Era in corso una celebrazione della festività ebraica di Hanukkah. Due uomini sono stati fermati, la matrice dell’attacco non è ancora stata confermata
Immagini diffuse sui social
Una cinquantina di spari sono stati esplosi contro la folla nella Bondi Beach di Sydney, la spiaggia più famosa d’Australia. Ad aprire il fuoco sarebbero stati due uomini scesi da un veicolo a Campbell Parade, scrivono i media australiani.
Gli agenti del Nuovo Galles del Sud hanno risposto con una massiccia operazione e poco dopo è stato confermato il fermo di due sospettati, mentre i primi bilanci parlano di almeno 10 morti e numerosi feriti.
La polizia: “Mettetevi al riparo”. Era in corso una festa per Hanukkah – “Vi preghiamo di condividere il nostro messaggio affinché tutti evitino la zona di Bondi Beach mentre l’intervento continua”, ha avvisato la polizia. “Stiamo ancora chiedendo alle persone nella zona di mettersi al riparo finché non saremo in grado di determinare cosa sta succedendo“.
Lingua originale: inglese. Traduzione di Google .I terroristi hanno aperto il fuoco sulle persone durante le celebrazioni di Hanukkah in Australia Una sparatoria è avvenuta a Bondi Beach, a Sydney. Testimoni hanno riferito di aver udito fino a 50 colpi d’arma da fuoco, secondo il Sydney Morning Herald. La polizia ha arrestato due sospettati e l’operazione è ancora in corso. Un testimone oculare ha dichiarato di aver visto decine di feriti e una grande quantità di sangue. Secondo le prime informazioni, la sparatoria è avvenuta durante le celebrazioni di Hanukkah. La notizia è stata riportata dal Daily Mail e dal Jerusalem Post. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha confermato una “grave minaccia alla sicurezza” a Bondi Beach. Il numero delle vittime non è stato ancora reso noto ufficialmente.
⚡️ Terrorists opened fire on people during Hanukkah celebrations in Australia
A shooting occurred at Bondi Beach in Sydney. Witnesses reported hearing up to 50 shots, according to The Sydney Morning Herald.
Nella spiaggia era in corso una celebrazione della festività ebraica di Hanukkah, che ha inizio oggi, 14 dicembre.
“La comunità ebraica è sotto shock. C’erano 2mila membri della comunità che celebravano Hanukkah e accendevano insieme la prima candela a Bondi Beach. Siamo in stato di massima allerta“, ha affermato Jeremy Leibler, presidente della Federazione sionista d’Australia. Tuttavia il legame della festività con l’attentato non è stato ancora confermato dalle autorità.
Il sindaco di Providence, Rhode Island, afferma che il “tiratore” è ancora in libertà, mentre le autorità avviano una caccia all’uomo su larga scala
I primi soccorritori del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Providence manovrano una barella vuota vicino al luogo di una sparatoria di massa nel campus della Brown University a Providence, Rhode Island. Fotografia: Bing Guan/AFP/Getty Images
Almeno due persone sono state uccise e altre nove sono rimaste gravemente ferite in una sparatoria avvenuta sabato alla Brown University di Providence, nel Rhode Island ; il sospettato è ancora in libertà, ore dopo l’emissione del primo ordine di rifugio sul posto.
La polizia si è sparsa per tutto il campus e in un quartiere benestante ricco di storiche e signorili case in mattoni, perquisendo gli edifici accademici, i cortili e i portici per ore fino a tarda notte, dopo che la sparatoria era stata segnalata per la prima volta nel pomeriggio.
Il vice capo della polizia di Providence, Timothy O’Hara, ha dichiarato che il sospettato era “un uomo vestito di nero“. Si ritiene che il sospettato sia uscito dall’edificio del campus Barus and Holley, dove è avvenuta la sparatoria in Hope Street. O’Hara ha affermato che le autorità stanno “utilizzando ogni risorsa possibile per trovare il sospettato”.
La polizia ha diffuso sabato sera il filmato dell’uomo sospettato di essere l’autore della sparatoria, aggiungendo che alcuni testimoni hanno riferito che l’uomo, che potrebbe avere circa 30 anni, potrebbe aver indossato una maschera mimetica.
La rettrice dell’università, Christina Paxson, ha confermato che le 10 persone colpite erano studenti, compresi i due uccisi. Un’altra persona è rimasta ferita dai frammenti della sparatoria, hanno dichiarato le autorità.
Inizialmente le autorità avevano dichiarato che un sospettato era in custodia, prima di affermare che in realtà non era così e che era in corso una caccia all’uomo.
Il sindaco di Providence, Brett Smiley, ha dichiarato alla CNN che le porte dell’edificio di ingegneria e fisica erano aperte perché lì si stavano svolgendo molti esami finali. “In base a quanto abbiamo sentito dai funzionari della Brown, chiunque avrebbe potuto accedere all’edificio in quel momento“, ha affermato.
“Manca una settimana e mezza a Natale. Oggi due persone sono morte e altre otto sono in ospedale“, aveva detto Smiley in precedenza. “Quindi, pregate per queste famiglie“.
La Brown University si trova a College Hill a Providence, capitale dello stato del Rhode Island. L’università conta centinaia di edifici, tra cui aule, laboratori e dormitori.
Il governatore del Rhode Island Daniel McKee ha affermato che “l’impensabile è accaduto“.
“Questo è il giorno che tutti sperano non accada mai, e invece è successo“, ha detto Paxson ai giornalisti.
“Sappiamo che la nostra comunità vuole risposte e le forniremo il prima possibile. Per ora, sappiate che stiamo facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza della nostra comunità e abbiamo mobilitato il nostro supporto per gli studenti e le loro famiglie“, ha affermato Paxson.
La ricerca del sospettato è stata ostacolata in parte dal fatto che il centro di Providence era affollato di acquirenti natalizi e migliaia di persone che partecipavano ai concerti, hanno riferito i media locali. Le forze dell’ordine federali e la polizia delle città e dei paesi limitrofi stavano collaborando alle ricerche, hanno affermato i funzionari. Secondo quanto riportato dai notiziari locali, i locali in tutta la città stavano rafforzando la sicurezza.
In un discorso ai giornalisti alla Casa Bianca, Donald Trump ha affermato di essere stato “completamente informato” sulla situazione.
“Che cosa terribile. E tutto ciò che possiamo fare in questo momento è pregare per le vittime e per coloro che sembrano essere rimasti gravemente feriti”, ha detto. “Vi informeremo più tardi su cosa sta succedendo. È una vergogna. È una vergogna. Pregate e basta“.
Il procuratore generale degli Stati Uniti Pam Bondiha dichiarato a Xche gli agenti dell’FBI e dell’ATF “sono sulla scena della tragica sparatoria alla Brown University nel Rhode Island. Pregate per tutti i coinvolti“.
L’incidente è stato segnalato nei pressi dell’edificio Barus and Holley, un edificio di sette piani che ospita il dipartimento di ingegneria e fisica, secondo il sito web dell’istituto. Comprende 117 laboratori, 150 uffici, 15 aule e 29 laboratori.
Chiang-Heng Chien, studente della Brown, ha raccontato ai media locali che stava lavorando in un laboratorio con altri tre studenti quando ha visto il testo sulla sparatoria a un isolato di distanza. Hanno aspettato sotto i banchi per circa due ore, ha detto.
Alex Bruce, studente senior di biochimica alla Brown, stava lavorando a un progetto di ricerca finale nel suo dormitorio proprio di fronte all’edificio quando, poco dopo le 16:00, ha sentito le sirene all’esterno e ha ricevuto un messaggio su un tiratore attivo.
“Sono qui dentro e sto solo tremando“, ha detto, guardando attraverso la finestra una mezza dozzina di agenti armati in assetto tattico circondare il suo dormitorio. Ha detto di temere per un amico che credeva si trovasse all’interno dell’edificio di ingegneria in quel momento.
Secondo il suo sito web, l’università della Ivy League è un istituto privato senza scopo di lucro con circa 7.300 studenti universitari e poco più di 3.000 studenti laureati.
Sabato è stato il secondo giorno di esami finali del semestre autunnale.
Le fiamme sarebbero divampate tra il quinto e il sesto piano del palazzo, per cause ancora da accertare. Nessuna persona risulta coinvolta
L’incendio in Viale Regina Margherita
Incendio a Roma, in viale Regina Margherita, dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti dalle 13.30 al civico 125: il rogo si sarebbe sviluppato, per cause ancora da accertare, tra il quinto e il sesto piano del palazzo Enel in fase di ristrutturazione.
Sul posto quattro squadre dei pompieri, il Trasporto Autoprotettori, il Capo turno provinciale e funzionario di servizio. Non risultano al momento persone coinvolte. Anche i Carabinieri sono sul posto per quanto di competenza.
L’episodio il 12 dicembre a Udine alla fine del primo tempo del match di calcio a 5 tra Clark e Manzano
Ancora un episodio di calcio violento. Venerdì 12 dicembre durante la partita di calcio a 5 dell’anticipo di campionato di Serie C tra Clark e Manzano l’arbitro è stato aggredito da un giocatore ed è rimasto seriamente ferito.
La partita è stata sospesa e sono intervenute le forze dell’ordine.
La ricostruzione – L’aggressione è avvenuta al termine del primo tempo dopo l’espulsione di uncalciatore della Clark. Con la sua squadra sotto di 5 gol a 1, il giocatore ha protestato guadagnandosi il cartellino rosso. Le sue proteste sono proseguite nello spogliatoio, dove avrebbe colpito con un pugno l’arbitro Stefano Tomasetig. Il direttore di gara è stato soccorso e portato all’ospedale: si sospetta abbia la mandibola fratturata. Nell’impianto sportivo sono intervenute le forze dell’ordine. Si attendono ora non solo le conseguenze che verranno impartite dalla giustizia sportiva, ma anche possibili risvolti penali.
Un tifoso del Charlton Athletic è morto durante la partita contro il Portsmouth, sospesa al 12° minuto del primo tempo. Club, giocatori e avversari esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia.
Un tragico episodio ha scosso il mondo del calcio inglese: un tifoso del Charlton Athletic è morto a seguito di un’emergenza medica mentre si trovava allo stadio, costringendo la sospensione della partita di campionato EFL contro il Portsmouth al The Valley.
