Dopo il fallimento in Francia, segue il Belgio: Dazn ha comunicato alla Pro League la rescissione del contratto per il quinquennio 2025-2030 a causa dei costi insostenibili con scarsi abbonamenti
Dazn ha inviato una lettera ufficiale alla Lega calcio belga annunciando la rescissione con effetto immediato del contratto relativo al quinquennio 2025-2030, che si era aggiudicato a dicembre 2024 impegnandosi a versare ai club belgi 84 milioni di euro all’anno.
L’innesco in Francia – «Non abbiamo avuto alternative», ha sottolineato Massimo D’Amario, direttore generale di Dazn Belgio. Insomma, come anticipato da ItaliaOggi, il modello Dazn, dopo essere crollato in Francia, implode pure in Belgio.
L’avvertimento di De Siervo: rischio tsunami anche in Italia – E le parole dell’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo,riportate da ItaliaOggi dello scorso 19 novembre, assumono contorni ancor più preoccupanti. Diceva De Siervo che «la Francia è stata la prima lega investita da questo tsunami, noi siamo i prossimi, abbiamo un sistema che ci tutela poco nei diritti televisivi». Dazn si è impegnata a versare ai club italiani 700 milioni di euro all’anno per il quinquennio 2024-2029. Ed è chiaro che se dovesse uscire dal contratto pure sulla Penisola, il sistema calcio nazionale entrerebbe in default.
Cosa è successo in Belgio – Ricapitolando la vicenda belga, nel dicembre 2024, come detto, Dazn si aggiudicava i diritti audiovisivi del campionato di calcio del Belgio, impegnandosi a versare alla Pro League una cifra di 84 milioni di euro all’anno per il quinquennio 2025-2030. Un importo ben inferiore ai 103 milioni annui del triennio 2021-2024. La campagna belga di abbonamenti a Dazn per la stagione 2025-26, tuttavia, è rimasta molto al di sotto delle attese (25 euro al mese con l’impegno di restare abbonati almeno 12 mesi).
La verità nei conti: perdite per 50 mln – Dazn ha provato a coinvolgere nella partita anche alcuni gruppi di telecomunicazioni, tra cui Proximuse Telenet, per condividere gli oneri. Ma nessun accordo è stato raggiunto. E alla fine, calcolatrice alla mano, Dazn si è resa conto di non essere in grado di onorare gli impegni presi col calcio belga: avrebbe dovuto sobbarcarsi perdite per almeno 50 milioni di euro a stagione (gli abbonamenti sottoscritti finora a Dazn assicurerebbero infatti poco più di 30 milioni di euro all’anno).
Con la rescissione, zero partite in chiaro – La Federcalcio, però, non ha voluto rinegoziare l’intesa con Dazn. E quest’ultima, messa alle strette, ha scelto la strada più radicale: la rescissione del contratto. Allo stato attuale, quindi, in Belgio non si vedranno più partite di campionato in tv. L’Italia è un mercato più grande e strategico. Ma anche sulla Penisola la piattaforma di sport in streaming a pagamento, secondo stime di mercato, continua a perdere circa 100 milioni di euro all’anno, con abbonamenti fermi a quota 1,8 milioni e ricavi che non crescono.
Luigi De Siervo, a.d. della Lega Serie A, avverte: otteniamo meno soldi di quanti ne spendiamo. La crisi dei diritti tv minaccia la sostenibilità dei campionati nazionali
Luigi De Siervo, a.d. della Lega Serie A
Tutti sanno che il mondo del calcio italiano vive quasi esclusivamente grazie ai diritti tv della Serie A, con Dazn e Sky che si sono impegnati a versare 900 milioni di euro complessivi annui (700 Dazn, 200 Sky) per cinque anni fino al 2029. Un miracolo, gli va riconosciuto, compiuto da Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, in un momento nel quale gli scricchiolii di tutta l’impalcatura già cominciavano a sentirsi.
L’allarme di De Siervo sui campionati nazionali – E se è lo stesso De Siervo,nel corso del Social football summitdi Torino, a lanciare l’allarme sui campionati nazionali, allora diciamo che c’è da preoccuparsi: «Rischiamo di diventare le prequalifiche della Formula 1 o dei grandi tornei di tennis. Il prodotto che si sta sviluppando sempre di più è il prodotto premium di Fifa e Uefa. È la Champions League ad aver reso meno popolare il nostro campionato all’estero. Pensate all’Inghilterra: la fantomatica Premier League ha dovuto mettere sul mercato il 35% delle gare in più, e il costo di ciascuna partita è diminuito del 21%. La crisiperciò riguarda tutti i campionati, non solo la Serie A. Quello che può fare la Lega Serie A è cercare di sensibilizzare Fifa e Uefa per bloccare questo fenomeno, altrimenti rischiamo di distruggere il tessuto di queste squadre».
Gap e rischio tsunami dietro l’angolo – La Serie A ha certamente un gapda colmare su altri campionati, «ma dobbiamo avere chiaro», dice De Siervo, «che questa distanza di valore nel tempo crea parte sinistra e destra della classifica, e si rischia anche di avere partite che finiscono tanto a poco. La Francia è stata la prima lega investita da questo tsunami, noi siamo i prossimi, abbiamo un sistema che ci tutela poco nei diritti televisivi. Nel momento in cui perdi controllo, non puoi riprenderlo. Riusciamo a rimanere un riferimento per il pubblico solo mantenendo un livello alto».
Il caso francese: Ligue 1 – Eccolo qui il passaggio cruciale: il sistema Dazn, in Francia, è crollato. E nel giro di pochi anni laLigue 1 è passata dall’incassare un miliardo di euro all’anno in diritti tv, ai 400 milioni di euro assicurati da Dazn fino al termine del campionato 2024-2025, ai quattro spicci attuali, con Dazn uscita dal contratto e con il canale della lega francese, Ligue 1+, che finora ha raggiunto un milione di abbonamenti a 14,99 euro al mese, il che significa 180 milioni di euro in un anno.
La prossima tessera del domino – Dopo la caduta della Francia, il prossimo campionato a rischio, secondo De Siervo, è l’Italia. Dove, appunto, la gran parte dei diritti tv è assicurata ai club di Serie A proprio da Dazn, il cui modello di business, ai più, non è ancora chiaro, visto che da anni chiude con bilanci in rosso per miliardi di dollari.
La mediocrità che traina l’indebitamento – «La trasformazione della Champions Leagueè avvenuta quando si è posto sul tavolo il tema della Superlega: ha strappato quel sistema precedente», prosegue De Siervo, «e ha creato un modello che comunque portava guadagni alle squadre più importanti. Oggi in Italia non ci sono più i presidenti di una volta che con un assegno coprivano le perdite. Oggi ci sono strutture (i fondi di investimento americani, ndr) che cercano di avere un punto di equilibrio. Otteniamo meno soldi dai diritti televisivi di quanti ne vengano spesi per calciatorie procuratori, e tutto ciò porta tutto il nostro calcio ad alzare l’indebitamento anno dopo anno. Facciamo fatica a programmarci, ci mancano le risorse per gli investimenti. Se non riusciamo a garantire risorse con continuità, non saremo in grado di programmare il nostro futuro. La mediocrità latente tocca anche la nazionale: i soldi che mancano vengono tolti allo sviluppo delle strutture e del vivaio. Oggi è più conveniente comprare un giocatore talentuoso che formarlo».
Gli abbonamenti alla piattaforma di streaming sportiva in Belgio non decollano, mettendo a rischio gli accordi con la Pro League
Nel dicembre 2024 Dazn si aggiudicava i diritti audiovisivi del campionato di calcio del Belgio, impegnandosi a versare alla Pro League una cifra di 84 milioni di euro all’anno per il quinquennio di stagioni dal 2025 al 2030. Un importo ben inferiore ai 103 milioni annui del triennio 2021-2024.
Dazn
A dimostrazione che il periodo di vacche grasse era finito, e che i club di calcio europeo devono trovare fonti di ricavi differenti rispetto ai diritti tv che li hanno tenuti in piedi in questi ultimi 20 anni.
Dalla Francia al Belgio, la storia si ripete – La campagna belga di abbonamenti a Dazn per la stagione 2025-26, tuttavia, è rimasta molto al di sotto delle attese (25 euro al mese con l’impegno di restare abbonati almeno 12 mesi). E adesso in Belgio si è aperta una grana grossa, che somiglia molto a quella che poi in Francia, la scorsa stagione, ha portato alla uscita di Dazn dal contratto. Infatti, calcolatrice alla mano, Dazn si è resa conto di non essere in grado di onorare gli impegni presi col calcio belga. Ha provato a coinvolgere nella partita anche i gruppi di telecomunicazioni Proximuse Telenet. Ma al momento nessuna intesa è stata trovata per condividere gli oneri.
Al momento è tutto invariato – Per ora, quindi, il campionato belga continua a essere trasmesso su Dazn. Ma la stessa Pro League chiede che venga coinvolta qualche altra piattaforma per aumentare la visibilitàdi una manifestazione che tende a scomparire se distribuita solo da Dazn.
I vertici di Dazn, nei giorni scorsi, hanno fatto sapere alla Pro League belga che vogliono rinegoziare i termini del contratto. E intendono farlo con una certa urgenza.
La situazione nella Penisola – Insomma, una bella gatta da pelare. E dopo Francia e Belgio, qualcuno inizia a temere che anche in Italia, dove Dazn si è impegnata a versare 700 milioni di euro all’anno ai club di Serie A per il quinquennio 2024-2029, si possano aprire spiragli simili di crisi. D’altronde la piattaforma sport in streaming a pagamento, secondo stime di mercato, continua a perdere circa 100 milioni di euro all’anno sulla Penisola e gli abbonamenti rimangono fermi a quota 1,8 milioni, con ricavi che non crescono.
DAZN è finito nei guai e, dopo aver ammesso cosa è successo, ha deciso di regalare un mese gratis a tutti i suoi abbonati.
“Chi ben comincia è a metà dell’opera“, recita un antico detto popolare. Non sembra essere così per DAZN che, prima ancora che inizi la nuova stagione di Serie A 2025/26, ha dovuto fare i conti con alcuni problemi tecnici. I disservizi si sono presentati senza se e senza ma durante l’amichevole del6 agosto 2025, lo scontro amichevole tra Aston Villa e Roma.
Diversi problemi tecnici sono stati riscontrati subito dopo i primi minuti della partita, rendendo così difficile seguire il match per gli abbonati. Dopo una breve pausa, dove tutto sembrava essersi ripreso e le trasmissioni in streaming fluivano bene, durante il secondo tempo si sono ripresentati i disservizi.
DAZN diffidato da Codacons – Il Codacons ha quindi deciso di diffidare DAZN per questi problemi ripetuti durante il match del 6 agosto che, in pratica, non hanno permesso a chi ha pagato l’abbonamento di fruire della partita in corso.
Nella comunicazione ufficiale si legge: “Il Codacons ha inviato oggi una diffida formale a DAZN Italia in seguito al disservizio tecnico verificatosi durante la trasmissione dell’amichevole estiva Aston Villa-Roma, che ha compromesso in modo sostanziale la fruizione della partita per centinaia di migliaia di abbonati“.
Proprio perché secondo il Codacons questo servizio di streaming è “già da anni oggetto di numerose critiche da parte degli utenti per frequenti blocchi, interruzioni, bassa qualità delle immagini e assistenza clienti insufficiente” ha deciso di diffidarlo.
Il servizio streaming offerto dalla piattaforma sembrerebbe continuare a mostrare una qualità inaccettabile in rapporto al costo richiesto per gli abbonamenti e agli aumenti dei prezzi richiesti ai clienti.
Quindi l’associazione in difesa dei consumatori ha spiegato: “Pertanto il Codacons ha diffidato DAZN al riconoscimento di un mese gratuito di abbonamento a tutti gli utenti coinvolti come forma minima di ristoro per il danno subito, chiedendo un urgente e concreto miglioramento del servizio tecnico e di assistenza, per evitare il ripetersi di simili disservizi unitamente all’impegno nel rispettare quegli standard di diligenza e trasparenza imposti dalla normativa a tutela dei consumatori“.
Diffida inviata anche alla Lega Serie A – Nondimeno, la diffida inviata da DAZN è stata anche inviata per conoscenza alla Lega Serie A. Secondo il Codacons, quest’ultima “andrebbe considerata responsabile oggettiva in quanto assegnataria dei diritti audiovisivi e obbligata a esercitare un controllo efficace sui soggetti cui vengono affidati tali diritti“.
È indispensabile che DAZN e la Lega Serie A si assumano le proprie responsabilità, riconoscano i disagi arrecati e garantiscano tempestivi e concreti correttivi.
Il problema, secondo il Codacons è che la qualità del servizio non corrisponde agli aumenti dei piani di abbonamentodecisi da DAZN.
