Ora inizieranno i dialoghi con la FIFA per soddisfare i parametri chiave che riguardano infrastrutture, servizi, commercio, sostenibilità e diritti umani.
Era nell’aria nella mattinata di oggi, quando le indiscrezioni davano l’Australia non intenzionata a presentare la propria candidatura, e ora è ufficiale: l’Arabia Saudita è il solo paese che ha presentato alla FIFA la volontà di ospitare l’edizione 2034 del Mondiale.
Con un comunicato ufficiale, la FIFA dichiara come il paese saudita, pronto a ospitare anche laSupercoppa italiana dopo numerosi eventi sportivi, sia l’unico ad aver presentato una candidatura completa entro il termine del 31 ottobre.
La decisione di affidare il Mondiale 2030 a Spagna, Portogallo e Marocco, con tre partite in Uruguay, Paraguay e Argentina, è arrivata a inizio ottobre. Per il regolamento in vigore, infatti, nessuna confederazione può vedere uno dei suoi paesi membri ospitare un’edizione del Mondiale se le precedenti due sono state giocate in paesi appartenenti a quelle confederazioni. Quindi, visto che l’edizione del 2026 si giocherà in Nord e Centro America (USA, Canada e Messico), ecco che le confederazioni eleggibili per il 2034 erano solamente Asia e Oceania.
Nessuno dei paesi appartenenti a questi due continenti hanno voluto approfondire così velocemente l’argomento, neanche Australia e Nuova Zelanda che potevano contare su una base solidissima, per quanto riguarda le infrastrutture e non solo, visto che i due paesi hanno da poco ospitato il Mondiale femminile, vinto dalla Spagna. Senza contare che l’opera di diplomazia dell’Arabia Saudita aveva già iniziato a raccogliere consensi sulla propria candidatura all’interno della confederazione asiatica, di cui fa parte anche la stessa Australia.
Appurato che l’Arabia Saudita è l’unica ad aver presentato la sua candidatura ufficiale, la FIFA inizierà un dialogo mirato. Questo dialogo si concentrerà sulle aree prioritarie definite della visione dell’evento e sui parametri chiave: infrastrutture, servizi, commercio, sostenibilità e diritti umani. Successivamente, la FIFA pubblicherà i suoi rapporti di valutazione e, qualora tali requisiti siano soddisfatti, le federazioni aderenti riunite al Congresso FIFA nomineranno gli organizzatori delle competizioni in questione.
Il Giudice Sportivo ha deciso di non intervenire, dopo aver sentito l’arbitro.
Nessuna decisione con la prova tv per il difensore della Juventus Federico Gatti in seguito allo scontro con Milan Djuric nella sfida tra i bianconeri e l’Hellas Verona. Lo ha deciso il Giudice Sportivo della Serie A Gerardo Mastrandrea.
“Il Giudice Sportivo – si legge nella nota della Lega -, ricevuta dal Procuratore federale rituale segnalazione ex art. 61 comma 3 CGS (a mezzo e-mail pervenuta alle ore 12.37 del 30 ottobre 2023) in merito ad una condotta violenta del calciatore Federico Gatti (Soc. Juventus) nei confronti del calciatore Milan Djuric (Soc. Hellas Verona) avvenuta al 26° del primo tempo; acquisite ed esaminate le relative immagini televisive, di piena garanzia tecnica e documentale; sentito il Direttore di gara il quale, con e-mail inviata alle ore 1.57 del 31 ottobre 2023, dichiarava “Con la presente dichiaro che lo scontro tra Gatti (Juventus) e Djuric (Verona) avvenuto a gioco in svolgimento, è stato da me valutato in campo e sanzionato come fallo di gioco con un calcio di punizione diretto”.
“Pertanto, il comportamento di Gatti, non integra quanto previsto dall’art. 61 comma 3 CGS perché, quanto accaduto, è stato visto e valutato dagli Ufficiali di gara, perciò giudicato in modo insindacabile nel merito da questo Giudice”.
Il Giudice Sportivo quindi “delibera di non applicare sanzioni in ordine alla condotta segnalata dalla Procura federale di cui alla premessa”.
Sanzionate anche Napoli e Milan per lancio di fumogeni verso i tifosi avversari.
Costano5mila euro di multa all’Inter i cori dei tifosi contro Romelu Lukaku durante la sfida tra i nerazzurri e la Roma. Lo ha deciso il Giudice Sportivo della Lega Serie A, Gerardo Mastrandrea, come comunicato oggi dalla stessa Lega.
In particolare, la ammenda da 5mila euro è stata comminata all’Inter “per avere suoi sostenitori, per tutta la durata della gara, intonato cori insultanti nei confronti di un calciatore della squadra avversaria”.
Tra le altre società, il Milan ha ricevuto una multa di 15mila euro “per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato due fumogeni nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria, causando un’interruzione della gara da parte dell’Arbitro per più di un minuto; per avere inoltre, nel corso della gara, lanciato un fumogeno nel recinto di giuoco; per avere, infine, al 31° del primo tempo, intonato un coro becero nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS”.
Sanzione simile anche al Napoli, con una multa di 12mila euro “per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato cinque fumogeni e alcune bottigliette di plastica nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria, causando con i fumogeni un’interruzione della gara da parte dell’Arbitro per più di un minuto; per avere inoltre, nel corso della gara, lanciato un fumogeno e due bottigliette in plastica, nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS”. Infine, multa di 3mila euro alla Roma “a titolo di responsabilità oggettiva, per avere ingiustificatamente ritardato di circa tre minuti l’inizio del secondo tempo”.
Tra i giocatori, una giornata di squalifica a Natan (Napoli) per doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario, oltre a Mattia Bani (Genoa), Norbert Gyomber (Salernitana), Youssef Maleh (Empoli) e Leandro Paredes (Roma) perché ammoniti da diffidati.
Tra i tecnici, infine, una giornata di squalifica all’allenatore del Torino Ivan Juric “per avere, al 49° del secondo tempo, abbandonando l’area tecnica, assunto atteggiamenti che creavano tensione con i componenti della panchina avversaria”, mentre due turni per Luciano Vulcano (Milan) “per avere, al 27° del secondo tempo, alzandosi dalla panchina aggiuntiva, rivolto al Direttore di gara un’espressione ingiuriosa” e una giornata per Maurizio Trombetta (Juventus) per avere, al 52° del secondo tempo, alzandosi dalla panchina aggiuntiva, esultato in maniera scomposta; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale.
L’ex proprietà del club avrebbe riconosciuto pagamenti paralleli ad almeno sei società offshore e ora i Blues rischiano una sanzione, che va dall’ammenda fino alla penalizzazione in classifica.
L’indagine della Premier League sul Chelsea, che prende in esame gli anni della gestione di Roman Abramovich, si allarga e coinvolge anche i trasferimenti di Willian e Samuel Eto’o, avvenuti nell’agosto del 2013.
Entrambi i calciatori prevenivano dall’Anzhi Makhachkala, club russo fallito nel 2022, ma che in quegli anni rappresentava una vera e propria forza sul calciomercato internazionale, grazie alla potenza economica del magnate russo Sulejman Kerimov, che acquisisce il club nel 2011. Il nuovo proprietario si presenta con gli acquisti diRoberto Carlos, a febbraio 2011, che in estate viene seguito da Samuel Eto’o, prelevato dall’Inter per 25 milioni di euro. Nel febbraio 2013 ecco che arriva Willian dallo Shakhtar Donetsk per 35 milioni di euro, stabilendo così l’acquisto più oneroso per un club russo.
Chelsea indagine Premier League – Gli intrecci con l’Anzhi – Ma i giorni di gloria dell’Anzhi stanno per terminare e nell’estate 2013 si procede con la cessione dei calciatori con gli ingaggi più alti presenti in rosa, fra cui Eto’o e Willian. Ed ecco che qui entra in scena il Chelsea che preleva Willian per 35 milioni di euro, stessa cifra riconosciuta in inverno allo Shakhtar Donetsk, mentre Eto’o viene acquistato a parametro zero.
Le indagini della Premier League, su segnalazione degli attuali proprietari del club che hanno avuto accesso ai libri contabili una volta finalizzato l’affare, vertono sull’esistenza di pagamenti paralleli a quelli legati al calciomercato e che condurrebbero a particolari “enti russi” molto vicini al governo di Mosca e alla sfera di interesse di Abramovich. Sotto la lente di ingrandimento sono finiti tutti i pagamenti fatti dal Chelsea dal 2012 al 2019 e che sarebbero finiti in società offshore segrete.
Questi pagamenti “nascosti” sarebbero stati individuati durante il periodo di due dilligence (dove la società interessata a comprare l’altra ha accesso a tutta la documentazione economico-finanziaria di quella in vendita). Per evitare penalizzazioni a posteriori, il consorzio guidato da Todd Boehly e Clearlake Capital, ha segnalato il tutto alla UEFA, alla Football Association e alla Premier League.
A riguardo lo stesso Chelsea ha emesso una nota ufficale: «Queste accuse sono precedenti all’attuale proprietà del club. Riguardano entità presumibilmente controllate dall’ex proprietario del club e non si riferiscono a nessun individuo che sia attualmente nel club. Il gruppo di proprietà del Chelsea FC ha completato l’acquisto del club il 30 maggio 2022. Durante un approfondito processo di due diligence prima del completamento dell’acquisto, il gruppo di proprietà è venuto a conoscenza di rendiconti finanziari potenzialmente incompleti riguardanti transazioni storiche durante la precedente proprietà del club. Immediatamente dopo il completamento dell’acquisto, la nuova proprietà ha segnalato in modo attivo tali questioni a tutte le autorità di regolamentazione del calcio applicabili. In conformità con i principi fondamentali del gruppo di proprietà del club di piena conformità e trasparenza, il club ha assistito in modo attivo le autorità di regolamentazione applicabili nelle loro indagini e continuerà a farlo».
