Il Milan ha deciso di non fare i complimenti all’Inter per la vittoria dello scudetto di ieri: che differenza di stile con il 2022
“Complimenti AC Milan. Quest’anno è stata una bellissima sfida. Ci vediamo l’anno prossimo”. Con questo tweet, il 22 maggio 2022 l’Inter si congratulava con i rossoneri per la vittoria dello scudetto dopo un duello serrato per il titolo. Un gesto che per il momento non è stato ricambiato dal Milan.
Complimenti @acmilan. Quest’anno è stata una bellissima sfida. Ci vediamo l'anno prossimo.
Sui social, infatti, il club rossonero ha scelto di non fare i complimenti all’Inter per la vittoria dello scudetto. L’ultimo tweet è il risultato finale del derby di ieri. Una grande differenza di stile rispetto al 2022, quando i nerazzurri si congratularono subito per la vittoria dei rossoneri. Che non è passata inosservata, soprattutto tra gli attentissimi tifosi.
Blocco della circolazione dalle 19 circa. L’Azienda trasporti milanese ha comunicato che i treni sono sostituiti da bus: ecco le fermate alternative
La linea rossa M1 della metropolitana di Milano tra Sesto Marelli e Sesto FS è stata chiusa. L’Azienda trasporti milanesi (Atm) ha comunicato che i treni sono sostituiti da bus. Non è chiaro al momento la causa dell’interruzione della circolazione, ma sul posto è in corso un intervento delle forze dell’ordine.
I bus sostitutivi, informa Atm, “fanno le stesse fermate della linea NM1 (le trovate sull’app, alla voce Linee). In alternativa a Sesto FS, considerate altre stazioni ferroviarie (Garibaldi, Lambrate o Forlanini). Consultate la mappa della rete. Tra Rho Fiera/Bisceglie e Sesto Marelli i treni sono in servizio come al solito, ma potrebbero essere rallentati. Considerate maggiori tempi di viaggio e di attesa. Ci scusiamo”.
Si attende solo l’ufficialità da parte della Lega Serie A per lo spostamento della sfida tra i nerazzurri e il Torino dalle 15 di sabato alle 12.30 di domenica
L’Interha vinto lo scudettoproprio nel derby con ilMilan, ora è tempo di festeggiamenti: decisa la data della sfilata sul bus scoperto con lo scudetto.
Inter Campione d’Italia – Sembra essere domenica28 aprile la data scelta dall’Inter per festeggiare la conquista dello scudetto con l’autobus scoperto per le vie di Milano. Secondo quanto trapela da ambienti nerazzurri, si attende solo l’ufficialità da parte della Lega Serie A per lo spostamento della sfida tra i nerazzurri e il Torino dalle 15 di sabato alle 12.30 di domenica prossima.
Questo darà modo alla squadra di Simone Inzaghi di festeggiare nel pomeriggio insieme ai tifosi in una parata che partirà da San Siro per arrivare in Piazza Duomo. Lì i calciatori saranno i protagonisti da una terrazza con affaccio sulla piazza, per una festa che proseguirà dopo quella spontanea della notte scorsa.
Scudetto Inter, pagelle: Lautaro Mvp, Dimarco attaccante aggiunto. Barella-Bastoni da urlo, Inzaghi nella storia come il Mago Herrera
L’Inter batte il Milan 2-1 nel derby e conquista lo scudetto. Non poteva esserci epilogo migliore, come la scenaggiatura di un film: vincere lo scudetto della seconda stella contro i cugini rossoneri. Una stagione da sogno in serie A, culminata con un trionfo meritato. Ecco il pagellone dello scudetto interista.
SOMMER 8,5 – Onana chi? Spazza via ogni pregiudizio blindando la porta dei campioni d’Italia con un clean sheet dietro l’altro. Portiere meno battuto d’Europa.
BASTONI 9 – L’anno della consacrazione tra chiusure, inserimenti ed assist, la novità dell’ultimo mese e mezzo. Versione 2.0.
BARELLA 9 – Personalità da vendere, quantità, qualità e grande costanza di rendimento. Sempre più leader e motore rombante della fuoriserie di Inzaghi.
MKHITARYAN 9 – Toglietemi tutto ma non Mkhitharyan, il mantra di Inzaghi. Ne salta solo una dall’inizio, il più utilizzato dopo Sommer. Highlander.
CALHANOGLU 9,5 – Regista illuminato, implacabile dagli 11 metri. Mette nel computo scudetto geometrie, idee e gol in doppia cifra. Cecchino e direttore d’orchestra.
DIMARCO 9 – Tra i migliori esterni d’Europa, 1° per distacco in A. Alla causa gamba, corsa e un fatturato offensivo da attaccante aggiunto.
THURAM 9 – Nei piani, la riserva di Lukaku: ne prende il posto cancellandone il ricordo in un amen. E a suon di gol ed assist. Una questione di… geni.
LAUTARO 10 – L’MVP della cavalcata scudetto. Toro inarrestabile alla miglior stagione di sempre in zona-gol. Dopo Nyers lo straniero più prolifico della storia dell’Inter. Capitano e leader.
INZAGHI 10 – Nella storia dell’Inter come Herrera, il Mago della prima stella. Si appunta al petto la seconda da dominatore incontrastato. In totale 6 trofei in nerazzurro, un gradino più su HH e Mancini.
SOCIETA’ 9,5 –Da Steven Zhang, presidente a distanza, ma il 2° più vincente di sempre, e a regalare una stella, con Angelo Moratti. A Marotta&Ausilio, gli artefici del mercato-scudetto.
DIFESA 8,5- – Il valore aggiunto è Pavard, voto 8,5, il nuovo che avanza Yann Bisseck (7,5). Le conferme Darmian (8,5), Acerbi (8) e De Vrij (8) con Bastoni mvp.
CENTROCAMPO 9 – Dopo i tre tenori, un certo Frattesi, 12° uomo da un gol ogni 129 minuti giocati, voto 8. Mezzo punto in meno a Dumfries, 7 ad Asllani, 6 risicato a Klaassen e Sensi.
ATTACCO 9 – La Thu-La come motore trainante della seconda stella. Da 7– il contributo della coppia di rincorsa, Sanchez-Arnautovic, spesso ai box.
CALABRIA Davide (Milan): per avere, al 51° del secondo tempo, a giuoco fermo, colpito al volto un calciatore della squadra avversaria.
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA ED AMMONIZIONE ED AMMENDA DI € 10.000,00
HERNANDEZ Theo Bernard F. (Milan): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (Undicesima sanzione); per avere inoltre, al 48° del secondo tempo, a giuoco fermo, afferrato all’altezza del collo un calciatore della squadra avversaria strattonandolo.
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA ED AMMENDA DI € 10.000,00
DUMFRIES Denzel Justus M (Internazionale): per avere, al 48° del secondo tempo, a giuoco fermo, afferrato all’altezza del collo un calciatore della squadra avversaria strattonandolo.
CALCIATORI NON ESPULSI SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
CANDREVA Antonio (Salernitana): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
LAURIENTE Armand Gaetan (Sassuolo): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario ; già diffidato (Quinta sanzione).
LINETTY Karol (Torino): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Decima sanzione).
LLORENTE RIOS Diego Javier (Roma): per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara; già diffidato (Quinta sanzione).
LUVUMBO Zito Andre Seba (Cagliari): per comportamento non regolamentare in campo; già diffidato (Quinta sanzione).
PAREDES Leandro Daniel (Roma): per comportamento non regolamentare in campo; già diffidato (Quattordicesima sanzione).
TOMORI Oluwafikayomi O (Milan): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
La scelta del Milan al termine del derby per cercare di coprire la festa scudetto dell’Inter
Musica techno a volume così alto da far tremare tutto San Siro. È stata questa la scelta del Milan al termine del derby per cercare di coprire la festa scudettodell’Interin campo e sugli spalti.
Una decisione particolare, che però non è bastata per interrompere i festeggiamenti dei calciatori e della rosa nerazzurra, che hanno comunque continuato a saltare e a ballare dopo la sesta vittoria consecutiva nel derby contro i rossoneri
“La dedica principale è per Steven Zhang, che ha sofferto a distanza.Dedica per i tifosi impeccabili. Epoi i meriti, in primis di Simone Inzaghi. Inzaghi è artefice e leader di questo gruppo. Poi Ausilio, Baccin, Zanetti, tutti i dipendenti, donne e uomini. Abbiamo curato i particolari. La seconda stella è un traguardo storico e straordinario”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta, intervistato da Dazn dopo la vittoria dello scudetto.
