lavoro.
Chi paga cosa quando un calciatore si infortuna.
💰 INFORTUNIO DEL CALCIATORE: CHI PAGA CHI?
✅ 1) Stipendio durante l’infortunio
👉 Lo paga la SOCIETÀ. Il calciatore continua a percepire lo stipendio anche se non gioca. (A differenza di un normale lavoratore che passa a INPS/INAIL, qui paga sempre il club.)
✅ 2) Spese mediche, esami, cure, riabilitazione
👉 Coperte in parte dalla società e in parte dalle ASSICURAZIONI obbligatorie FIGC/Lega. – Le società spesso anticipano le spese, poi vengono rimborsate.
✅ 3) Indennità per infortunio grave / lungo stop
👉 Pagata direttamente al GIOCATORE – dalle polizze assicurative obbligatorie (FIGC/Lega) o da eventuali assicurazioni personali.
✅ 4) Invalidità permanente / fine carriera
👉 Fondo Fine Carriera (Assocalciatori + Leghe) – Garantisce un’indennità economica al giocatore.
✅ 5) Polizze integrative private – Spesso le società stipulano assicurazioni extra:
A VOLTE l’indennizzo va alla società (per coprire il valore del contratto)
A VOLTE va al giocatore (tutela personale)
Dipende da come è scritto il contratto.
🎯 IN SINTESI (la frase da ricordare) – Il giocatore è il beneficiario finale delle tutele, ma la società paga lo stipendio e gestisce molte spese, spesso venendo rimborsata dalle assicurazioni.
Se un calciatore sta fuori 1 mese… CHI GLI PAGA LO STIPENDIO?
👉 La società al 100%. – Nessuna assicurazione subentra per pagare lo stipendio mensile in caso di infortunio “normale”.
❓ Perché? – Perché nel calcio professionistico lo stipendio non viene mai sospeso: il contratto è garantito. Il club continua a pagarlo come se giocasse normalmente.
✅ E l’assicurazione allora a cosa serve? – Le assicurazioni coprono:
Spese mediche e riabilitative
Eventuali rimborsi alla società (per tutelare l’investimento sul giocatore)
Indennità al giocatore in caso di infortunio grave o invalidità
Fondo fine carriera
⚠ Solo in casi eccezionali e molto gravi – Per infortuni lunghissimi o invalidanti, alcune polizze private possono:
Indennizzare la società (per perdita del “valore” del calciatore)
Indennizzare il giocatore (per perdita futura di guadagno)
Ma per un semplice mese di stop muscolare (come un flessore, uno stiramento, ecc.): ✅ Lo stipendio lo paga la società ❌ L’assicurazione NON paga lo stipendio
🎯 Frase da articolo: Nel calcio, l’atleta infortunato continua a percepire lo stipendio dal club: l’assicurazione non sostituisce la società, ma copre solo costi e danni aggiuntivi
Articolo redatto con il supporto di ChatGPT, assistente AI di OpenAI, a scopo informativo.
Disclaimer: Le informazioni presenti in questo articolo hanno scopo puramente informativo. Non costituiscono consulenza legale o professionale. Per questioni specifiche relative a contratti, assicurazioni o infortuni, rivolgersi sempre a professionisti qualificati.
Il togolese gravemente infortunato in un match del campionato cinese. Operato, è in condizioni stabili
Il calciatore della nazionale togolese Samuel Asamoah si è rotto il collo dopo aver sbattuto la testa contro un cartellone pubblicitario a bordo campo, durante una partita di seconda divisione in Cina, e ora è a rischio paralisi. Lo ha annunciato il suo club, il Guangxi Pingguo, attualmente al quindicesimo e penultimo posto della China League One. È accaduto domenica durante la sfida contro il Chongqing Tonglianglong.
Lo Scontro – Dalle immagini tv emerge che il 31enne centrocampista nato ad Accra e naturalizzato per il Togo è stato spintonato da un avversario mentre i due lottavano per il pallone, e nella caduta ha sbattuto la testa contro il cartellone: ha riportato fratture al collo e danni ai nervi, ed è stato successivamente sottoposto a intervento chirurgico. “È a rischio di paraplegia grave e salterà tutte le partite rimanenti di questa stagione. Anche la sua carriera potrebbe essere seriamente compromessa” è la diagnosi comunicata dal club, che nelle ultime ora ha fornito aggiornamenti successivi all’intervento chirurgico, parlando di “condizioni stabili“.
Negli scorsi mesiGreenpeace Italiaha acquistato presso un supermercato di Roma sedici bottiglie di acqua minerale, appartenenti agli otto marchi più diffusi nel nostro Paese (Ferrarelle, Levissima, Panna, Rocchetta, San Benedetto, San Pellegrino, Sant’Anna e Uliveto) e le ha inviate a due laboratori – otto bottiglie in Germania e altrettante in Italia – per testare l’eventuale presenza di PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche).
I PFAS sono sostanze chimiche note anche come “inquinanti eterni”, usate in numerosi processi industriali e prodotti, che si accumulano nell’ambiente e sono da tempo associate a gravi rischi per la salute. Tra le molecole ricercate da Greenpeace Italia rientra anche l’acido trifluoroacetico (TFA), ovvero il PFAS più diffuso sul pianeta.
I campioni di acqua minerale Ferrarelle e San Benedetto naturale non hanno evidenziato alcuna presenza di contaminanti
Acqua minerale la contaminazione è diffusa – I campioni di acqua minerale Ferrarelle e San Benedetto naturalenon hanno evidenziato alcuna presenza di contaminanti. Questo vuol dire che la concentrazione in questi campioni è risultata inferiore al limite di rilevabilità di 50 ng/l .Per Levissima, Panna, Rocchetta, San Pellegrino, Sant’Anna e Uliveto è stata rilevata la presenza di TFA.Panna ha fatto registrare il valore più elevato di acido trifluoroacetico (700ng/l), seguito dalla bottiglia di Levissima (570 ng/l) e di acqua Sant’Anna (440 ng/l). Il TFA è l’unico PFASrilevato nei campioni presi in esame, nessuno conteneva sostanze appartenenti al gruppo dei 20 PFAS regolamentati dalla direttiva UE sull’acqua potabile né sostanze appartenenti al gruppo PFAS-4 (PFOA, PFOS, PFHxS e PFNA), classificate come particolarmente pericolose. Greenpeace Italia ha inviato i risultati alle aziende senza ricevere riscontri di sorta.
Sebbene il TFA (una molecola composta da una corta catena di due atomi di carbonio) sia nota da tempo, solo di recente si è cominciato a indagare i possibili effetti per la salute umana essendo un composto praticamente presente ovunque e a cui noi tutti siamo esposti.
Perché comprare acqua minerale contaminata a TFA ?
Un problema europeo – Il TFA si trova nella polvere come nel sangue umano e, quindi, non sorprende la presenza e nell’acqua minerale. Le Autorità tedesche di recente hanno classificato il TFA come “tossico per la riproduzione” e “molto mobile e persistente”. Questa sostanza può derivare dalla degradazione di altri PFAS rilasciati nell’ambiente e si accumula negli organismi viventi. Non si tratta di un problema italiano. I valori di TFA rinvenuti nei campioni (tra 70 e 700 ng/l) si allineano – anche se con valori leggermente inferiori – a quelli ottenuti da altre indagini in vari Paesi europei (tra 370 e 3.300 ng/l).
Un test simile condotto a maggio 2025 su 21 marche di acqua minerale da Altroconsumo (ne abbiamo parlato qui). La rivista è giunto ad analoghe conclusioni. Cinque minerali sono state “bocciate” a causa della presenza di TFA (acido trifluoroacetico). I marchi penalizzati sono: Panna, Esselunga Ulmeta, Levissima, Maniva, Saguaro Lidl.
TFA sostanza tossica – Alla luce dei risultati degli ultimi studi, nella primavera del 2024 la Germania ha presentato all’ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) una richiesta di classificazione del TFA come sostanza tossica per la riproduzione. Se l’ECHA approverà la richiesta, il TFA potrebbe essere classificato come “metabolita rilevante” delle sostanze attive nei prodotti fitosanitari. Ciò verosimilmente significherebbe che, in conformità con l’ordinanza tedesca sull’acqua potabile (TrinkwV), non sarebbe consentito superare il valore limite di 100 ng/l,che potrebbe quindi essere esteso all’acqua potabile di tutti i Paesi europei.
Israele e Hamas hanno concordato la fase iniziale di un piano di cessate il fuoco a Gaza, ponendo fine alle ostilità nel territorio devastato e aprendo la migliore speranza di una fine definitiva a un sanguinoso conflitto durato due anni, che ha ucciso decine di migliaia di persone, destabilizzato gran parte del Medio Oriente e scatenato proteste in tutto il mondo.