Chelsea indagine Premier League – La multa della UEFA e le possibili sanzioni – Le indiscrezioni parlano di pagamenti riconosciuti ad almeno sei società offshore per cifre che sommate dovrebbero aggirarsi poco al di sotto dei 10 milioni di euro e che sarebbero state rendicontate negli anni come spese finanziarie del club. In alcuni casi dietro le società offshore ci sarebbero collegamenti con personaggi del mondo del calcio, ma in altri non è stato possibile stabilirne la proprietà.
Nonostante le eventuali violazioni siano state commesse dalla vecchia proprietà, il Chelsea potrebbe essere punito, sia con ammende che con penalizzazioni, dalla Premier League. Il Chelsea ha già concordato un accordo da 10 milioni di euro con la UEFA per le violazioni in materia di Fair Play Finanziario. Anche qui il periodo di tali violazioni, che concernano rendicontazioni finanziarie incomplete, riguardano la vecchia proprietà del club inglese.
Ma le indagini della UEFA si riferivano solamente al 2018 e al 2019, mentre l’orizzonte temporale sotto esame della Premier League è ben più dilatato e prende tutta la gestione Abramovich, fra cui i pagamenti riconosciuti al padre del difensore danese, ora al Barcellona, Andreas Christensen. La Premier League, infine, per avere un quadro completo della vicenda potrebbe chiamare a testimoniare l’ex presidente del Chelsea Bruce Buck e l’ex direttrice Marina Granovskaia, le due persone principali incaricate di gestire il club durante l’ultima parte della proprietà di Abramovich.
L’ondata di piena ha provocato la fuoriuscita del torrente nel tratto interrato di via Valfurva. Viale Zara è un fiume tra viale Marche e viale Stelvio, con allagamenti fino a piazzale Lagosta.
L’ondata di piena ha provocato la fuoriuscita del torrente nel tratto interrato di via Valfurva. Viale Zara è un fiume tra viale Marche e viale Stelvio, con allagamenti fino a piazzale Lagosta. Chiuso viale Testi
Milano, 31 ottobre 2023
I Vigili del fuoco di Milano sono al lavoro dalle 5 per fronteggiare il maltempo che si è abbattuto sulla città e che ha portato, intorno alle 6, all’esondazione del Seveso. A Mediglia, in provincia di Milano, i vigili del Fuoco hanno soccorso una donna rimasta bloccata in auto con i suoi due bambini a causa di un albero caduto per il forte vento. Una trentina gli interventi effettuati che hanno riguardato principalmente la caduta di rami, allagamenti di cantine e per il forte vento di alcuni cartelloni pubblicitari. Gli interventi sono a macchia di leopardo, tuttavia non si registrano grosse criticità e soprattutto non si segnalano al momento interventi relativi al soccorso di persone. “La zona più monitorata è quella tra Viale Fulvio Testi e Cà Granda per la quale le squadre di soccorso hanno chiesto ausilio alla Polizia Locale al fine di interdire – precisano i Vdf – il traffico proprio in quel punto per evitare disagi e criticità agli automobilisti”.
Milano:Seveso esondato all’alba di oggi 31 ottobre 2023
Il Seveso è esondatouna decina di minuti dopo le 6 a Niguarda. L’ondata di piena, gonfiata da un livello di precipitazioni che alle 5 ha raggiunto a Milano Nord la quota di 31 millimetri di acqua all’ora, ha provocato la fuoriuscita del torrente nel tratto interrato di via Valfurva, come comunicato su Facebook in tempo reale dall’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli con foto in cui si vedono le strade allagate.
Viale Zara è un fiume tra viale Marche e viale Stelvio, con allagamenti fino a piazzale Lagosta.La polizia locale ha chiuso viale Testi, completamente allagato da viale Marche verso piazzale Istria:traffico in tilt in tutta la zona. Evacuate a scopo precauzionale le comunità che si trovano nel parco Lambroper l’innalzamento delle acque dell’omonimo fiume, che resta costantemente monitorato.
L’area attorno a piazzale Istria è completamente allagata, con una pattuglia della polizia locale a impedire il passaggio verso viale Testi. L’acqua ha completamente invaso il viale e i due controviali: solo camion e furgoni riescono a guadare il “fiume” senza rischiare di danneggiare il veicolo. Allagato il sottopasso di viale Testi verso Niguarda. Attorno alle 8.30, il sottopasso di viale Rubicone è stato liberato dall’acqua, con riapertura della circolazione sotto il monitoraggio degli agenti della polizia locale. Restano ancora off limits quelli di viale Testi e via Negrotto.
Sin dalle prime ore della notte, si era temuto per l’ennesima esondazione, considerate le previsioni meteorologiche che anticipavano piogge copiose nelle aree attraversate dal fiume. Allagamenti anche nel resto della città: il Comune ha attivato le idrovore vicino al sottopasso di via Negrotto, uno dei punti storicamente più critici.
Il precedente – Il Seveso era già esondato un mese e mezzo fa, la notte del 15 settembre, ma in quel caso il torrente era uscito per pochi secondi e senza che rimanessero tracce visibili sull’asfalto. L’ennesimo episodio fa tornare ancora una volta al centro del dibattito l’annosa questione delle vasche di laminazione, il sistema anti-alluvioni che Milano, e in particolare Niguarda, attende da decenni per avere un ombrello protettivo contro la minaccia continua del Seveso. L’opera strategicamente più importante, il bacino artificiale realizzato nell’area del Parco Nord, dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno.
Seveso esondato a Milano 118 volte in meno di 50 anni, perchè accade?
L’esondazione numero 118 del Seveso in meno di mezzo secolo è iniziata poco dopo le 6 e ha mandato in tilt tutta l’area che da Niguarda scende fino a piazzale Lagosta: strade come fiumi, cantine allagate e traffico completamente in tilt, con l’arteria di viale Testi subito chiusa dalla polizia locale per evitare che gli automobilisti restassero intrappolati.
I numeri – Dal 1975 a oggi, il torrente che viene giù dal monte Sasso e che si inabissa sotto la città in via Ornato è fuoriuscito dal tratto tombinato con una media di due volte e mezza all’anno; solo tra il 2010 e il 2023, è accaduto più di venti volte, con il picco dellesei esondazioni del 2014. I 31 millimetri di pioggia caduti in un’ora all’alba hanno gonfiato il corso del fiume, che in via Valfurva si è riversato in strada.
La polemica sulle vasche – “E qualcuno dice ancora che le vasche non servono“, il post su Facebook dell’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli, che ha seguito l’evoluzione della situazione per tutta la notte e che alle 6 ha pubblicato le prime foto dell’esondazione. Il riferimento è al progetto che punta a realizzare un sistema di bacini di contenimento delle piene del Seveso, con l’obiettivo di creare un ombrello protettivo a nord della città. “La vasca di Milano è in collaudo, ma le altre, quelle di Regione Lombardia, sono indietro“, ha tenuto a sottolineare l’esponente della Giunta Sala.
Il piano anti-piene – La vasca di Milano è quella che sarà inaugurata tra pochi mesi al Parco Nord, al confine con Bresso, e che, quando sarà entrata in funzione, potrà drenare fino a un massimo di 250mila metri cubi di acqua. Poi ci sono gli altri tre invasi, parte di un piano complessivo da 142 milioni di euro, di cui 112 finanziati dal Governo, 20 dal Comune di Milano e 10 dalla Regione; senza dimenticare gli altri 23 investiti da Palazzo Lombardia per il potenziamento del canale scolmatore di nord-ovest (quello che parte dal Seveso tra Paderno Dugnano e Palazzolo) e i 7,6 milioni arrivati dallo Stato nel 2019 per consolidare il Redefossi (il canale sotterraneo dove viene confluita l’acqua del Seveso a Milano). Complessivamente, più di 170 milioni di euro per progetti che faticano a concretizzarsi.
Il cronoprogramma – Detto della vasca di Bresso, che sta per vedere la luce dopo anni di polemiche e battaglie legali con i residenti della zona, restano gli altri tre invasi da completare a Senago, Lentate e Paderno Dugnano. Quando entreranno in funzione? Secondo l’ultimo cronoprogramma, comunicato lo scorso 15 settembre dall’assessore regionale al Territorio Gianluca Comazzi, “la vasca di Senago sarà terminata per dicembre 2023 ed entrerà in esercizio nella primavera del 2024. Per quella di Lentate sul Seveso l’intervento è stato avviato, e per quanto riguarda l’ultima, a Paderno Dugnano, è in corso la progettazione».
Il capitano della Roma contro le accuse di stalking: ‘Ho dato mandato ai miei legali’
“Ho dovuto sprecare tre minuti della mia giornata per leggere l’articolo pubblicato su un canale Instagram riportante notizie inventate sul mio conto“.
Così, con una nota sul suo profilo Instagram, il capitano della Roma, Lorenzo Pellegrini, interviene smentire le accuse di stalking a una escort, avanzate dal sito di Fabrizio Corona.
“Non voglio invece sprecare più di 3 secondi per smentire delle ovvie sciocchezze. Ci penseranno i miei legali a cui ho già conferito mandato per tutelare gli interessi e soprattutto i valori miei e della mia famiglia – ha aggiunto Pellegrini – Ora ho cose più importanti a cui pensare, visto che a breve nascerà il mio terzo figlio. Mi auguro che le autorità competenti si attivino prontamente per tutelare persone per bene“.
Corona: “Pellegrini denunciato per stalking da una escort”. La replica: “Notizie inventate”
Secondo l’ex agente di paparazzi il centrocampista sarebbe stato denunciato da una 24enne quattro volte negli ultimi sei mesi. Lui: “Non spreco tempo, ci penseranno i miei legali”
Due verità contrapposte e una certezza: per il momento di penalmente rilevante non c’è nulla anche se un fascicolo è stato aperto dalla Procura di Parma. Parliamo di quello che, sui social, è diventato il caso del giorno, ovvero le quattro denunce per stalking (a Roma, Parma e Avezzano) fatte da una escort rumena di 24 anni, A. G., nei confronti di Lorenzo Pellegrini, capitano della Roma. A rivelarlo è il sito di Fabrizio Corona, “Dillingernews.it”, secondo cui si tratterebbe di “una storia che dura da mesi“.