“Wow, 20. Che numero! 20 Scudetti. 116 anni e ora finalmente siamo qui. Oggi è un giorno speciale, un giorno storico per tutta la Grande Famiglia Nerazzurra“. Così il presidente dell’Inter Steven Zhang celebra la conquista dello scudetto. “Il giorno in cui abbiamo il cuore pieno di gioia perché l’Inter ha raggiunto un traguardo a cui solo pochi possono ambire. Oggi tutti gli interisti del mondo festeggiano la conquista della Seconda Stella, un segno incredibile che abbiamo inciso insieme nella storia“
⚫️🔵L’Inter vince la seconda stella, il messaggio di Steven Zhang ⭐️⭐️
“Wow, 20. Che numero! 20 Scudetti. 116 anni e ora finalmente siamo qui.
Oggi è un giorno speciale, un giorno storico per tutta la Grande Famiglia Nerazzurra.
Il giorno in cui abbiamo il cuore pieno di gioia perché l’Inter ha raggiunto un traguardo a cui solo pochi possono ambire.
Oggi tutti gli interisti del mondo festeggiano la conquista della Seconda Stella, un segno incredibile che abbiamo inciso insieme nella storia.
Abbiamo affrontato innumerevoli sfide, tra successi e momenti di difficoltà, fino ad arrivare alla gloria più grande, che ci ripaga di tutti i nostri sforzi. Il nostro obiettivo è sempre stato lo stesso, tornare ai vertici in Italia e in Europa. Insieme lo abbiamo centrato. E oggi festeggiamo il ventesimo scudetto della nostra storia, la seconda stella che porteremo sul petto da ora in poi.
Quando Armando Picchi nel 1966 ha sollevato il decimo scudetto nerazzurro erano passati 58 anni dalla notte della fondazione dell’Inter nel 1908. Un lungo percorso che arriva fino a noi, di nuovo 58 anni dopo, nel 2024.
Una leggenda che passa da Giuseppe Meazza alla Grande Inter di Herrera e racconta la storia dell’Inter dei Record e della gloria del Triplete.
Insieme alle famiglie Moratti e Pellegrini, a tutti gli interisti che nella storia del club hanno tremato, pianto ed esultato, con loro ci siamo anche la mia Famiglia ed io. Siamo orgogliosi di avere raccolto la loro eredità e di avere lasciato il nostro segno sui 116 anni di storia dell’Inter, una storia che continua nel tempo.
Emozionandoci insieme, davanti alle due stelle che si accendono stanotte, pensiamo a tutti coloro che hanno compiuto questa impresa straordinaria.
Una vittoria frutto del lavoro di una dirigenza e di uno staff di altissimo livello anche fuori dal campo. Vorrei quindi ringraziare i miei dirigenti, tutte le donne e gli uomini del Club, senza di loro questo successo non si sarebbe mai potuto realizzare.
Il mio più grande ringraziamento va ai nostri guerrieri che lottano sul campo. Al nostro grande Mister, Simone Inzaghi, e tutto il suo staff: grazie Simone. Come ho già detto molte volte, sei un regalo per me durante la mia Presidenza. Sei un tecnico, una persona eccezionale, che ha plasmato la nostra Squadra con una mentalità vincente. Hai trasmesso fiducia e serenità e hai creato questo grande gruppo.
Voglio ringraziare anche i miei giocatori: siete il mio orgoglio e la forza propulsiva dell’Inter. Siete un gruppo di campioni fatto di valori autentici.
I nostri straordinari tifosi, che cantano con me il coro più bello: “per tutti quei chilometri che ho fatto per te!…” Ecco questo è il canto che mi emoziona di più e che presto farete risuonare insieme a San Siro.
Questo è l’ottavo anno della nostra proprietà in questo meraviglioso Club. Abbiamo vissuto insieme due finali europee, 7 trofei, per due volte siamo stati i migliori in Italia. Abbiamo fatto crescere la nostra Inter, insieme, siamo arrivati a vette inimmaginabili, dentro e fuori dal campo.
Continuiamo questo viaggio meraviglioso, perché la nostra realtà sia gloriosa tanto quanto i nostri sogni.
Fabio Cannavaro è il nuovo allenatore dell’Udinese. Lo ha ufficializzato il club friulano spiegando che, per ora, l’accordo con il campione del mondo e Pallone d’Oro 2006 è valido fino al 30 giugno. Un incarico per cinque partite e i 19′ più recupero del match interrotto con la Roma che sarà recuperato giovedì. Cannavaro sarà coadiuvato dal fratello Paolo come allenatore in seconda e da Francesco Troise come collaboratore tecnico. Dello staff fa parte anche la bandiera dell’Udinese, Giampiero Pinzi. La presentazione del nuovo staff è in programma domani al Bluenergy Stadium.
Cioffi esonerato – Cannavaro, 40 anni, torna in panchina un anno dopo l’esonero a Benevento. Prende il posto di Gabriele Cioffi, cui è stata fatale la sconfitta di sabato a Verona. A ottobre dello scorso anno Cioffi era subentrato a Sottil.
I nerazzurri sostengono la campagna ‘Il Panda siamo noi’, portando in campo gli “Ext1nction Numb3rs”, ovvero i numeri che spiegano in maniera inequivocabile la crisi di natura che stiamo vivendo
Inter – WWF – Gruppo calciatori
Sarà un derby anche in difesa dell’ambiente e della biodiservità, quello tra Milan e Inter in programma questa sera, lunedì 22 aprile, allo stadio san Siro di Milano. In occasione dell’Earth Day, l’Inter ha deciso di sostenere la campagna del Wwf Italia “Il Panda Siamo Noi” portando in campo gli “Ext1nction Numb3rs“, ovvero i numeri che spiegano in maniera inequivocabile la crisi di natura che stiamo vivendo. Sulla manica di ogni magliadella rosa interista sarà applicata una patch che racconta un dato o un messaggio di mobilitazione collegato al numero del giocatore che la indossa.
Benjamin Jacques Marcel PavardMarcus ThuramKristjan Asllani
Si comincia, ad esempio, con il numero 1 del portiere Sommer, che spiega come “Abbiamo 1 solo pianeta a disposizione“, per passare alla maglia numero 9 di Thuram che racconterà i 9 ettari di foreste che vengono distrutti ogni minutomentre il 10, indossato da Lautaro, indica come negli ultimi 14 anni si sia verificato un calo medio del 10% della biodiversità. Il 23 di Barella denuncerà come il commercio illegale di fauna valga 23 miliardi di dollari, mentreil 20 di Çalhanoglu sottolinea i 20.000 decessi in Europa per caldo estremo nel 2022. Insieme a Thuram, Asllani e Pavard sono i protagonisti di un video prodotto da Inter Media House e Wwf che racconta il progetto: i loro numeri racconteranno delle 28 tonnellate di plastica disperse nel Mediterraneo ogni 12 ore e del 21% del totale della carne di squalo venduta in Europa.
L’Inter scende in campo col WWF per la Giornata della Terra – Earth Day – Focus
Quella di stasera è la prima iniziativa di questo tipo realizzata con un club di calcio, e per l’Inter rappresenta una nuova e importante tappa nel percorso che ha reso la maglia nerazzurra uno strumento di posizionamento di brand e di engagement con i propri stakeholder. Inoltre, “The Ext1nctions Numb3rs” è la prima campagna di responsabilità sociale del Club sui temi del cambiamento climatico e del rispetto della biodiversità.
“Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione che ci permette di fare da cassa di risonanza su un tema molto importante – dichiara il vice President nerazzurroJavier Zanetti– Il linguaggio dello sport, i suoi valori universali, riescono a favorire il cambiamento ed a raggiungere i cuori di milioni di appassionati. Siamo certi che questo appello non rimarrà inascoltato“
Derby di Milano, ma non solo. Nei prossimi giorni alcune maglie autografate con la esclusiva patch dedicata alla campagna saranno messe all’astacon il supporto del partner nerazzurro eBay. Il ricavato contribuirà a sostenere la campagna Our Nature del Wwf Italia che ha l’obiettivo di proteggere gli habitat e le specie chiave in Italia e nel mondo. “La crisi climatica e quella di biodiversità riguardano tutti noi. Riguardano il nostro presente e riguardano il nostro futuro che rischia di essere estremamente diverso da come lo immaginiamo. La scienza ci dice come rischia di cambiare la nostra vita nei prossimi anni, con numeri che descrivono in modo inequivocabile come stiamo compromettendo i nostri sistemi naturali – dichiara Alessandra Prampolini, Direttrice generale Wwf Italia – Siamo felici che l’Inter abbia scelto di mettere a disposizione i numeri delle proprie maglie per comunicare con noi in modo semplice e diretto, attraverso un grande evento sportivo, l’impatto dei nostri stili di vita e dei nostri modelli produttivi che stanno mandando in “bancarotta” la Natura e i servizi che gratuitamente ci offre. Prenderne coscienza e rendersi parte del cambiamento è il punto di partenza per salvare gli habitat del nostro pianeta, insieme alle specie che lo abitano. Anche quella umana, che troppo spesso dimentica di essere essa stessa natura”.
La campagna #IlPandaSiamoNoi, lanciata dal Wwf Italia lo scorso ottobre, ha l’obiettivo di modificare la percezione dell’opinione pubblica riguardo alla crisi ambientale che stiamo vivendo ed evidenziare il grave pericolo in cui versa la nostra specie. La sfida che abbiamo di fronte, oggi, richiede nuova consapevolezza e responsabilità: proteggere la natura è un imperativo vitale per l’umanità stessa.
Rissa durante Arquatese-Viguzzolese under 17: quattro espulsi, insultata e aggredita la direttrice di gara salvata da un poliziotto in tribuna
Schiaffi e pugni tra giocatori e un’aggressione al direttore di gara, una giovane donna, Emily Biolatto, che ha preferito sospendere la partita e un dirigente è stato espulso fino al 2028. Teatro dell’accaduto è stato un incontro di calcio che si è trasformato in rissa al campo Garrone di Arquata Scrivia, nell’Alessandrino, durante il match tra Arquatese e Viguzzolese valido per il campionato provinciale Under 17 disputato il 14 aprile scorso.
L’episodio, come emerge dal comunicato del giudice sportivo di Alessandria, basato sulla relazione arbitrale, è nato da un fischio dell’arbitra, che ha visto la reazione del tecnico della Viguzzolese Corrado Grassano e una rissa in campo tra i giocatori e alcuni dirigenti delle due formazioni. A quel punto Guido Melotti, assistente di parte Viguzzolese, si era avvicinato con atteggiamento minaccioso all’arbitra, l’aveva insultata, accusandola per quanto stava accadendo, e le aveva stretto per qualche secondo il collo.
La dirigente di gara, soccorsa da un poliziotto in tribuna e da alcuni giocatori della squadra locale, aveva quindi sospeso l’incontro. I provvedimenti presi per i dirigenti sono di una squalifica fino a ottobre 2028 per Melotti e fino al prossimo novembre per Stefano Giommi dell’Arquatese, mentre l‘allenatore della Viguzzolese Grassano è stato interdetto fino a fine dicembre di quest’anno. Sono stati quattro i giocatori espulsi e uno di loro, dell’Arquatese, è stato squalificato per otto gare, gli altri tre, uno dell’Arquatese e due della Viguzzole.
Le forze dell’ordine hanno effettuato diverse cariche di alleggerimento per disperdere i facinorosi
Tensione allo stadio Arechi prima di Salernitana-Fiorentina
Problemi di ordine pubblico prima del fischio d’inizio di Salernitana-Fiorentina, allo stadio Arechi.
All’arrivo dei pullman della tifoseria ospite, un folto gruppo di salernitani ha provato a forzare un cordone della polizia.
Le forze dell’ordine da un lato hanno contenuto gli ospiti e, dall’altro, hanno respinto i sostenitori di casa, evitando il contatto. Le tensioni sono proseguite per una ventina di minuti con le forze dell’ordine che hanno dovuto esplodere diversi lacrimogeni nel piazzale della Tribuna per disperdere i facinorosi. Affettuate diverse cariche di alleggerimento per disperdere i facinorosi. Il bilancio è di dieci agenti feriti (sette medicati sul posto e tre in ospedale).
La scossa più forte di magnitudo 3.5 registrata poco dopo le 2 di notte, non sono stati segnalati danni a persone e abitazioni
Terremoto oggi, 22 aprile 2024, in provincia di Reggio Calabria. Dopo la scossa più forte di magnitudo 3.5 registrata poco dopo le 2 a quattro chilometri da Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, ne sono seguitealtre tre sempre nelle stessa zona. Alle 2.21 l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ne ha registrata una di intensità 2.3 a quattro chilometri da Molochio (Rc), poi alle 3.29 un’altra di magnitudo 2.6, e un’altra ancora alle 3.49 di intensità 2.2 a quattro chilometri da Cittanova. Non sono stati segnalati danni a persone e abitazioni.
Inter, Zhang rompe il silenzio: “Voci false sul club”
“Le voci sull’Inter? Tutto falso“. Steven Zhang ricompare dopo settimane e torna a far sentire la propria voce. Il presidente dell’Inter, sparito dai radar e assente da mesi in Italia, parla a Sky Sport dal circuito di Shanghai, dove è andato in scena il Gp di Cina di Formula 1. L’Inter sta per vincere lo scudetto mentre si inseguono voci sul futuro della società. “Negli ultimi 7 anni in cui noi siamo stati proprietari dell’Inter, ogni giorno ci siano state delle voci, ma il fatto che abbiamo vinto 6 trofei e ora siamo vicini al settimo trofeo e alla seconda stella nella storia del vlub, è qualcosa che aggiunge tanto al lascito di questo club. Posso dire che nessuna di queste voci è vera, io sono il presidente e proprietario, continueremo a vincere ogni stagione e ad ambire al miglior risultato“, dice Zhang. Lo scudetto potrebbe arrivare con una vittoria nel derby con il Milan in programma domani. “Quest’anno sono molto fiero della mia squadra e di tutti i membri dell’Inter, come presidente non potrei essere più contento. Ovviamente la prossima partita è importante, ma noi sappiamo quello che vogliamo. La cosa importante per il nostro Club, per lo staff, per l’allenatore, per i giocatori e tutti i componenti del club è che sappiamo quale sia il nostro obbiettivo, la mentalità vincente non è mai stata così alta e siamo sicuri che in Italia siamo forti“, aggiunge.
Le fiamme nel pomeriggio di sabato, vigili del fuoco al lavoro per tutta la notte. Passerini: “Convocherò l’azienda, secondo incendio in due anni”
Un vasto incendio si è sviluppato ieri alle 18 a Fombio (Lodi), nel centro di selezione rifiuti A2A Recycling: a fuoco 20 tonnellate di rifiuti ingombranti vari. Sul posto è arrivata l’Arpa ma anche i carabinieri e la Protezione civile. L’intervento si è concluso soltanto questa mattina alle 9.
Mentre sono in corso analisi dell’Agenzia regionale di prevenzione a protezione ambientale per stabilire quali misure eventualmente adottare per la popolazione, il sindaco Davide Passerini, per sicurezza, ha chiesto di tenere le finestre chiuse su tutto il territorio comunale fino a nuovo ordine.
“E’ la seconda volta in due anni che scoppia un incendio all’interno dell’area di questo stabilimento, che si trova a poca distanza dalle abitazioni. Convocherò ora A2A per cercare di capirne di più. Abbiamo rapporti cordiali ma anche di grande attenzione. Raccomanderò loro di utilizzare tutte le cautele del caso“, ha spiegato il sindaco.
Questa mattina i vigili del fuoco si stanno occupando di bagnare gli ultimi focolai. Arpa continua le rilevazioni iniziate ieri sera quando il forte vento a reso il lavoro difficoltoso. Nel frattempo i carabinieri stanno analizzando i filmati delle telecamere di videosorveglianza, anche private, situate in zona.
Buone notizie sul fronte societario, con il presidente Zhang che sta formalizzando un accordo di rifinanziamento con il fondo americano Pimco, il che gli garantirà la possibilità di tenersi il club restituendo il debito contratto con Oaktree.
Steven Zhang
Scudetto e non solo, l’Inter si appresta a ufficializzare un’altra vittoria, che va oltre al campo. Steven Zhang è infatti vicino achiudere un’intesa di rifinanziamento con il fondo americano Pimco. La cifra si aggirasui 400 milioni in tre anni, il che permetterà al presidente anzitutto di mantenere la proprietà dell’Inter, restituendo il debito contratto con Oaktree dalla cassaforte lussemburghese che controlla il club. Il nuovo prestito consentirà poi a Zhang di vagliare con più calma eventuali offerte di acquisto o di investimento per l’Inter.
