Il club inglese ha ricevuto una penalità di 10 punti a causa di perdite per 124,5 milioni di sterline rispetto ai 105 milioni massimi concessi dalle norme.
La Premier League ha comminato 10 punti di penalizzazione in classifica all’Everton per violazioni del Fair Play Finanziario inglese, con una perdita di circa 19,5 milioni di sterline (circa 22 milioni di euro) superiore a quanto permesso dalle regole. Lo ha annunciato la stessa lega, in un comunicato.
“Una Commissione indipendente ha imposto una deduzione immediata di 10 punti all’Everton FC per una violazione delle Regole di Redditività e Sostenibilità della Premier League (PSRs). La Premier League ha presentato un reclamo contro il Club e ha deferito il caso a una Commissione indipendente all’inizio di quest’anno”, si legge nella nota.
“Durante le udienze, il Club ha ammesso di essere in violazione delle PSRs per il periodo fino alla stagione 2021/22, ma l’entità della violazione è rimasta oggetto di disputa. Dopo un’udienza di cinque giorni il mese scorso, la Commissione ha stabilito che il calcolo delle PSR dell’Everton FC per il periodo in questione ha comportato una perdita di 124,5 milioni di sterline, come sostenuto dalla Premier League, superando la soglia consentita di 105 milioni secondo le PSRs. La Commissione ha concluso che dovrebbe essere inflitta una sanzione sportiva sotto forma di deduzione di 10 punti, con effetto immediato”, conclude la Lega.
L’Everton, quindi, passa dalla 14ª alla penultima posizione, con soli quattro punti. La nuova classifica in Premier League:
I tre club retrocessi nella passata stagione sono pronti a chiedere un risarcimento danni dopo la sanzione inflitta dalla Premier League ai Toffees.
Burnley, Leeds e Leicester sono pronti a citare in giudizio l’Everton per un totale di 300 milioni di sterline (poco meno di 350 milioni di euro al cambio attuale) dopo che il club della Premier League inglese è stato giudicato colpevole di aver violato le regole del Fair Play Finanziario interno, con tanto di penalizzazione di 10 punti in classifica.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, esponenti di spicco dei tre club hanno tenuto colloqui questo pomeriggio per riproporre i loro piani di fare causa ai Toffees dopo che la Premier League ha confermato il verdetto di colpevolezza dell’Everton, unito a quella che è la maggiore penalizzazione mai inflitta nella storia del torneo.
Leeds e Leicestersono retrocessi nel campionato scorso e insieme al Burnley rimangono convinti del fatto che le spese dell’Everton abbiano violato le regole economico-finanziarie della Premier League proprio nella passata stagione. I tre club hanno più volte espresso disappunto per il fatto che il caso Everton non sia stato affrontato la scorsa stagione e si sentono ancora più forti dopo il verdetto di colpevolezza, poiché una detrazione di punti nella stagione 2022/23 avrebbe portato a una retrocessione dei Toffees.
La squadra di Dyche può ancora sopravvivere nel 2023/24 poiché, nonostante abbia perso 10 punti, è a soli due punti dalla salvezza con oltre due terzi della stagione da giocare. La cifra di 300 milioni di sterline (quasi 350 milioni di euro) si basa su una stima approssimativa di 100 milioni di sterline che ciascun club ritiene di aver perso essendo retrocesso in Championship.
La prospettiva di affrontare un’azione legale congiunta da parte di altri tre club è un altro duro colpo per l’Everton e potrebbe far deragliare i piani di acquisizione da parte della società di investimento americana 777 Partners, già proprietaria del Genoa in Serie A.
Oggi la lega inglese ha annunciato la penalizzazione di 10 punti in classifica per l’Everton: ma i casi legati a Citizens e Blues sembrano poter comportare sanzioni più pesanti.
Il caso Everton rischia di comportare gravi conseguenze anche per Manchester City e Chelsea. I Blues e i Citizens sono infatti sotto indagine da parte della Premier League e, alla luce della mano pesante per i Toffees con 10 punti di penalizzazione per uno sforamentodi “soli” 20 milioni, ora il rischio di una sanzione importante sembra poter aumentare.