Donald Trump ha annunciato l’accordo sul suo social network Truth Social, affermando che tutti gli ostaggi tenuti a Gaza saranno presto rilasciati e che Israele ritirerà le truppe su una linea concordata come primo passo verso una “Pace forte, duratura e duratura“.
Giovedì Hamas ha dichiarato di aver accettato la proposta del presidente degli Stati Uniti e ha confermato che l’accordo prevedeva il ritiro di Israele dal territorio e uno scambio di ostaggi e prigionieri.
Secondo una dichiarazione dell’ufficio presidenziale israeliano, Trump dovrebbe visitare Gerusalemme domenica, sebbene gli Stati Uniti non abbiano ancora annunciato ufficialmente la visita.
Palestinesi in festa a Khan Younis giovedì. Fotografia: Anadolu/Getty Images
Giovedì mattina Israele ha dichiarato che “tutte le parti” hanno firmato in Egitto la bozza finale della “fase uno” dell’accordo.
L’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu , ha dichiarato che il cessate il fuoco entrerà in vigore una volta ratificato l’accordo da parte del suo governo, che dovrebbe riunirsi giovedì alle 18:00 (16:00 BST) dopo una riunione del gabinetto di sicurezza.
Un portavoce del governo israeliano ha affermato che il cessate il fuoco entrerà in vigore entro 24 ore dalla riunione del governo. I 20 ostaggi ritenuti ancora vivi a Gaza saranno liberati entro 72 ore, ha aggiunto.
Le forze israeliane si ritireranno lungo una linea concordata nella Striscia di Gaza, che lascerà loro il controllo del 53% del territorio, ha affermato un portavoce del governo israeliano.
Guardian graphic. Source: The White House (@WhiteHouse on X)
In cambio, Israele libererà centinaia di prigionieri palestinesi, ma il portavoce ha affermato che Marwan Barghouti, una figura di spicco del movimento Fatah di Mahmoud Abbas, molto popolare in Cisgiordania e a Gaza e spesso menzionato come un futuro leader, non sarà tra loro.
Hamas ha chiesto a Trump e agli Stati garanti di garantire che Israele applichi pienamente il cessate il fuoco.
Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha dichiarato ad Al Jazeera Arabic che il gruppo stava cercando garanzie da mediatori internazionali sull’attuazione da parte di Israele delle disposizioni dell’accordo, dopo averlo accusato di “manipolarne” alcune parti.
“Si è parlato con gli amici di un cessate il fuoco a mezzogiorno di oggi, ma l’occupazione, per considerazioni interne, sta rimandando l’annuncio ad altre date“, ha detto Qassem.
In un’intervista rilasciata mercoledì, Trump ha affermato di credere che gli ostaggi sarebbero “tornati” lunedì.
La folla applaude in piazza degli ostaggi, Tel Aviv, giovedì. Fotografia: Maya Levin/AFP/Getty Images
A Tel Aviv, le famiglie degli ostaggi e i loro sostenitori hanno iniziato a cantare “Premio Nobel a Trump” mentre si riunivano nelle prime ore del mattino. Alcuni hanno stappato champagne e hanno applaudito. Piangendo lacrime di gioia, le famiglie hanno abbracciato gli ostaggi precedentemente rilasciati nella “piazza degli ostaggi“, l’area occupata negli ultimi due anni dai manifestanti che chiedevano il rilascio dei prigionieri, dove l’atmosfera era festosa .
“Mi sento benissimo, è come se fossi in un sogno. Due anni così, chi avrebbe mai pensato che finalmente sarebbe successo?“, ha detto Margo Orton, un’insegnante d’asilo in pensione, che teneva in mano una bandiera statunitense e una israeliana.
I palestinesi di Gaza hanno reagito alla notizia con un misto di gioia e incredulità. “Grazie a Dio per il cessate il fuoco, la fine dello spargimento di sangue e delle uccisioni“, ha detto Abdul Majeed abd Rabbo, nella città meridionale di Khan Younis. “Non sono l’unico ad essere felice, tutta la Striscia di Gaza è felice, tutto il popolo arabo, tutto il mondo è felice per il cessate il fuoco e la fine dello spargimento di sangue“.
I palestinesi festeggiano a Khan Younis dopo la notizia del cessate il fuoco. Fotografia: Video ottenuto da Reuters/Reuters
Trump ha salutato quello che ha definito un “grande giorno” per il mondo arabo e musulmano, Israele e tutte le nazioni circostanti, così come per gli Stati Uniti. “Ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti. BENEDETTI I COSTRUTTORI DI PACE!” ha scritto.
Il capo delle Nazioni Unite, António Guterres, ha accolto con favore l’accordo e ha invitato tutte le parti a “rispettarne pienamente” i termini.
Dall’India, il primo ministro britannico Keir Starmer lo ha definito un momento di “profondo sollievo“. “Questo accordo deve ora essere attuato integralmente, senza indugio, e accompagnato dall’immediata revoca di tutte le restrizioni agli aiuti umanitari salvavita a Gaza“, ha affermato.
Keir Starmer accoglie con “profondo sollievo” la prima fase dell’accordo di Gaza – video
Il completamento dell’accordo rappresenterebbe il più grande risultato in politica estera finora ottenuto da Trump, che ha assunto l’incarico a gennaio promettendo di porre rapidamente fine alle guerre a Gaza e in Ucraina, solo per poi ritrovarsi di fronte a ostacoli e complessità che a quanto pare non aveva previsto.
Questa settimana, inviati di alto livello di Stati Uniti,Qatar e Turchia si sono uniti ai colloqui nella località turistica egiziana di Sharm el-Sheikh sul Mar Rosso, apparentemente dando impulso alle discussioni avviate lunedì. Trump ha inviato suo genero Jared Kushner e l’inviato speciale Steve Witkoff.
Marco Rubio consegna la nota scritta a mano da Trump sul piano di pace per Gaza – video
Molti dettagli dell’accordo raggiunto dopo tre giorni di colloqui indiretti restano poco chiari e le sfide legate all’attuazione dei suoi termini sono immense.
Se i negoziatori hanno colmato le lacune tra Hamas e Israele sui dettagli della prima fase del piano in 20 punti annunciato da Trump alla Casa Bianca la scorsa settimana, non è stato subito chiaro se le parti abbiano fatto progressi su questioni più spinose, come ad esempio come Hamas verrà disarmato, come richiesto da Netanyahu, e l’eventuale governo di Gaza.
Ma se attuato, l’accordo avvicinerebbe le due parti più di qualsiasi precedente tentativo di fermare una guerra che si è trasformata in un conflitto regionale, coinvolgendo paesi come Iran, Yemen e Libano e rimodellando il Medio Oriente. Un precedente cessate il fuoco è durato solo 10 giorni, l’altro sei settimane.
Dopo l’annuncio dell’accordo, Trump ha dichiarato a Fox News che gli Stati Uniti avrebbero svolto un ruolo nella ricostruzione di Gaza, devastata dalla guerra. “Saremo coinvolti nell’aiutarli a raggiungere il successo e a mantenere la pace“, ha affermato il presidente.
Oltre 67.000 palestinesi, per lo più civili, sono stati uccisi nell’incessante offensiva israeliana e più di 170.000 sono rimasti feriti. Circa 20.000 bambini sono tra le vittime . Gran parte di Gaza è stata ridotta in macerie, la sua popolazione ora è senza casa e indigente tra le macerie delle proprie case, tra campi aridi e strade dissestate. Testimoni descrivono interi quartieri, persino città, ridotti a ghiaia fine. Si ritiene che altre migliaia di vittime siano state sepolte e non siano ancora state identificate.
Circa 1.200 persone, per lo più civili, sono state uccise dai militanti di Hamas nel raid su Israele del 7 ottobre 2023, la peggiore perdita di questo tipo nella storia del Paese. Altre 251 persone sono state prese in ostaggio. Centinaia di militari israeliani, uomini e donne, sono morti nella guerra a Gaza.Hamas ha già affermato che avrà difficoltà a localizzare i resti di tutti gli ostaggi uccisi.
Palestinesi sfollati iniziano la giornata in un campo di fortuna vicino a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Fotografia: Bashar Taleb/AFP/Getty
Negli ultimi giorni, Israele ha ridotto l’intensità della sua campagna militare su richiesta di Trump, ma non ha interrotto del tutto gli attacchi. Le autorità sanitarie di Gaza hanno riferito che otto persone sono state uccise negli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore. Anche se gli aiuti dovessero aumentare, attraverso le Nazioni Unite e la Mezzaluna Rossa, come specificato nel piano di Trump, centinaia di migliaia di personenon avranno comunque cibo o riparo a sufficienza.
La guerra a Gaza si è estesa a tutta la regione, innescando ulteriori conflitti in Libano, Yemen e Iran. Il sollievo tra i governanti della regione, molti dei quali hanno dovuto affrontare ondate di rabbia popolare, sarà grande, seppur mitigato da una certa ansia per ciò che potrebbe accadere a Gaza. Ora dovranno rispondere alla domanda su chi fornirà truppe per la forza di stabilizzazione promessa nel territorio e ne pagherà la ricostruzione, che richiederà decenni.
