Cagliari, Almunia si ritira dal calcio: “Ha problemi al cuore”


 

Salta definitivamente l’accordo con i sardi: lo spagnolo ha una cardiomiopatia ipertrofica apicale

Salta definitivamente il trasferimento di Manuel Almunia al Cagliari. Il giocatore lascerà con ogni probabilità il calcio, dopo che le visite mediche hanno riscontrato una cardiomiopatia ipertrofica apicale: in pratica, si tratta di una malattia genetica che vede l’aumento di spessore delle pareti cardiache, con tutti i rischi che questo può portare. “Si tratta di un’alterazione pericolosa, che senza le cautele del caso potrebbe causare morte improvvisa”, ha spiegato Tommaso Giulini, presidente del Cagliari. Il portiere era stato già presentato ed annunciato, sebbene non avesse ancora firmato. Poi, le visite mediche che, prima a Cagliari e poi a Padova, hanno riscontrato l’effettivo problema del giocatore, facendo saltare il tutto e portandolo al ritiro dal calcio.

465939733-300x225[1]

Si chiude così, a 37 anni compiuti lo scorso 19 maggio, la carriera dello spagnolo di Pamplona, iniziata nel 1997 nell’Osasuna. Dopo un lungo girovagare in Spagna tra Liga e serie minori (Cartagena, Sabadell, Celta Vigo, Eibar, Recreativo Huelva, Albacete), nel 2004 il giocatore passò, a 27 anni, all’Arsenal di Arsène Wenger per la cifra di 2,6 milioni di sterline (circa 3 milioni e 200mila euro). Dopo 175 presenze complessive tra Premier League, coppe nazionali e Champions League, con 161 reti subite, raggiunse l’apice con una finale di Champions League persa contro il Barcellona a Parigi il 17 maggio 2006, quando lo spagnolo subentrò a Lehmann, espulso al 18′ minuto. Almunia ha poi vestito le maglie di West Ham e Watford. Il 30 giugno si era svincolato dagli inglesi, trovando subito un accordo con il Cagliari di Zeman. Poi, l’amara scoperta. Inutili anche le visite supplementari a Padova, dove il giocatore aveva effettuato una risonanza magnetica cardiaca: con la cardiomiopatia ipertrofica apicale non si scherza, e allora tutto saltato.

Batistuta-shock: “Quando smisi di giocare……..


Batistuta-shock: “Quando smisi di giocare chiesi al dottore di amputarmi le gambe”

Fonte: http://www.fanpage.it

http://calcio.fanpage.it/batitusta-shock-quando-smisi-di-giocare-chiesi-al-dottore-di-amputarmi-le-gambe/

Subito dopo il ritiro, per il dolore incessante alle caviglie Batigol chiese al proprio medico che gli tagliasse gli arti: “Avevo visto Pistorius, soffrivo così tanto che non riuscivo più a camminare e mi urinavo addosso”

20140828_77259_9[1]

La confessione arriva come un fulmine a ciel sereno, quando Gabriel Batistuta racconta in una intervista a Tyc Sports il suo dramma personale nei giorni successivi al ritiro dal calcio giocato. Un uomo letteralmente a pezzi, anzi con le caviglie a pezzi tanto che non riusciva più a camminare e a sorreggersi per il dolore tremendo che provava. Problemi che aveva ereditato dalle continue infiltrazioni e cure mediche che durante l’attività gli permettevano di scender comunque in campo e giocare fino alla fine ad altissimi livelli. Una svolta smesso, però, ecco sorgere il problema, fino alla richiesta estrema di volersi fare amputare le gambe per cancellare il dolore. Già alcuni mesi fa Batigol aveva confessato di avere avuto problemi con gli arti inferiori e che aveva rischiato anche la paralisi ma mai aveva confessato una richiesta così radicale.

20140828_77259_4[1]

La soluzione: diventare come Pistorius

“Avevo visto come poteva camminare e vivere Pistorius” racconta Batigol a Tyc Sports “ritenevo che l’unica soluzione possibile fosse quella e chiesi al mio medico di amputarmi le gambe perché e mie caviglie non smettevano di farmi male. Mi disse che ero pazzo, provò anche ad operarmi ma la situazione non migliorò“. Parole shockanti da parte dell’ex stella argentina che in Italia è diventato celebre con le maglie di Roma e Fiorentina. “Il problema è che oramai non ho più nè cartilagini né tendini alle caviglie e tutto il peso del mio corpo ricade sulle ossa. Una sensazione orribile che non mi permetteva di alzarmi e camminare tanto che mi urinavo addosso non potendo muovermi. Poi, pian piano la situazione è andata migliorando”.

