La macchina era parcheggiata all’interno dello stadio Zaccheria: tre colpi hanno distrutto il finestrino
Alcuni colpi d’arma da fuoco sono stati sparati domenica notte contro l’automobile di Davide di Pasquale, difensore e capitano del Foggia Calcio, la squadra che ha perso con il Lecco per tre reti a uno, sfumando il sogno di andare in serie B. L’automobile, un suv, era parcheggiata all’interno dello stadio Pino Zaccheria di Foggia: stando ad una prima ricostruzione sarebbero stati tre i colpi sparati contro il finestrino del lato del guidatore che è stato completamento distrutto. Sull’accaduto stanno indagando gli agenti della Digose della questura di Foggia. «Questo gesto – ha detto l’onorevole del MS Giorgio Lovecchio – ci fa capire perché non raggiungiamo le categorie superiori molto di più di un torto arbitrale o di una sconfitta in campo. Condanno fermamente il balordo che si è reso autore di questo grave atto intimidatorio, ma sono certo che i veri tifosi del Foggia non abbiano nulla a che fare con questi gesti incivili».
Il servizio sarà attivo dal 6 luglio e permetterà a cittadini e Pa di abbattere carta, tempi e costi per tutti gli atti pubblici. Il sottosegretario Butti: «Passo in avanti fondamentale»
Ancora qualche settimana e farà il suo debutto ufficiale l’Inad, l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali. Quello che viene già associato a un elenco delle «pagine gialle» degli indirizzi elettronici ha l’obiettivo di diventare il modo più rapido e immediato della Pubblica Amministrazione per comunicare con i cittadini. Un passo in avanti per la digitalizzazione che dovrebbe superare il tradizionale scoglio delle burocrazie, della carta e dei faldoni nell’ambito degli atti pubblici. Questo il presupposto sottolineato da Alessio Butti, sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica. Il nuovo indice sarà attivo dal 6 luglio prossimo. Vediamo i vantaggi e i diversi passi da seguire per la sua attivazione.
Perché è utile – Tra gli interventi previsti per la digitalizzazione degli uffici pubblici, l’Inad è quello che permetterà ai singoli cittadini di ricevere direttamente all’indirizzo email (Pec), le comunicazioni ufficiali della Pa, come cartelle esattoriali, multe e rimborsi, oltre alle notifiche degli avvocati, come stabilito dalla riforma Cartabia. Tutti gli atti saranno così inviati per email, in sostituzione di tutti quelli che prima venivano inviati per posta in forma cartacea. Butti parla di un abbattimento significativo di tempi e costi, oltre a un vantaggio significativo anche per l’ambiente, dal momento che tante lettere potranno fare a meno di viaggiare «fisicamente». Oltretutto le email si possono ricevere in qualsiasi posto del mondo e quasi in tempo reale, evitando così anche il rischio di mancato recapito, con la necessità di recarsi alla posta per ritirare (verrà meno l’incombenza di spostarsi fisicamente, mentre il sistema della Pa sarà più automatizzato, centralizzato e sicuro). Grazie all’Inadtutte le comunicazioni della Pubblica Amministrazione con valore legale, come ad esempio rimborsi fiscali e detrazioni d’imposta, accertamenti, verbali di sanzioni amministrative, e così via, vengono inviate direttamente nella casella di posta indicata dal cittadino, che può gestire in autonomia il proprio domicilio digitale.
Procedimento e requisiti – I tempi sono molto brevi, dal momento che il domicilio digitale scelto verrà attivato entro l’una di notte del giorno successivo alla richiesta. Per attivare il proprio domicilio digitale e iscriverlo all’Inad basterà disporre di uno Spid (in alternativa si possono utilizzare anche la Carta Nazionale dei Servizi(CNS) oppure Carta d’identità elettronica (CIE) e un indirizzo di posta certificata (Pec). Attualmente ci sono diverse piattaforme che permettono di attivare quest’ultima a costi contenuti. Nell’indice sono già presenti circa 2,3 milionidi indirizzi Pec appartenenti a professionisti, trasferiti in automatico dal registro Ini-Pec all’Inad (tutti gli altri hanno 30 giorni di tempo per confermare il proprio indirizzo Pec come domicilio digitale). Dopo essere entrati in possesso dei due requisiti, per attivare il domicilio digitale da zero basterà andare invece su domiciliodigitale.gov.it. Verranno qui richiesti i dati personali, tra cui nome, cognome e codice fiscale e una email normale (intesa come non Pec) a cui inviare le comunicazioni di base, un’opportunità che per molti facilita la ricezione delle informazioni più urgenti. Tra gli altri requisiti, l’aver compiuto 18 anni per le persone fisiche, l’essere professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi (particolari categorie descritte nella legge n.4/2013), gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’Ini-Pec (l’indice che raccoglie già tutti gli indirizzi di PEC delle Imprese e dei Professionisti presenti sul territorio italiano). Quest’ultimo caso perché il Codice dell’Amministrazione Digitale prevede che il domicilio digitale dei professionisti iscritti in Ini-Pec, venga importato automaticamente su Inad in qualità di persona fisica, restando salva la possibilità di modificarlo, indicando un altro indirizzo Pec. I cittadini potranno poi anche cambiare l’indirizzo Pec indicato inizialmente o cancellarlo del tutto, senza sostenere costi aggiuntivi.
Nave della Guardia costiera tenta di spegnere l’incendio con cannoni ad acqua
CorriereTv
(LaPresse)
Un traghetto filippino che trasportava 120 persone (65 passeggeri e 55 membri dell’equipaggio) ha preso fuoco in mare e una nave della Guardia costiera è stata impegnata per salvare le persone a bordo e cercare di spegnere le fiamme. La M/V Esperanza Star ha preso fuoco all’alba di domenica 18 giugno mentre viaggiava dalla provincia di Siquijor alla provincia di Bohol, nelle Filippine centrali. Un video rilasciato dalla Guardia costiera mostra fiamme e fumo nero che si alzano da due ponti a un’estremità del traghetto, mentre il personale della Guardia costiera a bordo di un’altra nave usa un cannone ad acqua per cercare di spegnere l’incendio. Nelle vicinanze si vedono un peschereccio e un’altra imbarcazione. Non è ancora chiaro quante persone siano state salvate e se ci siano vittime. (LaPresse)
Filippine, in fiamme traghetto con 120 persone a bordo – QuotidianoNazionale
Il Lecco torna in serie B dopo 50 anni: Foggia battuto anche nella gara di ritorno
I pugliesi vanno avanti dopo pochi minuti, ma come nel match di andata i lombardi fanno valere la migliore organizzazione e si impongono 3-1 conquistando un ritorno atteso da mezzo secolo
A distanza di 50 anni dall’ultima volta, il Lecco torna in serie B. Lo fa dopo un cammino entusiasmante in questi play off conclusi con una doppia rimonta in finale contro il Foggia. Dopo la vittoria in Puglia, nella partita di ritorno i lombardi vanno subito sotto ma poi, guidati da capitan Lepore, ribaltano il risultato vincendo 3-1. Inizio tutto ospite. Leo per Bjarkason, inserimento, aggancio e tiro con Melgrati è superato. Il Lecco accusa il colpo e rischia di nuovo all’11’ quando Schenetti, servito da Di Noia, obbliga Melgrati ad una deviazione in angolo. I pugliesi spingono e restano in attacco, Ogunseye spreca un cross perfetto di Bjarkason (28′) alzando di testa da pochi passi. continua a leggere
Il ciclista italiano è finito fuori strada nel tratto finale della quarta tappa del Giro
CorriereTv
(LaPresse)Attimi di paura per Filippo Zana. Il 17 giugno il ciclista è precipitato in una scarpata dopo essere finito fuori strada nel tratto finale della quarta tappa del Giro di Slovenia. Il campione italiano è caduto facendo un salto mortale ma per fortuna non ha riportato ferite. «Volevo dedicare la vittoria a Mader», ha detto Zana che dopo il brutto incidente si è rialzato chiudendo la tappa al secondo posto. (Lapresse)
La scossa è stata avvertita intorno alle 4.30 ora locale nella regione di Deux-Sèvres
Terremoto in Francia oggi. Una scossa di magnitudo 5 è stata avvertita alle prime ore della giornata nella regione di Deux-Sèvres, che fa seguito alla forte scossa di ieri nell’ovest del Paese. Lo ha confermato la prefettura. La scossa è stata avvertita intorno alle 4.30 ora locale.
