Caso Lukaku, la curva della Juve riaperta per un errore della Procura


articolo: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/26-04-2023/caso-lukaku-curva-juve-riaperta-un-errore-procura-4601305348238.shtml

Nelle motivazioni della sentenza della Corte sportiva d’Appello si legge che a determinare l’accoglimento del ricorso bianconero sia stato un ritardo di 12 minuti del rapporto della Procura Figc

La decisione della Corte sportiva d’Appello Figc di riaprire la curva della Juventus per la gara contro il Napoli, che aveva mandato su tutte le furie l’Inter, ha motivazioni molto diverse da quelle che si immaginavano. Alla base della sentenza non ci sono infatti argomentazioni di merito, ma un errore da parte della Procura nella consegna della documentazione.

RITARDO  – Nelle motivazioni della sentenza sul ricorso che il club bianconero aveva presentato dopo la chiusura della Tribuna sud primo anello decisa dal Giudice Sportivo in seguito agli insulti razzisti a Lukaku, si legge infatti che la Juve: “chiede l’annullamento della decisione del Giudice Sportivo per inutilizzabilità della relazione della Procura federaleessendo pervenuta dopo il termine posto dall’art. 62, comma 1, CGS, da considerarsi perentorio dato il preciso disposto dell’art. 44, ultimo comma, CGS – sulla cui sola base (non avendo il Direttore di gara refertato alcunché) si è fondata la decisione del Giudice Sportivo impugnata“. Ed è stato proprio questo il punto accolto dalla Corte che scrive che “la trasmissione del rapporto della Procura federale è avvenuta alle ore 14.12 del giorno feriale successivo alla gara Juventus-Internazionale e quindi oltre il termine (perentorio) delle ore 14 di cui all’art. 62, comma 1, CGS”.

12 MINUTI  – Dodici minuti di ritardo per la Corte decisivi, anche perché ritiene che “i motivi della tardiva trasmissione, rappresentati dalla Procura federale in sede di discussione, non costituiscano un impedimento oggettivo ed assoluto tale da giustificare il mancato rispetto del termine perentorio fissato dal Codice“. La Procura ha anche fatto avere alla Corte una “Verifica informatica sulla mancata consegna di una mail“, che però non è stata ritenuta “idonea a dimostrare l’oggettività e l’assolutezza di tali asseriti impedimenti“. Va detto al fino ad oggi il termine delle 14 non era mai stato considerato “perentorio” e in passato già alcune volte si era andati oltre, tanto che per arrivare a questa distinzione la prima sezione della Corte d’Appello Figc nella prima udienza aveva rimesso l’interpretazione proprio sulla scadenza in questione alle Sezioni Unite.

LUKAKU E LA GRAZIA – Sempre rispetto ai fatti della sfida di Coppa Italia tra Juve e Napoli, era stato invece respinto dalla Corte il ricorso dell’Inter sulla squalifica di Lukaku, poi graziato dal presidente Gravina “in via eccezionale e straordinaria” per ribadire l’impegno della Figc nella lotta al razzismo.

Terremoto a Napoli oggi, sciame sismico nei Campi Flegrei


articolo: Terremoto a Napoli oggi, sciame sismico nei Campi Flegrei (adnkronos.com)

Magnitudo massima 2.7, non si segnalano danni a persone o cose

Uno sciame sismico si è verificato nell’area dei Campi Flegrei a partire dalle 4.37. L’Osservatorio vesuviano, sede napoletana dell’Ingv, ha ​​rilevato 4 terremoti: l’evento più significativo, di magnitudo 2.7, è stato registrato alle 5.03 con epicentro in via Antiniana, nel comune di Pozzuoli (Napoli), a una profondità di 1,8 km. La scossa è stata avvertita dalla popolazione nei comuni flegrei e nei quartieri dell’area occidentale di Napoli, in particolare Bagnoli e Fuorigrotta. Al momento non si segnalano danni a persone o cose.