L’Agence France-Presse, l’Associated Press e la Reuters hanno contribuito alla segnalazione
Trump: “Giornata storica”. L’Idf lascerà la Striscia, ad eccezione di Rafah, già nelle prossime ore: ma nella notte sono proseguiti i raid. I 20 rapiti torneranno liberi (entro lunedì) in cambio di 1950 palestinesi: ma il rilascio di Barghouti resta fuori dal piano. Palestinesi in festa
Il presidente Usa Donald Trump, poco prima dell’una italiana, annuncia il raggiungimento dell’accordo in Medio Oriente. Secondo l’intesa, l’Idfsi ritirerà da gran parte della Striscia (resterà solo a Rafah). Poi entro 72 ore gli ostaggi ancora vivi saranno liberati. Ma per Abc Newsmanca ancora l’intesa sul disarmo di Hamas: i negoziati dovranno andare avanti.
Cosa succede ora:
I prigionieri potrebbero essere liberati già da sabato e al più tardi entro lunedì
Il cessate il fuoco entrerà in vigore a Gaza dopo la ratifica dell’accordo da parte dal governo israeliano
Nelle prime 24 ore l’esercito israeliano completerà la prima fase del ritiro parziale
Netanyahu convocherà il gabinetto di sicurezza alle 14 (ora italiana) e il governo alle 15 per approvare l’accordo
11:21 – Ufficio di Netanyahu: l’accordo deve essere ratificato prima di entrare in vigore – Sebbene l’agenzia di stampa egiziana Al Qahera News abbia riferito che il cessate il fuoco è entrato in vigore, l’ufficio di Netanyahu ha ora dichiarato che ciò non avverrà fino a quando l’accordo non sarà ratificato giovedì sera dal governo israeliano. Netanyahuconvocherà il suo gabinetto di sicurezza, un gruppo selezionato di ministri che decidono su questioni chiave di difesa, sicurezza e politica estera, alle 17:00 (ora locale).
11:15 – Media, “in vigore il cessate il fuoco a Gaza” – E’ entrato in vigore l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il media egiziano Al Qahera News citato da Reuters online.
11:10 –Lapid: “Donald Trump merita il Nobel per la pace” – Congratulandosi con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per l’accordo sugli ostaggi, il leader dell’opposizione Yair Lapid afferma che “non c’è persona che meriti più di lui il premio Nobel per la pace e, cosa ancora più importante, l’eterna gratitudine del popolo di Israele“.
11:03 – Per Egitto accordo rappresenta “momento cruciale” – Il ministro degli Esteri dell’Egitto ha elogiato il “momento cruciale” dopo l’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Questo è “un momento cruciale nella guerra a Gaza“, ha affermato Badr Abdelatty in una dichiarazione, specificando che il ministro degli Esteri egiziano si recherà a Parigi oggi per prendere parte a una riunione ministeriale per “discutere le disposizioni relative alla situazione” nel territorio palestinese devastato da oltre due anni di guerra.
11:01 – Meloni: “Intesa su Gaza notizia straordinaria, grazie Trump” – “L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate“. Così in una nota la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Desidero ringraziare il Presidente Trump per aver incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza e i mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – per i loro sforzi che si sono rivelati cruciali per l’esito positivo raggiunto“. Ora “esorto tutte le parti a rispettare pienamente le misure concordate e lavorare per realizzare rapidamente i passi successivi previsti dal Piano di Pace”.
L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente @realDonaldTrump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate.…
11:00 – Per Riad passo importante, che porti a “pace duratura” – L’Arabia Saudita ha accolto con favore l’annuncio dell’accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza, esprimendo la speranza che porti a una “pace giusta e duratura“. “Il Regno sottolinea l’importanza di questo passo, che segna l’inizio di un’azione seria e urgente per alleviare le sofferenze del popolo palestinese, garantire il completo ritiro delle forze israeliane da Gaza e ripristinare la pace e la stabilità al fine di rilanciare un processo di pace“, ha dichiarato il ministero degli Esteri in una nota. Anche la Giordania ha accolto con favore l’accordo, che dovrebbe “portare alla fine della guerra, all’attuazione dell’accordo di scambio (di ostaggi e prigionieri) e al ritiro israeliano da Gaza, nonchè alla consegna di aiuti umanitari“, secondo una dichiarazione ufficiale di Amman.
10:56 – Cremlino, accogliamo con favore sforzi per pace a Gaza – Il Cremlino accoglie “con favore” gli sforzi per “porre fine all’incendio di Gaza“. Lo ha affermato il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov. Lo riporta Ria Novosti.
10:51 – Tajani, “Grazie a Usa e ai mediatori per il lavoro su Gaza” – “Dobbiamo dire grazie ad americani, al Qatar, all’Egitto e alla Turchia per il lavoro svolto in questa trattativa”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Agorà RaiTre, condotto da Roberto Inciocchi. “Siamo pronti a fare la nostra parte sotto tutti i punti di vista. Quindi anche inviare militari se servono per una forza di pace. L’Italia è pronta a fare la sua parte”, ha aggiunto il vicepremier.
10:50 – Kallas a Parigi per riunione su piano pace Gaza – L’Alta Rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, si recherà a Parigi per partecipare alla riunione convocata dal ministro degli Esteri francese Jean Noël Barrot sull’attuazione del piano di pace degli Stati Uniti per porre fine alla guerra a Gaza. Lo riferisce su X il Servizio europeo per l’Azione esterna precisando che sono invitati anche i ministri degli Esteri di Germania, Spagna, Italia, Regno Unito, Turchia, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Giordania.
10:47 –Oms, pronti a intensificare risposta sanitaria a Gaza dopo tregua – Il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dell’Onu ha salutato l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas come “un grande passo verso una pace duratura“, affermando che la sua agenzia è pronta a “intensificare” l’assistenza sanitaria a Gaza. “L’Oms è pronta a intensificare il suo lavoro per soddisfare le urgenti esigenze sanitarie dei pazienti di Gaza e per sostenere la riabilitazione del sistema sanitario distrutto“, ha dichiarato su X il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
10:40 – Nobel pace: Comitato ha fatto la sua scelta lunedì scorso – Il Comitato norvegese per il Nobel, che assegna l’omonimo Premio per la Pace, ha tenuto la sua riunione finale lunedì scorso, molto prima dell’annuncio dell’accordo tra Hamas e Israele per il cessate il fuoco a Gaza su cui Donald Trup riponeva le proprie speranze. Lo ha annunciato l’Istituto Nobel, il giorno prima dell’annuncio del vincitore del 2025.
10:09 – Media, “riunione governo Israele dopo le 16 per votare accordo” – l gabinetto di sicurezza di Israele si riunirà alle 17 ora locale, le 16 italiane, dopo di che è prevista la riunione del governo Netanyahu per approvare l’accordo raggiunto su Gaza. Lo scrive il Times of Israel.
09:56 – Cina auspica cessate il fuoco permanente e globale a Gaza – Dopo l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas, la Cina auspica un cessate il fuoco “permanente e globale” a Gaza. “La Cina spera di raggiungere un cessate il fuoco permanente e globale a Gaza il prima possibile, alleviare efficacemente la crisi umanitaria e allentare le tensioni regionali“, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun. “La Cina sostiene l’adesione al principio secondo cui ‘i palestinesi dovrebbero governare la Palestina‘”, ha affermato Guo.
09:43 – Hamas voleva esercito turco a Gaza, no di Israele – Hamas aveva chiesto lo schieramento dell’esercito turco nella Striscia di Gaza a garanzia del rispetto del cessate il fuoco da parte di Israele. La notizia è stata riportata questa mattina dai quotidiani Sabah e Yeni Safak, entrambi vicini al governo di Ankara. I media turchi citano funzionari americani che hanno preso parte alle trattative del Cairo. Questi ultimi, rimasti anonimi, hanno dichiarato che la richiesta di Hamas ha trovato la ferma opposizione dei negoziatori israeliani.
09:41 – Smotrich non voterà a favore dell’accordo – Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, partner chiave della maggioranza del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che voterà contro un accordo di cessate il fuoco con Hamas che prevede il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza e quello dei prigionieri palestinesi. “C’è un enorme timore delle conseguenze[derivanti dal fatto di] svuotare le prigioni e liberare la prossima generazione di leader terroristici” , ha scritto il ministro di estrema destra su X. “Se non altro per questo motivo, non possiamo partecipare a celebrazioni a breve termine né votare a favore di questo accordo”.