Terremoto in Francia, la scossa più forte dal 2002 – Un terremoto è stato avvertito in gran parte della Francia occidentale venerdì sera, intorno alle 18.38. La scossa di magnitudo 5.8, secondo l’Ufficio centrale e sismologico francese, è stata avvertita a Le Mans, La Rochelle, Angers, Poitiers, Bordeaux, Bretagna, ma anche fino a Parigi. L’epicentro del terremoto si trova a Saint-Georges-du-Bois , nella Charente-Maritime, tra Niort e La Rochelle. Il sisma è avvenuto ad una profondità di 5 km.
La scossa avvertita in Italia – Il terremoto è stato avvertito anche in Svizzera, Spagna settentrionale e Nord-Ovest dell’Italia, specie Piemonte e Valle d’Aosta.
Il presidente del consiglio dipartimentale dell’Essonne François Durovray, sulla sua pagina Facebook riferisce che la paura è stata tanta, ma che al momento non si registrano feriti, almeno nella sua zona. «Il potente terremoto di magnitudo 5.5 è stato avvertito fino a Essonne. Più paura che danno», ha sottolineato Il presidente del consiglio dipartimentale dell’Essonne François Durovray.
Il sito della Rete Nazionale Monitoraggio Sismico ha parlato di una magnitudo 5.3. Il terremoto è, quindi, tra i più forti registrati nella Francia continentale negli ultimi anni. Un terremoto di magnitudo 6 è stato avvertito nei Pirenei Orientali il 18 febbraio 1996.
Il 13 marzo 1993, un terremoto di magnitudo 5.5 è stato avvertito a Guérande, nella Loira Atlantica. La terra ha tremato con una magnitudo di 5.4 il 30 settembre 2002 nel Morbihan, il 22 febbraio 2003 nei Vosgi, l’11 novembre 2019 nella Drôme.
Davide Rebellin aveva 51 anni: professionista dall’agosto 1992, aveva chiuso la carriera alla Veneto Classic il 16 ottobre
Eseguito il mandato di arresto europeo firmato dalla procura di Vicenza: Rieke Wolfgang, 61 anni, dopo aver travolto il ciclista su una rotatoria di Montebello Vicentino, era fuggito senza prestargli soccorso
È in carcere da due giorni Wolfgang Rieke,il camionista tedesco che, il 30 novenbre dello scorso anno, ha investito e ucciso il campione di ciclismo Davide Rebellin, durante un allenamento sulle strade di Montebello Vicentino. Nel pomeriggio di giovedì 15 giugno,la polizia tedesca ha dato esecuzione al mandato di arresto europeo firmato dal giudice per le indagini preliminari di Vicenza, per il reato di omicidio stradale e omissione di soccorso. Il mandato era stato inoltrato dopo che lo stesso giudice aveva disposto nei confronti di Wolfgang la misura cautelare della custodia in carcere. Si chiude così il cerchio sulla tragica morte del 51enne ex campionissimo delle classiche a due ruote.
La fuga e l’individuazione – Wolfgang Rieke, nel pomeriggio di mercoledì 30 novembre, dopo aver travolto Rebellin, si era allontanato facendo perdere le proprie tracce. Il camionista, 62 anni, era stato identificato grazie alla collaborazione tra carabinieri e polizia tedesca. Si erano accese anche forti polemiche, allora, per il mancato fermo dopo l’individuazione, fatto dovuto alla mancanza, nel codice penale tedesco, del reato di omicidio stradale e della misura che il reato stesso prevede in Italia.A carico di Rieke, che, come detto, è indagato dalla procura di Vicenza anche per omissione di soccorso, risulta un patteggiamento al tribunale di Foggia del 2001 per violazione dell’obbligo di fermata in caso di incidentecon persone coinvolte. Nel 2014, al camionista era già stata ritirata la patente per guida in stato di ebrezza dalla polizia di Chieti.
Decisive le telecamere in zona – I carabinieri avevano acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, in particolare quelle puntate sul parcheggio del ristorante «La Padana», poco lontano dal punto dell’incidente. I dispositivi elettronici – come avevano spiegato gli investigatori –avevano ripreso il tir «incriminato» mentre accedeva all’area di sosta vicina alla rotatoria dov’è avvenuto l’incidente, proprio intorno all’orario in cui lo stesso era avvenuto. Erano stati ripresi due camion in entrata in tempi compatibili con l’investimento mortale male attenzioni si erano da subito concentrate sul tir con targa tedesca che, una volta entrato nell’area di sosta, era rimasto fermo nel piazzale per circa quattro minuti. Stando alla ricostruzione fatta da alcuni testimoni l’autista era sceso dal camion e si era avvicinato alla vittima, per risalire subito dopo in cabina di guida e allontanarsi. Lo stesso Rieke era stato anche fotografato da alcuni dei presenti.
L’investimento – Le telecamere non erano riuscite a riprendere il momento dell’incidente ma solo gli istanti immediatamente successivi. La dinamica dell’investimento era comunque sembrata da subito abbastanza chiara. Davide Rebellin sarebbe stato «agganciato» dal mezzo pesante all’uscita dalla rotatoria: Wolfgang Rieke l’avrebbe investito in pieno proprio con la manovra d’ingresso al parcheggio. Sul piazzale di sosta dei tir era rimasta un’ampia macchia di sangue. La bicicletta del campione di San Bonifacio era stata invece trovata a circa trenta metri di distanza: ripiegata su stessa. Carlo Rebellin, fratello di Davide, saputo di un incidente in zona che coinvolgeva un ciclista, in quel pomeriggio di buio era corso sulla rotatoria di Montebello: nel «relitto» della bicicletta a terra aveva subito riconosciuto quella del fratello.
Secondo down rilevante nel mese, problemi su tutte le piattaforme di Meta. E come sempre Twitter invaso di messaggi
Moltissimi utenti stanno segnalando disservizi sulle tre piattaforme di Meta, ovvero l’app di messaggistica Whatsappe i social Instagrame Facebook.
I disservizi sono iniziati intorno alle 20.30 e sono confermati dalle migliaia di segnalazioni sui siti specializzati come Downdetector o Downforeveryoneorjustme.
Dalle prime verifiche sembra – almeno per Whatsapp – che i problemi siano relativi soprattutto all’invio di foto o audio, mentre i messaggi testuali sembrano funzionare. Ma il problema potrebbe essere diverso da utente a utente.
L’hashtag #whatsappdown è subito diventato il secondo trending topic su Twitter. E molti utenti non mancano di far notare l’ironia…
Si tratta del secondo down di rilievo in questo mese. Il precedente era capitato il 6 giugno, tra le 16 e le 18 circa. Anche in quel caso valanga di messaggi su Twitter.