LE QUERELE – Nell’intervista “protetta” che le fa lo stesso Corona, la ragazza spiega: “L’ho frequentato da metà gennaio fino ai primi di luglio. Ha avuto il mio numero da qualcuno che mi conosce, un passaparola. Non si è presentato. Mi ha chiamato e ha preso appuntamento. L’ho ricevuto in un appartamento in zona Prati, uno di quelli che trovo su booking e affitto a giornate, a seconda di quanto sto a Roma”. A.G. aggiunge: “Non è un bravo ragazzo, ho fatto quattro querele”. Il sito spiega che a presentarle, in un periodo che va da aprile 2023 a oggi, è stato uno studio legale della Capitale a cui la ragazza si è rivolta per cercare di porre fine a quello che, secondo i denuncianti, sarebbe un comportamento che va ben oltre i limiti della legge. Nelle segnalazioni fatte alla polizia ci sarebbe anche la richiesta di approfondire eventuali altri reati che potrebbero essere riscontrati dagli inquirenti in fase di indagini.
CODICE ROSSO – Le denunce sono state tutte presentate con la richiesta di attivare il cosiddetto codice rosso. Si tratta del protocollo che consente indagini in casi particolarmente gravi di violenza tra i quali maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale, con l’effetto che saranno adottati più celermente eventuali provvedimenti di protezione delle vittime . La smentita di Pellegrini è stata furiosa. “Ho dovuto sprecare tre minuti della mia giornata per leggere l’articolo pubblicato su un canale Instagram riportante notizie inventate sul mio conto. Non voglio invece sprecare più di tre secondi per smentire delle ovvie sciocchezze. Ci penseranno i miei legali a cui ho già conferito mandato per tutelare gli interessi e soprattutto i valori miei e della mia famiglia. Ora ho cose più importanti a cui pensare, visto che a breve nascerà il mio terzo figlio (forse in settimana, ndr). Mi auguro che le autorità competenti si attivino prontamente per tutelare persone perbene”.
Sette in tutto gli indagati per i quali la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio. L’imprenditore: “Non so assolutamente niente degli episodi che mi vengono contestati”. Nell’elenco anche il segretario generale Cisal Franco Cavallaro e la segretaria generale del ministero del Lavoro Concetta Ferrari per i quali gip e Riesame hanno bocciato la richiesta di arresti domiciliari
Concorso in corruzione aggravata. Questo il reato per il quale la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per 7 indagati. Il gup ha fissato l’udienza preliminare per il 24 novembre. Gli indagati sono: il segretario generale del sindacato Cisal Franco Cavallaro, 58 anni, di Dinami, in provincia di Vibo; il segretario generale del Ministero del Lavoro Concetta Ferrari, 64 anni, di Roma; Fabia D’Andrea, 58 anni, di Roma, all’epoca dei fatti vice capo di Gabinetto del ministro del Lavoro; Danilo Iervolino, 45 anni, di Palma Campania (Na), già al vertice dell’Università Pegaso e attuale presidente della Salernitana calcio; Mario Miele, 57 anni, di Casamarciano (Na); Francesco Fimmano‘, 55 anni, di Frattamaggiore (Na); Antonio Rossi, 38 anni, di Marsala (Tp).
Cavallaro, secondo l’accusa, al fine di ottenere la scissione parziale del patronato Encal-Inpal in patronato Encal-Cisal e patronato Inpal avrebbe corrotto Ferrari e D’Andrea alcuni “favori“. In particolare (d’intesa con Miele), Cavallaro avrebbe richiesto a Iervolino l’assunzione di Rossi (figlio della Ferrari) quale professore dell’Universita’ Pegaso. Cavallaro e’ poi accusato di aver pagato una vacanza a Tropea alla Ferrari e al marito, oltre al noleggio di una barca e regali come una borsa di pregio e una cravatta al marito della Ferrari. Avrebbe poi “sponsorizzato” due persone di interesse della D’Andrea.
La scissione parziale del patronato Encal-Inpal in patronato Encal-Cisal e patronato Inpal – ottenuta a giugno 2019 dopo l’iniziale diniego dell’anno precedente – ha consentito la conservazione dello status di Patronato con conseguente mantenimento in favore di entrambi delle sovvenzioni pubbliche, delle sedi e del patrimonio in loro possesso. In caso di scissione totale, invece, tali benefici sarebbero stati tutti persi. Iervolino, difeso dall’avvocato Giuseppe Saccone, replica: “Non so assolutamente niente degli episodi che mi vengono contestati. Non sono mai stato al ministero del Lavoro. Sono ossessionato dal rispetto della legge”.
Nei confronti di Ferrari e Cavallaro, la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari. L’istanza è stata respinta prima dal gip e poi, per carenza di indizi, anche dal Tribunale del Riesame.
Parti offese nell’inchiesta il Ministero del Lavoro, il Patronato Inpal e l’Universita’ telematica Pegaso. In una nota, l’Ateneo precisa “che si tratta di una vicenda precedente all’attuale gestione, per la quale è stata fornita piena collaborazione alla Procura, che ha qualificato Università Pegaso come parte lesa e si riserva di ricorrere in tutte le sedi a propria tutela“.
Paura in Olanda. Nel finale della sfida tra Az Alkmaar e NEC Nijmegen, l’attaccante Bas Dost si è accasciato a terra a causa di un malore. Il centravanti olandese è crollato a terra ed è stato soccorso prima dagli avversari e poi dai compagni di squadra, che hanno chiamato l’intervento dello staff medito, intervenuto tempestivamente per evitare il peggio.
La partita è stata sospesa al 91′ con il risultato fermo sul 2-1 per gli ospiti e il calciatore è stato trasportato fuori dal campo.
Secondo gli ultimi aggiornamenti Dot sarebbe cosciente e avrebbe alzato le braccia già al momento dell’uscita dal terreno di gioco.
AZ Alkmaar – NEC Nijmegen maçında Bas Dost bir anda yere yığıldı, çevresi sarıldı.
Traduzione: Durante la partita AZ Alkmaar – NEC Nijmegen, Bas Dost è crollato improvvisamente a terra ed è stato circondato. Speriamo non succeda nulla di brutto.
La festa di Halloween ha radici antiche e ha subito diverse influenze nel corso della storia. Le sue origini sono associate a diverse tradizioni e culture. Ecco una panoramica delle principali influenze che hanno contribuito a formare Halloween:
1 –Origini celtiche: Molte delle radici di Halloween possono essere fatte risalire alla festività celtica chiamata “Samhain“. Samhain era una festa paganache segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno nell’antica Irlanda, Scozia e Galles. Era celebrata intorno al 31 ottobre e rappresentava un momento in cui il confine tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti si riteneva fosse particolarmente sottile. Si credeva che gli spiriti dei morti potessero tornare sulla Terra durante Samhain, e i festeggiamenti includevano fuochi e costumi per scacciare gli spiriti maligni.
2 –Influenza romana: L’occupazione romana delle isole britanniche ha portato a influenze romane nelle tradizioni celtiche. Alcuni elementi delle festività romane, come la festa dei morti nota come “Feralia” e la festa in onore di Pomona (dea delle mele), si sono mescolati alle celebrazioni celtiche.3
3 –Cristianesimo: Nel 9º secolo, la Chiesa cattolica ha introdotto la festa di “Tutti i Santi” (o “Ognissanti“) il 1 novembre, in onore di tutti i santi. La sera prima di questa festa, il 31 ottobre, divenne nota come “All Hallows‘ Eve” (la vigilia di Ognissanti), da cui deriva il termine “Halloween“.
4 – Influenze americane: Quando gli immigrati irlandesi e scozzesi si stabilirono in America nei secoli XVIII e XIX, portarono con loro le tradizioni di Halloween. Negli Stati Uniti, la festa subì ulteriori influenze culturali e divenne una festività popolare caratterizzata da costumi, dolcetti, intagliare le zucche (jack-o’-lanterns) e raccolta di caramelle.
Halloween è cresciuta nel corso del tempo e oggi è una festa che mescola elementi di tradizione, folklore e pop culture. La sua celebrazione può variare da regione a regione e da persona a persona, ma generalmente coinvolge costumi, decorazioni spaventose, dolcetti e attività legate all’occulto e al soprannaturale.
Ulteriori informazioni su Halloween:
Halloween – Una festa per i bambini, ma non solo
Costumi: Uno degli aspetti più iconici di Halloween è la tradizione di indossare costumi. I bambini e spesso anche gli adulti si travestono da creature spaventose, personaggi famosi, eroi, o qualsiasi altra cosa desiderino. L’uso dei costumi deriva dalla credenza che durante Halloween il confine tra il mondo dei vivi e dei morti si assottiglia, e quindi vestirsi in modo diverso o spaventoso aiuterebbe a confondere o a respingere gli spiriti maligni.
Dolcetto o scherzetto?
Dolcetti o scherzetti: Un’altra tradizione comune è quella del “dolcetto o scherzetto” (in inglese “trick or treat“). I bambini si mettono in costume e vanno di casa in casa chiedendo dolcetti con la frase “dolcetto o scherzetto.” Le persone che rispondono offrendo dolcetti ricevono piccole leccornie o piccoli doni, mentre quelle che rifiutano o non rispondono possono essere oggetto di piccoli scherzi o beffe.
Caramelle e dolci: La raccolta di caramelle è una parte fondamentale di Halloween, soprattutto per i bambini. I sacchetti di dolcetti raccolti durante il “dolcetto o scherzetto” sono spesso uno dei momenti più attesi della festa.
