
Julia Ituma sognava di diventare la nuova Paola Egonu. Aveva percorso bene o male gli stessi passi della campionessa azzurra. Prima il Club Italia e la trafila nelle nazionali giovanili, poi l’Igor Gorgonzola Novara con cui ieri aveva perso 3-0 la semifinale di ritorno di Champions League a Istanbul contro l’Eczacibasi (mettendo a referto due punti). E proprio dalla Turchia arriva la notizia della sua morte, in circostanze ancora da chiarire. Il suo corpo è stato ritrovato all’alba davanti all’albergo in cui la squadra soggiornava in attesa del rientro in Italia previsto per questo pomeriggio. Sulla sua morte sta indagando la polizia turca e non si esclude la possibilità di un gesto volontario.
Nata a Milano nel 2004 da genitori nigeriani, era arrivata la scorsa estate a Novara dopo un triennio nel Club Italia, la formazione federale che disputa il campionato di serie A2 con una selezione dei migliori prospetti azzurri. Cresciuta con il mito di Robertlandy Simon, il centrale cubano di Piacenza, aveva cominciato a giocare a pallavolo all’età di 11 anni. Altezza e prestanza fisica l’avevano indirizzata verso il volley dopo un tentativo anche con il basket e da lì era iniziato il percorso di crescita che l’aveva già vista protagonista con la Nazionale Under 19 (oro europeo la scorsa estate e riconoscimento di miglior giocatrice del torneo) e con l’Under 18 vicecampione del mondo nel 2021.