L’argentino si congeda dai tifosi bianconeri allo Stadium con un pianto a dirotto
CorriereTv
Dopo essere riuscito a lungo a trattenere le lacrime, è scoppiato in un pianto dirotto Paulo Dybala, accompagnato sotto la curva da tutti i compagni di squadra. Al termine della partita con la Lazio, l’attaccante argentino si è preso l’ultimo abbraccio del popolo bianconero, salutando in lacrime lo Stadium dopo sette stagioni vissute a Torino. Ed i compagni lo hanno ripetutamente lanciato in aria.
Questa è un’immagine che stasera è sfuggita forse ai più, di cui non si è parlato. Ma che merita di essere sottolineata. Durante la partita l’adrenalina è alle stelle, spesso per i calciatori è difficile tenere a bada i nervi, soprattutto quando la posta in palio è così alta. È successo anche a Roberto Gagliardini, che ha avuto la lucidità e soprattutto la sensibilità di rendersi conto di essere stato forse troppo brusco con un giovanissimo raccattapalle del Cagliari in occasione di una rimessa laterale. Così si è fermato, è tornato indietro e ha dato questa carezza al ragazzo. Un gesto di una tenerezza estrema. Bravo Roberto
Direzione di gara all’inglese con pochi falli fischiati, sui due rigori l’arbitro prima chiede l’aiuto alla Var, poi nei supplementari viene soccorso. Decisioni giuste
Non bastasse subito ripartenza della Juve e gol di Vlahovic (52’). L’Inter si porta nel campo bianconero con decisione; la testa di Chiellini prevale. Al 79’ Bonucci e De Ligt su Lautaro che finisce a terra. Dalla posizione di Valeri, in area, è rigore. Anche il Var conferma. Pareggio. Nervi tesi in campo e sulle panchine: Allegri espulso per proteste. Tempi supplementari. Dopo 8 minuti fallo di De Ligt su De Vrij in area che Valeri non coglie: la Var lo richiama ed è rigore. Giusta decisione.
Polemiche in Juventus-Inter per i due rigori su Lautaro e De Vrij: cos’è successo, i due episodi
La Var conferma la decisione dell’arbitro Valeri nel primo episodio. Dalle immagini si vede l’argentino, in area, entrare in contatto prima con de Ligt e poi con Bonucci. Nel secondo
Non può esserci un derby d’Italia senza un colpo di scena. È così da anni ed è capitato anche nella finalissima di Coppa Italia all’Olimpico di Roma. Siamo al minuto 78 con la Juventus in vantaggio 2-1 sull’Inter. Al gol di Barella replicano nella ripresa – e nel giro di due minuti – Alex Sandro (complice una mezza papera di Handanovic) e Vlahovic, bravo a finalizzare una bellissima azione dei bianconeri. Tutto finito? Macché.
Perché al 78’ appunto l’arbitro Valeri, senza esitazione, fischia un rigore a favore dell’Inter per un fallo su Lautaro Martinez. Dalle immagini si vede l’argentino, in area,entrare in contatto prima con de Ligt e poi con Bonucci. Il direttore di gara è a due passi e fischia il penalty per i nerazzurri. Veloce, poi, check al Var, che conferma la decisione di Valeri.Così dal dischetto si presenta Calhanoglu. Il turco non sbaglia: gran conclusione dagli 11 metri che sbatte sul palo e si infila in rete. È 2-2 e match ai supplementari. Poco prima della fine della ripresa, inoltre, Simone Inzaghi richiama proprio Lautaro Martinez in panchina per lanciare nella mischia Sanchez, l’eroe della Supercoppa Italiana del 12 gennaio a San Siro, in gol al 120’ in quell’occasione. L’argentino non l’ha presa proprio benissimo. Ha lanciato qualche occhiata al tecnico interista, per poi sedersi in panchina rincuorato da alcuni compagni di squadra.
Si va ai supplementari e anche qui accade l’ennesimo rocambolesco colpo di scena. Perché de Ligt commette fallo su de Vrij e Valeri fa correre, ma viene richiamato dal Var. Visione delle immagini e penalty concesso. In campo non ci sono Calhanoglu e Lautaro Martinez, Perisic e Vidal si contendono il pallone. Ha la meglio il croato che firma il tris.