Appuntamento in app domenica 16 marzo 2025 alle 20:45 con il big match del Gewiss Stadium che sarà trasmesso in chiaro
Con la Serie A Enilive che ormai è sempre più nel vivo della fase calda per la lotta al titolo, DAZN ha scelto la quarta partita da trasmettere in chiaro e gratuitamente. Si tratta di Atalanta-Inter, esclusiva della piattaforma di live streaming e gara chiave che potrebbe rivelarsi già decisiva per la volata scudetto.
Una sfida da tutto in una notte, con l’Atalanta di Gasperini pronta a duellare con l’Inter di Inzaghi al Gewiss Stadium di Bergamo. L’appuntamento è per domenica 16 marzo alle ore 20:45 quando su DAZN andrà in scena quella che sembra essere diventata una delle partite più importanti della stagione, tra due formazioni che sognano di vincere lo Scudetto.
Galvanizzata dal 4-0 imposto in casa della Juventus, l’Atalanta trainata da Lookman e Retegui ospiterà i nerazzurri di Milano che, con la rimonta sul Monza di sabato scorso, hanno consolidato il primo posto in classifica, sebbene a solo una lunghezza di distanza dal Napoli di Antonio Conte. Distanti solo 3 punti, le due sono pronte a darsi battaglia in un posticipo domenicale che promette spettacolo.
A raccontare ogni momento di questa attesissima sfida sarà Pierluigi Pardo, affiancato dal commento tecnico di Andrea Stramaccioni. Dal campo, a partire dal prepartita, Diletta Leotta accompagnerà i tifosi nell’atmosfera del match prima di collegarsi con lo studio della domenica sera dove Giorgia Rossi condurrà il DAZN Serie A Show. Nel post-partita, Rossi sarà affiancata dai talent della DAZN Squad per analizzare gli episodi salienti dell’incontro.
Atalanta-Inter, quarta partita trasmessa in chiaro su DAZN, si inserisce nel pacchetto dei diritti TV acquisito dalla piattaforma di intrattenimento e live streaming sportivo che permette di trasmettere in modalità gratuita fino a 5 partite di Serie A su un totale di 380 per ogni stagione, con l’obiettivo di coinvolgere un numero sempre più ampio di appassionati del grande calcio italiano.
Come registrarsi gratuitamente su DAZN – Dopo aver semplicemente inserito il proprio indirizzo e-mail, i tifosi potranno dunque sintonizzarsi su DAZN per seguire la diretta senza abbonamento, sulla propria tv o sul proprio telefonino.
Come registrarsi da desktop/mobile – Vai su Dazn.com/welcome, seleziona Atalanta – Inter in home page e inserisci la tua e-mail per vedere la partita, incluso tutto l’intrattenimento pre e postpartita.
Come registrarsi da Smart TV – Apri l’app DAZN dalla tua tv, clicca su ‘Guarda Gratis’, inquadra il QR Code con lo smartphone e inserisci la tua e-mail per vedere la partita, incluso tutto l’intrattenimento pre e postpartita.
Qualora la propria televisione non supportasse la registrazione tramite QR Code basterà registrarsi da desktop/mobile.
Per fruire della miglior esperienza, si consiglia di registrarsi in anticipo, di scaricare e aggiornare l’app DAZN e di sintonizzarsi alla partita il prima possibile. Per chi è già abbonato a DAZN non cambierà nulla e potrà accedere in qualsiasi momento, mentre la visione in free in diretta delle partite di Serie A Enilive da parte di account gratuiti senza abbonamento DAZN, invece, sarà possibile fino a un massimo di circa 2 milioni di utenti.
Con Milan – Napoli, in programma martedì 29 ottobre alle 20:45, la serie A tornerà in chiaro dopo quasi 30 anni: l’ultima volta risale ad uno Juventus – Sampdoria datato 1996.DAZN, infatti, ha comunicato chetrasmetterà gratuitamentesul proprio sito l’anticipo della decima giornata di campionato. Non si tratterà di un caso isolato, ma delprimo di cinque match gratis offerto nel pacchetto “Try and buy”della piattaforma si streaming.
IN CHIARO PER I PRIMI 2 MILIONI DI UTENTI
L’anno scorso, oltre alla conferma dei diritti per tutta la serie A fino al 2029, DAZN ha ottenuto anche un‘opzione inedita che consiste proprio nella possibilità di trasmettere cinque partite a stagione in modo completamente gratuito. La sfida di San Siro tra Milan e Napoli sarà per tanti ma non per tutti, per ragioni di natura strutturale:potranno vederla in chiaro i primi due milioni di spettatori registrati a DAZN che si collegheranno sul sito(limitazione che ovviamente non interessa il pubblico degli abbonati al servizio). E quindi il consiglio per sfruttare l’occasione è quello di registrarsi in anticipo (che non equivale ad abbonarsi) qualora non si possieda ancora un account, e di connettersi il prima possibile una volta che inizierà la diretta.
Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia, ha così commentato questa mossa che è utile evidentemente ad avvicinare alla piattaforma chi non l’ha mai provata e magari ne diffida, con l’obiettivo di accrescere il numero degli abbonati, ma al di là di queste logiche costituisce un ritorno storico alla diretta in chiaro per la nostra massima serie calcistica:
“Trasmettere in chiaro per la prima volta dopo quasi 30 anni un big match segna una svolta storica, e lo è ancora di più se consideriamo che sarà in diretta esclusiva streaming su DAZN senza necessità di abbonarsi. Si tratta di un’opportunità straordinaria che abbiamo fortemente voluto e che ci permetterà di portare le emozioni de grande calcio italiano a un numero di tifosi ancora più grande”.
La partita Milan-Napoli su Dazn sarà visibile in chiaro e in tv senza costi aggiuntivi fino a un massimo di 2 milioni di utenti che riusciranno a registrarsi gratis alla piattaforma. Ecco come farlo anche senza abbonamento.
Martedì 29 ottobre gli utenti (fino a un massimo di 2 milioni di persone) che riusciranno a registrarsi in tempo a DAZN con i loro account, potranno vedere in diretta tv, in chiaro e in streaming Milan–Napoli, gratuitamente e senza la necessità di sottoscrivere un abbonamento. Una messa in onda a numero chiuso per coloro che saranno abili abbastanza da iscriversi alla piattaforma, poi basterà cliccare sulla finestra dell’evento per assistere all’intera copertura del match, dal pre-partita fino al post con commenti e interviste.
Milan-Napoli in chiaro e gratis su DAZN, come registrarsi senza pagare – Per registrarsi a DAZN senza sostenere alcun costo, una volta andati sulla home della piattaforma si può selezionare la finestra dell’evento Milan-Napoli in home page poi basta inserire il proprio indirizzo mail per vedere senza abbonamento, attraverso il telefonino oppure la Smart Tv, la diretta della partita e tutto quanto fa parte dei servizi dedicati.
Come registrarsi a DAZN attraverso la Smart Tv per vedere Milan-Napoli – Per vedere Milan-Napoli sul piccolo schermo attraverso una Smart Tv è possibile effettuare una registrazione gratis (e senza la necessità di pagare il prezzo dell’abbonamento) serve seguire alcune semplici indicazioni: una volta attivata l’app di DAZN si può fare clic sulla voce “guarda gratis“, inquadrare il QR Code utilizzando il telefonino e inserire la propria mail.
Fatti tutti questi passaggi sarà possibile vedere la partita tra i rossoneri di Paulo Fonseca e la squadra di Antonio Conte: in telecronaca sarà raccontata da Pierluigi Pardo e Andrea Stramaccioni; Diletta Leotta sarà in collegamento dal campo a partire dalle 19:45 per la consueta presentazione della sfida e, a seguire, per le interviste a fine gara.
L’iniziativa nel pacchetto “Try and buy” dei diritti tv – È la prima volta dal 1996 che avviene una cosa del genere: l’ultimo incontro trasmesso in chiaro per tutti e senza alcun costo aggiuntivo fu quello del 13 aprile tra Juventus e Sampdoria. Al netto degli aumenti dei prezzi per questa stagione, L’iniziativa dell’OTT non è un’anomalia ma si tratta di un’opportunità contenuta nel pacchetto “Try and buy” dei diritti tv acquisiti fino al 2029 del campionato di calcio di Serie A: l’opzione permette all’emittente di mandare in onda un numero limitato di partite (fino a 5 partite su 380) in chiaro e gratuitamente, per ogni stagione. E Milan-Napoli è quella individuata.
“Trasmettere in chiaro per la prima volta dopo quasi 30 anni un big match segna una svolta storica – le parole del CEO,Stefano Azzi – e lo è ancora di più se consideriamo che sarà in diretta esclusiva streaming su DAZN senza necessità di abbonarsi“.
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Aurelio De Laurentiis (Foto: LLUIS GENE/AFP via Getty Images)
I fatti risalgono al marzo scorso quando il club di Aurelio De Laurentiis non mandò nessun tesserato da intervistare alla piattaforma streaming a margine delle sfide contro Torino e Barcellona.
A fine maggio scorso il Tribunale Federale Nazionale ha comminato una multa di 165mila euro al Napoli per non aver permesso a DAZN di intervistare uno dei suoi tesserati in occasione delle sfide contro Torino e Barcellona dell’8 e 12 marzo.
Contro questa decisione è arrivato prontamente il ricorso del club partenopeoche però ha dovuto soccombere davanti alla Corte d’Appello della FIGC composta dal presidente Mario Luigi Torsello e dai due componenti Diego Sabatino e Daniele Maffeis. Inoltre, il club del patron Aurelio De Laurentiis è stato sanzionato con una multa di 230mila euro da riconoscere alla Lega Serie A.
All’epoca dei fatti, De Laurentiis aveva annunciato di aver chiuso i rapporti con DAZN e che calciatori e staff avrebbero parlato solamente con Sky e Rai. In tal senso, va comunque registrata anche una successiva sfuriata contro la pay-tv di Comcast, in relazione alla scelta di fare seguire la squadra a un corrispondente che secondo De Laurentiis non sarebbe stato tifoso del Napoli.
La rabbia nei confronti di DAZN, invece, nasceva dalla programmazione della partita contro l’Atalanta fissata per sabato 30 marzo alle 12:30, vigilia di Pasqua. Il presidente azzurro avrebbe voluto spostarla a lunedì, in quanto l’allora tecnico Calzona avrebbe potuto preparare il match solo in due giorni per via degli impegni con la nazionale della Slovacchia. De Laurentiis si era sfogato al Maradona nel post-partita: «Chi sono? Sky o DAZN? DAZN non ha il diritto di fare niente! Quindi andatevene a fare in c**o. Fuori dai c******i».
Il regolamento della Serie A prevede che i club da contratto si impegnino ad assicurare che i propri calciatori «più rappresentativi e che abbiano avuto le migliori prestazioni nell’Evento, nonché il proprio allenatore, partecipino alle Interviste – a favore dei Licenziatari dei Pacchetti che detengono tale diritto – secondo le modalità stabilite dagli applicabili regolamenti della Lega Serie A oltre l’impegno ad assicurare la puntualità delle Interviste. Per questo motivo, in caso di violazioni del contratto sono previste delle sanzioni specifiche nei confronti delle società».
Diletta Leotta, storico volto di Dazn.Giorgia Rossi, conduttrice delle trasmissioni dell’OTT dedicate al calcio
Il piano editoriale di DAZN, che punta a una riduzione dei costi e dell’organico redazionale, alimenta la preoccupazione delle società di Serie A. Quali sono questi timori e, soprattutto, sono fondati? Ecco cosa sta accadendo.
DAZN sarà in grado di garantire ancora una qualità elevata e concorrenziale del prodotto giornalistico al netto della ristrutturazione interna per ridurre i costi di gestione? È il dubbio che serpeggia tra le società di Serie A che, secondo quanto appreso da Fanpage.it, sono preoccupate dalla prospettiva di un ridimensionamento editoriale e dell’offerta, alla luce del contratto in esclusiva sui diritti tv (assegnati alla piattaforma streaming per il quinquennio 2024-2029) e a fronte di un aumento dei costi che prosegue costante.
I tagli di DAZN tra giornalisti e talent – Quali sono queste perplessità? Nei giorni scorsi DAZN ha smentito le voci di una presunta crisi che avrebbe incentivato i vertici ad attuare il piano dei tagli sia nel comparto giornalistico sia in quello dei ‘talent‘ (ovvero, i volti più noti che rientrano nel corredo accessorio di trasmissioni e approfondimenti tv). Le scelte aziendali si muoverebbero secondo un’opzione editoriale alternativa: concentrarsi in particolare sugli eventi live e chiudere con esperienze anche recenti, non strettamente legate alle partite (e non solo). Ma questa inversione di rotta interna ha fatto riflettere i club perché cade in un momento particolare: l’inizio del quinquennio del nuovo accordo per i diritti tv della Serie A.
Esiste davvero il rischio che la qualità dei contenuti proposti dall’OTT possa risentire di questi cambiamenti? Prima di rispondere sì serve capire cosa sta accadendo: la sforbiciata all’organico redazionale dovrebbe essere importante, si parla – stando a quanto riferito da fonti vicine all’azienda – di un dimezzamento da 30 a 15 giornalisti che dovrebbe diventare effettivo entro la metà del mese di luglio.
