A seguito del deferimento della Procura Federale per illecito e frode sportiva, la Pallacanestro Varese dovrà scontare una penalizzazione di 16 punti nel campionato in corso
Un fulmine a ciel sereno squarcia il cielo della Pallacanestro Varese: il tribunale federale, in seguito al deferimento della procura, ha inflitto una penalizzazione di 16 punti per atti di frode e di illecito sportivi. La penalizzazione è da scontare nel campionato in corso, per cui la Openjobmetis passa dal quinto posto con 28 punti all’ultimo con 12. Mancando alla fine della stagione regolare solo cinque partite, il verdetto equivale a una sostanziale condanna alla retrocessione in LegaDue. Il presidente varesino Marco Vittorelli è stato poi inibito fino al 13 aprile 2026, dunque tre anni pieni.
Le contestazioni – Ma che cosa è contestato al club lombardo? Non è ancora tutto chiaro, la formula del tribunale parla di «mancato pagamento di tutte le obbligazioni nei confronti dei tesserati, contrariamente a quanto prodotto in sede di ammissione al campionato di serie A 2022-2023». È verosimile che tutto sia legato alla questione del lodo presentato da Milenko Tepic, che nel 2019-2020 giocò solo 8 partite prima di essere tagliato. Il giocatore reclamò pendenze non saldate – tutto è da ricondurre alla gestione precedente a quella attuale, del campione argentino Luis Scola – e per questo lo scorso autunno Varese si ritrovò con una sanzione internazionale della Fiba che impedì eventuali operazioni di mercato fino a saldo avvenuto.
La Pec e la difesa – Il club regolarizzò la posizione in brevissimo tempo, ma per i giudici federali la riparazione è avvenuta fuori tempo massimo rispetto alla necessità di confermare che tutte le carte per iscriversi fossero in regola. L’irregolarità dunque c’era e alla base dell’errore c’è probabilmente la svista di un dipendente del club che non ha segnalato la «pec» del lodo a chi doveva perfezionare le pratiche burocratiche e al presidente che le firmava. Varese presenterà ricorso, sostenendo che essendo lo sbaglio amministrativo la sanzione dovrebbe essere un’ammenda (per quanto pesante) senza colpire in modo così ferale l’aspetto sportivo di una squadra che non ha alcuna responsabilità. Varese, in buona sostanza, sostiene che non ha tratto alcun vantaggio sportivo da questa vicenda. La squadra non può essere sanzionata per un giocatore che non c’era. Ma il precedente di Torino, penalizzata di 8 punti (e retrocessa) per irregolarità nei contributi Irpef e Inps, non aiuta. E’ una tegola che capita tra l’altro a pochi giorni dalla presentazione del progetto di completamento e valorizzazione del palasport di Masnago, corollario di una stagione che fin qui era stata foriera di vittorie importanti e di una classifica, con vista playoff, nettamente migliore rispetto ai pronostici della vigilia.
La nota del club – «Pallacanestro Varese apprende con sconcerto e stupore il provvedimento assunto dal Tribunale Federale e che si riferisce a fatti accaduti anni fa. Ritenendo di non aver violato alcuna norma federale, attendiamo le motivazioni per comprendere le cause di una decisione inaspettata. Annunciamo, pertanto, che effettueremo immediato reclamo alla Corte d’Appello Federale affinché vengano accolte le nostre legittime difese».