Nerazzurri in vantaggio con Barella, poi il ribaltone bianconero a inizio ripresa con Alex Sandro e Vlahovic, infine il rigore trasformato da Calhanoglu all’80’. Decisivo il croato ai supplementari con una doppietta dopo il 2-2 al 90′
Inter, Il trionfo
Applausi per tutti, ma la Coppa Italia più pazza della storia va a un’Inter… interminabile che sprinta con Barella, potrebbe soccombere dopo le due sberle di inizio ripresa assestate da una Juve imbelvita e invece riacciuffa i supplementari con il rigore di Calhanoglu, prima di sprintare con la doppietta dell’incredibile Perisic. Dopo la Supercoppa, Inzaghi beffa ancora Allegri, espulso nel finale da far-west, e mette in bacheca il secondo trofeo. Aspettando di vedere cosa succederà in campionato. La certezza per stanotte è che le due rivali storiche hanno regalato un film pieno di emozioni, con l’immancabile coda di polemiche. Ma, con oltre 170 Paesi collegati, questa finale da record anche nell’incasso (oltre 5 milioni di euro) è stata uno spot per rilanciare il prodotto calcio italiano e invertire una tendenza preoccupante nell’ultimo decennio rispetto ai top campionati europei. continua a leggere
Barella 7: il centrocampista tuttofare dell’Inter apre le marcature dopo pochi minuti con un gran tiro a giro da fuori area. E quando c’è da lottare in mezzo al campo non si tira mai indietro. Cuore e grinta al servizio di Simone Inzaghi.
Perisic 8.5: il miglior giocatore della serata, e probabilmente il migliore delle ultime partite dell’Inter. Nel primo tempo supplementare tira perfettamente un rigore all’incrocio, ma il capolavoro che chiude i giochi lo realizza 3 minuti dopo. Imprescindibile.
Handanovic 5.5: il portiere nerazzurro si esalta nel primo tempo su un tiro di Vlahovic. Ma al rientro dell’intervallo, è protagonista in negativo sul primo gol della Juventus. Impreciso.
Dzeko 5: il bosniaco conosce il terreno dell’Olimpico meglio di chiunque altro in campo. Ma questa sera la sua prova è negativa, complice un Chiellini che non gli lascia spazi. Impalpabile.
Vlahovic 6: era l’uomo più atteso, dopo le ultime prove incolore. Nel primo tempo una gran parata di Handanovic gli nega la gioia del gol, che però arriva nella ripresa. Ma col passare dei minuti invece di esaltarsi si va spegnendo. Bene ma non benissimo.
Dybala 6.5: nell’ultima importante partita con la maglia bianconera, l’argentino mette tutta la sua qualità in campo, e il suo passaggio che dà il via all’azione del secondo gol ne è una prova. Esce stremato al 100esimo.
De ligt 5: il difensore olandese stecca la partita più importante dell’anno. È l’autore del fallo su De Vrij nell’occasione del secondo rigore della serata. Si fa vedere più avanti che dietro, non il massimo per uno che di ruolo fa il difensore.
Bernardeschi 4.5: a sorpresa viene schierato titolare da Max Allegri, ma con questa prestazione non ripaga sicuramente la fiducia. Sostituito al 67esimo da Bonucci. Spaesato.
Juventus-Inter, come ha arbitrato Valeri
Nessun episodio dubbio nel primo tempo della finale di Coppa Italia tra Juventus e Inter. L’arbitroPaolo Valeri dirige una gara tranquilla nei primi 45′ e manda le formazioni negli spogliatoi senza assegnare nemmeno un cartellino giallo. Al secondo tempo, invece, succede di tutto. Il primo cartellino giallo arriva al 55′ ed è destinato a Brozovic per un intervento falloso su Dybala. Al 77’ poi fischia senza dubbi un rigore (dubbio) ai danni di Lautaro, riaprendo la partita e scatenando le polemiche della panchina bianconera, tanto che dopo una serie di vicissitudini è costretto ad assegnare un cartellino giallo ad Allegri che, al 104′, si trasforma in rosso. Nei minuti supplementari Valeri richiama un altro fallo ai danni di De Vrij, dopo un breve consulto col Var.
Rabbia di Massimiliano Allegrinella finale di Coppa Italiatra Juventus e Inter. Il tecnico bianconero è stato espulso al 103′ dei tempi supplementari dall’arbitro Valeri dopo che già durante il tempo regolamentare aveva avuto un battibecco con la panchina dell’Inter. Ma cosa è successo nei supplementari? Secondo i bordocampisti la lite si è accesa perché Allegri non ha gradito qualche gesto dei giocatori dell’Inter nell’esultanza dopo il gol del 4-2 firmato da Perisic che ha di fatto chiuso il discorso Coppa Italia. E dopo la partita è stato lui stesso a far chiarezza: «È passato uno dell’Inter e mi ha dato una pedata. Ho reagito, l’arbitro mi ha visto e mi ha espulso giustamente. Non cambia niente sapere cos’è successo oppure no in campo».
Casa Milan (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)
Ci sarebbe anche il fondo americano Ares Capital – già accostato all’Inter ai tempi della possibile operazione con BC Partners –, nel possibile riassetto azionario del Milan. Lo riporta Il Sole 24 Ore, spiegando che le discussioni tra Elliott e Investcorp sarebbero ora focalizzate sulla struttura finanziaria dell’operazione.