Ci saranno ripercussioni sullo spessore dei contenuti relativi alla Serie A? L’interrogativo nasce da una valutazione fatta sulla carta che porta con sé considerazioni più articolate sulla premura dedicata ai servizi sul campionato. Per ogni giornata, secondo quanto appreso, solo 5 partite su 10 saranno seguite con l’impiego di bordocampisti in loco, mentre la parte restante dei match verrà coperta ricorrendo ai cosiddetti ‘delegati’. Chi sono? Una sorta di surrogato dei bordocampisti che faranno da tramite fra lo studio e i calciatori da intervistare.
Le preoccupazioni della Serie A su DAZN – Le società di Serie A restano alla finestra a osservare ma l’aria che tira non piace, considerati alcuni fattori essenziali e fonte di allarme: presunto impoverimento del prodotto, nuovo aumento dei costi (nonostante l’introduzione del più economico pacchetto Goal Pass), perdita di molti talent passati ad altre realtà emittenti. È il caso, tanto per citare alcuni esempi, di Stefano Borghi diretto a Sky e Marco Cattaneo che a DAZN era giunto nel 2021 e adesso, oltre a collaborare con Prime Video per la Champions League, sarà su Eurosport in occasione delle Olimpiadi di Parigi del 2024.
C’è ancora un dettaglio che ha fatto drizzare le antenne alle società sugli aspetti economico-finanziari che riguardano l’azienda: DAZN avrebbe chiesto alla Lega Serie A di dilazionare il pagamento di 60 milioni previsti dall’accordo per i diritti tv. È la somma destinata al salvadanaio-paracadute per i club che retrocedono in Serie B. Soldi che non serviranno immediatamente, ma la richiesta di una spalmatura è bastata per sollevare le preoccupazioni dei presidenti per il prossimo quinquennio dei diritti tv di Serie A.
Nella giornata di ieri abbiamo parlato su queste pagine del possibile lancio da parte di DAZN del piano Goal Pass. Ebbene, oggi 2 Luglio 2024 la piattaforma ha reso disponibile il nuovo abbonamento che, però, rispetto alle indiscrezioni, è un pò differenti.
Disponibile ad un prezzo di 19,99 Euro al mese, viene data la possibilità di disdire con trenta giorni di preavviso. Scegliendo il piano annuale, invece, il totale passa a 129 Euro, mentre il pagamento dilazionato annuale è da 13,99 Euro al mese.
Goal Pass propone il meglio del calcio internazionale disponibile su DAZN con una scelta di partite de LaLiga spagnola ed il meglio della Liga portoghese, il calcio femminile con la UEFA Women’s Champions League e tre partite di Serie A per ogni turno. Gli utenti però avranno la possibilità di accedere a tutti gli highlights delle varie giornate del nostro campionato.
Le partite di Serie A incluse in questo pacchetto sono le stesse che vengono trasmesse in co-esclusiva da Sky: vale a dire l’anticipo del sabato alle 20:45, la partita della domenica alle 18 ed il posticipo del lunedì alle 20:45. Per tutta la stagione, sono garantiti quattro big match.
La visione è garantita in contemporanea su una sola rete domestica, mentre è possibile associare un massimo di due dispositivi sulla stessa linea.
Una scelta commerciale, il calcio in tv di DAZN torna ad essere esclusivamente in streaming. Addio al digitale terrestre.
Era la tecnologia del futuro, poi è diventata qualcosa del passato, sostituita da una tecnologia ancora più vetusta, ora si ritorna al futuro, sfruttando cioè una tecnologia ormai passata. No, fermiamoci qui, perché sta diventando un esercizio di logica ormai incomprensibile. Di cosa stiamo parlando? Di DAZN e della sua scelta di tornare esclusivamente allo streaming. Basta digitale terrestre. Ecco perché.
La marcia indietro che non ti aspetti – La rivoluzione del digitale terrestre è ormai acqua passata, nel senso che non è mai realmente arrivata.
Oggi molti italiani cercano ancora di capire quando realmente la RAI porterà a termine il passaggio, ma a quanto pare la nuova tecnologia non è stata accolta di buon grado da molte massaie attempate rimaste ancora con il vecchio tubo catodico (per estremizzare il concetto), e alla fine le cose sono andate per le lunghe. Per DAZN invece il discorso è diametralmente opposto. Qualche anno fa era stata costretta a passare al digitale terrestre, pur mantenendo sempre attiva la sua app in streaming. La scelta era dovuta al fatto che in alcune zone del belpaese la connessione internet fosse scarsa.
Insomma, una scelta commerciale necessaria, visto che per raggiugnere alcuni potenziali abbonati era doveroso sfruttare un’altra tecnologia, appunto quella del digitale terrestre, dato che lo streaming non era accessibile causa bassa connessione o connessione del tutto assente. Nasceva a quel tempo il DAZN tv box (che rimarrà comunque ancora utilizzabile per chi ce l’ha), la scatoletta che sfruttava appunto il digitale terrestre per permettere agli abbonati di determinate zone non coperte da internet di usufruire ugualmente del servizio e vedere il calcio in tv. Ora però le cose sono nuovamente cambiate e DAZN annuncia che da agosto tornerà esclusivamentein streaming.
DAZN, si passa allo streaming esclusivo – Cosa è successo? Perché questo dietrofront da parte di DAZN? A quanto pare il motivo è soltanto uno, economico! Le varie compagnie hanno coperto il segnale anche in alcune zone remote del Paese e per questo motivo ora tutto il territorio gode di una copertura internet più o meno soddisfacente.
Insomma, perché tenere in piedi una tecnologia che ormai non è più necessaria? Naturalmente DAZN si guarda bene dal tenere qualche suo utente fuori copertura e se ha fatto questa scelta è perché effettivamente tutti i suoi clienti sono coperti dal segnale. Quindi ecco che il digitale terrestre diventa completamente superfluo e quindi da scartare. Sul decoder denominato DAZN tv box gli utenti quindi potranno continuare a vedere tutti gli altri canali del digitale terrestre, mentre la programmazione dell’emittente dal primo agosto sarà visibile esclusivamente in streaming tramite l’app.
Riassumendo…
DAZN spegne il digitale terrestre, tornerà ad essere esclusivamente in streaming;
secondo la piattaforma, la copertura di internet è ormai presente su tutto il territorio e mantenere il digitale terrestre sarebbe una scelta economica dispendiosa;
non tutti gli italiani sono d’accordo e non mancheranno le disdette di abbonamento.
<<<<<<<<<< art. del 17 maggio 2024 >>>>>>>>>>
Dazn, l’aumento dei prezzi per la Serie A e lo sport: cosa cambia per gli appassionati
Per gli appassionati di calcio e della Serie A in tv occorrerà far fronte a un nuovo aumento dei prezzi per la prossima stagione. Un ritocco all’insù che Dazn, titolare dei diritti audiovisivi della Serie A per le prossime cinque stagioni (con Sky che condividerà tre partite a settimana in co-esclusiva), ha iniziato a comunicare ai propri clienti. Vero è che c’è una nuova offerta, migliorata e ampliata. Ma con conseguente revisione dei prezzi.
Il pacchetto di offerte della piattaforma di streaming specializzata nello sport è variegato. Non tutte le offerte subiranno un aumento, ma un rialzo ci sarà, come del resto si poteva attendere alla luce dell’investimento fatto da Dazn per far propri i diritti della Serie A nel quinquennio 2024-2029. Di base alla Lega Serie A andranno 900 milioni a stagione: 700 da Dazn e 200 da Sky a partire dalla prossima stagione. È poi previsto un meccanismo di revenue sharing. In pratica una componente variabile calcolata come una percentuale pari al 50% dei ricavi netti da sottoscrizioni da utenti residenziali che saranno realizzati da Dazn oltre una certa soglia.
Tre sono le diverse tipologie di sottoscrizione per gli utenti, con costi e funzionalità differenziati a seconda dell’alternativa scelta: il piano Standard, il piano Plus e il piano Start.
Il piano Start – Quest’ultimo è il pacchetto multisport che include il basket italiano ed europeo, il volley con l’offerta che si è da poco arricchita con le migliori coppe internazionali femminili e maschili (Nations League, Mondiale per Club, Beach Soccer e molto altro), il calcio femminile con la Uefa Women’s Champions League e i canali Eurosport HD1 e HD2 con cui seguire competizioni come Giro d’Italia, Roland Garros e Olimpiadi di Parigi 2024. Il pacchetto Start si muove in un range a partire da 8,25 euro al mese se si opta per il pass Annuale (99 euro l’anno con pagamento anticipato) o 11,99 euro al mese per la formula rateizzata di 12 mesi. Qui non ci sono cambiamenti rispetto a gennaio.
Il piano Standard – Il piano Standard è quello che permette di vedere la Serie A, Europa League e altra offerta sportiva su due dispositivi usando la stessa linea internet. Si può optare per per il piano Annual pagamento anticipato (0,99 euro al giorno per un totale di 359 euro all’anno) o 34,99 euro al mese se si opta per quello rateizzato in 12 mesi (1,16 euro al giorno) come da listino di gennaio che aveva subito un aumento.
Il piano Plus – Il piano Plus è il pacchetto “familiare” e disponibile su due reti Internet a partire da 49 euro al mese (un totale di 599 euro) se si opta perabbonamento annuale con pagamento anticipato o 59,99 euro se si opta per quello rateizzato in 12 mesi. In questo caso l’aumento c’è stato rispetto a gennaio passando da 539 a 599 euro all’anno. E il piano annuale con pagamento dilazionato, passato a gennaio a 49,99 euro al mese dai 45,99 del 2023 sale a 59,99 euro al mese.
La spinta agli abbonamenti diretti – Una differente politica di prezzo comunque Dazn ha deciso di farla rivedendo le politiche di gestione degli utenti che decidono di abbonarsi attraverso Apple e Google. Questo con l’obiettivo di spingere gli utenti verso gli abbonamenti diretti sulla piattaforma aggirando il tema dei costi di gestione alti per questa tipologia di segmento che rappresenta un canale B2B2C.
La ricerca dell’equilibrio economico – Resta per Dazn il tema della ricerca dell’equilibrio economico. Solo considerando la Serie A c’è da tenere conto dei 700 milioni di euro di uscite annue per i diritti della Serie A – e con l’apporto di 50 milioni annui da Tim con cui ha rinnovato l’accordo per i prossimi 5 anni per fornire la app su Timvision oltre alla ottantina di milioni di pubblicità – contro gli 840 milioni nel triennio precedente, ma in tandem con Tim.
Il tutto mentre a livello global quello del 2022 (ultimo disponibile) è stato un bilancio chiuso dalla realtà che fa capo al magnate Len Blavatnik con una perdita sopra al miliardo (1,14 miliardi di euro). Il rosso però è inferiore del 46% rispetto ai 2,13 miliardi di euro circa persi nel 2021. E agli atti, nel frattempo, c’è un fatturato cresciuto del 41% che nel 2022 ha toccato quota 2,2 miliardi di dollari (circa due miliardi di euro) che ha visto un ritocco al rialzo evidentemente anche per l’incremento dei prezzi dei servizi in alcuni mercati, come quello italiano. Secondo Enders Analysis, questo del 2024 dovrebbe essere l’anno del breakeven su base mensile il prossimo anno e su base annuale nel 2025. Il tutto con ricavi che negli ultimi tre anni, sempre secondo le elaborazioni della società di analisi, sarebbero cresciuti rispettivamente del 79%, 41% e 45% fino ad arrivare a circa 3,2 miliardi di dollari nel 2023.
La lotta alla pirateria – In un’ottica di sistema la grande incognita (in questo caso positiva) è legata alla lotta alla pirateria audiovisiva. Che proprio lo scorso anno ha avuto una svolta con la nuova legge 93/2023 entrata in vigore a inizio agosto che dà ad Agcom poteri di intervento per oscurare i siti in 30 minuti dalla segnalazione degli aventi diritto. La piattaforma – che era stata messa a disposizione gratuitamente dalla Lega Serie A all’Autorità – è entrata in funzione.
La Serie A 2023/24 è andata in archivio con il trionfo dell’Inter: ecco la classifica degli ascolti televisivi squadra per squadra tra Sky e DAZN.
I loghi di Sky e DAZN (Andrea Staccioli/Insidefoto)
La Serie A 2023/24 è andata in archivio per quello che è stato il terzo e ultimo anno dell’attuale ciclo dei diritti televisivi, con la suddivisione tra DAZN (che ha trasmesso ogni giornata 10 partite di cui 7 in esclusiva) e Sky (che ha trasmesso invece tre gare a ogni turno in co-esclusiva). Un’accoppiata che rimarrà tale anche per le prossime cinque stagioni di Serie A, dal momento in cui la divisione dei diritti è stata confermata a ottobre dello scorso anno.