Intagliare unjack-o’-lanternè una tradizione comune di Halloween
Intagliare le zucche: L’intaglio delle zucche per creare i celebri “jack-o’-lanterns” è un’altra tradizione di Halloween. Si intaglia un volto o un disegno spaventoso su una zucca e si inserisce una candela o una luce al suo interno. Questa tradizione ha origini irlandesi ed è legata all’uso di zucche e rape intagliate per scacciare gli spiriti maligni.
Decorazioni spaventose: Molte persone decorano le proprie case con oggetti e decorazioni spaventose come fantasmi, ragnatele artificiali, teschi, scheletri, e altri elementi dell’occulto. Queste decorazioni contribuiscono a creare un’atmosfera sinistra e festosa.
Film e spettacoli a tema: Durante la stagione di Halloween, sono spesso proiettati film e programmi televisivi a tema horror. Molte persone organizzano maratone di film dell’orrore o spettacoli televisivi per celebrare la festa.
Feste e eventi: Halloween è spesso un’occasione per feste e eventi a tema, sia per bambini che per adulti. Le feste possono includere concorsi di costumi, danze e giochi a tema.
Attrazioni spaventose: In molti luoghi, vengono allestite attrazioni spaventose come labirinti dell’orrore, case infestate e passeggiate spaventose, dove le persone possono sperimentare brividi e paura in un ambiente controllato.
Halloween è una festa molto popolare in molte parti del mondo e offre un’opportunità di divertimento, creatività e spaventi per persone di tutte le età. Oltre alle tradizioni storiche, molti elementi moderni sono stati aggiunti nel corso degli anni, contribuendo a rendere Halloween una festa unica e divertente.
Prepariamoci a giorni di brutto tempo anche in Lombardia. Se le precipitazioni delle ultime ore stanno mettendo e metteranno a dura prova vari territori di Emilia Romagna, LiguriaeVeneto, la nostra regione sembra finora risparmiata dalle conseguenze peggiori del maltempo, benché la pioggia stia cadendo incessante da ore con intensità più o meno maggiore a seconda delle province.
Allerta gialla a Milano –L’allerta gialla, quella relativa al rischio ordinario, proseguirà anche domani martedì 31 ottobre come recita l’avviso diramato dal Centro Monitoraggio Rischi Naturali della Regione Lombardia per rischio idrogeologico sul territorio di Milano. Il Centro Operativo Comunale (COC) della Protezione civile sarà attivo per il monitoraggio dei livelli idrometrici dei fiumi Seveso e Lambro e per coordinare gli eventuali interventi.
Circolazione treni interrotta – Intanto questa sera la pioggia ha causato allagamenti sui binari la linea ferroviaria Milano-Genova è stata chiusa al traffico nel pomeriggio tra le 17.15 e le 18.30 nel tratto fra Tortona e Arquata Scrivia, in Piemonte. I binari allagati hanno fatto fermare quattro treni Intercity e due treni regionali che collegano i due capoluoghi.Il transito è poi ripreso con notevoli ritardi. Il nubifragio ha colpito anche la vicina autostrada A7 che in alcuni tratti si è allagata provocando gravi disagi alla circolazione di auto e camion.
La situazione – “In queste ore il Nord Italia è sotto l’azione dell’ennesima perturbazione atlantica, particolarmente intensa su alcune aree dove si registrano punte di oltre 80-100mm” – spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara –. Situazione particolarmente critica tra Appennino ligure orientale ed Emilia, dove si registrano numerose criticità idrogeologiche, esondazioni e anche il crollo di un ponte nel Parmense; piogge intense si registrano anche su Lombardia orientale, Trentino, alto Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Ognissanti – La giornata dell’1 novembre partirà asciutta e anche in prevalenza soleggiata ma si tratterà di una tregua effimera dal momento che già nel pomeriggio avanzerà un nuovo fronte da ovest che porterà nubi diffuse e qualche pioggiao rovescio sparso a partire dal versante tirrenico, stando sempre a 3BMeteo.
La tempesta Ciaran – Nel frattempo un nuovo intenso ciclone nord atlantico si farà strada sul Nordovest Europa impattando le Isole Britanniche giovedì 2 novembre. Si tratterà di una vera e propria tempesta, già battezzata Ciaran, responsabile di intenso maltempo con venti particolarmente violenti e raffiche potenziali persino di oltre 130-150km/h tra Francia nord occidentale, Inghilterra e Galles. Successivamente l’azione ciclonica si estenderà a gran parte d’Europa pilotando l’ennesima perturbazione anche sull’Italia dove tra giovedì 2 e venerdì 3 è attesa una nuova fase di maltempo dapprima al Nord, poi anche al Centrosud (specie versante tirrenico), con venti talora burrascosi e raffiche di oltre 90-100km/h. Con tutta probabilità l’autunno continuerà a ruggire anche nei giorni successivi con ulteriori perturbazioni per tutta la prima decade di novembre.
Crolli, frane ed esondazioni: è allarme maltempo nel Nord Italia
La situazione più critica in Emilia Romagna. Disagi anche in Liguria e Toscana
Allerta rossa in alcune province dell’Emilia Romagna con ponti crollati nel parmense,bombe d’acqua e smottamenti anche in Toscana, temporali intensi e preoccupanti in Liguria, forti piogge all’orizzonte in Campania. Il maltempo e il cambiamento climatico tornano a fare paura in Italia già dal primo avvio di vero autunno.
Crolli e frane in Emilia Romagna – In Emilia Romagna la situazione più critica. Sono previste precipitazioni da moderate a forti a carattere di rovescio sull’appennino occidentale. E si aggrava l’allerta rossa della Protezione civile, che dalle 12 di oggi interessa per criticità idrogeologica (frane) tutta la fascia appenninica da Bologna a Piacenza, ma anche l’alta collina di Parma e Piacenza, e per criticità idraulica (piene dei fiumi) l’intero territorio delle province di Parma e Piacenza, dai monti alla pianura.
Se a Parma il picco di piena è passato, con le scuole che sono rimaste aperte oltre l’orario per evitare che i genitori degli alunni si mettessero in macchina nel momento più critico, nella provincia due ponti sono crollati. E sono in corso ancora le ricerche di una persona che ieri sarebbe stata vista aggrappata a un albero per salvarsi dalla furia del torrente.
Anche nel piacentino il primo bilancio dei danni è “pesantissimo”. Alcune famiglie sono state evacuate. Il ministro Matteo Salvini ha detto di essere in contatto costante con Anas per le due province.
Allerta arancione in 5 Regioni – In Toscana l’allerta è appena più lieve: arancione. “Faccio un appello ai cittadini per la massima attenzione e precauzione in vista del maltempo – ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani – li invito alla massima allerta in vista degli intensi temporali previsti. La nostra protezione civile farà, come sempre, il massimo”. Sulla costa le scuole sono rimaste chiuse.
Anche la Liguriaha prolungato lo stato di allerta arancione fino al 31 ottobre per via dei temporali forti in arrivo. Vento, pioggia e grandine hanno colpito Genova all’alba con problemi anche all’aeroporto Cristoforo Colombo e alcuni voli dirottati su altre località.
Stessa situazione in Fiuli Venezia Giulia: le piogge intense e le mareggiate hanno indotto la Protezione civile ad alzare il livello di allerta da giallo ad arancione. E così anche in Veneto e Lombardia
L’allarme per le campagne – Ed è allarme delle campagne in un ottobre bollente segnato però da una media di oltre quattro eventi estremi al giorno tra nubifragi, alluvioni e trombe d’aria che colpiscono le coltivazioni ingannate dalle alte temperature. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Eswd (European Severe Weather Database).
Da mezzanotte a domani sul Centro e Levante della Regione
L’allerta meteo arancione per temporali e piogge diffuse in Liguria è stata diramata dall’Arpal dalla mezzanotte di oggi sul centro della Regione fino alle 20 di domani e sul Levante fino alla mezzanotte di domani.
Una nuova fase di tempo perturbato colpisce la Liguria, che entra in allerta: sarà gialla su tutta la Regione dalle 21 di oggi. “Siamo alla vigilia di 24-36 ore fortemente perturbate anche sulla Liguria. – prevede Arpal – La modellistica previsionale ben inquadra a grande scala lo scenario meteo, caratterizzato da un profondo minimo posizionato sull’Irlanda, la tempesta chiamata ‘Celine’ da Meteo France, capace di richiamare sul Nord Italia aria molto umida dal Mediterraneo“.
Pioggia e grandine su cePioggia e grandine su centro levante Liguriantro levante Liguria
Forti venti e pioggia intensa hanno interessato poco dopo l’alba il centro levante della Liguria.
Il maltempo ha provocato allagamenti e l’innalzamento dei rivi e dei torrenti.
Grandinate sulle alture e sulla costa di Genova. Nel levante sono caduti oltre 110 mm di pioggia. Secondo i previsori di Arpal, il fronte della perturbazione si presenterà sul centro levante nel primo pomeriggio. L’allerta arancione permarrà fino alle 20. Nel Levante la mareggiata ha trasportato sulla spiaggia di Rapallo molti detriti ma, ha detto il sindaco Carlo Bagnasco “la nuova diga ha retto, abbiamo visto la differenza” ha detto ricordando la terribile mareggiata del 30 ottobre 2018 che devastò la diga provocando il naufragio di 225 imbarcazioni di lusso e danni per milioni di euro. Assessore P.civile Liguria ‘fronte perturbazione nel pomeriggio’ “I picchi temporaleschi sono passati velocemente. Il quadro previsionale parla di possibili temporali con venti molto forti quando nel primo pomeriggio dovrebbe passare il fronte della perturbazione“. Lo ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone che si trova nella sala operativa della Protezione civile regionale. “Domattina – ha aggiunto – vedremo l’allungamento delle risposte idrogeologiche” ma per il momento, ha detto riferendosi all’ipotesi ventilata ieri sera riguardante un innalzamento dell’allerta fino a ‘rossa‘, “non c’è necessità di fare rivalutazioni sull’allerta“.