Sulla valutazione complessiva di 1,2 miliardi, l’equity complessivo sarebbe di 800 milioni di euro circa. All’interno di questa cifra ci sarebbero però anche circa 400 milioni di “preferred equity”, strumento ibrido che verrebbe concesso proprio da un gruppo finanziario come Ares Capital. I restanti 400 milioni verrebbero invece forniti dai sottoscrittori storici di Investcorp.
Questa mossa sarebbe parte della strategia di Investcorp. Il fondo con sede in Bahrein andrebbe a sostituire successivamente la posizione di Ares Capital con capitali dei suoi sottoscrittori. In ogni caso, le discussioni tra Elliott e Investcorp restano focalizzate sulle differenti componenti della proposta di acquisto.
Cercando su google “Inter 5 maggio” viene sempre evidenziato il 5 maggio del 2002, sotto alcuni titoli di alcune testate. MA PRIMA (per la precisione) NESSUNO PARLA DEL 05 MAGGIO 2010 MA COSA è SUCCESSO nel 05/05/2010? :
INTER vs ROMA | 2009/10 COPPA ITALIA FINAL – Inter
Sempre x la precisione Oggi 6 maggio:
06 Maggio 1998 – L’Inter Solleva la Coppa UEFA nel cielo di Parigi
06 Maggio 1998: Al Parco dei Principi è finale tutta italiana tra Inter e Lazio.
Inter, Inzaghi e il 5 maggio: da avversario a possibile uomo della storia
Gli scudetti «bruciati» nel 1973 e nel 1990: chi insegue spera nel «non c’è due senza tre». Al Bentegodi una fetta di tricolore passa anche per la scaramanzia
La locuzione storica «Fatal Verona» provoca notti agitate nei ricordi, per due scudetti bruciati malamente nel 1973 (titolo alla Juventus) e 1990 (Napoli).
Nel 1973, all’ultima giornata il 20 maggio, il Milan si presentò al Bentegodi primo in classifica e con un punto di vantaggio su Lazio e Juventus, impegnate rispettivamente a Napoli e a Roma con i giallorossi. La squadra allenata da Nereo Rocco (in quell’occasione squalificato: sarà sostituito da un giovane Giovanni Trapattoni) aveva appena vinto la Coppa delle Coppe a Salonicco e non aveva ottenuto nessun rinvio di questo confronto. La contemporaneità era una seria questione. Il Milan partì all’attacco, ma al 17’ arriva la rete di Sirena su assist di uno scatenato Zigoni, poi un’autorete del difensore rossonero Sabadini, un gran gol di sinistro di Luppi: dopo mezz’ora il Milan è già sotto 3-0. Poi accorcia Rosato infilando Pizzaballa (che oggi assicura: «Quel Milan non giocò»). A fine primo tempo è 3-1. Finisce 5-3 mentre la Lazio crolla e la Juventus vince. Scudetto addio, 15° titolo ai bianconeri.continua a leggere
Il club sardo, in piena lotta retrocessione, affida la squadra ad Agostini, ex giocatore e poi tecnico delle giovanili
Walter Mazzarri non sarà più l’allenatore del Cagliari. La decisione, arrivata in questi minuti, non è ufficiale ma dovrebbe diventarlo a breve. Il club sardo affiderà la squadra ad Alessandro Agostini, ex difensore e poi allenatore nelle giovanili del club.
La decisione arriva a tre giornate dalla fine del campionato, nel pieno di una corsa salvezza in cui il Cagliari si ritrova invischiato: una vittoria nelle ultime cinque gare ha messo il Cagliari in una situazione pericolosissima: Salernitana e Genoa inseguono a tre punti di distanza in un finale tutto da scrivere. Mazzarri aveva sostituito Semplici lo scorso 15 settembre sulla panchina cagliaritana.
Dei 4 mila posti a disposizione per i tifosi in trasferta, solo una cinquantina sono stati acquistati dai supporter della Fiorentina
Caos biglietti in vista di Milan-Fiorentina, la gara in programma domenica a San Siro alle 15, con i due club al lavoro con la Questura e gli altri organi preposti per trovare una soluzione. Un giorno di festa, una partita di cartello in cui le due squadre che giocano meglio a calcio si giocano obiettivi importanti, nello stadio che viene definito la Scala del calcio stesso, un ex allenatore come Pioli rimasto nel cuore… indipendentemente dal risultato con l’Udinese, i motivi per una trasferta a Milano contro i rossoneri il 1° maggio c’erano tutti da parte dei tifosi viola che però hanno dovuto fare i conti con un’amara scoperta. Già ieri infattii biglietti per il settore ospite dello stadio San Siro erano stati polverizzati ma, dei 4mila posti generalmente previsti nel terzo anello verde destinato appunto ai supporter della squadra avversaria, solo una cinquantina sono al momento occupati dai tifosi viola. Tifosi che nelle previsioni delle associazioni dei viola club che si occupano anche della biglietteria e della logistica, potevano essere intorno ai 1500/2000. Com’è possibile allora rimanere con un pugno di biglietti in mano, si sono chiesti i tifosi della Fiorentina che hanno subito allertato la società perché chiedesse conto al Milan.