09:39 – Sanchez: “Spero accordo segni inizio pace giusta” – “Il governo spagnolo celebra le notizie che arrivano dal Medio Oriente e spera che questo sia l’inizio di una pace giusta e duratura“. E’ quanto afferma il premier spagnolo Pedro Sanchez sottolineando che ora “è necessario dialogare, portare aiuto alla popolazioni civili e guardare al futuro. Con la speranza, ma anche la giustizia e la memoria. Perché – conclude – le atrocità vissute non si ripetano mai più“.
09:32 – Media, oggi annuncio ‘ora zero’ per attuazione accordo – I mediatori annunceranno oggi l’“ora zero” per l’inizio dell’attuazione dell’accordo, e il cessate il fuoco entrerà in vigore. Lo riporta Al Arabiya, secondo cui Hamas ha iniziato a radunare alcuni degli ostaggi in luoghi sicuri per consegnarli alla Croce Rossa. Finora, il gruppo terrorista non ha ricevuto una risposta ufficiale in merito alle liste dei detenuti di cui ha chiesto il rilascio. I negoziati per la seconda fase inizieranno al completamento dello scambio di prigionieri.
09:25 – Macron: “Accordo segni la fine della guerra e apertura per soluzione due Stati” – “Un’immensa speranza per gli ostaggi e le loro famiglie, per i palestinesi di Gaza, per la regione“. Così in un post su X il presidente francese Emmanuel Macron commenta l’accordo raggiunto nella notte per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, accogliendo “con favore gli sforzi del presidente Trump e dei mediatori del Qatar, dell’Egitto e della Turchia per raggiungere questo obiettivo“. Esortando le parti “a rispettarne rigorosamente i termini“, il presidente francese sottolinea che “questo accordo deve segnare la fine della guerra e l’apertura di una soluzione politica basata sulla soluzione dei due Stati“. “La Francia è pronta a contribuire a questo obiettivo. Ne discuteremo questo pomeriggio a Parigi con i nostri partner internazionali“, conclude Macron, in un riferimento alla riunione dei ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Regno Uniti con i colleghi di Egitto, Giordania, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati.
(reuters)
09:20 – Smotrich: “Gioia per ostaggi ma no a ritorno alla via di Oslo” – Il leader di estrema destra e ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha detto di vivere emozioni “contrastanti” dopo l’accordo con Hamas sulla base del piano di pace in 20 punti proposto da Donald Trump. “Immensa gioia per il ritorno di tutti i nostri fratelli rapiti! Grande paura delle conseguenze dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader del terrore, che farà di tutto per continuare a versare fiumi di sangue ebraico, Dio non voglia“, scrive su X. Smotrich aggiunge che non bisognsa tornare alla “via di Oslo” e alle idee “sbagliate del 6 ottobre“. “Non si diventi nuovamente dipendenti da una calma artificiale, da abbracci diplomatici e cerimonie sorridenti, ipotecando il futuro e pagando prezzi orribili“, conclude. continua a leggere
Video / Il momento in cui Trump riceve il biglietto da Rubio sull’intesa
Un migliaio di persone alla manifestazione annunciata nelle scorse ore attraverso i social: “Per la Palestina blocchiamo tutto”. Presente anche il consigliere dem Paolo Romano: “Liberare subito gli altri attivisti”. Netanyahu e Meloni ritratti come due gerarchi nazifascisti. De Corato: “Sono pro Hamas, non pro Pal…”
Nuova manifestazione oggi mercoledì 8 ottobre a Milano a sostegno di Gaza e della Freedom Flotilla Coalition. Punto di raccolta per l’inizio del corteo piazzale Lodi. L’appuntamento, già preannunciato sui social ieri, è stato definito dopo che le barche, su cui viaggiavano medici e infermieri con farmaci destinati alla Striscia di Gaza, sono state intercettate dalle forze navali israeliane.
“La mobilitazione continua” – “Dopo gli attacchi di stanotte alla nuova Flotilla, continuiamo a mobilitarci in continuità con gli scioperi generali e con la straordinaria mobilitazione popolare di queste settimane, che ha dimostrato di poter davvero bloccare tutto e mettere in crisi la complicità istituzionale nel nome della solidarietà con la resistenza palestinese“, ha scritto su Instagram Potere al Popolo Milano.“Per la Palestina, per Gaza, blocchiamo tutto“, hanno scritto sempre sui social i Giovani Palestinesi. La locandina della manifestazione è stata rilanciata sui social da tutte le realtà dell’universo pro Pal: l’associazione Palestinesi in Italia, i centri sociali di Milano e i collettivi studenteschi.
Il corteo mentre attraversa viale Lucania
La facoltà di Scienze Politiche occupata – Le numerose adesioni lasciavano pensare in tanti avrebbero risposto all’appello. E così è stato. Gli studenti della facoltà di Scienze politiche della Statale, che è ancora occupata, si sono dati appuntamento alle 17 in via Passione, per proseguire da lì insieme verso piazzale Lodi. Nella sede principale dell’ateneo, in via Festa del Perdono, nel pomeriggio era in programma un’assemblea universitaria per la Palestina, mentre alla Bicocca si è svolto un presidio durante la riunione del Senato Accademico.
21:57 – Il corteo si conclude nel piazzale del Politecnico – È terminato in piazza Leonardo Da Vinci il corteo pro Pal e a sostegno della Freedom Flotilla partito da piazzale Lodi intorno alle 18,30. Confermato il numero dei manifestanti che hanno preso parte alla protesta: circa cinquemila. Nel mirino, dagli slogan urlati alle frasi riportate sui cartelloni, la premier Giorgia Meloniparagonata a Mussolini (il premier israeliano è stato invece raffigurato come Hitler): “Cara Giorgia anche tua figlia pagherà le tue scelte“.
Il corteo è approdato poco prima delle 10 di sera davanti al Politecnico
21:22 – In cinquemila marciano verso il Politecnico – Da piazzale Susa al Politecnico. Il corteo prosegue in questo momento alla volta di piazza Leonardo Da Vinci: ha appena superato largo Rio De Janeiro e sta percorrendo viale Romagna in direzione del “Poli“. Confermata dunque la decisione di non fermarsi, com’era inizialmente stato previsto, piazzale Susa. Intanto, arriva una prima stima sul numero di adesioni al corteo: sono almeno cinquemila i manifestanti in strada in queste ore.
Tantissimi giovani e studenti universitari alla mobilitazione per Gaza e la Palestina
21:11 – De Corato: “Manifestanti pro Hamas non pro Pal…” – “Sarebbe più umano, da parte dei pro-Hamas, che nei giorni della ricorrenza in cui persero la vita migliaia di civili israeliani, quantomeno non si manifesti evitando così altro odio verso appunto Israele e comunità ebraica. Non è più tollerabile che ad ogni corteo o manifestazione pro-Hamas, si verifichino scontri, incidenti (vedi il mese scorso in Stazione Centrale o ieri sera a Bologna dove sono stati aggrediti e menati anche alcuni giornalisti) e aggressioni alle forze di polizia con numerosi feriti al seguito”, queste le parole del deputato di Fratelli d’Italia, vice presidente della commissione Affari Costituzionali ed ex vice sindaco delle Giunte di centrodestra milanesi Riccardo De Corato.
Molte donne appartenenti alla comunità araba di Milano hanno aderito alla mobilitazione
20:50 – Il corteo marcia in direzione di viale Campania – La testa del corteo ha ora superato il cavalcavia di Porta Vittoria e punta verso viale Campania. La manifestazione dovrebbe terminare in piazzale Susa, ma non è escluso che possa proseguire fino in piazza Leonardo da Vinci davanti al Politecnico. continua a leggere
La seconda fase delle norme Ue sui bonifici istantanei, in vigore dal 9 ottobre, impone alle banche di verificare il nome del beneficiario. Questo servizio rapido è utile per pagamenti urgenti e transazioni online. L’obbligo di offrire bonifici istantanei in ricezione e invio sarà esteso anche a banche non euro e altri prestatori di servizi di pagamento
Parte giovedì 9 ottobre la seconda fase, prevista dalle norme Ue, per accelerare la diffusione presso banche e clienti dei bonifici instantanei. Da quel giorno infatti banche e Poste saranno obbligati a fornire il servizio ai loro clienti e a verificare che il nome di chi li riceve coincida anche con quello del titolare dell’Iban.
Un servizio utile, come ricorda la Banca d’Italia, soprattutto per pagamenti urgenti e per quelli che richiedono di pagare al momento della consegna di un bene o della prestazione di un servizio, come i servizi on demand online (ad esempio, la visione di un film), gli scambi tra persone fisiche (ad esempio, quando facciamo il passaggio di proprietà per l’acquisto di un’auto usata) o gli acquisti nei negozi. «Ciò è particolarmente vero se l’importo della transazione supera i limiti delle carte di pagamento, mentre è consentito il trasferimento tramite bonifico».