La gara, iniziata all’ora di pranzo, è stata interrotta al 12° minuto per consentire ai soccorritori di prestare le prime cure al tifoso, ma purtroppo ogni tentativo di salvarlo si è rivelato vano. Al momento della sospensione, il punteggio era 0-0.
Charlton Athletic are devastated to report that a supporter has passed away following a medical emergency at The Valley today.
Everyone at the club sends their heartfelt condolences to the supporter’s family and friends at this incredibly difficult time.#cafc
Il Charlton Athletic, attraverso un comunicato ufficiale, ha espresso il proprio dolore definendo l’accaduto “devastante” e ha ringraziato il personale dello stadio e i soccorritori che si sono immediatamente attivati. Il club ha inoltre rivolto un pensiero ai tifosi presenti sugli spalti, ai giocatori e allo staff del Portsmouth per la comprensione dimostrata in una circostanza così drammatica. “Tutti i membri del club esprimono le loro più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici del tifoso in questo momento incredibilmente difficile”, si legge nella nota.
Anche il capitano dei “Addicks”, Greg Docherty, ha reso omaggio alla vittima tramite un post su X, definendo la notizia “assolutamente devastante” e affermando che i pensieri di tutti i giocatori sono rivolti alla famiglia e agli amici del tifoso, accompagnando il messaggio con un cuore spezzato.
Il Portsmouth ha condiviso lo stesso dolore, pubblicando un comunicato sul proprio sito ufficiale: “Siamo devastati da quanto accaduto. I nostri pensieri e le più sentite condoglianze vanno alla famiglia e agli amici del tifoso in questo momento estremamente difficile”. Anche l’EFL, attraverso il proprio profilo X, ha espresso cordoglio alla famiglia, agli amici e a tutti i membri del Charlton Athletic, ricordando l’accaduto come un momento di grande tristezza per tutta la comunità calcistica.
Al momento non sono state comunicate le nuove date per il recupero della partita, che rimane sospesa in attesa di ulteriori decisioni. La tragedia ha unito tifosi, giocatori e club in un momento di dolore condiviso, ricordando quanto la passione per il calcio possa essere interrotta da eventi imprevisti e drammatici.
Momenti di tensione in Valenciennes-Sochaux quando poco prima del 90′ i tifosi di casa hanno provato l’invasione sul terreno di gioco per protestare contro i propri giocatori. Di fronte alla rabbia ultrà non è servito a nulla il cordone di protezione degli steward: gara sospesa
Ancora scene di tensione nel calcio francese, in una settimana caratterizzata da diversi tafferugli che hanno coinvolto soprattutto in Ligue 2, teatro di nuove intemperanze durante la partita tra Valenciennes e Sochaux allo Stade du Hainaut, valida per la 14a giornata, interrotta nei minuti di recupero dall’arbitro Benjamin Lepaysant: i tifosi di casa hanno più volte provato a invadere il terreno di gioco, iniziando una serie di corpo a corpo con gli steward.
Nonostante l’intervento dello speaker dello stadio, non c’è stato nulla da fare: i tifosi hanno continuato a protestare fino a provocare alcuni scontri con gli steward che hanno provato ad arginare a bordocampo la rabbia degli ultrà. Alla fine non c’è stata altra scelta di fermare tutto anche se mancavano solamente alcuni secondi prima del fischio finale, malgrado lo stesso direttore generale delValenciennes, Yoann Godin, ha provato a fare da intermediario.
Cos’è successo al 90′ di Valenciennes-Sochaux: il tentativo di invasione, gara sospesa – Mentre la loro squadra era in svantaggio per 1-0 contro il Sochaux, i tifosi del Valenciennes hanno lasciato i loro posti per andare a esprimere la loro rabbia a bordo campo iniziando a insultare i propri giocatori, con il visibile intento di provare a invadere il terreno di gioco. L’arbitro del match ha così improvvisamente interrotto il gioco, portandosi a ridosso delle due panchine, confrontandosi con i dirigenti e parlando con i responsabili della Lega. Dopo un veloce conciliabolo, con il tentativo di far calmare gli animi anche attraverso comunicati dello speaker, si è deciso di fermare tutto per salvaguardare la sicurezza dei giocatori.
Il terreno di gioco vuoto, con i tifosi a bordo campo che si scontrano con il cordone degli steward
Cosa accade dopo l’interruzione: possibile vittoria a tavolino del Sochaux -Dopo la lunga interruzione, i giocatori del Sochaux sono comunque usciti di nuovo dal tunnel per applaudire, da lontano, i propri sostenitori giunti in zona e adesso potrebbero aggiudicarsi una vittoria per 3-0 a tavolino. Un colpo pesante per il Valenciennes: ha vinto solo una delle ultime otto partite e si trova al 13° posto in classifica, piena z ona retrocessione.
L’agitazione è indetta dalla Cgil contro la manovra economica del governo Meloni ed è nazionale. Per alcuni ambiti, gli orari variano da città in città
Oggi, venerdì 12 dicembre, è il giorno dello sciopero generale della Cgil contro la manovra del governo Meloni. Di provvedimento “ingiusto” e “balordo” parla Maurizio Landini. Lo stop è nazionale, di 24 ore, e interessa tutti i settori: dai trasporti alla scuola, dalla sanità alle fabbriche. Farà eccezione il trasporto aereo, perché già interessato da uno sciopero precedentemente indetto per il 17 dicembre. Escluso anche il personale Atac a Roma, che ha incrociato le braccia martedì scorso.
Sono state organizzate manifestazioni in tutte le città: Landini partecipa al corteo di Firenze. Il numero uno dei metalmeccanici della Fiom, Michele De Palma, a Milano; a Roma il segretario generale degli edili della Fillea, Antonio Di Franco, con il corteo che arriva alla Torre dei Conti, dove un mese fa è morto un operaio.
Sciopero generale oggi: chi si ferma e in che orari – Lo sciopero come abbiamo detto riguarda tutti i settori, pubblici e privati, per l’intera giornata di oggi, 12 dicembre. Per le ferrovie lo stop del personale è scattato da mezzanotte e l’agitazione termina alle 21. Sono garantiti i treni a lunga percorrenza secondo gli accordi con le aziende (Trenitalia, Italo) e quelli programmati nelle fasce orarie 6-9 e 18-21 del trasporto regionale. (Qui i dettagli)
Nel trasporto pubblico locale – cioè bus, metro e tram – lo stop non ha un orario univoco ma varia di città in città. Si salva Roma, reduce da un altro sciopero del settore. In ogni caso anche per il trasporto locale ci sono le fasce di garanzia stabilite a livello locale. (Quile informazioni sullo sciopero città per città)
Nelle scuole è possibile che alunni e genitori trovino i cancelli chiusi o che le lezioni siano rimodulate come orario. In ospedali, cliniche e presidi sanitari potrebbero esserci disagi ma vengono garantiti i servizi minimi.
Le ragioni dello sciopero di oggi – Lo sciopero di oggi, il quarto consecutivo contro la manovra del governo Meloni, vede la Cgil da sola. La Uil, al suo fianco nei precedenti tre, ha scelto la manifestazione di sabato (il 29 novembre), la Cisl invece scende in piazza sabato 13 dicembre per chiedere “di migliorare la legge di Bilancio e costruire un nuovo patto sociale con i riformisti“.
La Cgil chiede di aumentare i salari, fermare l’aumento dell’età pensionabile, dire “No“ al riarmo e investire invece su sanità e istruzione; mettere in campo “vere politiche industriali“ e una riforma fiscale “equa, senza condoni“. Le risorse per il sindacato si possono trovare prevedendo un contributo di solidarietà dell’1,3% su 500mila persone con redditi di almeno 2 milioni: si recupererebbero 26 miliardi l’anno. Una patrimoniale sulle grandi ricchezze.
Lo scambio di accuse sullo sciopero – Lo sciopero di oggi riaccende la polemica a distanza tra il sindacato e il governo. Al centro del botta e risposta torna anche l’accusa, rigettata, sul weekend lungo. “Guarda caso su 24 scioperi generali, 17 sono di venerdì“, ironizza il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ritenendo “irresponsabile bloccare il Paese” e fare “una battaglia ideologica sulla pelle dei lavoratori“. Landini contrattacca: la protesta “non è politica” e la scelta del venerdì, spiega, aiuta le persone a partecipare alle manifestazioni. In ogni caso “i cittadini vivono i disagi tutti i giorni, Salvini pensi a risolvere i problemi della mobilità“, gli replica anche il segretario generale della Filt, Stefano Malorgio.
11 dicembre 2025
Sciopero di venerdì 12 dicembre 2025: treni a rischio per 21 ore
L’Italia si ferma per l’agitazione indetta dalla Cgil. I treni potrebbero subire ritardi e cancellazioni da mezzanotte alle 21. Gli elenchi con i convogli garantiti
Venerdì 12 dicembre 2025 ci sarà un nuovo sciopero generale. L’agitazione è stata proclamata dalla Cgil, il principale sindacato italiano, che scenderà in piazza contro quella che viene definita “una legge di bilancio ingiusta” e per chiedere, tra le altre cose, la restituzione del così detto fiscal drag, lo stop al riarmo e all’innalzamento dell’età pensionabile.
I settori interessati dallo sciopero del 12 dicembre – Lo scioperò riguarderà tutti i settori lavorativi, pubblici e privati anche in appalto e strumentali. A rischio anche sanità e scuola. Potrebbero incrociare le braccia i lavoratori del comparto ‘istruzione e ricerca‘ nonché i docenti universitari e, spiegano dalla Cgil, “il personale della formazione professionale e delle scuole non statali“. L’adesione del personale scolastico metterà a rischio le lezioni, nonché i servizi delle mense. Il personale turnista dei vigili del fuoco sciopererà per 4 ore, dalle 9 alle 13, mentre il quello giornaliero e amministrativo si fermerà tutta la giornata. In alcune città potrebbe fermarsi anche il trasporto pubblico locale. Tra queste c’è Milano dove Atm ha confermato che metro, bus e tram saranno a rischio dalle 8.45 alle 15.
Lo sciopero dei treni di venerdì 12 dicembre: orari e convogli garantiti – Sono attesi disagi anche nel settore ferroviario. I treni potrebbero subire ritardi e cancellazioni dalla mezzanotte di venerdì 12 dicembre fino alle 21 dello stesso giorno. L’agitazione coinvolgerà i lavoratori del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper, Italo e Trenord. In basso le informazioni che potrebbero risultare utili a chi decide comunque di mettersi in viaggio.
