Alla domanda di un cittadino sui social in tanti confermano di essere stati male dopo aver consumato la pietanza a base di carne di maiale in un’attività di street-food
Cesano Boscone (Milano), 23 settembre 2023
Tutto è partito da un post sui social: “Scusate – si interrogava un cittadino – ma anche voi siete stati male dopo aver mangiato a quella bancarella?”. Centinaia i commenti, con decine di persone che confermavano i disturbi subito dopo aver consumato il panino farcito con una preparazione a base dimaiale. Tutti attribuivano il malessere avvertiti dopo quella pietanza, consumata nel camioncino di street foodin occasione delle celebrazioni per la festa patronale della Madonna del Rosario.
“Siamo stati tutti male, eravamo in sette”, commenta un utente sui social. “Anche io e i miei figli: dolori per due giorni”, replica una mamma.
La questione ha doverosamente sollevato l’attenzione dell’Amministrazione, con il vice sindaco Salvatore Gattuso intervenuto tra i commenti per assicurare i controlli allo stand incriminato di via Grandi.Ha contattato subito Ats per far partire immediati accertamenti.
“La salute delle persone è prioritaria – commenta Gattuso – e non si deve sottovalutare. Attendiamo ora gli esiti dei test eseguiti dall’Agenzia regionale di Tutela della Salute.Ritengo debbano essere eseguite scrupolose verifiche per chiarire ogni aspetto della vicenda e individuare eventuali responsabilità. L’operatore ha ritirato il lotto di cibo che avrebbe provocato i malori segnalati”.
Il governo britannico ha ammesso che la sua ambasciata ad Abu Dhabi e il Foreign Commonwealth & Development Office (FCDO) a Londra hanno discusso delle accuse mosse al Manchester City dalla Premier League, ma si rifiutano di divulgare i contenuti delle discussioni perché potrebbero mettere a rischio le relazioni del Regno Unito con gli Emirati Arabi Uniti (EAU).
Lo riporta The Athletic, spiegando che a febbraio la Premier League ha rivolto 115 accuse al City, relative a una serie di presunte violazioni delle regole finanziarie tra le stagioni 2009/10 e 2017/18. Il City è accusato dalla Premier League di non aver fornito informazioni finanziarie accurate, «in particolare per quanto riguarda le sue entrate (compresi i ricavi da sponsorizzazioni), le sue parti correlate e i suoi costi operativi».
Il club nega le accuse e in una nota ha indicato «un insieme di prove inconfutabili» che lo scagionerà da qualsiasi illecito. Il 6 aprile, The Athletic, utilizzando il Freedom of Information Act 2000 (FOIA), ha richiesto tutta la corrispondenza tra l’FCDO a Londra e l’ambasciata britannica ad Abu Dhabi relativa alle accuse della Premier League al Manchester City.
Una richiesta FOI dà alle persone il diritto di chiedere a qualsiasi autorità pubblica le informazioni in loro possesso. Una volta accettata la richiesta, l’organizzazione del settore pubblico ha 20 giorni lavorativi per rispondere. Il 10 maggio, la FCDO ha confermato di «detenere informazioni che rientrano nei termini» della richiesta, ma ha ritardato la consegna della corrispondenza mentre valutava se fosse nell’interesse pubblico dal punto di vista delle relazioni internazionali.
E il 6 settembre, la FCDO ha dichiarato: «La divulgazione di informazioni che descrivono in dettaglio la nostra relazione con il governo degli Emirati Arabi Uniti potrebbe potenzialmente danneggiare la relazione bilaterale tra il Regno Unito e gli Emirati Arabi Uniti». Per questo motivo, The Athletic ha presentato un ricorso.
Il Manchester City ha ribadito più volte di non essere di proprietà o finanziato dallo Stato. Il proprietario del club, lo sceicco Mansour, è vicepresidente e vice primo ministro degli Emirati Arabi Uniti. Suo fratello, lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, è il presidente degli Emirati Arabi Uniti. Mansour è l’azionista di maggioranza del Manchester City tramite Newton Investment and Development, una società da lui interamente controllata, registrata ad Abu Dhabi e che possiede una partecipazione di maggioranza nel City Football Group (CFG).
Il Regno Unito e gli Emirati Arabi Uniti hanno una relazione bilaterale e nel settembre 2021 gli Emirati Arabi Uniti si sono impegnati a investire 10 miliardi di sterline in energia pulita, tecnologia e infrastrutture del Regno Unito. Ciò si aggiungeva agli investimenti precedenti per un totale di oltre 1 miliardo di sterline.
DAZN è al lavoro per tagliare i costi e tra le manovre in corso per la società inglese c’è una serie di licenziamenti che andrà a colpire principalmente il personale nel Regno Unito e ad Amsterdam.
DAZN è al lavoro per tagliare i costi e tra le manovre in corso per la società inglese c’è una serie di licenziamenti che andrà a colpire principalmente il personale nelRegno Unito e ad Amsterdam. Lo scrive SportBusiness, spiegando che il servizio di streaming sportivo ha messo in atto una recente “ristrutturazione” nel tentativo di raggiungere l’obiettivo della redditività entro il 2024.
I licenziamenti dovrebbero interessare 102 dipendenti. Nel Regno Unito, DAZN sta ridimensionando le operazioni di Team Whistle, la società di contenuti digitali con sede negli Stati Uniti acquisita lo scorso anno come parte dell’acquisizione di Eleven Sports. Gli esuberi lasceranno Team Whistle a concentrarsi sulla boxe, sul calcio e sulla NFL.
I licenziamenti colpiscono anche il personale impiegato in ambito tecnologico ad Amsterdam, mentre DAZN continua a sviluppare le attività di questo ripo a Hyderabad, in India e Katowice, inPolonia, in un esercizio di riduzione dei costi. I team tecnologici principali a Londra e Leeds dovranno essere mantenuti. Il personale tecnologico e ingegneristico con sede nel Regno Unito ha sopportato il peso di un precedente programma di licenziamenti adottato 11 mesi fa.
Ulteriori esuberi ci saranno anche con il consolidamento dei ruoli nei dipartimenti commerciale e finanziario, mentre nell’ambito della pubblicità sui media si sta implementando una struttura gestionale snella. Si sta riducendo anche l’organico del team editoriale e di produzione di contenuti globali in un contesto di riduzione dei contenuti non live e di revisione dell’approccio ai contenuti nei mercati di lingua inglese.
In una nota inviata allo staff, l’amministratore delegato Shay Segev ha affermato che i cambiamenti verranno implementati «per rendere DAZN un business di successo, dinamico e redditizio e per investire in aree di crescita». Il personale interessato entra in un programma della durata di 45 giorni durante il quale viene offerta l’opportunità di candidarsi per posti vacanti interni e quindi, se selezionati, di rimanere in azienda.
«DAZN sta facendo rapidi ed enormi progressi nella sua strategia di crescita guidata dal mercato e offre nuovi verticali di intrattenimento sportivo come giochi integrati, merchandising, biglietteria, statistiche, community e canali social. Mentre l’attenzione si sposta su queste aree, crescono anche le priorità di investimento di DAZN. Ciò significa creare team con le giuste competenze e nelle sedi appropriate per mantenere la traiettoria di successo del gruppo», ha commentato la società a SportBusiness.
I costi operativi di DAZN sono stati pari a 2,9 miliardi di dollari (2,7 miliardi di euro) nel 2021, in aumento di circa il 44% rispetto ai 2 miliardi di dollari del 2020. Secondo i conti del 2021, l’azienda aveva 2.313 dipendenti, in calo rispetto ai 2.608 nel 2020. Il numero legato al personale tecnologico è passato da 686 nel 2020 a 766 nel 2021.
Arrivano novità a proposito dell’offerta recapitata alla famiglia Zhang dalla banca d’affari Raine Group nella seconda parte del mese di agosto.
Arrivano novità a proposito dell’offerta recapitata alla famiglia Zhang dalla banca d’affari Raine Group nella seconda parte del mese di agosto. Secondo quanto riportato da Tuttosport, a inviarla sarebbe stato un fondo dell’area medio-orientale legato ai sauditi: indizio che porta a Investcorp, fondo che appartiene sì al Bahrein, ma raccoglie molti capitali dalla vicina Arabia.
Un’ipotesi, scrive il quotidiano, legata anche al fatto che ripetutamente negli ultimi mesi il fondo è stato accostato al club nerazzurro. Sempre di ipotesi però si tratta, almeno per quanto riguarda il nome, mentre le certezze sono invece su quanto si sta muovendo intorno all’Inter e sulla portata dell’offerta ricevuta. La cifra – comprensiva di bonus – data alla valutazione del club sarebbe di 1,3 miliardi di euro, superiore di 100 milioni rispetto all’affare Elliott-RedBird per il Milan.
Una maxi-valutazione data grazie all’eco suscitata dall’ultima finale di Champions, che potrebbe però convincere la proprietà a restare ancora in sella all’Inter, in attesa di nuovi rilanci. I rapporti tra Suning e Oaktree – legate dal prestito in scadenza nel 2024 – sono molto profondi e vanno al di là di questa operazione.
Il che conferma come l’ipotesi di un rifinanziamento del prestito sia sempre sul tavolo e come Zhang voglia prendersi tutto il tempo per prendere una scelta. Impasse motivata anche dai risultati ottenuti dalla squadra: per gli Zhang, salutare dopo aver regalato la seconda stella sarebbe un risultato straordinario e questo potrebbe portare a una mancata cessione del club, oppure alla sua cessione soltanto al termine della stagione sportiva.
Le prime clip verranno commentate e approfondite nel nuovo format OPEN VAR (che prevede un ospite AIA ogni settimana) nel posticipo di Torino-Roma.
FIGC, AIA e DAZN, in collaborazione con Lega Serie A, hanno inaugurato ufficialmente l’accordo editoriale anticipato già nei mesi scorsi che porterà sull’app del leader mondiale nel live streaming e nell’intrattenimento sportivo contenuti esclusivi per raccontare, da una prospettiva totalmente inedita, il calcio italiano.
Il primo passo di questa rivoluzione del racconto calcistico televisivo è in programma a partire da questa domenica 24 settembre su DAZN e per tutta la stagione Serie A TIM: le prime clip verranno commentate e approfondite nel nuovo format OPEN VAR (che prevede un ospite AIA ogni settimana) nel posticipo di Torino-Roma, quando Gianluca Rocchi interverrà in diretta durante il programma Sunday Night Square insieme a Marco Cattaneo, Stefano Borghi, Andrea Stramaccioni e Davide Bernardi.
