Enrico Berlinguer nacque a Sassari il 25 Maggio 1922 – famiglia agiata di media borghesia, figlio di Mario Berlinguer, un avvocato repubblicano. – Cugino di Francesco Cossiga 26 Luglio 1928 – 17 agosto 2010– dal 1943 Iscritto al Partito Comunista Italiano, e ne organizzò la sessione di Sassarese– Nell’estate del 1946 Berlinguer fu il capo della delegazione di quindici elementi appartenenti al Fronte della Gioventù (di cui era segretario) che visitò l’Unione Sovietica, e in quell’occasione fu ricevuto in un breve incontro da Stalin. Allora il viaggio in URSS era considerato un doveroso passaggio per tutti i giovani dirigenti del PCI, ma nel 1957 fu proprio Berlinguer ad abolire l’obbligatorietà di tale visita[13– Nominato nel 1949 segretario della rinata Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI).– Nel 1956, si esaurì non senza amarezza l’esperienza nella FGCI– Dopo un anno e mezzo di incarichi periferici, Berlinguer tornò a Roma, cooptato nella Segreteria nazionale e successivamente dirottato all’organizzazione subentrando ad Amendola.– Nonostante il paziente lavoro interno di cucitura, nel 1966 Berlinguer venne allontanato dal centro del Partito Comunista e mandato nell’apparato periferico diventando il responsabile regionale del partito nel Lazio. – Venne eletto per la prima volta deputato nel 1968, per il collegio elettorale di Roma– Eletto segretario nazionale del PCI, nelle condizioni di emergenza per la malattia di Longo, che dovette prima delegare e poi definitivamente dimettersi nel 1972– Negli anni in cui Berlinguer fu segretario il PCI raggiunse il suo massimo storico, il 34,4% del 1976. il PCI raccolse, dopo anni di lotte sociali, dal ’68-’69, il frutto di uno spostamento a sinistra del paese ed insieme il consenso, per la linea politica ispirata al dialogo con tutte le grandi forze politiche.