Trasporto regionale: restano come sempre garantiti i servizi essenziali previsti nei giorni feriali dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. L’elenco completo è disponibile a questo link sul sito di Trenitalia alla voce ‘treni garantiti: ricerca per regioni‘.
I convogli di Trenitalia che si trovano in viaggio a sciopero iniziato arriveranno a destinazione solo “se è raggiungibile entro un’ora dall’inizio dell’agitazione sindacale“. In caso contrario potrebbero fermarsi in una delle stazioni precedenti.
Anche i treni Italo potrebbero subire ritardi o cancellazioni. A questo linkla lista dei treni garantiti il 12 dicembre 2025.
Per quanto riguarda i rimborsi, Trenitalia comunica che chi è in possesso di un ticket per un Intercity o una ‘Freccia‘ ha tempo fino all’ora di partenza del treno, mentre per i regionali si può fare richiesta fino alle ore 24:00 del giorno precedente.
Landini: “Le piazze saranno piene. Lo sciopero di venerdì? Tanti lavorano anche il sabato” – Nella giornata di venerdì sono previste manifestazioni in tutte le città, dal Nord al Sud Italia. Il segretario generale, Maurizio Landini, parteciperà al corteo di Firenze il cui concentramento è previsto alle ore 9 in piazza Santa Maria Novella, per poi giungere in piazza del Carmine, dove prenderà la parola per il comizio conclusivo. “Penso che ci saranno piazze piene e ci sarà una grande adesione” ha detto parlando a ‘Un giorno da Pecora’, su Rai Radio1. “Che si faccia di venerdì o di lunedì, quando uno fa sciopero ci rimette una giornata di stipendio” ha sottolineato Landini rispondendo alle critiche piovute nei confronti dei sindacati. “Chi parla di ponte lungo dimentica che ci sono milioni di persone che il sabato lavorano, e che uno quando vuole fare il ponte lungo usa le ferie”.
Sciopero dei mezzi pubblici di venerdì 12 dicembre 2025: gli orari città per città
A Roma bus, metro e tram saranno regolari, ma in quasi tutte le altri principali città potrebbero esserci disagi. La tabella con tutte le fasce di garanzia
Lo sciopero generale di venerdì 12 dicembre ferma anche il trasporto pubblico locale. In molte città bus, metro e tram sono a rischio per l’agitazione indetta dalla Cgil. Si profila dunque unaltro venerdì nero con i pendolari che dovranno districarsi tra mezzi che non passano o che lo fanno con ritardo. Vediamo cosa accadrà nelle principali città italiane e quali sono le fasce di garanzie previste.
Sciopero dei trasporti di venerdì 12 dicembre: orari e fasce di garanzia
A Roma lo sciopero non riguarderà i lavoratori Atac, l’azienda che gestisce il tpl, ma “solo” i dipendenti Cotral. Bus, metro e tram dovrebbero dunque essere regolari a tutte le ore, ma non sono esclusi disagi per le corse dei bus regionali e delle ferrovie Roma Nord e Metromare. Le fasce di garanzie previste per l’agitazione Cotral vanno da inizio servizio fino alle 8:30 e dalle 17:00 fino alle 20.
A Milano potrebbero invece aderire allo sciopero i lavoratori della società di trasporti Atm. In una nota l’azienda fa sapereche metro, bus e tram saranno a rischio dalle 8.45 alle 15.Possibili disagi anche per il servizio della funicolare Como-Brunate che potrebbe non essere garantito dalle 19.30 fino al termine del servizio.
A Torino lo scioperointeresserài mezzi urbani Gtt con fasce di garanzia che vanno dalle 6 alle 9 di mattina e dalle 12 alle 15. Per quanto riguarda il servizio extra urbano i mezzi saranno garantiti da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30.
A Napoli le fasce di garanzia di tram, bus e filobus sono due: dalle 5:30 alle ore 8:30 di mattina e nel pomeriggio dalle 17 alle 20. Quanto alla metro Anm comunicache la linea 1 effettuerà la prima corsa da Piscinola alle 6:30 e l’ultima alle ore 9:15. Il servizio riprenderà con la prima corsa da Piscinola alle 17:07 e l’ultima alle 19:40. La metro linea 6 effettuerà l’ultima corsa da Mostra alle 9.08, mentre la funicolare alle ore 09.20, di mattina, e alle 19:50 dopo la seconda fascia di garanzia.
Possibili disagi anche a Genova dove il servizio sarà garantitodalle 6 alle 9 e dalle 17.30 alle 20.30
A Bologna i mezzi pubblici sono a rischio per 24 ore. Le fasce di garanzia vanno da inizio servizio alle 8.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Nei restanti orari i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti.
A Firenze Autolinee Toscanacomunica che “il servizio sarà garantito dalle 4.15 alle 8.14 e dalle 12.30 alle 14.29“.
A Palermo l’Amatcomunicache “il servizio bus e tram potrebbe subire dei ritardi o cancellazione di corse con conseguenti disagi per l’utenza“, ma non vengono specificate eventuali fasce di garanzia.
Anche a Catania il servizio potrebbe non essere regolare. Le fasce di garanziacomunicate da Amts sono 06:30-09:30 e 18:00-21:00.
A Verona il serviziosarà garantitodalle 6 alle 8.59 e dalle 12.00 alle 14.59.
La tabella con tutti gli orari
Gli orari dello sciopero di venerdì 12 dicembre 2025
Sciopero tpl del 12 dicembre 2025
Gli orari città per città
Città
Azienda / Servizio
Fasce di Garanzia
Roma
Mezzi Atac regolari. Possibili disagi per lo sciopero Cotral (bus regionali, ferrovie Roma Nord/Metromare)
Inizio servizio – 8:30 e 17:00 – 20:00
Milano
Atm (metro, bus, tram)
Mezzi regolari da inizio servizio alle 8.45 e dalle 15 in poi
Torino
Gtt (urbano)
6:00 – 9:00 e 12:00 – 15:00
Torino
Gtt (extraurbano)
Inizio servizio – 8:00 e 14:30 – 17:30
Napoli
Tram, bus, filobus
5:30 – 8:30 e 17:00 – 20:00
Napoli
Metro Linea 1
Prima corsa Piscinola: 6:30. Ultima mattina: 9:15. Ripresa: 17:07. Ultima serale: 19:40
Napoli
Metro Linea 6
Ultima corsa da Mostra: 9:08
Napoli
Funicolare
Ultima corsa mattina: 9:20. Ultima corsa serale: 19:50
La violenta scossa è stata registrata nella prefettura di Aomori, nel nord del Paese, con epicentro a 20 km di profondità. Si tratta del secondo sisma di elevata intensità nel giro di pochi giorni
L’epicentro del terremoto in Giappone (Fonte Ingv)
Trema la terra in Giappone. Un violento terremoto di magnitudo 6.7 ha colpito il nord del Paese, facendo scattare inizialmente l’allerta tsunami. Nelle ore successive le autorità giapponese hanno revocato l’allerta. L’agenzia meteorologica del Giappone (Jma) aveva diffuso l’allerta per possibili onde fino a un metro lungo la costa settentrionale pacifica. La stessa agenzia ha reso noto che si sono registrate finora due onde di 20 centimetri in due diverse località.
La scossa – Secondo le informazioni fornite dall’Ingv, il terremoto è stato registrato nella prefettura di Aomori, a nord del Giappone, alle ore 11:44 locali (3:44 in Italia) con epicentro nelle acque a circa 20 chilometri di profondità. Lo rende noto la Japan meteorological agency (Jma), che ha lanciato un allarme tsunami, misurando poi l’intensità della scossa in 4 sulla scala nipponica massima di 7 livelli. L’epicentro del sisma di oggi è stato registrato a 130 chilometri dalla città di Kuji nella prefettura di Iwate sull’isola principale di Honshu.
Si tratta del secondo sisma di elevata intensità nel giro di pochi giorni: martedì scorso il Giappone era stato colpito da un altro terremoto di magnitudo 7.6. Secondo l’emittente pubblica Nhk, l’intensità della scossa è stata inferiore rispetto a quella di inizio settimana, che ha fatto cadere oggetti dagli scaffali, danneggiato le strade, frantumato vetrate e scatenato onde di tsunami fino a 70 centimetri. L’Autorità di regolamentazione nucleare ha sottolineato che non sono state rilevate anomalie nelle strutture nucleari della regione.
L’epicentro del terremoto in Giappone (Fonte Ingv)
È stato necessario l’intervento di oltre 100 vigili del fuoco per fermare il flusso di greggio che fuoriusciva a causa di una perdita. Secondo la Pck, azienda proprietaria della raffineria, non ci sono elementi che possano far pensare a un sabotaggio
Le immagini postate sui social dal quotidiano Berliner-Zeitung
Possibile disastro ambientale in Germania. Oltre 200mila litri di petrolio sono fuoriusciti dall’oleodotto del Brandeburgo dopo un incidente avvenuto nella serata di ieri, mercoledì 10 dicembre, alla stazione della conduttura di Gramzow. Sul posto sono intervenuti circa 100 vigili del fuoco e 25 dipendenti della raffineria Pck, proprietaria dell’oleodotto, che hanno iniziato le operazioni per bloccare il flusso. Per raccogliere il petrolio sono utilizzati speciali veicoli aspiranti.
L’incidente all’oleodotto – Come riferito da Alexander Trenn,capo dei vigili del fuoco di Schwedt, il greggio sarebbe uscito a causa di una piccola perdita a una pressione di circa 20 bar nella stazione di pompaggio. Secondo quanto riferito dall’azienda non vi sono elementi che fanno pensare a una causa esterna, ma adesso il vero problema riguarda la questione ambientale. Dai primi accertamenti sembra che nelle ore precedenti lo sversamento erano in corso lavori di costruzione nell’area dell’oleodotto. Serviranno ulteriori accertamenti per definire la causa e l’entità del danno: “Non ci sono elementi riconducibili a un sabotaggio – ha detto il portavoce della Pck -. Sembra che l’incidente sia stato causato dai lavori preparatori per un test di sicurezza previsto per domani. In questa fase si può escludere un’influenza esterna deliberata“.