Shock in Francia, Fabio Grosso preso a sassateShock in Francia, Fabio Grosso preso a sassateFabio Grosso è stato colpito da una bottiglia piena a pochi millimetri da un occhio
Il tecnico italiano è stato colpito da un vetro rotto riportando ferite a viso e testa. Il suo vice Longo avrebbe una scheggia in un occhio. La ministra dello Sport: “Inammissibile e disgustoso”
Alta tensione prima del match di Ligue 1 tra Marsiglia e Lione. All’arrivo del pullman della squadra ospite i tifosi del Marsiglia (allenato da Gattuso), che con quelli del Lione hanno una fortissima rivalità, hanno iniziato a scagliare sassi verso i vetri del mezzo, rompendo quello del posto di Fabio Grosso.
FERITI – Il tecnico italiano è stato ferito al volto e al cuoio capelluto e da quanto risulta il suo vice, Raffaele Longo, sarebbe stato colpito da una scheggia di vetro in un occhio. Dopo varie consultazioni si è deciso di non far giocare il match che sarà recuperato in una data ancora da decidere.
GLI ARRESTI – La polizia è subito intervenuta, mettendo in sicurezza giocatori e tifosi del Lione. Sette persone sono già state arrestate, almeno due delle quali sono state individuate come protagoniste della sassaiola. La ministra dello Sport francese, Amélie Oudéa-Castéra, ha definito “disgustose” le immagini che arrivavano dai dintorni dello stadio. La ministra, a radio Rmc, ha spiegato: “Annullare la partita è stata la decisione giusta, anche per fissare un limite. È proprio avvilente quanto accaduto. È disgustoso, questi episodi di odio, di idiozia, la stessa negazione dei valori del calcio e dello sport, sono allucinanti. Bisogna subito trovare i responsabili e punirli severamente“, ha sottolineato.
Una scossa di terremoto di magnitudo 3,4 è stata registrata alle 6:25 in Emilia, tra le province di Reggio e di Modena. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a nove chilometri di profondità ed epicentro tra il comune reggiano di Castellarano e quello modenese di Sassuolo. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose. Nei giorni scorsi erano stati avvertiti nettamente anche in Emilia-Romagnai due episodi sismici di magnitudo 4,2 verificatisi in provincia di Rovigo.
Il titolare della storica azienda di mobili: “I danni sono enormi, sarà dura ripartire”. Ora si cercano le cause del rogo
Bovisio Masciago (Monza Brianza) – 29 ottobre 2023
“È tutto distrutto, adesso non so se riusciremo a ricostruire“. Enrico Ghezzi, titolare della Ghezzi Cucine guarda quello che resta del suo capannone: “Ci sono danni enormi, ancora tutti da quantificare“.
Oltre mille metri quadrati ridotti in cenere, con tutto quello che conteneva. Hanno lavorato incessantemente di pomeriggio per spegnere le fiamme, i pompieri, sabato. Ma non solo: il lavoro è continuato l’intera notte e fino a ieri pomeriggio, per sedare gli ultimi focolai, completare le operazioni di raffreddamento, e mettere in sicurezza l’area. La giornata di oggi sarà dedicata a ulteriori accertamenti, per capire da dove possa essere scoccatala prima scintilla, che poi si è trasformata in un inferno.
“Ci sono delle ipotesi, ma non posso dire niente“, spiega il titolare, che si avvaleva di una serie di montatori esterni. Sul tetto erano in corso degli interventi di manutenzione, con due operai al lavoro. Da lì potrebbe essere partita qualche scintilla di troppo. Oggi, molto probabilmente, partiranno anche le operazioni di demolizione dello scheletro rimasto del capannone e la rimozione delle macerie.
“Stavo facendo dei lavori in giardino quando ho visto il fumo nero alzarsi e poi ho sentito le sirene delle ambulanze – raccontail sindaco di Bovisio Giovanni Sartori –, ho chiamato la polizia locale per capire cosa stesse succedendo e poi mi sono recato sul posto“. Qui, come i residenti nella zona di via Bonaparte dove c’era la Ghezzi Cucine, e i tanti curiosi accorsi, ha visto i pompieri al lavoro: 60 gli uomini con 20 mezzi arrivati da tutti i comandi della zona. “Qualcosa di devastante – racconta il primo cittadino –, si sono salvati solo alcuni spazi sul retro. Per fortuna le analisi effettuate hanno mostrato che non ci sono state emissioni tossiche, quindi non ci sono problemi per la salute pubblica“.
Alcune famiglie che abitano nei dintorni erano uscite di casa, per precauzione, ma poi sono potute rientrare nelle loro abitazioni, senza rischi. In campo anche i carabinieri della compagnia di Desio, che stanno cercando di delineare quanto successo, e la polizia locale, che ha chiuso l’intera area attigua per diverse ore, deviando il traffico. La famiglia Ghezzi ha l’attività a Bovisio dal 1935. Ripartire sarà difficile adesso. L’azienda iniziò la sua storia come laboratorio artigianale, distinguendosi per l’alta qualità costruttiva soprattutto dei mobili da cucina. È arrivata ad avere fino a 40 dipendenti. Poi, agli inizi degli anni Novanta, la trasformazione e con l’aiuto di nuovi partner è cominciata l’era commerciale.
Adam Johnson, 29enne statunitense dei Nottinham Panthers, è deceduto dopo uno scontro di gioco
Terribile tragedia nell’hockey su ghiaccio in Inghilterra. Lo statunitense Adam Johnson, 29 anni, giocatore dei Nottingham Panthers, è morto per un taglio alla gola causato dalla lama del pattino di un avversario in uno scontro di gioco. E’ accaduto sabato sera durante la sfida a Sheffield contro gli Steelersin un incontro valido per la British Ice Hockey Cup.
Johnson, un passato in Nhl – L’incidente è avvenuto al 15° minuto del secondo tempo, quando in una collisione in aria il pattino dell’avversario degli Steelers è finito all’altezza del collo di Johnson. Il giocatore statunitense, con un passato nella Nhl con i Pittsburgh Penguins, si è accasciato e il ghiaccio si è ricoperto di sangue. I medici intervenuti hanno tentato di rianimarlo ma poche ore dopo è stato dichiarato morto.
Partite rinviate – Gli 8.0000 spettatori sono stati invitati a lasciare il palaghiaccio e tutte le partite in programma questo fine settimana sono state rinviate. I Panthers hanno espresso il dolore per la perdita di “uno straordinario giocatore, di un grande compagno di squadra e di un’incredibile persona che aveva tutta la vita davanti“.
The Nottingham Panthers are truly devastated to announce that Adam Johnson has tragically passed away following a freak accident at the game in Sheffield last night. pic.twitter.com/lhSOkDu03Q
Traduzione di https://translate.google.com/ I Nottingham Panthers sono davvero devastati nell’annunciare che Adam Johnson è tragicamente scomparso a seguito di uno strano incidente avvenuto ieri sera durante la partita di Sheffield.
Entrambi i genitori dell’attaccante del Liverpool erano stati dati per dispersi, poi le autorità di Bogotà hanno annunciato di aver salvato la donna
La madre della stella del Liverpool e della nazionale colombiana, Luis Fernando Diaz, “è stata salvata da un rapimento nel nord del Paese da assalitori in motocicletta” – ma il padre del giocatore è ancora disperso. Lo ha annunciato il presidente colombiano Gustavo Petro. La Procura Generale della Colombia, qualche ora prima, aveva riunito una squadra di investigatori per cercare la coppia a Barrancas, un comune della provincia di La Guajira, nel nord della Colombia. La Polizia Nazionale ha confermato il salvataggio della madre di Diaz, Cilenis Marulanda.
Matthew Langford Perry (Williamstown, 19 agosto 1969 – Los Angeles, 28 ottobre 2023) è stato un attore statunitense con cittadinanza canadese.
Trovato nella jacuzzi in casa, la lotta fra oppiodi e alcol
Addio a Chandler Bing della popolare serie ‘Friends’.Matthew Perry, l’attore che ha interpretato l’amato personaggio, è stato trovato morto nella sua casa nell’area di Los Angeles. I motivi del decesso – come riportano i media statunitensi – non sono confermati ma, secondo indiscrezioni, si tratterebbe di annegamento. Perry è stato infatti trovato all’interno della sua jacuzzi e nell’abitazione non sono state trovate droghe.
L’allarme è scattato sabato pomeriggio, quando i soccorsi sono stati chiamati per un ‘uomo con arresto cardiaco’. Poco dopo, intorno alle 16.10, il Dipartimento della polizia di Los Angeles è stato chiamato per indagare la morte di un uomo cinquantenne. Perry aveva 54 anni.
Nato a Williamstown, Massachusetts, nell’agosto del 1969, Perry era cresciuto in Canada. Sua madre era una giornalista e la portavoce del premier Pierre Trudeau, il padre di Justin Trudeau. A Los Angeles Perry è approdato quando era un teenager e aveva ottenuto alcuni ruoli minori nel 1987 e nel 1988. La svolta è arrivata nel 1994 quando Nbc lo ha scelto per Friends.
Nei panni di Chandler è stato presente in tutti gli episodi della seria durata 10 anni. Un periodo per lui non facile. Il successo è stato accompagnato dalla dipendenza agli oppioidi e all’alcol.
A causa di un incidente nel 1997 gli era stato prescritto il Vicodin e ne era divenuto rapidamente dipendente, tanto da arrivarne a prendere 55 al giorno. Per disintossicarsi e cercare di abbandonare l’alcol è stato in cura per più di un’occasione.