Nel settore ospiti la vendita dei biglietti è iniziata venerdì, acquistabili sul sito ufficiale del Milan o su Vivaticket a 9 euro. Ma per acquistare il biglietto non era necessaria la tessera del tifosovisto che l’Osservatorio non aveva rilevato criticità tra le tifoserie e dunque motivi di dare limitazioni alla vendita così quei tagliandi sono stati acquistati anche dai tifosi milanisti (e da chiunque altro volesse vedersi la partita) perché non risultavano appunto restrizioni. Il grande entusiasmo dei rossoneri dopo la vittoria con la Lazio e il prezzo appetibile ha fatto il resto, visto che la vendita dei tagliandi per gli altri settori era aperta da tanto.Il che significa, tra l’altro, che i 50 “fortunati” viola che si godranno la partita dal vivo lo faranno circondati e mescolati con i tifosi rossoneri. Al di là dei rapporti tranquilli o meno tra tifoserie, si pone anche una questione di sicurezza. Per far fronte alla situazione che si è creata c’è un dialogo aperto tra i club e gli organi preposti (in primis la Questura) a garantire la sicurezza degli stessi. Il punto è se sarà aumentato il numero dei biglietti a disposizione degli ospiti, che deve comunque essere garantito, o si tratterà solo di fare un cordone attorno ai pochi viola presenti vista la legittimità della vendita rivendicata dal Milan stesso in assenza di paletti.
L’ex tecnico di Sampdoria, Brescia e Lecce è ripartito a 66 anni dal Bari Sardo: «Un posto splendido. Ero vegetariano e sono tornato carnivoro…Il prossimo anno? Resto»
Alberto Cavasin, 66 anni, ha allenato in serie A Lecce, Sampdoria, Brescia e Treviso
Un nuovo inizio a 66 anni, fra le piante, i fiori e i profumi dell’Ogliastra, dove la natura si fonde con il mare e dove è nata e cresciuta una bellissima storia. Quella del trevigiano Alberto Cavasin, 66 annie una vita a spasso per i campi di mezza Italia (in seria A con Lecce, Treviso, Brescia, Messina e Sampdoria) e una Panchina d’Oro ai tempi di Lecce. Che ha accettato la sfida di ripartire dal basso che più in basso quasi non si può. Ossia dalla Prima categoria sarda e dal Bari Sardodell’imprenditore Roberto Ibba. Missione compiuta, a sei giornate dalla fine, con il salto in Promozione che adesso è cosa fatta
Cavasin dal Congo alla Prima categoria. Ci racconta com’è andata? – «Ero stato davvero a un passo dal diventare ct del Congo. Mi ero preparato nonostante fosse un po’ un salto nel buio. Al punto che mi ero vaccinato contro la febbre gialla, perché quel vaccino è obbligatorio quando decidi di trasferirti lì. Avrei dovuto partire per Parigi, in occasione di un viaggio del presidente del Congo, che avrebbe dovuto incontrare Macron. A quel punto, avrebbe visto anche me per chiudere. Ma non se n’è fatto nulla proprio all’ultima curva perché hanno scelto un altro allenatore».
E quindi ecco il Bari Sardo. Quasi una pazzia per uno come lei. Perché ha accettato? – «Col presidente Ibba si è creato un rapporto straordinario sin da subito. È stato arbitro, calciatore, manager. E voleva fortemente portare il Bari Sardo più in alto. Anche qui qualche dubbio l’ho avuto, ma il posto era meraviglioso, mio figlio ha insistito perché andassi e ci sono andato».