Lingua originale: tedesco. Traduzione di Google Si è verificata una fuoriuscita di petrolio nei pressi della raffineria PCK di Schwedt a seguito di un incidente. Si segnala la fuoriuscita di oltre 200.000 litri di petrolio. Video: Vigili del Fuoco Volontari di Schwedt
Nahe der PCK-Raffinerie in Schwedt kommt es nach einer Havarie zu einem Austritt von Erdöl. Mehr als 200.000 Liter Öl sollen ausgetreten sein. Video: Ortsfeuerwehr Schwedt https://t.co/IylQIPBsDTpic.twitter.com/RfTvv2IbPS
La raffineria sorge vicino al confine con la Polonia ed è di proprietà di Rosneft Deutschland, una filiale locale del colosso petrolifero russo, ma è gestita tramite amministrazione fiduciaria dal governo tedesco. L’Uckermark, la zona del Land in cui è accaduto il fatto, è il luogo in cui è cresciuta l’ex cancelliera Angela Merkel, che spesso ci torna in vacanza.
Possibile disastro ambientale – Dopo la messa in sicurezza dell’area, le autorità dovranno quantificare l’impatto ambientale. L’incubo è quello di un possibile disastro ambientale, anche se il capo dei vigili del fuoco ha escluso la contaminazione del suolo e delle falde acquifere: “Per fortuna i terreni agricoli circostanti erano molto bagnati dalla pioggia, quindi il petrolio, essendo più leggero dell’acqua, galleggia sostanzialmente in superficie e non è penetrato in profondità nel terreno. Per questo motivo, al momento riteniamo improbabile una contaminazione diffusa delle falde acquifere”.
Lingua originale: tedesco. Traduzione di Google Oleodotto vicino a Schwedt/Oder: oleodotto PCK danneggiato nella regione dell’Uckermark Märkische Onlinezeitung MOZ.de+ Un oleodotto proveniente da Rostock, appartenente alla raffineria di petrolio PCK di Schwedt, ha subito una rottura durante i lavori. Un’enorme colonna di petrolio si è sollevata in aria. I primi dati. 📸 Un oleodotto vicino a Gramzow, nella regione dell’Uckermark, ha subito una rottura. Il petrolio si è schizzato in aria in una fontana alta circa dieci-dodici metri.
Dallo scandalo del 2006 nella Bundesliga 2 alle polemiche con Bellingham: il passato controverso del tedesco che ha fischiato il rigore sul connazionale Wirtz. E il Var di San Siro ha già fatto infuriare Ranieri…
Le proteste di Lautaro contro l’arbitro tedesco Zwayer
L’Inter non ha gradito affatto l’arbitraggio della partita contro il Liverpool. Non solo per il rigore concesso a Wirtz per una trattenuta non eccessiva di Bastoni ma anche per la gestione generale.Nel caso specifico il protagonista non è stato l’arbitro tedesco, Felix Zwayer, ma il Var, Soren Storks,decisivo anche sull’episodio contestato nel primo tempo dagli inglesi, il tocco di mano di Ekitiké che ha fatto annullare il gol di Konate.
Controversie – Ai dirigenti dell’Inter, che hanno avuto un pacato confronto con l’arbitro a San Siro, non è piaciuta la scarsa personalità: Zwayer avrebbe potuto anche difendere la valutazione effettuata sul campo; secondo quanto riferito da testimoni era abbastanza dispiaciuto per l’accaduto, costato all’Inter la seconda sconfitta consecutiva in Champions League. Difficile imputare alla squadra arbitrale una scarsa onestà, proprio perché gli episodi controversi sono due, uno per parte.
Storia imbarazzante – Nel frattempo Marotta e Ausilio sono rimasti esterrefatti quando hanno scoperto i precedenti di Zwayer, 44enne agente immobiliare di Berlino, e di Storks, 37enne carpentiere di Velen. Il primo, quando era un giovanissimo guardalinee, è stato addirittura squalificato per sei mesi dalla federcalcio tedesca per calcioscommesse. Il tribunale federale accertò, in un file rimasto secretato per quasi dieci anni e poi consegnato alla stampa tedesca, che Zwayer accettò da un arbitro poi radiato, Robert Hoyzer, 300 euro in contanti per “non danneggiare” il Wuppertaler nella partita del campionato regionale nord contro il Werder Brema 2 (30 maggio 2004). Zwayer si sarebbe poi autodenunciato, contribuendo a incastrare il collega al centro dell’inchiesta, evitando così l’ergastolo sportivo.
Le proteste – Ma Zwayer ne ha combinate anche altre da arbitro di rango, al quale il designatore Roberto Rosetti ha affidato l’ultima finale di Europa League tra Manchester United e Tottenham. Nel 2016 Rudi Voeller, direttore del Bayer Leverkusen, protestò apertamente per il suo arbitraggio contro il Borussia Dortmund, partita sospesa per le polemiche derivate da un gol di Aubameyang. Nel 2021 invece Zwayer è stato duramente criticato per non aver concesso al Dortmund un rigore contro il Bayern, in Bundesliga. Intervistato sul tema Jude Bellingham, all’epoca stella del Borussia, rispose così: “Cosa vi aspettate se per la partita più importante del campionato viene designato un arbitro condannato per calcio scommesse?”.
Il var – Quanto al Var, Storks era al video durante Porto-Roma dello scorso febbraio, andata dei playoff di Europa League. L’arbitro di quella partita, il tedesco Stieler, venne rimproverato con decisione da Claudio Ranieri, che se la prese anche con Rosetti, accusato di aver designato un professionista inadeguato.
Qualora non si andasse in Australia, il match verrebbe spostato in avanti in calendario, ma rimarrebbe programmato a San Siro.
(Foto: Daniel Carson/Getty Images)
Si va verso il no per la sfida tra Milan e Como in Australia. I rossoneri e i lariani, di comune accordo con le altre società di Serie A e con la Lega, avrebbero dovuto disputare la sfida di campionato in programma nel weekend del 7-8 febbraio all’Optus Stadium di Perth, approfittando dell’indisponibilità di San Siro, occupato dagli eventi delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
Tuttavia, le condizioni poste dalla Confederazione asiatica(della quale si attendeva un parere sulla disputa dell’incontro, insieme alla FIFA e alla Federcalcio australiana) sarebbero state considerate irricevibili dalla Serie A. Per il momento, un via libera eccezzionale è arrivato dalla UEFA, che ha ribadito la sua contrarietà ai match di campionato fuori dai confini nazionali ma ha “compreso” la particolarità dell’evento.
Si attende dunque una presa di posizione ufficiale da parte della Lega, considerando chemancano ormai appena due mesi e che la macchina organizzativa dovrebbe mettersi in moto al più presto per rendere sensato l’evento dall’altra parte del mondo, soprattutto da un punto di vista commerciale. Milan e Como dovrebbero inoltre organizzare la trasferta sul fronte logistico e gli abbonati rossoneri attendono di capire dove potranno seguire l’incontro.
La certezza, è che in caso di mancata disputa della partita a Perth, Milan-Como si giocherà comunque a San Siro. Non è previsto che il Milan individui uno stadio alternativo (cosa che invece accadrà per i quarti di finale di Coppa Italia dell’Inter), ma l’incontro sarà semplicemente spostato in avanti nel calendario.
I rossoneri, eliminati anche dalla Coppa Italia, non hanno altri impegni oltre al campionato. Il Como scoprirà invece a fine gennaio se proseguirà nella coppa nazionale. In caso di quarti di finale, i lariani giocherebbero tra il 4 e l’11 febbraio, e sarebbero disponibili nella settimana dal 16 al 22 dello stesso mese.
In questo incastro va considerata anche l’Inter. Qualora i nerazzurri non arrivassero nelle prime otto in Champions League, il percorso nella competizione passerebbe dai playoff, che li vedrebbe impegnati il 17 o 8 febbraio(all’andata) e il 24 o 25 febbraio (al ritorno). E’ verosimile che – considerando la classifica attuale – i nerazzurri conquistino il diritto di giocare il ritorno in casa in caso di playoff, lasciando così San Siro libero tra il 16 e il 22 febbraio.
L’annuncio è stato dato dopo il secondo intervallo dell’opera ma già prima erano circolate voci che il maestro, 72, non si sentisse bene.
Malore per il maestro Chailly questa sera mentre dirigeva al Teratro alla Scala
Milano, 10 dicembre 2025 – Paura alla Scala: ildirettore Riccardo Chailly ha avuto un malore. E per questo il Teatro ha deciso di interrompere e non proseguire la rappresentazione di Una lady Macbeth del distretto di Mcesk. L’annuncio è stato dato dopo il secondo intervallo dell’opera che lo scorso 7 dicembre ha inaugurato la stagione lirica del teatro con undici minuti di applausi.
Sul posto sono intervenute un’ ambulanza e l‘automedica e Chailly è stato portato in ospedale. Già prima erano circolate voci che il maestro, 72 anni compiuti lo scorso febbraio, non si sentisse bene. l primo intervallo si è prorogato di circa un quarto d’ora. Chailly ha comunque continuato a dirigere fino al secondo intervallo
Il coordinatore artistico Paolo Gavazzeni ha dunque dato l’annuncio al pubblico spiegando che la direzione per la complessità dell’opera e “per rispetto al maestro Chailly” ha deciso di non proseguire nella rappresentazione.
L’arbitra della partita Moncalieri Women-Pro Palazzolo, valida per la Coppa Italia di Serie C femminile, ha ricevuto un insulto sessista dagli spalti: “Vai a lavare i piatti”. Il pubblico insorge e prende le distanze dall’uomo che ha pronunciato quella frase.
“Ascolta, ascolta bene: vai a casa a lavare i piatti”. È l’insulto sessista rivolto all’arbitra e ascoltato durante la partita tra Moncalieri Women-Pro Palazzolo, valida per la Coppa Italia di Serie C femminile e finita 4-3 per le torinesi. Una persona presente sugli spalti a vedere la partita decide di urlare questa frase ad Arianna Quadro, 26 anni, della sezione Aia di Pinerolo. La giovane direttrice di gara ha reagito chiaramente in modo molto professionale facendo finta di nulla ma dagli spalti le altre persone presente non sono di certo rimaste in silenzio.
“Nooo, nooo“ di dissenso e pure una voce che invitava il direttore di gara ad ascoltare e prendere nota dell’accaduto. Qualcuno sarcasticamente si rivolge all’uomo autore di quell’urlo: “Complimenti eh“. Tutto questo è accaduto al 28esimo del primo tempo, dopo il gol dell’1-1 del Moncalieri, e la frase è arrivata da parte di un sostenitore della formazione bresciana evidentemente contrariato dalla decisione presa dall’arbitra della partita. Il video, riportato da ‘Piemontesport’, mostra quei momenti e la reazione del pubblico presente che insorge contro il responsabile.