Nel suo libro di memorie ‘Friends, Lovers, and the Big Terrible Thing‘, Perry ha raccontato della sua battaglia contro le droghe, che si sommava a problemi di salute seri. Nel 2018 – ha raccontato Perry stesso – ha rischiato di morire per una perforazione gastrointestinale, per la quale è stato operato e ha trascorso mesi in ospedale.
Un maxi incendio ha divorato un capannone che ospitava alcune aziende e attività adibite alla lavorazione e vendita del legno a Bovisio. Evacuati i palazzi nelle vicinanze
Bovisio Masciago, 28 ottobre 2023
Un maxi incendio ha divorato un capannone che ospitava alcune aziende e attività adibite alla lavorazione e vendita del legno, ieri pomeriggio, a Bovisio. È successo in via Bonaparte al confine con Limbiate, vicino ad aree boschive e alle case.
Alcune palazzine limitrofe, per precauzione, sono state evacuate e si è chiesto ai cittadini di indossare le mascherine, per evitare di respirare il fumo acre alzatosi dall’area. Sul posto, infatti, è arrivato anche un mezzo Nbcr dei pompieri (nucleare, biologico, chimico, radiologico) per verificare la presenza di eventuali fuoriuscite tossiche.
Tutto è iniziato pochi minuti dopo le 16, per cause ancora sconosciute. La lotta contro le fiamme, alte diversi metri,è durata per circa 3 ore. Con molti mezzi dei vigili del fuoco, arrivati da tutti i distaccamenti della zona, impegnati. “Stavo per andare in doccia quando è saltata la luce, sono corso fuori e ho visto le fiamme“, ha raccontato una persona che abita proprio a fianco.
Sconvolti i residenti nei paraggi. “In una oretta ha divorato tutto“, racconta un altro testimone. Sul posto sono arrivati anche tre mezzi del 118: una donna di 59 anni per lo spavento ha avuto un malore, è stata soccorsa e visitata sul posto. Impegnati in gran forze anche i carabinieri della Compagnia di Desio e la polizia locale, che ha chiuso le strade limitrofe. Molti i cittadini che si sono avvicinati a piedi incuriositi da quanto stava accadendo e forte anche il tam-tam sui social network, visto cheil fumo era visibile a diversi chilometri di distanza.
Epicentro come nei giorni scorsi a Ceneselli, comune di 1559 abitanti. Ipocentro a 11 km di profondità
La terra trema ancora a Ceneselli, in provincia di Rovigo. Una scossa fotocopia rispetto a quella di mercoledì è stata registrata dall’Ingv, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, alle ore 17.29, sempre con una magnitudo di 4,2° della scala Richter. L’epicentro a Ceneselli, comune di 1559 abitanti, situato a ovest del capoluogo. La scossa si è originata a una profondità di 11 chilometri.
L’Ingv classifica questa zona come a pericolosità media. Il terremoto più importante del recente passato è stato quello del maggio-giugno 2012 in Emilia Romagna, che aveva causato 26 vittime e danni molto importanti. Il 17 luglio 2011 c’era stata un’altra scossa dimagnitudo 4,5 molto vicino al terremoto di oggi.
Cosa sappiamo della scossa recente – All’origine dell’evento di mercoledì c’è “un meccanismo di tipo compressivo” ha spiegato il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni. A generare la scossa è stata la pressione del margine settentrionale degli Appennini sepolto sotto la Pianura Padana. “E’ una zona nota dal punto di vista sismico perché si trova lungo il fronte compressivo della catena appenninica” ha aggiunto Doglioni.
Il club nerazzurro ha fornito un aggiornamento sulla causa tramite documenti ufficiali. Il provvedimento è arrivato dal Tribunale di Milano.
Emergono novità a proposito del rapporto tra l’Inter e Zytara Labs LLC, la società che tramite il marchio Digitalbits è stata sponsor di maglia dell’Inter nella passata stagione. Un’intesa alla quale il club nerazzurro ha messo fine per mancati pagamenti, rimuovendo il brand dalla divisa da gioco durante la stagione 2022/23 e sostituendolo nel finale con Paramount+ (che è poi rimasto nel 2023/24).
Come si legge su documenti ufficiali di Inter Media and Communication S.p.A (la società in cui confluiscono i ricavi da diritti tv e sponsor del club nerazzurro), consultati da Calcio e Finanza, «dalla fine della stagione sportiva 21/22 nessun pagamento è stato effettuato da Zytara Labs LLC a Inter Media a titolo di corrispettivi contrattuali dovuti e premi di prestazione relativi all’accordo di sponsorizzazione in essere tra le due società (nella stagione sportiva 21/22 come Official Global Cryptocurrency and Sleeve Partner e nella stagione sportiva dal 22/23 al 24/25 come Global Main Jersey Partner)».
Ricostruendo i passaggi che hanno portato alla fine del rapporto, l’Inter spiega che «inizialmente abbiamo reagito rimuovendo i loghi del partner (Digitalbits) dal nostro sito, dai cartelloni pubblicitari e dalle maglie delle squadre del settore giovanile e femminile, pur continuando a garantire visibilità sulla posizione frontale della maglia da gioco della prima squadra di calcio maschile».
«A fine aprile 2023 abbiamo deciso:
di sospendere con effetto immediato l’esecuzione del contratto di sponsorizzazione anche in relazione alla visibilità sulla parte anteriore della maglia da gioco della prima squadra di calcio maschile edi ordinare il pagamento immediato di tutte le somme eventualmente pendenti contrattualmente dovute a quella data (inclusi i premi per i risultati) – ovvero 31,4 milioni di euro, di cui 1,6 milioni di euro relativi alla stagione sportiva 21/22 e 29,8 milioni di euro relativi alla stagione sportiva 22/23», si legge ancora.
Somme che il club nerazzurro non ha mai ricevuto, motivo per cui «il 26 maggio 2023 abbiamo esercitato un’istanza di totale inadempienza nei confronti dello sponsor, dichiarando risolto il contratto di sponsorizzazione per inadempimento da parte di Zytara Labs. Al fine di tutelare i nostri interessi, con il supporto di uno studio legale esterno, abbiamo poi provveduto a depositare presso il Tribunale di Milano un ricorso per provvedimento ingiuntivo nei confronti di Zytara Labs, tenendo in debita considerazione i costi connessi alle rispettive alternative previste e le possibilità di ottenere dallo sponsor le somme da questi dovute in forza del suddetto contratto».
La ricostruzione era fino a qui nota, ma c’è un passaggio in più. Come si legge nei documenti ufficiali, «il Tribunale di Milano ha emesso il decreto ingiuntivo come da nostra richiesta e stiamo attualmente procedendo con gli adempimenti necessari per dare adeguata comunicazione alla controparte».
L’organismo ha rilevato criticità sui conti chiusi al 30 giugno 2022 e sulla semestrale al 31 dicembre 2022. Il club: «Interpretazioni soggettive, non condividiamo»
Nuova comunicazione da parte della Juventus nell’ambito delnuovo procedimento Consob sui bilanci del club bianconero. Lo scorso 6 ottobre, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha «rilevato alcune criticità con riferimento alla contabilizzazione operata da Juventus di talune operazioni e fatti di gestione relativi (a) al bilancio d’esercizio e al bilancio consolidato al 30 giugno 2022 e (b) al bilancio consolidato semestrale al 31 dicembre 2022, e ha dato formalmente avvio al procedimento volto all’adozione delle misure di cui all’art. 154-ter, comma 7, TUF (il “Procedimento 154-ter 2023”)».
Consob bilancio Juventus – I rilievi dell’organismo – Le criticità – spiega il club – riguardano 16 cosiddette “operazioni incrociate”, le “manovre stipendi” delle stagioni 2019/20 e 2020/21, oltre agli «effetti contabili da ricondurre ad alcuni “promemoria” o “memorandum”, attinenti a talune operazioni di calciomercato, risalenti agli esercizi 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020, le quali hanno condotto alla rilevazione di plusvalenze nei relativi bilanci».
A conclusione del Procedimento 154-ter 2023, Consob ha considerato non conformi il bilancio d’esercizio al 30 giugno 2022 e il bilancio consolidato semestrale al 31 dicembre 2022 di Juventus, chiedendo al club di rendere noti al mercato i seguenti elementi di informazione:
“le carenze e criticità rilevate dalla Consob in ordine alla correttezza contabile del bilancio d’esercizio al 30 giugno 2022 e del bilancio consolidato semestrale al 31 dicembre 2022”;
“i principi contabili internazionali applicabili e le violazioni riscontrate al riguardo”;
“l’illustrazione, in un’apposita situazione economico-patrimoniale consolidata pro-forma degli effetti che una contabilizzazione conforme alle regole avrebbe prodotto sulla situazione patrimoniale, sul conto economico e sul patrimonio netto dell’esercizio e del semestre per i quali è stata fornita un’informativa errata”.
Sulla base di questi rilievi particolarmente tecnici, e che riguardano prevalentemente la contabilizzazione di alcune operazioni in relazione ai principi contabili internazionali, la Juventus ha fatto sapere che «provvederà a pubblicare, previa delibera degli organi competenti della Società, situazioni economico-patrimoniali pro-forma consolidate – corredate dei dati comparativi – che tengano conto dei rilievi formulati dall’Autorità».
Consob bilancio Juventus – La risposta del club bianconero – Da parte sua, la Juventus ha fatto sapere che «continuerà a collaborare e cooperare con l’autorità di vigilanza e rimane convinta di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry».
«I rilievi di Consob si basano su interpretazioni di elementi soggettivi e applicazioni di regole contabili, giudizi e valutazioni che Juventus non condivide, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla Società con l’ausilio dei propri consulenti e dei pareri legali e tecnico-contabili acquisiti dalla Società», conclude il club bianconero.