Eccezionalmente, il designatore arbitrale di A e B ricostruirà insieme alla Squad di DAZN i principali episodi di questa stagione calcistica. Non solo, ci sarà spazio anche per analizzare e approfondire – attraverso gli audio esclusivi dei colloqui degli arbitri e dei Video Assistant Referees, abbinati alle immagini – valutazioni e interpretazioni arbitrali definitive relative a quanto di più interessante raccolto sul campo durante le giornate di campionato.
Una collaborazione pioneristica quella tra FIGC e DAZN che, combinando le rispettive competenze, si svilupperà per rendere il prodotto calcio sempre più coinvolgente, interattivo, ma anche formativo e informativo, attraverso nuovi modelli narrativi. «Siamo entusiasti di essere i primi, nella storia del calcio italiano, e non solo, a mostrare in esclusiva sulla nostra app le decisioni del VAR attraverso le immagini e soprattutto gli audio. L’obiettivo di questa innovativa e inedita partnership insieme a FIGC e AIA, e grazie alla collaborazione della Lega Serie A, è di offrire a tutti i tifosi un’esperienza ancora più appassionate del calcio italiano», commenta Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia.
Trasparenza, informazione e conoscenza sono i motivi alla base della scelta della Federcalcio per l’avvio della partnership con DAZN. «Siamo alla vigilia di una svolta importante nel modo di comunicare il calcio, con OPEN VAR vogliamo contribuire a creare nel nostro Paese una rinnovata cultura sportiva, una profonda conoscenza del regolamento del gioco più amato dagli italiani e far conoscere meglio il mondo arbitrale. Lo spazio FIGC-AIA all’interno della programmazione di DAZN non è una moviola, ma l’occasione per capire, in totale trasparenza, come nascono le scelte dei direttori di gara in uno dei settori più innovativi e rivoluzionari del calcio degli ultimi anni, che è il Var», dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina.
«Accogliamo con grande favore questo nuovo progetto, realizzato insieme a FIGC. È un momento storico che consentirà al mondo arbitrale di aprirsi sempre di più in un’ottica di trasparenza. In tale maniera potremo spiegare i percorsi decisionali dell’arbitro sul terreno di gioco e l’importante attività svolta dai video match officials al Centro Var di Lissone. Questo favorirà anche la conoscenza del regolamento per accrescere sempre più la cultura calcistica a vantaggio di tutti gli appassionati», afferma il presidente dell’Aia Carlo Pacifici.
OPEN VAR, in esclusiva su DAZN, è in programma alla fine della giornata calcistica di Serie A TIM: si inizia nel post-partita di questa domenica con Sunday Night Square e prossimamente con “Supertele – Leggero come un Pallone” insieme a Pierluigi Pardo e i suoi ospiti in studio.
Strade chiuse, tetti e lamiere hanno subìto danni, alcune impalcature sono crollate
Rho (Milano), 23 settembre 2023
Era annunciato ed è arrivato: il maltempo, venerdì pomeriggio, si è abbattuto sulla Lombardia. Particolarmente colpito il Milanese, tra Rho e Pregnana, dove una tromba d’aria ha creato non pochi danni.
Pregnana Milanese – A Pregnana si contano decine di tetti scoperchiati. Un albero è caduto nel giardino posteriore della scuola primaria Manzoni, che è stata evacuata. In campo sono scesi 6 mezzi del comando di Milano tra vigili permanenti (Rho, Legnano e sede centrale) e volontari di Inveruno, Magenta e Corbetta per un totale di 30 uomini: decine le chiamate per richieste di intervento.
Rho – A Rho alcune strade sono state chiuse. Molte le piante ad alto fusto sradicate, che hanno provocato danni alle auto in sosta. Tetti e lamiere hanno subìto danni, oltre ad alcune tensostrutture completamente divelte tra cui la nota azienda difloricoltura di Castellazzo di Rho. Qualche impalcatura è crollata.
Tromba d’aria a Rho, serre distrutte in una floricoltura (Frame video Localteam)
La testimonianza dalla Floricoltura Clamer – La perturbazione ha causato notevoli danni alla “Floricoltura Rho” di Giulia Clamer. Molte serre sono state distrutte ed è stato divelto parte del tetto dell’abitazione dei proprietari. Personale e volontari sono al lavoro per sistemarei danni e mettere al sicuro le piante.
“Abbiamo iniziato a vedere detriti e oggetti che volevano in direzione Pregnana e ho detto ‘quest’aria non mi piace’. Così, h chiesto a mia madre di entrare in casa”, ha raccontato Daniel Mc Millan, figlio della titolare dell’attività, in un video a Localteam. Poi, “è arrivato il finimondo”. E ancora: “Non riuscivo a chiudere la porta di casa, il vento era molto forte e mi buttava indietro con una forza che non avevo mai sentito prima”. Infine, la conta dei danni: “Una parte del tetto della nostra abitazione è stato scoperchiato nella navata frontale, dove c’è il balcone. Metà serre distrutte: in tre si è rotta la struttura e sono da buttare, nelle altre si sono spaccati i teli e qualche vetro, ma si possono sostituire. Per quanto riguarda la coltivazione, stiamo cercando di recuperare un po’ di piante e di rimettere a posto tutto”.
Torna l’allarme in Sicilia, minacciate le abitazioni. Polemica per le parole di monsignor Marciante, che ha sollecitato una manifestazione davanti alla Regione. Il governatore: «Fomenta la sommossa popolare»
Persone per strada, qualcuno spinto a rifugiarsi sul tetto. Torna la paura del fuoco a Palermo. A due mesi dai roghi che hanno messo in ginocchio la città, le fiamme, alimentate dal caldo torrido e dallo scirocco, hanno assediato diversi quartieri del capoluogo come Brancaccio, nella periferia Ovest, dove sono state minacciate le abitazioni, e la discarica di Bellolampo. Nel tardo pomeriggio è stato evacuato l’edificio 18 del campus universitario al confine della zona interessata a incendi già da ore. Le fiamme si sarebbero avvicinate all’edificio che ospita le facoltà di chimica e fisica ed è stato dato l’ordine a studenti e professori di abbandonare immediatamente il luogo.
In serata anche a Cefalù quasi 750 turisti sono stati evacuati dall’hotel Costa Verde, la più grande struttura alberghiera della città, assediata da un incendio rovinoso. Gli ospiti dell’albergo sono stati portati al palazzetto dello sport. Ma si tratta di una soluzione precaria e provvisoria.
Un uomo è morto a Trappeto, nel Palermitano, durante l’evacuazione di alcune abitazioni lambite da un incendio. L’uomo forse è stato preso dal panico e potrebbe avere avuto un malore.
La seconda vittima è una donna di 42 anni, che con il padre e il fratello era andata a liberare dei cavalli dalla stalla assediata dalle fiamme, in zona Sala Verde a Mazzaforno, vicino Cefalù: è stata trovata morta in un canalone vicino all’autostrada. La notizia è confermata dai carabinieri e dalla Protezione Civile. Non si conosce ancora il nome della vittima.
I vigili del fuoco, i forestali e i volontari della protezione civile hanno cercato di limitare i danni e da questa mattina nella zona alle porte di Palermo stanno operando tre canadair. Nel pomeriggio l’emergenza è scattata in viale Regione siciliana, la circonvallazione della città, con auto in fiamme, capannoni a fuoco, e il traffico bloccato: roghi che stanno tenendo in apprensione automobilisti e residenti nella zona compresa tra Bonagia, via Belmonte Chiavelli e Pagliarelli.
Un canneto è andato in fiamme nei pressi del ponte di Bonagia e le fiamme hanno investito una vettura. Il forte vento di siroccosta rendendo difficile l’intervento delle squadre di soccorso, al momento impegnate anche in decine di interventi: in via Messina Marine e nella zona di via Pitrè. Intanto, sempre a causa di un incendio, un tratto della A20 Palermo-Messina è stata chiusa nel tratto compreso tra gli svincoli di Cefalù e Castelbuono.
Per vigili del fuoco dunque sono state 24 ore difficili: decine le richieste di aiuto per roghi di vegetazione e sterpaglie in tutta l’Isola, a Messina, a Piazza Armerina (Enna), Altofonte, Gratteri dove il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole, Misilmeri, Piana degli Albanesi, Torretta e Prizzi. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è andato nella sala operativa del Corpo forestale per seguire, in tempo reale, l’evolversi della situazione.
E sull’emergenza incendi è intervenuto anche il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante. «Occorre organizzare una protesta generale davanti all’inerzia colpevole dei vari governi regionali. Mi dispiace tanto. Tra incendi e calo demografico avanza la desertificazione della Sicilia», ha detto esprimendo vicinanza agli abitanti di Gratteri, tra i comuni più colpiti. «Sono vicino alla comunità di Gratteri per l’ingente danno ambientale subito — ha detto il vescovo — ormai il fenomeno degli incendi è diventato insopportabile».Parole che non sono piaciute al governatore siciliano che ha accusato il prelato si fomentare una sommossa popolare.
Distrutte dal dolore le compagne di squadra. Cusack aveva firmato a luglio un nuovo contratto ed era anche responsabile marketing del club
Il calcio femminile inglese è in lutto per la scomparsa di Maddy Cusack, centrocampista dello Sheffield United, morta a 27 anni per motivi che non sono stati ancora resi noti. A comunicare la notizia è stato il club, che milita in Championship femminile, la serie B inglese. Che si è detto «devastato» e chiede «un periodo di privacy». Per la 27enne era la quinta stagione con lo Sheffield United, dopo aver firmato un nuovo contratto a luglio. Nella scorsa stagione aveva raggiunto la sua 100esima presenza col club (era la giocatrice con più presenze in rosa). Inoltre, era diventata anche responsabile marketing della società.
«Questa è una notizia straziante per tutti. Maddy aveva la posizione unica di far parte di numerosi team dello Sheffield United ed era popolare tra tutti coloro con cui entrava in contatto. La sua personalità e professionalità l’hanno resa un onore per la sua famiglia: ci mancherà molto», le parole strazianti di Stephen Bettis, a.d. del club. Anche il fratello della 27enne, Richard, ha voluto ricordarla sui social: «La mia bellissima sorella. Che tu possa riposare in pace, Maddy». Distrutte dal dolore le compagne di squadra: «Maddy, non sarò mai in grado di comprendere cosa sia successo – ha detto Hollie Barker –. Ho avuto il privilegio di condividere tutto con te: il campo, la tua amicizia, la pista da ballo e, soprattutto, i ricordi. Un giorno guarderò indietro e li rivivrò, amica mia, lo prometto. Mi mancherai così tanto». Così, invece, la baronessa Sue Campbell, direttrice del calcio femminile della FA: «A nome della FA, delle Leonesse, della Women’s Super League e del Women’s Championship, i nostri pensieri e le più sentite condoglianze vanno alla famiglia di Maddy, agli amici, ai compagni di squadra e a tutti allo Sheffield United. Maddy ha rappresentato anche l’Inghilterra a livello giovanile e le renderemo omaggio al momento opportuno. Siamo in contatto con il club e continueremo a offrire loro il nostro pieno supporto durante questo momento incredibilmente triste».