Si tratta chiaramente di un episodio riconducibile alla responsabilità si una singola persona e non alla società Pro Palazzolo, che invece dalla voce e dal dissenso dei suoi stessi sostenitori ha prontamente preso le distanze e condannato il comportamento del tifoso attraverso un comunicato ufficiale: “Ci dissociamo totalmente da quanto accaduto“. Anche il Moncalieri Women successivamente attraverso una nota apparsa sulle proprie pagine social ha espresso solidarietà nei confronti della stessa Arianna Quadro condanno fortemente quelle espressioni: “La società esprime solidarietà nei confronti dell’arbitra Arianna Quadro e condanna fermamente quanto accaduto sugli spalti“.
Il club poi prosegue: “Episodi come questo sono spiacevoli e vergognosi, poiché minano l’impegno delle società sportive nel processo di valorizzazione dello sport al femminile – si legge -. Il linguaggio sessista non può trovare spazio su un campo da calcio, né in qualsiasi altro sport. A seguito dell’accaduto, entrambe le tifoserie hanno preso le distanze e hanno redarguito l’interessato; un passo necessario per costruire un ambiente rispettoso, che ogni sport deve garantire“.
L’Antitrust ha sanzionato Sky Italia per pratiche commerciali scorrette irrogando tre diverse sanzioni
Antitrust ha inflitto a Sky Italia una sanzione complessiva di 4,2 milioni di euro per tre pratiche commerciali scorrette.L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercatoha deliberato una sanzione dadue milioni di euro per“ingannevolezza delle comunicazioni di aumento dei costi degli abbonamenti ai servizi Tv“. Un’ulteriore sanzione di 800.000 euro per “l’applicazione di tali aumenti a offerte Tv di Now il cui claim (“finché non disdici“) induceva a pensare che ne fossero esclusi“. Infine 1,4 milioni di euro per “la prospettazione alla clientela di offerte vantaggiose, con finalità di customer retention, confezionate in particolare mediante l’attivazione di pacchetti Tv aggiuntivi o servizi accessori (Sky Wi-Fi), le cui condizioni promesse vengono sistematicamente disattese in fattura“.
Sky oltre a dirsi “convinta della correttezza del proprio operato” ha annunciato di valutare “tutte le azioni necessarie nelle sedi più opportune“.
Dona (Consumatori): “Multe non bastano” – “Da anni denunciamo la pratica oramai consolidata di tante, troppe, società, di comunicare le modifiche contrattuali scomode e gli aumenti di prezzo in modo poco visibile e poco evidente, mascherando la comunicazione insieme ad altre pagine inutili, dopo informazioni pubblicitarie e frasi promozionali, mirate a scoraggiare la lettura e a nascondere il rincaro, invogliando il cliente più a interrompere la lettura che a proseguirla. Spesso le modifiche vengono inviate nei mesi estivi, durante i tipici periodi di ferie” afferma Massimiliano Dona,presidente dell’Unione nazionale consumatori. “Per questo, al di là di possibili interventi ex post dell’Antitrust, che comunque si concludono senza che vi sia un effettivo e pieno risarcimento per i consumatori, avevamo chiesto regole più stringenti sia alle singole Authority, da Arera all’Agcom, sia al legislatore nell’ambito dell’inutile e insignificante legge annuale sulla concorrenza. Abbiamo chiesto ad esempio che per ogni variazione unilaterale delle condizioni contrattuali e ogni rinnovo delle condizioni economiche che implica un aumento dei prezzi, sia richiesto un previo consenso espresso da parte del cliente. Stop, insomma, al principio del silenzio assenso. In subordine al consenso espresso, serve che vi sia una comunicazione ad hoc e che vi sia la conferma del cliente dell’avvenuta lettura”, conclude Dona.
Sky Italia: “Convinti di nostra correttezza” – “Siamo stupiti di questa sanzione dell’Autorità, perché arriva nonostante le azioni messe in campo da Sky con l’obiettivo condiviso di rafforzare ulteriormente la trasparenza dei processi aziendali e di porre sempre il cliente al centro“, si legge in una nota di Sky Italia in merito alla decisione presa dall’Antitrust. “Restiamo convinti della correttezza del nostro operato e valuteremo tutte le azioni necessarie nelle sedi più opportune“.
I nerazzurri non potranno utilizzare il Meazza, che sarà nelle mani degli organizzatori delle Olimpiadi invernali. Da qui la necessità di trasferirsi.
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)
Novità per i quarti di finale della Coppa Italia 2025/26. Nell’attesa che si completino gli ottavi della competizione, l’Inter si sta organizzando per disputare il prossimo turno, che la vedrà protagonista in casa, ma che tuttavia toglierà lo stadio di San Siro dalla disponibilità dei nerazzurri. Il motivo? Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
Gli ottavi della competizione si concluderanno il 27 gennaio (l’altra sfida è invece in programma il 13). La vincente di Roma-Torino affronterà l’Inter in trasferta nei quarti. Ma il match, fissato per la prima o la seconda settimana di febbraio si dovrebbe giocare a Monza per l’indisponibilità del Meazza.
Impossibile un cambio di data, a causa del calendario estremamente affollato e con un’Inter impegnata su tutti i fronti in termini di competizioni. Da qui la scelta è ricaduta su Monza, con lo stadio che sarà libero in quei frangenti e che i nerazzurri già utilizzano per le partite casalinghe della formazione Under 23.
Per lo stesso motivo, il match di campionato Milan-Como in programma nel weekend dell’8 febbraio non si disputerà al Meazza. Nel caso dei rossoneri e dei lariani, c’è in ballo l’organizzazione di una trasferta a Perth, in Australia.
Al momento non si registrano danni a persone o cose. Una scossa di magnitudo 4 aveva colpito il comune lo scorso 25 ottobre
Rilevazione di un terremoto
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 è stata registrata un minuto dopo la mezzanotte di oggi martedì 9 dicembre a Montefredane, in provincia di Avellino, dove il 25 ottobre c’era già stato un evento sismico, ma di magnitudo 4.
Scuole chiuse – L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilevato il movimento sismico, che è stato avvertito dalla popolazione, a una profondità di 11 chilometri. “Al momento non si registrano danni a persone o cose“, ha comunicato nella notte il sindaco del comune irpino, Ciro Aquino in un post social, in cui ha spiegato di essersi “subito messo in contatto con la Prefettura di Avellino” e di aver “emanato un’ordinanza di chiusura della scuola, in via precauzionale, per la giornata di oggi” al fine di “effettuare – si legge nel provvedimento – le verifiche tecniche di integrità strutturale degli edifici“.
Il sindaco ha aggiunto: “A quanti mi hanno scritto, desidero rassicurare che la situazione sembra sotto controllo. Le verifiche più accurate saranno effettuate con la luce del giorno“.
“Era trascorso appena un minuto dalla mezzanotte quando la terra è tornata a tremare con una scossa di magnitudo 3.0. Tanta paura, molti cittadini si sono svegliati di soprassalto, soprattutto dopo tre giorni di festa, Fiano&Fuoco, e di spensieratezza, durante i quali la nostra comunità si era animata per l’iniziativa di valorizzazione dei prodotti tipici e delle tradizioni locali. E invece, ancora una volta, il terremoto è tornato a farsi sentire qui a Montefredane, a circa quaranta giorni dagli eventi del 28 e 29 ottobre”, ha riferito ancora Aquino aggiungendo: “Ci siamo immediatamente attivati per monitorare la situazione e capire ciò che stesse accadendo. Eravamo già pronti ad adottare tutte le misure necessarie, perché in queste settimane abbiamo lavorato per mettere in piena efficienza la nostra macchina organizzativa. Presso il Comune sono giunti subito i volontari della Misericordia e della Croce Rossa. Abbiamo disposto, in via precauzionale, la chiusura delle scuole. Nel frattempo, abbiamo installato nuove centraline di monitoraggio sugli edifici pubblici e abbiamo avviato l’installazione delle centraline anche nel Castello Caracciolo, per un controllo più approfondito delle scosse sismiche”, ha proseguito il sindaco nella sua comunicazione.
“È naturale essere preoccupati, ma siamo in costante contatto con gli organi istituzionali e con la Prefettura, con cui ho parlato immediatamente, già nelle prime ore della notte. Resta comprensibilmente un clima di inquietudine, perché queste scosse che si ripresentano dopo quaranta giorni alimentano timori nella popolazione. Speriamo che nelle prossime ore la situazione torni completamente alla normalità e che già domani si possano riaprire senza problemi gli edifici scolastici“, ha concluso
Milano, domenica di follia nell’impianto di via Bonfadini dopo un partita del campionato under 17. Il giorno prima al Leone XIII sono intervenuti i carabinieri per fermare le tensioni tra giocatori, allenatori e genitori
Un altro weekend di ordinaria follia nei tornei giovanili, con l’intervento delle forze dell’ordine, dove inciviltà e comportamenti deprecabili hanno visto protagoniste tutte le componenti, in campo e sugli spalti.
Sabato pomeriggio a Milano, dopo aver perso una partita del campionato regionale under 17, i calciatori della squadra ospite hanno messo a soqquadro lo spogliatoio: porte e docce divelte, water spaccati,soffitto distrutto. Danni per migliaia di euro. Domenica invece, nel campionato under 15, sempre nel capoluogo lombardo, dopo la rete del figlio di un notissimo ex calciatore, ma pure allenatore e dirigente di Milan e Inter, pare sia successo di tutto, nonostante le versioni contrastanti: insulti, minacce, pare addirittura un pugno. Al punto che, e questa è una certezza, a fine gara sono arrivate sul posto due pattuglie delle forze dell’ordine per riportare la calma. E tutto questo, ancora una volta, nel silenzio assordante delle istituzioni calcistiche lombarde, tanto presenti quando si tratta di fare passerelle alle premiazioni, quanto molto distanti in situazioni simili visto quanto accaduto in questo primo scorcio di stagione nella nostra regione, fra partite sospese, arbitri picchiati ed episodi di violenza e razzismo.
