Vaccino Novavax, l’ok dell’Ema


articolo: https://www.repubblica.it/salute/2021/12/20/news/vaccino_novavax_l_ok_dell_ema-330957119/

È il quinto vaccino contro il virus del Covid autorizzato in Europa. L’Ue, già prima del via libera odierno, ha firmato un contratto per l’acquisto di 200 milioni di dosi. Si basa sulla tecnica tradizionale delle proteine ricombinanti, come il vaccino già in uso contro l’epatite B e il papilloma virus

(reuters)

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato lil via libera all’immissione in commercio condizionata nell’Ue del vaccino anti-Covid Nuvaxovid, prodotto da Novavax. Lo ha deciso il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano dell’Ema dopo una riunione straordinaria. È il quinto vaccino contro il virus del Covid autorizzato in Europa.

Novavax è un vaccino di tipo “tradizionale“, basato sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, già usata per altri vaccini, come quello già in uso contro l’epatite B e il papilloma virus.

Dopo un’approfondita valutazione, il Comitato per i medicinali umani (Chmp) dell’EMA ha concluso per consenso che i dati sul vaccino Novavax erano solidi e soddisfacevano i criteri dell’Ue per l’efficacia, la sicurezza e la qualità.

I risultati degli studi – I risultati di due principali studi clinici hanno scoperto che Nuvaxovid era efficace nel prevenire il Covid-19 nelle persone dai 18 anni di età. Gli studi hanno coinvolto in totale oltre 45 mila persone. Nel primo studio, circa due terzi dei partecipanti hanno ricevuto il vaccino e agli altri è stata somministrata un’iniezione di placebo; nell’altro studio, i partecipanti erano equamente divisi tra Nuvaxovid e placebo.

Il primo studio, condotto in Messico e negli Stati Uniti, ha riscontrato una riduzione del 90,4% del numero di casi sintomatici di Covid-19 da 7 giorni dopo la seconda dose nelle persone che hanno ricevuto Nuvaxovid (14 casi su 17.312 persone) rispetto alle persone a cui è stato somministrato Nuvaxovid.

Anche il secondo studio condotto nel Regno Unito ha mostrato una riduzione simile del numero di casi sintomatici di Covid-19 nelle persone che hanno ricevuto Nuvaxovid (10 casi su 7.020 persone) rispetto alle persone a cui è stato somministrato placebo (96 su 7.019 persone); in questo studio, l’efficacia del vaccino è stata dell’89,7%“, aggiunge.

Le modalità di somministrazioneNovavax viene somministrato nelle persone dai 18 anni in su tramite due iniezioni, di solito nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di 3 settimane l’una dall’altra.

Come funziona – Quando Nuvaxovid viene somministrato, il sistema immunitario identifica la proteina come estranea e produce difese naturali – anticorpi e cellule T – contro di essa. Se in seguito la persona vaccinata entra in contatto con il coronavirus Sars-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla. Gli anticorpi e le cellule immunitarie possono proteggere da Covid lavorando insieme per uccidere il virus, impedire il suo ingresso nelle cellule e distruggere le cellule infette. continua a leggere

La terza dose (intera) del vaccino Moderna ……


La terza dose (intera) del vaccino Moderna aumenta di 83 volte gli anticorpi contro Omicron: l’annuncio dell’azienda

articolo di Cristina Marrone: https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/21_dicembre_20/moderna-terza-dose-omicron-d592dcfe-617b-11ec-b501-5738353be174.shtml?refresh_ce

I test di laboratorio evidenziano che anche la mezza dose attualmente autorizzata alza gli anticorpi di 37 volte ma ancora non si sa per quanto tempo. La società intende concentrarsi sul richiamo

Foto Repubblica

Una dose di richiamo del vaccino contro il coronavirus prodotto da Moderna aumenta significativamente il livello di anticorpi che possono contrastare la variante di Omicron. Lo ha annunciato la compagnia americana in una nota. È una buona notizia che arriva nei giorni in cui Omicron sta avanzando rapidamente in tutto il mondo, causando anche infezioni tra chi ha terminato il ciclo vaccinale.

I risultati mostrano che la dose di richiamo attualmente autorizzata di 50 microgrammi (metà della dose somministrata per il ciclo vaccinale primario in cui ogni singola dose è di 100 microgrammi) ha aumentato il livello di anticorpi di circa 37 volte. Una dose completa di 100 microgrammi si è mostrata ancora più potente, aumentando i livelli di anticorpi di circa 83 volte rispetto ai livelli pre-boost. I dati non sono stati ancora pubblicati o revisionati da esperti indipendenti tuttavia Moderna aveva già comunicato nei giorni scorsi che stava preparando il lavoro da pubblicare online

Entrambe le dosi hanno causato effetti collaterali paragonabili a quelli osservati dopo il primo ciclo vaccinale, ma la dose di 100 microgrammi ha mostrato reazioni avverse leggermente più frequenti rispetto alla dose autorizzata di 50 microgrammi.

I risultati si basano su test di laboratorio che misurano solo la presenza degli anticorpi neutralizzanti, senza indagare sull’immunità cellulare (presenza di linfociti T e B) contro il virus. Sebbene i vaccini non possano prevenire l’infezione dalla variante (non sono neutralizzanti e sono stati creati per prevenire le conseguenze gravi del virus) , ci si aspetta che prevengano malattie severe nella stragrande maggioranza delle persone.

Moderna ha testato il booster su 40 persone, 20 per ogni tipologia di dosePrima del booster tutti i volontari avevano livelli bassi di anticorpi che possono prevenire l’infezione da Omicron. Un mese dopo il booster si è registrato un netto aumento degli anticorpi. Nel dettaglio la mezza dose ha aumentato i titoli anticorpali neutralizzanti contro Omicron a 850, vale a dire 37 volte superiori ai livelli pre-boost. Con la dose intera i titoli anticorpali neutralizzanti contro Omicron sono saliti a 2228, che è circa 83 volte superiore ai livelli pre-boost. continua a leggere

Covid, il confronto con dicembre 2020: ora più contagi di un anno fa ma meno morti e ricoveri gravi


articolo di Fabio Savelli: https://www.corriere.it/cronache/21_dicembre_20/covid-dicembre-2020-contagi-c884b44a-60f6-11ec-94e5-d59794d52fbf.shtml?fbclid=IwAR0dZt-zZ1YCVyfY6ayXh8Cy6ofDYmNgKVOM-YD1zQA1lnUMXQ0iAeAg6Ok

I dati del dicembre 2020 dimostrano che i vaccini funzionano ma serve fare più terze dosi e proteggere i bambini

Due curve su quattro si sono invertite appena qualche giorno fa, tra il 13 e il 14 dicembre, portando ad un sorpasso preoccupante ma non così inaspettato. Destano allarme certo, perché il numero dei casi complessivi (e il tasso di positività sui tamponi molecolari, i più attendibili) è superiore ora rispetto allo stesso periodo del 2020 . Ma è l’ennesima conferma che la barriera vaccinale sta tenendo.

Le spiegazioni sono chiare. La più importante: le altre due curve sotto la lente degli scienziati, cioè il numero di decessi e il numero di posti occupati in terapia intensiva, diverge fortemente tra dicembre 2021 e dicembre 2020. Per il numero di morti correlate al Covid, il cui indice di letalità è ora al 2,5% (ultimo dato Iss), siamo adesso «in un fattore 6», come lo chiama il fisico Giorgio Sestili .

Nell’ultima settimana il bollettino delle regioni segnala in media circa 100 morti giornalieri (ieri 97), un anno fa oscillavano tra i 600 e i 700 (il 19 dicembre 2020 registrammo 655 vittime). «Significa che i vaccini stanno riducendo il rischio di decesso di 6-7 volte», aggiunge Sestili. Grazie agli oltre 47,8 milioni di vaccinati con almeno una dose, oltre l’80% della popolazione con più di 5 anni, platea attuale della campagna. Sulle ospedalizzazioni in area critica negli ultimi giorni siamo invece scesi ad un fattore 3.

Al momento abbiamo poco meno di mille ricoverati nelle intensive (ieri 966), il 19 dicembre scorso erano 2.794.

Vuol dire che i vaccini stanno riducendo l’impatto sul sistema ospedaliero di tre volte anche se le due curve 2020 e 2021 si stanno avvicinando per tre motivi. continua a leggere

Covid, le restrizioni a Capodanno città per città. In Campania vietate le feste in piazza, niente luci a Capri


articolo di Adriana Logroscino: https://www.corriere.it/cronache/21_dicembre_19/covid-restrizioni-capodanno-citta-citta-campania-vietate-feste-piazza-niente-luci-capri-ee9f2d46-60d7-11ec-94e5-d59794d52fbf.shtml

Obbligo di mascherine all’aperto nei centri di Roma, Milano, Bergamo, Bologna, Torino, Genova, Venezia, Padova e Lecce. Anticipata la chiusura delle scuole per la pausa natalizia ad Anzio e in altri Comuni in Molise, Campania, Sicilia, Liguria e Calabria

Come in un cortocircuito, saranno feste di luci che si spengono invece che restare accese, di piazze che si svuotano invece di riempirsi, di feste vietate e vacanze rimandate. Clamoroso il caso di Capri. Uno dei simboli italiani per un certo turismo, quello dei benestanti e dei vip, chiude. C’è l’ordinanza del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che vieta le feste in piazza e per effetto della quale, resterà vuota la famosa piazzetta. E c’è la decisione degli albergatori di chiudere le strutture agli ospiti in attesa che la situazione del contagio torni sotto controllo e che Capri, meta naturale del turismo internazionale, torni agevolmente raggiungibile anche dall’estero, senza quarantene e tamponi.

Le ragioni degli albergatori dell’isola azzurra – «Avevamo già pensato di chiudere per questo periodo – spiega Sergio Gargiulo, presidente di Federalberghi Capri e proprietario di due hotel sull’isola azzurra – anche perché è difficile riaprire per pochi giorni. Bisognerebbe tenere prezzi molto alti per coprire le spese fisse e del personale». Del resto solo l’estate scorsa Capri era riuscita a rifiorire dopo lockdown e zone rosse, grazie alla campagna dell’isola covid free per via della vaccinazione a tappeto promossa dal sindaco Marino Lembo. Una intuizione che non può ripetersi in tempi di variante Omicron e di terza dose da eseguire per prolungare la protezione dai rischi più gravi dell’infezione.