Ospedali Multimedica e San Giuseppe a Milano, nuovo blocco informatico nel giro di 4 giorni: visite sospese, pronto soccorso in tilt


articolo: https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/23_aprile_25/ospedali-multimedica-e-san-giuseppe-secondo-attacco-hacker-nel-giro-di-4-giorni-visite-sospese-pronto-soccorso-in-tilt-be4c8908-5c83-4157-8408-a36ef6c63xlk.shtml

Si tratta di una conseguenza dell’aggressione dei pirati informatici al gruppo di sanità privata. Stop alle ambulanze e all’attività ambulatoriale

Gli ospedali di Multimedica sono vittima di un secondo blocco informatico, conseguenza di quello partito solo cinque giorni fa. Di fatto, l’attività ordinaria delle strutture sanitarie private accreditate, come il San Giuseppe di Milano e l‘Irccs Multimedica di Sesto San Giovanni, è fortemente rallentata. Stop all’invio delle ambulanze ai pronto soccorso, dove continuano però a essere curati i pazienti che si sono presentati spontaneamente nelle ore precedenti. Sospese le visite di mercoledì 26 aprile: sono stati disdetti telefonicamente gli appuntamenti già fissati. Alcuni medici sono stati messi in ferie, vista l’interruzione del lavoro in ambulatorio. Impossibile fare radiografie e consegnare referti. Inaccessibili le cartelle cliniche online, così come il sito di Multimedica.

L’attacco di venerdì – I pirati informatici hanno aggredito il sistema nella notte tra venerdì e sabato. Tra le conseguenze, i forti rallentamenti al pronto soccorso. Minore l’impatto sugli ambulatori vista la coincidenza dell’inizio dei problemi con il weekend. Il gruppo lunedì aveva cominciato a ripristinare alcuni servizi: «La struttura aveva prontamente istituito una task force, costituita da professionisti interni ed esterni, ed era al lavoro per dare continuità alle attività clinico-assistenziali», si spiega in una nota. Erano tornati di nuovi disponibili la posta elettronica e l’applicazione per registrare le dimissioni. Ma probabilmente non tutte le falle create dall’attacco sono state adeguatamente riparate. Martedì, il secondo stop che ha paralizzato gli ospedali, definito dal gruppo «seconda aggressione». 

I servizi garantiti – Restano garantite solo le attività di ostetricia, dialisi, riabilitazione, chemioterapia, medicina nucleare, l’assistenza domiciliare integrata e i ricoveri. «L’azienda, che sta collaborando con la Polizia Postale, non è in grado di stabilire quando tutta l’operatività potrà tornare alla normalità», conclude la nota.

Gli altri ospedali colpiti – Quello a Multimedica non è il primo assalto ai danni della sanità lombarda, come sottolinea il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati. «Ricordo il Fatebenefratelli Sacco e l’Ats di Varese l’anno scorso. Furono prese di mira strutture pubbliche mentre oggi tocca a enti privati convenzionati. Ma in un sistema integrato tra pubblico e privato, la crisi di un pronto soccorso o di un ospedale ha ripercussioni su tutti gli altri che devono fronteggiare un surplus di richieste di intervento». Cita poi il problema della privacy dei dati dei pazienti. «Chiederemo all’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso se sono stati fatti passi avanti sulla difesa degli ospedali pubblici, magari centralizzando i sistemi come chiedevamo, e se non sia il caso di chiedere anche alle strutture private di rispondere a standard più elevati di sicurezza»

Musica in lutto, morto Harry Belafonte


articolo: Musica in lutto, Harry Belafonte morto a 96 anni (mediaset.it)

Con il suo album “Calypso”, fu il primo artista a vendere più di un milione di copie

Harry Belafonte

Il mondo della musica piange Harry Belafonte, artista che negli anni 50 aveva sfondato le classifiche pop ma anche le barriere della razza, diventando una forza nel movimento per i diritti civili.

Belafonte è morto nella sua casa dell’Upper West Side di Manhattan. Aveva 96 anni. Nato a Harlem da genitori giamaicani, portò alla ribalta la musica caraibica con canzoni come Day-O (The Banana Boat Song) e Jamaica Farewell. Con il suo album Calypso, che le conteneva entrambe, fu il primo artista a vendere più di un milione di copie. Il suo portavoce Ken Sunshine ha detto al New York Times che la causa della morte è stata insufficienza cardiaca.

In un momento in cui la segregazione razziale negli Usa era ancora diffusa e i volti scuri ancora una rarità su schermi grandi e piccoli, l’ascesa di Belafonte ai vertici dello show business fu storica. Non fu il primo intrattenitore nero a varcare i confini razziali Louis Armstrong, Ella Fitzgerald e altri avevano raggiunto la celebrità prima di lui. Ma nessuno aveva fatto tanto successo e per alcuni anni nessuno nella musica, bianco o nero, fu più grande.