All’Ausonia – In riferimento agli atti vandalici di alcuni atleti in via Bonfadini, amarissimo lo sfogo del patron dell’Ausonia 1931, Mario Di Benedetto, che in un video ha documentato quel che è accaduto nel suo centro sportivo: “La squadra del Rozzano che ha perso 3-2 in Ausonia contro l’Academy ha pensato bene di lasciare lo spogliatoio che le era stato riservato in condizioni allucinanti… hanno devastato la stanza, spaccato docce, rotto le maniglie delle porte e parte del soffitto. È sempre più difficile riuscire a fare calcio, è vergognoso quello che vedo ogni giorno. Oltreche ai giovani maleducati che dovrebbero essere il futuro della nostra società io mi rivolgo anche agli adulti e dico ai dirigenti e agli allenatori: ma davvero possono lasciare una cosa del genere e permettere che i ragazzi lo facciano?”.
Leone XIII – Non è andata meglio sul campo della SSD Leone XIII che ospitava il Buccinasco nel match vinto per 2-0. Forti tensioni tra le due panchine, soprattutto nel finale del match: la causa sarebbe stata la mancanza di palloni, che rallentava la ripresa del gioco e avrebbe così fatto arrabbiare il tecnico ospite, Poi, secondo quanto riferito da alcuni tesserati della società di casa, dagli insulti si sarebbe passati alle minacce. Tutto questo mentre sul campo uno dei calciatori del Buccinasco sarebbe addirittura venuto a contatto con un dirigente del Leone XIII scatenando la reazione dell’allenatore avversario.Caos totale, parole grosse e l’immancabile genitore che anzichè rimproverare il figlio se la prende col tecnico avversario. Sentitosi in pericolo, proprio il mister ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e all’arrivo dei carabinieri avrebbe manifestato l’intenzione di presentare una denuncia.
La replica del Buccinasco – Nega tutto il Buccinasco, che in un comunicato pubblicato sui canali “social” ha voluto dare la propria versione dei fatti: “Nel corso dell’incontro non si è verificato alcun episodio di violenza. L’unico momento di tensione è stato un acceso confronto verbale tra un nostro dirigente e l’allenatore avversario, rapidamente ricondotto alla normalità”. E ancora: “I carabinieri sono intervenuti su segnalazione dell’allenatore di casa. Una volta giunti sul posto hanno accertato l’assoluta tranquillità dell’ambiente sportivo, non rilevando la presenza di soggetti coinvolti in comportamenti violenti”.
C’è però un altro dettaglio: tutto ciò, compreso l’accesso confronto verbale fra le panchine, è avvenuto sotto gli occhi dei calciatori 14enni. Fra questi l’attaccante del Leone XIII Tiago Billò De Araujo,classe 2011, “figlio d’arte” del brasiliano Leonardo e della giornalista e conduttrice Anna Billò. Il ragazzino ha realizzato la rete del 2-0, prima che scoppiasse il finimondo. “Davvero una follia quello che è accaduto”, ha commentato incredulo il papà, che da tempo gira negli oratori e nelle scuole calcio proprio per parlare di fair play a genitori, allenatori e giocatori. Una testimonianza e poche parole che dicono tutto.
I vigili del fuoco della vicina caserma hanno spento le fiamme. Non ci sono persone coinvolte
I vigili del fuoco stanno accertando le cause del rogo nel deposito Atm di via Messina a Milano (foto archivio)
Un principio di incendio si è verificato questa sera all’interno del deposito di via Messina dell’Atm di Milano: le fiamme hanno interessato tre tram parcheggiati e altri due sono stati lievemente danneggiati.Fortunatamente non ci sono persone coinvolte. Da quanto è stato riferito, l’allarme è stato dato poco dopo le 20.30.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco della caserma vicina che ora Atm ringrazia. Sono in corso gli accertamenti dei tecnici per accertare le cause dell’incendio.
Dopo il caso analogo in Calabria, un altro giovane direttore di gara finisce nel mirino durante una partita: l’Associazione Italiana Arbitri chiede interventi immediati e sanzioni da parte di istituzioni sportive, società e famiglie
Ancora un’aggressione a un arbitro minorenne. E’ la stessa Aia a denunciare l’ennesimo episodio di violenza questa volta ai danni di Nicola, direttore di gara di 15 anni in Puglia (in una gara del Campionato Under 16 Ginosa-Hellas Laterza), a pochi giorni da quello analogo avvenuto in Calabria. «È inaccettabile che la violenza continui a colpire giovani impegnati a far rispettare le regole e che l’AIA sia, di fatto, sola nel contrastare questa deriva – scrive l’Associazione italiana arbitri in una nota -. Pur confidando che la giustizia ordinaria agirà secondo i propri tempi, l’Aia richiama istituzioni sportive, società e famiglie a un’assunzione immediata di responsabilità, con risposte dure e tempestive, prima che si verifichino conseguenze ancora più gravi».
Il presidente Antonio Zappi, insieme al Comitato Nazionale, ai Presidenti CRA/CPA e ai Presidenti di Sezione, esprime «indignazione profonda e ribadisce che l’Aia non resterà mai inerme davanti a uno scempio che continua nonostante le innovate sanzioni previste dal codice penale. Chi non prova vergogna per tutto questo manca di rispetto anche verso sé stesso, e il silenzio diventa complicità. Dalla nostra base associativa giunge ormai costantemente il grido di dolore per dire definitivamente basta a questa vergogna, che rappresenta una vera umiliazione per il calcio italiano ed a cui l’AIA tutta ritiene sia ora di rispondere con azioni che saranno valutate nei prossimi giorni».
«La società del Ginosa chiarisce che purtroppo l’aggressione è scaturita da un tesserato della società Hellas Laterza che sicuramente condannerà l’episodio gravissimo del suo calciatore». Il riferimento – precisa la società in una nota – è all’aggressione al giovane arbitro di 15 anni durante la gara del campionato Under 16 disputato sabato scorso allo stadio Teresa Miani di Ginosa (Taranto) tra le formazioni dell’as Ginosa e Hellas Laterza, terminata con la vittoria del Ginosa 3-0». «Durante la gara – ricostruisce la società – c’è stata una espulsione da parte dell’arbitro» di «un tesserato della formazione del Laterza sul risultato di 2-0 per il Ginosa. Proteste vibranti del calciatore laertino contro l’arbitro» si sono registrate «per la decisione presa». «A fine gara, mentre il Ginosa festeggiava la vittoria sul terreno di gioco – sottolinea la società – nel tunnel che porta agli spogliatoi un tesserato del Laterza colpiva con calci e pugni il povero” arbitro. «La società del Ginosa – si legge ancora nella nota – si prestava subito soccorrendo l’arbitro. Nel frattempo arrivava il papà dell’arbitro che stava assistendo alla partita, preso dal panico e soprattutto impaurito dall’accaduto, e ringraziava la società del Ginosa per i soccorsi ricevuti e portava con urgenza il figlio in ospedale per le cure del caso»
Si è registrato al largo del Paese, davanti alla costa della prefettura di Aomori
Unterremotodi magnitudo 7,6 sulla scala Richter si è registrato al largo delGiappone, a una profondità di 50 chilometri davanti alla costa della prefettura di Aomori. Non si registrano danni. E’ stata diramata un’allerta tsunami. Lo ha reso noto l’istituto sismologico americano Usgs.
Breaking: a massive earthquake just hit northern Japan. The news is reporting that it was 6+ on the Japanese Intensity Scale. It was so strong that I could feel the shaking at my home near Tokyo. pic.twitter.com/XEvLjiUnCS
Lingua originale: inglese. Traduzione di Google Ultime notizie: un violento terremoto ha appena colpito il nord del Giappone. I notiziari riportano un’intensità di magnitudo 6+ sulla scala giapponese. È stato così forte che ho potuto sentire le scosse anche a casa mia, vicino a Tokyo.
Un agente di polizia di Chicago è stato colpito da un proiettile e altre due persone sono rimaste ferite nella zona sud della città nella notte di domenica. Gli agenti sono stati chiamati a seguito di una lite in un’abitazione e stavano cercando di sedare una rissa tra due uomini, quando l’arma dell’aggressore ha sparato colpendo l’agente al giubbotto e la vittima. Un secondo agente ha quindi risposto al fuoco, colpendo il sospetto e ferendo accidentalmente la vittima. Tutti e tre sono stati portati in ospedale e l’agente è stato dimesso, secondo quanto riportato dall’emittente. La squadra investigativa del dipartimento di polizia e l’Ufficio civile per la responsabilità della polizia stanno indagando.
Arrestato un funzionario di Kish e un dipendente della società organizzatrice. Il velo sta dividendo il paese: il presidente Pezeshkian è su posizioni più aperte, mentre il capo della magistratura iraniana chiede approccio più rigoroso
Due tra i principali organizzatori di una maratona cui hanno partecipato anche donne che non indossavano il velo “sono stati arrestati in Iran sulla base di un mandato“. A darne l’annuncio è stata l’agenzia Mizan, citando il potere giudiziario iraniano. “Una delle persone arrestate è un funzionario della zona franca di Kish“, nel sud del paese, dove si è svolta la maratona, “e l’altro lavora per l’impresa privata organizzatrice della competizione” che si è svolta ieri, ha reso noto la stessa fonte. “Indecenza“. E’ questa l’accusa mossa dalle autorità iraniane ai due arrestati per aver permesso che donne gareggiassero senza velo. Secondo i media iraniani, sono stati più di 5.000 i partecipanti alla maratona che si è svolta a Kish ieri mattina, con diverse gare riservate alle donne.
Nella Repubblica Islamica vige l’obbligo per le donne di indossare il velo in pubblico. “E’ stato indecente il modo in cui si è svolto l’evento“, ritengono dalla Procura di Kish, secondo l’agenzia Mizan. Ed è stato avviato un “procedimento penale” nei confronti degli organizzatori, precisa l’agenzia sollecitando misure “incisive, deterrenti e intransigenti“. L’agenzia Tasnim critica “l’assenza totale di controllo e il mancato rispetto del codice di abbigliamento da parte di un numero significativo di partecipanti“.
Il velo divide la classe politica in Iran, dove non mancano donne che scelgono di non indossarlo, soprattutto nella capitale Teheran. Per il presidente Massoud Pezeshkian non si può costringere nessuno a portare l’hijab. Nei giorni scorsi più della metà dei deputati ha accusato i giudici di non far rispettare la legge. Il capo della magistratura, Gholamhossein Mohseni Ejei, ha chiesto un approccio più rigoroso. Nell’ultimo mese sono stati chiusi diversi locali e ristoranti per il mancato rispetto dell’obbligo del velo, ma ci sono anche stati concerti e altri eventi che hanno accolto donne che non indossavano il velo.