De Luca: niente feste nei locali al chiuso – Lo stesso presidente De Luca, dopo l’ordinanza che vieta feste di piazza sia a Natale sia a Capodanno, ha allargato le prescrizioni: in Campania non si possono organizzare feste di laurea, scolastiche e di compleanno nei locali al chiuso. Salvi dallo stop solo pranzi e cene con l’obbligo di restare seduti al tavolo per tutta la durata dell’evento. Anche rispetto all’obbligo di indossare la mascherina all’esterno, che in Campania non è mai decaduto, il governatore sollecita le forze dell’ordine e le polizie locali a maggiori controlli «finora assolutamente inadeguati».

Mascherine all’aperto dal 23 nel Lazio. Il Veneto anticipa la zona gialla – Anche nel Lazio il 23 dicembre scatterà l’obbligo di indossare la mascherina all’apertoGià previsto, da un’ordinanza del sindaco Gualtieri per le vie del centro di Roma , a breve dovrebbe riguardare tutto il territorio regionale. L’intenzione del presidente Nicola Zingaretti è già stata espressa. Si attende l’ordinanza. Stesso obbligo è scattato il 18 dicembre in Veneto, dove il presidente Luca Zaia ha anticipato con il proprio provvedimento, una prescrizione che arriverebbe comunque da lunedì quando la sua regione passerà in zona gialla insieme con Liguria, Marche e Provincia di Trento.

Gli obblighi nelle grandi e nelle piccole città – Ma nel tentativo di salvare il Natale e i suoi riti, ma senza pregiudicare la salute pubblica, ha fatto moltiplicare provvedimenti e disposizioni, anche a livello comunale. Come deciso da Gualtieri per Roma, i sindaci Beppe Sala, Giorgio Gori, Matteo Lepore, Stefano Lo Russo, Marco Bucci, Luigi Brugnaro, Sergio Giordani e Carlo Salvemini hanno scelto di limitare l’obbligo di mascherina alle zone centrali rispettivamente di Milano, Bergamo, Bologna, Torino, Genova, Venezia, Padova e Lecce. Dario Nardella ha individuato non solo le strade di Firenze in cui vige l’obbligo (quelle in cui si concentrano gli acquisti) ma anche un calendario di giornate. Obbligo sull’intero territorio è stato disposto invece in innumerevoli centri piccoli e medi: tra gli altri Latina, Este, Cuneo, Fiumicino, Albano Laziale, Aprilia, Amelia, Foligno. continua a leggere

Veneto, Liguria, Marche e Trentino in zona gialla da lunedì. Lombardia aumenta i posti letto e resta (per ora) bianca


articolo di Andrea Gagliardi: https://www.ilsole24ore.com/art/anche-veneto-liguria-e-trentino-zona-gialla-lombardia-aumenta-posti-letto-e-resta-per-ora-bianca-AEbQcx2

Le nuove quattro regioni e province autonome in fascia gialla si aggiungono a Calabria, Friuli Venezia Giulia e provincia di Bolzano.

 I punti chiave

Da lunedì 20 dicembre si allungherà la lista delle regioni in zona gialla. Liguria, Veneto, Marche e provincia autonoma di Trento si affiancheranno a Calabria, Friuli Venezia Giulia e provincia autonoma di Bolzano. In pratica gli abitanti di sei regioni (circa 12 milioni di persone) trascorreranno il Natale in fascia gialla. È questo il quadro che emerso dal monitoraggio settimanale dell’Iss in base al quale la cabina di regia ha deciso i cambi di colore delle regioni. Cambi cromatici senza impatto concreto nella vita dei cittadini (dal momento che le regole sono le stesse per la zona bianca e gialla, a parte l’obbligo di mascherina anche all’aperto) ma che preoccupano in quanto rivelatori di un aumento di pazienti Covid ospedalizzati.

Veneto, Liguria, Marche e Trentino in zona gialla da lunedì – Provincia autonoma di Trento, Liguria, Veneto e Marche hanno tutte numeri da zona gialla. Nel primo caso i ricoveri in terapia intensiva sono al 21% (una percentuale addirittura già da zona arancione) e sono a quota 17,6% nei reparti ordinari. Il Veneto del resto ha anticipato la zona gialla, con un’ordinanza di “principi e raccomandazioni” illustrata oggi dal presidente Luca Zaia. L’ordinanza entra in vigore dalla mezzanotte di oggi fino al 16 gennaio. Al di fuori delle abitazioni la mascherina va usata subito, sempre all’aperto, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni e i soggetti con patologie e disabilità. Per gli operatori sanitari e socio-sanitari, viene aumentata a 4 giorni la frequenza dei test per lo screening – finora era ogni 10 giorni – indipendentemente dallo stato di vaccinazione; lo stesso avviene al momento del ricovero e ogni 4 giorni per i degenti.

Nel caso della Liguria le terapie intensive sono al 13,7% e il tasso di ospedalizzazione in area non critica è al 18 per cento. Ma anche il Veneto (la regione a più alta incidenza in Italia con 499 casi settimanali ogni 100mila abitanti), ha superato la soglia del 10% di terapie intensive occupate da pazienti Covid (siamo al 15%) nonché quella del 15% nei reparti ordinari (siamo al 16 per cento) che segna il “downgrade” in zona gialla. Nelle Marche, infine, i ricoveri in terapia intensiva sono al 16,7 per cento (dato cabina di regia). E sono saliti oltre il limite (15,6%) quelli in area non critica. Sarà la cabina di regia venerdì 17 dicembre a certificare il cambio di colore per queste quattro regioni a partire da lunedì.

Lombardia resta bianca grazie all’aumento dei posti letto – A rischio anche la Lombardia (261 casi settimanali ogni 100mila abitanti). Ma nella giornata di mercoledì la Regione ha comunicato un nuovo incremento di posti letto nei reparti ordinari, passati da 7.945 a 8.485 (+540). E così, malgrado i ricoveri siano stabili a quota 1.185, in base ai dati Agenas il tasso di ospedalizzazione è calato dal 15 al 14%  in area medica. Mentre in terapia intensiva il dato è stabile al 9,5 per cento. Il giallo è per ora rinviato.

Lazio ed Emilia Romagna sotto osservazione – Sta messo solo un po’ meglio il Lazio (236 casi settimanali ogni 100mila abitanti) con i ricoveri in area medica al 12,5 per cento e le rianimazioni al 9,4 per cento (dato cabina di regia). In crescita i ricoveri in Emilia Romagna (291 contai settimanali ogni 100mila abitanti). I ricoveri in terapia intensiva sono oltre il limite, al 12 per cento. Mentre quelli in area non critica sono all’11 per cento.

Friuli Venezia Giulia, Alto Adige e Calabria restano gialle – In Friuli Venezia Giulia, prima regione a finire in zona gialla, i numeri restano molto alti, con le rianimazioni al 18,3% e gli altri reparti al 22,6%. In Alto Adige le terapie intensive sono al 18% e i ricoveri nei reparti ordinari al 16 per cento. Mentre in Calabria, da lunedì scorso in fascia gialla, i ricoveri di pazienti Covid nelle terapie intensive sono calate al 11.8% e nei reparti ordinari al 20,8%. La regione è al terzultimo posto per vaccinati: il 80,3% della popolazione over 12 è immunizzata contro una media nazionale dell’85,2%.

Calabria e Veneto verso il giallo. Lombardia aggiunge oltre 1.200 posti letto


articolo di Andrea Gagliardi: https://www.ilsole24ore.com/art/calabria-il-giallo-lombardia-rischio-aggiunge-oltre-1200-posti-letto-AEyzWQ1

A rischio giallo anche Marche, Liguria e Lazio. Il Friuli Venezia Giulia prosegue la sua marcia verso l’arancione.

I punti chiave

È destinato a crescere entro Natale il numero di regioni in zona gialla. Dopo Friuli Venezia Giulia e Alto Adige, anche la Calabria si avvia lunedì prossimo ad abbandonare la fascia bianca. Un cambio cromatico senza impatto concreto nella vita dei cittadini (dal momento che le regole in zona bianca e gialla sono le stesse anche con il super green pass, a parte l’obbligo di mascherina anche all’aperto) ma che preoccupa in quanto rivelatore di un aumento di pazienti Covid ospedalizzati. Non solo. Si avvicinano al giallo anche Lombardia, Veneto e Lazio. Mentre il Friuli Venezia Giulia prosegue la sua marcia verso l’arancione.

Calabria verso la zona gialla – La Calabria ha già numeri da zona gialla. Malgrado un’incidenza di contagi al di sotto della media nazionale (siamo a 113 nuovi casi ogni 100mila abitanti, a fronte di una media di 171) i ricoveri in terapia intensiva sono saliti al 12% e quelli nei ordinari al 16 per cento. Entrambi i parametri per il passaggio in giallo sono stati dunque superati (rispettivamente 10% in rianimazione e 15% in area media). Se il trend non cambia il monitoraggio settimanale dell’Iss, venerdì prossimo, non potrà che certificare la zona gialla.

Veneto in giallo entro un paio di settimane – A rischiare entro una o due settimane il giallo è anche il Veneto. Qui i contagi sono in forte crescita (359 casi settimanali ogni 100mila abitanti). Le terapie intensive sono già sopra soglia (al 12%) mentre i ricoveri ordinari hanno raggiunto quota 11%, con le terapie intensive al 12% e i ricoveri ordinari in crescita al 9 per cento. A lanciare l’allarme è stato lo stesso governatore Luca Zaia che, intervenendo il 7 dicembre a Mattino Cinque su Canale 5, ha detto che «se guardiamo in prospettiva e manteniamo questi incrementi quotidiani sicuramente per Natale il Veneto sarà in zona gialla».

Lombardia a rischio aggiunge oltre 1.200 posti letto – Tra le regioni più grandi che rischiano di lasciare a breve la zona bianca c’è Lombardia (167 casi settimanali ogni 100mila abitanti). Ma la Regione, di fronte a un tasso di occupazione dei reparti ordinari che stava per raggiungere la soglia critica del 15%, ha deciso di giocare la carta della riconversione dei posti letto in area medica. Nell’ultimo giorno sono passati da 6.688 a 7.945 (+1.257). E così, malgrado i ricoveri nei reparti ordinari continuino ad aumentare in numero assoluto (il 6 dicembre da 955 a 986), la percentuale di occupazione dei posti letto è scesa dal 14 al 12 per cento. Il che nulla toglie però al fatto che la fase sia delicata su questo fronte. Anche se è più lenta la crescita dei pazienti Covid in terapia intensiva (siamo a quota 8,2%).