Il preside: “Atto di puro teppismo, denunceremo tutti quelli che riconosciamo nei video”
Rho (Milano), 27 ottobre 2023
Un video dura quattro secondi. La sagoma nera appare nell’inquadratura dello smartphone e sfila veloce tra gli studenti nel cortile della scuola. Tuta attillata total black, sneakers bianche e pistola in pugno. Il secondo filmato mostra una cortina di fumogeni, giovanissimi che corrono su per le scale, in affanno, si salvi chi può, e riecco lo stesso incappucciato, sempre armato, in fuga con l’arma giocattolo nella mano destra. Le immagini che rimbalzano nelle chat di classe raccontano meglio di qualsiasi resocontola paura vissuta all’istituto professionale Puecher di Rho,Milano Nord.
L’assalto – Le 11 di ieri mattina, intervallo tra le lezioni. Una banda di almeno sette-otto ragazzi scavalca le recinzioni e fa irruzione nell’istituto, passamontagna e cappucci delle felpe sui volti, una raffica di petardi e (almeno) una pistola ad aggiungere minaccia al raid.”«Un atto di puro teppismo”, è il commento choccato del preside. Gli studenti si chiudono nelle aule con i professori. Partono le chiamate ai genitori e al 112. Sono voci incontrollate dal dramma: “Stanno sparando a scuola!”. Quasi mezz’ora di panico. Solo nel pomeriggio arriverà l’esito dei primi accertamenti: l’arma era una scacciacani, non è stato esploso neppure un colpo. Il terrore seminato a scuola, quello però era vero.
Black bloc maranza – Black bloc fuori, maranza dentro. Un raid organizzato: qualcuno, nella scuola, sapeva? La baby gang ha saltato i cancelli sul lato di via Monfalcone e, prima di scappare dal retro, ha devastato un laboratorio di Termica al piano terra.Le immagini delle telecamere di sorveglianza e i video girati da studenti e professori sono ora al vaglio degli investigatori dell’Arma. Nella scuola di via Bersaglio c’erano 500 studenti. Sono stati lunghissimi minuti di paura, con il pensiero che correva inquieto ai massacri di massa visti negli Stati Uniti. Le famiglie, avvisate con messaggi e telefonate cariche d’ansia, hanno temuto il peggio: “C’era chi non riusciva più a mettersi in contatto con i figli, è stata una mattinata terribile”.
Dirigente Puecher – Emanuele Contu è il dirigente del Puecher: “Pare che già qualche mese fa, fuori dalla scuola, si fosse verificato un episodio simile. Alcuni ragazzi si sono presentati ai cancelli con il volto nascosto e una pistola scacciacani in pugno”. La scuola aveva denunciato. “Abbiamo ragione di pensare che anche questa volta possa trattarsi di studenti o ex studenti del Puecher”, si legge sul sito web della scuola. Il preside non si tira indietro: “Segnaleremo con nome e cognome ai carabinieri l’identità di tutti coloro che riusciremo a riconoscere”. Fossero davvero iscritti all’istituto professionale, avverte il preside, i maranza con la pistola verrebbero “subito cacciati dalla scuola”.
Caccia ai banditi – I banditi del Puecher, al momento, sono fuggiaschi. La caccia è partita. L’indagine è in corso. Contu non ha prove, ma un sospetto sì: «Quanto accaduto può avere a che fare con il giro di vite che abbiamo dato sulla “circolazione di sostanze“ attorno alla scuola». Il raid all’intervallo potrebbe essere una “ritorsione“ dei baby spacciatori che fanno soldi con la droga fuori dai cancelli. Piccoli criminali: giocano con le pistole come i trapper dei loro video preferiti.
Attraverso una storia sui social la tifoseria organizzata nerazzurra ha protestato: “Due anni fa a Firenze andavano bene, ora no…”
Niente fischietti in curva nord per Inter-Roma. Sembra ufficiale. Attraverso una storia Instagram pubblicata sulla pagina ufficiale della tifoseria, i nerazzurri hanno fatto sapere che in occasione del big match di domenica sera alle 18 non ci saranno i famosi fischietti contro Romelu Lukaku.
LA STORIA – “Diecimila a Firenze due anni fa andavano bene, ora no. La legge non è uguale per tutti…“. Questo il testo pubblicato sui social. La curva fa riferimento a quanto accaduto al Franchi nel 2022, in occasione di Fiorentina-Juventus. In quell’occasione la tifoseria viola utilizzò i fischietti contro Dusan Vlahovic, passato in bianconero a gennaio. “Ennesimo abuso“, scrivono i tifosi sui social. I nerazzurri avevano annunciato 30mila fischietti contro Lukaku, reo di aver voltato le spalle all’Inter in estate dopo la finale di Champions. Secondo gli ultrà nerazzurri, però, non ci saranno.
Vietati i fischietti anti-Lukaku: dura risposta della Curva Nord dell’Inter
VIETATI I FISCHIETTI – Il ritorno di Romelu Lukakua San Siro, per la prima volta da avversario dopo il secondo ancor più clamoroso addio all’Inter, avverrà in una cornice sonora diversa da quella auspicata dai tifosi nerazzurri, in particolare da quelli della Curva Nord. Da diverso tempo ormai, si parlava infatti di rispolverare le migliaia di fischietti che, oltre 16 anni fa, riaccolsero tutt’altro che calorosamente Ronaldoin occasione del suo primo derby giocato con la maglia del Milan, non impedendogli tra l’altro di andare a segno.
Eppure, come annunciato sul profilo Instagram ufficiale del nucleo più acceso del tifo interista, l’uso dei fischietti sarà vietato in occasione dell’accesissimo Inter-Romadi domenica pomeriggio. Non mancano dunque le polemiche da parte degli ultras meneghini, che rimarcano la diversità di trattamento rispetto ai tifosi della Fiorentina, che poterono utilizzare i fischietti in funzione anti-Vlahovicdopo il suo trasferimento alla Juventusnel 2022.
Questo il duro commento della Curva Nord:
“Fischietti vietati!!! 10000 a Firenze ok due anni fa. LA LEGGE NON È UGUALE PER TUTTI“.
Curva Nord announces the whistles have been forbidden. “10000 whistles were ok in Florence two years ago” pic.twitter.com/xXEFRMZnCS
Terna, con l’ora legale risparmiati circa 90 milioni
Tra sabato 28 ottobre e domenica 29 torna l’ora solare.
Le lancette dell’orologio dovranno essere spostate un’ora indietro, dunque dormiremo un’ora in più.
Nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 370 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 140 mila famiglie.
Il dato si traduce in un risparmio economico di circa 90 milioni di euro. A calcolarlo Terna che sottolinea come i benefici dell’ora legale riguardino anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 180 mila tonnellate.
Nel 2023, considerando il periodo di ora legale da domenica 26 marzo a domenica 29 ottobre, il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela‘ è stato, secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, di circa 24,5 centesimi di euro al lordo delle imposte.
Dal 2004 al 2023, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 11,3 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,1 miliardi di euro.
Gli operai stavano lavorando alle tubature che servono alla decontaminazione dell’acqua per il raffreddamento dei reattori della centrale danneggiata della tsunami del 2011
Fukushima, 27 ottobre 2023
Ancora un incidente nella centrale nucleare di Fukushima, in Giappone. Due uomini sono stati ricoverati per l’esposizione alle radiazioni per un incidente avvenuto nell’impianto danneggiato dallo tsunami che nel 2011 colpì le coste del Giappone.
Due uomini sono stati ricoverati in ospedale presso la centrale nucleare di Fukushima a causa dell’esposizione a liquidi radioattivi durante la pulizia di un impianto di filtraggio dell’acqua.
Lo ha confermato il gestore dell’impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), spiegando che i due impiegati sono stati ammessi all’ospedale dell’Università medica di Fukushima per unafase di decontaminazione e un successivo periodo di osservazione, sebbene non abbiano riportato ferite visibili, né lamentato problemi di salute.
L’esposizione è avvenuta durante la pulizia delle tubazionipresso l’impianto di filtraggioAlps (Advanced Liquid Processing System), progettato per trattare l’acqua utilizzata per il raffreddamento del combustibile nucleare fuso all’interno dei reattori.
Uno dei tubi si è staccato accidentalmente, spruzzando il liquido su cinque lavoratori, ha reso noto l’operatore. Nello specifico, su uno dei dipendenti è stata rilevata una dose di6,6 millisieverts, superiore al limite di 5 millisievert stabilito per i lavori presso la centrale.
Il liquido contaminato ha attraversato la tuta protettiva, esponendo l’intero corpo tranne il viso alle radiazioni. La lettura ai dati per l’altro lavoratore era di 1,6 millisievert, ha dichiarato Tepco, aggiungendo chei due uomini non indossavano uno strato impermeabile come richiesto per tali lavori di pulizia.
I due lavoratori sono stati sottoposti aprocedure di decontaminazione presso la centrale, ma i loro livelli di radiazione non sono scesi in modo significativo, ha dichiarato l’azienda, e per tale motivo rimarranno sotto osservazione per almeno due settimane in ospedale. Il liquido trattato dal sistema Alps viene conservato presso il sito nucleare che è stato danneggiato nel 2011 dal terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami. Il governo di Tokyo ha deciso l’inizio del graduale riversamento dell’acqua nell’oceano a partire dal 24 agosto.
Una tranquilla serata di sport: tre agenti in ospedale, accoltellato un tifoso giallorosso, cariche e lancio di oggetti in campo, pesanti disordini in pieno centro, traffico e caos
Momenti di forte tensione ieri sera nel cento di Roma, in via Cavour, a pochi metri dal Colosseo, dove tifosi cechi sono venuti a contatto con le forze dell’ordine. All’altezza del commissariato alcuni ultrà che si stavano recando allo stadio Olimpico per assistere al match Roma-Slavia Praga hanno lanciato bottiglie e petardi. Per evitare che la situazione degenerasse sono intervenuti diversi agenti, tre dei quali sono rimasti feriti e sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari. Quattro i sostenitori dello Slavia che sono finiti in manette.