Una carriera da campione a suon di gol

Con 56 gol è il miglior realizzatore nella storia della Nazionale argentina. È anche il primatista di gol segnati nelle fasi finali dei Mondiali con la maglia argentina (10 gol, anche qui tolse il record a Maradona che nel 1994 si fermò a 8). Con 151 gol è il miglior marcatore della Fiorentina inSerie A, squadra di cui è stato anche capitano nel corso degli anni novanta ed è anche il marcatore assoluto della squadra con 212 gol. Inoltre, con 184 reti, è al 11º posto nella classifica dei marcatori della Serie A. Nel 1994 ha stabilito il record di gol in giornate consecutive nel campionato italiano (11), in precedenza appartenente ad Ezio Pascutti. Si è ritirato nel 2006

Az Alkmaar, Van Basten lascia la panchina…….


Az Alkmaar, Van Basten lascia la panchina per problemi di salute

Fonte: http://www.fanpage.it
http://calcio.fanpage.it/az-alkmaar-van-basten-lascia-la-panchina-per-problemi-di-salute/

Dopo pochi mesi dal suo arrivo, l’ex centravanti del Milan è costretto ad abbandonare l’incarico di allenatore per sottoporsi a particolari controlli.

Van-Basten-300x225[1]

Fulmine a ciel sereno in Olanda. Marco Van Basten a sorpresa lascia la panchina dell’Az Alkmaar, pochi mesi dopo l’inizio della sua nuova avventura professionale. L’ex stella del Milan al termine della scorsa stagione aveva raccolto l’eredità di Dick Advocaat alla guida del club biancorosso. Una scelta ufficializzata dalla stessa società attraverso una nota pubblicata sul proprio sito. Alla base della decisione ci sarebbero purtroppo i problemi di salute di Van Basten che avrà bisogno di tempo per sottoporsi ad esami clinici specifici dopo aver accusato dei “misteriosi” sintomi che secondo quanto dichiarato dal club “potrebbero rivelarsi gravi”. Per ora non trapela nulla sulla malattia che ha colpito il “cigno di Utrecht” che ha lasciato l’incarico ai suoi collaboratori, mentre tutta l’Olanda calcistica e non solo si è schierata al suo fianco in attesa di conoscere novità sulle condizioni del tecnico. Un 2014 da dimenticare per Van Basten che pochi mesi fa ha dovuto affrontare anche la scomparsa del padre, colui che lo ha avviato alla carriera calcistica e vero e proprio punto di riferimento per la carriera e vita privata dell’ex milanista.

L’Az Alkmaar e la scommessa Van Basten

Tutto il mondo del calcio fa il tifo per Van Basten nella speranza che possa tornare presto in panchina mettendosi alle spalle i problemi di salute. Quella con l’Az Alkmaar rappresentava una sfida intrigante per l’allenatore che aveva una gran voglia di rimettersi in gioco, dopo le ultime avventure non esaltanti in panchina. Prima la guida della Nazionale olandese e poi le esperienze tra alti e bassi con l’Ajax e l’Heerenvenn fino alla chiamata dell’Az pronto a puntare sulle competenze e sul calcio offensivo della grande gloria nazionale.

Vecchi ricordi – Macintosh 512K


Macintosh 512K

Il Macintosh 512K è un personal computer dell’Apple Computer (oggi rinominata semplicemente Apple). Commercializzato dal 10 settembre 1984 al 14 aprile 1986, il Macintosh 512K è il secondo computer (in ordine di tempo) della famiglia Macintosh.

Mac512K_wb[1]

Il Macintosh 512K è stato il primo aggiornamento del primo Macintosh, a cui era virtualmente identico, fatta eccezione per la memoria RAM, che era di 512 KByte (una quantità quadrupla rispetto al Macintosh originale). L’incremento così elevato di RAM gli fece guadagnare il soprannome di “fat Mac” (Mac grasso). L’incremento di memoria rendeva l’utilizzo del computer molto più interessante e meno limitato, difatti attirò l’attenzione di molti utenti che erano stati attirati dalle potenzialità del primo Macintosh ma erano dubbiosi per la sua memoria limitata.

Le applicazioni MacPaint e MacWrite erano fornite col computer. Quando venne rilasciato il Macintosh 512K oltre alle applicazioni fornite di serie erano diventate disponibili altre applicazioni, tra le quali MacDraw, MacProject, Macintosh Pascal e altro

La stampante LaserWriter venne resa disponibile subito dopo l’introduzione del Macintosh 512K. Insieme formavano una coppia eccezionale dato che rendevano accessibile l’editoria elettronica anche all’utente semi professionale. L’utenza domestica dovette attendere ancora qualche anno dato che solo la stampante costava 6995 dollari e quindi era fuori portata per la maggior parte degli hobbisti.