I dettagli del nuovo prestito – L’accordo per il rifinanziamento potrebbe esser ufficializzato entro qualche giorno. Allora si sapranno anche i dettagli finanziari. Il prestito da 275 milioni di Oaktree prevedeva un interesse annuo del 12% da pagare tutto alla scadenza del debito, per un totale quindi di circa 375 milioni. Difficile che l’intesa con Pimco possa contemplare un interesse inferiore, dal momento che i tassi di riferimento sul mercato sono aumentati notevolmente rispetto a tre anni fa. In ogni caso,il nuovo prestito di 400 milioni consentirà a Zhang di rimborsare integralmente il dovuto a Oaktreee di ragionare con più calma sui prossimi obiettivi del club: lo scudetto, certo, ma anche lo stadio e l’offerta per l’Inter giunta dall’Arabia Saudita.
Cosa fa Pimco – Pimco è una società di gestione del risparmio con sede in California, ma controllata dalla compagnia assicurativa tedesca Allianz. Pimco gestisce circa 1200 miliardi di dollari ed è specializzata negli investimenti obbligazionari, ossia nel fornire credito alle società.
Inter, in chiusura l’accordo col fondo Pimco: 400 milioni in tre anni, così Zhang si tiene il club
L’ufficialità arriverà entro tre settimane ma l’intesa è stata già definita
L’ufficialità arriverà entro quindici-venti giorni ma l’accordo è in via di definizione: l’Inter è a un passo dal chiudere un’intesa con il fondo americano Pimco per un finanziamento da 400 milioni di euro, di durata triennale. Così Steven Zhang, che già da oggi è a Shanghai per il Gp di Formula 1 ospite di Stefano Domenicali, rifinanzia il debito e mantiene la proprietà del club nerazzurro.
I DETTAGLI – Da settimane Zhang lavorava su due tavoli: da una parte la trattativa con Oaktree, il fondo californiano a cui entro il 20 maggio deve restituire 375 milioni (interessi compresi) per evitare l’escussione delle azioni dell’Inter. Ma contemporaneamente il presidente dell’Inter aveva avviato il dialogo con un altro partner, Pimco appunto, per strappare condizioni migliori. Oaktree infatti sarebbe stato disposto a rifinanziare con un interesse maggiore del 12% attuale e soprattutto a fronte di un arco temporale ridotto, di fatto accettando un passaggio tecnico verso la futura cessione del club. Condizioni che Zhang non vedeva di buon occhio. Con Pimco, invece, l’accordo sarà ancora di durata triennale, la stessa impostata nel 2021 con Oaktree. E con i 400 milioni dal nuovo fondo Usa di fatto Zhang liquiderà le pendenze con Oaktree, in modo tale da allungare il suo orizzonte. Come fosse un rilancio, in pratica. Zhang si tiene l’Inter, alla vigilia dello scudetto e soprattutto di una stagione che vedrà ancor di più aumentare i ricavi e chissà, magari anche in attesa di novità sulla costruzione del nuovo stadio.
Ventisette i decessi con un crescita del 42 per cento. Le denunce sono state 18.386 un 11,86 per cento in più rispetto al 2023
Quando il lavoro uccide: Lombardia anche nel 2024 è sempre maglia nera per il numero di mortie infortuni.
Emerge dai dati dell’Annual Injury Rock’n’Safe progress report Lombardia 2023 e primo trimestre 2024 a confronto con i dati nazionali.
Lombardia maglia nera – In Lombardia le denunce di infortunio a fine febbraio 2024 sono state 18.386 (in aumento del 11,64 per cento rispetto al 2023), di cui27 mortali(+42%)e 578 le tecnopatie denunciate (-6,32%). Riguardo gli infortuni mortali, risultano essere in aumento nella gestione industria e servizi. La stima statistica in Lombardia per il solo mese di marzo 2024 sembra essere di oltre 7.200 infortuni.
I dati nazionali – A livello nazionale le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto nei primi 2 mesi del 2024 sono state 92.711 (+7,2% rispetto a fine febbraio 2023), 119 delle quali con esito mortale (+19%). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 14.099 (+35,6%). A febbraio 2024 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un aumento del 4,95% nella gestione Industria e servizi (dai 65.941 casi del 2023 ai 69.202 del 2024), del 5,95 % in Agricoltura (da 3.579 a 3.792) e del 16,2 % nel Conto Stato (da 16.963 a 19.717).
Donne & Uomini – L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2023 e il 2024 è legato sia alla componente femminile, che registra un +6,38% (da 31.867 a 33.902 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +7,67% (da 54.616 a 58.809).
Italiani & Stranieri – L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+6,6%) sia quelli extracomunitari (+12,36%). Dall’analisi per classi di età emergono aumenti generalizzati in quasi tutte le fasce, in particolar modo tra gli under 15 (+28,5%) e la fascia 25 – 29 anni (+10,5%) in diminuzione solo quella 45-49 anni (-0,73%).
Continua l’indagine della Procura di Firenze dopo la tragedia, l’ipotesi di reato è omicidio colposo. Oggi l’autopsia
Il Giudice Sportivo ha disposto una multa per il Lanciotto. Questa la decisione dopo i tragici fatti di domenica scorsa in Eccellenza toscana, quelli che hanno visto la morte del calciatore Mattia Giani del Castelfiorentino per arresto cardiaco. Così è arrivata una multa per la società ospitante: 400 euro. La motivazione si legge nella sentenza: “Mancanza di ambulanza e/o medico“. Uno scenario, quello ricostruito dal Giudice Sportivo, che pare assomigliare parecchio alla testimonianza di Sandro Giani, padre del calciatore. Si legge infatti che il giocatore è stato soccorso “dal massaggiatore ospite e da un medico presente in tribuna che intervenivano con massaggio cardiaco e il defibrillatore presente negli spogliatoi. Poi sopraggiungeva dopo 17 minuti una prima ambulanza che proseguiva le manovre di soccorso coadiuvata da altri volontari giunti dopo pochi minuti con un’altra ambulanza“.
Il RICORDO – Nella ricostruzione del Giudice Sportivo si precisa poi che il defibrillatore c’era, ma il personale sanitario no: ecco quindi la multa disposta per il Lanciotto. Giani è stato ricordato anche ieri nel toccante omaggio di Gianluca Mancini, la cui sorella è fidanzata col fratello di Mattia. E la Procura di Firenze continua ad indagare: l’ipotesi è quella di omicidio colposo. Il pm Ledda ha disposto l’acquisizione del defibrillatore, delle cartelle cliniche e dei certificati medico sportivi. Oggi è prevista l’autopsia: la famiglia Giani si è già tutelata nominando un consulente medico legale.
Le dichiarazioni del noto giornalista non lasciano molti dubbi in merito alla posizione della Juventus e sono destinate a far discutere tanto
Sono destinate a far discutere le dichiarazioni del giornalista: nel mirino della critica è finita nuovamente la Juventus, che si sarebbe “iscritta al campionato irregolarmente”.
Almeno è questo quanto sostiene Paolo Ziliani, che senza troppi peli sulla lingua, si esprime in maniera chiara su X: “La Juve è iscritta al campionato irregolarmente, lo scudetto 2020 dovrebbe esserle tolto ma la Procura FIGC dorme”.
Si fa chiaramente riferimento a quanto successo nelle scorse ore con il caso Ronaldo: “La sentenza del Collegio Arbitrale, che non solo ha dato torto alla società – prosegue Ziliani -, ma ha detto che tutti i tesserati, Ronaldo in primis, sono stati corresponsabili degli illeciti, è in realtà una Waterloo per Madama: ma come sempre mamma FJGC farà finta di niente… Cose che non vi dirà nessuno dopo il pronunciamento del Collegio Arbitrale che ha condannato la Juventus a pagare 10 milioni più interessi a Ronaldo per gli stipendi non riconosciutigli (e per l’illecito delle manovre stipendi portate avanti col consenso dei suoi tesserati, Ronaldo in primis)”.
