Il PalaLido era un importante palazzo dello sport della città di Milano.

Ecco com’era l’esterno del PalaLido di Milano.
La struttura era polivalente, ed ospitava manifestazioni sportive (tra le quali le gare interne della Olimpia Milano, quando queste non sono state ospitate nel più capiente Mediolanum Forum), concerti e congressi.
Nel febbraio 2011 si pensava venisse intitolato a Cesare Rubini, mitico personaggio della pallacanestro e della pallanuoto milanese e nazionale, l’unico atleta capace di vincere due scudetti in due diverse discipline a squadre, ma così non è avvenuto.
Nel 2010 viene presentato il progetto di ristrutturazione del PalaLido curato dalla studio di architettura TECO+Partners di Bologna. Dalla primavera del 2011 iniziano i lavori di ristrutturazione che avrebbero dovuto avere un contributo dalla sponsorizzazione di Giorgio Armani cambiando nome in “Pala AJ”, ma nel gennaio 2016, dopo che il termine dei lavori è slittato più volte, Armani rinuncia e annuncia che l’Olimpia rimane al Mediolanum Forum. Dopo aver ripreso il lavori per l’ennesima volta nel settembre 2015 si prevede di completarli per l’estate del 2016. Dopo le difficoltà dell’impresa aggiudicatrice, che hanno fermato il cantiere per anni, in luglio 2016 il Comune revoca l’appalto e dopo una perizia in novembre affida ad altra ditta che finirà i lavori per fine 2017.
Kostruttiva accelera, pronti 40 operai. Ma ci sono problemi sul tetto: dopo un anno di stop, pannelli già da sostituire

Fonte e articolo completo: http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/palalido-1.3021963
Milano, 7 aprile 2017 – I due anelli di cemento armato delle tribune ormai ci sono e la struttura del «nuovo» Palalido si inizia a intravedere. Il cantiere «maledetto», dopo cinque anni di ritardi, sembra ormai arrivato a un punto di svolta. Le coperture laterali della struttura dovrebbero essere collocate entro una decina di giorni, il tetto completato entro un paio di mesi. Certo, il condizionale resta d’obbligo, ma i tecnici di Kostruttiva, il consorzio di cooperative di Venezia che ha preso in mano i lavori a gennaio, confermano il cronoprogramma concordato con Milanosport, la società che gestisce gli impianti sportivi comunali: «Lavori per il Palalido terminati entro fine ottobre, se continua così».

Palalido Milano 1976 – Uno tra gli episodi più eclatanti del 1976, fu il cosiddetto “processo” a Francesco De Gregori, avvenuto durante il suo concerto di venerdì 2 aprile al Palalido di Milano, due giorni prima del suo 25° compleanno.
In questi giorni, nel cantiere, ci sono 12 operai, che diventeranno 35-40 nei prossimi mesi. Il primo obiettivo di Kostruttiva è far ripartire i lavori per il completamento del tetto in Kalzip, lo speciale materiale previsto nel progetto. Dopo un anno di stop del cantiere, però, i tecnici e gli operai del consorzio veneto si sono trovati di fronte un problema: nella piccola porzione di tetto dove la Ge.co.co – la società che ha mollato i lavori del Palalido a metà – aveva già collocato i pannelli in Kalzip, è stato necessario ricominciare tutto da capo. Il motivo? Il materiale isolante posto tra la prima lamiera del tetto e le doghe in Kalzip era già rovinato a causa delle piogge. Risultato: gli operai stanno rimuovendo tutto e ripartiranno da zero. In quel punto, dunque, il cantiere procede a passo di gambero. Si torna indietro per essere pronti ad andare avanti. Chi pagherà questo ritardo? Il contratto parla chiaro: Ge.co.co. dovrà versare salate penali per non essere riuscita a completare l’opera. Adesso Kostruttiva ha il compito di recuperare il tempo perduto, per quanto possibile. L’accordo con la Steel Pool, la ditta che aveva già fornito il Kalzip alla Ge.co.co, va in questa direzione.
Il nuovo Palalido avrà una capienza superiore rispetto a quello demolito: 5.500 spettatori invece di 2.500-3.000. La differenza la fa il secondo anello, dove i gradoni sono più numerosi rispetto al vecchio palazzetto.
PalaLido, a che punto siamo? Odissea senza fine