La prima fase partita a inizio 2025 – La prima fase, in vigore dal 9 gennaio 2025, prevedeva solo l’obbligo di ricevere i pagamenti instantanei e di non applicare commissioni superiori a quelle dei bonifici tradizionali. Il servizio di verifica, che alcuni istituti di credito già prevedono, consente di limitare frodi ed errori visto che il pagamento, che impiega meno di 10 secondi, non è revocabile. Per questo, specie nei primi tempi, bisognerà prestare particolare attenzione nella compilazione dell’ordine. In caso di truffe resta comunque prevista la possibilità di chiedere un rimborso a patto di avvisare immediatamente la banca. L’obbligo di offrire bonifici istantanei in ricezione e in invio, rileva l’Abi, riguarderà anche le banche che si trovano in paesi che non hanno adottato l’euro e gli altri prestatori di servizi di pagamento (Istituti di moneta elettronica e Istituti di pagamento) in momenti successivi, a partire dal 9 aprile 2027.
9 settembre 2025
Bonifico istantaneo, dal 9 ottobre non più limiti agli ordini ma attenzione ai passi falsi
È scattata l’ora per l’entrata in vigore delle nuove regole del bonifico istantaneo. Vale a dire la possibilità di fare il bonifico istantaneo e non solo di riceverlo e la cosiddetta verifica del beneficiario. Dal 9 di gennaio scorso le banche e gli altri operatori autorizzati hanno dovuto consentire ai clienti di poter ricevere il bonifico istantaneo, mentre con la fase 2 in tutta Europa dal 9 ottobre 2025 le banche dovranno consentire anche l’emissione di pagamenti istantanei in euro da tutti i conti di pagamento e mediante tutti i canali dispositivi. Vale a dire, home banking, mobile banking, sportelli automatici, terminali self-service, filiali o telefono.
Quanto all’obbligo della verifica del beneficiario, si tratta di un passo decisivo per rendere più sicura un’operazione che ha di per se la caratteristica di essere irreversibile. Il bonifico istantaneo, infatti, se offre il vantaggio dell’immediatezza dell’operatività (è eseguito in 10 secondi), dall’altro, se qualcosa va storto, non consente di intervenire a valle, magari annullando l’operazione, come per un bonifico ordinario, revocabile nelle 24 ore successive.
La verifica del beneficiario consente la salvaguardia dell’ordinante perché rende più sicuro un pagamento. In pratica, i clienti avranno a disposizione – in tutti i canali dispositivi in cui è possibile eseguire il bonifici – un servizio per verificare se il conto di pagamento del beneficiario, identificato univocamente tramite il codice Iban, corrisponde o meno al beneficiario a cui sono destinati i fondi. Questo servizio sarà gratuito e i PSP (Prestatori di Servizi di Pagamento, ovvero banche, poste, istituti di pagamento e altri soggetti abilitati) dovranno offrirlo obbligatoriamente ai consumatori, mentre le imprese e le microimprese potranno rinunciarvi.
Quando ricorrervi – Il vantaggio è che all’interno dell’area unica dei pagamenti in euro si possono fare pagamenti in meno di 10 secondi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con disponibilità immediata dei fondi, magari per pagare una bolletta in scadenza, ricaricare rapidamente una carta prepagata, trasferire subito denaro ad un familiare o acquistare prodotti di seconda mano da un privato in modo tracciato. Non ci sono limiti d’importo ed è il cliente a fissarli in base alle proprie esigenze, anche modificando quelli stabiliti dalla banca con l’obbiettivo di preservare la sicurezza delle transazioni.
Attenzione massima prima di dare il via libera – Prima che trascorrano i 10 secondi il sistema controllerà se i dati inseriti dal pagatore (Iban e nome del beneficiario) corrispondono a quelli registrati presso il PSP del destinatario. Quando si effettua un bonifico istantaneo il sistema della banca del pagatore invierà una richiesta di verifica al Psp del beneficiario. Scatta quindi il controllo dei dati: il Psp del beneficiario verificherà se l’Iban e il nome del beneficiario coincidono con i dati registrati nel suo sistema.
A quel punto arriva al Psp del pagatore l’esito della verifica che a sua volta avvisa il cliente: la banca dirà se i dati inseriti coincidono e quindi si può procedere, se non coincidono, se c’è una parziale coincidenza o se non è stato possibile effettuare la verifica, ad esempio perché il conto indicato è chiuso, bloccato o per motivi tecnici. Il legislatore europeo con la verifica del beneficiario invita l’ordinante, ovvero il cliente a muoversi con cautela, a prendere consapevolezza delle sue scelte perché, a seconda dei messaggi e degli alert che riceve dalla banca, autorizza l’operazione oppure decide di non procedere. Se questo sistema mira a ridurre errori e frodi perché verificando i dati, si cerca di evitare che il denaro venga inviato a un destinatario errato o a un truffatore, dall’altro il pagatore è colui a cui spetta la decisione finale.
Passi falsi da non compiere – Dopo che il pagatore è stato avvisato e solo lui che decide se procedere con il bonifico. La verifica del beneficiario diventa dunque una misura di tutela del cliente ma anche la via con la quale la banca sarà esonerata da responsabilità in caso di errore nel pagamento. Ecco perchè si raccomanda di non procedere quando non si è sicuri al 100% che l’operazione ordinata sia corretta. In caso di mancata corrispondenza e nonostante l’avviso, se si decide di procedere in ogni caso, la responsabilità dell’operato resta in capo all’ordinante.
Il legislatore europeo alza dunque l’asticella della consapevolezza: in caso di dubbio meglio fare un passo indietro, magari ricorrendo ad un bonifico ordinario che consente di intervenire ex post. Inoltre, è decisivo prestare attenzione ai dati inseriti e, in caso di dubbi, contattare sempre la propria banca. Attenzione però tutto questo non mette al riparo da frodi Secondo i più recenti dati di AbiLab nel 76% dei casi le frodi sono commesse con la collaborazione dell’utente che, suo malgrado, è raggirato ed è proprio lui, su malgrado, che autorizza il ladro ad accedere al suo conto. Per questo e altro può essere utile consultare sul sito Abi una guida realizzata con le Associazioni dei Consumatori che aiuta a mettersi al riparo dai tanti tranelli nei quali è facile cadere.
L’informativa della Guardia di Finanza nelle carte dell’inchiesta penale sull’affare Osimhen tra Napoli e Lille: secondo la Procura romana, le comunicazioni tra i due club sarebbero la prova chiara della natura artificiosa dell’operazione, con valutazioni gonfiate allo scopo di generare plusvalenze fittizie da mettere a bilancio. Definitivamente chiuso invece il fronte sportivo: il Napoli non rischia più niente.
Il 6 novembre prossimo il GUP della Procura di Roma deciderà se rinviare o meno a giudizio il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e l’AD Chiavelli per falso in bilancio, in conseguenza del trasferimento di Victor Osimhen dal Lille al club azzurro nell’estate del 2020, dopo il rinvio dell’udienza preliminare avvenuto a inizio ottobre, chiesto e ottenuto dai suoi legali “per avere la possibilità di depositare agli atti una consulenza tecnica“. L’accusa è quella di aver ‘gonfiato’ artificiosamente la valutazione delle quattro contropartite inserite nell’affare, in aggiunta ai soldi (50 milioni), per arrivare alla valutazione complessiva di Osimhen che il club francese intendeva mettere a bilancio (70 milioni): si tratta del portiere greco Orestis Karnezis, all’epoca 35enne (valutato 5 milioni), e di tre calciatori della Primavera, Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri (valutati rispettivamente 4, 4, 7 milioni).
Gli scambi di mail tra Napoli e Lille: per la Procura sono la prova delle plusvalenze fittizie nell’affare Osimhen – Nella carte dell’inchiesta penale, che da Napoli è poi passata a Roma per competenza, è presente un’informativa della Guardia di Finanza – di cui dà conto ‘Repubblica‘ – che contiene gli scambi di comunicazione tra Napoli e Lille sull’affare: elementi che secondo la Procura capitolina, indicherebbero chiaramente la natura artificiosa dell’operazione: alterando il reale valore dei giocatori in questione, avrebbe generato plusvalenze fittizie a uso e consumo delle necessità di bilancio dei club.
Aurelio De Laurentiis rischia il processo per falso in bilancio assieme all’AD del Napoli Chiavelli
Il Napoli in quel 2020 non vuole spendere più di 50 milioni per Osimhen, ma il Lille intende valutarlo 70 milioni. Bisogna dunque colmare in qualche modo quella distanza, e da lì parte la discussione sulle possibili contropartite: il presidente del club francese Gerard Lopez propone l’inserimento del 35enne Fernando Llorente, più alcuni bonus legati alla Champions. C’è una mail in particolare, inviata dal numero uno francese alla dirigenza azzurra, che secondo gli inquirenti sarebbe la prova chiara del valore gonfiato delle contropartite messe sul tavolo dal Napoli: “Questo, carissimi, vi permette di pagare un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club, ma con un valore nominale che è quello necessario per chiudere“.
