
Il portiere della Juventus costretto a lasciare il campo durante la sfida di Europa League tra Juventus e Sporting Lisbona. Si tocca il cuore e si accascia
Tantissima paura allo Stadium per Szczesny, a pochi minuti dall’intervallo di Juventus-Sporting Lisbona valida per l’andata dei quarti di finale di Europa League Il portiere polacco è uscito dal campo in lacrime venendo consolato da compagni di squadra e avversari. Bonucci l’ha abbracciato, accompagnandolo negli spogliatoi. Dopo un’azione dei lusitani, Szczesny (grande protagonista con un paio di interventi decisivi) si è toccato il petto, accusando un malore.
Controllo immediato: palpitazioni – Immediatamente l’arbitro Umut Meler ha sospeso il gioco per consentire i soccorsi. In campo sono entrati i medici della Juventus, che hanno soccorso il portiere, scoppiato in lacrime. A quel punto Cuadrado ha richiamato l’attenzione della panchina e chiesto a Massimiliano Allegri la sostituzione del proprio compagno di squadra (al suo posto è entrato in campo Perin). Il portiere è stato immediatamente controllato una volta lasciato il campo: palpitazioni, quindi sembrerebbe tutto ok. Un grande sospiro di sollievo dopo la paura iniziale.
«Non respiravo, ora va tutto ok» – Lo stesso Szczesny a fine partita ha rassicurato i tifosi parlando a Sky accanto a Perin: «Mi sono fatto prendere dall’ansia». E ha trovato anche il modo di scherzare: «La verità è che ho visto Mattia molto bene in allenamento, anche se al 90’ gli hanno tirato addosso…». Poi però torna serio: «Facevo fatica a respirare, ho provato un po’ di ansia e un po’di paura, non mi era mai successo. Gli esami hanno confermato che è tutto a posto. Adesso sto molto meglio».
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Juventus-Sporting Lisbona diretta 0-0: malore per Szczesny, costretto a uscire
Ore 21:44 – 44’ – Si riprende a giocare dopo attimi di tensione. Niente da fare per Szczesny, che in lacrime lascia il campo. Al suo posto entra Perin
Ore 21:40 – 41’ – Attimi di apprensione in casa Juve, con Szczesny che si accascia a terra. Sembra un malore per il portiere polacco, dolorante e in lacrime con la mano sul petto