Sotto osservazione anche Marche e Liguria – Non sta molto meglio il Lazio (184 casi settimanali ogni 100mila abitanti) con i ricoveri in area medica cresciuti al 12%. Anche qui le terapie intensive sono all’8% (dato cabina di regia, diverso da quello Agenas, più alto al 10 per cento). Situazione da monitorare anche in Liguria e nelle Marche dove le terapie intensive hanno superato (rispettivamente 11 e 14 per cento – dati cabina di regia) la soglia limite dei ricoveri. Mentre nei reparti ordinari il tasso di ospedalizzazione dei pazienti Covid è rispettivamente a quota 11 e 10 per cento.

ATTIVITÀ CONSENTITE SENZA/CON GREEN PASS “BASE”/”RAFFORZATO” DAL 6/12/2021 AL 15/1/2022
SPOSTAMENTI
UTILIZZO DI MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICO O PRIVATO DI LINEA – Aeri, treni, navi e traghetti; autobus e pullman di linea che collegano più di due regioni; autobus e pullman adibiti a servizi di noleggio con conducente, mezzi impiegati nei servizi di trasporto pubblico locale o regionale
                                                SENZA             CON GREEN PASS         CON GREEN PASS  
                                      GREEN PASS       “BASE”   RAFFORZATO”
Bianca
Gialla
Arancione
No
No
No




UTILIZZO DI MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICO NON DI LINEA – Taxi ed autovetture fino a nove posti, compreso quello del conducente, adibiti a servizio di noleggio con conducente, ad eccezione di quelli in servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale (cui si applica la disciplina relativa all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale di linea)

SENZA             CON GREEN PASS         CON GREEN PASS   GREEN PASS       “BASE”   “RAFFORZATO”

Bianca
Gialla
Arancione
SI
SI
SI




SPOSTAMENTI CON MEZZO PROPRIO – All’ interno del proprio comune

Bianca
Gialla
Arancione
SI
SI
SI




SPOSTAMENTI CON MEZZO PROPRIO – Verso altri comuni della stessa Regione

Bianca
Gialla
Arancione
SI
SI
SI*




SPOSTAMENTI CON MEZZO PROPRIO – Verso altre regioni/province autonome(*) solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune

Creato con Datawrapper

Friuli Venezia Giulia corre verso l’arancione – Intanto il Friuli Venezia Giulia, prima regione a passare in fascia gialla, prosegue la sua corsa verso l’arancione. I contagi sono 379 ogni 100mila abitanti, con picchi a Trieste (696) e Gorizia (394). E la situazione è grave sia sul fronte dei ricoveri in terapia intensiva (17%) che nei reparti ordinari (24%). Le soglie che fanno scattare l’arancione (rianimazioni al 20% e area medica al 30%) non sono lontane. Se il trend non si inverte è possibile il cambio di colore entro fine anno.

Green pass, pronta la super app per i controlli. Sì di Aifa al vaccino 5-11 anni


articolo di Nicoletta Cottone: https://www.ilsole24ore.com/art/super-green-pass-come-funziona-nuova-app-i-controlli-AEaolN0

Per i controlli arriva la versione aggiornata di VerificaC19, messa a punto da Sogei per validare i certificati

I punti chiave

Ecco come funziona l’app di controllo del super green pass

L’app VerificaC19 diventa super per controllare anche il green pass rafforzato. É tutto pronto alla Sogei per il debutto dell’app aggiornata di verifica. Proprio mentre è arrivato il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco al vaccino anti-Covid nella fascia 5-11 anni: i dati disponibili – rileva Aifa – dimostrano un elevato livello di efficacia e non si evidenziano al momento segnali di allerta in termini di sicurezza.

Super Green pass: Sogei ha rilasciato gli aggiornamenti: Intanto il super green pass riservato a vaccinati e guariti dal Covid sarà indispensabile dal 6 dicembre per bypassare alcune restrizioni legate alla corsa dei contagi da nuovo coronavirus. Le novità sono state illustrate in anteprima al Sole 24 ore dalla Sogei. Giovedì sera sono stati rilasciati gli aggiornamenti sugli store Apple, Google e Huawei ed è in atto il processo di review che dura circa 48 ore. Pronto in anticipo e operativo dopo il via libera del ministero della Salute.

Due tipologie di verifica per pass base o rafforzato: La prima operazione per chi ha già la app VerificaC19 è scaricare l’aggiornamento e scegliere la tipologia di verifica: quella di base per il tampone o quella rafforzata per la vaccinazione o guarigione dal Covid. Per controllare l’attendibilità di un super green pass si dovrà quindi optare per la “verifica rafforzata”, mentre per controllare il green pass standard si dovrà optare per la “verifica base” .

A quel punto non resta che scansionare il Qr code e attendere il responso: se la certificazione è valida compare “Certificazione valida in Italia e in Europa”, se non si è in regola con il pass compare la scritta “Certificazione non valida”. continua a leggere

Ecdc, tutta Ue rossa, zone gialle solo in Italia-Spagna


articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/12/02/ecdctutta-ue-rossazone-gialle-solo-in-italia-spagna-_ad29129d-a000-475a-93cc-0e6901be4687.html

In giallo solo 7 regioni del nostro paese. Le altre sono rosse o rosso scuro. In Spagna, gialla solo l’Estremadura

mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), 2 dicembre 2021. ANSA

Solo Italia e Spagna, nell’Ue, presentano aree di colore giallo, quindi a rischio ancora non elevato di contagio. Il resto dell’Unione è rossa o rosso scuro.
E’ quanto mostra la mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

In Italia sono gialle Piemonte, Toscana, Umbria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna: le restanti sono rosse, tranne Friuli Venezia Giulia e la provincia di Bolzano in rosso scuro.

In Spagna L’Estremadura è in giallo. continua a leggere

Zona gialla per il Friuli-Venezia Giulia da lunedì: scattano subito i divieti ai no vax


articolo: https://www.corriere.it/cronache/21_novembre_25/zona-gialla-friuli-decreto-d7b489b8-4dd7-11ec-aa55-94e0c30ae027.shtml?fbclid=IwAR3XiA666kbz_9jD89OiT2PQZj4WjvHsWr-QsYMasSxZT8ZyxbNZXYNT5q0

Il presidente Massimiliano Fedriga anticipa il decreto che nel resto d’Italia entra in vigore il 6 dicembre. Passa nella zona gialla anche la provincia di Bolzano

Il Friuli-Venezia Giulia entra in zona gialla da lunedì e fa scattare subito i divieti per i no vax. La decisione è stata presa dal presidente Massimiliano Fedriga e concordata con il governo. Il decreto che in tutta Italia entra in vigore il 6 dicembre viene applicato «per evitare confusione e soprattutto per fermare la curva epidemiologica in salita», come spiegano fonti della Regione. In queste ore si sta mettendo a punto il meccanismo per garantire i controlli.

In giallo anche la provincia di Bolzano. L’ordinanza sarà firmata domani dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Ristoranti, feste, discoteche solo al green pass “rafforzato” – Da lunedì in Friuli soltanto chi ha il green pass “rafforzato” (quindi guariti o vaccinati) potrà svolgere le seguenti attività: andare al ristorante al chiuso, assistere a spettacoli a cinema o a teatro, andare allo stadio e nei palazzetti dello sport, partecipare alle feste e alle cerimonie pubbliche, andare in discoteca.

Lavoro, autobus e treni al green pass “base”Chi invece ha il guariti o vaccinati (tampone molecolare valido 72 ore e tampone antigenico valido 48 ore) potrà svolgere le seguenti attività: andare al lavoro, andare in palestra, prendere i mezzi pubblici locali, prendere treni regionali e a lunga percorrenza, alta velocità, aerei.

I controlli – Il governo sta cercando di adeguare la App C19 ma non è scontato che ciò avvenga entro lunedì. Se il sistema non fosse ancora adeguato si procederà, almeno per i primi giorni, con le verifiche cartacee dei certificati.

Riassumendo:

Green pass “rafforzato” : per i Vaccinati e i guariti

Green pass “base” : per chi ha fatto il tampone molecolare valido 72 ore e tampone antigenico valido 48 ore

Covid, ecco quando una regione cambia colore: Friuli in giallo da lunedì ma varrà solo per i No Vax

articolo: https://www.repubblica.it/cronaca/2021/11/25/news/covid_colori_regioni-327732854/?ref=RHTP-BH-I324974103-P1-S1-T1

Ecco come le regioni potranno cambiare colore: entreranno in fascia gialla con 50 casi settimanali per 100 mila abitanti, con il 15% di posti letto occupati nei reparti Covid, e il 10% di posti letto occupati nelle terapie intensive.         

Si entra invece in fascia arancione con 150 casi ogni 100mila abitanti, il 30% di posti letto occupati nei reparti Covid e il 20% di posti letto occupati in terapia intensiva. Mentre le regioni entreranno in fascia rossa se avranno più di 150 casi per 100mila abitanti, il 40% dei posti letto occupati nei reparti Covid e il 30% dei posti letto occupati in terapia intensiva.

Le ospedalizzazioni – Oggi in Italia il tasso nazionale di occupazione delle terapie intensive è 6% mentre è all’8% quello dei reparti Covid, ma l’ospedalizzazione è in crescita. La situazione più critica è in Friuli Venezia Giulia, con il 18% dei posti letto occupati nei reparti Covid e con il 15% nei reparti di terapia intensiva. Segue la provincia autonoma di Bolzano.

L’incidenza – Quanto all’incidenza secondo Gimbe ci sono già 18 province oltre 150 casi su 100mila abitanti. Si tratta di Trieste (674), Gorizia (492), Bolzano (442), Forlì-Cesena (311), Padova (274), Rimini (249), Aosta (248), Ravenna (214), Treviso (213), Venezia (213), Vicenza (200), Pordenone (186), Udine (183), Fermo (172), Ascoli Piceno (166), Belluno (162), La Spezia (162) e Imperia (160).

Via libera al Super green pass dal 6 dicembre al 15 gennaio – ecc.