La Giuria ha sanzionato gli Under 23 “per essersi attaccati a un veicolo della propria squadra o di un’altra formazione” per almeno gli ultimi 2,5 chilometri della salita. Il presidente federale Dagnoni: “Immagini che fanno male”. Potrebbero esserci ulteriori e più gravi sanzioni
Lo Stelvio tradito. La salita di Fausto Coppi offesa nella tappa più prestigiosa del Giro Next Gen, la massima competizione italiana riservata agli Under 23. Trentuno corridori, dei quali 24 identificati ieri sera e 7 stamattina dopo aver visionato ulteriori video, sono stati espulsi dalla corsa dopo la quarta tappa di mercoledì con un maxi-provvedimento della Giuria “per essersi attaccati a un veicolo della propria squadra o di un’altra formazione”. Corridori che hanno scalato (almeno) gli ultimi 2,5 chilometri della salita dello Stelvio (21,7 km, oltre 1500 metri di dislivello, arrivo a quota 2757 metri) attaccati a quattro ammiraglie, pure loro cacciate dalla corsa. Tra i corridori squalificati (24 italiani e 7 stranieri) c’è il belga Tijl De Decker, 20 anni, che corre nella Lotto Destiny: ha vinto la Parigi-Roubaix Under 23 nel 2023.
SCENE INACCETTABILI – Mercoledì la quarta tappa, da Morbegno al passo dello Stelvio, 119 km. Era stato aumentato anche il tempo massimo entro il quale chiudere la tappa, portato a 37’, per venire incontro ai corridori. Ma quelle immagini fanno male, molto male, e l’organizzazione di Rcs Sport è parte lesa. Corridori attaccati davanti, di fianco e dietro alle macchine, che ridono tra loro mentre pedalano, e non si curano che a bordo strada vengono immortalati da appassionati con video che, nella tarda serata di mercoledì, finiscono ai giudici della corsa. Un comportamento inaccettabile, che offende chi fa del ciclismo la propria passione e il proprio lavoro con sacrificio e fatica. continua a leggere
Gino Mäder, pictured in 2021, has died following a crash on Thursday’s stage of the Tour de Suisse. Photograph: Dario Belingheri/AFP/Getty Images
Il 26enne corridore elvetico della Bahrain aveva fatto un volo di 30 metri ad alta velocità ieri durante la quinta tappa
Il punto della caduta
Gino Mader non ce l’ha fatta. Il corridore svizzero, 26 anni, era precipitato in un burrone ieri nel corso della quinta tappa del Giro di Svizzera facendo un volo di 30 metri tra le pietre. Privo di sensi quando è stato soccorso, dopo essere stato rianimato era stato portato in elicottero all’ospedale di Coira, dove era in coma in condizioni gravi. A dare la notizia è stata la sua squadra, il Team Bahrain Victorious.
LA DECISIONE – Per la sesta tappa del Giro di Svizzera in programma oggi si è decisa la neutralizzazione in onore di Gino Mader, con i corridori a pedalare tutti insieme negli ultimi 20 km del percorso di giornata, per sfilare sotto l’arrivo in suo ricordo. In prima fila i compagni del Team Bahrain Victorious, come avvenne al Giro d’Italia 2011 dopo la morte del belga Weylandt.
LA SQUADRA – “Tutto il nostro team è devastato da questo tragico incidente e i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la famiglia e i cari di Gino in questo momento incredibilmente difficile“, ha scritto il Team Bahrein. “Siamo devastati dalla perdita. Il suo talento, la sua dedizione e il suo entusiasmo sono stati fonte d’ispirazione per tutti noi – ha detto Milan Erzen, a.d. del team -. Non solo era un ciclista di grande talento, ma una persona fantastica fuori dalla bici. Bahrain Victorious correrà in suo onore, mantenendo la sua memoria su ogni strada che percorriamo. Siamo determinati a mostrare lo spirito e la passione che Gino ha dimostrato e rimarrà sempre parte integrante del nostro team“. E ancora: “La famiglia di Gino ha chiesto privacy mentre piange la sua perdita e chiediamo gentilmente che i loro desideri siano rispettati. Gino, grazie per la luce, la gioia e le risate che hai portato a tutti noi, ci mancherai come pilota e come persona. Oggi e tutti i giorni pedaliamo per te, Gino“. continua a leggere
Trema il Manchester City per un nuovo procedimento aperto in Svizzera: lunedì l’udienza e il club inglese trema
Il Manchester City trema dopo la vittoria della Champions League. Il triplete non ha cancellato i guai extra-campo della società inglese, alle prese con un’inchiesta avviata dalla Premier League e non solo.
Stando a quanto riportato da ‘TuttoSport’, la proprietà della società britannica ha ricevuto la comunicazione di un procedimento giudiziario. Tutto nasce dal Tribunale Penale Federale di Bellinzona dove lunedì si terrà un’udienza che riguarda proprio i proprietari del club. In particolare, lo scandalo è relativo ai rapporti tra Aabar Investment PJS e 1MDB (Malaysia Development Berhad di Kuala Lumpur). La prima è la compagnia che finanzia il Manchester City e che ha come patron lo sceicco Mansour bin Zayed bin Sultan Al Nahyan, ovvero il proprietario dei Citizens.
In questo intreccio si inserisce anche IPIC, che controlla proprio Aabar e che ha al vertice lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, fratello di Mansour.
Manchester City nel mirino della giustizia: cosa può succede – Una situazione particolare in cui ballano risorse finanziarie per oltre 3,5 miliardi di dollari e che va ad aggiungersi alle problematiche interne con le oltre 100 presunte violazioni di cui è accusata in Premier League.
Una situazione da tenere d’occhio e che potrebbe rovinare l’anno magico del Manchester City. Proprio a tal riguardo ha parlato Ilario Di Giovambattista su ‘Radio Radio’: “Vediamo come se la cava il Manchester City… va a finire che gli tolgono la Champions e – ha aggiunto scherzando – richiamano Inzaghi per rifare la premiazione con l’Inter“.
Ipotesi che, ovviamente, non è sul tavolo, ma intanto al Manchester City dopo i trionfi non vivono giorni tranquilli.
Cosa rischia il Manchester City per le violazioni del fair play finanziario in Premier League
La Premier League, a inizio anno, ha aperto un procedimento sui conti del Manchester City dal 2009/10 al 2017/18, riguardo alle sponsorizzazioni e al fair play finanziario.
Sul campo, una finale di Champions League. Fuori, l’attesa per ciò che verrà giudicato dalla Premier League. Il Manchester City che cerca a Istanbul il suo primo titolo di Campione d’Europa nella finale con l’Inter è da tempo nel mirino della giustizia sportiva inglese per una serie di presunte violazioni delle norme sul fair play finanziario.
Quello locale, però, non quello della UEFA: lì c’è già stato un procedimento e si è chiuso con l’ultima parola del TAS di Losanna, che nel 2020 ha annullato l’iniziale squalifica di due anni dalle competizioni continentali, comminando una multa da 10 milioni di euro e riammettendo gli uomini di Pep Guardiola in Champions League. Ma se dall’inchiesta della Premier League dovesse emergere altro, potrebbero esserci ripercussioni in ambito europeo?
Le accuse di cui deve rispondere il Manchester City – Non si conosce il numero esatto delle violazioni riscontrate dagli inquirenti (i media inglesi indicano oltre 100 presunti illeciti), ma quel che è certo è che la Premier League intende far luce sui conti del Manchester City dalla stagione 2009/10 alla stagione 2017/18, chiedendo inoltre al club di collaborare “con la più assoluta buona fede“, fornendo i documenti relativi alle successive cinque stagioni sportive, inclusa quella attualmente in corso.
Si tratta, in sostanza, dello stesso lasso di tempo già analizzato in sede continentale, quando la UEFA – partendo dai leaks di Football Leaks – avviò un’indagine sul fair value delle sponsorizzazioni con Etihad ed Etisalat. Per la Camera Giudicante del Club Financial Control Body della UEFA, gli accordi non rispettavano le norme sul fair play finanziario. Per il Manchester City, che contesta la regolarità con cui sono stati ottenuti i documenti per l’accusa, non c’è alcuna violazione. Il TAS di Losanna ha dato ragione al club inglese, revocando la squalifica dalle competizioni continentali (pur riconoscendo la mancata collaborazione con gli inquirenti).