Ex presidente della Camera e ministro dell’Interno nel governo Prodi, parlamentare di lungo corso ed esponente della corrente “migliorista” del Pci, è stato il primo Capo dello Stato a essere eletto per un secondo mandato. Camera ardente domenica 24 settembre al Senato, poi funerali di Stato in forma laica
È morto l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Aveva 98 anni. Ex presidente della Camera e ministro dell’Interno nel governo Prodi, parlamentare di lungo corso ed esponente della corrente “migliorista” del Pci, è stato il primo Capo dello Stato a essere eletto per un secondo mandato. Si è spento alle 19, 45 del 22 settembre presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo in Roma.La Camera ardente sarà aperta al Senato.
Le sue condizioni si erano complicate – L’ex Capo dello Stato era ricoverato da tempo in una clinica della Capitale ma le sue condizioni si erano complicate negli ultimi giorni. Nato a Napoli il 29 giugno del 1925, è diventato Presidente della Repubblica – il primo a essere stato membro del Pci – il 15 maggio del 2006. È stato anche il primo a essere eletto per un secondo mandato, il 20 aprile 2013. Era stato eletto deputato per la prima volta nel 1953. È stato anche presidente della Camera (1992-1994) e ministro dell’Interno (1996-1998, primo Governo Prodi).
Era ricoverato da 4 mesi – L’ex Capo di Stato era ricoverato da 4 mesi. Accanto a lui, la famiglia e il consulente per la comunicazione, amico di una vita, Giovanni Matteoli. Al senatore a vita avevano staccato le macchine, che ne garantivano anche la respirazione, all’inizio della settimana, ma il suo cuore ha continuato a battere per giorni prima di fermarsi. I due figli Giulio e Giovanni, insieme alla moglie Clio Maria Bittoni, 89 anni, sono andati a trovarlo quasi ogni giorno. Era già da qualche anno che il Presidente emerito della Repubblica aveva problemi di salute. Era stato operato una prima volta all’addome all’ospedale Spallanzani di Roma il 21 maggio del 2022 e l’intervento era stato eseguito dall’equipe del professor Giuseppe Maria Ettorre. Un secondo intervento lo aveva subito subito dopo aver lasciato il Quirinale, all’inizio del 2015, dopo due anni dall’inizio del suo secondo mandato. Il 24 aprile del 2018, nove giorni dopo aver parlato con il nuovo Presidente delle Repubblica, Sergio Mattarella, durante le consultazioni avviate dopo le elezioni, era stato ricoverato al San Camillo per un improvviso malore. E qui era stato sottoposto ad un altro complicato intervento all’aorta eseguito dal professor Francesco Musumeci. Venne dimesso il 22 maggio.
La Camera ardente e i funerali di Stato – La Camera ardente per Napolitano verrà allestita a Palazzo Madama, come annunciato da Ignazio La Russa. Ed è probabile che venga organizzata già da domenica. A breve dovrebbe svolgersi un Consiglio dei ministri per decidere sui funerali di Stato che spettano di diritto ad ogni Presidente emerito della Repubblica. Ma che, secondo quanto si apprende, nel suo caso potrebbero essere laici, come quelli che aveva avuto Pietro Ingrao davanti al Palazzo di Montecitorio. Subito dopo la notizia del suo decesso sono state messe a mezz’asta le bandiere del Senato.
Il cordoglio di Mattarella: interprete fedele della Costituzione – A nome di tutti gli italiani, è stato il suo successore Sergio Mattarella a esprimere “il cordoglio dell’intera nazione”. “Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati, ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro. La sua morte mi addolora profondamente” e “rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione” scrive in un messaggio di cordoglio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Nella vita di Giorgio Napolitano – scrive ancora Mattarella – si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze. Dalla frequentazione, negli anni giovanili, dello stimolante ambiente culturale napoletano, all’adesione alla causa antifascista e del movimento comunista, all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle classi sociali subalterne, sino poi alla convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie, il presidente Napolitano ha interpretato significative battaglie per lo sviluppo sociale, la pace e il progresso dell’Italia e dell’Europa”. “Membro del Parlamento Europeo, e Presidente della sua Commissione Affari costituzionali, promosse il rafforzamento delle istituzioni comunitarie per un’Europa sempre più autorevole e unita. Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera dei Deputati, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati – aggiunge ancora il capo dello Stato – ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro”. “La sua morte mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione” conclude Mattarella.
Il Papa: Napolitano sempre alla ricerca del bene comune – Il Papa ricorda l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Marsiglia, dove si trova in viaggio. La sua morte “ha suscitato in me sentimenti di commozione e al tempo stesso di riconoscenza per questo uomo di Stato che, nello svolgimento delle sue alte cariche istituzionali, ha manifestato grandi doti di intelletto e sincera passione per la vita politica italiana, nonchè vivo interesse per le sorti delle nazioni”. “Conservo grata memoria degli incontri personali avuti con lui – ricorda il Papa in un telegramma alla moglie Clio Bittoni – durante i quali ne ho apprezzato l’umanità e la lungimiranza nell’assumere con rettitudine scelte importanti, specialmente in momenti delicati per la vita del Paese, con il costante intento di promuovere l’unità e la concordia in spirito di solidarietà, animato dalla ricerca del bene comune”.
Bandiere a mezz’asta al Comune di Napoli . “A nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la città, esprimo grande cordoglio per la morte del Presidente Giorgio Napolitano. Ha sempre difeso i principi fondamentali della Costituzione ed ha rappresentato Napoli ai massimi livelli con uno straordinario senso delle Istituzioni. In segno di lutto, ho subito disposto le bandiere a mezz’asta al Comune”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Le bandiere a lutto state esposte a Palazzo San Giacomo e al Palazzo di Via Verdi, sedi del Comune di Napoli.
Figc: minuto di raccoglimento su tutti i campi – Nel fine settimana un minuto di silenzio verrà dal mondo del calcio, che ebbe in Napolitano il tifoso più eccellente ai Mondiali vinti nel 2006. “Il mondo del calcio partecipa commosso al diffuso senso di cordoglio per la scomparsa di Giorgio Napolitano in virtù del suo alto e generoso servizio alla Repubblica. Straordinario tifoso della maglia azzurra, ne ha esaltato i valori e ne ha condiviso passione ed emozioni con tutti gli italiani in diverse occasioni. Per tutti noi resterà sempre il Presidente Campione del Mondo”. Così il n.1 della Figc Gabriele Gravina. Per ricordare e onorare Napolitano, la Figc ha disposto un minuto di raccoglimento da osservare prima dell’inizio delle gare di tutte le competizioni del weekend, da stasera fino ai posticipi di lunedì.
Il mondo delcalciopiange Giovanni Lodetti, ex centrocampista di Milan e Nazionale, scomparso oggi all’età di 81 anni. In carriera ha vinto 2 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, una Coppe delle Coppe, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Italia con la maglia rossonera, più un Europeo in maglia azzurra nel 1968.
Il Milandice addio a Giovani Lodetti – «Un amore infinito il suo per il Milan, per tutti i suoi compagni di squadra e amici rossoneri. Ha corso e lottato, ha vinto e vissuto con la maglia della sua vita, il Lodetti. Alla signora Rita e al figlio Massimo le condoglianze più sentite e sincere per la perdita dell’inimitabile Giuanin, il nostro indimenticabile Basletta». Così il Milan sul suo profilo X saluta Giovanni Lodetti, morto oggi all’età di 81 anni.
Un amore infinito il suo per il Milan, per tutti i suoi compagni di squadra e amici rossoneri. Ha corso e lottato, ha vinto e vissuto con la maglia della sua vita, il Lodetti. Alla signora Rita e al figlio Massimo le condoglianze più sentite e sincere per la perdita… pic.twitter.com/uiFnRZpMAq
Il cordogliodellaSampdoria – Cordoglio della Sampdoria per la morte di Giovanni Lodetti. L’ex centrocampista – ricorda il sito del club genovese, collezionò 132 presenze con i blucerchiati tra il 1970 ed il 1974. Classe 1942, approdò a Genova dal Milan nel ’70 in cambio di Romeo Benetti e 350 milioni di lire. Giocò ben 129 partite consecutive, buona parte della quali con la fascia da capitano.
Doppio allarme della Protezione civile per rischio meteorologico e idraulico: “State lontani da alberi, impalcature e cantieri. Mettete in sicurezza oggetti e vasi sui balconi”
Per la giornata di oggi venerdì 22 settembre la Protezione civile ha diramato una doppia allerta meteo in Lombardia: allerta gialla perforti temporali e raffiche di vento e allerta gialla per rischio idraulico legato ad alluvioni e allagamenti. A Milano c’è particolare apprensione per l’esondazione delSeveso, straripato nella notte del 15 settembre.
La Regione Lombardiascrive che “saranno maggiormente interessati i settori alpini, prealpini e di alta pianura. Le precipitazioni insisteranno per gran parte della giornata, dapprima sui i settori occidentali di Alpi e di Prealpi, quindi in rapida estensione anche ai restanti settori centro-orientali di Alpi e di Prealpi e parte della Pianura. Da metà pomeriggio-sera tendenza all’attenuazione”.
L’allarme del Comune di Milano– Il Comune di Milano ha raccomandato alla“cittadinanza di non sostare sotto gli alberi e le impalcature dei cantieri, dehors e tende. È importante provvedere alla messa in sicurezza di oggetti e vasi sui balconi e tutti i manufatti che possono essere spostati dal vento”. In vigore anche “il divieto di stazionamento nei pressi di alberi e piante con segni di danneggiamento”.
Cosa fare prima di un temporale – 1) Tiene sempre monitorato il meteo e limita gli spostamenti il più possibile. 2) Evita le zone soggette ad allagamenti: sottopassi, strade accanto agli argini di torrenti, ponti o passerelle. 3) Se vivi o lavori in zone a rischio esondazione, non sostare in locali seminterrati o situati al piano strada. 4) Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica e una radio a pile.
Cosa fare durante un’allerta meteo – 1)Stai al sicuro e non andare in cantine, garage, locali seminterrati, al piano strada e in mansarda. 2) Stailontano da vetri e finestre.3) In casa scollega i dispositivi elettronici dalle prese elettriche, i cortocircuiti sono frequenti e possono provocare incendi. 4)Chiudi le porte di cantine, seminterrati o garage, ma fallo solo se non ti esponi a pericoli. 5) Sta lontano dai fiumie non transitare a sostare su ponti, passerelle, argini di torrenti e sottopassi. 6) Se sei costretto a restare all’aperto allontanati dai punti che sporgono sensibilmente, come pali o alberi, e non cercarvi riparo. 7) Se sei in macchina riduci la velocità o fermati, ma allontanati da viali alberati o zone antistanti a ponteggi.