Ferito anche un tifoso con una coltellata al gluteo mentre attraversava Ponte Duca D’Aosta per andare allo stadio.
Attimi di tensione anche all’interno dello stadio Olimpico dove diversi ultrà hanno superato il cordone di sicurezza nel settore ospiti e sono andati verso la curva nord occupata dai romanisti. Sono intervenuti gli steward. E anche qui si sono verificati degli scontri dopo la violenta reazione dei tifosi biancorossi. Poi il lancio di oggetti da una parte all’altra. I disordini sono continuati per quasi tutto il match e dopo il triplice fischio dell’arbitro la Celere è entrata nel settore ospiti portando via 10 ultras dello Slavia Praga.
Il sisma si è verificato in mare aperto intorno alle 4. Magnitudo di 3.
Torna a tremare il Messinese. Alle 4.36 è stata registrata una scossa di magnitudo 3.6 in mare aperto, al largo di Vulcano. Come rilevato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il sisma si è verificato a una profondità di 157 chilometri.
L’Everton rischia una penalizzazione di 12 punti. Ancora più pesante sarebbe la sanzione nei confronti del City. Secondo l’ex Liverpool Carragher la squadra di Guardiola potrebbe finire fuori dai campionati professionistici
Il fair-play finanziario potrebbe provocare un vero e proprio terremoto in Premier League. Come spiegato dalle informazioni diffuse dal Telegraph, il campionato più seguito al mondo è pronto a usare il pugno duro nei confronti dei club rei di presunte infrazioni sul fpf. A essere poste sotto la lente d’ingrandimento sono le situazioni di Manchester Citye Everton, che potrebbero uscirne malissimo.
Secondo il tabloid, la Premier League ha raccomandato una punizione “estremamente severa, fino a un massimo di 12 punti. Una sanzione che li metterebbe a grave rischio di retrocessione“ per l’Everton. Il caso dei Toffees è attualmente all’esame di una commissione indipendente, la decisione è prevista entro la fine dell’anno. Il club, sedicesimo in campionato, ha registrato perdite finanziarie per304 milioni di sterline negli ultimi tre anni, ben oltre il limite di 105 milioni di sterline stabilito dalla Premier League.
Il caso – Se l’Everton è messo male – secondo quanto scritto dal Telegraph – il club “che può prepararsi a tremare” è il Manchester City, attuale campione della Premier League, che deve affrontare più di 115 accuse per violazione delle regole finanziarie, molte più di quelle di cui sarebbe accusata la squadra di Liverpool.
Le situazioni dei due club restano profondamente diverse, ecco perché. “I paragoni inevitabili – continua il Telegraph – e riflettono i sentimenti di molti nei consigli di amministrazione della Premier League. Ma quelli più vicini al processo affermano che tracciare parallelismi tra i due casi è inutile. Entrambi metteranno finalmente alla prova per la prima volta la forza delle regole di profitto e sostenibilità della massima serie inglese. Però i casi sono incomparabili per portata, semplicità e tempistica“.
“Entrambi i club negano di aver violato le regole del fair play finanziario, ma il caso dell’Everton, a differenza di quello del City, era quasi pronto per essere ascoltato quando le accuse sono state annunciate a marzo. Il periodo di valutazione per l’Everton è il triennio che termina nel 2021-22 e si riferisce a una questione fiscale relativa ai prestiti per il nuovo stadio del club a Bramley-Moore Dock“. Invece il caso del City si basa su oltre 100 presunte violazioni, su più cicli finanziari. Infrazioni che se fossero tutte provate, “costituirebbero i più grandi reati commessi da un club nella storia della competizione“.
Per questo motivo il verdetto per il City potrebbe arrivare tantissimo dopo quello sull’Everton, insomma. Addirittura si stanno ancora assemblando i team legali.”Tuttavia – conclude il Telegraph – nel chiedere all’Everton di affrontare una potenziale squalifica di 12 punti, sembra impensabile che la Premier League non abbia in mente qualcosa di ancora più grave per il City“.
La frecciata di Carragher – Del tema ha parlato su X anche Jamie Carragher, ex difensore del Liverpool e attuale opinionista tv, il quale stupito dalla possibile sanzione contro l’Everton, ha spiegato il proprio punto di vista sul club di Guardiola. “La Premier League vuole una penalità di 12 punti per l’Everton. Il Manchester City finirà per giocare nella National League North se la Premier League continua su questa linea! Incredibile il numero di storie che sono uscite sulla situazione dell’Everton, ma il Manchester City, che ha 114 accuse in più, è indagato da molto più tempo e tutto è stato molto più tranquillo” – ha concluso l’ex bandiera dei Reds.
Il club nerazzurro fa causa dopo i mancati pagamenti per la sponsorizzazione di maglia della scorsa stagione.
L’Inter fa causa a Zytara per i mancati pagamenti nell’accordo di sponsorizzazione con Digitalbits. È quanto emerge dal bilancio al 30 giugno 2023 del club nerazzurro.
“Con riferimento all’accordo di sponsorizzazione sottoscritto con Zytara Labs – Digitalbits, in data 26 maggio 2023, il Gruppo ha esercitato una eccezione di inadempimento piena nei confronti dello sponsor, dichiarando risolto per inadempimento di Zytara Labs il contratto di sponsorizzazione sottoscritto tra le parti in data 2 settembre 2021 e sospeso l’erogazione di tutte le prestazioni di cui al medesimo, compreso l’esposizione del logo “Digitalbits” sulla maglia da gioco della Prima Squadra maschile”, si legge nel documento.
“Nel perdurare dell’inadempimento diZytara Labs, il Gruppo, al fine di tutelare gli interessi del medesimo, con il supporto di uno studio legale esterno, ha proceduto a depositare presso il Tribunale di Milano un ricorso per decreto ingiuntivo nei confronti di Zytara Labs, tenuti anche in debita considerazione i costi legati alle rispettive alternative prospettate e alle concrete possibilità di ottenere dallo sponsor le somme da questi dovute ai sensi del summenzionato accordo”.
“Alla data di redazione del presente bilancio consolidato al 30 giugno 2023, risultano essere scadute e non ancora incassate le fatture relative (i) ai performance bonus maturati a seguito dei risultati sportivi conseguiti dalla Prima Squadra della Capogruppo nella stagione sportiva 2021/2022, pari a Euro 1,6 milioni, già svalutati in sede di redazione del bilancio al 30 giugno 2022, considerata la crisi del settore delle valute digitali e (ii) ai corrispettivi fissi e variabili di competenza della stagione sportiva 2022/2023 per Euro 29,75 milioni (interamente svalutati al 30 giugno 2023), il cui ammontare del fondo accantonato è stato portato a decurtazione della corrispondente voce di ricavo”, conclude l’Inter.
L’autore delle sparatorie ricercato dalle forze dell’ordine. Avrebbe con sè un fucile
New York, 26 ottobre 2023
È caccia all’uomo nel Maine, dove l’autore dell’ennesima strage in un luogo pubblico è scappato, dopo aver ucciso almeno 22 persone. La polizia ha identificato il killer. Si chiama Robert Card, è un uomo bianco di mezza età, ma i motivi del suo gesto sono ancora incerti. È scappato, è armato, e quindi le autorità di Lewiston hanno ordinato ai cittadini di chiudersi in casa e fornire tutte le informazioni possibili per catturarlo.
La sparatoria è cominciata alle 6,56 della sera, quando Card è entrato con un fucile mitragliatore AR-15 in due locali della cittadina del Maine, lo Schemengees Bard and Grille Restaurant e lo Speratime Recreation. Un ristorante e una sala da bowling affollati dalle famiglie, che stavano celebrando una festa per i loro bambini. Quindi ha assalito anche un centro di distribuzione dei supermercati Walmart. Robert ha iniziato a sparare sulle persone, uccidendone almeno 22 e ferendone una sessantina. Poi è scappato a bordo di un’auto Subaru, portando con sè il mitragliatore. La macchina è stata ritrovata abbandonata verso le undici e mezza di sera, nella vicina città di Lisbon.
La polizia gli sta dando la caccia, e ha chiesto agli abitanti di chiudersi in casa per evitare di diventare bersagli. Il presidente Biden è stato informato della sparatoria durante la cena di stato con il premier australiano Albanese, e da allora ha iniziato a seguire la crisi, parlando con le autorità locali.
Card ha 40 anni e fa parte della riserva militare della National Guard, di stanza a Saco, nello stato settentrionale del Maine. Vive a Bowdoin ed è un istruttore di armi. Questo forse aiuta a spiegare l’efficacia mortale del suo assalto. Le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza lo mostrano a volto scoperto, con pantaloni neri e maglia marrone, mentre punta il suo fucile contro le vittime. I motivi dell’attacco sono ancora incerti, ma l’estate scorsa Card era stato internato per problemi mentali. Aveva detto di sentire voci e quindi era stato affidato alle cure degli specialisti. Se queste circostanze fossero confermate, si tratta di una storia che ormai si ripete da anni negli Stati Uniti, sempre allo stesso modo. Persone squilibrate decidono di sfogare la loro rabbia su altri esseri umani, qualunque siano i motivi, e riescono a fare enormi numeri di vittime perché le armi in America sono troppo facilmente disponibili.
Gli Usa non hanno l’esclusiva dei problemi mentali, che sono statisticamente simili a quelli di tutti gli altri paesi comparabili del mondo. La differenza è che negli Stati Uniti le armi sono a portata di mano di chiunque, e quindi chi vuole usarle per qualsiasi ragione riesce a farlo troppo facilmente. La verità evidente è questa, ma il paese non riesce ad affrontarla, per una malintesa interpretazione del Secondo emendamento della Costituzione, che garantisce il diritto di avere fucili e pistole; per gli interessi della lobby dei produttori; e per i politici soprattutto repubblicani che ci speculano sopra. Perciò il problema non viene risolto e centinaia di innocenti continuano a morire.