Speranza: ‘obbligo vaccinale per forze dell’ordine, prof e sanitari. Dal 1 dicembre terza dose agli over 18’

articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/11/24/green-pass-arrivano-le-nuove-misure.-le-regioni-mascherine-anche-allaperto_c81fdb11-544c-4a68-9876-a3c6fc692ac8.html

Ma la misura potrà essere prorogata. Certificazione verde base necessaria anche per alberghi, spogliatoi, trasporto pubblico locale e treni regionali. Le Regioni: ‘Mascherine anche all’aperto’.

Il Consiglio dei ministriha dato il via libera al decreto che rafforza le misure anti Covid con il Super Green pass. Il provvedimento è stato varato all’unanimità.

Sarà valido dal 6 dicembre al 15 gennaio, ma le misure potranno essere poi prorogate.

Il green pass “base” sarà obbligatorio dal 6/12 anche per: alberghi, spogliatoi per l’attività sportiva, trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale: lo spiegano fonti di governo al termine del Cdm che ha approvato il nuovo decreto con la stretta anti-Covid. Restano invariate le tipologie e la durata dei tamponi

LA CONFERENZA STAMPA -“La situazione è sotto controllo, siamo nella situazione migliore in Europa grazie alla campagna vaccinale che è stata un successo notevole“. Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa che ha ringraziato gli italiani per l’adesione alla campagna vaccinale.  “I nostri ricordi vanno ai morti, alla caduta dell’8% dell’economia, vanno alle attività chiuse, ai ragazzi in dad e non sono stati bene, alcuni di loro stanno ancora soffrendo, e soprattutto i ricordi della povertà. Quest’anno gli italiani hanno reagito, ora vogliamo conservare questa normalità, non vogliamo rischi“. Così il premier Mario Draghi in una conferenza stampa.  continua a leggere

Conferenza stampa del Presidente Draghi con i Ministri Gelmini e Speranza

Covid: Aosta, in arrivo l’obbligo della mascherina all’aperto

articolo: https://www.ansa.it/valledaosta/notizie/2021/11/24/-covid-aosta-in-arrivo-obbligo-mascherina-allaperto-_0eb652c0-b8ee-4d9c-931f-4e35536da56d.html

Il sindaco di Aosta Gianni Nuti ha annunciato un’ordinanza per rendere l’obbligatoria la mascherina anche all’aperto per tutti i fine settimana fino alla fine delle vacanze natalizie. continua a leggere

Covid, ecco perché le mascherine servono anche all’aperto

articolo: https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/fisica_matematica/2021/11/24/covid-ecco-perche-le-mascherine-servono-anche-allaperto-video_2d703aff-a19f-4e29-a825-138dae85eb66.html

In assenza di mascherine, una persona con Covid-19 può infettarne un’altra alla distanza di 2 metri, anche all’aperto.

How droplets spread in a coug

A ribadire che la trasmissione di questo virus è aerea e altamente casuale è lo studio dell’Università di Cambridge pubblicato sulla rivista Physics of Fluids. Una ricerca che avalla l’obbligo di indossare questo dispositivo nelle zone rosse come sta avvenendo in Alto Adige. continua a leggere

Oms: se il 95% della popolazione usasse la mascherina, salve 160.000 vite

articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/11/24/oms-se-in-europa-il-95-della-gente-usasse-la-mascherina-si-salverebbero-160.000-vite-_61f9498d-bada-4b70-8c02-5cb7db02a41f.html

Se in Europa il 95% della popolazione indossasse la mascherina si salverebbero 160.000 vite.

Lo ha detto a Sky news il direttore esecutivo dell’Oms, Rob Butler, sottolineando che la percentuale al momento è solo del 48%. continua a leggere

Arriva stretta sui no vax, le nuove misure in Cdm

articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/11/23/covid-cdm-green-pass-misure_b074460d-b3fc-4553-ba1d-7b2e5625cd9a.html

Arriva la stretta per contenere la quarta ondata del Covid: nelle prossime ore il Consiglio dei ministri varerà il decreto con le misure per evitare nuove chiusure, che con il Natale alle porte bloccherebbero la ripresa economica dell’Italia e darebbero un colpo mortale al turismo invernale, e per impedire che con l’aumento dei casi il sistema ospedaliero torni in sofferenza. continua a leggere

Alto Adige, aperto un secondo reparto Covid. Zona gialla ormai inevitabile


articolo: https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/cronaca/21_novembre_16/alto-adige-aperto-secondo-reparto-covid-zona-gialla-ormai-inevitabile-514aabde-46c3-11ec-a203-cfd277f314ab.shtml?fbclid=IwAR3QjzXhQIh8sZluotXGw14oOrn6c29T_IRrvbDGQOmeqSouv__oo3tWSaY

I contagi continuano a salire: manca un ricovero per far scattare le limitazioni della zona gialla. Focolaio a Malattie infettive per un infermiere positivo. Posti letto già saturi

Non ci sono decessi ma la situazione dei ricoveri è drammatica. Con 74 pazienti ricoverati nei reparti Covid e 9 in terapia intensival’Alto Adige ha ormai numeri da zona gialla che scatta con 75 ricoveri ordinari e 10 intensiviPer tamponare l’emergenza l’Asl ha aperto anche il quarto piano della nuova clinica dove sono state allestite altre postazioni subintensive. Ma nel reparto Covid è emergenza contagi: dopo che un infermiere è risultato positivo, tutto il personale di Malattie infettive è stato sottoposto a tampone e sono emersi altri due casi. Martedì 16 novembre verranno fatti altri test ma ormai si parla già di focolaio. Insomma, la Provincia autonoma di Bolzano — insieme a Friuli Venezia Giulia e Veneto in testa — si candida a ripristinare il sistema delle restrizioni.

Seimila persone in quarantenaIl bollettino delle ultime 24 ore non segnala decessi ma i nuovi positivi sono 233 a fronte di 833 tamponi. L’incidenza a 7 giorni è salita a quota 396 mentre i guariti sono solamente 101 tanto che il numero delle persone attualmente positive balza a 3.274. In quarantena invece si contano oltre 6.300 persone. Dati impressionanti che fanno capire come l’Alto Adige sia in piena quarta ondata. E tra i positivi c’è anche un ragazzino figlio di genitori non vaccinati attualmente ricoverato in pediatria: non è grave ma rimane in osservazione. Come rimangono in osservazione i bambini che, dopo il Covid, hanno sviluppato la sindrome di Kawasaki. In reparto però ci sono tantissimi bambini con diagnosi di bronchiolisi e sindromi respiratorie ma non collegate al Covid. A Bolzano si viaggia al ritmo di 30 contagi al giorno quando fino a due settimane fa erano solamente otto, ma a preoccupare è soprattutto la val Venosta dove si registrano focolai in quasi tutti i comuni, in particolare Silandro, Lasa e Laces. continua a leggere

Zona gialla, quattro regioni a rischio a novembre


articolo: https://www.corriere.it/politica/21_novembre_16/zona-gialla-quattro-regioni-rischio-novembre-5ab9fb98-465a-11ec-9a24-28e7c2e627b2.shtml

In quattro regioni preoccupano i dati sull’andamento dell’epidemia: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Liguria e Valle d’Aosta, più Bolzano. Il contagio è in «grave peggioramento» secondo l’Associazione italiana di epidemiologia

Il Friuli-Venezia Giulia rischia di andare in zona gialla già lunedì 22 novembreVeneto Provincia di Bolzano corrono il medesimo rischio per il lunedì successivo. Il contagio potrebbe crescere vorticosamente anche in Liguria e Valle d’Aosta. Tra due settimane, secondo l’Associazione italiana di epidemiologia, che rileva «una situazione epidemica in grave peggioramento», in tutte e cinque queste regioni si potrebbe superare il livello di guardia di 250 positivi su 100 mila abitanti.

Cifre da zona rossa, fino a un anno fa. Ma che ora vanno incrociate con il numero di ricoveri. In altre otto regioni il contagio accelererebbe fino a 150 positivi su 100 mila abitantioggi la media nazionale è 78. Previsioni a parte, al momento il primo passaggio, in giallo, rischia di essere imminente per il Friuli: l’incidenza settimanale è già a quota 233, i letti occupati sono oltre la soglia di allarme in intensiva (11%) e pericolosamente vicini al livello di guardia negli altri reparti (13%).

Più grave la situazione relativa al contagio in Alto Adige: l’incidenza settimanale è addirittura sopra 300 e negli ultimi giorni sono salite le percentuali di ricoverati Covid, raggiungendo l’8% in intensiva e il 13% in area medica. Altro osservato speciale è poi il ben più popoloso Veneto, terza regione per incidenza settimanale (115,3) con percentuali di posti letto occupati ancora sotto soglia (6% in rianimazione, 4% in area medica).

«Passeremo anche in zona rossa se non si fermano i contagi — avverte però il governatore veneto, Luca Zaia siamo preoccupati per questo incremento lento e inesorabile. Per fortuna gli ospedali non sono pieni grazie ai vaccini. Ma nel giro di due settimane, stando alle proiezioni, rischiamo di avere cento persone in intensiva».

Zona gialla o, peggio, arancione, significa il ritorno delle restrizioni: mascherine all’aperto e limite di 4 commensali a tavola nei locali, nel primo caso; chiusure, nel secondo. E il riflesso delle restrizioni sull’economia locale preoccupa Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli: «Siamo a un passo dalla zona gialla. Il passaggio alla zona arancione sarebbe drammatico: è una cosa che non possiamo far pagare a quanti si sono disciplinatamente vaccinati» continua a leggere

Zona gialla, le regioni a rischio: l’incidenza in Italia sale a 78


articolo: https://www.corriere.it/cronache/21_novembre_12/covid-incidenza-contagi-italia-e051bb68-4391-11ec-a435-e4aaec2a817d.shtml?fbclid=IwAR1C7-TYpVP3UWExRQ4wxCpmFuzZt4RBWYKnSZkngkBp2NsllLT09bgHrxo

Preoccupa la situazione di Calabria e Marche. Critica la situazione della Provincia di Bolzano, anche se le terapie intensive restano sotto la soglia critica

La Regione che sta peggio è il Friuli Venezia Giulia con 233 casi settimanali su 100mila abitanti e il 10,9% di posti occupati in terapia intensiva e sotto soglia soltanto l’area medica con il 9,9%. Se l’evoluzione della curva verso l’alto non si ferma rischia di andare in giallo prima di Natale.

