Sarà presentato mercoledì 7 in un convegno a Cairo Montenotte presso la scuola di Polizia Penitenziaria
Questa è una storia che contiene molte altre storie. La prima è una storia esplosiva: l’11 maggio 1979, alle tre e un quarto del mattino, il reparto “Cloruro di Alluminio” della ACNA di Cengio salta letteralmente in aria, con un botto che si sente fino a Ceva. Degli undici addetti che in quel momento sono al lavoro nel forno numero quattro, due operai – Aurelio Moro e Alberto Poggio – ci lasciano la pelle; gli altri se la cavano con ferite più o meno gravi. Perché è scoppiato lo stabilimento? Qui comincia il consueto balletto di dichiarazioni: dei lavoratori, che in ordine sparso parlano di mancanza di manutenzione in un reparto lasciato a sé stesso, e dei vertici della fabbrica, i quali lasciano intendere che a far scoppiare il reparto è stato un attentato: una “causa esterna”, che è come dire che l’azienda non ha nessuna responsabilità.
Ma questa è anche una storia operaia: il Consiglio di Fabbrica, infatti, pretende di condurre un’inchiesta interna tra tutti gli addetti al “Cloruro di Alluminio” per tentare di capire che cosa sia veramente successo e quali siano le condizioni di lavoro nel gruppo…. continua a leggere