Come spiegato dal quotidiano inglese The Times, infatti, la sanzione dell’Everton è stata per una singola violazione delle regole della Premier League, mentre il City è stato accusato di 115 presunte violazioni. Il Chelsea è ancora sotto indagine, ma le accuse sembrano inevitabili dato che i nuovi proprietari hanno auto-dichiarato pagamenti che sembrano aver violato le regole della Premier League durante la gestione da parte della precedente proprietà.
Considerando la sanzione inflitta all’Everton, la minaccia di una penalizzazione di 30 punti o la retrocessione automatica dalla Premier League sembrerebbe quindi molto concreta per entrambi, spiega il quotidiano, se le accuse fossero provate da parte della commissione indipendente. Finora, la penalizzazione maggiore per il calcio inglese a livelli di punti è stata di 30 punti contro il Luton Town nella stagione 2008-09 per trasferimenti irregolari di giocatori.
Il Chelsea, inoltre, ha anche avuto una perdita a bilancio pari a 154 milioni nel 2020/21 e 121 milioni di sterline nel 2021/22, anche se il club ha dichiarato di essere in conformità con le regole della Premier League per il 2022/23 nonostante una spesa di circa 600 milioni nelle finestre di trasferimento della scorsa stagione, grazie alle cessioni di giocatori.
Come funziona, tuttavia, la regola legata ai bilanci dei club di Premier League? Ogni società della massima serie inglese viene valutata ogni anno, con un limite di perdite di 105 milioni di sterlinein un periodo di tre anni. Possono essere dedotti costi che sono considerati nell’interesse generale del club e del calcio, come investimenti in infrastrutture, comunità, calcio femminile e sviluppo giovanile, e l’ammortamento degli attivi fissi tangibili. Le perdite legate al Covid sono state anche ammesse per le stagioni 2019-20, 2020-21 e 2021-22.
Un club è in violazione se il calcolo del PSR senza le detrazioni supera i 105 milioni in tre stagioni, una soglia ridotta di 22 milioni per ogni stagione in cui il club è stato nella Sky Bet Championship durante il periodo rilevante.
Grave infortunio per Camavinga: arrivano pessime notizie per il Real Madrid in vista dei prossimi incontri
Brutte notizie per ilReal Madrid in attesa dei prossimi appuntamenti tra campionato e Champions League. Vinicius jr e Camavinga potrebbero non essere disponibili a lungo a causa di infortuni riportati il primo ieri nella partita tra Brasile e Colombia e l’altro durante il ritiro con la nazionale francese.
La situazione più preoccupante è quella di Camavinga: il calciatore francese ha riportato un danno ai legamenti del ginocchio destro mentre si allenava con i Bleus. La diagnosi è stata confermata dagli esami strumentali svolti oggi a Madrid. I tempi di recupero si preannunciano lunghi ed il rientro è fissato per il 2024.
Ancora incertezza sul recupero di Vinicius: il brasiliano è uscito nel corso della partita con la Colombia per un problema muscolare.
Il rogo è scoppiato in un immobile al terzo piano dello stabile alle 5, evacuati 18 appartamenti e 60 inquilini
Padova, 17 novembre 2023
Incendio in un appartamento di un palazzo di via Pascoli, in zona Guizza, a Padova. Il rogo è scoppiato in un immobile al terzo piano dello stabile alle 5 della mattinata di oggi, venerdì 17 novembre. Sono 24 le persone intossicate per aver respirato fumo, alcune di esse sono state portate in ospedale. Nessuno dei feriti risulta grave, fatta eccezione per una mamma e un bambino che faranno terapia nella camera iperbarica. Evacuati 18 appartamenti e 60 inquilini.
L’intervento dei vigili del Fuoco – I vigili del fuoco accorsi da Padova, Abano Terme e dal distaccamento volontario di Borgoricco con 3 autopompe, l’autoscala, il carro aria e 20 operatori, coadiuvati dal funzionario di guardia, hanno iniziato le operazioni di spegnimento e il controllo che non vi fossero altri residenti bloccati nell’edificio. L’incendio è stato ora spento e sono in corso le operazioni di bonifica e di controllo dei danni statici. Le persone all’esterno sono assistite da personale del comune. Le cause delle fiamme sono al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco.