La Sicilia continua a bruciare, notte di incendi nel Palermitano
Sterpaglie e un capannone a fuoco nella zona di via Fichidindia e via San Ciro. Roghi anche ad Altofonte, Gratteri, Misilmeri, Piana degli Albanesi, Torretta e Prizzi
22 settembre 2023
Gli incendi tornano a flagellare Palermo e la sua provincia. Sono oltre 40 gli interventi dei vigili del fuoco il cui centralino è da ieri tempestato dalle telefonate per richieste di aiuto. Roghi di vegetazione e sterpaglie hanno colpito tutto il territorio provinciale. L’intero dispositivo di soccorso presente al Comando è stato impegnato per fronteggiare l’emergenza dettata dalle elevate temperature e dai venti di scirocco. E’ stato inoltre richiesto il supporto di una squadra aggiuntiva proveniente dal distaccamento di Piazza Armerina (Enna) e rinforzi sono arrivati anche da Agrigento e Ragusa. Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, si è recato nella sala operativa del Corpo forestale per seguire di persona, in tempo reale, la situazione degli incendi che sono tornati a devastare il territorio dell’Isola. Il governatore ha voluto ancora una volta dimostrare la gratitudine e il sostegno a tutti coloro che stanno profondendo un grande impegno in queste ore così difficili.
Nella prima serata di ieri quattro squadre sono state impegnate in via Fichidindia e via San Ciro per un incendio di sterpaglie e agrumeto in prossimità delle abitazioni. In via Fichidindia in fiamme anche un capannone. Altri interventi ad Altofonte, Gratteri, Gibilrossa, Misilmeri, Piana degli Albanesi, Torretta e Prizzi. Dalle prime luci dell’alba sono in volo 3 Canadair sulle località di Gratteri, Gibilrossa e Santa Cristina Gela. E ancora pompieri lungo l’a utostrada A29 all’altezza dello svincolo di Balestrate; Belmonte Mezzagno e Corleone. A Gratteri, a causa degli incendi, il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole, mentre a Palermo, per il caldo, sono diversi gli istituti che hanno anticipato l’uscita degli alunni.
Il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante ha espresso vicinanza per il vasto incendio che ha devastato il territorio e minacciato il borgo. Appena appresa la notizia, Marciante ha rivolto la sua preghiera a San Giacomo Apostolo, patrono di Gratteri, per la custodia dei cittadini e per il sostegno ai soccorritori. “Sono vicino alla comunità di Gratteri per l’ingente danno ambientale subito. Ormai il fenomeno degli incendi è diventato insopportabile. Occorre organizzare una protesta generale davanti all’inerzia colpevole dei vari Governi regionali. Mi dispiace tanto. Tra incendi e calo demografico avanza la desertificazione della Sicilia“.
Oltre 65mila denunce presentate all’Inail fra gennaio e luglio, la stima del peso del fenomeno. Lo studio di Confcooperative: cure, pensioni, indagini e danni. Solo a Milano 1,2 miliardi
Gli incidenti sul lavoro hanno avuto un impatto sull’economia lombarda per 3,6 miliardi di euro, solo nei primi sette mesi dell’anno. Un costo stimato, considerando le 65.465 denunce di infortunio presentate da gennaio a luglio 2023 e rilevate dall’Inail, che si traduce in un fiume di denaro (anche pubblico) andato in fumo per colpa della carenza di misure di sicurezza e dei mancati investimenti sulla prevenzione.
La fotografia, che analizza un risvolto poco esplorato del fenomeno, è scattata da Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia che, nel primo report sul tema diffuso ieri, ha messo sulla bilancia una serie di voci di costo: dai costi diretti, come la copertura della malattia e la perdita del reddito, a quelli indiretti, come il costo di inattività, gli straordinari, l’assistenza familiare, fino a quelli intangibili che riguardano il danno d’immagineo l’impatto psicologico sul lavoratore.
Il territorio maglia nera è la Città metropolitana di Milano, dove in sette mesi gli infortuni sono costati 1,2 miliardi di euro. Segue la provincia di Brescia (505 milioni), Bergamo (439,7 milioni) e Varese (299 milioni). Il minore costo si registra invece aLodi, con un impatto di 83,4 milioni di euro, e aSondrio (68,5 milioni). Il totale, considerando tutta la Lombardia, fa 3,6 miliardi di euro.
“Sono stime, ma servono per capire la dimensione del fenomeno, gli effetti sulla produttività dell’impresa, sulla salute dei lavoratori e sulle nostre tasche – spiega Marco Daniele Ferri, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia – perché i costi sociali, malattia e assistenza sanitaria, finiamo per pagarli anche noi“. Gli investimenti sulla sicurezza, oltre a salvare vite umane, fanno anche risparmiare denaro alle aziende e fanno crescere le produttività: “Ogni euro speso in prevenzione genera un valore più che doppio“.
Guardando i dati, nei primi sette mesi dell’anno si registra un calo del 22% degli infortuni sul lavoro rispetto al periodo gennaio-luglio dell’anno scorso. Un dato positivo solo all’apparenza, perché la percentuale con segno meno è dovuta all’effetto Covidsul comparto sociale e sanitario: le denunce di infortunio sono calate del 76%, a causa della “minor incidenza dei contagi professionali da Covid-19“.
Infortuni in calo anche in un settore ad alto rischio come trasporto e magazzinaggio (-31%), nelle industrie alimentari, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione. A segnare il dato peggiore il comparto industriale legato alla produzione di bevande, dove le denunce di infortunio crescono del 45%. Rilevante anche l’impatto del tessile, che vede un aumento in Lombardia del 22% nel settore del confezionamento e del 7% all’interno delle aziende classificate concodice Ateco C13legato all’industria tessile. Una situazione che resta, in generale, drammatica: nei primi sei mesi dell’anno, secondo l’analisi di Confcooperative, si sono registrati sei infortuni mortali ogni mille occupati.
La provincia in assoluto più virtuosa è Pavia, che fino a luglio registra un calo costante di denunce di infortuni sia in azienda sia in itinere, cioè neltragitto casa-lavoro. La crescita più consistente invece a Bergamo, Varesee Lodi. Un triste bilancio che si aggiorna mese dopo mese.
Ieri gli ultimi due gravi infortuni. Ad Asola, nel Mantovano, un operaio edile è caduto dal tetto di una palazzina durante lavori di ristrutturazione, riportando seri traumi. In una fattoria a Grontardo, nel Cremonese, un altro operaio si è ferito alla testa. Lo ha colpito una lunga asse di legno che stava trasportando, e gli è sfuggita di mano quando è entrata in contatto con un grosso ventilatore utilizzato per areare le stalle. “La sicurezza sul lavoro non può essere un mero adempimento di procedure – conclude Ferri – ma rappresenta un investimento essenziale per garantire l’integrità e la sostenibilità dell’azienda stessa“.
La Juventus con i conti in rossofa slittare l’approvazione del bilancio. È stata infatti spostata al periodo compreso tra il 2 e il 6 ottobre la riunione del consiglio di amministrazione della Juventus, originariamente prevista tra il 18 e il 22 settembre. La Juventus ha anche annunciato che «l’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione, inter alia, del bilancio d’esercizio al 30 giugno 2023, prevista per la terza decade del mese di ottobre 2023, si terrà nella terza decade del mese di novembre 2023». Il club ha spiegato che questa decisione è dovuta a «ragioni tecniche»: è il primo bilancio della nuova dirigenza, che vuole fare le cose nel migliore dei modi. La società, si legge nella nota, «comunicherà tempestivamente al mercato le date definitive degli eventi societari per cui sia stato fornito solamente l’intervallo temporale nonché eventuali variazioni». Ma i dati principali sono già stati comunicati a Exor, che controlla il club bianconero con il 63,8% delle azioni: la perdita registrata è di 110 milioni di euro.
Nell’esercizio 2021-22 il club bianconero ha registrato una perdita record di quasi 240 milioni di euro, più di 600 milioni di euro in cinque anni, dopo aver registrato l’ultima volta un utile netto nel 2016-2017. Che diventano 710 dall’arrivo di Ronaldo se si aggiunge l’ultimo rosso di 110 milioni: la squadra presieduta da Gianluca Ferrero ha infatti chiuso il suo primo semestre (luglio-dicembre 2022) con una perdita di 29,5 milioni di euro quindi si avvia a chiudere il bilancio al 30 giugno con un deficit di 110 milioni.
Il Marsiglia nei prossimi quattro giorni affronterà l’Ajax in Europa League e il Psg in campionato. Lo farà senza un allenatore e senza gran parte della dirigenza, che si è dimessa dopo il violento faccia a faccia avuto con gli esponenti del tifo organizzato.
A Marsiglia venerdì e sabato ci sarà Papa Francesco che, in visita per gli incontri del mediterraneo sui migranti, celebrerà una messa davanti a quasi 60mila persone all’interno del Velodrome, lo stadio dell’iconica squadra di calcio, fra le più titolate del Paese, nonché unica formazione francese ad aver vinto la Champions League.Da quelle parti, però, si parla poco di un appuntamento a suo modo storico (è la prima volta che un Pontefice va a Marsiglia in tempi moderni),perché tutta la scena se la sta prendendo il calcio, appunto, con il club di casa che sta vivendo un vero e proprio caos.
Minacce di morte e dimissioni: che cosa è successo – Basti pensare che nei prossimi quattro giorni il Marsiglia affronterà Ajax(Europa League) e il «derby» con il Psg(in Ligue 1) senza un allenatore, un presidente e un direttore sportivo. E quindi, chi andrà in panchina? Chi parlerà ai giornalisti? Chi viaggerà della dirigenza insieme alla squadra? Domande nate nel pomeriggio di lunedì quando, dopo un faccia a faccia fra società ed esponenti del tifo organizzato alla Commanderie (il centro sportivo), si sono dimessi contemporaneamente il presidente Pablo Longoria (che poi spiegherà di aver fatto solo un passo indietro, senza nessun atto ufficiale), il direttore sportivo Javier Ribalta, il direttore generale Pedro Iriondo e il direttore finanziario Stéphane Tessier. Colpa delle «minacce di morte», come spiegato dai protagonisti, avanzate durante l’incontro dai capi ultras che, furiosi per l’avvio di stagione della propria squadra, hanno inoltre accusato Longoria di clientelismo e appropriazione indebita finanziaria, tanto da costringerlo («Per tutelarmi», ha spiegato in una lunga intervista a La Provence) a consegnare i propri conti bancari, i contatti telefonici, e le mail personali al gruppo capitanato dal proprietarioMcCourt in modo che potesse valutarne la correttezza delle operazioni.