Una versione potenziata del Macintosh 512K venne presentata nell’aprile 1986 ed era il Macintosh 512Ke. Si differenziava dal 512K per la presenza del Floppy Disk da 800 KByte.

Tutte le varietà del Macintosh 512K sono state supportate dal System fino alla versione 6.0.8

Classe di computer Personal computer
Paese d’origine Stati Uniti
Produttore Apple Computer
Inizio commercializzazione 10 settembre 1984
Fine commercializzazione 14 aprile 1986
Prezzo di lancio $ 2.795
CPU Motorola 68000
Frequenza 8 MHz
RAM di serie 512 KB
Display incorporato CRT da 9″
Disco rigido non presente
SO di serie Mac OS
Peso 7,5 kg

 

Storia della “Scala del Calcio”


 

San_Siro_wide[1]

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Stadio_Giuseppe_Meazza

La costruzione dell’impianto iniziò nel dicembre 1925 grazie al sostegno di Piero Pirelli (all’epoca presidente del Milan); lo stadio fu ufficialmente inaugurato il 19 settembre 1926, con la partita amichevole tra Inter e Milan. Lo stadio era di proprietà del Milan e vi giocavano solamente i rossoneri. L’Inter disputava le sue partite all’Arena Civica, e iniziò a giocare a San Siro a partire dal 1947, quando l’impianto era già diventato proprietà del Comune di Milano, che lo acquisì dal Milan nel 1935. Nel 1980 lo stadio fu intitolato a Giuseppe Meazza (1910-1979), storico calciatore sia dell’Inter che del Milan e campione del mondo con la Nazionale nel 1934 e nel 1938. In occasione del mondiale 1990, disputatosi in Italia, lo stadio venne profondamente rinnovato con la costruzione del terzo anello e della copertura.

San_Siro_ristrutturazione_1938[1]

L’ampliamento e congiunzione delle tribune, 1938

Nell’agosto 2009 è stato inserito al secondo posto nella classifica del Times sugli stadi più belli al mondo. Lo stadio ha ospitato anche due incontri internazionali della Nazionale italiana di rugby: nel 1988 contro la Romania (valida per la Coppa FIRA) e il 14 novembre 2009 contro gli All Blacks neozelandesi; il test match, terminato 20-6 per gli ospiti, ha fatto registrare un’affluenza di più di 80 000 spettatori, record italiano per un incontro di rugby. Nel novembre 2010 il Comune e le due società utilizzatrici dell’impianto, Milan e Inter, hanno modificato gli accordi sull’affitto dell’impianto per favorire i lavori di ammodernamento dello stesso per farlo rientrare nella Categoria 4 UEFA. L’impianto meneghino si appresta a ospitare numerosi eventi sportivi e non a livello internazionale, ad iniziare dal maggio 2015 quando ospiterà la finale di Heineken Cup di rugby e la finale di Champions League del 2016.

StadioMilano1934[1]

L’impianto come si presentava nel 1934

Cronologia dei lavori

La prima versione dello stadio prevedeva 4 tribune non collegate tra loro con una capienza totale di 35 000 persone. Il progetto degli ingegneri Alberto Cugini e Ulisse Stacchini comportò una spesa in lire pari a circa 1,8 milioni di euro