La cerimonia è stata celebrata in forma privata. A San Miniato anche Carlo Conti, Giorgio Panariello, Sandro e Giovanni Veronesi. Una sciarpa viola appoggiata accanto al feretro. Il sindaco Nardella annuncia una serata per Nuti in Santa Croce.
Trecento persone per l’ultimo saluto a Francesco Nuti. Gli amici del cinema, i concittadini pratesi, le persone che l’hanno conosciutoe apprezzato a Firenze e tanti fan si sono ritrovati nella chiesa di San Miniato al Montea Firenze per i funerali dell’artista, scomparso lunedì all’età di sessantotto anni dopo una lunga malattia. La cerimonia, svolta in forma strettamente privata per volere della famiglia, del fratello Giovanni, dell’ex moglie Annamaria Malipiero e della figlia Ginevra, è stata piena di commozione.
L’amico e collega, il celebre avvocato del film Caruso PascoskiAntonio Petrocelli ha trattenuto a stento le lacrime durante la prima lettura, mentre Padre Bernardo ha incentrato l’omelia sulla personalità di Nuti: “Una delle celebri battute di Francesco è quella sull’andare in Perù, vincere al totocalcio e sullo spostare la Chiesa. Oggi mi piace pensare che con il suono delle campane con cui abbiamo iniziato la cerimonia la chiesa si sia spostata e abbia avvicinato Francesco verso nostro signore, verso l’assoluto, verso quel futuro espresso in ogni sua opera e in ogni sua canzone. Nuti ha reso leggera e dolce la nostra esistenza attraverso i suoi turbamenti“.
Accanto al feretro, oltre ai consueti fiori, uno striscione con scritto “Grazie di tutto Francesco“, un cappello di paglia bianco e una sciarpa donata dalla Curva Fiesole. Nuti era un grande tifoso della Fiorentinae alcuni ultras hanno donato un vessillo con scritto “Di Firenze vanto e gloria“. Tanti anche i semplici fan che hanno assistito da fuori alla cerimonia, tra commozione e voglia di dare l’ultimo saluto a un attore tanto apprezzato in ogni sua sfaccettatura: “Siamo qui per tuo padre, non potevamo mancare” hanno detto diversi ammiratori alla figlia Ginevra al termine della cerimonia. continua a leggere
Steven Zhang (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)
Proseguono le cause contro il presidente del club nerazzurro per i 300 milioni che è stato condannato a ripagare a China Construction Bank.
Proseguono i procedimenti legali nei confronti del presidente dell’Inter Steven Zhang per la causa sui 300 milioni non pagati nei confronti di China Construction Bank (Asia) Corporation (CCBA). Nei mesi scorsi, infatti, i creditori avevano aperto un contenzioso negli USA per cercare ottenere informazioni, tra gli altri aspetti, sui rapporti tra l’Inter e Zhang dalle maggiori istituzioni finanziarie occidentali come Goldman Sachs e Oaktree Capital Management.
Per questo CCBA aveva chiesto al tribunale degli Stati Uniti il permesso di notificare citazioni in giudizio a diverse istituzioni finanziarie con uffici a New York, tra cui Goldman Sachs, Oaktree Capital Management e Bain Capital. La filiale della banca statale cinese sta cercando contatti con queste istituzioni finanziarie perché ritiene che possano avere informazioni sull’Inter e sui suoi rapporti con Steven Zhang e il Gruppo Suning.
Una azione legale che si sta avviando verso la conclusione. Nei giorni scorsi, infatti, come si legge in documenti che Calcio e Finanza ha consultato, la Corte del tribunale del distretto sud di New York ha respinto il ricorso presentato da Zhang e dai suoi legali per respingere completamente la richiesta di accesso alla documentazione richiesta da CCBA. Tuttavia, nella sentenza, la stessa Corte sottolinea che “l’istanza degli intervenienti (Zhang e Suning, ndr) di annullare del tutto le citazioni in giudizio è infondata”, allo stesso tempo però indicando come sia concorde “con gli intervenienti che le citazioni in giudizio sono eccessive”.
Tra gli altri temi, infatti, CCBAchiedeva accesso a documenti a partire dall’1 gennaio 2015 e su ampie situazioni, come anche potenziali trattative per la cessione dell’Inter e tutta la documentazione legata alle operazione di finanziamento per il club nerazzurro. L’elenco definitivo dei documenti da consegnare è stato reso noto alle parti in una videoconferenza nei giorni scorsi e che dovrebbe essere reso noto invece dopo la sentenza del giudice nelle prossime settimane.
Proseguono le cause contro il presidente del club nerazzurro per i 300 milioni che è stato condannato a ripagare
Proseguono i procedimenti legali nei confronti del presidente dell’Inter Steven Zhang per la causa sui 300 milioni non pagati nei confronti di China Construction Bank (Asia) Corporation (CCBA). In particolare, secondo i documenti consultati da Calcio e Finanza, sono state fissate tre udienze nei prossimi mesi tra Hong Kong e Milano.
Si tratta di tre diversi procedimenti: si partirà il 10 luglio con una nuova udienza a Hong Kong che riguarderà quello che viene chiamato “debtor examination”, “esame del debitore”. In particolare, si legge nei documenti depositati negli USA dai creditori, Zhang sarà “interrogato oralmente per chiedergli se ha debiti, quanti debiti gli sono dovuti e quali altri beni o mezzi ha per soddisfare la sentenza” con cui è stato obbligato a ripagare gli oltre 300 milioni di debiti. Inoltre, Zhang dovrà anche “produrre qualsiasi libro o documento in suo possesso o potere” relativo ai suoi beni e alle sue passività. Nuova udienza resa necessaria dal fatto che lo scorso 24 aprile, data dell’ultima udienza programmata, non avevano partecipato né Steven Zhang né lo studio legale scelto.
Il 12 luglio, invece, sarà il turno del Tribunale di Milano, che ha fissato per quella data la prima udienza dopo la richiesta degli istituti bancari di procedere con l’azione esecutiva della sentenza, con la richiesta di riconoscimento della sentenza anche in Italia. Se la sentenza di Hong Kong fosse riconosciuta anche in Italia, gli istituti bancari cinesi creditori avrebbero via libera per mettere le mani su qualsiasi asset presente nel nostro paese che sia riconducibile al presidente dell’Inter.
I creditori non mollano, inoltre, la causa depositata in sede civile cherichiede l’annullamento del verbale del consiglio di amministrazione del club nerazzurro con il quale si stabilisce che Zhang non riceve compensi per il suo incarico di presidente. Per questa vicenda, la prima udienza si era svolta lo scorso aprile e per il successivo appuntamento è stata indicata dal giudice Alima Zana la data del 12 settembre “ai fini della discussione circa l’eventuale ammissione dei mezzi istruttori”.
Il club bavarese non ha rispettato la legge sul salario minimo per i lavoratori del proprio centro di formazione.
Il Bayern Monaco è stato multato per 200.000 euro a causa del mancato rispetto della legge sul salario minimo. I dipendenti che sono stati sottopagati sono quelli che svolgono il proprio lavoro al Campus, centro di formazione del club. L’intera vicenda ricopre il periodo che va dal novembre 2016 al novembre 2021.
Ad annunciare la sanzione ai danni del club bavarese è stato l’ufficio doganale centrale di Monaco, nella giornata di giovedì. «Il club ha collaborato con noi, la procedura è chiusa. Il caso per noi è quindi chiuso – ha detto il portavoce dell’ufficio doganale centrale di Monaco, Thomas Meister, all’agenzia di stampa sportiva tedesca SID -. Il club non ha pagato il salario minimo nel suo centro di formazione».