Marcelino, che crisi dopo Tudor – «I limiti sono stati superati, durante l’incontro ho potuto parlare per due minuti, poi mi hanno attaccato», lo sfogo di Longoria, messo spalle al muro dagli ultras («O te ne vai o sarà guerra»), quando invece il suo indice di popolarità presso i tifosi marsigliesi è ancora molto alto (la petizione lanciata per confermarlo alla presidenza ha superato le 30mila firme). Un atto di amore malgrado i tanti errori commessi di recente. Dopo il bel terzo posto della scorsa stagione, infatti, l’ex allenatore Tudor (accostato in passato anche alla Juve come successore di Allegri) a giugno è stato sostituito con Marcelino, tecnico dalle idee opposte che ha voluto imporre a tutti i costi il 4-4-2 (il predecessore giocava con la difesa a tre) malgrado le caratteristiche non compatibili dei suoi giocatori. Alcuni dei quali, come Aubameyang, totalmente irriconoscibili.
«Questa maglia o ve la sudate o ve la togliete» -Da qui l’avvio a rilento in campionato (9 punti in 5 giornate) e soprattutto la mancata qualificazione in Champions League, con il k.o nel terzo turno preliminare per mano del non irresistibile Panathinaikos. La situazione è poi degenerata dopo l’ultima partita di campionato contro ilTolosa, un deludente 0-0 casalingo più vicino a trasformarsi in una sconfitta che in una vittoria. Nell’immediato post gara alcuni tifosi hanno fatto irruzione negli spogliatoi, entrando quasi a contatto con i giocatori: «Questa maglia o ve la sudate o ve la togliete». Da lì il faccia a faccia con presidente e dirigenti di lunedì, le dimissioni di massa e gli interrogativi sul futuro. Il proprietarioMcCourt (che acquistò il club nel 2012 per 40 milioni di euro dopo la turbolenta e discussa avventura in Mlb alla guida dei Los Angeles Dodgers) si è attaccato al telefono per cercare di placare gli animi e per invitare i protagonisti della storia a non prendere decisioni affrettate. Intanto, senza punti di riferimento in campo e indebolito da una crisi interna che inevitabilmente si ripercuoterà sul morale della squadra, il Marsiglia inizierà questa sera contro l’Ajax il proprio cammino in Europa League.
L’ex esterno d’attacco dell’Inter si è infortunato durante l’ultimo allenamento con la squadra londinese, allenata da Ange Postecoglu.
Ivan Perisic si è fermato durante l’ultimo allenamento del Tottenham, e la diagnosi è di quelle che non lascia scampo:rottura del crociato destro e operazione già programmata. La stagione è a fortissimo rischio dopo poco più di un mese.
Da quello che trapela dal club londinese, l’allenamento in cui il croato ha riportato la rottura del crociato era un “esercitazione senza contatto fisico”. Il grave, inoltre, infortunio potrebbe significare la fine dell’avventura al Tottenham di Perisic, il cui contratto è in scadenza alla fine di questa stagione, che lo ha visto partire come una seconda scelta nelle gerarchie del tecnico Postecoglu, capace di raccogliere 13 punti nelle prime cinque partite di Premier League.
In estate, infine, sembrava tutto fatto per un suo ritorno in Croazia con la maglia dell’Hajduk Spalato, dove ha mosso i primi passi da calciatore nelle giovanili prima del trasferimento in Francia al Sochaux che lo ha lanciato nel calcio dei grandi. In quelle stesse settimane si era vociferato di un suo possibile ritorno all’Inter favorito dalla situazione contrattuale. Ora Perisic ha in mente solamente il recupero da questo problema fisico che lo terrà fuori dal campo per diversi mesi, ma il suo affetto verso i colori nerazzurri, indossati dal 2015 al 2019, non è mai stato nascosto, neanche nel suo momento del suo addio, che aveva onorato con un messaggio social che recitava: «Me ne vado sentendomi onorato di aver fatto parte di questo club. Con tante emozioni nel cuore, vi lascio dicendo… ‘È una gioia infinita, che dura una vita, Pazza Inter, amala’».
Tornano in Consiglio dei Ministri il disegno di legge sulla sicurezza stradale e la delega per la riforma del codice della strada, con le nuove strette su guidatori ubriachi, drogati e distratti dal telefono.
Con l’esame definitivo e il via libera di oggi, il disegno di legge potrà cominciare a ottobre il suo iter parlamentare. Le novità riguardano soprattutto la guida in stato di ebbrezza e dopo l’assunzione di stupefacenti, con un inasprimento delle pene per i recidivi.
TELEFONINI E GUIDA PERICOLOSA – Stop per chi al volante si fa distrarre dal cellulare: il ddl prevede il ritiro della patente da 15 giorni a due mesi e una sanzione fino a 1.697 euro. In caso di recidiva la multa lievita fino a 2.588 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti. Patente sospesa anche per chi è trovato a guidare contromano o passa col rosso.
CONTROLLI DA REMOTO E MULTE SALATE – Nel nuovo ddl spunta l’ipotesi di usare accertamenti da remoto per multare chi non dà la precedenza a pedoni e ciclisti, chi parcheggia negli stalli riservati a mezzi pubblici, polizia, vigili del fuoco, servizi di soccorso, veicoli elettrici e carico-scarico. La Conferenza Unificata ha poi chiesto e ottenuto di aumentare le sanzioni in alcune casistiche, come la sosta nei parcheggi per i disabili (la multa sarà da 330 fino a 990 euro) e nelle corsie o fermate degli autobus (multa da 165 a 660 euro).
ECCESSO DI VELOCITA’ – Su proposta dei sindaci aumentano le sanzioni per eccesso di velocità, che potranno raggiungere i 1.084 euro, con sospensione della patente da 15 a 30 giorni per chi in città supera i limiti due volte in un anno.
GUIDA IN STATO DI EBBREZZA – Chi è già stato condannato e viene trovato di nuovo con un tasso alcolemico tra 0,5 e 1,5 dovrà rispettare lo 0 come nuovo limite e dovrà rinnovare la patente con una nuova visita medica. Per lui le pene per guida in stato di ebrezza sono aumentate di un terzo e gli è proibito circolare senza aver installato sulla sua macchia e a sue spese l’alcolock, il dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero.
GUIDA SOTTO STUPEFACENTI – Chi viene trovato alla guida drogato, invece, non dovrà più necessariamente essere in uno stato di alterazione psico-fisica, ma basterà che risulti positivo ai test perché scatti la revoca della patente e la sospensione di tre anni.
BICI E MONOPATTINI –Più tutele per i ciclisti: oltre all’aumento delle piste ciclabili scatta l’obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro e mezzo di distanza quando sorpassano una bicicletta. Cattive notizie, invece, per chi possiede un monopattino: targa, casco e assicurazione saranno obbligatori. Per chi circola senza i documenti necessari la multa oscillerà tra i 100 e i 400 euro. Obbligatori anche gli indicatori luminosi di svolta e freno, pena una sanzione tra i 200 e gli 800 euro. I monopattini in sharing dovranno bloccarsi automaticamente quando escono dall’area consentita.
ZTL E AUTOVELOX – Il disegno di legge introdurrà anche maggiori specifiche sulle aree Ztl, norme per la sicurezza dei passaggi a livello ferroviari, regole più severe per la sosta vietata e omologazioni anti-truffa per gli autovelox, che non dovranno essere posizionati in punti strategici solo “per fare cassa“, come ha dichiarato il ministro Salvini.
GIOVANI – La cronaca recente ha spinto il ministro dei trasporti Matteo Salvini a prevedere nuove strette anche per i giovani. Per i neopatentati il divieto di guidare supercar salirà da uno a tre anni, mentre i minorenni trovati alla guida ubriachi o drogati non potranno prendere la patente fino ai 24 anni.
EDUCAZIONE – Previsto in ddl anche un programma di educazione ai giovani, che comprende un bonus di due punti per i ragazzi che a scuola frequenteranno corsi sulla sicurezza stradale.
Sciame sismico nella notte nella zona di Marradi, Firenze, epicentro del terremoto di magnitudo 4.9 di lunedì. Secondo le registrazioni dell’Ingv la scossa più forte dello sciame è stata di magnitudo 3.2. E il Comune di Marradi su Facebook fa sapere che in seguito allo sciame sismico le scuole rimarranno chiuse.
“Visto l’andamento dello sciame sismico di questa notte – si legge – in via precauzionale si predispone nuovamente la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale di Marradi per la giornata di oggi mercoledì 20 settembre“.
Terremoto in Appennino. Un’altra notte da incubo: “Molti dormono in auto, temono che crolli tutto”
Gli abitanti di Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena, sono sfollati nel palazzetto dello sport a causa del terremoto. Quasi la metà dei residenti non è rientrata a casa e molti hanno preferito dormire nelle loro auto. Anziani, giovani, mamme con bambini: tutti vivono con l’incubo che la terra possa tornare a tremare.
È una notte gravata dall’incubo che la terra torni a tremare quella che viviamo con gli abitanti di Tredozio, sfollati nel palazzetto dello sport.Il comune – 1.100 residenti, sulle montagne in provincia di Forlì-Cesena – è il più danneggiato dal terremoto di lunedì mattina, nonostante disti dieci chilometri dall’epicentro del sisma, localizzato a Marradi, in Toscana. Dei quattrocento che non sono rientrati a casa (quasi la metà dei residenti in paese) una settantina ha scelto di passare la notte al palasport. Gli altri? Auto o ospiti di amici.
Il via vai verso le cucine è intenso, ma sulle brandine si contano appena una trentina di persone: all’esterno, nel parcheggio colmo di auto, si notano oltre i finestrini facce assonnate, schermi di telefonini, sedili trasformati in letti. “Molti hanno preferito dormire nella loro vettura“, confida Sergio Turchi, volontario della Protezione civile e lui stesso evacuato. “La paura di avere un tetto che scuote sopra la testa è ancora troppo forte“. La conferma poco prima di mezzanotte, quando il chiudersi di un portone provoca una forte vibrazione, quanto basta perché i più impressionabili fuggano in mezzo al prato. “Era solo una porta“, si ripetono a vicenda Rachele e Silvia, giovanissime ma alla loro seconda esperienza da sfollate, dopo quella causata dalle frane. All’interno della struttura c’è chi rimane vigile, come Edoardo Poggiolini, 95 anni, che seduto sulla brandina guarda dormire la moglie Elena Ferrini, 83enne. Durante la notte la figlia Silvia, insieme alla nipote, arriva per portargli le sue stampelle, che nella concitazione della fuga dall’abitazione erano rimaste all’interno. “Grazie“, risponde lui. “Non ho bisogno di nient’altro, andate a dormire“.