Otto medaglie nell’ultima giornata di gara negli Europei in vasca corta per l’Italia, quattro d’oro con Sara Curtis, Cerasuolo, Simona Quadarella e Razzetti. L’Italia vince così per la prima volta nella storia il medagliere di questa manifestazione.
Una giornata indimenticabile quella di domenica 7 dicembre 2025 per il nuoto italiano. Nell’arco di due ore sono arrivate otto medaglie negli Europei in vasca corta, quattro d’oro. Un risultato favoloso per un movimento che da decenni regala gioie agli appassionati italiani.Sara Curtis ha vinto un oro e un argento in meno di un’ora. Ori anche per Simona Quadarella, Cerasuolo e Razzetti. L’Italia grazie a questi ori vince il medagliere degli Europei in vasca corta 2025
Sara Curtis ha vinto altre due medaglie nell’ultimo giorno degli Europei in vasca corta 2025.
Ora e argento per Sara Curtis – Sara Curtis è stata la prima a vincere un oro, nei 50 dorso, poco dopo si è ripetuta vincendo un’altra medaglia, stavolta d’argento nei 50 stile, con Silvia Di Pietro di un soffio quarta. Nel mezzo l’oro di Simone Cerasuolo nei 50 rana, che è salito sul podio con l’amico Nicolò Martinenghi, terzo e dunque di bronzo.
Ora per Quadarella e Razzetti – Anita Gastaldi ha conquistato il bronzo nei 200 farfalla, mentre Francesco Lazzari ha vinto sempre il bronzo nei 500 dorso. La chiusura di giornata è stata splendida con la medaglia d’oro nei 1500 di Simona Quadarella, fantastica come sempre in acqua e anche metodica visto che in vasca corta sono 60 le vasche da effettuare. Poi l’oro, numero quattro di giornata, di Alberto Razzetti che si è imposto nei 400 misti.
☺️ L'ASSOLO DI SIMONA! 🥇
Superiorità tecnica impressionante. Simona Quadarella fa il vuoto, doppia le avversarie e macina le sessanta vasche dei 1500 stile libero in 15’29”93 🏊🏻♀️
L’Italia è la prima nel medagliere degli Europei in vasca corta 2025 – L‘Italia in una sola giornata ha vinto quattro medaglie d’oro e otto complessive, grazie a questi risultati ha vinto il medagliere negli Europei di Lublino 2025 in vasca corta. Cosa mai successa. 19 medaglie complessive per l’Italia, nessuno meglio degli azzurri, che ne hanno vinte 8 d’oro, una in più dell’Olanda.
Nazione
Medaglie 🏅d’oro
Medaglie 🥈d’Argento
Medaglie 🥉Bronzo
Medagliere 🏅🥈🥉Totale
Italia
9
5
6
20
Olanda
7
4
2
13
Gran Bretagna
3
4
4
11
Germania
3
2
4
9
Irlanda
3
1
3
7
Spagna
3
1
1
5
Svizzera
3
1
0
4
Estonia
3
0
0
3
Francia
2
7
3
12
Polonia
2
2
4
8
🏅 Medaglie individuali Italia – Europei vasca corta 2025
Nome
Medaglia 🥇 Oro
Medaglia 🥈 Argento
Medaglia 🥉Bronzo
Disciplina
Sara Curtis
🥇1 50 dorso (RE),
🥈1 50 Stile Libero
🥉1 100 Stile Libero
Simona Quadarella
🥇1 1500 Stile Libero
🥈2 400 St. L. (R.I.) 800 St. L. (R.I.)
R.I.= Record Italiano S.T. = Stile Libero
Alberto Razzetti
🥇1 400 Misti
–
–
Simone Cerasuolo
🥇 1 50 Rana
–
–
Nicolò Martinenghi
–
–
🥉1 50 Rana
Anita Gastaldi
–
–
🥉1 200 Farfalla (R.I.)
R.I.= Record Italiano
Francesco Lazzari
–
–
🥉1 50 Dorso
TOTALI medaglie individuali
🥇4
🥈3
🥉4
Nome
Medaglia
Atleti
4×50 stile libero mixed
🥇 Oro Record del Mondo
Sara Curtis, Leonardo Deplano, Simone Cerasuolo, Silvia Di Pietro
4×50 mista mixed
🥇 Oro
Sara Curtis, Nicolò Martinenghi, Ilaria Bianchi, Alessandro Miressi
4×50 mista maschile
🥇 Oro
Francesco Lazzari, Simone Cerasuolo, Simone Stefanì, Leonardo Deplano
4×50 stile libero femminile
🥈 Argento
Silvia Di Pietro, Sara Curtis, Costanza Cocconcelli, Agata Maria Ambler
4×50 mista femminile
🥉 Bronzo
Costanza Cocconcelli, Agata Maria Ambler, Alessandra Mao, Giulia D’Ambrosio
Staffetta mista (altro quartetto
🥉 Bronzo
Atleti in batterie = Frigo, Viberti, altri nelle batterie
TOTALI medaglie Staffette
🏅🥈🥉 6
🥇3 ori – 🥈1 argento – 🥉2 bronzi
Staffetta mista (altro quartetto? Spiegazione
Questi atleti non hanno nuotato la finale, ma hanno gareggiato nelle batterie eliminatorie.
Il regolamento internazionale riconosce il loro contributo: se la squadra vince una medaglia in finale, anche chi ha nuotato solo in batteria riceve la stessa medaglia.
È un modo per valorizzare il lavoro di squadra e la profondità del gruppo.
Prima del match episodio grave all’esterno dello stadio di Fuorigrotta. Ma Chiellini ridimensiona: “Abituati a ben di peggio”
Succede spesso, ma questa non può essere una giustificazione. Il pullman della Juventus è diventato bersaglio non solo di insulti, ma anche del lancio di alcuni sassi da parte di tifosi del Napoli all’arrivo allo stadio Maradona.
Sassi contro il pullman della Juventus – Sassi contro il pullman, tra una pioggia di insulti: scene viste troppe volte. ma all’arrivo allo stadio Maradona è capitano anche questa domenica sera: il bus che trasportava i giocatori della Juventus è diventato bersaglio del lancio di pietre. Episodio indiscutibilmente grave e da biasimare: qualcuno ha parlato anche di vetri scheggiati,ma dalle immagini non si nota nulla del genere. La notizia diffusa da Dazn, non è stata smentita da Giorgio Chiellini, director of football strategy della Juventus, che però ha ridimensionato l’accaduto: “Eravamo abituati a ben di peggio, non ci lamentiamo, potevamo evitare il passaggio in mezzo ai tifosi, ma tutto tranquillo”.
Per Shostakovich secondo Chailly e Barkhatov 2.679.482 euro, cifra record che supera di più di 100.000 euro i ricavi
Record storico per la Prima del Teatro alla Scala. Dopo il trionfo dell’anteprima per i più giovani il 4 dicembre, ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk’ di Dmitrij Shostakovchha debuttato nella serata più importante del calendario del Piermarini di fronte a 1.896 spettatori, registrando un incasso definitivo di 2.679.482 euro, cifra record che supera di più di 100mila euro i ricavi dell’Inaugurazione della stagione 2024/2025, attestati sulla cifra di 2.560.492 euro.
Si tratta dell’incasso più alto di sempre, quello della dodicesima inaugurazione di stagione di Riccardo Chailly, che ha come protagonista una partitura di taglio cinematografico di un compositore ventiquattrenne capace di mescolare violenza, pietà, erotismo e grottesca comicità, in una messinscena affidata al talento del regista Vasily Barkhatov, più giovane dei suoi 42 anni.
Dopo l’apertura di domenica 7 dicembre alle 18, questo il calendario delle repliche: mercoledì 10 dicembre alle 20 (turno Prime Opera), sabato 13 dicembre alle 20 (turno A), martedì 16 dicembre alle 20 (turno B), venerdì 19 dicembre alle 20 (turno C), martedì 23 dicembre alle 20 (turno D) e martedì 30 dicembre alle 20 (fuori abbonamento).
All’inglese della McLaren è bastato piazzarsi sul podio per conquistare il Mondiale con due soli punti di vantaggio su Max. Quarto Leclerc, ottavo Hamilton
Vincere l’ultima gara come firma finale di questa straordinaria rimonta stagionale a Max Verstappen non è bastato. È sufficiente una terza posizione a Lando Norris per laurearsi per la prima volta in carriera campione del mondo di Formula 1, portando con soli due punti di vantaggio la sua McLaren al primo successo nel campionato piloti dopo il 2008. Il britannico, classe 1999, conquista così con un podio ad Abu Dhabi la vittoria più bella, quella che lo iscrive nell’albo d’oro dei campioni del mondo come 35° pilota iridato della massima serie.
La gara – Le monoposto scattano con la luce del sole che scende: l’immagine di un Mondiale al tramonto. La partenza è senza intoppi con Max Verstappen, lanciato dalla pole position, leader della gara dopo curva uno, seguito da Lando Norris e Oscar Piastri. Il primo colpo di scena arriva però proprio al primo giro quando l’australiano, partito con gomma dura, attacca all’esterno il compagno di squadra britannico per prendersi la seconda posizione in gara. Niente giochi di squadra per i due piloti papaya, che non sembrano disposti a regalarsi niente in pista. La situazione del britannico si fa subito complicata, con Lando attaccato nelle fasi iniziali della gara da un Charles Leclerc con un ottimo ritmo gara sulla sua monoposto. Norris e Piastri entrano al pit-stop al diciassettesimo giro, escono in mezzo al traffico: il britannico non si è risparmiato in questa fase della gara, superando gli avversari fino a rimettersi in terza posizione. A colpire non solo un super doppio sorpasso al diciannovesimo giro su Lance Stroll e Liam Lawson, ma anche quello sulla Red Bull di Yuki Tsunoda al ventiquattresimo giro. Un sorpasso non senza polemiche, perché completato dopo alcuni movimenti del giapponese in fase di difesa e per il sorpasso fuori dalla pista del britannico: entrambi i casi sono stati analizzati dai commissari di gara e per Tsunoda sono arrivati cinque secondi di penalità mentre il britannico, in lizza per il titolo, è stato graziato. Da quel momento della gara in poi Norris ha potuto gestire il proprio passo, guidando fino al quarantunesimo giro con gomma hard fino alla scelta di marcare Leclerc e rientrare insieme a lui per un doppio pit stop. Nessun cambio di dinamiche però, con Piastri – che partito con gomma dura fino al giro 41 non aveva ancora effettuato un pit-stop – rientrato subito dopo il compagno di squadra e uscito sempre in seconda posizione. Il trenino dei tre rivali prosegue così fino alla fine della gara, dove i protagonisti del Mondiale salgono insieme sull’ultimo podio dell’anno: la vittoria della gara a Verstappen, quella del titolo a Norris, e per Piastri un secondo posto nel GP e un terzo nel campionato.