Mentre le società fanno ognuna i propri bilanci, fra risultati in campo e quelli economici, anche i due broadcaster danno un occhio agli ascolti. Dallo scorso anno, infatti, l’Auditel rileva anche l’audience delle partite su DAZN con la nuova misurazione Auditel Total Audience: per ogni gara vengono considerati sia gli ascolti DAZN di origine censuaria su tutti i dispositivi, sia gli ascolti DAZN provenienti dai canali satellitari distribuiti da Sky (Zona DAZN). Inoltre, tre partite a giornata vengono trasmesse anche dalla stessa pay-tv di Comcast: qui gli ascolti vengono nuovamente rilevati da Auditel. Una misurazione che pesa non solo per valutare il reale interesse verso il campionato, ma anche per quanto riguarda la distribuzione dei diritti tv del campionato ai club, visto che un criterio di redistribuzione dei ricavi è appunto l’audience televisiva delle squadre.
Ma come sono andati gli ascolti nel 2023/24? E quali sono i club che hanno fatto registrare i maggiori risultati in stagione? Partendo dai numeri complessivi, gli ascolti sono in linea con quelli del 2022/23: tra DAZN e Sky sono quasi 249 milioni gli spettatori che hanno seguito la Serie A durante l’arco del campionato. Di questi, oltre 209 milioni sono imputabili a DAZN, mentre quasi 40 milioni si riferiscono alle sfide trasmesse su Sky.
Serie A classifica ascolti tv 2023 2024 – I dati su DAZN – Passando invece ai club più seguiti durante la stagione, per quanto riguarda i dati degli ascolti solo su DAZN, in vetta alla classifica troviamo la Juventus, con oltre 44 milioni di spettatori complessivi e una audience media oltre 1,1 milioni a partita al termine della stagione, davanti all’Inter con 39,4 milioni totali (poco più di 1 milione di spettatori in media a partita) e al Milan con 35,5 milioni di spettatori totali e 934mila spettatori a gara. Giù dal podio invece Roma e Napoli, entrambe intorno a 33 milioni di spettatori per quanto riguarda gli ascolti su DAZN.
Elaborazione Calcio e Finanza su dati Auditel
Serie A classifica ascolti tv 2023 2024 – I dati su Sky – Per quanto riguarda invece i dati degli ascolti solo su Sky– in crescita del 3% circa rispetto al 2022/23 -, se la Juventus è stata la squadra con i maggiori ascolti (media di oltre 700mila spettatori nelle sei gare trasmesse anche su Sky), il Torino è stata la squadra trasmessa più volte, con ben 18 gare, ma una media di circa 260mila spettatori a partita. Tra le big, il Milan è stata la formazione più trasmessa su Sky con 14 incontri e un totale di oltre 7,4 milioni di spettatori sulla pay-tv di Comcast, il dato più alto di tutti a livello assoluto.
Serie A classifica ascolti tv 2023 2024 – La graduatoria complessiva – Complessivamente, quindi, nella top tre in termini di ascolti per la stagione 2023/24 troviamo Juventus, Inter e Milan: i bianconeri si trovano davanti a tutti con 1,27 milioni di spettatori a partita, mentre i nerazzurri si sono fermati a 1,18 milioni e i rossoneri a 1,12 milioni. Al quarto gradino troviamo ancora il Napoli (933mila spettatori a gara), davanti alla Roma con 925mila spettatori.
Elaborazione Calcio e Finanza su dati Auditel
Si tratta, come detto, di una graduatoria da cui dipende anche la distribuzione di una quota dei diritti tv. In particolare, l’Articolo 9 del Decreto Lotti con cui è stata modificata la Legge Melandri disciplina i criteri di ponderazione relativi alla quota di audience certificata. Lo stesso articolo incarica la Lega Calcio di stabilire mediante l’elaborazione di un algoritmo di ponderazione dei criteri di riequilibrio per tenere conto della differente copertura mediatica dovuta alla coesistenza delle due piattaforme (DAZN e Sky). Quindi, per quanto riguarda i valori da cui dipenderà la distribuzione dei ricavi da diritti tv, si tratta di una classifica provvisoria in quanto non tiene ancora conto della normalizzazione che viene effettuata ogni anno.
Serie A classifica ascolti tv 2023 2024 – Le fasi del campionato – Tornando al dato complessivo sugli ascolti, in leggerissimo calo rispetto alla stagione 2022/23, va ricordato che scostamenti così ridotti dipendono principalmente dall’organizzazione della singola stagione a livello televisivo. Il calendario è certamente l’elemento che più di tutti influisce sugli ascolti in un’analisi comparata tra due stagioni diverse. Ci sono tuttavia delle “regole” che possono essere considerate valide in maniera trasversale per tutte le stagioni.
Per esempio, il campionato di Serie A vive generalmente durante i suoi primi turni una fase iniziale di assestamento. I tifosi iniziano a seguire più regolarmente la Serie A in tv a partire dall’ottava giornata. Guardando DAZN (unico player che trasmette tutte le sfide) queste prime giornate viaggiano ad una media di 5 milioni di spettatori. Un dato decisamente rilevante, se consideriamo che la maggior parte delle persone in questo periodo consuma il prodotto calcio in mobilità, una modalità di fruizione che si è consolidata in questi anni.
Si passa poi alla seconda fase, quella più “calda” della stagione. Qui la Serie A – così come le altre competizioni per club – entra nel vivo e la media spettatori su DAZN cresce fino a 6 milioni (il dato è valido sia per la stagione in corso, sia per quella passata).
Poi c’è il rush finale, in cui molto dipende dalle tempistiche di raggiungimento dei verdetti del campionato (principalmente la conquista dello Scudetto). Da quando DAZN è diventato il player principale del campionato, ogni anno il titolo è stato assegnato a una squadra differente. Se il primo anno del ciclo triennale la lotta è stata aperta fino all’ultimo, nel 2022/22 e nel 2023/24 l’assegnazione è arrivata alla 32esima giornata.
Un risultato che condiziona inevitabilmente la parte finale di stagione che fisiologicamente segna un calo naturale degli ascolti, anche se quest’anno la media fatta registrare su DAZN nelle ultime giornate è stata più alta dello scorso anno (4,9 milioni contro 4,7 milioni).
L’abbonamento Plus di Dazn, quello “condivisibile”, aumenta di prezzo: ecco quanto occorre per vedere la serie A 2024-25
Le proteste dei tifosi sembrano essere state inascoltate, considerando come l’abbonamento Dazn subirà un nuovo aumento. La frequenza delle modifiche dei costi della piattaforma streaming dovrebbe attivare un campanello d’allarme, in un’analisi generale dei prezzi. Una situazione che va al di là del mondo dell’intrattenimento sportivo, e che genera un ritrovato interesse verso la pirateria (una problematica mai sparita ma ridimensionata, che ora torna in voga).
Dazn, aumento prezzi – La stagione di serie A 2024-25 vedrà un nuovo prezzo per uno dei tre abbonamenti Dazn: Start, Standard e Plus. I primi due non subiranno modifiche ma il Plus sarà caratterizzato da extra 60 euro. Ciò riguarda la soluzione di pagamento in un’unica soluzione.
Chi si assicurerà il contratto per 12 mesi non pagherà più 539 euro in un colpo solo, bensì 599 euro. Di fatto si tratta di una tariffazione di 50 euro, circa, al mese (circa 5 euro extra ogni 30 giorni).
Sono già state inviate le mail ai clienti che avevano sottoscritto questo accordo ad agosto 2023. A loro è data la possibilità di recedere dal servizio, senza penali, entro 60 giorni dalla data di comunicazione. Il cambio di tariffazione avrà inizio l’11 agosto: “Il nuovo prezzo del tuo piano sarà di 599 euro all’anno, pari a 49,91 euro al mese, con un risparmio di oltre 10 euro al mese rispetto al piano mensile e un risparmio totale di oltre 120 euro all’anno”.
Si parla dunque di 10 euro di risparmio al mese, rispetto all’accordo per il pagamento dilazionato in 12 rate, il che si spiega soltanto leggendo del secondo aumento previsto. Fino allo scorso campionato, infatti, il prezzo dell’accordo da 12 mesi dilazionato era di 49,99 euro per il Plus. Considerando tale cifra, il risparmio garantito dal pacchetto annuale sarebbe di appena 8 centesimi al mese.
Cifra che arriva a quota 10 euro perché a tanto ammonta l’aumento della tariffa. Plus in 12 rate ha infatti un nuovo costo di 59,99 euro mensili. Un aumento che giunge a distanza di pochi mesi rispetto a quello di gennaio 2023, quando si è passati da 45,99 a 49,99 euro.
Dazn Plus e Standard – Inferociti i tifosi, che sui social lamentano il trattamento subito in un sistema che vede il quasi monopolio di Dazn per quanto riguarda la serie A. Si tratta infatti dell’unica piattaforma streaming a garantire le 10 gare settimanali del massimo campionato. Sky vanta infatti soltanto 3 gare per turno.
Viene però da chiedersi perché mai sia stato scelto di operare modifiche di prezzo unicamente al pacchetto Plus Dazn e non agli altri. La questione è presto spiegata. Ad oggi il pacchetto Start è il meno appetibile, considerando l’offerta garantita. Aumentare il costo su questo fronte non avrebbe avuto senso.
Il piano Standard garantisce un’entrata economica attualmente ritenuta accettabile, pari a 40,99 euro mensili, che diventano 34,99 euro in caso di accordo annuale in 12 rate e ancora 29,91 con pagamento in unica soluzione.
La differenza sostanziale è che questo pacchetto è utilizzabile in una sola abitazione. Ciò vuol dire che il costo ricade su di un’unica famiglia, generalmente parlando (nel caso di coinquilini è comunque possibile dividere la spesa, ad esempio). Si offre una visione su due dispositivi in contemporanea, a patto che siano connessi alla stessa rete.
Questo elemento è la chiave di tutto, considerando come il piano Plus Dazn offra la visione in contemporanea su due dispositivi in luoghi differenti. Ciò si traduce, all’atto pratico, in una porta aperta alla condivisione degli abbonamenti, tanto osteggiata dalla piattaforma.
Tenendo conto di tale pratica, si ha dunque l’impressione che la spesa sostenuta da ipotetici due soggetti fosse singolarmente troppo bassa, ed ecco l’evoluzione dell’abbonamento:
45,99 euro– quota a testa di 22,99 euro;
49,99 euro – quota a testa di 24,99 euro;
59,99 euro – quota a testa di 29,99 euro.
Ragionando in questo modo, il Plus garantisce in realtà un risparmio di 5 euro rispetto all’accordo a rate annuale dello Standard. È di fatto pari al pagamento Standard in un’unica soluzione (29,91 euro), senza però l’onere dello sborsare una cifra elevata in un colpo solo.
Identico il discorso per quanto riguarda il pagamento in un’unica soluzione. Con Standard si pagherebbero 359 euro. Con Plus, al netto di un’ipotetica condivisione dell’account, che rientra in una zona grigia ovviamente dell’accordo con Dazn, la cifra da dividere sarebbe di 599 euro, dunque 299,5 euro a persona.
Una politica dei prezzi figlia del dominio di Dazn in sede di contrattazione per i diritti di trasmissione. La piattaforma è stata riconfermata per i prossimi 5 anni. Sky Italia avrà dalla sua 3 gare in co-esclusiva, come detto, a fronte delle 10 sempre garantite dalla concorrente.
Gli aumenti sono giustificati dall’azienda dagli sforzi economici profusi per i tanti diritti ottenuti. Il problema di molti utenti, però, è che non esista una soluzione più economica per la sola serie A e, per alcuni, per la sola squadra del cuore (magari con acquisto in app del singolo evento). Ecco in toto cosa Standard e Plus offrono:
Serie A Tim;
Serie BKT;
LaLiga EA Sports;
Uefa Europa League;
Conference League (il meglio)
Uefa Women’s Champions League
FA Cup;
Carabao Cup;
Serie A UnipolSai;
Eurolega;
Eurocup;
Nfl;
Boxe;
Ufc;
Eurosport HD 1 e 2.
Non è da escludere che nel corso dei prossimi anni la situazione possa cambiare ulteriormente. L’idea di proporre gli acquisti in app, come un tempo garantito da Sky ad esempio, potrebbe essere ben accetta da molti. Affrontare una spesa tale, a fronte di quattro gare mensili viste o, nel caso delle Coppe, 6, è per molti davvero eccessivo.
Considerando lo sforzo profuso dal Piracy Shield, deludente nella resa, sembra esserci l’intenzione di contrastare la pirateria da parte delle alte sfere. Ciò dovrebbe però passare anche, se non soprattutto, da un controllo del mercato.
Assoprovider, l’associazione che riunisce gli operatori di telecomunicazioni indipendenti in Italia, non molla la presa sulla piattaforma anti-pirateria di AGCOM, Piracy Shield. Determinata a difendere i diritti degli utenti online e a garantire il rispetto della legalità, Assoprovider ha deciso di impugnare le disposizioni regolamentari di Piracy Shield di fronte al Consiglio di Stato.
L’azione legale dell’associazione è stata intrapresa a seguito di numerose segnalazioni da parte di utenti, imprese e associazioni che si sono sentiti ingiustamente lesi dai provvedimenti adottati dalla piattaforma. In particolare, sono emerse diverse criticità relative all’inclusione di soggetti estranei alle attività di pirateria all’interno dei blocchi imposti da Piracy Shield.