Vedendo il risultato finale, ha fatto bene… – «È stato un anno meraviglioso, si è creato un legame fantastico con la squadra, io mi sono sentito rinascere, perché ho provato sensazioni che mi hanno ricordato Lecce, il Salento, una terra meravigliosa. Ho lavorato tanto, ma sono stato anche bene dal punto di vista ambientale. Ho apprezzato quello che offriva l’Ogliastra, il cibo, i profumi, le piante, i fiori» continua a leggere
Il difensore dell’Inter denunciò Seg, l’agenzia che aveva curato il suo trasferimento a Milano a parametro zero dalla Lazio nel 2018 chiedendo una commissione occulta. Il suo contratto scade nel 2023
Vince De Vrij, ma soprattutto per la prima volta un’agenzia di procuratori viene punita per una commissione illecita. Il 7 gennaio scorso il difensore dell’Inter ha citato in giudizio la Seg, l’agenzia che aveva curato il suo trasferimento a Milano a parametro zero dalla Lazio nel 2018. Ieri il tribunale di Amsterdam ha stabilito un risarcimento di 4,7 milioni di euro per il calciatore che aveva addirittura chiesto 22 milioni accusando i suoi vecchi rappresentanti di aver raggiunto un’intesa occulta con l’Inter che prevedeva anche delle percentuali sull’eventuale rivendita. continua a leggere
Dopo Juventus-Inter non sono mancate le polemiche e le proteste anche nel tunnel degli spogliatoi. L’arbitro Irrati è stato preso di mira per gli episodi contestati e c’è chi è andato oltre.
Quella tra Juventus e Inter è stata una delle sfide più calde di questo incerto campionato di Serie A. Le aspettative della vigilia, almeno dal punto di vista agonistico, sono state rispettate appieno e non sono mancati i momenti di tensione, non solo durante il derby d’Italia, ma anche dopo. E infatti a giudicare dal comunicato del Giudice sportivo, anche il rientro negli spogliatoi per i protagonisti della sfida è stato turbolento, con le proteste veementi dei giocatori della Juventus nei confronti dell’arbitro Irrati.
Contrasti al limite sin dai primissimi minuti, episodi controversi e polemiche. Juve-Inter è stato un confronto ad altissima tensione. Una tensione che non è calata, dopo il fischio finale. Se Allegri scatenato in campo al punto da lanciare la giacca e protestate vivacemente, dopo il 90′ si è contraddistinto per dichiarazioni all’insegna del fair play, alcuni dei suoi giocatori non hanno fatto lo stesso. Frustrazione e anche nervosismo soprattutto per le scelte del direttore di gara: sotto la lente d’ingrandimento prima quanto accaduto in occasione del rigore di Calhanoglu, risultato alla fine decisivo, e poi il contatto al limite dell’area tra Bastoni e Zakaria, con il Var che non ha sciolto i dubbi sulla precisa posizione dello stesso.
La posizione dell’arbitro Irrati e di de Ligt al momento della battuta del rigore – https://www.fanpage.it/
Ecco allora che mentre i giocatori dell’Inter festeggiavano, incassando anche i complimenti di alcuni bianconeri (in primis Szczesny), e Dybala commosso salutava i tifosi, c’è stato anche chi ha deciso di far sentire ancora la voce nei confronti dell’arbitro lamentandosi. Se capitan Chiellini si è limitato a protestare in campo un suo compagno ha proseguito, superando il limite anche nel tunnel degli spogliatoi. Di chi si tratta? Di Mattia De Sciglio entrato nel finale di gara, e molto arrabbiato per la gestione del match di Irrati che per la verità è stato promosso poi dai vertici arbitrali. continua a leggere
L’arbitro Irrati preso di mira nel tunnel dopo Juventus–Inter Mattia De Sciglio
De Sciglio espulso nel tunnel dopo Juventus-Inter: “Critica all’arbitro”
Mattia De Sciglio non giocherà la prossima gara della Juventusdopo quanto successo nel Derby d’Italia contro l’Inter. E’ questo il provvedimento preso dal giudice sportivo in seguito al referto presentato dal direttor di gara Irrati a seguito dell’infuocato match disputato domenica tra bianconeri e nerazzurri.
Il giudice sportivo Mastrandea ha comminato a De Sciglio una giornata di squalifica in seguito ad un qualche tipo di insulto pronunciato dal terzino di Allegri all’indirizzo dell’arbitro Irrati.
Quest’ultimo ha così rifilato il rosso direttamente a fine gara e nello specifico nel tunnel degli spogliatoi, dopo il fischio finale dell’1-0 allo Stadium. Non visibile alle telecamere e registrato solo dall’arbitro e dai dirigenti federali.
Non solo la squalifica causa espulsione, ma bensì anche l’ammenda di 5000 euro nei confronti di De Sciglio:
“per avere, al termine della gara, nel tunnel che adduce gli spogliatoi, rivolto una critica irrispettosa al Direttore di gara”.
De Sciglio era subentrato ad un quarto d’ora dalla fine, sul risultato poi confermato di 1-0 (rete di Calhanoglu), al posto di Alex Sandro. Allegri non potrà contare su di lui per la trasferta di Cagliari prevista sabato, con il brasiliano nuovamente titolare in seguito al pieno recupero.
