È morto Arrigo Vecchioni, figlio di Roberto, aveva 36 anni


articolo: https://www.corriere.it/spettacoli/23_aprile_18/morto-arrigo-vecchioni-figlio-roberto-720d8378-ddd5-11ed-9f06-0b90e24301fd.shtml

Il terzo dei quattro figli del cantante è scomparso: la notizia sui social

«Dopo tanto, tanto dolore, il nostro meraviglioso Arrigo è finalmente in pace. La famiglia chiede silenzio».

Con queste parole, pubblicate sui profili social del cantautore, Roberto Vecchioni annuncia la triste notizia della morte del figlio Arrigo.

Arrigo era il terzo dei quattro figli di Vecchioni, il secondo avuto dalla seconda moglie Daria Colombo e aveva 36 anni.

Dal suo primo matrimonio con Irene Brozzi Roberto Vecchioni ha avuto la sua primogenita, Francesca Vecchioni .

Successivamente, nel 1981, ha sposato Daria Colombo, dalla quale ha avuto altri tre figli: Carolina, Arrigo di cui oggi la famiglia ha annunciato la scomparsa — ed Edoardo, che due anni fa, in un romanzo, aveva raccontato la sua esperienza con la malattia, la sclerosi multipla.

Vecchioni, che il 25 giugno compirà 80 anni, ha dedicato alcuni dei suoi brani ai figli.

Nel 2016 ha pubblicato l’album «Canzoni per i figli», che conteneva tra le altre «Canzone da lontano», una ninna nanna scritta per Francesca, tratta dall’album «Montecristo», una versione recitata di «Figlio figlio figlio» e una con nuovo arrangiamento di «Un lungo addio», dedicata a Carolina. A Edoardo, Vecchioni ha dedicato, invece, la canzone «Le rose blu».

In diverse interviste, il cantautore ha parlato del suo rapporto con i figli, sostenendo che la vita senza di loro per lui sarebbe come un deserto. Intervistato dal Corriere, li raccontava così: «L’unico piccolo dramma dei miei figli è il senso imitativo del padre. Si sentono artisti, un po’ fuori dal mondo, con velleità letterarie. Forse è colpa mia: li ho fatti sognare troppo, di realtà ne ho data poca. Ma è di realtà che c’è bisogno per confrontarsi con la vita, con le persone, con il lavoro».

A stringersi «con sgomento» a Roberto Vecchioni sono stati, con un messaggio, «il presidente della Fondazione il Campiello Enrico Carraro, la Segreteria del Premio, il Presidente della Giuria dei Letterati Walter Veltroni e tutta la Giuria del Premio Campiello»: il pensiero e l’affetto di tutte e di tutti noi vanno al padre Roberto, da anni presenza tra le più appassionate e appassionanti nella giuria del Premio. Chi, come Roberto Vecchioni, ha saputo raccontare e insegnare con tanta freschezza la gioia e l’avventura della giovinezza si trova ora di fronte al dolore di una giovane vita spezzata da una lunga e dolorosa malattia: il nostro affettuoso abbraccio possa sostenerlo in un momento così duro».

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