Soltanto quattro regioni (BasilicataPugliaSardegna e Molise) sono sotto i 50 casi.

Rischia il Friuli Venezia Giulia, ma anche la Calabria e le MarcheQueste ultime hanno 88,1 casi il 10% dei posti occupati in terapia intensiva, il 7,2% in area medica.

A preoccupare è la risalita veloce della curva epidemica tutta Italia. La scorsa settimana l’incidenza nazionale era pari a 53, ora è a 78La media di occupazione dei posti in ospedale rimane ancora molto sotto soglia ma è importante frenare la corsa del virus.

Molto critica la situazione della Provincia autonoma di Bolzano con 316,3 casi e il 13,6% di posti occupati in area medica anche se resistono le terapie intensive che sono al 6,3%.

La Lombardia ha il 56,8 casi settimanali il 6,4% di posti occupati in area medica e il 2,9% in terapia intensiva. Il Lazio a 89,7 casi l’8,3% di area medica.

Il Veneto ha 115,3 casi, l’Emilia-Romagna 87,7 e la Sicilia 66,6 la Toscana 71,9.

La norma in vigore decreta il passaggio da zona bianca a zona gialla con l’incidenza settimanale oltre 50 casi il 10% dei posti occupati in terapia intensiva e il 15% in area medica.

Covid, incidenza e occupazione delle terapie intensive : la tabella Regione per Regione

articolo: https://www.corriere.it/politica/21_novembre_12/indicatori-decisionali-a471e79c-438e-11ec-a435-e4aaec2a817d.shtml

Il monitoraggio settimanale: preoccupa la situazione di Friuli Venezia Giulia, Marche e Calabria. Critica la situazione della Provincia autonoma di Bolzano

Coronavirus in Lombardia, positivi in aumento: 


articolo: https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/11/06/news/coronavirus_lombardia_contagi_tamponi_no_green_pass_no_vax-325250910/

Coronavirus in Lombardia, positivi in aumento: “Ma è l’effetto dei tamponi dei No Green Pass”

Più controlli portano a un aumento dei casi, Rt sopra la soglia critica, ma non c’è allarme in regione. La Vecchia: “La terza dose è fondamentale”

L’Rt, il parametro che racconta quanto velocemente corre il contagio, al momento è a 1,2. Sopra quella soglia critica dell’1 che, fino a prima dell’inizio della campagna vaccinale, avrebbe fatto tremare. Ma che adesso descrive una situazione che, seppur da tenere sotto controllo, non è ancora a livelli d’allarme, con un’incidenza della malattia che è di 34 casi ogni 100 mila abitanti, lontana dalla soglia dei 50 fissata dagli esperti come potenzialmente critica. Eccola, la nuova fotografia dell’epidemia di Covid 19 in Lombardia: ieri la cabina di regia nazionale ha pubblicato il suo monitoraggio settimanale. E la situazione della regione, seppur con un aumento di casi – ieri le nuove diagnosi sono state 840 su 114 mila tamponi, lo 0,73 per cento – non desta ancora allarme. Nonostante i casi segnalati all’Istituto superiore di sanità in una settimana (3.435) e i nuovi focolai attivi (379), gli esperti della cabina di regia non ritengono infatti quella lombarda come una situazione a rischio.

Del resto, il quadro oggi è lontanissimo dallo stesso periodo dell’anno scorso: in questi giorni, nel 2020, la Lombardia entrava (di nuovo) in zona rossa. E aveva 112.534 persone positive al virus, di cui 5.840 ricoverate. Oggi che siamo all’88,7 per cento di lombardi vaccinati con doppia dose, la situazione è radicalmente diversa, con 10.556 pazienti positivi, di cui 384 ricoverati: ieri le ospedalizzazioni hanno segnato un aumento dei posti occupati nei reparti Covid – più sei – ma una leggerissima flessione in Intensiva (meno uno). In aumento di sette, invece, il conteggio delle vittime, giunte a quota 34.194. “Ma il numero dei decessi – spiega Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’università Statale – è da considerarsi l’ultimo indicatore da valutare. I dati da tenere sotto controllo sono quelli relativi ai contagi. Che sono sì in aumento, ma a causa dell’effetto “Green Pass”, che ha fatto crescere il numero di tamponi giornalieri. Questo ha comportato anche un incremento dei casi noti: in Lombardia la media settimanale è salita del 30 per cento tre settimane fa, del 20 due settimane fa e del 18 negli ultimi sette giorni. Un aumento che però non si riflette nel numero di posti occupati in Intensiva. E che sul fronte dei letti occupati nei reparti Covid ha causato una crescita del 9 per cento due settimane fa, e del 10 nell’ultima settimana“.

La chiave per tenere sotto controllo la situazione rimane quella della vaccinazione: a ieri sera in Lombardia gli over 60 che hanno già prenotato la terza dose erano 442.973 (363 mila le somministrazioni già avvenute). “La terza dose è fondamentale – rimarca La Vecchiaperaltro, considerando i dati che arrivano da Israele, e visto che abbiamo a disposizione moltissime dosi, secondo me si può accelerare. Facendo scendere a quattro-cinque mesi il periodo fra la seconda e la terza somministrazione“.

Tredici regioni sopra la soglia di contagio, ma l’Italia rimane bianca


articolo: https://www.corriere.it/cronache/21_novembre_06/tredici-regioni-sopra-soglia-contagio-ma-l-italia-rimane-bianca-52fb9530-3ee7-11ec-962b-eeb23879ffbb.shtml?refresh_ce

Livello critico per Friuli Venezia Giulia, Calabria e provincia di Bolzano. Peggiora il Lazio

L’Italia rimane tutta in zona bianca nonostante la risalita dei contagi. Ma ci sono quattro regioni che hanno parametri alti e se la curva epidemiologica continuerà a risalire rischiano di cambiare fascia prima di Natale. Anche perché oltre all’incidenza dei nuovi positivi su 100mila abitanti a preoccupare sono le occupazioni dei posti in area medica e in terapia intensiva.

I parametri – Il passaggio dalla zona bianca a quella gialla avviene sulla base di tre parametri: l’incidenza settimanale di nuovi positivi deve superare i 50 casi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione in area medica deve essere oltre il 15%, il tasso di occupazione in terapia intensiva deve essere oltre il 10%. Il passaggio in zona gialla prevede l’obbligo di mascherina anche all’aperto. L’Italia rimane tutta bianca perché sia il tasso di occupazione in area medica che le terapie intensive sono sotto la soglia di rischio. I dati in dettaglio danno lo spaccato di cosa sta succedendo nel Paese.

Friuli Venezia Giulia, Bolzano e CalabriaIl Friuli Venezia Giulia è la regione con i dati peggiori: l’incidenza dei nuovi casi è pari a 139,6 e l’occupazione dei posti in terapia intensiva è 9,1%. La situazione in area medica rimane abbondantemente sotto la soglia critica perché è al 7,7% ma l’attenzione rimane comunque alta. Molta preoccupazione anche per la provincia autonoma di Bolzano dove ci sono ben 189,1 casi settimanali e l’occupazione in area medica è all’11,6% anche se è confortante il dato delle terapie intensive che è 3,8%. La Calabria ha un’incidenza di 52,5, posti occupati per il 10,2% e terapie intensive al 4,7%. Continuano a salire i casi nel Lazio che ha registrato un’incidenza di 63 nuovi positivi ma la situazione dei ricoveri è sotto controllo perché nei reparti c’è un’occupazione pari al 7% e in terapia intensiva è al 4,8%.

Le tredici regioni – Sono tredici le regioni che hanno superato i 50 casi settimanali. Calabria (52,5%), Campania (56,9), Emilia Romagna (56,1), Friuli Venezia Giulia (139,6), Lazio (63), Liguria (52,1), Marche (50,2), provincia autonoma di Bolzano (189,1), provincia autonoma di Trento (63), Sicilia (51,7), Toscana (57,7), Umbria (51,4), Veneto (75,3).

Bene Lombardia e Piemonte – Molto buoni sono invece i numeri relativi alla Lombardia: 34 casi settimanali, 5,2% posti occupati in reparto, 3,2% in terapia intensiva. Va bene anche in Piemonte con 38 nuovi contagi, con 3,5 % in area medica, 3,3% in terapia intensiva.

Covid: nella mappa Ecdc il nord Italia verde, tranne Veneto ed Emilia Romagna


articolo: https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2021/10/14/covidin-mappa-ecdc-nord-italia-verde-tranne-veneto-e-e-r_159b1e7e-9dd9-478a-90dd-e3162836a929.html

In rosso resta tutta la Germania. Salgono i contagi in Romania e Bulgaria

Mappe Ecdc con tassi casi Covid. Dati aggiornati al 7 ottobre 2021

Quasi tutto il Nord-Italia, con l’eccezione di Veneto, Emilia Romagna e provincia di Bolzano, è in verde nella mappa aggiornata sull’incidenza del Covid in Europa, curata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). In Italia, ma anche in Francia e Spagna, le aree con bassa incidenza di nuovi contagi sono sempre più numerose. In rosso resta tutta la Germania. Le regioni dove la situazione è più seria, invece, si trovano in Slovenia, Romania, parte meridionale della Bulgaria e Repubbliche baltiche. Romania e Bulgaria sono i paesi Ue con i tassi di vaccinazione più bassi.

Covid: i sette sintomi che (tutti insieme) predicono l’infezione e rendono necessario il tampone


articolo: https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/21_settembre_28/covid-sette-sintomi-che-tutti-insieme-predicono-l-infezione-rendono-necessario-tampone-dc24825e-204c-11ec-924f-1ddd15bf71fa.shtml?fbclid=IwAR2LRnnFw6-jaPop-LDucCaXErABpT_It2NvjEz15oqaTS_Kxc3wxHpi-rY

Un nuovo studio dell’Imperial College di Londra su più di un milione di persone ha scoperto che ci sono segnali da Covid che — quando compaiono insieme — danno positività al tampone nel 70-75% dei casi. L’indicazione per le linee guida

Quali sintomi dovrebbero spingermi a fare un tampone per diagnosticare un’eventuale infezione da Covid-19? Sono sette principali e ci devono essere tutti insieme. O meglio, se sono tutti presenti, la probabilità di avere esito positivo al tampone per il coronavirus è del 70-75%.