La richiesta del Lille al Napoli: “È di estrema importanza che non ci sia alcuna comunicazione sull’affare e sul prezzo” – Parole che secondo la Procura indicherebbero appunto che il “valore nominale” di Osimhen, ovvero quello messo poi a bilancio in entrata dal Lille e che per i francesi è “necessario per chiudere” (70 milioni complessivi), sarebbe artificiosamente diverso da quello reale di mercato, così come – conseguentemente e contestualmente – lo sarebbe quello delle quattro contropartite inserite alla fine dal Napoli. Già, perché l’iniziale proposta di metterci dentro Llorente sfuma, e allora si passa a valutare Leandrinho e poi ancora Ounas, fino all’idea decisiva di Lopez, esposta agli azzurri in una mail del 17 luglio, inserire il solo Karnezis, valutato i 20 milioni che mancano per arrivare a 70: “Porteremo Karnezis al Lille per l’intero importo di 20 milioni. Su questo punto è di estrema importanza che non ci sia alcuna comunicazione sull’affare e sul prezzo: vanificherebbe lo scopo dell’accordo e ci farebbe sembrare tutti cattivi“.
Orestis Karnezis ha giocato nel Napoli dal 2018 al 2020, prima di andare al Lille nell’affare Osimhen
Il via libera all’operazione di De Laurentiis e il messaggio di Pompilio a Giuntoli: “Niente tracce scritte, tutto a voce“ – Qualche ora prima, il DS partenopeo Cristiano Giuntoli aveva inoltrato al suo braccio destro Giuseppe Pompilio un SMS di De Laurentiis che dava il benestare all’operazione nei termini prospettati: “Se non ci sono bonus, ma alla fine sono 70 meno 20, per me va bene. Adl“.
Nelle carte dell’inchiesta sono peraltro presenti altri messaggi tra Giuntoli e Pompilio (entrambi non indagati), da cui traspare la chiara volontà di mantenere la massima riservatezza sull’operazione in essere col Lille: “Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare“, dice il secondo al primo.
l Napoli non rischia niente sul piano sportivo: la Procura FIGC non riaprirà il fascicolo – Se sul fronte penale De Laurentiis e Chiavelli sapranno il 6 novembre se dovranno andare a processo per falso in bilancio, niente rischia invece il Napoli sul piano sportivo. Nel 2022 il club azzurro era stato deferito due volte e entrambe le volte assolto per l’affare Osimhen, adesso la Procura romana ha consegnato (lo scorso aprile) tutto il nuovo materiale dell’inchiesta penale alla Procura FIGC, affinché valutasse se fossero presenti nuovi elementi tali da riaprire il fascicolo. Giuseppe Chiné non li ha ritenuti sufficienti e dunque la vicenda è definitivamente chiusa: non ci saranno sanzioni sportive per il Napoli, da possibili multe fino allo spettro della penalizzazione.
1 – Milano, 8 ottobre 2001, poco dopo le 8:10. Una nebbia fitta come un sipario incontenibile avvolge l’aeroporto di Linate. Il sole, timido, prova a farsi strada tra il gelo dell’aria e la foschia che domina la scena, ma la visibilità è ridotta a pochi metri. Il clima incerto rende l’atmosfera ancora più carica di tensione e silenzio, mentre lo scorrere del tempo sembra rallentare sotto quel cielo grigio.
Tutto sembra normale: passeggeri, equipaggi, addetti ai lavori seguono le consuete procedure di una mattina qualunque. Nessuno avrebbe mai immaginato che in quell’istante stesse per consumarsi una tragedia destinata a segnare per sempre la storia dell’aviazione civile italiana. Quel giorno, la routine si trasforma in un incubo collettivo, e l’aeroporto si trasforma in teatro di un disastro senza precedenti.
2 – Cosa è successo – Due aerei, un piccolo velivolo privato Cessna e un MD-87 della Scandinavian Airlines System (SAS), si trovano sulla stessa pista di decollo per errore. Il Cessna devia dalla propria rotta, complici una segnaletica insufficiente e sensori non funzionanti, e si imbatte nell’aereo di linea che stava per partire.
L’impatto è devastante. Il velivolo più grande perde il controllo e si schianta contro un hangar adibito allo smistamento bagagli, scatenando un incendio feroce che si propaga rapidamente. Quella mattina, l’aeroporto di Linate si trasforma da luogo di viaggio e movimento a scena di un disastro senza precedenti.
3 – Il bilancio – Il bilancio è drammatico: 118 persone perdono la vita, tra passeggeri, equipaggio e personale a terra. È il più grave incidente aereo nella storia civile italiana. Solo una persona sopravvive a quell’inferno: Pasquale Padovano, un addetto allo smistamento bagagli, che subisce ustioni gravissime ma riesce a salvarsi grazie a un tempestivo intervento.
4 – Le indagini – Le indagini successive mettono in luce una serie di errori e negligenze. La segnaletica in pista era inadeguata e non conforme alle norme internazionali, i sistemi di guida degli aerei non funzionavano correttamente, e la comunicazione tra torre di controllo e piloti era compromessa da malintesi e disorganizzazione.
La combinazione di questi fattori ha portato al tragico errore che ha causato la collisione, ponendo l’attenzione su quanto sia cruciale garantire standard di sicurezza rigorosi negli aeroporti, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità.
5 –Il racconto di Pasquale – Secondo un articolo del sito ufficiale dell’ospedale Niguarda, la testimonianza di Pasquale Padovano — l’unico sopravvissuto — è drammatica e indelebile: «Erano da poco passate le 8.00 e all’improvviso un’esplosione terribile, un rumore fortissimo, tanto che il fischio dello scoppio è ancora nelle mie orecchie. Sono scappato via da quell’inferno e ho pensato: la prima ambulanza che incontro mi caricherà a bordo. Ero una torcia umana, per fortuna un finanziere mi ha visto e ha spento le fiamme che mi avvolgevano con degli stracci».
Pasquale, all’epoca 48enne e impegnato nello smistamento bagagli, racconta di aver visto l’ala dell’aereo avvicinarsi verso di lui mentre i portelloni dell’hangar si spalancavano. «In un istante ero completamente avvolto dalle fiamme».
Soccorso da un finanziere che gli ha spento le fiamme, Pasquale è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Niguarda, dove ha trascorso 14 mesi di degenza, di cui 4 in coma. Le ustioni hanno interessato l’85% del suo corpo e le sue probabilità di sopravvivenza erano estremamente basse.
Armando De Angelis, allora medico di guardia al pronto soccorso e oggi direttore del Centro Ustioni di Niguarda, ha raccontato che molte ferite erano gravissime e che furono necessari decine di interventi chirurgici, tra innesti cutanei e ricostruzioni. Nel corso degli anni, Pasquale ha subito più di 100 operazioni, non tutte eseguite a Niguarda.
«Considero questo ospedale un po’ come la mia seconda casa – dice Pasquale – senza di loro non sarei qui». De Angelis conferma: «È sempre stato un combattente… l’amicizia nata in corsia si è cementata nelle tante trasferte, nei momenti condivisi nella memoria, nel racconto»
6 –La celebrazione – Oggi, 8 ottobre, alle ore 10.30 avrà, luogo una celebrazione eucaristica in memoria delle vittime, presso la Basilica di Sant’Ambrogio. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale parteciperà l’assessora ai Servizi civici e generali Gaia Romani.
La spedizione, composta da circa 140 membri, sta trasportando aiuti e macchinari medici nella Striscia
Albert Llop / NurPhoto / NurPhoto via AFP – Flotillla
AGI – La Freedom Flotilla Coalition ha denunciato che, a circa 120 miglia nautiche da Gaza, le forze israeliane hanno preso di mira il convoglio marittimo intercettando alcune barche della nuova flotta.
“Tre navi – Gaza Sunbirds, Alaa Al-Najjar e Anas Al-Sharif – sono state attaccate e illegalmente fermate dall’esercito israeliano alle 04:34 del mattino, a 220 chilometri (circa 140 miglia) al largo della costa di Gaza”, si legge su X, dove si spiega che un’altra nave, la Conscience, con a bordo oltre 90 persone, è “sotto attacco“.
“L’esercito israeliano non ha giurisdizione legale in acque internazionali. La Flotilla non rappresenta alcuna minaccia. Trasportiamo aiuti vitali per un valore di oltre 110.000 dollari in medicinali, apparecchiature respiratorie e integratori nutrizionali destinati agli ospedali di Gaza“, si legge sui social dedicati all’iniziativa umanitaria.
Quattro ore prima di denunciare gli attacchi, la Flotilla aveva dichiarato di aver superato la soglia delle 140 miglia nautiche, distanza alla quale Israele ha iniziato a intercettare missioni simili in passato. La spedizione,composta da circa 140 membri, prevedeva già la possibilità di essere fermata nel Mar Mediterraneo, in acque internazionali, come accaduto lo scorso mercoledì alla Global Sumud Flotilla. Questa nuova missione rappresenta un ulteriore tentativo di forzare il blocco navale israeliano al largo di Gaza per creare un corridoio umanitario permanente verso la Striscia.