Juve, Ziliani: “Deferimento al club, titolo nel 2020 irregolare” – Ziliani così entra nel dettaglio e spiega perché la Juventus si sarebbe iscritta irregolarmente: “Non ha adempiuto al dovere previsto dal codice al punto 5 di “assolvere il pagamento degli emolumenti dovuti, fino alla mensilità di maggio 2023 compreso, ai tesserati, ai dipendenti ed ai collaboratori addetti al settore sportivo con contratti ratificati dalla competente Lega, depositando altresì, presso la COVISOC una dichiarazione, sottoscritta dal legale rappresentante della società e dal revisore legale dei conti o dal presidente del collegio sindacale o del consiglio di sorveglianza o dal sindaco unico, attestante detto adempimento. La pendenza di contenziosi non rileverà quale causa di esclusione degli emolumenti dall’ammontare complessivo dovuto, fino a quando non intervenga al riguardo una pronuncia anche cautelare”.
Paolo Ziliani di fatto fa notare come sarebbe opportuno che venisse aperta una nuova inchiesta: “Il pronunciamento del Collegio Arbitrale, che ha riconosciuto la colpa della Juventus nei confronti del suo ex calciatore Cristiano Ronaldo (e anche la corresponsabilità dello stesso tesserato) – si legge su X – , è a tutti gli effetti un “fatto nuovo” che impone alla Procura federale l’apertura di un’inchiesta e il deferimento del club e dell’ex calciatore”.
“Il titolo vinto nel 2020 davanti all’Inter, secondo, conclude Ziliani -, è irregolare come irregolare è stata la qualificazione alla Champions in entrambe le stagioni a danno della Roma prima e del Napoli poi.
La piattaforma di sport in streaming ha scritto una lettera alla Lega tedesca accusandola di «limitare la concorrenza» sul mercato.
E’ scoppiato il caos in Germania sul fronte diritti tv. La DFL (Deutsche Fussball Liga, ente organizzatore delle due massime serie calcistiche del Paese) ha bloccato l’asta per i diritti televisivi del quadriennio 2025-2029 a seguito di una denuncia presentata da DAZN sul suo svolgimento. La piattaforma di sport in streaming – che in Italia trasmetterà tutte le partite di Serie A fino al 2029 – ha accusato la Lega tedesca di limitare la concorrenza e ha inviato una dura lettera ai vertici della DFL.
Secondo quanto riportato dalla stampa sportiva in Germania, il caos è nato dalla decisione della DFL di non assegnare a DAZN il pacchetto B di diritti tv, riservato alle sole pay-tv, che comprende 196 partite in diretta a stagione tra quelle del venerdì sera, quelle del sabato alle ore 15.30 e gli spareggi per la promozione in Bundesliga. Il pacchetto è considerato il più costoso e questi diritti sono attualmente detenuti da Sky nel Paese.
La piattaforma streaming ha inviato così una lettera alla DFL, trasmettendola contemporaneamente ai 36 club delle prime due divisioni professionistiche tedesche (la Bundesliga e la 2. Bundesliga), denunciando la mancata assegnazione del pacchetto B nonostante la presentazione di quella che è stata definita «l’offerta finanziariamente più attraente e convincente».
«Siamo stati portati a credere che la nostra offerta fosse significativamente più alta di qualunque altra – continua DAZN nella lettera –. Non abbiamo altra spiegazione per questo comportamento se non che la direzione della DFL avesse già deciso il risultato, assegnando il pacchetto B al suo offerente preferito e privando i club della loro quota del reddito aggiuntiva derivante dall’offerta DAZN senza condurre un altro giro di offerte». Seppur non sia stato citato direttamente, l’offerente indicato da DAZN è la rivale Sky.
Le regole del bando 2025-2029, che ha visto l’eliminazione della single buyer rule, stabiliscono che un’offerta sarà accettata se è l’unica superiore al minimo indicato e se la seconda offerta più alta prevede un corrispettivo inferiore di oltre il 20%. Il primo criterio viene evidenziato da DAZN come quello dirimente per questa questione. Non è noto quanto abbia offerto Sky, ma vi è certezza del fatto che l’offerta di DAZN sia superiore del 20%, come previsto dalle regole per arrivare all’assegnazione.
Inoltre, nella lettera inviata alla DFL, DAZN denuncia la richiesta da parte dell’ente calcistico di una garanzia bancaria per l’offerta con sole 24 ore di preavviso, nonostante nel regolamento del bando non si faccia cenno a questa condizione come necessaria. La presentazione di garanzie sarebbe dovuta solamente qualora l’offerente avesse avuto problemi con pagamenti in passato, eventualità che DAZN ha escluso categoricamente.
DAZN, attraverso la lettera firmata dall’amministratore delegato Shay Segev, ha sottolineato che non ha nessuna intenzione di presentare garanzie bancarie riguardanti la propria offerta, ma solamente «un documento di presa in responsabilità come accaduto per il bando precedente», quando la piattaforma si è aggiudicata i diritti pay insieme a Sky.
Richiedere una garanzia bancaria per assicurarsi che un partner mediatico effettui i pagamenti per i quali si è impegnato con l’offerta sarebbe anche un procedimento legittimo all’interno dell’asta. Tuttavia: nel ciclo dei diritti attuale, iniziato con la stagione 2021/2022 e che si estende fino alla fine della prossima stagione, l’ente guidato da Christian Seifert decise di rinunciare a questo specifico aspetto. DAZN è da tempo un affidabile detentore dei diritti sportivi di punta in tutta Europa e in Germania ci si chiede perché una richiesta del genere sia arrivata solamente ora.
«La richiesta di garanzie finanziarie sproporzionate e il rifiuto di una prova di solvibilità – prosegue ancora la lettera –, che sarebbe pienamente conforme agli interessi legittimi della DFL GmbH, costituisce un abuso della posizione dominante sul mercato dei diritti di trasmissione delle partite di calcio in Germania e rappresenta una decisione di un’associazione imprenditoriale che limita la concorrenza».
Tali accuse sono state respinte con forza dallaDFL, che da parte sua sostiene di non avere commesso alcun errore nella procedura per l’assegnazione dei diritti. Ora è interessante capire come evolverà la situazione. Tuttavia, sembra improbabile che l’Antitrust intervenga. DAZN ha dichiarato alla rivista Kicker di avere «delle preoccupazioni riguardo a certi elementi del processo di assegnazione e ha sollevato direttamente questi problemi con la DFL. DAZN continua a impegnarsi per creare valore aggiunto per la Bundesliga, i suoi club e i suoi tifosi. Non commenteremo ulteriormente questo argomento in questo momento».
Mohammed bin Salman, presidente del fondo sovrano PIF – (Foto: Mohamed Farag/Getty Images)
Il club nerazzurro sarebbe finito nel mirino di investitori dall’Arabia Saudita, ma non legati a PIF: il fondo proprietario del Newcastle infatti sta cambiando strategia.
Le tentazioni saudite per l’Inter sono riemerse dopo qualche mese, con interessi da parte della famiglia reale per acquistare il club nerazzurro. Tuttavia, come spiegato da Repubblica, il soggetto che sarebbe interessato non sarebbe PIF, il fondo sovrano saudita proprietario anche del Newcastle.
Da anni si parla dei tentativi sauditi di acquistare il club nerazzurro, voci circolate almeno dall’ottobre 2021, quando il fondo PIF ha poi completato l’acquisizione del club inglese Newcastle. In quel periodo, fonti vicine al fondo avevano indicato l’intenzione di espandere gli interessi anche in altri campionati europei, considerando club come la Roma e la Fiorentina. Tuttavia, le stesse fonti oggi affermano che Pifnon sembra avere un interesse diretto per club italiani, come riporta Repubblica.
Il fondo sovrano saudita infatti starebbe ora cambiando il proprio approccio nel mondo del calcio. Dopo anni di spese e investimenti esorbitanti, starebbe così cercando investitori privati, soprattutto locali, interessati a entrare nel capitale delle quattro squadre di cui è proprietario in patria, inclusa l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo. Tanto che avrebbe anche abbandonato l’idea di acquistare una quinta società nella Roshn Saudi League, come l’Al-Ittifaq.
Ancora un nuovo scandalo calcioscommesse in Italia, giocatori e club finiti nel mirino della giustizia sportiva: gli scenari
Una delle problematiche cui da un po’ di tempo si pone maggiore attenzione, in un calcio italiano malato e alle prese con guai di vario genere, è come sappiamo la piaga del calcioscommesse. Che ha già avuto effetti piuttosto importanti.