Per Cagliari-Juventus, Allegri dovrà fare a meno anche di Morata, ammonito contro l’Inter e squalificato causa somma di ammonizioni. Alle loro assenze si aggiungono anche quelle dei lungodegenti, da Chiesa a McKennie, passando per Kaio Jorge. In più out Locatelli, almeno fino a inizio maggio
Le immagini condivise sui social anche all’estero dove uno dei commenti più diffusi è: «Imbarazzante»
Due clamorose simulazioni durante la sfida tra Juventus e Inter, partita già ricca di polemiche. Protagonisti due giocatori bianconeri, Vlahovic e de Ligt, le cui sceneggiate sono state condivise sui social, anche all’estero spesso accompagnate del commento: «Questo è imbarazzante»
Aloysius Paulus Maria van Gaal, meglio conosciuto come Louis van Gaal (Amsterdam, 8 agosto 1951), è un allenatore di calcio ed ex calciatore olandese, di ruolo difensore, commissario tecnico dei Paesi Bassi. Da allenatore ha vinto sette campionati, quattro Coppe e quattro Supercoppe nazionali, una Coppa UEFA (1992), una UEFA Champions League (1995), due Supercoppe UEFA (1995 e 1997) e una Coppa Intercontinentale (1995).
L’allenatore dell’Olanda malato da due anni: “Durante i ritiri della nazionale andavo in ospedale di notte per la radioterapia. In Qatar ci sarò”
Milano, 4 aprile 2022
Una malattia seria, le cure, la volontà di essere lo stesso in panchina al Mondiale in Qatar. L’allenatore dell’Olanda Louis Van Gaal ha raccontato in un’intervista in tv a Rtl la battaglia che combatte dal 2020 con il cancro alla prostata. I giocatori “non lo sanno“, ha detto Van Gaal, 70 anni, aggiungendo di essersi già sottoposto a 25 sedute di radioterapia, anche di sera o di notte durante i ritiri della nazionale. L’allenatore della nazionale olandese – sorteggiata nel Gruppo A con Qatar, Senegal ed Ecuador – ha detto: “Per i giocatori sono un ragazzo sano, ma non è così“. La diagnosi della malattia è arrivata nel 2020, le cure sono iniziate l’anno scorso.
Everybody at Manchester United is fully behind our former manager, Louis van Gaal, in his battle against cancer.
Traduzione https://translate.google.it:Tutti al Manchester United sono pienamente dietro il nostro ex manager, Louis van Gaal, nella sua battaglia contro il cancro. Ti mando forza e coraggio, Louis
SuperPippo aveva una clausola che ne impediva la cacciata, questa mattina però la svolta: Eugenio è arrivato Brescia e allenerà la squadra a Torbole Casaglia, nel frattempo Inzaghi ha ritirato le sue cose ma ora promette battaglia legale
La notte non doveva portare consiglio, perché Massimo Cellino aveva già scelto di richiamare Eugenio Corini la notte prima, tra lunedì e martedì. Adesso, però, tra il Brescia e il suo ex allenatore non ci sono più barriere contrattuali:l’intesa c’è, è piena, riguarda anche tutti i componenti dello staff, il contratto fino al 30 giugno 2023è stato già sottoscritto dopo la rescissione di Genio con il Lecce. E il club ha esonerato ufficialmente nel pomeriggio Filippo Inzaghi minuti, scavalcando così la clausola inserita nel contratto che ne impediva l’esonero con una posizione di classifica non inferiore all’ottavo posto .
L’ormai ex tecnico, verso mezzogiorno e mezzo, è passato da Torbole Casaglia a ritirare i propri effetti personali: a dir poco arrabbiato, ora inizierà una battaglia legale nei confronti del club che finirà sino al Collegio Arbitrale. Alle ore 15, la squadra si è allenata a Torbole Casagliae Corini, a Brescia dalle ore 13, ha diretto la seduta dopo essersi recato al centro sportivo 40 minuti prima insieme al ds Francesco Marroccu: era arrivato all’ora di pranzo anche il via libera del Settore Tecnico della Figc, si attende solo l’ufficialità.continua a leggere
Sorteggi Champions League: Chelsea-Real e City-Atletico nei quarti. Bayern e Liverpool più fortunate
CHAMPIONS, IL CALENDARIO DEI QUARTI
I match di andata si giocheranno il 5-6 aprile, mentre il ritorno è fissato per il 12-13. Le semifinali, invece, il 26-27 aprile e il ritorno il 3-4 maggio. La finale si giocherà a Parigi il 28 maggio, al posto della sede di San Pietroburgo come già annunciato dalla Uefa. continua a leggere
CHAMPIONS, COMPLETO IL QUADRO DEI QUARTI
Andata: 5-6 aprile – Ritorno: 12-13aprile
Chelsea – Real Madrid Manchester City – Atletico Madrid Villarreal – Bayern Monaco Benfica – Liverpool
CHAMPIONS, IL TABELLONE DELLE SEMIFINALI
Andata: 26-27 aprile – Ritorno: 3-4 maggio
Vincente di Manchester City-Atletico Madrid – Vincente di Chelsea-Real Madrid
Vincente di Villarreal-Bayern Monaco – Vincente di Benfica-Liverpool
Il c.t. per la sfida con la Macedonia del Nord del 24 a Palermo non ha inserito nel gruppo l’attaccante dell’Adanaspor. Fuori anche il rossonero Romagnoli, debutta Luiz Felipe
Il c.t. Roberto Mancini ha diramato la lista dei 33 convocati per i playoff mondiali. Non c’è Mario Balotelli. Debutto per il laziale Luiz Felipe e per il cagliaritano Joao Pedro. Fuori anche il rossonero Romagnoli. Gli Azzurri sfideranno a Palermo la Macedonia del Nord giovedì 24. In caso di vittoria, finale in trasferta contro la vincente di Portogallo-Turchia il 29. I giocatori raggiungeranno Coverciano con arrivo scaglionato al termine dei rispettivi impegni di campionato. continua a leggere
Kamil Jacek Glik (Jastrzębie-Zdrój, 3 febbraio 1988) è un calciatore polacco, difensore del Benevento e della nazionale polacca
Il difensore del Benevento è stato colpito involontariamente da Leris, avversario che aveva tentato una rovesciata: in ospedale per accertamenti.