TraduzioneLingua originale: inglese. Traduzione di Google Nelle prime ore di Gaza, la Freedom Flotilla Coalition e le navi Thousand Madleens sono state intercettate illegalmente dalle forze di occupazione israeliane. I partecipanti – operatori umanitari, medici e giornalisti provenienti da tutto il mondo – sono stati arrestati contro la loro volontà…
Early morning Gaza time, the Freedom Flotilla Coalition and Thousand Madleens to Gaza ships were illegally intercepted by Israeli occupation forces. Participants—humanitarians, doctors, and journalists from across the world—have been taken against their … https://t.co/Th9sLLNnNj
Il ministero degli Esteri israeliano ha confermato di aver intercettato le nuove imbarcazioni della Flotilla che tentavano di raggiungere Gaza. “Un altro inutile tentativodi violare il legittimo blocco navale e di entrare in una zona di combattimento si e’ concluso nel nulla. Le imbarcazioni e i passeggeri sono stati trasferiti in un porto israeliano“, ha scritto il ministero sui social. “Tutti i passeggeri sono al sicuro e in buona salute. Si prevede che saranno espulsi a breve“, ha aggiunto.
Tajani, al lavoro l’unità di crisi della Farnesina – “L’Ambasciata e il Consolato d’Italia a Tel Aviv stanno seguendo fin dall’alba il blocco della nuova #Flotilla da parte della marina israeliana. Sono una decina gli italiani fermati. A loro verrà prestata tutta l’assistenza consolare necessaria con la richiesta al governo israeliano di garantire il rispetto dei diritti individuali fino al momento dell’espulsione. Al lavoro anche l’Unità di crisi della Farnesina“. Lo ha scritto il ministro degli Esteri Tajani su X.
L’Ambasciata ed il Consolato d’Italia a Tel Aviv stanno seguendo fin dall’alba il blocco della nuova #Flotilla da parte della marina israeliana.Sono una decina gli italiani fermati.A loro verrà prestata tutta l’assistenza consolare necessaria con la richiesta al governo…
L’abbordaggio è avvenuto a 120 miglia nautiche (circa 220 chilometri) dall’enclave palestinese. Il portavoce Borgia: “Da Israele azione piratesca, blitz a luci spente”
Uma imbarcazione della Flotilla durante la notte
Israele ha confermato di aver intercettato oggi mercoledì 8 ottobre la nuova Flotilla, composta da nove navi e in navigazione da più di una settimana, che ha tentato di rompere il blocco marittimo su Gaza. “Un altro vano tentativo di violare il blocco navale legale e di entrare in una zona di combattimento si è concluso in un nulla di fatto“, afferma il ministero degli Esteri israeliano su X. “Le imbarcazioni e i passeggeri sono stati trasferiti in un porto israeliano. Tutti i passeggeri sono sani e salvi. Si prevede che i passeggeri saranno espulsi al più presto“.
Secondo i media dello Stato ebraico circa 150 attivisti della nuova flottiglia diretta a Gaza sono stati arrestati dalla Marina israeliana. Gli attivisti si stanno attualmente dirigendo verso il porto di Ashdod.
Tajani: “Seguiamo blocco nuova Flotilla, una decina gli italiani fermati” – “L’Ambasciata e il Consolato d’Italia a Tel Aviv stanno seguendo fin dall’alba il blocco della nuova Flotilla da parte della marina israeliana. Sono una decina gli italiani fermati“. A scriverlo, su X, è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “A loro – assicura poi – verrà prestata tutta l’assistenza consolare necessaria con la richiesta al governo israeliano di garantire il rispetto dei diritti individuali fino al momento dell’espulsione. Al lavoro anche l’Unità di crisi della Farnesina“.
Borgia: “Da Israele azione piratesca, blitz a luci spente” – “Li hanno attaccati in acque internazionali, ancora una volta un’azione piratesca. Ci aspettavamo che per la nave Conscience ci fosse, per una volta, più comprensione visto che a bordo ci sono professionisti sanitari e 18 tonnellate anche di materiale sanitario, ma non c’è stata”. Così all’Adnkronos è Michele Borgia, portavoce della delegazione italiana della Freedom Flotilla, commentando l’abbordaggio di questa notte a otto barche a vela e una nave della Freedom Flottilla e della Thousand Madleens.
Secondo quanto riferito, l’abbordaggio della nave Conscience è avvenuto alle 4.30 (ora italiana), mentre quello delle barche della Thousand Madleens, un po’ più avanti nel tragitto, intorno alle 2.30: “Anche questa volta li hanno fermati con un’azione ancora più istantanea del passato – ha aggiunto Borgia – Non hanno avuto il tempo di accorgersene. Sono arrivati nella notte, con le luci spente per abbordarli: si sono avvicinati molto rapidamente e hanno hackerato anche uno dei nostri circuiti. Le persone a bordo si sono rese conto di cosa stesse accadendo solo quando sono arrivati gli elicotteri perché, essendo una nave, i militari sono scesi anche dall’alto con i cavi”.
Il portavoce ha ribadito che le imbarcazioni “non si erano avvicinate alla zona rossa prima di oggi, 8 ottobre, proprio perché il 7 risultava una provocazione. L’intento è assolutamente pacifico. Vogliamo rompere il blocco, ma politicamente, non con azioni di forza”.
Nello specifico a bordo della nave Conscience ci sono 4 italiani (due medici, un infermiere e un giornalista), gli altri sono sulle barche a vela
Finisce con un nuove cariche il raduno non autorizzato nel centro di Bologna organizzato dai Giovani palestinesi per l’anniversario del 7 ottobre. Fermato un ragazzo incappucciato. A Torino un gruppo di studenti giovanissimi evita lo scontro con la polizia, dopo l’arrivo di alcuni incappucciati che minacciavano gli agenti con bottiglie e pietre
Nonostante i divieti imposti dalle Questure, i cortei pro Palestina sono partiti lo stesso, da Torino a Bologna, sfidando le prescrizioni che imponevano manifestazioni statiche. Nel capoluogo piemontese, il corteo convocato dal coordinamento Torino per Gaza è partito da piazza Castello, dove gli attivisti si sono dati appuntamento sui social per il 7 ottobre, data altamente simbolica a due anni dall’attacco di Hamas contro Israele. Il questore aveva chiesto di rinviare l’evento e di limitarlo a un presidio, vista anche la mancata comunicazione formale, ma gli organizzatori hanno scelto comunque di muoversi in strada, rilanciando il sostegno alla Global Sumud Flotilla e al popolo palestinese.
Nonostante i divieti imposti dalle Questure, i cortei pro Palestina sono partiti lo stesso, da Torino a Bologna, sfidando le prescrizioni che imponevano manifestazioni statiche. Nel capoluogo piemontese, il corteo convocato dal coordinamento Torino per Gaza è partito da piazza Castello, dove gli attivisti si sono dati appuntamento sui social per il 7 ottobre, data altamente simbolica a due anni dall’attacco di Hamas contro Israele. Il questore aveva chiesto di rinviare l’evento e di limitarlo a un presidio, vista anche la mancata comunicazione formale, ma gli organizzatori hanno scelto comunque di muoversi in strada, rilanciando il sostegno alla Global Sumud Flotilla e al popolo palestinese.
07 Ottobre 2025 – 23:31 – Scontro sfiorato a Torino tra polizia e incappucciati: studenti stoppano – Un momento di tensione durante la manifestazione Pro Pal di questa sera a Torino è stato sfiorato quando il corteo è tornato verso il centro della città. Poco lontano da piazza Vittorio Veneto, nei pressi della sede Rai di via Verdi, alcuni manifestanti incappucciati e con i volti travisati hanno fronteggiato a distanza uno schieramento di agenti di polizia in tenuta anti-sommossa, minacciandoli con bottiglie di vetro mentre urlavano slogan. Lo scontro e ogni tensione sono stati evitati dall’intervento di altri manifestanti sopraggiunti nel frattempo. Tra questi anche studenti molto giovani, che hanno invitato gli incappucciati a rientrare pacificamente nel corteo. Il serpentone così ricomposto ha poi raggiunto la piazza Vittorio Veneto, meta finale della protesta.
07 Ottobre 2025 – 23:28 – Nuove cariche a Bologna alla fine del raduno non autorizzato – Nuove cariche e lanci di sassi e bottiglie a Bologna dopo la manifestazione promossa dai Giovani Palestinesi per celebrare il 7 ottobre in Piazza del Nettuno. Al termine del raduno – segnato anche dall’intervento degli idranti delle forze dell’ordine per disperdere i partecipanti a un corteo non autorizzato e un manifestante fermato per accertamenti – qualche centinaio di giovani che erano giunti in Piazza Verdi, cuore della cittadella universitaria, si sono riuniti in fondo a via Zamboni per poi sfilare su via Irnerio gridando «free Palestine».