Lo studio e i dati – Lo ha stabilito una ricerca appena pubblicata sulla rivista PLOS Medicine condotta da studiosi dell’Imperial College di Londra su 1.147.345 volontari con dati raccolti in 8 cicli di test condotti tra giugno 2020 e gennaio 2021 nell’ambito dello studio «Real-time Assessment of Community Transmission-1» (REACT-1). I risultati dei tamponi effettuati su queste persone sono stati confrontati con i sintomi che si erano (eventualmente) manifestati una settimana prima del test con la PCR.

Le linee guida e i sette sintomi – Sette sintomi, cioè perdita o cambiamento dell’olfatto, perdita o cambiamento del gusto, febbre, tosse persistente, brividi, perdita di appetito e dolori muscolari sono stati associati — quando percepiti insieme — a tampone positivo. I primi 4 di questi sintomi sono attualmente utilizzati nel Regno Unito per determinare l’idoneità per ricevere un tampone. «Al fine di migliorare i tassi di positività al tampone molecolare e di conseguenza di migliorare il controllo della trasmissione del virus, proporremmo di estendere la lista dei sintomi usati come triage a tutti e 7 i sintomi che abbiamo identificato», affermano gli autori. Il pericolo, continuano gli scienziati, è che «molte persone con Covid non verranno testate — e quindi non si autoisoleranno —- perché i loro sintomi non corrispondono a quelli utilizzati nelle attuali linee guida sulla salute pubblica per aiutare a identificare le persone infette».
La difficoltà di diagnosi del coronavirus ci accompagna dall’inizio della pandemia: i sintomi sono spesso gli stessi di altre forme influenzali. «Comprendiamo che sono necessari criteri di test chiari e che includere molti sintomi che si trovano comunemente in altre malattie (come l’influenza stagionale) potrebbe rischiare che le persone si autoisolino inutilmente. Spero che i nostri risultati sui sintomi più diffusi contribuiscano a ottimizzare il rilevamento delle persone infette», concludono da Londra. continua a leggere

Variante Delta del Covid, dai sintomi al ruolo dei vaccini: cosa sappiamo

Covid bambini, sintomi: con febbre, tosse o raffreddore è bene fare il tampone?

Basilicata in rosso nelle mappe Covid aggiornate dell’Ecdc


articolo: https://www.ansa.it/basilicata/notizie/2021/09/02/basilicata-in-rosso-nelle-mappe-covid-aggiornate-dellecdc_d2af5cd1-8e38-4d3e-a7bd-aa4e6079b912.html

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

(ANSA) – Bruxelles, 02 settembre 2021

Lazio in rosso e la Campania che torna in giallo sono le principali novità per l’Italia nell’aggiornamento settimanale della mappa sull’incidenza del Covid nell’Ue. Basilicata, Calabria, Marche, Sardegna, Sicilia e Toscana restano colorate in rosso.

In un foto da Twitter la mappa sull’incidenza del Covid nell’Ue, 2 settembre 2021. i

Stando alla carta curata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) al momento le regioni europee con più alto numero di contagi in rapporto alla popolazione (in rosso scuro) sono la Corsica e il Sud della Francia, e la parte nord-occidentale dell’Irlanda.
Il Belgio è interamente in rosso sulla mappa aggiornata dell’Ecdc. Dopo Bruxelles e la Vallonia, ora sono le Fiandre a passare a questo colore. In rosso sono anche Francia e Paesi Bassi, mentre la Germania è divisa tra il rosso e l’arancione.
Il Granducato del Lussemburgo è in arancione. Solo pochi paesi dell’Europa orientale hanno ancora zone verdi, come Polonia, Ungheria Repubblica Ceca, Slovacchia e gran parte della Romania. Questi cambiamenti di colore hanno un impatto sui viaggi, precisa il quotidiano belga Le Soir. Le persone che ritornano da una zona rossa nell’Unione Europea che non hanno un certificato di vaccinazione, un certificato di guarigione o un recente test Pcr negativo dovrebbero sempre essere testate al loro ritorno. (ANSA).

Covid, morto a 46 anni vigile del fuoco in servizio a Napoli: «Ha perso la battaglia più dura»


articolo: https://www.leggo.it/italia/cronache/maurizio_femina_morto_covid_vigile_fuoco_napoli_20_agosto_2021-6148456.html

«Vigile del fuoco e maratoneta, ha lottato per mesi il nostro Maurizio Femina, 46 anni. Ieri sera ha perso la battaglia più dura contro il Covid. Alla sua famiglia e ai vigili del fuoco del comando di Napoli il cordoglio del capo Dipartimento Lega e del capo del Corpo Parisi». Lo scrivono su Twitter i Vigili del fuoco.

Pistoia: cinque pazienti contagiati in corsia, il Covid l’ha portato l’infermiera non vaccinata


articolo: https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/21_agosto_20/pistoia-cinque-pazienti-contagiati-corsia-covid-l-ha-portato-l-infermiera-non-vaccinata-1c626488-0182-11ec-bc7e-4a077250f551.shtml

È solo l’ultimo caso di sanitari no vax che contribuiscono alla diffusione del virus. Nell’Asl Centro 3.700 gli operatori non in regola

Un’infermiera non vaccinata contagia cinque pazienti del reparto di chirurgia dell’ospedale San Jacopo di Pistoia. È solo l’ultimo caso di sanitari no vax che contribuiscono alla diffusione dell’epidemia tra le persone più fragili, i ricoverati negli ospedali. E mentre l’Asl Toscana Centro annuncia di aver avviato accertamenti sul caso, il dipartimento di Prevenzione continua a lavorare per censire tutti i casi di sanitari non vaccinati. Un lavoro che dovrebbe concludersi, per poi arrivare alle relative sospensioni, entro la fine di agosto: «Stiamo lavorando col massimo sforzo per riuscire a farcela entro il 31», dice il direttore Renzo Berti.

Erano 9.400 le persone nell’Asl Centro non in regola con la legge sull’obbligo vaccinale secondo i riscontri compiuti dalla Regione nelle settimane scorse. Quell’elenco è stato tuttavia sfrondato visto che circa 2.000 persone sono risultate già prenotate per la somministrazione della prima dose e altre 1.750 sono state riconosciute non dover ottemperare all’obbligo in quanto non strettamente sanitari (come ad esempio i giardinieri o i cuochi che lavorano negli ospedali). Ne sono rimaste quindi circa 5.650. L’Asl Centro ha così fatto partire 4.400 Pec e 1.250 raccomandate agli interessati. Per il momento sono arrivate 2.400 risposte alle Pec, con circa 1.900-2.000 persone che si sono messe in regola (si erano già vaccinate, hanno prenotato o hanno presentato un certificato medico valido che giustifichi la necessità di non vaccinarsi a causa di una patologia). Sono invece 400 le risposte arrivate alle raccomandate, ancora però da valutare. Ad oggi restano quindi, nella sola Asl Centro, circa 3.700 sanitari che non sono in regola o la cui posizione deve essere ancora verificata. continua a leggere

Rt scende ancora a 1,1 contro 1,27 di una settimana fa


articolo: https://www.repubblica.it/cronaca/2021/08/20/news/rt_scende_ancora_a_1_1_contro_1_26_di_una_settimana_fa-314649477/?ref=RHTP-BH-I0-P1-S1-T1

Tutta Italia resta in zona bianca, la Sicilia si salva dal giallo. L’incidenza settimanale per 100mila abitanti il leggera crescita, passa da 73 a 74

Scende ancora e si attesta ad 1,1 l’Rt che la scorsa settimana era ad 1,27. L’ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane (il 6 agosto era ad 1,56) e porta l’indice di trasmissione del virus vicino all’1. E’ il risultato del monitoraggio della Cabina di regia. Nessuna Regione cambia colore. La Sicilia che era la più a rischio quindi evita il giallo per pochissimo, perché l’occupazione dei letti di terapia intensiva è di poco sotto il 10%. L’incidenza è sopra la soglia dei 50 casi per 100mila abitanti ed in leggero aumento (è passata da 73 a 74) segno che si potrebbe essere vicini al picco di questa ondata.

Sono 18 le Regioni classificate a rischio moderato mentre per tre il rischio è basso. Gli esperti invitano a proseguire con la vaccinazione e invitano le amministrazioni locali a non ridurre l’attività di tracciamento. C’è infatti una “elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici“, che vanno tenuti sotto controllo.

L’attuale impatto della malattia sui servizi ospedalieri è limitato – scrivono gli esperti – tuttavia i tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento. La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica“.

Green Pass, la conferenza stampa dei ministri Speranza, Bianchi e Giovannini


Green Pass, la conferenza stampa dei ministri Speranza, Bianchi e Giovannini

Green pass dal 6 agosto: dove e per cosa sarà obbligatorio


https://www.ilgiorno.it/cronaca/green-pass-6-agosto-1.6658158

La certificazione verde Covid-19 servirà per entrare in determinati luoghi pubblici. Tutte le informazioni

Milano, 3 agosto 2021 – Il conto alla rovescia è partito. Da venerdì 6 agosto il Green pass diventerà obbligatorio per fare una serie di cose. Vediamo come funzionerà e cosa potrebbe cambiare nelle prossime settimane.

Come ottenere il Green pass

Esistono tre modi per ottenere il Green pass: dopo una dose di vaccino, dopo un test negativo o dopo essere guariti dal Covid. In tutti i tre casi si ottiene un codice con cui è possibile scaricare un Qr CodeIl modo migliore per conservarlo è scaricarlo sullo smartphone: si può fare sul sito dedicato, sull’app Io oppure su Immuni. Se invece si preferisce averlo in formato cartaceo basta recarsi con tessera sanitaria in farmacia, dal medico di base o dal pediatra di libera scelta. Non tutti i Green pass sono uguali. Quello che si ottiene con un tampone negativo è valido solo per 48 ore, quello che si ottiene dopo la guarigione dura 6 mesi e quello che arriva dopo la prima dose di vaccino è utile solo in alcuni casi. 