Incendio in un palazzo a Padova, 60 sfollati: «Mi ha svegliato mia sorella, siamo corsi fuori»
Sciopero degli statali per l’aumento salariale nel 1968 a Milano
Non succedeva da un quarto di secolo che i dipendenti comunali di tutti i comparti incrociassero le braccia in contemporanea. Disagi fino a mezzanotte
Milano,16 novembre 2023
Non succedeva da 26 anni che i dipendenti comunali incrociassero le braccia per uno sciopero generale di tutti i comparti dell’ente. E a giudicare dalla massiccia partecipazione all’assemblea di lunedì 13 “con 1.200 persone”, preludio alla giornata di oggi, venerdì 17 novembre, che avrà come evento cardine ilpresidio in piazza Scala alle 15.30, “ci aspettiamo una grossa risposta“, sottolineano i rappresentanti diFp-Cgil, Uil Fpl, Csa e Rsu del Comune.
Milano si ferma fino a mezzanotte: probabili le interruzioni del servizio nelle scuole comunalie negli asili, negli uffici dell’Anagrafe e nellebiblioteche. Possibili disagi anche sul fronte della raccolta dei rifiuti. Circoleranno regolarmente i mezzi pubblici Atm, visto che per legge deve esserci un intervallo di almeno 10 giornitra uno sciopero e l’altro e l’ultimo indetto dai lavoratori dell’azienda dei trasporti era stato lo scorso 10 novembre. Garantital’apertura dei cimiteri. Potrebbero invece esserci ripercussioni suitreni(garantite le tratte di Trenord) in questa giornata di “sciopero generale“ che rischia di mandare in tilt i servizi intutta la Lombardia.Le categorie regionali di Cgil e Uil saranno in presidio dalle 10 sotto la sede della Regione Lombardia.
Ma torniamo al focus milanese. Che cosa chiedono i dipendenti comunali? “Prima di tutto un piano straordinario delle assunzioni– spiega Federico Gamberini, Rsu –. Il numero del personale a tempo indeterminato è crollato, passando da 14.314 assunti nel 2017 ai 13.272 di oggi. Siamo scesi al minimo storico, e si prevedono solamente 657 nuove assunzioni nel 2023, 571 nel 2024 e 516 nel 2025. Numeri non sufficienti a garantire la copertura dei pensionamenti, che saranno 2.109 entro il 2025“. Un miraggio l’auspicio dei sindacati di “tornare a 15mila assunti,come nel 2015“. Si aggiunge “il problema della “fuga“ di colleghi, perché Milano è una città carissima“. Da qui, la seconda richiesta: “L’incremento delle risorse economiche per la crescita dei salari in una città come Milano, in cui l’aumento dei prezzi, del costo della vita e dell’abitare si sta facendo sempre più insostenibile. Accanto alla richiesta del rinnovo del Contratto collettivo nazionaledi lavoro, ampiamente scaduto e su cui il Governo si rifiuta di stanziare risorse, è necessario che anche in sede decentrata vi sia un forte impegno dell’Amministrazione“.
“Le scelte politiche hanno ripercussioni sulla cittadinanza. Di questo passo – aggiunge Orfeo Mastantuono, segretario provinciale Csa –le ricadute sui cittadini saranno ancora più pesanti, perché le alternative sono esternalizzare i servizi, che significherebbe la morte del servizio pubblico, o la chiusura di sedi. Come è già successo per alcuni punti decentrati dell’Anagrafe“. Alcuni settori hanno già indetto lo stato di agitazione, per esempio nei museie nei centri diurni per disabili. “Aspettiamo risposte dall’Amministrazione, così come per la riorganizzazione dei servizi e dei turni per la polizia locale“.