Nello scorso anno, lo scandalo ha travolto Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, che hanno ricevuto una lunga squalifica per aver preso parte a un giro di scommesse illegali. Ma altre vicende sono venute all’attenzione degli inquirenti e adesso un nuovo caso potrebbe coinvolgere diversi club e giocatori, come riportato oggi dalla ‘Gazzetta dello Sport’.
Calcioscommesse, cosa succede in Serie B e Serie C: rischio squalifica – Si sono concluse infatti le indagini legate ad un filone che riguarda Forte, Letizia, Brignolae Pastina, giocatori rispettivamente di Cosenza,Feralpi Salò, Catanzaro e Benevento. Coinvolto nella vicenda anche Coda, della Cremonese, ma per lui è stato richiesto un supplemento di indagine.
I club sopra menzionati (i primi tre in Serie B, i campani in Serie C), in ogni caso, non rischiano nulla, dato che le scommesse su siti legali o illegali non prevedono la responsabilità oggettiva delle società. A risponderne a titolo personale saranno eventualmente i giocatori in questione. Il rischio, se le accuse fossero confermate, sarebbe di squalifiche dai 3 anni a salire, anche se ci sarebbe la possibilità per i calciatori coinvolti di patteggiare e vedere la propria pena ridotta, anche se comunque abbastanza lunga.
C’è un gusto particolare, presso certe latitudini calcistiche, nel sentirsi detentori designati del gioco e nel veder confermato questo senso di dominio, amplificando o comunque rafforzando l’idea di essere depositaridi un segreto, di un Sacro Graal ineluttabilmente nostro. Per attenzione selettiva si va a pescare, insomma, ciò che conferma tale punto di partenza ed è evidente che – nel porsi di fronte alla Saudi Pro Leagueed alla sua epopea mediaticamente recente – gli ingredienti per il comune “te l’avevo detto” o per un senso di rivalsa neanche troppo nascosto siano sotto gli occhi di tutti, corroborati da riscontri numerici che sui media (nel contesto europeo) godono di eccellente risalto.
L’impressione è che la forza del tonfo sia direttamente proporzionale all’audacia delle ambizioni: il nostro filtro ci consente insomma di immaginare il contesto calcistico saudita come Icaro, pronto ad avvicinarsi al sole con fiducia e finito poi per bruciare le proprie ali, precipitando. Una percezione che trova spunto, evidentemente, nella rapida ascesa – nell’arco di pochi mesi – di un ambiente del tutto alieno al grande calcio: il racconto di Cristiano Ronaldo, la sua fede cieca nella crescita esponenziale e rapida della Saudi Pro League, ha fatto sì che le attese in Europa seguissero lo stesso tempo, accelerando insomma ogni possibile giudizio e aspettando riscontri tanto immediati quanto luminosi.
Aspettativa e realtà – Il corto circuito si è scatenato sotto la pioggia dei milioni e delle voci potenti, come quelle di CR7: scomodare fuoriclasse del calibro del portoghese, di Benzemao di Neymarfa sì che – in automatico – si attivi il desiderio di raccogliere frutti, la brama istantanea di show. Un approccio tutt’altro che timido che, a conti fatti, si trova adesso a pagare il conto (ai nostri occhi) e a non poter tenere il passo di quelle stesse aspettative. Lo spazio, come fotografia, è quello che intercorre tra una presentazione in pompa magna e uno stadio riempito solo a chiazze. O lo spazio che intercorre tra un’emittente che promette di mostrare uno spettacolo imperdibile senza considerare che, all’atto pratico, c’è chi sceglie serenamente e consapevolmente di perderselo.
In un certo senso, parafrasando il romantico input secondo cui “la passione non si compra“, rimane vero che il peso di un’identità calcistica consolidata(es. Premier League o Liga) riesca a dominare rispetto al richiamo del singolo, per quanto determinante, amato e popolare. Il tema dell’identitàè un ospite tanto sottovalutato quanto determinante nelle considerazioni: intuitivamente viene da chiedersi quante persone, tra gli appassionati di calcio, sappiano di che colore siano le maglie dell’Al Hilalo chi sia l’allenatore dell’Al Ettifaq. La percentuale di risposte corrette sarà comunque inferiore, ad esempio, a quella di chi conoscerà dati o aneddoti legati ad un Everton o ad un Valencia (senza scomodare dunque le big assolute del calcio inglese o spagnolo).
Toccata e fuga? – Si tratta dunque di una costruzione che ha percorso i decenni, che si lega a un senso di riconoscimento culturale e simbolico, tanto da riempire l’immaginario degli appassionati: un singolo fuoriclasse, persino il più seguito sui social, non riesce nell’immediato a compiere quella stessa magia, a spostare gli equilibri consolidati. Basandosi sui riscontri immediati, dunque, la chiave narrativa del flop è complessa da smentire o da attaccare: ci si attende che il corso dei decenni accada in mesi e, va da sé, l’epilogo è già scritto. Di cosa ci parlano i riscontri immediati? L’aspetto in grado di fare più rumore, di portarci alla radice culturale del discorso, si lega all’esodo(compiuto o solo ipotizzato) di chi ha scelto solo pochi mesi fa di abbracciare il campionato saudita, di diventarne protagonista.
Veder crollare i presupposti d’entusiasmo tracciati inizialmente, con smania di addio professata o concretizzata (come nel caso di Henderson) fa sì che buona parte della base retorica iniziale perda di forza, anche al netto di un CR7 che non vacilla (da vero uomo immagine di un intero progetto, da timbro di garanzia sulle ambizioni). Accanto alle voci sui propositi di fuga immediata si colloca il discorso tecnico-calcistico, evidentemente legato all’abisso presente tra i fuoriclasse arrivati negli ultimi mesi e un contesto lontano da quelli più competitivi a cui quei campioni erano abituati: l’insieme somiglia più a un album di figurine completato in modo disattento, a una collezione di pezzi rari, che non a una sfida tra progetti tecnici solidi e compiuti.
I numeri di un flop – Una discrepanza tra valore dei singoli e dell’insieme che si riflette, come causa effettiva, anche sullafruizione televisiva nei principali mercati: Tebas ha spiegato in modo esplicito quanto la Saudi Pro League si sia rivelata meno appetibile del previsto a livello televisivo, senza scomodare il presidente della Liga – però – basta riferirsi alriscontro degli ascolti(non solo in Italia). Il riscontro più recente e supportato da dati, in questo senso, è quello fornito da L’Equipe e legato a Al Hilal-Al Ittihaddel primo marzo: 5mila spettatori in Francia su Canal+ Foot, uno share così basso da non poter neanche essere conteggiato, numeri inferiori di ben sei volte agli spettatori di Rouen-Sochaux del 4 marzo (partita di terza serie, alla stessa ora, sempre su Canal+ Foot). Un dato non casuale, ha spiegato L’Equipe, e in linea con una media di 15mila spettatori a partita: niente che a priori assoceremmo a un campionato che vanta Neymar, CR7 e Benzema tra i protagonisti.
Non si registrano rilevazioni altrettanto recenti per quanto riguarda l’Italia ma, già dai primi mesi di trasmissione delle partite di Saudi Pro League, la situazione non appariva poi tanto più rosea rispetto alla Francia: i 450mila euro per acquisire i diritti per due anni (dati Calcio e Finanza) apparivano un affare ma anche La7 deve fare i conti con una risposta tiepida, al di là della curiosità iniziale. I numeri di riferimento in questo senso sono quelli legati al 2023 (tra i 50mila e i 150mila spettatori nelle prime quattro giornate, sempre sotto al 2% di share); a livello globale invece Il Giornalefa riferimento a una media di share – nei vari Paesi in cui la Saudi Pro League viene trasmessa – tra lo 0,8% e l’1,4% (con l’Al Nassr a risollevare solo parzialmente le sorti, arrivando al 2%).
Al Ittihad-Al Hilal – Yasser Bakhsh/GettyImages
L’arrivo in massa di campioni di fama mondiale, poi, lasciava immaginare un aumento esponenziale di presenze negli stadi, in modo da poter ammirare da vicino le stelle più luminose del calcio: un’aspettativa disattesa, come dimostra lamedia di presenze negli stadi (fonte transfermarkt) calata dai 10.197 spettatori del 2022/23 agli 8.399di quest’anno, senza che i club del fondo PIF facciano la differenza in modo evidente. Il quadro lascia poco margine d’interpretazione, dunque, e non è possibile associare l’arrivo dei campioni (e le ambizioni di grandezza) a un immediato riscontro misurabile in numeri e in seguito, sia a livello interno che pensando a quanto il campionato risulti “vendibile”.