Green pass, cosa fare se non si ottiene (o si smarrisce) il codice

Dove usare il Green passIl decreto Covid del 22 luglio, approvato dal governo, prevede che il Green pass diventi obbligatorio dal 6 agosto per accedere a una serie di luoghi ed eventi. Al momento si richiede solo quello che arriva dopo la prima dose, quello che arriva dopo la guarigione o quello che garantisce di aver fatto un tampone con esito negativo. Ecco dove sarà necessario esibire la Certificazione verde Covid-19

  • Servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso
  • Spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi
  • Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre
  • Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso
  • Sagre e fiere, convegni e congressi
  • Centri termali
  • Parchi tematici e di divertimento
  • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso (esclusi i centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione)
  • Attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò
  • Strutture sanitarie e Rsa
  • Concorsi pubblici

Visite nelle Rsa, nuove regole: “7 giorni su 7 per 45 minuti con Green pass”

Green pass obbligatorio: tutte le regole dal 6 agosto

Bambini, non obbligatorio sotto i 12 anniIl Green pass non è obbligatorio per i bambini sotto i 12 anni, anche se l’età minima per ottenere il Green pass è 2 anni. Dunque, i bambini dai 2 ai 6 anni possono richiedere il Green Pass senza fare il tampone. Dai 6 ai 12 anni, invece, per ottenerlo serve un  tampone negativo o la certificazione di avvenuta guarigione. Il Green Pass resta un documento facoltativo fino ai 12 anni e non è obbligatorio per accedere ai luoghi al chiuso. Per gli spostamenti internazionali le regole variano a seconda del Paese. Dai 12 ai 17 anni, invece, se non si ha il Green Pass sarà necessario esibire un tampone negativo per accedere a uno qualsiasi dei locali sopra elencati. 

Esenzione Green pass: chi potrà averla

Chi controlla il Green pass e le multe – Sono i titolari o i gestori dei servizi e delle attività per i quali è introdotto l’obbligo del green pass a verificare il possesso di idonea certificazione. In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente.Con sconto del 30% se si paga entro 5 giorni. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

Un altro decreto in arrivo – Ma le limitazioni non finiscono qui. Il governo Draghi dovrà decidere entro questa settimana sul Green pass per i mezzi pubblici e per l’accesso alle scuoleVisto che questo tema ha aperto diversi fronti di opposizione, anche dalle forze di maggioranza, la decisione è stata rimandata di qualche giorno. Gli obiettivi sono comunque due. Il primo, prioritario per l’esecutivo e ribadito sia dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sia dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, riportare in classe tutti gli studenti a settembre; il secondo, evitare che il ritorno dalle vacanze si trasformi in un’ondata di nuovi contagi e ospedalizzazioni. E dunque intervenire sui trasporti a lunga percorrenza treni, aerei e navi – introducendo l’obbligo del green passmolto probabilmente dalla seconda metà di agosto. 

Green pass per scuola e trasporti: nuovo decreto in arrivo

Green pass obbligatorio su treni, aerei e navi: le regole del decreto per i trasporti


articolo di Fiorenza Sarzanini: https://www.corriere.it/cronache/21_luglio_31/green-pass-obbligatorio-treni-aerei-navi-regole-decreto-trasporti-c4c43b48-f213-11eb-9a1b-3cb32826c186.shtml

Il green pass sarà obbligatorio anche su treni, aerei e navi? E per metropolitana e autobus? Da quando? E chi controllerà? Le ipotesi e le prime certezze sul decreto che arriverà la prossima settimana

Green pass per navi, aerei e treni a lunga percorrenza, accesso libero su autobus, tram e metropolitane. È questa la linea del governo in vista del decreto che dovrà essere approvato la prossima settimana.

Rimane da decidere la data in cui scatterà l’obbligo per i viaggi. Una scelta che sarà fatta dalla cabina di regia che sarà convocata martedì o mercoledì.

Che cosa succede il 6 agosto – Il decreto già varato che impone l’obbligo di green pass per tutte le attività al chiuso, compresi ristoranti e bar per la consumazione al tavolo, entra in vigore il 6 agosto

Qui le istruzioni su come scaricare il green pass.

L’intenzione del governo è quella di uniformarsi anche per il settore dei trasporti e quindi consentire l’ingresso su treni, navi e aerei soltanto a chi possiede la certificazione verde. La Lega è contraria e ha chiesto almeno lo slittamento a fine agosto. La decisione sarà dunque presa sulla base dell’analisi dei contagi e soprattutto della tenuta dei reparti ospedalieri, aree mediche e terapie intensive.

Che cosa cambierà per treni, aerei e navi – Si potrà salire a bordo soltanto con il certificato che attesta la prima dose di vaccino fatta almeno 15 giorni prima, la guarigione dal Covid 19 nei sei mesi precedenti, l’esito negativo di un tampone molecolare, antigenico o salivare nelle precedenti 48 ore.

Chi controllerà? – La verifica del green pass viene fatta al momento di salire a bordo dal personale, proprio come avviene attualmente per i documenti di imbarco e di identità. Chi dovesse esibire un certificato contraffatto subirà la multa e sarà denunciato. Il green pass servirà anche al tracciamento qualora dovesse essere accertata la positività di uno dei passeggeri.

Il green pass serve anche per autobus e metropolitane? – Al momento non sono previsti controlli su autobus e metropolitane anche perché sarebbe impossibile effettuare i controlli. Il governo ha chiesto invece alle Regioni un piano dettagliato sul potenziamento dei mezzi pubblici che potrebbe essere discusso questa settimana insieme al piano per la ripresa della scuola.

Quale capienza massima ci sarà sui mezzi pubblici? – Secondo il Cts la capienza all’80 per cento non è sufficiente a garantire il distanziamento su bus e metropolitane, dunque in vista della riapertura delle scuole che, ha assicurato il premier Mario Draghi, dovrà essere in presenza bisogna aumentare il numero delle corse.

Latina, focolaio Covid in un camping a Fondi: 9 contagi. Parte lo screening su 560 persone


articolo: https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/21_luglio_28/covid-focolaio-un-camping-fondi-9-contagi-parte-screening-560-persone-9709c558-ef6e-11eb-9f04-73cbb9ab1451.shtml

Si tratta di 500 ospiti e 60 operatori che collaborano con la struttura ricettiva del comune rivierasco. In zona difficile far rispettare le ordinane anti assembramenti

Indici di contagio in crescita nei comuni rivieraschi della provincia di Latina. Individuato nel sud pontino un focolaio presso un camping nel comune di Fondi. La struttura affacciata sul mare conta i primi nove contagiati, con una velocità di diffusione che fa pensare alla temuta variante Delta.

La Asl di Latina ha disposto nella giornata di oggi, mercoledì 28 luglio, lo screening di massa sui circa 500 ospiti e 60 collaboratori della struttura: le persone positive al tampone rapido saranno subito sottoposte al molecolare. Cresce il timore per l’aumento dei contagi anche in considerazione del mancato rispetto delle ordinanze anti assembramento (e per l’uso delle mascherine) emanate in particolare a San Felice Circeo e Ponza, località gettonatissime dai giovani i cui comportamenti appaiono difficili da contenere. continua a leggere

La sorella di Cristiano Ronaldo ha il Covid: è in ospedale


articolo: https://www.repubblica.it/sport/calcio/2021/07/27/news/sorella_ronaldo_positiva_covid_ospedale-312017374/


La sorella di Cristiano Ronaldo, Katia Aveiro, è in ospedale per il Covid. Positiva al Covid dallo scorso 17 luglio, è ricoverata da venerdì scorso. A renderlo noto è lei stessa, su Instagram, “per rispetto verso chi mi segue – scrive – e si prende cura di me e dei miei. A causa del maledetto virus mi è venuta la polmonite e sono stata ricoverata“. Si trova all’ospedale di Funchal, capitale dell’arcipelago di Madeira, Portogallo.

Sto reagendo bene, ho miglioramenti visibili ogni giorno che passa“, aggiunge invitando i suoi followers a prendersi cura di loro: “vitamine, gioia, pace e voglia di vivere – conclude – il sistema immunitario ringrazia e previene tanto“.

L’app per i controlli sul Green Pass: come avere VerificaC19, come funziona, quali sono le multe


articolo: https://www.repubblica.it/tecnologia/2021/07/26/news/green_pass_obbligatorio_al_chiuso_in_italia_come_averlo_come_funziona_l_app_per_verificarlo_quali_sono_le_multe-311823798/

L’applicazione si può scaricare regolarmente dagli Store di Apple e Google. Ma potranno usarla solo le forze dell’ordine e i cosiddetti soggetti verificatori e solo per consentire l’accesso a eventi, manifestazioni, locali


Dal 6 agosto il cosiddetto Certificato Verde diventa obbligatorio anche in Italia per l’accesso ad alcune attività commerciali al chiuso (come ristoranti, musei, teatri, cinema e così via) e dallo stesso giorno scattano anche i controlli.

Come funziona l’app per le verifiche
I controlli saranno effettuati attraverso la app VerificaC19 (qui i link per scaricarla per iOS e Android), sviluppata dal ministero della Salute attraverso Sogei: consente di leggere il Qr Code del Green Pass e ne mostra l’effettiva autenticità e validità, insieme con nome, cognome e data di nascita dell’intestatario.

Il processo di verifica si articola in 3 fasi:

  • il verificatore richiede la Certificazione all’interessato, che la mostra in formato digitale (attraverso le app Immuni o IO o anche solo come foto) oppure cartaceo;
  • l’app legge il Qr Code, ne estrae le informazioni e procede con il controllo di autenticità attraverso la verifica della firma digitale;
  • al termine del processo, l’app mostra graficamente al verificatore l’autenticità validità della Certificazione.

Eventualmente, il verificatore può chiedere un documento di identità alla persona controllata per accertare la corrispondenza dei dati anagrafici presenti nel documento con quelli visualizzati dall’app; tutti i dati sensibili contenuti nel Green Pass non vengono memorizzati dall’app VerificaC19 per rispetto della privacy. 

Chi farà i controlli
L’app può essere utilizzata solo dai cosiddetti soggetti verificatori, cioè da chi “è deputato al controllo delle Certificazioni Verdi Covid-19”, che sono le persone che “erogano servizi per fruire dei quali è prescritto il possesso del Green Pass” e “gli organizzatori di eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso della medesima certificazione”. In parole povere, per esempio: se si vuole cenare in all’interno in un ristorante, sarà il personale del ristorante a potere (e dovere) controllare il Green Pass. Ovviamente, queste verifiche possono essere fatte anche dalle Forze dell’ordine. 