Non è il più anziano ad avere trovato ospitalità: Giuseppe ‘Pinuccio’ Bonaccorsi, 98 anni, geologo in pensione, è sempre stato abituato a vivere da solo, in autonomia, e anche qui rifiuta cortesemente le troppe attenzioni. “Me ne intendo, ho capito subito che dovevo andarmene“.
Poco lontano Cinzia, una giovane mamma, racconta di essere riuscita a portare qui quello che è l’unico arredo davvero irrinunciabile per lei e per la sua bambina Diletta, di circa un anno d’età: “Il suo box – spiega –. Per lei è quasi come essere nella sua cameretta“. All’esterno, fra i Vigili del fuoco e i volontari della Protezione civile – a loro volta terremotati – si passa la notte in piedi, fra un caffè e l’altro, aiutando i compaesani. Matteo Bendoni e Cristina Tamas raccontano di essere in servizio pressoché ininterrottamente da maggio: le loro divise gialloblù sono quasi una seconda pelle. “La vallata è costellata di frane: alla minima pioggia dobbiamo essere pronti per entrare in azione. Il terremoto ha cambiato la prospettiva, ma noi siamo ancora qua“. Tredozioè un paese fantasma: nella notte appena poche figure si aggirano per le strade deserte. Don Massimo Monti dal sagrato della sua chiesa fissa lo sguardo sul plesso scolastico. “Abbiamo lottato contro le frane senza lasciarci sopraffare, ma – ammette la sindaca Simona Vietina – perdere la scuola sarebbe davvero un colpo troppo duro“. In piazza si nota un’ombra in lontananza: una donna, residente proprio sotto la Torre civica a rischio crollo, nel cuore della zona rossa, ammette di sfuggita di non essere riuscita a voltare le spalle alla casa di famiglia. “E poi ho paura degli sciacalli“. Solo don Massimo si avventura a pochi passi dalla zona rossa, per osservare di nuovo le profonde crepe che circondano come un’aureola la volta della facciata della chiesa. Lo scricchiolio delle scarpe sui calcinacci è l’unico rumore udibile in un paese dove tutti vivono col fiato sospeso.
L’Uefa ha messo sotto la lente d’ingrandimento i rapporti fra il club di Nasser Al-Khelaïfi e i club della penisola araba che hanno visto l’approdo di Marco Verratti, Abdou Diallo e Julian Draxler
I rapporti fra Paris Saint Germain e il Qatar finiscono nel mirino della Uefa. Come riportato da “L’Équipe“, le cessioni di Marco Verratti, Abdou Diallo e Julian Draxler hanno fatto scattare l’allarme fra le stanze del massimo organo del calcio europeo che ha deciso di indagare sui rapporti fra la società e il ricco paese mediorientale. Che ha portato nelle casse dei parigini 80 milioni di euro nell’ultima sessione di mercato.
Non si tratta della prima volta per il club parigino di proprietà del fondo di investimento Qatar Sports Investments, attualmente proprietario al 100% della società transalpina, che già in passato si è vista bloccare dalla Uefa alcuni contratti di sponsorizzazione con società qatariote (BeIN Sport,Qatar Tourism,Aspetar) in quanto le due parti in causa sarebbe direttamente correlate fra loro.
Una situazione simile a quanto accaduto per le cessioni di Verratti e compagni secondo l’ente di stanza a Nyon che sta indagando sulla vicinanza tra il Psg e i club che hanno acquisito i cartellini dei calciatori e il relativo diritto alle prestazioni sportive degli stessi.
Qualora la correlazione fosse confermata, la squadra di Luis Enrique andrebbe incontro a una violazione del Fair Play Finanziario con il rischio di congelare i trasferimenti dei tre calciatori verso i club della penisola araba.
I collaboratori diNasser Al-Khelaïfi hanno immediatamente smentito l’indiscrezione puntualizzando sulle pagine di “L’Équipe” come le transizioni siano state effettuate all’insegna della legalità e trasparenza, tuttavia non si fermano le politiche sul calcio arabo.
CEFERIN INTERVIENE SUL CASO ARABIA SAUDITA – Oltre al Qatar, preoccupa l’Uefa soprattutto l’Arabia Saudita e in questo caso è intervenuto direttamente il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin che, in un’intervista rilasciata a un quotidiano sloveno, ha confermato come non vi sia stata alcuna proposta in merito a una collaborazione fra l’istituzione europea e lo stato saudita. “Nessuna offerta o invito. Si dice che l’Arabia Saudita vorrebbe moltissimo ospitare la finale di Champions League o che i suoi club giocherebbero addirittura in Champions League, ma questo mi arriva sempre attraverso intermediari. A volte leggo su media molto ‘credibili’ che stiamo già parlando di una totale assurdità – chiosa il numero uno del calcio europeo -. La Champions League si giochera’ in Europa e vi parteciperanno le squadre dei paesi membri della Uefa. Non abbiamo nemmeno detto una parola sulle altre opzioni“.
Ceferin ha approfondito anche l’argomento su un futuro sorpasso da parte del calcio arabo rispetto a quello europeo a livello di notorietà dopo il trasferimento di fuoriclasse come Cristiano Ronaldo, il tutto facendo un paragone con il movimento cinese che prima dell’avvento del Covid provò a fare man bassa nel Vecchio Continente. “Penso che questa storia dell’Arabia Saudita avrà vita relativamente breve. Ho già detto più volte che secondo me questo è l’approccio sbagliato allo sviluppo del calcio. Inserendo calciatori che hanno praticamente finito la carriera in Europa non si sviluppa il calcio. La Cina ha fatto la stessa cosa anni fa, ma la sua nazionale non è riuscita a qualificarsi per la Coppa del Mondo – ha concluso il dirigente sloveno –. Si può davvero parlare di un altro livello, almeno in termini di nomi, ma non si tratta di un livello molto diverso a livello di soldi. Carlos Tevez, che era un grandissimo calciatore, all’epoca aveva già un contratto da 100 milioni in Cina. Probabilmente oggi i numeri sono un po’ più alti, ma non vedo giovani stelle come Erling Haaland e Kylian Mbappe interessati ad andare in Arabia Saudita“.
M5 ferma per diversi minuti e rallentamenti delle corse. Ora la situazione pare tornata alla normalità
L’Azienda Traporti Milanesi ha reso noto attraverso un comunicato diffuso sui propri canali ufficiali due ore prima della sfida che “i tifosi hanno vandalizzato un treno, costringendoci a fermare la circolazione per diversi minuti. M5 fortemente rallentata“. Quindi, un avviso agli utenti: “Considerate maggiori tempi di viaggio“.
RITARDI – Per circa mezzora ci sono stati ritardi nella frequenza di passaggio della metropolitana, generalmente di quattro minuti in questa fascia oraria; il regolare transito è stato poi ristabilito poco dopo le 17. Ci sono stati diversi precedenti in tal senso, causati però dai sostenitori ospiti: è accaduto, ad esempio, due volte nello scorso ottobre; a rendersi protagonisti di questi atti di inciviltà erano stati i tifosi del Barcellona (insegna danneggiata della fermata Cairoli) e del Chelsea (bloccate le porte dei treni della M5).
Al lavoro 8 squadre dei vigili del fuoco per spegnere il rogo
Un furioso incendio è divampato nella tarda serata di ieri a Villanova d’Ardenghi, a pochi chilometri da Pavia, in un capannone del polo industriale trattamento Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) del Gruppo Mercantile Servizi.
La sede legale dell’azienda si trova a Trezzano sul Naviglio (Milano), la direzione generale a Milano. Otto squadre dei vigili del fuoco sono rimaste al lavoro tutta la notte per spegnere il rogo, e anche questa mattina per l’intervento di smassamento e messa in sicurezza dell’area.
Le fiamme hanno distrutto completamente il capannone. Nessuna persona è rimasta coinvolta. Sono in corso accertamenti per stabilire le cause del rogo.
Il difensore deferito il 26/7/2022 e assolto il 7/11 dal Tna
Si è conclusa dopo 13 mesi l’odissea di José Palomino, assolto definitivamente dall’accusa di assunzione di sostanze dopanti dal Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna. Trovato positivo al Clostebol Metabolita, uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone, durante un controllo nel precampionato nel luglio 2022, il difensore dell’Atalanta, che ha sempre puntato sulla tesi difensiva dell’assunzione involontaria (tramite pomata), era stato in un primo tempo deferito da Nado Italia e rinviato a giudizio dal procuratore Pierfilippo Laviani il 26 dello stesso mese.
Assolto dal Tribunale Nazionale Antidoping il 7 novembre 2022, tre giorni dopo l’udienza, Palomino è stato costretto al passo successivo dal ricorso presentato dalla stessa Procura Nazionale Antidoping. Il Tas renderà noto a breve il dispositivo.
È di nuovo il momento di postare sui social avvertimenti privi di significato e valore legale, per bloccare una cosa che non sta succedendo e impedire a Facebook di fare una cosa che gli abbiamo già dato il permesso di fare
Nel 2020non autorizzavamo le scuole a “isolare mio figlio se dovesse presentare improvvisamente qualche linea di febbre”, perché “nessun personale sanitario può prelevare mio figlio da scuola in mia assenza traumatizzandolo!”. L’anno scorsonon autorizzavamo “Facebook/Metao nessuna delle organizzazioni legate a Facebook/Meta a usare le mie immagini, informazioni, messaggi o post”, fra l’altro “né in passato né in futuro”, come se potessero viaggiare indietro e avanti nel tempo.
E quest’anno? Quest’anno gli italiani hanno deciso che “non do il permesso a Facebook di addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account” e anche “non concedo a Facebook o a nessuna entità associata a Facebook il permesso di usare le mie foto, informazioni, messaggi o pubblicazioni”, ovviamente “passate e future”.
È vero che Facebook ha intenzione di diventare a pagamento e “addebitare 4,99 dollari al mese”? No. Se fosse vero, basterebbe un post per impedirlo? Ovviamente no.
So now there doing it, we just seen on Channel 13 News that Facebook is charging all user’s starting Monday. You can do a opt-out by this. Hold your fingers over and copy, it can’t be a share they will know:
I do not give permission to Facebook to charge 4.99$ a month to my acco
Che cosa stiamo postando su Facebook – Non è un fenomeno solo italiano, va detto: questa bufala, sul fatto che Facebook starebbe per diventare a pagamentoe che basterebbe un post (su Facebook) per impedire questo cambiamento, circola più o meno ovunque il social network di Zuckerberg è accessibile.
Ci sono alcune varianti, che è fra l’altro il primo, fondamentale segnale d’allarme sulla veridicitàdi quello che si sta leggendo: se una storia non è coerente nei vari posti in cui viene raccontata, se non è consistent, allora qualche dubbio dovrebbe venire. Così come se è recurrent, cioè se si ripete nel tempo, se ritorna anno dopo anno: secondo i colleghi di Snopes, di questa del “non autorizzo” ci sonotracce che risalgono addirittura al 2009. E anche per questo è ampiamente falsa.