Già nei mesi scorsi, Assoprovider aveva richiesto con forza la divulgazione della lista completa dei provvedimenti di inibizione all’accesso, sollevando dubbi sulla reale efficacia e selettività della piattaforma. Giovanbattista Frontera, Presidente del Consiglio Direttivo di Assoprovider, ha così dichiarato.
“Assoprovider continuerà a battersi per la legalità e la tutela dei diritti, come ha sempre fatto, senza temere di denunciare le criticità del sistema di fronte a tutte le sedi competenti, nel pieno rispetto della legge.”
L’impegno di Assoprovider nella lotta contro le derive di Piracy Shield si inserisce all’interno di una più ampia battaglia per la trasparenza e l’equità nel panorama digitale italiano. L’associazione ribadisce la propria ferma convinzione che la tutela del diritto d’autore debba avvenire nel rispetto dei diritti e delle libertà di tutti gli utenti online.
Nuove polemiche dopo le segnalazioni secondo cui Piracy Shield starebbe bloccando ben 15 indirizzi IP di Akamai, il CDN più grande del mondo.
Nuovo duro colpo per Piracy Shield, la piattaforma anti-pirateria di AgCom, già più volte finite al centro delle polemiche per aver bloccato indirizzi IP sbagliati, oscurando in questo modo siti legittimi e che nulla avevano a che fare con streaming illegali. Nelle scorse ore, spiega il portale specializzato DDay, il codice sorgente è stato rubato e messo online su GitHub, segnando un danno importante per la piattaforma.
In particolare, nei leak pubblicati si possono trovare dall’interfaccia utente ai modelli di dati, dalla gestione dello storage e filesystem, fino all’API e alla documentazione interna. Non è chiaro chi ci sia dietro al furto di dati, ma contro la piattaforma sono state mosse accuse pesanti, con Piracy Shield definita come «uno strumento di censura nascosto come una soluzione alla pirateria».
Le polemiche seguono le segnalazioni secondo cui Piracy Shield starebbe bloccando ben 15 indirizzi IP di Akamai, il Content Delivery Network più grande del mondo. Il suo coinvolgimento è stato scoperto attraverso Piracy Shield Search, strumento con cui è possibile inserire un indirizzo IP o un dominio FQDN (Fully Qualified Domain Name) per verificarne la presenza nella block list della piattaforma.
Sul tema è intervenuta la deputata di Azione Giulia Pastorella, che ha così commentato: «Speravamo che l’intervento della scorsa settimana di Agcom in Parlamento, da me richiesto, servisse a trovare soluzione ai problemi del Piracy Shield».
«Invece non solo continuano ad arrivare segnalazioni da parte di utenti ingiustamente colpiti in via cautelare dalla piattaforma antipirateria, ma oggi scopriamo addirittura che il codice della piattaforma è stato reso pubblico. Bisogna immediatamente disabilitare il servizio mentre si sistemano le cose se non vogliamo rischiare che dei malintenzionati mettano a rischio l’accessibilità a siti innocenti», ha concluso.
Dazn e Tim ancora insieme sulla Serie A. È stato comunicato ufficialmente l’accordo in base al quale fino al 2029 – anno di scadenza della validità dei diritti della Serie a per Dazn (che ha la disponibilità di tutti i match) e Sky (che ne trasmetterà 3 a settimana in co-esclusiva) – i clienti Timvision continueranno a vedere le dieci partite di ogni giornata del Campionato di Serie A per le prossime cinque stagioni.
Dopo il rinnovo dell’accordo con Digitalia ’08 per la raccolta pubblicitaria, si scaldano i motori in vista della prossima stagione. In vista del nuovo ciclo quinquennale, quella con Tim è la prima nuova intesa non esclusiva siglata da Dazn.
«L’intesa rientra nella più ampia strategia del nostro Gruppo volta a creare la prima “customer platform” italiana di servizi e contenuti di qualità per i nostri clienti, facendo leva sulla forza del nostro brand e dei nostri canali di vendita», spiega in una nota Andrea Rossini, Chief Consumer, Small & Medium and Mobile Wholesale Market Officer di Tim.
«Siamo contenti dell’accordo di reciproca soddisfazione siglato con Tim che si conferma un nostro partner strategico a livello tecnologico e distributivo. L’intesa che vede un rinnovato approccio al mercato e che rappresenta un cambio di passo nel settore dei contenuti premium relativi ad eventi sportivi live, è volta a supportare lo sviluppo del business con l’obiettivo di ampliare la capacità di commercializzazione del nostro servizio per raggiungere il maggior numero di tifosi», commenta Stefano Azzi, ceo di Dazn Italia.
Arriva così a un nuovo inizio il rapporto commerciale fra Dazn e Tim. In precedenza l’accordo era di distribuzione in esclusiva (su decoder Timvision) fino al 2021, per poi essere rivisto nell’estate 2022. L’effetto Dazn si è peraltro fatto sentire anche in termini di profit warning (inizialmente l’impegno richiesto a Tim era di 340 milioni l’anno) per l’ex incumbent delle Tlc in cui, nel frattempo, l’ad Pietro Labriola ha preso il posto di Luigi Gubitosi.
Il comunicato ufficiale slitta per rispetto della scomparsa di Joe Barone. Posticipata pure Roma-Bologna. Cagliari-Juventus sarà anticipata a venerdì 19 insieme a Genoa-Lazio
Milan-Inter, il derby che potrebbe assegnare matematicamente lo scudetto ai nerazzurri, si giocherà lunedì 22 aprile alle 20,45. L’ufficialità arriverà domani, quando la Lega Serie A invierà il comunicato con gli anticipi e i posticipi fino alla trentatreesima giornata compresa (doveva essere diffuso oggi ma è stato rinviato in segno di rispetto per la scomparsa di Joe Barone), ma la decisione è presa. C’è l’ok anche da parte delle forze dell’ordine. Posticipo anche per Roma-Bologna: anche questa slitterà a lunedì (ore 18,30), mentre gli incontri di Atalanta (contro il Monza) e Fiorentina (contro la Salernitana) non saranno posticipati perché il 23 e il 24 aprile ci sono le semifinali di Coppa Italia. Cagliari-Juventus e Genoa-Lazio invece saranno anticipate a venerdì 19così Sky avrà una partita (Cagliari-Juve) venerdì in prime-time.
EUROPA LEAGUE E LUTTO – Giovedì 18 aprile all’Olimpico si giocherà il ritorno dei quarti di finale di Europa League tra i giallorossi e i rossoneri che, non essendo la settimana successiva impegnati nella semifinali di Coppa Italia, hanno chiesto di far slittare la gara contro i cugini a lunedì. Perché è impegnata in trasferta come detto giovedì sera. E’ la Lega che decide anticipi e posticipi rispettando il bando, le esigenze sportive, di ordine pubblico e dei tifosi.Lo slot del lunedì sera è condiviso da Dazn e Sky, ma essendo Milan-Inter un “pick” di Dazn, è necessario che il match sia trasmesso solo da Dazn. E così sarà.
Traduzione https://translate.google.com/: RABBIA TREMENDA di DE LAURENTIIS. Il presidente del Napoli ha spintonato un giornalista e interrotto l’intervista in diretta di Politano.
Aurelio De Laurentiis protagonista in negativo alla vigilia di Barcellona-Napoli, ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Il presidente del Napoli ha bruscamente interrotto un’intervista che Matteo Politano stava rilasciando in diretta a Sky Sport.
Cosa è successo – Mentre Politano rispondeva alle domande dei giornalisti in studio, De Laurentiis si è avvicinato al giocatore portandolo via. “Con te non può parlare” ha detto il patron del Napoli al giornalista della tv a pagamento che di solito segue le partite dei campioni d’Italia. De Laurentiis si è poi reso protagonista di un bruttissimo gesto, ripreso dalle telecamere di una tv spagnola, strattonando vistosamente il cameraman di Sky.La replica di Sky non si è fatta attendere ed è arrivata con un tweet del direttore del canale sport Federico Ferri: “Chi fa le interviste di Sky Sport lo decide Sky Sport. Senza parole per quello che è successo al nostro giornalista, e al nostro cameraman: lo condanno senza altri commenti. Una cosa è certa: andiamo avanti come sempre, con professionalità, rigore, credibilità. Ed educazione”.
Chi fa le interviste di Sky Sport lo decide Sky Sport. Senza parole per quello che è successo al nostro giornalista, e al nostro cameraman: lo condanno senza altri commenti. Una cosa è certa: andiamo avanti come sempre, con professionalità, rigore, credibilità. Ed educazione.
Il precedente con Dazn – E’ il secondo episodio in pochi giorni che vede protagonista il presidente del Napoli. Prima di Napoli-Juve del 3 marzo, De Laurentiisinveì contro le telecamere di Dazn. “Dazn non ha il diritto di riprenderci. Quindi andatevene a fare in c… Fuori dai c…”. Un attacco fortissimo, andato in onda sulla Cbs, che ha i diritti tv della Serie A per gli Stati Uniti. Al termine della partita, il presidente del Napoli ha poi vietato ai propri tesserati di parlare a Dazn. Spiegando: “Abbiamo chiuso con Dazn. D’ora in poi parleremo solo con Sky e la Rai”.
Dallo slogan alla messa in pratica, il passo è lungo, troppo. Ad oggi oscurare i siti pirata in 30 minuti pare impossibile: ecco tutti i problemi al vertice che fanno gongolare i produttori del “pezzotto”
Era stata annunciata in pompa magna l’imminente svolta nella lotta alla pirateria, eppure in termini pratici ciò che abbiamo ottenuto è uno spot con Bobo Vieri. C’è qualcosa che non funziona a dovere negli ingranaggi del sistema da poco inaugurato, non ancora entrato in funzione. Ne scrive nel dettaglio La Repubblica, che spiega comel’ostacolo sia ai vertici.
Il blocco AgCom – Sembra si siano creati due schieramenti, per quanto sia difficile crederlo. Da una parte ci sono i broadcaster, che vanno a braccetto con la Lega di serie A. Ora più che mai dopo gli accordi stipulati sui diritti di trasmissione. Dall’altra parte troviamo invece le società di internet, chiamate all’atto pratico a oscurare i siti pirata segnalati.
Il governo di Giorgia Meloni aveva nel mirino questo risultato positivo. È chiaro, dunque, come questo blocco, a distanza di mesi dall’inizio della stagione di serie A, generi una netta tensione. Ricordiamo come le nuove normative per il contrasto alla pirateria digitale prevedano un repentino blocco dei segnali.
Nell’ambito degli eventi sportivi live, entro 30 minuti dall’inizio degli stessi lo schermo dovrebbe oscurarsi. Sulla carta, si prevedeva così un duro colpo finanziario alla rete criminale del “pezzotto”, andando a creare una spaccatura con il cliente, a sua volta rintracciabile e denunciabile. Sembrava la svolta decisiva e la fine di un’era. Il Garante delle Comunicazioni, ovvero l’AgCom, guarda però con preoccupazione alla sostenibilità legale di operazioni di questo tipo. Ecco, dunque, quale sarebbe l’ipotesi attualmente al vaglio.
Un intero sistema crollato – Il Garante delle Comunicazioni sarà responsabile di creare una piattaforma, grazie alla quale Lega di serie A e broadcaster potranno passare informazioni in tempo reale. Di fatto verrà segnalato all’AgCom il sito pirata in questione, e sarà l’ente a ordinare alle società di internet di procedere all’oscuramento.
Al fine di facilitare l’operazione, già in ritardo di mesi rispetto al programma iniziale, la Lega di serie A ha deciso di donare al Garante la piattaforma di monitoraggio dei siti pirata, che vanta da tempo al suo interno. Ciò dovrebbe ridurre i tempi dell’intera operazione. Le problematiche però non sono terminate qui. Per quanto possa sembrare incredibile, nel corso degli scorsi mesi alcuni siti pirata hanno proceduto a fare causa dopo essere stati oscurati. Il motivo? Vizi procedurali.
Per quanto dal punto di vista dell’utente sia facile capire chi abbia legalmente ragione, al netto delle giustificate lamentele scaturite dall’aumento dei costi previsti dai broadcaster, legalmente il discorso è più complesso. Occorre la “prova digitale forense”, che l’AgCom pretende da Lega e pay-tv. Si tratta di un passo burocraticamente essenziale per certificare la violazione del diritto d’autore.
Al momento della segnalazione, dunque, andrebbe allegata una vera e propria relazione tecnica, comprendente un fermo immagine del sito pirata in questione, beccato proprio mentre trasmette la gara in diretta. Un faldone contenente anche informazioni tecniche su quello che è il flusso di traffico che genera tutto ciò.
Un procedimento che demolisce l’intero concetto di rapido oscuramento, alla base della nuova legge anti “pezzotto”. Il punto d’incontro sembra ancora distante e, nel frattempo, in tantissimi continuano ad approfittare del servizio pirata, che di certo non comprende nel pacchetto i soli eventi sportivi.