Non sorprende eccessivamente l’impermeabilità dei Paesi europei, forti di una tradizione calcistica strutturata e radicata, mentre lascia più spiazzati il calo di presenze negli stadi: un aspetto che torna a connettersi al tema dell’identità, considerando come anche nel contesto arabo il fascino di club storici come Real Madrid, Manchester United o Milan superi ancora il richiamo e l’appeal del singolo campione (o della singola squadra locale). Non è casuale del resto il riscontro di pubblico di eventi come la Supercoppa spagnola oquella italiana, soprattutto quando a scendere in campo sono i club con più seguito internazionale.
Una prospettiva diversa – Si approda poi su un piano differente, quello che rimane perlopiù sommerso o fuori fuoco a causa del richiamo delle stelle luccicanti e degli annessi milioni: l’approccio ad ampio respiro, la necessità di spostarci dalla visione “per mesi” e di approdare a quella legata agli anni, ai lustri o ai decenni. Il contesto calcistico saudita sta provando di fatto a emanciparsi dall’idea di un progresso “mordi e fuggi“, di un’esplosione tanto rapida quando effimera: il quesito chiave si trova probabilmente qui, nel bisogno di capire quanto la trasformazione a lungo termine possa realmente compiersi e quanto la realtà calcistica di quel Paese possa rinsaldarsi dalle fondamenta.
Campioni come orpelli dunque, come richiami, ma un piano strategico già espresso nei mesi scorsi che si lega alla crescita dei giovani talenti e alla necessità di rendere più strutturata la governance. La necessità primaria è quella di sviluppare i talenti nazionali e di affiancarli a calciatori provenienti da altri contesti: la riduzione dell’età minima consentitaper poter scendere in campo in Saudi Pro League (dai 18 ai 16 anni, nel 23/24) è già un segnale ma l’aspetto chiave riguarda la composizione delle rose (35 calciatori in totale, di cui 10 con meno di 21 anni dalla stagione 2025/26). Novità che sarà seguita dalla necessaria presenza (dal 2026/27) di almeno quattro calciatori cresciuti nel vivaio di club sauditi e altri quattro nel vivaio del singolo club.
Sullo sfondo si possono poi citare esempi virtuosi o comunque orientati ancor di più alla prospettiva di ampio respiro, come la Mahd Sports Academy: l’Academy più importante e ambiziosa del contesto saudita, mossa dall’intenzione di scoprire il talento tra i giovanissimi (tra i 6 e i 16 anni) e di farlo attraverso un percorso che non veda nel solo rendimento sportivo il proprio fulcroma che miri a favorire la crescita dei giovani talenti anche fuori dal campo (peraltro in un contesto multidisciplinare: calcio, pallamano, judo, atletica, taekwondo).
Un fronte ambizioso, come detto, con l’obiettivo strategico di sancire quel miglioramento delle fondamenta (anche a livello di infrastrutture e tecnologie) da mettere al servizio dello sport saudita, con gli occhi rivolti al futuro e col sogno di vedere – un domani – i giovanissimi talenti protagonisti anche in Nazionale. La nostra lente, i nostri presupposti, appaiono dunque falsati dal clamore dei colpi di mercato e da una forma di pregiudizio culturale (con annessa egemonia che sentiamo appartenerci). Il difetto di partenza riguarda un fraintendimento: soffermarsi solo sullo show e sottovalutare i cambiamenti a lungo termine, quelli che del resto – nella sua fase embrionale – riguardarono anche il “nostro” calcio.
Al momento non si ci sono segnalazioni di particolari danni a persone o cose
Una scossa di terremoto di magnitudo 6.3 ha colpito il Giappone alle 16.14 (23.14 locali). Il sisma è stato localizzato al largo della regione-isola di Shikoku, nel Canale di Bungo, nel sud-ovest del Paese. Lo riferisce l’istituto geologico americano Usgs. La scossa è stata avvertita in un’ampia fascia del Giappone occidentale. Non è stata diramata alcuna allerta tsunami. Al momento non si ci sono segnalazioni di particolari danni a persone o cose.
Nessuna anomalia è stata rilevata presso la centrale nucleare di Ikata della Shikoku Electric Power nella prefettura di Ehime, ha riferitoNHK
Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro – Abha Club v Al-Nassr – Saudi Pro League / Yasser Bakhsh/GettyImages
LaJuventusdovrà pagare aCristiano Ronaldo9,7 milioni di euro legati alla manovra stipendi, cifra inferiore a quella che il portoghese (con l’ausilio dei legali John Shehata, Emanuele Guastalla e Fabio Iudica) chiedeva al club in quanto non corrisposta a suo tempo (19,5 milioni). La disputa tra le parti, coi bianconeri che si professavano ottimisti, prende dunque una piega diversa rispetto a quella ipotizzata nelle ultime settimane, ben lontana dalla fiducia espressa dal club.
La Juve, spiega La Gazzetta dello Sport, non ha accantonato alcuna quota per il rischio in questione – negli scorsi esercizi – a testimonianza del suddetto ottimismo. I tre arbitri – Gianroberto Villa, Roberto Sacchi e Leandro Cantamessa – si sono dunque espressi in favore del portoghese.
Il dispositivo ufficiale: – “Il Collegio Arbitrale, pronunciandosi definitivamente, respinta o assorbita ogni altra questione, domanda ed eccezione, anche istruttoria delle parti, 1) in accoglimento della domanda formulata “in estremo subordine” da Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro, accerta la responsabilità precontrattuale della convenuta per i motivi esposti in narrativa e, per l’effetto, considerato il concorso di colpa attribuibile all’attore, condanna Juventus F.C. S.p.A. a pagare a Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro la somma di Euro 9.774.166,66, con la rivalutazione dal dì del dovuto e gli interessi legali dalla richiesta al saldo sulla somma annualmente rivalutata; 2) compensa integralmente tra le parti le spese di difesa, oltre alle spese del Collegio Arbitrale come già liquidate nelle ordinanze emesse durante il procedimento, e poste a carico solidale stesse in ragione, nei soli rapporti 72 interni, della quota del 50% ciascuna. Così deciso a maggioranza, con il dissenso dell’arbitro prof. avv. Roberto Sacchi, in conferenza personale degli arbitri in Milano, nelle date del 15 febbraio 2024, 22 febbraio 2024, 7 marzo 2024 e 10 aprile 2024“.
Varese, le fiamme sono divampate intorno alle 4 della notte. Sul posto vigili del fuoco e Arpa per il monitoraggio dell’aria
Incendio al cementificio Holcim Italia, dove sono in corso accertamenti da parte di ARPA per monitorare la qualità dell’aria. Le fiamme sono divampate intorno alle 4 di oggi, mercoledì 17 aprile, il rogo ha interessato principalmente la fossa di scarico del materiale tessile derivato dal riciclaggio dei pneumatici, circa 30 tonnellate.
I vigili del fuoco hanno provveduto a riempire di schiuma il filtroe i condotti di aspirazione aprendo le botole presenti, sul posto sono intervenuti mezzi e uomini dei distaccamenti di Ispra e Somma, i volontari di Laveno, gli operatori con il carro aria e carro schiuma, complessivamente 20 persone.
Presenti anche i tecnici di Arpa per il monitoraggio della situazione, i carabinieri della compagnia di Gallarate e il personale del 118 in via precauzionale.
Curioso incidente alla vigilia della sfida di ritorno dei quarti di Champions. Centinaia di tifosi catalani, che si erano radunati fuori lo stadio per incitare i loro beniamini, hanno pensato che in arrivo fosse l’autobus ospite e lo hanno colpito, per fortuna senza conseguenze
La vigilia dell’attesa sfida di ritorno dei quarti di finale di Champions League tra Barcellona e Psg è stata caratterizzata da un curioso incidente. Lungo la salita al monte Montjuic, dove si trova lo stadio Olimpico, teatro della partita, si era radunata una marea di tifosi blaugrana per incitare i propri beniamini, in arrivo con il pullman della società, con cori, razzi, fumogeni e bandiere.