Ultimo giorno – Mentre Leclerc porta a casa una quarta posizione di forza e talento, a chiudere una stagione difficile per la sua Ferrari, solo quarta nella classifica costruttori, Hamilton è riuscito in una rimonta dalla sedicesima alla ottava, entrando in zona punti per salutare il suo primo anno in rosso con un piccolo sorriso di speranza, sicuramente più positivo rispetto alla disastrosa giornata di qualifiche di sabato. Gabriel Bortoleto e Nico Hulkenberg salutano il team Sauber con una undicesima e nona posizione, con l’ultima gara in Formula 1 per una Scuderia che, il prossimo anno con entrambi i piloti di questa line-up, scenderà in pista con il nuovo, ambizioso, progetto Audi. Dice addio alla Formula 1 invece il pilota Yuki Tsunoda, che il prossimo anno sarà sostituto in Red Bull al fianco di Max Verstappen da Isack Hadjar mentre arriverà, in Racing Bulls al suo posto, il giovane talento del vivaio del team del toro, Arvid Lindblad. Kimi Antonelli, partito con gomma dura, ha sofferto al via scivolando dalla quattordicesima alla diciassettesima posizione, e chiudendo la gara in quindicesima, fuori dalla zona punti. Buona ultima gara anche per la Haas, con Esteban Ocon in settima posizione e Oliver Bearman in nona. A completare la top dieci la quinta posizione di George Russell, partito quarto ma scivolato indietro al via e mai davvero in competizione con Leclerc, e una sesta di Fernando Alonso, ancora a punti con un’ottima Aston Martin. Gli occhi di tutti però sono ovviamente davanti, dove è Lando Norris che dalla terza posizione viene celebrato dal suo team, in estasi per la vittoria di un primo titolo straordinario. Lascia così il trono del campione iridato dopo quattro anni Max Verstappen, che via radio ringrazia il suo team per una rimonta stagionale comunque destinata ad entrare nei libri di storia. Piange via radio, invece, il neo campione del mondo Lando Norris, incredulo al traguardo: “Vi voglio bene ragazzi, siete straordinari” dice. Prima di scendere dalla sua McLaren e prendersi l’abbraccio più dolce di tutta la stagione.
Il calcio europeo evidenzia anno dopo anno uno scenario di squilibrio, aspetto che lo differenzia da altri sport sviluppati negli USA. Ad esempio, la NFL è stata vinta negli ultimi 30 anni da 15 squadre diverse e l’NBA nello stesso periodo ne conta 30. Diverso il discorso nel calcio europeo: in questo stesso lasso di tempo la Premier League ha visto appena 6 diversi vincitori, la Bundesliga 7, in Liga c’è invece il dominio di Real e Barça che hanno vinto 24 degli ultimi 30 campionati, in Ligue1 il PSG ne conta 11 degli ultimi 13. Mentre in Serie A comandano Inter, Juventus, Milan e Napoli.
“La polarizzazione – spiega oggi Il Sole 24 Ore – nasce come diretta conseguenza (o per meglio dire, come effetto distorsivo) della crescita industriale del settore: nell’ultimo trentennio, i ricavi degli oltre 700 club delle Top Division europee sono aumentati di 10 volte (da 2,8 a 28,6 miliardi), un trend trainato prima dal boom dei diritti tv e più di recente dai proventi commerciali. Uno sviluppo, però, non omogeneo: il 75% dei ricavi in Europa è prodotto dal 10% dei club, ovvero i 96 partecipanti alle “Big 5” (Premier League, Bundesliga, Liga, Serie A e Ligue 1). Il 3% delle società (le 20 con i maggiori ricavi) incidono per il 40% del totale, e i club nella top 10 per quasi il 30“.
Tra il 1996 e il 2024, i ricavi delle 5 Top League sono aumentati di 19 miliardi. Un dato che si è poi evoluto nel tempo. Il quotidiano finanziario ricorda che nel 1996 i ricavi del Real Madrid erano sostanzialmente in linea con quelli di Juventus, Inter e Milan (intorno ai 50/70 milioni), ma poi nel 2023-2024 sono arrivate a toccare quota 1.045 milioni. Molto più in basso le tre big italiane, che in media arrivano a 380. Discorsi simili possono essere fatti per Bayern Monaco, Barcellona, Arsenal e Liverpool, ma anche per Manchester City e PSG, “club che presentano ricavi e stipendi pari rispettivamente al doppio e al triplo di quelli dei nerazzurri, e che negli ultimi 5 anni hanno speso un miliardo a testa nel mercato trasferimenti“, ricorda Il Sole 24 Ore.
Le eccezioni sono sempre più rare, ma esistono. “La stessa Inter è riuscita a raggiungere questi traguardi senza pregiudicare il proprio equilibrio economico-finanziario, e nel 2024/25 è stato raggiunto l’utile di bilancio, un qualcosa che non si vedeva dalla Presidenza Pellegrini (anni ’90)“, conclude il quotidiano nel suo approfondimento.
La nostra regione è quella con il numero assoluto più elevato di casi
Tra gennaio e ottobre 91.719 denunce di infortunio, di cui 128 con esito mortale, e 4.181 denunce di malattia professionale
I dati diffusi dall’INAIL relativi alle denunce di infortunio e malattia professionale registrate nei primi dieci mesi del 2025 confermano un quadro nazionale che resta critico e mostrano, ancora una volta, come la Lombardia sia la regione con il numero assoluto più elevato di casi: tra gennaio e ottobre di quest’anno in Lombardia sono state registrate 91.719 denunce di infortunio, di cui 128 con esito mortale e 4.181 denunce di malattia professionale.
Milano rimane l’area con il numero più elevato di denunce (30.500 casi nei primi dieci mesi del 2025) seguita da Brescia (13.198), Bergamo (10.509) e Varese (8.240). La Lombardia è la regione che presenta anche più denunce degli studenti di ogni ordine e grado: 15.146 denunce, pari al 24% del totale nazionale, con un aumento del +7,1% rispetto al 2024 (di cui 398 in itinere e 14.748 in occasione delle attività scolastiche, queste ultime comprendenti anche infortuni avvenuti nell’ambito della “Formazione scuola-lavoro”). Due i casi mortali denunciati (uno in occasione delle attività scolastiche e uno in itinere).
“I dati che emergono dall’ultimo report INAIL – evidenzia la Segretaria Confederale UIL Lombardia Eloisa Dacquino – confermano quello che denunciamo da tempo: in Lombardia la sicurezza sul lavoro continua a essere affrontata con strumenti insufficienti e inadeguati rispetto alla complessità e alla dimensione del rischio. Non possiamo accettare che la nostra regione mantenga, mese dopo mese e anno dopo anno, il primato nazionale per numero di infortuni e malattie professionali. Non si tratta soltanto di un effetto dimensionale: gli incrementi registrati in diversi territori e in specifici settori, unitamente all’aumento dei casi tra gli studenti, è un segnale inequivocabile che qualcosa non funziona nei sistemi di prevenzione e controllo e che la responsabilità è diffusa”.
“Non possiamo accettare che i percorsi di formazione – scolastici o professionali – diventino un ulteriore ambito di rischio. La scuola deve essere un presidio di sicurezza, non un luogo in cui si aggiunge vulnerabilità”.
Si tratta di qualcosa che la segretaria confederale conferma chiamare in causa anche la qualità della valutazione dei rischi: “Persistono carenze nei sistemi di prevenzione, organizzazione del lavoro – continua Dacquino – l qualità della formazione e presenza ancora troppo diffusa di modelli produttivi che sacrificano la sicurezza sul lavoro alla logica della produttività. L’aumento delle malattie professionali, in particolare dei tumori e delle patologie muscolo-scheletriche, conferma che siamo di fronte a rischi sottovalutati, che emergono con ritardi inaccettabili nei processi di tutela e continuano a essere pagati sulla pelle di lavoratrici e lavoratori. È un tema che chiama in causa la qualità della valutazione dei rischi e l’efficacia dei controlli”.
“Di fronte a tutto questo – conclude Dacquino – la UIL Lombardia ribadisce la necessità di rafforzare le azioni di vigilanza, garantire formazione qualificata e verificabile, rendere pienamente operativi i Protocolli sottoscritti e un impegno concreto delle imprese nel garantire ambienti di lavoro sicuri. 302 denunce di infortunio al giorno nella nostra regione sono la testimonianza di un rischio ignorato, di un controllo mancato, di un diritto negato. Sono la conferma evidente che il sistema delle tutele e della prevenzione non sta funzionando e che le responsabilità troppo spesso si traducono in impunità: per questo chiediamo l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, una Procura nazionale ad hoc e politiche pubbliche capaci di trasformare la sicurezza sul lavoro da principio dichiarato a condizione reale e quotidiana in ogni contesto lavorativo”.
Diverse compagne dei calciatori viola hanno sporto denuncia. Amanda, fidanzata di Dodò: “Aspettatevi la Polizia a casa vostra”
Si fa sempre più complicata la situazione in casa Fiorentina. La brutta sconfitta sul campo del Sassuolo, oltre a complicare ulteriormente la situazione in classifica della squadra di Vanoli, ha scatenato gli istinti più beceri di una parte della tifoseria. E, si sa, purtroppo nell‘epoca dei social la cassa di risonanza è ancora più ampia. Diverse fidanzate dei calciatori viola hanno ricevuto ripetute minacce di morte o simili messaggi. Molte hanno già sporto denuncia, alcune si sono anche esposte in prima persona come la moglie di Dodo, Amanda Ferreira, rendendo pubblici alcuni commenti sotto un suo post, in cui si augura la morte ai figli del brasiliano