Per capirlo da soli è sufficiente leggere il post che in questi primi giorni di settembre sta venendo ripubbliccato a raffica da migliaia di persone. Lo riportiamo qui sotto per intero, togliendo le parti in maiuscolo ed evidenziando quelle più risibili.
“Anch’io sto disattivando! Così ora lo stanno facendo, appena annunciato su Channel 4 News. Facebook addebiterà a tutti gli utenti a partire da lunedì. Puoi fare un’opt-out facendo questo. Tieni il dito su questo messaggio e copialo. Non si può condividere. Non do il permesso a Facebook di addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account, anche tutte le mie foto sono di mia proprietà e NON di Facebook!!! Un ringraziamento speciale a Larry per questo consiglio legale e a Tim Barker per aver pubblicato queste informazioni. A causa del fatto che tutti stanno lentamente venendo dirottati, sì dirottati non hackerati, stanno dirottando i nostri account, ora ancora di più. Giusto in caso di avviso: un avvocato ci ha consigliato di postare questo. La violazione della privacy può essere punita dalla legge. Nota: Facebook Meta è ora un ente pubblico. Tutti i membri devono pubblicare una nota come questa. Se non pubblichi un comunicato almeno una volta, si capisce tecnicamente che stai consentendo l’uso delle tue foto, così come le informazioni contenute negli aggiornamenti di stato del tuo profilo. Dichiaro che non do a Facebook Meta il mio permesso di usare nessuno dei miei dati o foto personali”
Ancora: “Copia e incolla, non condividere. Sto ricevendo più post pubblicitari di vendita che post degli amici. Tieni il dito ovunque in questo post e clicca su Copia. Vai alla tua pagina dove dice A cosa stai pensando. Tocca il dito ovunque nel campo vuoto. Clicca Incolla. Questo aggiorna il sistema. Ricordatevi che domani inizia la nuova regola di Facebook (alias nuovo nome Meta) dove possono usare le tue foto. Non dimenticate che la scadenza è oggi!!! Non concedo a Facebook o a nessuna entità associata a Facebook il permesso di usare le mie foto, informazioni, messaggi o pubblicazioni, passate e future. Con questa affermazione, avviso Facebook che è severamente vietato divulgare, copiare, distribuire o intraprendere qualsiasi altra azione contro di me in base a questo profilo”.
Perché è una bufala: i passaggi che non tornano -Al netto del fatto che sarebbe sufficiente il buon senso per capire che non può bastare un post su un qualsiasi social networkper avere una qualsivoglia difesa legale contro qualcosa o per impedire a un’azienda di decidere che cosa vendere o a quanto (perché allora si potrebbe travolgere Netflix di post contrari a ogni aumentodelle tariffe, per esempio), nel testo ci sono tanti punti dubbi oppure oggettivamente falsi.
Per esempio, il fatto che l’inesistente Channel 4 News che sarebbe la fonte della notizia, in altri Paesi è Channel 13 News. Ancora: il riferimento temporale “a partire da lunedì”, poche righe più sotto nello stesso post diventa “domani inizia la nuova regola di Facebook”. Inoltre: è falso che “Facebook Meta è ora un ente pubblico” e anche è falso che “se non pubblichi un comunicato almeno una volta, si capisce tecnicamente che stai consentendo l’uso delle tue foto”, perché questa è una cosa che si consente a Facebook nel momento esatto in cui ci si registra su Facebook.
Che cosa può fare Facebook con le nostre foto – In questa storia c’è un fondo di verità, come sempre c’è un fondo di verità in tutte le favole: Meta starebbe davvero pensando di creare una versione di Facebook a pagamento(e senza pubblicità personalizzata) per la sola Unione europea. Ma ovviamente questo cambiamento non avverrebbe dall’oggi al domani, non sarebbe opt-in (nel senso che non si sarebbe automaticamente trasferiti alla versione pay) e sarebbe probabilmente facoltativo utilizzarla. Ma soprattutto: è solo un’ipotesi e non c’è alcunché di concretoper il momento.
Al di là di questo e ribadendo che, se anche fosse tutto vero, un post non servirebbe a nulla, va sottolineata soprattutto una cosa. Cioè quello che Facebook può fare con le foto che vengono condivise sulla sua piattaforma, che sembra uno dei punti che più stanno a cuore a chi diffonde questa bufala. Scoprirlo non è difficile (ma potrebbe essere più facile): è sufficienteaccedere al Policies Center, cioè la pagina dei regolamenti della creatura di Zuckerberg. Qui, al punto 3.1 dei Terms of Service, si legge sì che “alcuni contenuti che condividi, come foto o video, potrebbero essere protetti dalle leggi sulla proprietà intellettuale” e che “mantieni la proprietà dei diritti di proprietà intellettuale su tutti i contenuti che crei e condividi su Facebook”, ma si legge anche un’altra cosa, scritta chiaramente.
Si legge che “pur tuttavia, per fornire i nostri servizi, abbiamo bisogno che tu ci fornisca alcune autorizzazioni legali per utilizzare questi contenuti”. Autorizzazioni che vengono fornite quando ci si iscrive a Facebook e che significano questo: “Quando condividi, pubblichi o carichi contenuto coperto da diritti di proprietà intellettuale su o in connessione con i nostri prodotti, ci concedi una licenza non esclusiva, trasferibile, sub-licenziabile, esente da royalty e mondiale per ospitare, utilizzare, distribuire, modificare, eseguire, copiare o visualizzare pubblicamente, tradurre e creare opere derivate dai tuoi contenuti”. Ad esempio: “Se condividi una foto su Facebook, ci dai il permesso di archiviarla, copiarla e condividerla con altri”.
Questa cosa dovrebbe essere ben chiara, ed è curioso che dopo tutti questi anni ancora non lo sia: Facebook può già fare praticamente qualsiasi cosacon i contenuti che gli affidiamo e anche trasferirli a chiunque. E non c’è “non autorizzo” che tenga.
I messaggi di IT-alert arriveranno contemporaneamente alle ore 12 di martedì 19 settembre
Il sistema di allarme pubblico manderà un messaggio a telefoni e smartphone Android e iPhone: non serve app, né registrazione
Domani 19 settembre,alle ore 12 in punto, i telefoni di tutte le persone presenti sul territorio della Lombardia squilleranno emettendo un segnale di allarme. Si tratta della prova generale di funzionamento dell’IT-alert, il servizio pubblico gestito dalla Protezione civileche in caso di grave emergenza o evento catastrofico allerta tutte le persone potenzialmente coinvolte, in modo da minimizzare l’esposizione al pericolo.
Nulla di cui preoccuparsi, dunque, se martedì sul proprio smartphone (sia Android che iPhone) si riceve un messaggio di testo accompagnato da un suono forte e ben riconoscibile (diverso dalle classiche suonerie). Fa parte dellafase di sperimentazione che è già avvenuta in diverse regioni italiane. Per il funzionamento dell’IT-alert non è necessario registrarsi da nessuna parte, né scaricare alcuna applicazione. Il sito ufficiale ha aperto una pagina per rispondere alle domande più frequenti degli utenti.
Cosa fare quando si riceve l’IT-alert – Quando si riceve l’IT-alert è sufficiente chiudere il messaggio. Chi è in grado, specifica la Protezione civile, può “compilare il questionario in modo da fornirci utili indicazioni per implementare il sistema”.
Come funziona – Sul sito del sistema nazionale di allarme pubblico si spiega che “ogni dispositivo mobile connesso alle celle delle reti degli operatori di telefonia mobile, se acceso, può ricevere un messaggio IT-alert. Grazie alla tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati all’interno di un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza. Il cell-broadcast funziona anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica”.
La questione privacy – Questo sistema è stato validato dal Garante per la protezione dei dati personale e non rappresenta un rischio per la privacy. “Nessun dato personale di chi riceve il messaggio – spiega l’autorità – viene in alcun modo trattato (raccolto, archiviato, consultato, eccetera)”. Questa tecnologia consente agli operatori telefonici “di inviare messaggi a chiunque – indistintamente e impersonalmente – si trovi in prossimità dell’area interessata coperta da specifiche celle di trasmissione della rete cellulare di uno specifico territorio”.
Chi attiva l’IT-alert in caso di emergenza – Nel caso di un evento climatico estremo, una catastrofe o un rischio per l’incolumità pubblica, è il Dipartimento della Protezione Civileche può attivare i messaggi IT-alert. Tutti i dipartimenti regionali si stanno attrezzando in tal senso.
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.8 ha fatto tremare Firenze e molte zone della Toscana e dell’Emilia prima dell’alba, alle 5.10.
La scossa di terremoto alle 5.10 di lunedì 18 settembre, magnitudo di 4.8. Epicentro a Marradi: al momento non risultano danni o feriti ma scuole chiuse e rallentamenti ferroviari. Interrotta la linea dell’Alta Velocità
Al momento non si registrano danni a cose o persone.
L’epicentro del terremoto – si legge nella nota Ingv – è stato individuato a circa 3 km a Sud Ovest del comune di Marradi (FI), circa 42 km circa a nord di Firenze.
Lo sciame sismico – Nella stessa area del Mugello, colpita all’alba dal terremoto, alle 4.38, circa 30 minuti prima del terremoto, la rete sismica ha registrato un terremoto di magnitudo 3.3 mentre succesivamente sono stati localizzatialtri 25 eventi (alle ore 6:15) di magnitudo compresa tra 2.8 e 1.1. È quanto fa sapere l’Ingv, Istituto italiano di geofisica e vulcanologia. L’evento sismico è stato risentito in tutta l’area dell’Appennino tosco-emiliano,in Romagna, nella provincia di Firenze e in tutta la parte settentrionale della Toscana. Risulta essere avvertito in un area compresa tra Perugia e Trento.
«La prima scossa alle 5:10, di magnitudo 4.8, è avvenuta nella provincia di Firenze, nel comune di Marradi. L’evento è stato avvertito perché la magnitudo è tale da essere ben percepita dalle persone, alcune delle quali sono scese in strada con apprensione. Al momento non risultano situazioni particolarmente importanti o critiche – spiega il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, a Non Stop News su Rtl 102.5 – Sono state effettuate alcune verifiche, e il comune – aggiunge – ha disposto ulteriori controlli, compresa la verifica da parte dei tecnici, nelle scuole. Continuiamo a monitorare la situazione, poiché si registrano ancora scosse di assestamento».