A riguardo, Gianmarco Aiello, segretario Uil Fpl, sottolinea che “al Corpo di polizia locale spesso manca pure il vestiario necessario. Durante l’ultima esondazione del Seveso, molti agenti sono stati mandati in strada senza stivali antipioggia“. Il fatto “è che l’ordinarietà viene affrontata con la straordinarietà – interviene Giovanni Molisse, segretario funzione pubblica Cgil –. Noi scioperiamo perché vogliamo che il servizio pubblico, che siamo orgogliosi di fornire alla città di Milano, continui ad essere di alto livello, e che i lavoratori siano orgogliosi e soddisfatti“. Gli anni passano ma i problemi sul tavolo sembrano sempre gli stessi: una foto esposta alla Camera del Lavoro mostra un gruppo di ‘statali in sciopero’. Tra i cartelli: “Basta con gli stipendi da fame“.
Sciopero 17 novembre, Atm e Trenord non si fermano: a Milano tutto regolare ma sui treni possibili disagi
La protesta indetta da Cgil e Uil non toccherà metro, bus e tram del capoluogo, ma l’adesione di Ferrovie Nord ed Rfi mette a rischio la circolazione su rotaia
Lo sciopero generaleproclamato per venerdì 17 novembre da Cgil e Uil impatterà solo limitatamente sul trasporto pubblico della Lombardiapoiché i lavoratori diTrenord e l’Azienda trasporti milanesi(Atm) non potranno partecipare alla protesta.
A Milano, la protesta non potrà avere luogo perché in città era stato proclamato uno sciopero il 10 novembre e, per legge, devono passare almeno 10 giorni tra due astensioni dal lavoro. Anche in Trenord ha in programma uno sciopero a meno di 10 giorni dal 17 novembre.
La circolazione di metropolitane, bus e tramnel capoluogo lombardo è pertanto assicurata per tutta la giornata. Discorso diverso per i treniperché, nonostante la presenza dei lavoratori Trenord, potrebbero verificarsi disagi causati dalla partecipazione allo sciopero del personale delle imprese che gestiscono l’infrastruttura ferroviaria, cioè Ferrovie Nord e Rete ferroviaria italiana.In ogni caso, Trenord prevede due fasce orarie di garanzia che dovrebbero mettere al sicuro i pendolari: dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 18.00 alle 21.00.
Per quanto riguarda i taxi, invece, è prevista un adesione alla protesta in modo totale o parziale per le 24 ore di venerdì.
Sciopero venerdì 17 novembre, Atm esclusa: a rischio scuole e treni. Tutte le informazioni e gli orari
Milano, la protesta non coinvolgerà i mezzi pubblici di Milano: “Nessun disagio”. Prevista una massiccia adesione dei dipendenti comunali
Milano, 15 novembre 2023
Lo sciopero generale del 17 novembre proclamato da Cgil e Uil, rischia di mandare in tilt servizi pubblici di Milano e di tutta la Lombarda. La protesta, che coinvolge i settori pubblici e privati, avrà ripercussioni sui trasporti, ma anche sulla scuole e tutto il pubblico impiego. Per quanto riguarda i trasporti la protesta durerà 4 ore, dalle 9 alle 13, in seguito alla precettazione decisa dal Ministero dei Trasporti.
Atm esclusa – Da Atm assicurano che per quanto riguarda i mezzi pubblici di Milano non ci saranno problemi: metropolitane, tram e bus circoleranno regolarmente. L’azienda dei trasporti milanese è infatti esclusa dall’agitazione per rispettare l’intervallo di 10 giorniche per legge deve esserci tra uno sciopero e l’altro. L’ultima astensione dal lavoro per Atm è stata venerdì 10 novembre.