L’assemblea della Lega Serie A ha approvato l’offerta delle due emittenti con 17 voti a favore
Ufficiale, i diritti tv della Serie A restano a DAZN e Sky: sono stati assegnati alle due emittenti con 17 voti a favore nel corso dell’odierna assemblea della Lega.
Accettata quindi l’offerta delle due emittenti, che hanno messo sul piatto 900 milioni di euro a stagione dal 2024/25 fino alla stagione 2028/29. Cade così l’ipotesi del canale di Lega, con le società che hanno preferito continuare con la coppia DAZN e Sky.
L’offerta di DAZN e Sky da 900 milioni a stagione sarà a partire dal 2024/25 fino al 2028/29, di cui circa 700 milioni dalla piattaforma OTT e altri 200 milioni dalla pay-tv di Comcast, rispetto ai 927,5 milioni di euro del triennio 2021/24. Decade così per ora l’ipotesi del canale di Lega, con le società che hanno preferito proseguire con l’attuale struttura: DAZN trasmetterà 10 partite, con 3 partite che saranno in co-esclusiva.
Si potrebbe chiudere oggi la partita per i diritti tv del campionato fino al 2029. Assegnazione ai broadcaster o si procederà con il canale di Lega.
Si potrebbe concludere oggi la grande partita con in palio i diritti tv delle prossime cinque stagioni delcampionato di Serie A. Si tratterà di una fase sicuramente decisiva, con fischio d’inizio previsto per le ore 11.30 negli uffici milanesi della Lega, in via Rosellini. Le offerte dei broadcaster interessati alla trasmissione del campionato scadono oggi e a partire da domani non saranno più valide.
Serie A decisione diritti tv – Le offerte dei broadcaster – DAZN e Sky sono in corsa per mantenere una suddivisione dei pacchetti praticamente identica a quella attuale. La piattaforma di sport in streaming e la pay-tv di Comcast avrebbero presentato offerte per complessivi 900 milioni di euro a stagione fino al 2028/29, così suddivise:
DAZN – 700 milioni di euro a stagione per tutte e dieci le partite di ogni giornata di Serie A, di cui sette in esclusiva;
Sky – 200 milioni di euro per tre partite in co-esclusiva, che includeranno molti più big-match rispetto all’accordo attuale.
Nel caso diDAZNè previsto anche un sistema di “revenue sharing”, i cui dettagli precisi sono ancora da definire, con cui si potrebbe arrivare a un miliardo di euro a stagione. Uno scenario che lega il risultato al lavoro della Lega e di DAZN, il cui obiettivo sarebbe quello di aumentare anno su anno gli abbonati a un ritmo del 10% circa.
Serie A decisione diritti tv – Le alternative alle tv – La maggioranza dei club spinge per questa soluzione. L’alternativa porta alla creazione del Canale di Lega. Ci sono sei partner pronti ad accompagnare le società in questo percorso nuovo: Carlyle, PIF, Advent, Oaktree e altre due. All’assemblea parteciperà il notaio Calafiori pronto eventualmente ad aprire le buste con le offerte già in giornata. Possibile anche una terza ipotesi, più complicata: un nuovo bando che permetta di valutare nello stesso momento offerte delle tv e dei fondi, possibilità che oggi non c’è.
Diritti tv, l’offerta di DAZN: revenue sharing per arrivare al miliardo
Così la piattaforma e la Lega Serie A possono arrivare a un punto di incontro sull’offerta per i diritti tv delle prossime cinque stagioni: ecco le cifre.
Vendere i diritti televisivi aDAZN e Sky oppure esplorare il progetto di canale di Lega. L’assemblea della Lega Serie A torna a riunirsi per provare a rispondere a questa domanda. Oggi, in teoria e salvo proroghe, scade il termine di validità delle offerte avanzate dalle emittenti per il quinquennio compreso fra le stagioni 2024/25 e 2028/29.
Sky ha messo sul piatto una somma che sale di 10 milioni a stagione, dai 180 milioni della prima ai 220 milioni dell’ultima, per una media di 200 milioni nei cinque anni che comprende l’esclusiva sull’intero campionato negli esercizi commerciali. DAZN, da parte sua, ha proposto una media di 700 milioni a stagione per i soli utenti privati.
Come funziona revenue sharing DAZN – Fino a 1 miliardo di ricavi aggiuntivi – A questa cifra si aggiunge una componente variabile, legata all’andamento degli abbonamenti, che la piattaforma illustrerà oggi ai presidenti. Secondo quanto anticipato nei giorni scorsi da Calcio e Finanza, il meccanismo prevede che DAZN spartisca al 50% con i club gliincassi che oltrepassano una soglia tuttora oggetto di trattativa, senza alcun limite massimo.
Stando ad alcune simulazioni, la condivisione potrebbe portare nelle casse della serie A fino a un miliardo di introiti aggiuntivi nell’arco del quinquennio, qualora DAZN dovesse aumentare gli abbonati a un ritmo medio del 12% annuo, superando i 3 milioni di clienti entro la fine del ciclo. La nuova legge sulla pirateria potrebbe contribuire all’accelerazione in questo senso.
Il sistema di “revenue sharing” – spiega Il Corriere della Sera – avvicina in un certo senso l’offerta di DAZN al canale della Lega perché coinvolge i club in un progetto d’impresa per valorizzare il calcioitaliano, condividendone i risultati ma non i rischi. Oggi si vedrà se il meccanismo basterà a coagulare intorno alle proposte di DAZN e Sky la maggioranza di 14 voti su 20 necessaria ad accettarle.
DAZN è al lavoro per tagliare i costi e tra le manovre in corso per la società inglese c’è una serie di licenziamenti che andrà a colpire principalmente il personale nel Regno Unito e ad Amsterdam.
DAZN è al lavoro per tagliare i costi e tra le manovre in corso per la società inglese c’è una serie di licenziamenti che andrà a colpire principalmente il personale nelRegno Unito e ad Amsterdam. Lo scrive SportBusiness, spiegando che il servizio di streaming sportivo ha messo in atto una recente “ristrutturazione” nel tentativo di raggiungere l’obiettivo della redditività entro il 2024.
I licenziamenti dovrebbero interessare 102 dipendenti. Nel Regno Unito, DAZN sta ridimensionando le operazioni di Team Whistle, la società di contenuti digitali con sede negli Stati Uniti acquisita lo scorso anno come parte dell’acquisizione di Eleven Sports. Gli esuberi lasceranno Team Whistle a concentrarsi sulla boxe, sul calcio e sulla NFL.
I licenziamenti colpiscono anche il personale impiegato in ambito tecnologico ad Amsterdam, mentre DAZN continua a sviluppare le attività di questo ripo a Hyderabad, in India e Katowice, inPolonia, in un esercizio di riduzione dei costi. I team tecnologici principali a Londra e Leeds dovranno essere mantenuti. Il personale tecnologico e ingegneristico con sede nel Regno Unito ha sopportato il peso di un precedente programma di licenziamenti adottato 11 mesi fa.
Ulteriori esuberi ci saranno anche con il consolidamento dei ruoli nei dipartimenti commerciale e finanziario, mentre nell’ambito della pubblicità sui media si sta implementando una struttura gestionale snella. Si sta riducendo anche l’organico del team editoriale e di produzione di contenuti globali in un contesto di riduzione dei contenuti non live e di revisione dell’approccio ai contenuti nei mercati di lingua inglese.
In una nota inviata allo staff, l’amministratore delegato Shay Segev ha affermato che i cambiamenti verranno implementati «per rendere DAZN un business di successo, dinamico e redditizio e per investire in aree di crescita». Il personale interessato entra in un programma della durata di 45 giorni durante il quale viene offerta l’opportunità di candidarsi per posti vacanti interni e quindi, se selezionati, di rimanere in azienda.
«DAZN sta facendo rapidi ed enormi progressi nella sua strategia di crescita guidata dal mercato e offre nuovi verticali di intrattenimento sportivo come giochi integrati, merchandising, biglietteria, statistiche, community e canali social. Mentre l’attenzione si sposta su queste aree, crescono anche le priorità di investimento di DAZN. Ciò significa creare team con le giuste competenze e nelle sedi appropriate per mantenere la traiettoria di successo del gruppo», ha commentato la società a SportBusiness.
I costi operativi di DAZN sono stati pari a 2,9 miliardi di dollari (2,7 miliardi di euro) nel 2021, in aumento di circa il 44% rispetto ai 2 miliardi di dollari del 2020. Secondo i conti del 2021, l’azienda aveva 2.313 dipendenti, in calo rispetto ai 2.608 nel 2020. Il numero legato al personale tecnologico è passato da 686 nel 2020 a 766 nel 2021.
Le prime clip verranno commentate e approfondite nel nuovo format OPEN VAR (che prevede un ospite AIA ogni settimana) nel posticipo di Torino-Roma.
FIGC, AIA e DAZN, in collaborazione con Lega Serie A, hanno inaugurato ufficialmente l’accordo editoriale anticipato già nei mesi scorsi che porterà sull’app del leader mondiale nel live streaming e nell’intrattenimento sportivo contenuti esclusivi per raccontare, da una prospettiva totalmente inedita, il calcio italiano.
Il primo passo di questa rivoluzione del racconto calcistico televisivo è in programma a partire da questa domenica 24 settembre su DAZN e per tutta la stagione Serie A TIM: le prime clip verranno commentate e approfondite nel nuovo format OPEN VAR (che prevede un ospite AIA ogni settimana) nel posticipo di Torino-Roma, quando Gianluca Rocchi interverrà in diretta durante il programma Sunday Night Square insieme a Marco Cattaneo, Stefano Borghi, Andrea Stramaccioni e Davide Bernardi.
Eccezionalmente, il designatore arbitrale di A e B ricostruirà insieme alla Squad di DAZN i principali episodi di questa stagione calcistica. Non solo, ci sarà spazio anche per analizzare e approfondire – attraverso gli audio esclusivi dei colloqui degli arbitri e dei Video Assistant Referees, abbinati alle immagini – valutazioni e interpretazioni arbitrali definitive relative a quanto di più interessante raccolto sul campo durante le giornate di campionato.
Una collaborazione pioneristica quella tra FIGC e DAZN che, combinando le rispettive competenze, si svilupperà per rendere il prodotto calcio sempre più coinvolgente, interattivo, ma anche formativo e informativo, attraverso nuovi modelli narrativi. «Siamo entusiasti di essere i primi, nella storia del calcio italiano, e non solo, a mostrare in esclusiva sulla nostra app le decisioni del VAR attraverso le immagini e soprattutto gli audio. L’obiettivo di questa innovativa e inedita partnership insieme a FIGC e AIA, e grazie alla collaborazione della Lega Serie A, è di offrire a tutti i tifosi un’esperienza ancora più appassionate del calcio italiano», commenta Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia.
Trasparenza, informazione e conoscenza sono i motivi alla base della scelta della Federcalcio per l’avvio della partnership con DAZN. «Siamo alla vigilia di una svolta importante nel modo di comunicare il calcio, con OPEN VAR vogliamo contribuire a creare nel nostro Paese una rinnovata cultura sportiva, una profonda conoscenza del regolamento del gioco più amato dagli italiani e far conoscere meglio il mondo arbitrale. Lo spazio FIGC-AIA all’interno della programmazione di DAZN non è una moviola, ma l’occasione per capire, in totale trasparenza, come nascono le scelte dei direttori di gara in uno dei settori più innovativi e rivoluzionari del calcio degli ultimi anni, che è il Var», dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina.
«Accogliamo con grande favore questo nuovo progetto, realizzato insieme a FIGC. È un momento storico che consentirà al mondo arbitrale di aprirsi sempre di più in un’ottica di trasparenza. In tale maniera potremo spiegare i percorsi decisionali dell’arbitro sul terreno di gioco e l’importante attività svolta dai video match officials al Centro Var di Lissone. Questo favorirà anche la conoscenza del regolamento per accrescere sempre più la cultura calcistica a vantaggio di tutti gli appassionati», afferma il presidente dell’Aia Carlo Pacifici.
OPEN VAR, in esclusiva su DAZN, è in programma alla fine della giornata calcistica di Serie A TIM: si inizia nel post-partita di questa domenica con Sunday Night Square e prossimamente con “Supertele – Leggero come un Pallone” insieme a Pierluigi Pardo e i suoi ospiti in studio.
Il Codacons contro DAZN: «Ci sono stati disservizi: se proseguono chiedermo che gli si revochi la licenza commerciale»
Il Codacons, con un lungo comunicato, ha attaccato DAZN dopo che, durante la prima giornata di Serie A, molti clienti hanno fatto segnalato dei disservizi. Di seguito il comunicato.