Lungo la vicina Via Righi, all’incrocio con la centralissima Via Indipendenza, si sono registrati il lancio di bottiglie e sassi presi da alcuni cantieri della zona e cariche da parte della Polizia che ha disperso i manifestanti poi sparpagliati tra Via Venturin, Via Oberdan e Via Righi con un gruppetto scappato in via Piella inseguito dagli agenti Un ragazzo incappucciato è stato portato via dalla Digos e uno dal reparto mobile in via Righi.
Anniversario 7 Ottobre, scontri a Bologna. La polizia carica i manifestanti in piazza nonostante il divieto della questura per i toni celebrativi, da parte degli organizzatori, del massacro compiuto da Hamas in cui furono uccise 1200 persone in Israele, molte delle quali civili pic.twitter.com/1raOaK50Wo
07 Ottobre 2025 – 22:14 – A Torino 6mila sfilano in corteo «non autorizzato» – Dopo avere attraversato una parte del quartiere Barriera di Milano alla periferia Nord di Torino, il serpentone dei Pro Pal a questo punto formato da almeno seimila persone ha fatto dietrofront e sta ritornando verso il centro della città, da dove era partito poco meno di due ore fa. Fanno parte del corteo,organizzato dal coordinamento Torino per Gaza, centri sociali, anarchici, movimento antagonista e sindacalismo di base. Finora non si sono registrate tensioni. Lungo il percorso molte persone si sono affacciate ai balconi delle case, hanno applaudito e alcuni hanno sventolato bandiere palestinesi.
07 Ottobre 2025 – 21:30 – Prosegue corteo a Bologna – Dopo i momenti di tensione in Via Rizzoli e l’uso degli idranti in Via Ugo Bassi, il gruppo di manifestanti ha ripreso a muoversi in corteo, dirigendosi verso le Due Torri lungo Strada Maggiore. Dietro di loro, le forze dell’ordine seguono con i blindati e il mezzo degli idranti, mantenendo il controllo della situazione.
07 Ottobre 2025 – 21:11 – Sconti in piazza a Bologna – Momenti di tensione nel centro di Bologna, poco fuori Piazza Maggiore, dove si sono verificati scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine intervenute per contenere la folla radunata in Piazza del Nettuno. La polizia ha effettuato alcune cariche e ha utilizzato gli idranti, che hanno spruzzato acqua lungo Via Ugo Bassi, mentre gruppi di manifestanti si spostavano freneticamente tra diversi punti della zona, cercando di sfuggire ai cordoni di sicurezza.
07 Ottobre 2025 – 09:10 – Il raduno (blindato) a Bologna – A Bologna, alcuni giovani radunati in piazza del Nettuno per celebrare il 7 ottobre con l’iniziativa dei Giovani palestinesi si sono seduti davanti ai reparti antisommossa, sventolando bandiere della Palestina da terra. La piazza, circondata da camionette della polizia, ha visto i manifestanti tentare di raggrupparsi dietro uno striscione con la scritta Free Palestine, scandendo «corteo, corteo» nonostante il divieto di marcia.
Le forze dell’ordine hanno più ammonito i presenti: «Il corteo non è autorizzato, lasciate la piazza alla spicciolata. Questo è l’ultimo avviso». Alcuni manifestanti hanno quindi cercato di defluire attraverso via Pignattari e dal voltone del Podestà, mentre l’avvocata Marina Prosperi, intervenuta con il megafono, invitava i giovani a indietreggiare e a lasciar libera la piazza.
07 Ottobre 2025 – 21:00 – Partito il corte a Torino – A Torino il corteo pro Palestina è partito comunque, nonostante il divieto della Questura, con almeno duemila partecipanti. In testa, uno striscione recita: «Il genocidio non è finito, siamo resistenza, continuiamo a bloccare tutto». Gli attivisti del Coordinamento Torino per Gaza hanno scelto di sfilare da piazza Castello verso nord, lungo via XX Settembre e corso Regina Margherita, ignorando l’ordine di mantenere la manifestazione in forma statica. A differenza delle precedenti mobilitazioni, questa volta non c’è il consueto furgone con l’impianto audio: la voce della protesta si muove su un carretto trainato da una bicicletta, simbolo di una manifestazione improvvisata. «Non ci facciamo intimidire dai questori e dai ministri – scandiscono dal microfono – cedere ai divieti sarebbe stato impensabile. Siamo in piazza per rivendicare senza se e senza ma la resistenza palestinese».
Si tratta di una missione congiunta della Freedom Flotilla e della Thousand Madleens to Gaza: a bordo ci sono centinaia di persone tra giornalisti, infermieri e medici. L’obiettivo è lo stesso della precedente spedizione della Global Sumud Flotilla: “Sfidare il blocco illegale imposto da Israele a Gaza ed esporre i sistemi che rendono possibili i suoi crimini di guerra”
Nove imbarcazioni, tra cui l’imponente nave Conscience, veleggiano verso la Striscia. La nuova Flotilla, partita da Otranto e Catania, si avvicina a Gaza e fa sapere di essere entrata “nella zona ad alto rischio”. Si tratta di una missione congiunta della Freedom Flotilla e della Thousand Madleens to Gaza: a bordo ci sono centinaia di persone tra giornalisti, infermieri e medici. L’obiettivo è lo stesso della precedente spedizione della Global Sumud Flotilla: “Sfidare il blocco illegale imposto da Israele a Gaza ed esporre i sistemi che rendono possibili i suoi crimini di guerra“.
“Un mare di vita e speranza” – “Non ci fermiamo più” scrivono gli attivisti di Global Movement to Gaza, la delegazione italiana della Flotilla. “Il sentiero è tracciato e la rotta verso Gaza è ormai un mare di vita e speranza: una marea inarrestabile con cui Israele dovrà fare i conti, mentre l’equipaggio di terra riempie le piazze e continua a far sentire la propria voce“. “Restiamo vigili, uniti e connessi” dicono ancora gli attivisti nel post, “non dobbiamo perderli di vista“.
Le squadre di emergenza lavorano tra le macerie in Calle de las Hileras, nel cuore della capitale spagnola, mentre lazona resta isolata per motivi di sicurezza
A Madrid i mezzi di emergenza si sono attivati imediatamente dopo il crollo dell’edificio – EPA/NAHIA PECINA – alanews.it
Madrid, 7 ottobre 2025 – Proseguono senza sosta le operazioni di soccorso nel centro di Madrid, dove un edificio è parzialmente crollato causando al momento quattro dispersi e tre feriti. Il cedimento è avvenuto in Calle de las Hileras, una zona strategica e molto frequentata nella capitale spagnola, che è stata immediatamente isolata per garantire la sicurezza di residenti e turisti.
Il crollo dell’edificio a Madrid – L’edificio al civico 4 della Calle de las Hileras, attualmente al centro delle operazioni di soccorso, è un palazzo di cinque piani sottoposto a lavori di ristrutturazione. Secondo le prime ricostruzioni dei vigili del fuoco, il cedimento strutturale ha interessato in particolare i solai del primo piano, provocando il crollo parziale della facciata. Al momento del disastro, erano presenti operai impegnati nei lavori di ristrutturazione, cinque dei quali risultano dispersi o intrappolati sotto le macerie.
Ildelegato del Governo e prefetto di Madrid, Francisco Martin, ha confermato che sono ancora in corso le ricerche di quattro persone tra le macerie,tutti operai impegnati nel cantiere, mentre tre feriti – anch’essi lavoratori – sono stati trasferiti in ospedale, uno in condizioni gravi. Per facilitare le ricerche, sono state impiegate unità cinofile e droni, in un contesto di grande attenzione per il rischio di un crollo totale dell’edificio, come segnalato dal servizio di emergenza 112.
Zona centrale isolata e misure di sicurezza – La zona del centro di Madrid coinvolta dal crollo, compresa tra Calle Arenal, Calle Mayor e Plaza de Opera, è stata transennata con cordoni di polizia che vietano il passaggio a veicoli e pedoni. Questa area, quotidianamente affollata da migliaia di turisti, è stata evacuata per precauzione.
L’edificio, che secondo alcune testimonianze era stato recentemente acquisito da una catena alberghiera, rappresenta un punto nevralgico nel cuore della capitale, un centro politico, culturale ed economico di rilievo in Spagna, con una popolazione di oltre 3 milioni di abitanti e una vasta area metropolitana.
Le autorità mantengono alta la guardia mentre si attendono ulteriori aggiornamenti sull’identificazione delle persone coinvolte e sulla stabilità della struttura. Nel frattempo, proseguono senza sosta le delicate operazioni di soccorso e recupero tra le macerie.