Trenord – Il personale di Trenord – si legge in una nota dell’azienda – non è coinvolto nello sciopero nazionale indetto per venerdì 17 novembre tra le ore 9 e le 13 al quale, tuttavia, potrebbero aderire i lavoratori delle imprese che gestiscono l’infrastruttura ferroviaria, FERROVIENORD e RFI. L’eventuale adesione allo sciopero del personale dei gestori delle infrastrutture potrà ripercuotersi anche sul servizio offerto da Trenord, causando tra le ore 9 e le 13 limitazioni e cancellazioni dei treni regionali, suburbani e del collegamento aeroportuale Malpensa Express. Nella mattina di venerdì, saranno garantiti i treni con orario di partenza entro le ore 9 e arrivo alla destinazione finale entro le ore 10. Per quanto riguarda il collegamento aeroportuale, saranno previsti autobus sostitutivi, senza fermate intermedie, per eventuali corse non effettuate tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto – da Milano i bus partiranno da Via Paleocapa, 1 – e tra Busto Arsizio e Malpensa Aeroporto.
Malpensa Express -. Saranno coinvolti anche i collegamenti aeroportuali Malpensa Express e S50 Malpensa Aeroporto-Bellinzona. In caso di cancellazione i treni, saranno sostituiti da autobussenza fermate intermedie: tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto (partenza da via Paleocapa 1) e tra Busto Arsizio FS e Malpensa Aeroporto per la linea S50.
Trenitalia e Italo – Trenitalia comunica che “dalle ore 9 alle ore 13 di venerdì 17 novembre, è indetto uno sciopero nazionale del personale del Gruppo FS Italiane comprendente Trenitalia, Trenitalia Tper e Busitalia Rail Service srl. I treni possono subire cancellazioni o variazioni”. Niente precettazione per quanto riguarda Italo: i treni della compagnia privata sono quindi a rischio per 8 ore, dalle 9 alle 17.
Dipendenti comunali – I sindacati prevedono invece una massiccia adesione alla protesta dei dipendenti comunali: probabili le interruzioni del servizio nelle scuole comunali e negli asili, negli uffici dell’Anagrafe e nelle biblioteche.
Amsa – Possibili disagi anche sul fronte della raccolta rifiuti. Amsa infatti fa sapere che i servizi di raccolta, pulizia e spazzamento, apertura delle riciclerie e piattaforme ecologiche non potranno essere pienamente garantiti, a seguito della dichiarazione di sciopero nazionale proclamato da Fp-Cgil e Uiltrasporti. Saranno invece assicurate le prestazioni indispensabili. Gli eventuali disservizi – fa sapere l’azienda – saranno recuperati nel più breve tempo possibile, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e della normativa vigente.
Le fiamme si sono sviluppate in un edificio di via Bonomelli, in frazione Vidalengo. Inagibili sei abitazioni
Caravaggio, 16 novembre 2023
Un vasto incendio è scoppiato questa stamattina, poco prima delle 9, a Caravaggio, nella frazione di Vidalengo, in una vecchia corte, in via Bonomelli 21.
Le fiamme si sono sviluppate da un balcone dell’ultimo piano dell’edificio e poi si sono propagate rapidamente ai tetti soprastanti.
Al momento sei abitazioni sono state dichiarate inagibili (quattro sono private, due di proprietà del Comune) mentre dieci persone sono state evacuate. Per ora non risultano feriti.
Sul posto sei squadre dei vigili del fuoco, il vicesindaco Ivan Legramandi con i tecnici, la polizia locale e i carabinieri.
Un incendio di vaste proporzioni ha avvolto l’altra sera un capannone di via Vespolate, a Confienza. Sulla natura accidentale del rogo non ci sarebbero dubbi. A prendere fuoco è stato un mezzo parcheggiato nelle vicinanze della struttura, con materiale stoccato poco lontano. Considerata l’ampiezza del rogo sul posto, oltre alle squadre dei vigili del fuoco di Vigevano, sono intervenute anche quelle di Robbio e Vercelli, cinque in tutto, che hanno dovuto lavorare per oltre quattro ore con due autopompe e tre autobotti.
Una volta circoscritte e poi domate le fiamme, i pompieri hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area. Sul posto sono anche le forze dell’ordine. Non si sono invece registrati problemi alle persone. Solo poche settimane fa i vigili del fuoco di Vigevano erano intervenuti nella zona del Ticino per domare il rogo che aveva distrutto un’auto nelle vicinanze di un locale. In quella circostanza l’intervento era stato così tempestivo da impedire che le fiamme potessero diffondersi anche ai veicoli vicini.