Scuole chiuse a Marradi, Borgo e Firenzuola – A seguito della forte scossa di terremoto il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti, ha stabilito la chiusura della scuole in via precauzionale. Le scosse di terremoto, si spiega, «hanno spaventato la popolazione di Marradi che è scesa per strada. È stato attivato il Centro operativo comunale. La Sala di Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze, che sta monitorando la situazione, non ha ricevuto al momento segnalazioni di danni a cose e persone». Scuole chiuse anche a Borgo San Lorenzo, come ha annunciato su Facebook il sindaco Paolo Omoboni, e a Firenzuola, sempre in via precauzionale.
Scuole regolarmente aperte nel territorio del Comune di Forlì, dove nel pomeriggio è atteso il presidente della Repubblica Mattarella per l’inaugurazione dell’anno scolastico in una zona colpita dall’alluvione, e così anche a Ravenna e Faenza.
Interrotta la linea dell’Alta velocità – «Sto seguendo la situazione in Mugello. Circa 300 le chiamate arrivate alla nostra centrale 112 di richiesta informazioni e paura, senza particolari criticità – ha detto il governatore della Toscana Eugenio Giani – Attivata la Protezione Civile per assistenza alla popolazione. Ritardi e cancellazioni sulla rete ferroviaria per verifiche di stabilità».
Al momento Autolinee Toscane sto offrendo un servizio sostitutivo con i bus per le tratte chiuse. Non si registrano particolari criticità.
Interrotta la linea Pontassieve – Borgo S. Lorenzo da Pontassieve. Interrotta la Firenze – Faenza fino a Vaglia.
Deviata l’alta velocità sulla vecchia linea direttissima (linea da Prato) con ritardi possibili fino a 60 miuti.
Nardella: «In contatto col sindaco di Marradi» – «Scosse di terremoto di magnitudo 4,8 stamattina intorno alle 5.00 a Marradi in provincia di Firenze. Al momento nessun danno a cose e persone. Protezione civile città metro e vigili del fuoco sul posto. Siamo in contatto con il sindaco. Si raccomanda cautela alla popolazione per le prossime ore». Così su Facebook Dario Nardella, sindaco della Città metropolitana di Firenze.
Gente in strada – Molta gente si è riversata in strada sia a Firenze, sia in altri centri abitati soprattutto attorno alla zona dellìepicentrode. La scossa era stata precedutaalle 4.48 da un’altra meno intensa (magnitudo 3.3), poi ne sono seguite altre meno forti, almeno 8, con l’epicentro questa volta spostato verso Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena. Secondo l’Ingv, «sono attesi nelle prossime ore altri eventi».
Paura anche nella provincia di Forlì-Cesena – «Molte richieste da parte di cittadini spaventati, in corso alcune verifiche per delle crepe in abitazioni private, nessuna segnalazione di danni o persone coinvolte»: è invece quanto riferiscono i vigili del fuoco della provincia di Forlì-Cesena. Anche qui la scossa è stata avvertita in maniera nitida e molte persone sono scese in strada. Nel pomeriggio è in programma la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Forlì, per l’apertura dell’anno scolastico, con la XXIII edizione di «Tutti a Scuola».
Il terremoto infatti è stato risentito in tutta l’area dell’Appennino tosco-emiliano, in Romagna, nella provincia di Firenze e in tutta la parte settentrionale della Toscana. Ma risulta essere avvertitoanche in un’area compresa tra Perugia e Trento.
Una zona «ad alta pericolosità sismica» – La zona interessata dal terremoto a Marradi «è caratterizzata da alta pericolosità sismica». Lo spiega l’Ingv ricordando che sono due i forti terremoti del passato più vicini all’area della sequenza sismica di queste ore, entrambi con epicentro nella zona del Mugello regione storica nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano a circa 25 km a nord di Firenze: l’evento del 13 giugno 1542 di magnitudo stimata (Mw) 6.0 e l’evento sismico del 29 giugno 1919 di magnitudo (Mw) 6.4. In particolare il terremoto del 1919 è uno dei più importanti terremoti italiani del XX secolo, e anche uno dei più forti ad oggi conosciuti con epicentro nell’Appennino settentrionale; la zona colpita fu quella del Mugello, con ingenti danni sia nella provincia di Firenze che nel versante romagnolo dell’Appennino. Dalla mappa della sismicità storica, l’epicentro odierno – riferisce l’Ingv – risulta essere relativamente vicino anche ai terremoti dell’Appennino Tosco-Romagnolo in particolare al terremoto del 22 marzo 1661 Mw 6.05 e del 29 ottobre 1725 Mw 5.67.
Le parole del governatore Giani – «Terremoto di magnitudo 4.8 con epicentro a Marradi» ha scritto poco dopo la scossa più forte su Twitter il presidente della Regione, Eugenio Giani, «in corso altre scosse di assestamento. Stiamo verificando eventuali danni».
⚠️⚠️Terremoto di Magnitudo ML 4.8 con epicentro a Marradi (FI). In corso altre scosse di assestamento. Stiamo verificando eventuali danni causati dalla forte scossa di terremoto avvertita in molte zone della Toscana
La colonna di fumo era visibile da chilometri di distanza in tutto il comune, in provincia di Sondrio. Al lavoro le squadre speciale dei vigili del fuoco
Una colonna di fumo nero si è alzata sabato sera nel cielo del Sondriese intorno alle 19 da un capannone di Castione Andevenno. Era visibile da chilometri. Un pauroso incendio si è sviluppato dall’immobile della Work safety, Spa che si occupa di sicurezza sul lavoro. Lo stabile sorge nei pressi del centro commerciale, a Est.
Non si sono registrati feriti ma ingenti danni materiali. Sul posto vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio, di Morbegno e volontari. Presenti autoambulanze(a tutela dei soccorritori), agenti della Polizia e carabinieri. Saranno poi i periti ad individuare le cause che hanno creato molta apprensione in un sabato sera di shopping
L’incidente ha coinvolto un intero nucleo familiare. Un bimbo di 9 anni è stato portato all’ospedale infantile Regina Margherita per delle ustioni
Un velivolo che compone la pattuglia delle Frecce Tricolori è precipitato nelle vicinanze dell’aeroporto di Caselle: è morta una bimba di 5 anni. Il pilota si è salvato lanciandosi con il paracadute. L’incidente ha coinvolto un intero nucleo familiare. Un bimbo di 9 anni è stato portato all’ospedale infantileRegina Margherita, a Torino, per delle ustioni. La mamma e il papà, sempre per delle ustioni, sono stati portati in codice giallo rispettivamente al Cto e al San Giovanni Bosco. Anche il pilota del velivolo ha riportato delle ustioni. E’ stato portato, in codice giallo, al Giovanni Bosco.
Era attesa per le 17 all’aero club di Vercelli la pattuglia delle Frecce Tricoloridi cui faceva parte il velivolo precipitato oggi nei pressi dell’aeroporto di Torino-Caselle. La pattuglia doveva partecipare a un air show. Uno speaker ha annunciato ai circa quattromila spettatori presenti che non sarebbe arrivata.
Domani le Frecce Tricolori avrebbero dovuto essere il culmine di una esibizione all’aero club di Torino-Collegno organizzata per il centenario dell’Aeronautica militare. L’evento è stato annullato.continua a leggere
Torino, si schianta un aereo delle Frecce Tricolore durante le prove –Il Fatto Quotidiano
Un Boeing 777 costretto a tornare indietro a causa di un guasto. La compagnia: “Atterraggio in sicurezza”
Afp
Sono stati veri e propri attimi di paura quelli vissuti dai passeggeri che tornavano a Roma dagli Usa su un aereo della United Airlines. Il velivolo sul quale viaggiavano è partito mercoledì sera dall’aeroporto internazionale di Newark Liberty, nel New Jersey. Pochi minuti dopo il decollo, forse a causa di un guasto, è “precipitato” per oltre 28mila piedi, cioè circa 8500 metri, in soli dieci minuti. L’aereo, un Boeing 777, è passato da un’altitudine di 37mila piedi, circa 11mila metri, a 8.700 piedi, cioè circa 3mila metri. Per fortuna è andato tutto bene.
L’atterraggio in sicurezza – A bordo dell’aereo si trovavano 270 passeggeri e 14 membri dell’equipaggio. Dopo avere perso quota così velocemente, il velivolo ha effettuato due giri sopra la Nuova Scozia, in Canada, a un’altitudine stabile. Erano circa le 22.30. Quindi, è tornato all’aeroporto di partenza, dove è atterrato senza problemi. La compagnia aerea ha fatto sapere che si è verificata una “possibile perdita di pressione nella cabina” e che, in ogni caso, “il volo è atterrato in sicurezza“.
Problema di pressurizzazione – Anche la Federal Aviation Administration (Faa), l’ente responsabile della regolamentazione dei voli negli Stati Uniti, ha confermato che l’aereo ha avuto un “problema di pressurizzazione” che lo ha spinto a invertire la rotta. La United Airlines ha reso noto che i passeggeri sono stati trasportati in Italia su un altro aereo. Non è la prima volta che si verificano problemi sui voli americani: nelle ultime settimane negli Usa è scoppiata una polemica in quanto le compagnie aeree statunitensi accusano la Faa di non impiegare abbastanza personale. Il che per tutta l’estate ha causato ritardi e cancellazioni di centinaia di voli.
Così lo definì il grande Brera dopo una gara con il Milan. Aveva 77 e vestì anche le maglie di Atalanta, Como, Reggina, Modena e Parma. Domani i funerali
Giovanni Pirola con la maglia dell’Atalanta
Vimercate, 15 settembre 2023
Lutto nel mondo del calcio degli anni ’70-’80. Si è spento questa mattina a Vimercate dove era nato nel 1946 e dove aveva mosso i primi passi calcistici nella vimercatese, Giovanni Pirola, centrocampista dalla grande combattività.
Lo stesso Gianni Brera, dopo una gara con il Milan ne aveva elogiato le sue qualità, dalla combattività, alla visione di gioco. Il suo soprannome era il “maratoneta“ per i km spesi in una gara. DallaVimercatese era passato nel 1964 al Bolzano e due anni dopo al Como. Tra il ’68 e il ’70 è il beniamino dellaReggina in “B”.
Passa poi all’Atalanta dove conquista la promozione in “A“. Gli ultimi anni lo vedono in campo aPescara, Modena, Parma e con il Pergocrema. Vimercate, dove si era sposato e dove aveva la sua residenza, lo aveva premiato nel 2011 con il “Pinamontino d’oro” per meriti sportivi.
La benemerenza – Il 22 dicembre 2011 il Comune di Vimercate lo ha insignito dellabenemerenza civicaper meriti sportivi, come premio per combattività e tenacia dimostrare durante l’arco di una carriera con molta gavetta e poca gloria vera. Una vita da mediano, insomma, per dirla alla Ligabue.
I funerali domani alle 11 nel santuario della Beata Vergine a Vimercate.