Lancio di pietre contro il pullman del Barcellona… per errore – L’inclinazione della strada e l’effetto dei fumogeni che ha ridotto molto la visibilità, però, non ha consentito di capire quale pullman fosse in arrivo. Per cui a un certo punto alcuni teppisti, pensando che in arrivo fosse la vettura che trasportava i giocatori del Psg, hanno lanciato alcuni oggetti contro il bus della loro stessa squadra per fortuna senza creare danni. La polizia è dovuta intervenire per ristabilire la calma. All’arrivo allo stadio il portiere di riserva del Barcellona Inaki Pena e l’attaccante Marc Guiu hanno puntualizzato così la vicenda: “Credo che pensassero che fosse l’autobus del PSG… Ci hanno tirato delle pietre“.
Smoke billows during a fire at the Old Stock Exchange, Boersen, in Copenhagen, Denmark April 16, 2024. REUTERS/Tom Little
Il palazzo, risalente al 1625, è uno dei più antichi della capitale danese. La sua iconica guglia è crollata, inghiottita dalle fiamme
Un incendio è scoppiato nell’edificio della Vecchia Borsa di Copenaghen, nota come Børsen. Il palazzo, risalente al 1625, è uno dei più antichi della capitale danese. La sua iconica guglia è crollata, inghiottita dalle fiamme. Lo riporta il quotidiano Berlingske. Il ministro della Cultura danese Jakob Engel-Schmidt ha affermato che 400 anni di patrimonio culturale danese sono andati in fiamme. L’edificio, a due passi dal parlamento danese, il Folketing, e dal palazzo reale, Christiansborg, è stato completamente evacuato, così come la piazza antistante.
L’edificio era attualmente in fase di restauro e per questo era circondato da impalcature. La guglia crollata raffigurava quattro draghi le cui code si attorcigliano e simbolicamente si diceva che proteggessero dai nemici e dal fuoco. I soccorsi sono al lavoro per salvare i grandi dipinti e altri oggetti di valore contenuti nel palazzo. Fino al 1974 l’edificio ha ospitato la Borsa di Copenaghen, mentre oggi è di proprietà della Camera di commercio danese Dansk Erhverv.
Un testimone: è la nostra Notre Dame – «Questa è la nostra Notre Dame». Lo ha detto alla televisione danese un testimone, Henrik Grage, commentando l’incendio che è scoppiato questa mattina nell’edificio della Vecchia Borsa di Copenaghen e paragonandolo all’incendio che inghiottì il tetto e la guglia della cattedrale nel centro di Parigi nel 2019. “È una giornata tragica”, ha aggiunto, come riporta la Bbc.
Il capannone ospitava due aziende: Il Gabbiano e Arti Grafiche.
Zibido, le attività davano lavoro a decine di operai, si indaga sulla causa del rogo. Ats e Arpa: controlli sulla qualità dell’aria.
Un devastante incendio ha completamente distrutto un capannone che ospita due aziende:Il Gabbiano e Arti Grafiche. Il rogo è divampato la notte tra domenica 14 e lunedì 15 aprile in via Castoldi, a Zibido. Le fiamme si sono originate nello stabilimento di un’azienda di inchiostri e vernici e, dopo il crollo del muro divisorio, si sono propagate all’azienda adiacente, attiva nel settore della carta. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte e la giornata di ieri prima per spegnere gli ultimi focolai, grazie anche ai mezzi speciali di movimento terra con cui si spostano macerie e detriti. Poi per verificare le parti dei capannoni crollate. L’ incendio di proporzioni spaventose ha cancellato due attività commerciali che davano lavoro a decine di operai. Ancora incerta l’origine del rogo sulla quale stanno investigando i vigili del fuoco.
E’ un fatto che l’azienda dove è partito l’incendio era chiusa da venerdì. Sull’incendio avvenuto al quartiere Rinascita il Comune ha emesso una nota per rassicurare i residenti: “A seguito dell’incendio che ha coinvolto nella notte due aziende nella zona del quartiere Rinascita, gli enti preposti alla salute pubblica Ats e Arpa hanno provveduto tempestivamente a un controllo della qualità dell’aria e per ora non hanno richiesto all’Amministrazione di diramare un comunicato su eventuali accorgimenti per la tutela degli abitanti. Se ci saranno aggiornamenti daremo tempestiva informazione.” La preoccupazione, oltre per l’aria invasa dal fumo acre, è per gli orti comunali presenti nella stessa strada dove il rogo ha distrutto le due aziende. Infatti in questo periodo gli ortisti seminano e raccolgono i primi frutti dai terreni coltivati.
Dopo il caldo anomalo, che ha interessato gran parte dell’Italiaanche in quest’ultimo fine settimana, arriva un’ondata difreddocontemporali, grandineeventofreddo. Se abbiamo assistito a una finta estate, questa volta toccherà a un finto inverno che costringerà tutti a dimenticarsi per un po’ dei bagni al mare e delle giornate all’aria aperta con le maniche corte. L’aria più fredda porterà un calo delletemperature anche di oltre 15°C, di cui ci renderemo conto soprattuto se messe a confronto con i record di caldo dell’ultimo periodo. Vediamo nel dettaglio le previsioni sulla nostra Penisola e fino a quando dovrebbe durare.
Da dove e da quando arriva il freddo – Un grosso vortice di bassa pressione tra la Scozia e l’Islanda sta spingendo verso il Regno Unito e il Mare del Nord correnti fredde di matrice polare marittima che hanno già causato un notevole abbassamento delle temperature nella zona. Nelle prossime ore questa bassa pressione si estenderà verso l’Europa centrale a causa di una veloce rimonta anticiclonica sul nord Atlantico e le correnti riceveranno un ulteriore contributo artico arrivando a interessare anche l’Italia. Già nella giornata di oggi (lunedì 15 aprile) in serata la bassa pressione toccherà le Alpi e martedì le scavalcherà conducendo un fronte di aria fredda sull’Italia settentrionale. Secondo 3b meteo, più che di maltempo è corretto parlare di instabilità sulla Penisola, perché (data la traiettoria della saccatura) potremo avere fenomeni localmente intensi ma saranno veloci e non saranno diffusi sul nostro territorio.
Lunedì 15 aprile, le previsioni – Anche se in Italia il vero freddo avrà inizio dalla giornata di martedì 16 aprile, già da lunedì qualche piovasco o temporale potrà iniziare a interessare le zone alpine a partire dal tardo pomeriggio. Al centro e al sud Centro tempo stabile e generalmente soleggiato, eccetto per il passaggio di velature durante il corso della giornata. Temperature in lieve diminuzione al centro, stabili al sud.
Martedì 16 aprile, le previsioni – Sarà martedì che il fronte freddo scavalcherà le Alpi per portare rovesci ma soprattutto temporali anche forti su gran parte del Nord. La repentina discesa dello zero termico porterà nevicate sull’arco alpino fin sotto i 1000m e durante i temporali saranno possibili anche delle grandinate. Come spiega 3b meteo, contemporaneamente il Sud sarà attraversato da una depressione afro mediterranea che porterà temporali soprattutto tra Sicilia, Calabria e Salento. Il Centro sarà in condizioni più soleggiate fino a sera quando i primi rovesci inizieranno ad arrivare su Toscana e Marche. Tutta l’evoluzione sarà accompagnata da una forte ventilazione che vedrà la Bora soffiare sul Triestino anche oltre i 100km/h.
Mercoledì 17 aprile, le previsioni – Nella giornata di mercoledì il fronte freddo continuerà la sua marcia verso sudest portando instabilità al Centro e al Sud mentre il Nord (a parte le Alpi confinali) sarà in condizioni più asciutte. Attesi ancora rovesci e temporali intermittenti con grandinate e neve in Appennino a quote medie. Le temperature diminuiranno ulteriormente finendo quasi ovunque sotto media. La ventilazione sarà ancora forte dai quadranti occidentali o settentrionali.
Giovedì 18 aprile, le previsioni – Giovedì si assisterà al passaggio di un nuovo fronte che dovrebbe dimostrarsi più attivo sulle regioni centro meridionali. Attesi ancora rovesci e locali temporali con grandinate non escluse e neve in Appennino anche sotto ai 1000/1200m. Le temperature scenderanno ancora qualche punto per portarsi diffusamente sotto media. La ventilazione sarà ancora forte a prevalente direttrice settentrionale.
Venerdì 19 aprile, le previsioni – Venerdì la situazione potrebbe subire un nuovo peggioramento per la formazione di un minimo barico temporaneo sul centro nord Italia ma 3b meteo avverte che ci vorranno conferme. Dunque, è da mettere in conto ancora dell’instabilità. Le temperature dovrebbero restare ancora sotto media.