«Nonostante la stampa, memore della gravità dei disagi degli anni passati, abbia tutto sommato valutato positivamente la performance di DAZN in occasione della prima giornata di campionato, non sono mancate una volta di più segnalazioni e lamentele riguardo la qualità del servizio offerto – che il Codacons, fedelmente ai suoi obblighi statutari, ha già provveduto a inoltrare all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Stavolta, in particolaresono state lamentate difficoltà e riportati corposi ritardi nella trasmissione live: dopo essersi collegati contemporaneamente su due dispositivi differenti, per godere della visione della stessa partita, alcuni utenti hanno infatti riscontrato un disallineamento temporale (ossia, un ritardo nella visualizzazione) o hanno addirittura subito un blocco/sospensione del servizio
Ci si domanda quali siano le migliorie qualitative che la piattaforma online avrebbe apportato” e se la stessa possa “effettivamente sia in grado di affrontare una nuova stagione calcistica senza ripetere le performance disastrose degli scorsi anni”: per questo, l’Associazione chiede all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di monitorare l’operato di DAZN, specie dal momento in cui già dalla prima giornata di campionato sembrerebbero emergere dubbi e perplessità con riferimento all’adeguamento degli standard qualitativi promessi, agli accorgimenti tecnici necessari a garantire il servizio agli abbonati e all’eliminazione delle criticità riscontrare in passato.
in caso di altri problemi e in assenza di controlli e/o soluzioni, chiederà che venga sospesa l’attività commerciale di DAZN e lancerà una vera e propria petizione affinché venga tolta la concessione alla piattaforma, al fine di tutelare i diritti e gli interessi degli utenti»
Amazon Prime, Dazn, Mediaset Infinity+, Now, Sky, Tim Vision: ecco come organizzarsi per seguire in televisione il calcio italiano e internazionale
Le squadre sono tornate ad allenarsi, i colpi di mercato delle varie società stanno tenendo banco come ogni estate ma tutti i tifosi di calcio italiano vogliono sapere solo una cosa: quanto si dovrà spendere per vedere la propria squadra del cuore in televisione. Dazn, Sky (o Now) eTim Vision sono i nomi da tenere d’occhio per la Serie A, a cui si aggiunge anche Amazon Prime, Mediaset Infinity per la Champions League.
Dove vedere la Serie A: l’abbonamento di Dazn – Partiamo da Dazn, che nei giorni scorsi ha presentato il nuovo piano con le relative tariffe per il prossimo anno. L’abbonamento da sottoscrivere per vedere laSerie A, ma con in più Serie B, Liga, Europa League e Conference League, coppe inglesi (Fa Cup e Carabao Cup) e il calcio femminile è lo Standard: costo annuale 299 euro, mensile 40,99euro. Si potranno vedere in contemporanea su due dispositivi (connessi alla stessa rete), mentre sono sei i dispositivi registrabili in totale.
Serie A, dove vederla con l’abbonamento a Sky – Sky ha comprese nel pacchetto 3 partite su 10 della Serie A Tim, come lo scorso anno. Il costo del pacchetto Sky tv+Sky Calcio, in offerta fino al 30 settembre, comprensivo di Sky Q costa 14,90 euro al mese per 18 mesi (poi diventano 30 euro). Oltre alla Serie A, si può vedere la Serie B e Premier League, Bundesliga e Ligue 1 oltre a Serie Tv e intrattenimento.
Dove vedere la Serie A su Now – La serie A si può vedere anche in streaming suNow: l’abbonamento per vedere tutto lo sport di Sky costa al momento 9,99 euro al mese (se rimanete per 12 mesi), oppure 9,99 euro il primo mese e poi 14,99 se non volete avere vincoli di permanenza.
Serie A, dove vederla con Tim Vision – L’offerta di Tim Vision è di 19,99 euro al mese fino al 31.12.23 (poi passerà a 29,99 euro al mese). In questo abbonamento si vede Dazn e Mediaset Infinity, quindi Serie A, Europa e Conference League e Champions. Passiamo ora agli – altri – abbonamenti per poter vedere la Champions League.
Dove vedere la Champions League su Sky – Tramite Sky, con l’abbonamento Sky Tv+Sky Sport si potranno vedere Champions (121 partite su 137), Europa e Conference League, oltre ad altri sport come F1, MotoGp, Nba, Tennis Atp e Wimbledon e altro.Il costo è di 30,90 euro al mese per 18 mesi, poi 45 euro al mese. In regalo tramite questa offerta fino al 6 agosto c’è anche un monopattino Acer.
Champions League, l’abbonamento con Mediaset Infinity+ – Il pacchetto di Mediaset Infinity+ comprende 121 partite, come Sky: costa 69 euro per un anno, 39 euro per 6 mesi o7,99 euro al mese senza vincoli di permanenza.
Amazon Prime per la Champions League – Anche quest’anno 16 partite di Champions League (la gara del mercoledì) saranno in esclusiva su Amazon Prime. L’abbonamento per vederla Champions costa 49,99 euro per un anno o 4,99 euro al mese (i primi 30 giorni invece sono gratuiti, di prova). Oltre alla Champions, si può vedere anche la Supercoppa UEFA.
DAZNha annunciato le novità del suolistino per la stagione 2023-2024. Restano sempre tre i piani tariffari, ma è ora possibile avere uno sconto qualora si optasse per il Pass Annuale con pagamento in un’unica soluzione per tutti gli abbonamenti.DAZN ha inoltre annunciato di aver stretto un accordo con tivùsat per la distribuzione dei contenuti della Serie A anche tramite la sua piattaforma satellitare. Continuano, inoltre, gli investimenti in tecnologia ad ulteriore rafforzo del NOC italiano.
PREZZI SCONTATI CON PAGAMENTO ANNUALE – Per quanto riguarda i piani tariffari, restano sempre tre: DAZN Start, DAZN Standard eDAZN Plus. Rispetto alle novità annunciate lo scorso giugno, che prevedevano dei costi ridotti in caso di un abbonamento con vincolo annuale ma con rata mensile, è ora possibile risparmiare ulteriormente in caso di pagamento in unica soluzione. I costi mensili dei piani Start e Standard aumentano di un euro al mese
DAZN START – DAZN Start consente di associare fino a quattro dispositivi e guardare contemporaneamente su due a patto che siano connessi alla stessa rete internet. Questo pacchetto base è disponibile a 13,99 euro al mese (168 euro all’anno) qualora si scegliesse la possibilità di disdire con 30 giorni di preavviso. DAZN ha comunque previsto un prezzo scontato di 9,99 euro al mese (120 euro all’anno) in caso si optasse per la sottoscrizione annuale ma con la garanzia di una permanenza minima di 12 mesi. Il pagamento mensile deve essere fatto tramite carta di credito, debito o paypal, non tramite gli app store digitali di Apple o Google.
La novità riguarda la terza possibilità offerta da DAZN, ossia il pagamento annuale anticipato in un’unica soluzione. In questo caso, il prezzo di DAZN Start scende a 88,99 euro(che si traduce in un costo mensile di 7,42 euro)
DAZN STANDARD – DAZN Standard consente di guardare in contemporanea tutti gli eventi live trasmessi (comprese tutte le partite di Serie A, Serie B, laLiga spagnola, l’Europa League e altro) o i contenuti on demand su due dispositivi dei sei dispositivi associabili, anche in questo caso a patto che entrambi sianoconnessi alla stessa rete internetdella propria abitazione.
DAZN Standard è disponibile ora a 40,99 euro al mese(492 euro all’anno) qualora si scegliesse la possibilità didisdire con 30 giorni di preavviso.In caso sottoscrizione annualecon la garanzia di una permanenza minima di 12 mesi il prezzo mensile scende a 30,99 euro (372 euro all’anno). Il pagamento mensile deve essere fatto tramite carta di credito, debito o paypal, non tramite gli app store digitali di Apple o Google.
La terza opzione, quella relativa al pagamento annuale anticipato in un’unica soluzione, prevede un prezzo di 299 euro all’anno, che si traducono in un costo mensile di 25 euro.
DAZN PLUS – DAZN Plus, infine, consente di guardare in contemporanea gli eventi live trasmessi o i contenuti on demand (come Standard) su due dei sette dispositivi associati, anche se si trovano in luoghi differenti.
DAZN Plus è disponibile ora a 55,99 euro al mese (672 euro all’anno) qualora si scegliesse la possibilità di disdire con 30 giorni di preavviso. In caso sottoscrizione annuale con la garanzia di una permanenza minima di 12 mesi il prezzo mensile scende a 45,99 euro (552 euro all’anno). L’opzione relativa al pagamento annuale anticipato in un’unica soluzione prevede un prezzo di 449 euro all’anno, ossia un costo mensile di 37 euro.
Come per i piani precedenti, anche per PLUS è possibile annullare il rinnovo automatico direttamente dall’area “Il mio account” ed è possibile sottoscriverlo solo pagando carta di credito, debito o paypal, non tramite gli store digitali di Apple o Google.
Con i pacchetti Standard e Plus i tifosi possono seguire il grande calcio con tutta la Serie A TIM e tutta la Serie BKT, tutta LaLiga EA Sports, la UEFA Europa League, il meglio della Conference League, oltre alle competizioni femminili con la UEFA Women’s Champions League e altre internazionali come le coppe inglesi, FA Cup e Carabao Cup. L’offerta comprende anche il basket italiano con la Serie A UnipolSai ed europeo con Eurolega ed Eurocup, l’NFL, la grande boxe, l’UFC e il meglio del fighting internazionale. Senza dimenticarsi dei canali Eurosport HD 1 e HD 2 con il tennis, il ciclismo, il volley e l’atletica, i programmi di approfondimento Tutti Bravi dal Divano, Sunday Night Square e SuperTele, contenuti originali DAZN e molto altro.
DAZN Tv Box è un set top box Android con processore Broadcom e tuner DVB-T2 HEVC, che permette di vedere le partite in risoluzione HD su un canale digitale terrestre di backup che interviene solo in caso di scarsa qualità dello streaming via internet. In pratica, non sarà possibile vedere la partita direttamente sul digitale terrestre ma sarà il set-top-box a ricorrere al canale di backup a seconda della qualità della rete.
MIGLIORAMENTI TECNICI – Stando a quanto riportato nel comunicato ufficiale, DAZN ha dichiarato anche di aver migliorato le infrastrutture di distribuzione del segnale sulla rete al fine di limitare (o eliminare del tutto) eventuali disservizi dovuti a congestione di rete e rallentamenti nello streaming.
A seguito degli investimenti tecnologici fatti a partire dalla stagione 2021-2022 e il recente lancio del Network Operation Center italiano, DAZN continua a rafforzare, potenziandola, l’infrastruttura di trasmissione proprietaria DAZN EDGE per stabilizzare ancora di più la trasmissione sul territorio italiano e offrire un’esperienza in continuo miglioramento. Se da una parte la capacità complessiva di DAZN EDGE verrà incrementata per aumentare il traffico che passerà sulle cache proprietarie di DAZN, dall’altra si interverrà in termini di capillarità sul territorio, potenziando la copertura in Sardegna e l’interconnessione nei principali Internet Exchange italiani per un ulteriore miglioramento della connessione anche con i piccoli operatori regionali di telecomunicazione.
ACCORDO CON TIVUSAT – Oltre a queste novità tariffarie, DAZN ha anche annunciato di aver siglato una partnership con tivùsatper trasmettere le partite di Serie A anche sulla piattaforma via satellite, anche senza un abbonamento a Sky.
Oltre al canale Zona DAZN sul 214 di Sky, infatti, dalla prossima stagione gli abbonati a DAZN che decideranno di attivare anche Zona DAZN, potranno seguire gli eventi anche al canale 214 del telecomando tivùsat– la piattaforma satellitare gratuita presente in maniera capillare sul territorio italiano.
ZONA DAZN è un canale opzionale edito da DAZN. È disponibile per la visione sui dispositivi tivùsat abilitati agli utenti tivùsat che aggiungono al loro abbonamento DAZN attivo l’opzione ZONA DAZN su tivùsat. Su ZONA DAZN, gli appassionati di sport potranno guardare una selezione di eventi, tra cui i 7 match di Serie A TIM in esclusiva DAZN ogni giornata, LaLiga EA Sports, contenuti originali DAZN e molto altro.
Per attivare Zona DAZN su tivùsat basterà essere utente tivùsat con un dispositivo certificato (decoder o cam) abilitato ed essere un cliente DAZN con un abbonamento attivo (piano Standard o Plus). Sarà possibile aggiungere, con un supplemento mensile (al momento non comunicato ma verosimilmente di 5 euro), il canale Zona DAZN direttamente sulla pagina dedicata oppure della propria area “Il mio Account”.
Soddisfazione per questo accordo è stata espressa sia da Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia, che da Alberto Sigismondi, Presidente di tivù S.r.l. Secondo Azzi, grazie a questa nuova partnership vengono ampliate le modalità di accesso al servizio di DAZN:
Mentre continuiamo a innovare la nostra app per offrire ai clienti esperienze digitali più coinvolgenti e interattive, il rafforzamento della nostra presenza sulla piattaforma satellitare ci permetterà di raggiungere i tifosi anche nelle zone meno servite dalla connessione Internet.”
Per Alberto Sigismondi affiancare a tutta l’offerta di tivùsat anche questa importante opzione in abbonamento “non fa altro che confermare il valore del nostro impegno e la strategicità dei nostri servizi anche per editori di contenuti premium”.