Come si ottiene il Green Pass – Il Green Pass si può avere 15 giorni dopo la prima dose di vaccino (in questo caso è valido sino alla seconda), dopo la seconda dose di vaccino (resta valido 9 mesi), con il certificato di guarigione dalla Covid-19 (resta valido 6 mesi) oppure anche con l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. La procedura prevede che quando il Qr Code abbinato al Green Pass è pronto, la persona riceva via mail o con un sms un codice per scaricarlo: va inserito, insieme con i dati della tessera sanitaria, sull’app Immuni (al cui interno verrà conservato) oppure in questa pagina, da dove si può eventualmente stampare.
Che cosa succede in caso di violazioni – Le multe per chi non rispetta l’obbligo di avere (e verificare) il Green Pass vanno da 400 a 1000 euro e sono sia per l’esercente sia per il cliente; inoltre, se la violazione viene ripetuta per 3 volte in 3 giorni diversi, l’esercizio commerciale rischia la chiusura da 1 a 10 giorni.

A chi non è richiesto il Green Pass e dove non serve – Al momento la Certificazione Verde non è necessaria pechi ha meno di 12 anni, che può entrare ovunque, anche perché per ora questa fascia d’età è esclusa dalle vaccinazioni; nel testo del decreto è in effetti chiarito che gli obblighi sul Green Pass “non si applicano ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale”. Inoltre, esclusione anche per “i soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute”: chi non può essere sottoposto a vaccinazione non è dunque obbligato a mostrare il Green Pass.

Al momento, il documento non serve nei negozi (tutti, compresi supermercati e farmacie) e nemmeno nei ristoranti e nei bar all’aperto (nei bar, nemmeno al bancone) e per salire su treni, autobus, tram e metropolitana.

Green Pass, migliaia di no vax in piazza senza mascherina.


Green Pass, migliaia di no vax in piazza senza mascherina. Corteo non autorizzato. Cartelli con svastiche e facce di Hitler. Bloccati tram e bus

articolo: https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/07/24/news/milano_no_vax_vaccinazioni_liberta_vaccini_manifestazione_green_pass-311610139/

Corteo non autorizzato di 8-9 mila persone, esposti cartelli con la faccia di Hitler, la svastica e la scritta “obbedisci fai il vaccino”

Si è conclusa in piazza del Duomo, con i manifestanti che hanno arrotolato gli striscioni, la manifestazione anti green pass di Milano.

Un corteo (non autorizzato) di 8.9 mila persone (stima della Questura), rumorose coi fischietti – quasi tutti senza mascherina – ha marciato da piazza Duomo per la città scandendo slogan no vax: si è infilato nella galleria fermandosi più volte prima dell’arrivo in piazza della Scala al grido di libertà libertà scandito dai battimani. Molti gli striscioni con appelli al presidente della Repubblica “presidente Mattarella dov’è la nostra libertà?“, “Noi italiani obbediamo alla Costituzione.

Altri cartelli con immagini con la faccia di Hitlerla svastica e la scritta “obbedisci fai il vaccino che ha suscitato la curiosità di diversi turisti stranieri ai tavoli dei ristoranti che non hanno capito cosa stesse succedendo e chiesto informazioni. All’arrivo al palazzo di Giustizia, dopo insulti al premier, e il coro “Norimberga, Norimberga“, il corteo è tornato indietro lungo largo Augusto, via Battisti e via Francesco Sforza, interrompendo numerosi mezzi pubblici.

Questa è una manifestazione di chi vuole avere diritto di opinione e di parola contro i caproni che si sono vaccinati e adesso hanno il virus e a causa loro si è formata la variante Delta“, le sbagliate convinzioni espresse da diversi ragazzi in corteo ai quali alcuni vaccinati hanno risposto spiegando che il vaccino non contiene il virus. “Libertà libertà ” lo slogan ripetuto davanti a Palazzo Marino dove c’è ancora lo striscione “verità per Giulio Regeni“.

Fan di quei discorsi incredibili e fanno credere che se ti vaccini poi sei socievoli, non si sono presi la responsabilità, han mandato l’esercito a vaccinare“; “No il vaccino io non lo faccio, questi ci ammazzano, magari tra sette mesi i vaccinati son tutti morti“.

Adesso li voglio vedere anche col 5G questi pappagalli, qui vedi la gente libera, vanno avanti a decreti legge son dei disgraziati che vogliono togliere la democrazia con governi tarantella comandati da non si sa chi“, “ma tutta la gente di sinistra dov’è, sono al mare?“. E poi il coro “no green pass“.

Verso nuovi criteri per i colori, ‘via il numero di casi’


articolo: Verso nuovi criteri per i colori, ‘via il numero di casi’ – Cronaca – ANSA

Speranza: ‘Peseranno di più i numeri delle ospedalizzazioni

Aumentano i contagi tra i giovani mentre due milioni e mezzo di italiani tra gli over 60 sono ancora senza vaccino e – con i parametri attuali – alcune regioni rischiano la zona gialla. Il Governo si prepara ad affrontare una settimana decisiva, l’ultima utile per dare una sterzata alla curva dei nuovi contagi, che cominciano a salire spinti dalla variante Delta.

Con il prossimo ‘decreto emergenza‘ sembra ormai certo che il green pass sarà rilasciato – in linea con l’Uesolo con la seconda dose. E resta in piedi l’ipotesi di un lasciapassare alla francese includendo, oltre ad aerei, treni ed eventi, anche ristoranti, palestre e piscine al chiuso. Secondo diversi componenti del Comitato Tecnico Scientifico – che sarà riunito sul tema tra lunedì e martedì – bisogna “dare maggiore significatività al green pass“. Sul fronte politico, per superare le divisioni, una mediazione potrebbe essere quella di inserire la misura ‘estensiva‘ soltanto nelle regioni fuori dalla zona bianca (non è ancora chiaro se già a partire dalla zona gialla): una modalità che eviterebbe il ritorno a chiusure pesanti in piena estate. Ma anche se alcune regioni si avvicinano al giallo nelle prossime settimane, visto il trend di aumento dell’incidenza dei contagi (in cima Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania), a scongiurarne il rischio sarà un nuovo cambio di rotta sulla valutazione dei parametri.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, annuncia che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento peserà di più “il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori“. Una soluzione che mette d’accordo anche i territori, pronti a mettersi al riparo da misure più stringenti. “Chiederemo al Governo di togliere l’incidenza dei positivi dai parametri che muovono zone e colorazioni perché il rischio è di decidere delle chiusure per gente positiva a casa, quando il sistema sanitario è pienamente efficiente“, sottolineano le Regioni. Ma il calcolo dell’incidenza dei positivi ogni centomila abitanti, il cosiddetto Rt sintomi, probabilmente resterà tra i parametri, pur perdendo la sua discrezionalità nel caso in cui l’occupazione di posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari non superi le percentuali di rischio del 30 e 40%. Anche su quest’ultimo dato, non si esclude una discussione sulla revisione di queste percentuali, così come diventerà sempre più tassativa la necessità di eseguire un numero minimo di tamponi (in zona bianca 150 test ogni 100mila abitanti). Nel prossimo decreto sarà anche prevista la proroga dello stato di emergenza, che al momento termina il 31 luglio. Due sono le ipotesi sulla sua prossima scadenza: fine ottobre oppure fine dicembre. I nuovi provvedimenti aspettano di essere supportati dal progressivo incremento delle vaccinazioni, che hanno raggiunto in queste ore quota 60 milioni e sono quasi 26 milioni gli italiani che hanno completato il ciclo, pari al 48,12% della popolazione over 12.

La Lombardia, intanto, si aggiunge alla lista delle regioni in cui sarà possibile l’inoculazione dei richiami ai turisti di tutte le fasce d’età, in particolare per quelli che trascorrono un periodo di vacanza di almeno 15 giorni. L’altra urgenza, in vista del rientro a scuola, è l’immunizzazione dei docenti. In un documento, il Cts fa una forte raccomandazione alla politica affinché ogni sforzo sia fatto per raggiungere un’elevata copertura vaccinale di docenti e non docenti, sia promuovendo delle campagne informative, sia individuando delle misure, anche legislative, appropriate, per garantire la più elevata soglia di persone vaccinate. E il presidente dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, Enrico Coscioni, aggiunge: l’obbligo per alcune categorie oltre a quella dei sanitari va esteso “al mondo della scuola e del pubblico impiego, in particolare quando si hanno rapporti obbligati con il pubblico“. Ma, secondo alcuni, i tempi sarebbero troppo lunghi per arrivare a settembre con una legge che vada in questo senso.

Focolaio Covid nel Lodigiano dopo una festa di fine anno scolastico


articolo: https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/07/06/news/focolaio_covid_nel_lodigiano_dopo_una_festa_di_fine_anno_scolastico-309202302/

Nel Lodigiano è scoppiato un focolaio di Covid dopo una festa organizzata per la fine dell’anno scolastico: l’evento si è tenuto lo scorso 26 giugno nello spazio esterno di una discoteca di Codogno e ora sono stati registrati diversi casi di ragazzi positivi al Covid-19.

Almeno quattro di loro vivono a Orio Litta, dove attualmente 27 persone si trovano in isolamento fiduciario.

“Voglio chiedere ai miei concittadini di indossare almeno in questi giorni le mascherine come se fossimo ancora a due mesi fa, dato il focolaio – è l’appello lanciato dal sindaco di Orio, Francesco Ferrari – La pandemia si concluderà presto, considerata anche la campagna vaccinale, ma nel frattempo bisogna avere ancora un po’ di pazienza. Soprattutto noi, in questi giorni“.

È stato proprio il primo cittadino a spiegare da dove siano derivati i nuovi contagi, aggiungendo che ci sono contagiati anche nella stessa Codogno e a Casalpusterlengo.

“Qualche genitore è parecchio arrabbiato – aggiunge Ferrari – perché il proprio figlio gli ha raccontato che la festa si è tenuta, certo, all’esterno ma era piena di gente. Ho tanti concittadini preoccupati, speriamo bene“.

Proprio nel Lodigiano infatti c’era stata la prima zona rossa italiana più di un anno fa e gli abitanti sono comprensibilmente molto sensibili al rispetto delle norme anti Covid.

Peccato che c’è sempre chi fa orecchie da mercante di fronte alle regole e poi mette nei guai gli altri” è uno dei commenti postati sul gruppo Facebook “Sei di Orio Litta se” e un altro fa eco: “Speravo nel rispetto e nel buon senso delle persone“.

Fortunatamente le persone contagiate che risiedono a Orio Litta, tre ragazzi e un adulto, presentano sintomi non gravi: dissenteria e qualche linea di febbre.