Oltre ai 200.000 euro di pagamenti retroattivi, il Bayern dovrà pagare anche 45.500 euro di contributi sociali e sanzioni tardive, fanno sapere le autorità. Non si è fatto attendere il commento del Bayer: «Il club non ha mai avuto intenzione di privare i suoi lavoratori dello stipendio autorizzato». Il club ha aggiunto che pagherà le somme dovute al fisco e ha aggiunto: «Già nel novembre 2020, un anno prima dell’inizio della procedura delle autorità, il club aveva adottato misure strutturali a livello del suo Campus per evitare in futuro stipendi inferiori al salario minimo prescritto»
Il club nerazzurro pronto a lanciare gli abbonamenti per la prossima stagione. Ecco tutte le fasi di vendita, a partire dal prossimo 20 giugno.
Inter abbonamenti 2023 2024 – Si è appena chiusa una stagione da record assoluto per l’Inter che ha certificato il legame tra il club e i suoi tifosi con un dato complessivo di quasi 2 milionidi presenze a San Siro e una media spettatori di più di 70mila tifosi. La società si prepara ora per la prossima stagione, annunciando il lancio ufficiale della campagna abbonamenti.
La conferma posto per gli abbonati Serie A 2022/23 prenderà il via alle ore 14.00 di martedì 20 giugno e si concluderà mercoledì 28 giugno. Sarà poi possibile cambiare il posto nello stesso settore già rinnovato o, qualora non si volesse confermare quello della stagione appena conclusa, cambiare settore. Novità della prossima stagione, l’abbonamento al terzo anello rosso, che si potrà sottoscrivere dalla fase di cambio settore, a partire da venerdì 30 giugno.
Inoltre, gli abbonamenti al secondo anello blu ritornano ad essere validi per 18 partite, ovvero è escluso il Derby. In occasione di Inter-Milan gli abbonati di secondo anello blu, settore riservato alla tifoseria avversaria, potranno scegliere di acquistare qualsiasi posto tra quelli disponibili, durante una prevendita loro dedicata.
Anche la scorsa campagna abbonamenti si è chiusa con il veloce sold-out dei posti disponibili per l’abbonamento stagionale; quindi, essendo confermato dal club un tetto alla disponibilità di tessere, è importante rinnovare per essere certi di avere accesso a San Siro la prossima stagione. Mai come quest’anno è stato decisivo essere abbonati per poter acquistare i biglietti dei super match, anche per i propri amici interisti: dalla finale di Coppa Italia alle fasi finali della UEFA Champions League, fino alla prevendita per la finale per gli abbonati di lunga data.
Inter abbonamenti 2023 2024 – Fase 1 (conferma posto) – Dalle ore 14.00 di martedì 20 giugno fino alla mezzanotte di mercoledì 28 giugno: conferma del posto per gli abbonati Serie A 2022/23.
Inter abbonamenti 2023 2024 – Fase 2 (cambio posto) – Dalle ore 10.00 fino alla mezzanotte di giovedì 29 giugno (solo online alla pagina dedicata) i tifosi che avranno già confermato il posto per la stagione 2023/24 potranno valutare se cambiarlo, scegliendo tra quelli rimasti liberi nello stesso settore acquistato. Ad esempio, chi ha comprato il primo anello verde potrà scegliere un altro posto solo all’interno di primo anello verde.
Inter abbonamenti 2023 2024 – Fase 3 (cambio settore) – Dalle ore 10.00 di venerdì 30 giugno fino alla mezzanotte di lunedì 3 luglio gli abbonati, che NON hanno confermato il posto nella prima fase di vendita, potranno acquistare uno di quelli rimasti liberi in qualsiasi settore dello stadio. Da questo momento si potrà scegliere anche il terzo anello rosso centrale.
Le prime sei ore di vendita, dalle ore 10.00 alle ore 16.00 di venerdì 30 giugno, saranno dedicate ai soli abbonati Serie A 2022/23 di secondo anello blu. Dalle ore 17.00 dello stesso giorno si aggiungeranno tutti gli abbonati anche degli altri settori.
Inter abbonamenti 2023 2024 – Fase 4 (waiting list) – Dalle ore 14.00 di martedì 4 luglio scatteranno i due giorni riservati a coloro che si sono iscritti alla waiting list (“lista d’attesa”) al termine della campagna abbonamenti 2022/23.
Inter abbonamenti 2023 2024 – Fase 5 (vendita libera) – Lunedì 10 luglio è il giorno più importante da segnare nel calendario per tutti gli aspiranti “nuovi abbonati”. Gli eventuali posti lasciati liberi dagli abbonati 2022/23 saranno infatti messi a disposizione di tutti i titolari di tessera SiamoNoi. La tessera è necessaria per l’acquisto dell’abbonamento e si può sottoscrivere al prezzo di 12 euro, spedizione in Italia inclusa, con validità di sei anni.
Inter abbonamenti 2023 2024 – Canali di vendita – Si potrà acquistare l’abbonamento online, metodo scelto da oltre il 90% dei tifosi. Inoltre, saranno a disposizione per la vendita al pubblico anche i punti vendita Uffici Stadio San Siro, l’Inter Store Milano e i negozi della rete Vivaticket. Durante la fase di conferma posto il punto vendita San Siro sarà chiuso nelle giornate di domenica 25, lunedì 26 e mercoledì 28. È sempre possibile ottenere supporto per l’acquisto di abbonamenti anche rivolgendosi al Presidente del proprio Inter Club.
Il 26enne svizzero della Bahrain-Victorius è finito in un dirupo nella discesa dall’Albula dopo un volo di circa 30 metri. È stato trovato privo di sensi: è in coma all’ospedale di Coira
Sono gravi le condizioni dello svizzero Gino Mader, 26 anni, corridore del team Bahrain, dopo la terrificante caduta oggi nella quinta tappa del Giro di Svizzera a La Punt. Il corridore è uscito di strada ed è precipitato in un burrone (si parla di un volo di 30 metri) dove è stato prontamente soccorso dal medico di gara. Mäder è stato trovato privo di sensi, rianimato sul posto e poi trasportato in elicottero all’ospedale di Coira. Chi ha visto la caduta, come il francese Calmejane, ha twittato: “Preghiamo per lui“. “I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per Gino“, ha scritto il team sui canali social.
AL GIRO – Mader, che è uno dei migliori talenti del suo Paese, vincitore della tappa di Ascoli Piceno al Giro 2021 è stato il miglior giovane alla Vuelta 2021.
Il post Spalletti è stato affidato al tecnico francese ex Roma che viene dall’esperienza (finita male) in Arabia Saudita all’Al Nassr di Cristiano Ronaldo
Paulo Sousa? Galtier? No, è Rudi Garcia il nuovo allenatore del Napoli. L’annuncio – via social – arriva dal club campione d’Italia a ora di cena, proprio mentre l’Italia inizia la sua semifinale di Nations League contro la Spagna. Il post Spalletti è affidato quindi al tecnico francese 59enne che ha già allenato in Italia, alla Roma, dal 2013 al 2016. L’ultima esperienza di Garcia in panchina è stata in Arabia Saudita all’Al Nassr, la squadra di Cristiano Ronaldo, rapporto interrotto ad aprile.
IL TWEET DI ADL – Pochi istanti prima del tweet su Rudi Garcia era arrivato – sempre via social – il saluto a Spalletti: “Grazie mister” e un cuore azzurro, poi il cinguettio di Aurelio De Laurentiis col benvenuto al nuovo tecnico: “Ho il piacere di annunciare che, dopo averlo conosciuto e frequentato durante gli ultimi 10 giorni, il signor Rudi Garcia sarà il nuovo allenatore del Napoli. A lui il più sincero benvenuto e un grande in bocca al lupo“.