Brescia-Benevento finisce in parità, per un risultato di 2-2 che non aiuta nessuna delle due in termini di promozione diretta. A far parlare di sé è però soprattutto l’infortunio capitato aKamil Glik, difensore giallorosso, nel finale di gara.
L’ex centrale del Torino, infatti, è stato costretto a lasciare il campo negli ultimi minuti di gara in seguito ad un calcio sul volto ricevuto dal giocatore avversario Leris, che era intento a tentare una rovesciata per provare a trovare il goal del 3-2.
L’uscita in barella di Kamil Glik
Subito soccorso dai sanitari del Benevento, Glik ha abbandonato lo stadio del Brescia in stato cosciente, chiedendo, secondo Sky Sport, di avvisare la famiglia sulle sue condizioni. Al difensore del team campano è stato applicato un collare, con conseguente uscita dal campo in barella.
Classe 1988, Glik fa parte del Benevento dall’estate 2020. Al centro della difesa non è riuscito ad evitare la retrocessione della squadra in Serie B, rimamendo per provare a riportarla nella massima serie. Attualmente la squadra guidata da Fabio Caserta si trova al sesto posto in cadetteria.
“È sempre positivo quando finalmente si riesce ad eleggere un presidente. In bocca al lupo, c’è tanto da fare ma penso che lui lo sappia“. Così il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, commentando l’elezione del nuovo presidente della Lega di Serie A, Lorenzo Casini.”Il suo primo compito – ha aggiunto Malagò – penso sarà recuperare l’unanimità, perché per certe decisioni è indispensabile la compattezza della Lega“.
Mourinho e il gesto del telefono a Pairetto – foto dal Corriere dello Sport
(ANSA) – Roma, 19 febbraio 2022
Il “gesto del telefono” è costato a Josè Mourinho l’espulsione nel recupero di Roma-Verona. Il tecnico portoghese, è stato allontanato dal terreno di gioco dall’arbitro Pairetto dopo aver mimato il gesto del telefono per protesta nei confronti del direttore di gara. Dopo che ha visto il rosso sventolato dal direttore di gara, Mourinho ha fatto per andare incontro, con fare minaccioso, a Pairetto, ma è stato trattenuto dai suoi collaboratori. Calmatosi, è andato a salutare Igor Tudor, tecnico del Verona, prima di uscire dal campo. Con Pairetto ‘Mou‘ aveva già avuto da ridire quando, dopo la partita contro il Bologna diretta dallo stesso arbitro, consigliò a Zaniolo di andare a giocare all’estero. Nel 2010, quando era alla guida dell’Inter Mourinho mimo’ il gesto delle “manette” che gli costò tre turni di squalifica. (ANSA).
Salernitana ha ufficializzato l’esonero di Stefano Colantuono
(ANSA) – Salerno, 15 febbraio 2022
La Salernitana ha ufficializzato l’esonero di Stefano Colantuono e del suo staff.
“L’Us Salernitana 1919 comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra il sig. Stefano Colantuono unitamente all’allenatore in seconda Gianfranco Cinello e al match analyst Sandro Antonini. Ringraziandoli per la professionalità profusa la società augura loro le migliori fortune professionali“. Per la successione c’è Davide Nicola che è in vantaggio rispetto ad Andrea Pirlo. La società ha posticipato alle 15 la seduta di allenamento, inizialmente in programma alle 10. (ANSA).