Sanzione da oltre 8 milioni di euro a Tim e DAZN per l’accordo sui diritti tv della Serie A nel triennio 2021/24.
L’Antitrust ha chiuso l’istruttoria relativa ad alcune clausole dell’accordo fra Tim e Dazn sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024.
In base ai ricavi derivanti alle due società dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione 2021-2022, l’Autorità ha sanzionato Tim per 760.776,82 euro e Dazn per 7.240.250,84 euro. Si ricorda che, per il triennio 2021-2024, a seguito della gara indetta dalla Lega Calcio nel 2021, il titolare dei diritti tv è Dazn.
Antitrust multa Tim DAZN, i dettagli – Secondo l’Autorità l’accordo, che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con suoi concorrenti nel settore delle telecomunicazioni, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive in atto nel settore delle Tlc nei mercati dei servizi di connettività e della vendita al dettaglio dei servizi televisivi a pagamento.
In virtù dell’accordo, infatti, Tim ha commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti, comprensiva dei contenuti di TimVision e di Dazn e del servizio di connettività.
Si trattava, inoltre, di un’offerta suscettibile di sottrarre ai concorrenti di Tim, attivi nei mercati delle comunicazioni elettroniche, la possibilità di associare ai propri servizi di connettività contenuti di particolare pregio, come i diritti per la visione delle partite del campionato di Serie A per il triennio 2021-2024, limitando la capacità di esercitare una pressione concorrenziale nei confronti della stessa Tim.
Peraltro alcune clausole risultavano idonee a limitare le opzioni commerciali di Dazn in relazione allo sviluppo di offerte di contenuti audiovisivi su altre piattaforme tecnologiche.
Antitrust multa Tim DAZN, la decisione sulla multa – Gli effetti dell’accordo, con particolare riferimento a quelli derivanti dall’esclusiva, sono durati circa un mese, in quanto sterilizzati dal tempestivo avvio del procedimento istruttorio da parte dell’Autorità avvenuto il 6 luglio 2021. Il contestuale sub-procedimento cautelare, intervenuto a ridosso dell’avvio della prima stagione calcistica del triennio 2021-2024, ha infatti impedito il protrarsi degli effetti dell’intesa, in quanto adagosto 2021 Tim e Dazn hanno interrotto l’applicazione delle clausole contestate.
L’originario accordo è stato poi sostituito da un nuovo contratto, stipulato il 4 agosto 2022, che ha eliminato del tutto l’esclusiva. In tal modo, si è consentito a tutti gli operatori interessati, tra i quali Sky, di concludere partnership con Dazn e, quindi, di offrire in combinazione servizi di connettività e contenuti audiovisivi relativi al campionato di calcio di Serie A.
“Non sono dipesi da noi ma rimborseremo i clienti”, assicura la piattaforma di contenuti sportivi
Dazn in una nota esprime il rammarico per quanto accadutodurante la fruizione delle partite spiegando che “è avvenuto un disservizio tecnico causato da un partner esterno globale, incaricato di gestire la distribuzione del traffico sui server (CDN) utilizzati da Dazn. Riteniamo innanzitutto doveroso – prosegue l’azienda – scusarci con i clienti impattati che provvederemo a rimborsare proattivamente in conformità alla regolamentazione vigente“.
Così alcuni passaggi del comunicato della piattaforma che detiene i diritti della Serie A dopo le proteste per i problemi di streaming creatisi durante la sedicesima giornata di campionato, la prima del 2023.
Tante le reazioni di utenti delusi per le inefficienze che hanno determinato anche la presa di posizione della Lega Calcio e del Codacons che ha presentato un esposto all’AgCom, l’autorità delle comunicazioni, chiedendo chiarimenti sui disservizi verificatisi durante la diretta di Inter-Napoli.
Il comunicato di Dazn giunge dopo che il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato per il 10 gennaio al ministero i responsabili dell’azienda. All’incontro parteciperanno anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e i vertici della Serie A.
Il comunicato di Dazn – “Ci rammarichiamo per quanto accaduto durante due delle dieci partite disputate il 4 gennaio, Inter-Napoli e Udinese-Empoli. Nonostante la tecnologia di Dazn sia rimasta resiliente e abbia funzionato correttamente durante la fruizione delle partite, è avvenuto un disservizio tecnico causato da un partner esterno globale, incaricato di gestire la distribuzione del traffico sui server (CDN) utilizzati da Dazn“.
“Riteniamo innanzitutto doveroso scusarci con i clienti impattati che provvederemo a rimborsare proattivamente in conformità alla regolamentazione vigente. Alcuni clienti sono stati interessati da tale disservizio che è stato causato da una terza parte. Il meccanismo di protezione di Dazn per assicurare la continuità del servizio si è attivato ed inoltre il team tecnico ha prontamente individuato il problema e posto in essere le azioni correttive indispensabili che hanno permesso il graduale ripristino del servizio“.
“Il disservizio ha impattato alcuni clienti, mentre la maggior parte delle persone connesse ha visualizzato gli eventi senza alcun problema. La fruizione in live streaming di contenuti sportivi dipende da molteplici fattori e dal contributo di una serie di partner tra cui i gestori di specifiche infrastrutture di distribuzione dei contenuti video, da cui ci aspettiamo i massimi standard qualitativi. DAZN si impegna a rispettare gli standard più elevati e per questo l’incidente avvenuto ieri è per noi inaccettabile. La qualità e l’attenzione verso il consumatore rimangono per noi priorità imprescindibili, per tale ragione valuteremo azioni per tutelare il servizio offerto e gli importanti investimenti fatti e misure di mitigazione con tutti i nostri partner di distribuzione per garantire che gli appassionati possano godere della copertura della serie A su Dazn senza ulteriori problemi tecnici“.
Da Aldo Serena a Riccardo Cucchi, tantissime le proteste sui social per i disservizi di Dazn per Juventus-Cremonese e Inter-Napoli
Problemi per Dazn in questo inizio 2023 per il big match tra Inter e Napoli. Sui social molti utenti hanno mostrato lo schermo che riportava un messaggio di scuse per l’interruzione del servizio a causa di problemi di streaming in tempo reale. Come accaduto in passato, i problemi potrebbero essere nati per i troppi accessi in contemporanea per la partita più importante di questo 2023, dopo 52 giorni di sosta per i Mondiali in Qatar. Così diversi utenti si sono riversati su Twitter, spiegando di aver perso quasi 20 minuti di match tra l’Inter di Simone Inzaghi e il Napoli di Luciano Spalletti. Continua a leggere
Cari dirigenti di #Dazn mi volete fare vedere #InterNapoli, avete anche aumentato i prezzi senza aumentare la capacità di ricezione degli abbonati. Aspettavo la serie A. Di #CremoneseJuventus ho visto solo gli ultimi 20 minuti ed ora sono qui che vedo la foto di Dzeko fissa.
Proposta di Lotito, presidente della Lazio e senatore FI. Ok di Lega e del ministro Abodi, che prepara norme per favorire la competitività (anche) con norme anti-pirateria
Meno vincoli, maggiori possibilità di attrarre investitori: una conseguenza a cui la Serie A vorrebbe andare incontro nella vendita dei diritti televisivi nazionali.
Tutti i club concordano sulla necessità di modificare la Legge Melandri nella parte in cui limita la cessione dei diritti tv del nostro campionato a soli tre anni. Allungare da tre a cinque la durata dei contratti di licenza è la proposta inserita come modifica al dl “Aiuti quater” in due emendamenti identici, uno presentato da tre senatori di Forza Italia fra cui il presidente della Lazio, Claudio Lotito (vicepresidente della Commissione Bilancio e programmazione economica del Senato), e uno da Daniele Manca, Pd. Concordano le società, concordano le forze politiche. D’accordo le tv e le istituzioni del calcio, dalla Lega alla Figc. D’accordo anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, che guarda ancora oltre: a un pacchetto di norme che possano aiutare le competitività del sistema, sostenuto da altre legge anti pirateria e dalla possibilità di sponsorizzazioni da parte delle società di betting, ora negata dal Decreto Dignità.
OPPORTUNITÀ – Oggi sono d’attualità i diritti televisivi nazionali e la modifica della Legge Melandri. “Premesso che come molti sanno spesso mi capita di non essere d’accordo con Lotito, stavolta la pensiamo alla stessa maniera. L’idea di prolungare da tre a cinque anni la durata dei diritti tv, non è certo un assist a un’emittente TV o a un’altra. Qualsiasi persona di buon senso capisce che è una sacrosanta opportunità per chi investe di ottenere un guadagno grazie alla continuità del progetto. E di conseguenza consente a chi vende di ottenere di più“. Urbano Cairo, presidente del Torino e di Rcs MediaGroup, è il primo a esporsi sulla questione degli emendamenti presentati in Parlamento. Estendere il periodo contrattuale di assegnazione dei diritti faciliterebbe i broadcaster nella progettazione di piani industriali a lungo termine (oggi il margine è giudicato troppo stretto per ammortizzare l’investimento): tv e altri media sarebbero così invogliati a guardare alla Serie A. In un mercato più flessibile nuovi partner potrebbero affacciarsi, magari colossi come Apple e Amazon.
AIUTI – Un intervento normativo che intervenga su una legge dello stato (invocata all’unanimità dai protagonisti del settore) non comporterebbe spese pubbliche: il calcio verrebbe aiutato senza ristori diretti, come invece accaduto in altri ambiti produttivi. Continua Cairo: “La situazione è sotto gli occhi di tutti. Il nostro è un mondo che vive da tempo difficoltà, molto aggravate negli ultimi anni dalla pandemia. Certo, sono stati fatti sbagli, ma errori di gestione se ne fanno anche in altri settori della società, che pure ricevono aiuti rilevanti dallo stato: penso al tax credit per il cinema“. Negli altri paesi europei succede già così: in Liga gli anni di durata sono 5 per i diritti tv nazionali e 6 per quelli internazionali. In Germania i diritti tv nazionali possono essere venduti per 4 anni. L’obiettivo è però la Nfl, la maggiore lega professionistica nordamericana di football americano: contratti di cessione di 7-9 anni. Per la vendita all’estero la Legge Melandri è stata modificata nel maggio scorso: nessun vincolo temporale e maggiore semplicità nell’iter burocratico che porta all’assegnazione. Quello che ora il calcio chiede per i diritti tv domestici. Depositato l’emendamento, ora ne verrà verificata l’ammissibilità: in caso positivo, passerà al voto della commissione e poi, eventualmente, dell’aula. Il nuovo bando per i diritti tv è atteso in primavera: c’è anche la possibilità di proroga per due anni degli attuali contratti con Dazn.
Tasse Cairo ha commentato anche l’altro emendamento presentato, quello sulla rateizzazione dei versamenti senza sanzioni: «Non è a fondo perduto come i tax credit ma una semplice dilazione. Ha un senso, tra l’altro, come sostegno a un comparto che contribuisce in larga parte al mantenimento delle altre discipline sportive e rappresenta il 70% della contribuzione fiscale di tutto lo sport».
L’ad della pay-tv Azzi incontra la sottosegretaria allo Sport Vezzali, che chiede e ottiene la restituzione del 50% del canone mensile dopo il blackout del 14 agosto. Le somme rese ammontano a circa 15 e 20 euro (a seconda del tipo di pacchetto). Le regole del Garante prevedono un ristoro di solo un quarto.
Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport
ROMA – Dopo il blackout del 14 agosto, durante la prima giornata di Serie A, gli abbonati a Dazn che non hanno visto le gare riceveranno un rimborso doppio rispetto a quanto spetterebbe loro. Se le regole del Garante delle Comunicazioni (l’AgCom) prevedono un ristoro pari a un quarto del canone mensile, stavolta invece la somma restituita sarà del 50%.
Chi ha un abbonamento base da 29,99 euro,incasserà dunque 14,98 euro. Chi invece ha un abbonamento premium da 39,99 euro, ne riceverà 19,99. Dazn accetta così l’invito della sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, che in un incontro di questo pomeriggio ha caldeggiato una restituzione maggiorata, pari appunto a metà canone del mese.
I soldi arriveranno a partire da martedì e saranno saldati ai beneficiari entro 15 giorni, in modo automatico e senza bisogno di avanzare richieste o spedire moduli, quindi nella forma semplificata che proprio AgCom ha chiesto. E avranno, spesso, la forma di uno sconto in fattura. In alcuni casi, il cliente riceverà un voucher. Un messaggio via email confermerà all’abbonato di essere destinatario del risarcimento.
Ma gli euro non andranno a tutti gli abbonati e clienti. – Sarà la pay-tv a individuare le persone impattate dal disservizio, per risarcirle. In sostanza Dazn darà i soldi alle persone che hanno seguito le sfide attraverso il link d’emergenza messo a disposizione dopo il blackout. Destinatari del risarcimento saranno anche gli sportivi che, a prescindere dal link d’emergenza, hanno provato ad accedere alla piattaforma o all’evento dal vivo senza riuscirci. continua a leggere