LE SUE SQUADRE – Nella sua carriera di allenatore dopo gli inizi nel Saint-Etienne, ha poi guidato nell’ordine Digione, Le Mans, Lilla, Roma, Marsiglia, Lione e appunto Al-Nassr dove si è accordato per l’addio. Garcia finì nel mirino della dirigenza per il burrascoso rapporto con i giocatori, sfociato in un duro confronto all’interno dello spogliatoio che convinse i vertici ad optare per la separazione. In carriera ha vinto un campionato francese, ossia la Ligue 1, nel 2011, anno in cui si è aggiudicato anche la Coppa di Francia.
Il peschereccio era salpato da Tobruk, in Cirenaica. Frontex aveva segnalato l’imbarcaziuone in pericolo martedì mattina. È la peggior tragedia dal 2015
Sale a 79 il numero dei corpi di migranti rivenuti dalla Guardia costiera greca a seguito del naufragio di un peschereccio a sud-ovest del Peloponneso. A bordo dell’imbarcazione – secondo alcune fonti – viaggiavano fino a 600 migranti che contavano di sbarcare in Italia. Finora le persone tratte in salvo sono104. Il naufragio è avvenuto in acque internazionali, a 47 miglia nautiche da Pylos. Stando al sito del quotidiano greco Kathimerini, il peschereccio che si è ribaltato era lungo 30 metri e almeno 400 persone si trovavano a bordo. Il peschereccio era salpato da Tobruk, in Cirenaica. Un’informazione che, sempre secondo Kathimerini, sarebbe stata comunicata dalle autorità italiane. Le ricerche dei dispersi sono ancora in corso.
L’allarme lanciato martedì – Ma, come era già avvenuto con la strage di Cutro anche stavolta alla base del naufragio potrebbe esserci un allarme ignorato o sottovalutato. «L’aereo di sorveglianza di Frontex ha rilevato l’imbarcazione martedì’ 13 giugno alle 9:47 e ha immediatamente informato le autorità competenti». Ma per un giorno intero alla segnalazione non hanno fatto seguito operazioni di soccorso. continua a leggere
Mediterraneo, ennesima tragedia di migranti. Partiti dalla Libia erano diretti in Italia – euronews (in Italiano)
Sei mezzi dei vigili del fuoco si sono precipitati sul posto. Presenti anche 118 e polizia locale
San Donato Milanese, 14 giugno 2023
Un po’ di spavento, parecchio trambusto e un ampio dispiegamento di forze, per precauzione. Ma, fortunatamente, nessun ferito. Un incendio ha coinvolto questo pomeriggio, mercoledì 14 giugno, un magazzino della Lidl in via Angelo Moro, a San Donato Milanese.
Nessuna persona è rimasta coinvolta. Sei mezzi dei vigili del fuoco sono accorsi sul posto, una task-force consistente giustificata dalle dimensione della struttura interessata dal rogo.Le persone all’interno dell’edificio sono state evacuate e le fiamme domate. Sono intervenuti anche il 118 e la polizia locale.
Magnitudo massima 2.1 in zona Cigliano nel comune di Pozzuoli
14 giugno 2023
Una sequenza di eventi sismici è in corso nell’area dei Campi Flegrei. L’Osservatorio Vesuviano oggi ha registrato in via preliminare 4 terremoti con magnitudo massima 2.1; l’evento più significativo, localizzato in zona Cigliano nel comune di Pozzuoli (Napoli), si è prodotto alle 14.58 alla profondità di 2.7 km. Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, fa sapere che “l’Amministrazione comunale di Pozzuoli, insieme alla Protezione Civile del comune di Pozzuoli, segue da vicino l’evolversi della sequenza sismica in atto e fornirà successivi aggiornamenti fino a conclusione del fenomeno“.
Stralciata dal Dipartimento affari giuridici presidenza del Consiglio la norma che si riproponeva di riformare la giustizia sportiva per non avere più casi Juventus, con classifiche che cambiano in corso di stagione: lede l’autonomia della giustizia sportiva
La giustizia sportiva si rivela una materia più complicatapersino di quanto non avessero previsto gli uffici del ministro dello SportAndrea Abodi. Come ampiamente prevedibile, infatti, non appena l’ufficio legislativo, il Dagl (Dipartimento Affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio) ha analizzato il testo della norma di riforma che doveva essere inserita nel decreto legge che il governo voleva approvare domani, l’ha dovuto subito bloccare. Al di là del merito della proposta (che poi vedremo) la prima ragione è quasi banale: si lede l’autonomia dell’ordinamento sportivo. È abbastanza incredibile che non sia stato considerato, dal momento che si tratta di un principio base (il Cio sanziona con forza ogni ingerenza dello Stato nello sport) ribadito da numerosi pronunciamenti di ogni ordine e grado (fino alla Corte dei diritti dell’uomo), tanto che la giustizia amministrativa non può intervenire nel togliere penalità o ridare scudetti.
Il ministero dello Sport non è un organo che gerarchicamente sta sopra al Coni. Si occupa necessariamente di altro, non può intervenire nella riscrittura del codice di una giustizia privata, che vincola solo persone che l’hanno accettata, quando, non obbligate, si sono messe assieme per svolgere un’attività. È come se lo Stato riscrivesse il contratto che io privato sottoscrivo con un altro privato.
Ma come volevano cambiare la giustizia sportiva? L’obiettivo, come si sa, era di evitare altri casi Juventus, con la classifica cambiata più volte nel corso della stagione. La prima proposta era fare iniziare tutti i processi a giugno, così se, per esempio, ci fosse stato uno scandalo, mettiamo un arresto di un presidente, a settembre, si sarebbe lasciato che la sua squadra concludesse il campionato prima di dare il via al procedimento a giugno (e magari, a quel punto, togliere lo scudetto o i posti in Champions conquistati nel frattempo). Un’attesa decisamente troppo lunga. L’idea allora era quella di rendere esecutive le sentenze (quindi comminare i punti di penalità) solo quando passate in giudicato, quindi dopo il pronunciamento del Collegio di garanzia: cosa che non avrebbe comunque garantito di non avere revisioni, perché, come si è visto proprio nel caso Juve, il Collegio può sempre rimandare alla Corte d’Appello. In ogni caso non si è entrati neanche nel merito, ma ci si è fermati molto prima: non è lo Stato che può riformare la giustizia sportiva. Quindi per ora tutto stralciato.
Iniziano oggi alle 15 i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, nel Duomo di Milano. Alla cerimonia parteciperà il governo al completo, decine di sindaci di Forza Italia e le delegazioni di Milan e Monza. Ci saranno Schlein, Renzi, Calenda e Bossi, assente Conte. Dall’estero Gentiloni verrà in rappresentanza dell’Ue, presente anche Orban
• Iniziano oggi alle 15 i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, morto all’età di 86 anni il 12 giugno all’ospedale San Raffaele. • Il feretro arriverà alle 14.50 con il picchetto d’onore all’esterno della Cattedrale. • I varchi sono operativi dalle 10, due i maxischermi allestiti sulla piazza. • Ai funerali parteciperanno il presidente della Repubblica Mattarella, la premier Meloni, il governo al completo, decine di sindaci di Forza Italia e le delegazioni di Milan e Monza. Ci saranno Draghi, Schlein, Renzi, Calenda e Bossi, assente Conte. Dall’estero Gentiloni verrà in rappresentanza dell’Ue, presente anche Orban(qui la lista completa)
La mossa del governo in un decreto legge: penalizzazioni esecutive solo al termine del processo.