Davide Nicola – Andrea Pirlo Salernitana: Per la successione c’è Davide Nicola che è in vantaggio rispetto ad Andrea Pirlo
I leoni della Champions League sono pronti a scendere in campo dal 16 febbraio per gli ottavi di finale e le piattaforme di streaming e i canali in chiaro a mostrarne le gesta.
È successo domenica in Empoli-Cagliari: l’attaccante dell’Empoli appena tornato in panchina si lascia andare allo sfogo contro il portiere rossoblù. Le immagini diventano virali e il web si indigna
Patrick CutroneAlessio CranioPatrick Cutrone – Alessio Cranio
«C…o di balbuziente di m…a». È stato violento l’insulto di Patrick Cutrone, attaccante dell’Empoli, a Alessio Cragno, portiere del Cagliari, durante il match tra le due squadre terminato 1-1 di domenica 13 febbraio. Tutto è accaduto quando — poco dopo che il centravanti aveva lasciato il campo, al 20’del secondo tempo, e si era seduto in panchina — il pallone è arrivato a Cragno eCutrone si è lasciato andare allo sfogo rivolto ai compagni di squadra. Parole pesanti testimoniate dalle telecamere di Dazn che hanno colto il labiale dell’ex rossonero per fare presto il giro del web generando grande indignazione. continua a leggere
Decisiva la trasformazione dagli 11 metri di Mané. All’Egitto non bastano le iniziative di Salah e i riflessi di Gabaski. Il Senegal vince dopo le finali perse nel 2002 e 2019
C’è sempre una prima volta e ne sa qualcosa il Senegal. Batte l’Egitto di Momo Salah ai rigori – decisivo quello di Mané – e vince la Coppa d’Africa. Non era mai successo. Anzi, nel 2002 e nel 2019 arrivarono due delusioni per i k.o. con Camerun (dagli 11 metri) e Algeria. Invece, Koulibaly tornerà a Napoli trionfante, pronto a riprendere il suo posto in difesa. Da capire se già sabato 12 febbraio al Diego Armando Maradona nel big match contro l’Inter (ore 18). All’Egitto non bastano le iniziative di Salah e i riflessi di Gabaski, il portiere che ha guidato i Faraoni fino alla finale dopo aver parato un rigore alla Costa d’Avorio nei quarti, due al Camerun in semifinale e uno a Mané già al 7’ (oltre che a Bouna Sarr). Il Senegal si conferma squadra compatta e impenetrabile (in tutta la competizione ha subito soltanto due reti in sette partite: ai quarti dalla Guinea Equatoriale e in semifinale dal Burkina Faso, gare entrambe vinte 3-1). È veloce, verticalizza, crea. Anche se spreca molto…. continua a leggere
Il contratto è di 6 mesi. Il giocatore danese torna in campo dopo l’arresto cardiaco, subito nel giugno scorso durante la partita Danimarca Finlandia ad Euro 2020
Attimi di terrore durante la partita tra Zamora e Deportivo de la Coruña
È successo allo stadio Ruta de la Plata, durante la partita tra Zamora e Deportivo de la Coruña in terza serie spagnola. La squadra galiziana è riuscita a segnare il gol della vittoria all’ultimo minuto ed esplode la festa in tribuna, subito seguita però da terrore e paura. Il settore che ospitava i tifosi ospiti è crollato sotto gli occhi dei calciatori. Le transenne dell’impianto hanno ceduto e fatto cadere nel vuoto coloro che erano nelle vicinanze, uno sopra l’altro. Cinque persone sono rimaste ferite durante il crollo, il più grave è un uomo di 62 anni che si è fratturato una gamba.
Per l’ex Inter, Milan e Manchester City, attualmente in Turchia, si tratta di un grande ritorno. Prima invece per il giocatore del Cagliari. Tre temi per il ct: stato di forma per il play-off, volti nuovi, modulo e tattica
Milano, 24 gennaio 2022
C’è Mario Balotelli, figliol prodigo annunciato. Ci sono i due oriundi brasiliani Joao Pedro e LuizFelipe. E ci sono cinque giovani volti nuovi: il portiere Marco Carnesecchi, il difensore Giorgio Scalvini e i centrocampisti Nicolò Fagioli, Davide Frattesi e Samuele Ricci, mentre Mattia Zaccagni è confermato nel giro azzurro e Stefano Sensi vi rientra con Mattia De Sciglio. È piena di novità la lista dello stage di due giorni e mezzo che da mercoledì 26 a venerdì 28 terrà impegnata la Nazionale di Mancini a Coverciano, per preparare i play-off mondiali di marzo. E l’elenco potrebbe allargarsi ulteriormente: la Figc comunica che alcuni infortunati (Bonucci il più verosimile) potrebbero aggiungersi alle sedute tattiche. continua a leggere