Dall’infinito processo Juventus al tormentone sui mandati dei dirigenti, le vicende che negli ultimi mesi hanno tenuto banco sul fronte dello sport cercano di trovare almeno parziale soluzione in alcuni provvedimenti contenuti in un decreto legge ormai quasi definito nel suo contenuto e che giovedì prossimo andrà al vaglio del Consiglio dei ministri.
Circa un terzo della quarantina di articoli del dl, dedicato in gran parte alla organizzazione della pubblica amministrazione, propone infatti misure in materia di Sport, spaziando dal processo sportivo alle plusvalenze, dalle esigenze per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 alla disciplina su mandati e deleghe dei componenti degli organismi sportivi.
In particolare, il governo prova a riformare i ricorsi alla giustizia sportiva in modo che la classifica non possa cambiare a campionato in corso, con l’obiettivo di evitare l’altalena di provvedimenti per la Juve nel campionato appena concluso, tra sanzioni nel punteggio prima inflitte, poi ritirate e quindi riapplicate in misura diversa.
Con inevitabili ricadute indirette anche sulle altre squadre. Il provvedimento, ovviamente, riguarderebbe non solo il calcio, ma tutte le federazioni, tenute ad adeguare i rispettivi regolamenti di giustizia sportiva.
Nel dettaglio, secondo la Gazzetta dello Sport, l’idea iniziale era quella di far svolgere tutti i processi sportivi a stagione conclusa. Ipotesi poi scartata, con la norma che dovrebbe contenere l’indicazione di rendere esecutive le penalizzazioni solo dopo il passaggio al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, ultimo grado della giustizia sportiva.
Anche se il processo rischia comunque poi di allungarsi, considerando che lo stesso Collegio può rimandare la decisione alla Corte d’Appello federale e in seguito il sanzionato può ulteriormente presentare ricorso. Elementi su cui tecnici saranno al lavoro nella giornata di oggi per affinare il testo e quindi poi giungere al traguardo del decreto legge
Il divo di Hollywood aveva ricoperto moltissimi ruoli di successo nella sua lunga carriera
Treat Williams è morto all’età di 71 anni a causa di un incidente motociclistico avvenuto nelle scorse ore, secondo cui, stando alle prime ricostruzioni, un’auto gli avrebbe tagliato la strada. A dare il triste annuncio al mondo, la sua famiglia che è devastata dal dolore, così come il suo manager Barry McPherson. Nella sua lunga carriera cinematografica aveva ricoperto moltissimi ruoli in film che appartenevano a generi diversi: la sua versatilità era uno dei suoi punti forti, e una delle caratteristiche preferite dai registi con cui ha lavorato.
I successi di Treat Williams – La lunga carriera cinematografica di Treat Williams era cominciata negli anni settanta ed era ancora in corso: infatti, gli ultimi lavori dell’attore risalgono solamente al 2022. Uno dei suoi ruoli di maggior successo fu quello all’interno del musical “Hair” diretto da Milos Forman, e, poi, quello nella serie tv “Everwood” che conquistò il cuore di milioni di telespettatori. Dal 2016, poi, recitava nella serie poliziesca “Blue Bloods“, dove interpretava Lenny Ross, ex detective della polizia di New York. Treat Williams aveva, però, recitato anche in famosi film come: La notte dell’aquila (1976) di John Sturges, C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone e 127 ore (2010) di Danny Boyle.Nella sua lunga carriera, fu candidato tre volte ai Golden Globes e vinse numerosi altri riconoscimenti.
L’addio del manager di Treat Williams – Barry McPherson, agente di Treat Williams, ha confermato la scomparsa dell’attore a People: «Sono devastato. Era un uomo meraviglioso – ha detto – e aveva così tanto talento. Era un grande attore. I cineasti lo adoravano. È stato il cuore di Hollywood dalla fine degli anni ’70».
Gli agenti hanno arrestato un uomo di 31 anni. L’attacco si sarebbe svolto in due fasi
13 giugno 2023
È un attacco ancora avvolto nel mistero quello avvenuto a Nottingham nel cuore della notte: tre persone sono state uccise e altre tre sono rimaste ferite, travolte da un furgone bianco. L’uomo di 31 anni che era alla guida è stato bloccato dalla polizia col taser e arrestato: nel veicolo sono stati trovati uno zaino e un grosso coltello.
L’allarme è scattato poco dopo la 4, quando la polizia è stata chiamata e ha trovato due persone morte in strada: poco dopo, in una strada lì vicino, il furgone ha travolto alcune persone, mentre un terzo cadavere è stato poi rinvenuto in una strada adiacente. Gli investigatori dicono che i tre incidenti sono «collegati», ma non si sbilanciano sul movente della tragedia.
Un testimone ha raccontato di aver visto dalla sua finestra un nero vestito tutto di nero con un cappuccio e uno zaino accoltellare a morte un giovane e una donna: «Li ha colpiti quattro o cinque volte, la donna implorava aiuto. Poi l’uomo si è allontanato con tutta calma». Un’altra testimone ha raccontato di aver visto, in un’altra strada, un furgone bianco accelerare improvvisamente, dopo aver scorto alle spalle un’auto della polizia, e travolgere una donna e un uomo: la donna è stata scaraventata sul marciapiedi mentre l’uomo è letteralmente volato in aria. Un ulteriore testimone ha sostenuto di aver sentito colpi d’arma da fuoco al momento dell’arresto.
Stamattina tutta l’area di Nottingham interessata dall’incidente era chiusa al traffico, con decine di auto della polizia, ambulanze e camion dei pompieri accorsi sul posto. Il sindaco della città del Nord dell’Inghilterra ha dichiarato un «grave incidente»: nessuno al momento parla però di attacco terroristico, anche perché un attentato in piena notte sarebbe del tutto inusuale. A indagare finora è la polizia locale, non l’antiterrorismo.
Francesco Nuti (Firenze, 17 maggio 1955 – Roma, 12 giugno 2023) è stato un attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e cantante italiano.
Lo rende noto la figlia Ginevra assieme ai familiari che ringraziano il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia
L’attore toscano Francesco Nuti è morto questa mattina a Roma. Aveva 68 anni ed era malato da molti anni. Ad annunciare la sua scomparsa con una nota è stata la figlia Ginevra insieme ai famigliari che hanno ringraziato chi avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia
Francesco Nuti ci ha lasciato a 68 anni dopo quasi due decenni di sofferenze e solitudine. Era disabile dal 4 settembre 2006,quando si procurò in un incidente domestico un ematoma cranico: sofferente già di depressione, l’attore rimase in coma alcuni mesi, curato dalla madre e dal fratello Giovanni, musicista. Ogni tanto gli amici colleghi toscani di sempre, da Conti a Pieraccioni, da Panariello a Benvenuti, s’industriavano per fargli sentire la loro presenza, fu organizzata anche una diretta tv con l’effetto imbarazzante di mostrare in pubblico un uomo devastato e che aveva avuto anche una pubblica lite con il badante. Poi, nel 2016, di nuovo una caduta nella sua casa di Narnali, frazione di Prato, la corsa in ospedale, il trasferimento a Firenze.
L’avevano definito, centrando il bersaglio, «malincomico», Francesco Nuti. Era un commediante ma con una sua vena di tristezza autentica che proveniva in modo sotterraneo dall’ambiente proletario toscano, lui nato a Firenze il 17 maggio 1955. Sapeva far sorridere in modo originale ed era uno dei pochi commedianti in cui il copione riservava sempre anche una conquista femminile: prima De Sio e poi Muti sono state le partner più fedeli in un gioco che non coinvolgeva solo la fiction. Era diventato popolare nei bar col biliardo impersonando un campione della stecca in «Io, Chiara e lo Scuro» nell’83: sapeva fare l’«ottavina reale a nove sponde», mossa da re. continua a eggere
Sono state registrate dalle strumentazioni dell’Ingv tra le 6.45 e le 8.48 nel Comune di Rezzoaglio
Rezzoaglio (Genova), 12 giugno 2023
Questa mattina, tra le 6.45 e le 8.48 sono state registrate tre scosse di terremoto sul territorio del Comune di Rezzoaglio, in Val D’Aveto, nell’entroterra di Genova.
La scossa con la magnitudo più forte è stata di 2.7 ed è avvenuta alle 6.45 un chilometro a Est del Comune e a 6 chilometri di profondità.
Secondo le strumentazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sono state poi registrate altre due scosse sulla stessa area, alle 6.51 (magnitudo 1.6) e alle 8.48 (magnitudo 1.8), con epicentro spostato più a levante e a un profondità tra i 9 e 10 chilometri.
Non si sono registrati danni. D’altronde la magnitudo a questi livelli è a malapena percepibile.
Nei giorni scorsi, il 19 maggio, una scossa di 2.3 di magnitudo era stata registrata dall’Ingv a Davagna, altra zona dell’entroterra genovese con una notevole attività sismica, specialmente negli ultimi mesi.
Nella serata di domenica: le zone maggiormente colpite sono state quelle di Viggiù, Gaggiolo, Ligurno e Malnate, Vedano Olona, Gazzada Schianno e Buguggiate. Notevoli disagi sull’autostrada A8
Strade trasformate in torrenti impetuosi, comuni bersagliati da violente grandinate, allagamenti e alberi caduti: nella serata di ieri, domenica 11 giugno, un’ondata di forte maltempo si è abbattuta sulla provincia di Varese: già alle 21 erano arrivate una quarantina di richieste d’intervento, poi salite a 120 con il passare delle ore, ai Vigili del fuoco, che hanno messo in campo dieci squadre per far fronte ai danni causati dalla perturbazione temporalesca.
Le zone maggiormente colpite sono state quelle di Viggiù, Gaggiolo, Ligurno e Malnate, Vedano Olona, Gazzada Schianno e Buguggiate. Si sono inoltre registrati notevoli disagi sull’autostrada A8: al distributore di Castronno (direzione Varese) si è verificato l’allagamento di una parte del piazzale, con alcuni automobilisti impossibilitati a riprendere la marcia. Sul posto è intervenuta una squadra dei Vigili del fuoco che ha provveduto a far defluire l’acqua e aperto un cancello di servizio per consentire alle auto bloccate di allontanarsi sulla via adiacente. continua a leggere
Maltempo nel Varesotto, grandine e allagamenti nella sera dell’11 giugno – VareseNews
Le strade allagate nel Varesotto durante il temporale di domenica 11 giugno – VareseNews
Silvio Berlusconi è morto oggi, all’ospedale San Raffaele di Milano. L’ex premier, leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset aveva 86 anni
Silvio Berlusconiè morto all’ospedaleSan Raffaele di Milano. Il leader di Forza Italia e fondatore di Mediasetaveva 86 anni. Berlusconi era tornato al San Raffaele lo scorso venerdì, dopo un lungo ricovero — di 45 giorni — terminato poche settimane fa, a causa di una polmonite e diuna leucemia mielomonocitica. In mattinata, il fratello Paolo e i figli erano accorsi in ospedale, dove già si trovava Marta Fascina. continua a leggere
Repubblica 12 giugno 2023
Morto Silvio Berlusconi, aveva 86 anni. Finisce un pezzo di storia italiana
Se n’è andato stamattina all’ospedale San Raffaele di Milano, dove sono accorsi i figli e il fratello dopo il precipitare della situazione medica. Tre volte premier, fondatore di Forza Italia e di un impero televisivo che aveva plasmato l’immaginario nazionale per oltre un ventennio
È morto Silvio Berlusconi. Stamani alle 9.30 il leader di FI se n’è andato dopo essere stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano, dove stamani sono arrivati a stretto giro Paolo Berlusconi e poco dopo a bordo di auto diverse i figli Marina, Eleonora, Barbara e Pier Silvio Berlusconi. I valori di Silvio Berlusconi, ricoverato da venerdì scorso per accertamenti legati alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffre da tempo non accennavano a migliorare, poi il precipitare della situazione.
Si fa fatica ad immaginare un’Italia senza Silvio Berlusconi. È stato l’Arcitaliano per eccellenza. Se n’è andato oggi a 86 anni dopo un’esistenza da mattatore assoluto. Nell’ultimo cinquantennio non c’è stato un giorno in cui il suo nome non sia stato evocato, in tv, sui giornali, in Parlamento, nei bar, allo stadio; “il Berlusca” ha spaccato l’opinione pubblica come una mela. Impresario edile, tycoon televisivo, presidente del Milan e poi del Monza, fondatore di un partito chiamato Forza Italia, tre volte premier, imputato in processi clamorosi. Tutto in lui è stato eccessivo, figlio di una dismisura. A un certo punto la sua popolarità è stata tale da essere identificato, nel mondo, con l’italiano tout court. continua a leggere
Il fratello Paolo e i figli Eleonora, Barbara, Marina e Pier Silvio sono all’ospedale San Raffaele dove Silvio Berlusconi, leader di FI ed ex premier, è morto stamani. Tutti erano arrivati nel giro di pochi minuti
E’ morto all’ospedale San Raffaele di Milano dove era nuovamente ricoverato da venerdì sorso Silvio Berlusconi. Il leader di Fi aveva 86 anni.
Lo riferiscono fonti vicine alla famiglia all’ANSA.
Ore 10.40 – Al San Raffale ci sono 4 figli e il fratello di Berlusconi
l fratello Paolo e i figli Eleonora, Barbara, Marina e Pier Silvio sono all’ospedale San Raffaele dove l’ex premier e leader di FI ed ex premier è morto stamani. Tutti erano arrivati nel giro di pochi minuti. L’ex premier era entrato nella struttura venerdì scorso per essere sottoposto ad “accertamenti programmati” legati alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffre da tempo. continua a leggere
Una rete in pieno recupero dell’attaccante consente ai rossoblù di centrare la massima serie dopo in solo anno di permanenza tra i cadetti. Beffa per i 60mila del San Nicola, ai pugliesi sarebbe bastato il pari
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Apoteosi Cagliari, Pavoletti riporta la A in Sardegna al 94′! Bari sconfitto
I rossoblù strappano la promozione con un gol del centravanti, riprendendosi la categoria persa soltanto 12 mesi fa. Ranieri in lacrime
Per il presidente del Bari Luigi De Laurentiis doveva essere “una serata da cinema”. È stata una notte horror per il club biancorosso. Più di 58mila tifosi al San Nicola hanno sperato fino all’ultimo di festeggiare la promozione, ma un gol al 94’ di Pavoletti ha consegnato la Serie A al Cagliari. La squadra di Ranieri è la terza promossa dopo Frosinone e Genoa. Dominano i padroni di casa per tutta la partita, in pieno recupero segna l’attaccante classe ’88 e consegna la promozione ai sardi: finisce 0-1. Dopo l’1-1 dell’andata all’Unipol Domus serviva soltanto una vittoria, ed è arrivata. Claudio Ranieri riporta il club in A, come 33 anni fa. Piangono tutti, anche lui. Sarà il Cagliari a godersi questa notte bella come un film.continua a leggere
Nella sfida secca che decreterà la terza retrocessa Faraoni porta in vantaggio i suoi, pari di Ampadu e doppietta di Ngonge
FINITA! VERONA SALVO, SPEZIA IN B – È festa Hellas! La gara viene decisa dai gol del primo tempo e da un’esaltante ripresa di Montipò, determinante in più occasioni a partire dal rigore parato a Nzola al 70′. continua a leggere