  • 1925: iniziano i lavori di costruzione dello stadio.
  • 1926: San Siro viene inaugurato con un derby amichevole fra Milan e Inter, concluso sul punteggio di 3-6. Il primo giocatore a segnare nel nuovo stadio è il milanista Giuseppe Santagostino.
  • 1935: lo stadio viene acquistato dal Comune che tre anni dopo inizia i lavori di ampliamento progettati da Giuseppe Bertera e dall’architetto Perlasca. I lavori si concludono nel 1939 e lo stadio presenta a quel punto la forma di un catino, in cui le tribune sono continue e uniformi sui 4 lati. La capienza ufficiale sale a 55 000 posti.
  • 1955: viene completata la costruzione del secondo anello, su progetto degli architetti Armando Ronca e Ferruccio Calzolari. La capienza arriva inizialmente a 90 000 spettatori, successivamente ridotti a 85 000 (nel 1962).
  • 1958: Durante la partita di Serie A Milan-Fiorentina del 30 novembre 1958, muore schiacciato tra la folla Giordano Guarisco, un ragazzo di 17 anni.
  • 1967: viene inaugurato il primo tabellone elettronico.
  • 1979: viene ristrutturato il 2º anello, costruito nel 1955, e completamente sostituito l’impianto di illuminazione.
  • 1980: il 2 marzo lo stadio viene intitolato a Giuseppe Meazza, ex calciatore di Inter e Milan scomparso l’anno precedente.
  • 1986: si procede al posizionamento dei seggiolini in tutto il primo anello; questo riduce la capienza di San Siro a circa 76 400 posti.
  • 1990: in occasione dei Mondiali di calcio, viene inaugurato il terzo anello che sovrasta le due curve e la tribuna centrale (non è presente nella tribuna est) e si completa il posizionamento dei seggiolini di plastica per tutti i settori. La capienza di San Siro è ora di 85 700 posti, tutti al coperto e tutti a sedere. Il progetto della ristrutturazione è dell’architetto Giancarlo Ragazzi della società Edilnord.
  • 1996: viene inaugurato, all’interno dello stadio, il museo San Siro sul calcio.
  • 2002: vengono costruiti i primi 50 Sky Box (mini appartamenti dotati di televisione e servizio ristorante).
  • 2006: viene spostato il boccaporto dal quale entrano in campo i giocatori; dalla parte Nord-Ovest dello stadio passa sotto la tribuna centrale.
  • 2008: vengono sostituiti tutti i seggiolini con nuovi modelli. La capienza ufficiale scende a 82 995 posti.
  • 2009: dopo quasi vent’anni, vengono rimosse le reti dietro alle due porte.
  • 2012: ammodernamento dell’impianto, per rientrare nella Categoria 4 UEFA, e sostituzione del manto erboso in erba sintetica mista. La capienza è di 81 277 posti.

Di seguito, le principali opere previste nell’ambito dei lavori di ammodernamento dell’impianto, previsti per il quadriennio 2011-2015.

Opere e interventi di riqualificazione funzionale:

  • risanamento della copertura
  • risanamento intradosso e controsoffitto secondo anello
  • risanamento rampe accesso del secondo anello
  • realizzazione nuova segnaletica stadio
  • nuovo centro di controllo
  • rifacimento del campo da gioco, che sarà costituito da un sottofondo di sabbia, terra e ghiaia di 15 cm dove far passare gli impianti di irrigazione e riscaldamento, 0,3 cm di primario, 1 cm di sabbia drenante, 5 cm di erba sintetica mischiata a quella naturale e altri 2 cm di ciuffi d’erba naturale
  • rifacimento dei servizi igienici dei 3 anelli
  • sistemazione dell’area esterna allo stadio (ex Palazzetto dello sport)

Museo di San Siro

Il museo, primo in Italia allestito all’interno di uno Stadio, creato dalla collezione privata di Onorato Arisi, inaugurato il 5 ottobre 1996, racconta la storia dell’Inter e del Milan attraverso una serie di cimeli unici al mondo: maglie storiche da Rivera a Mazzola, da Pelè a Maradona, da Zidane a Cruijff…, Coppe e trofei, palloni, scarpe, oggetti d’arte, ricordi di ogni genere che sono entrati nella leggenda del calcio mondiale, ma soprattutto nel cuore dei tifosi del calcio. Per rivivere emozioni mai sopite, in una sala all’interno del museo ci accolgono 24 statue a grandezza naturali di Zenga, Bergomi, Facchetti, Mazzola, Suarez, Vieri, Zanetti, Matthaeus, Meazza, Picchi, Rummenigge, Herrera, Cudicini, Gullit, Van Basten, Rijkaard, Liedholm, Nordahl, P. Maldini, C. Maldini, Baresi, Rivera, Trapattoni e Rocco. Nella sala cinema all’interno del museo viene proiettato un suggestivo filmato dedicato all’Inter, al Milan e alla storia dello Stadio di San Siro. Flash di momenti che hanno come protagonisti i grandi campioni che hanno calcato l’erba di questo prestigioso stadio.

 

Tavecchio, Uefa apre inchiesta


Tavecchio, Uefa apre inchiesta
N.1 Figc: ‘Spiegherò l’errore’

Neo presidente Federcalcio: “Sono sereno e rispetto decisione governo europeo calcio”

Tavecchio: gaffe mangiabanane? Contano fatti

“Mio provvedimento ha permesso a 12 mila extracomunitari giocare”

Commento: al calcio Italiano serve fatti e credibilità, che attualmente non si ottiene con le gaffe.

Barca:Fifa respinge ricorso,stop mercato


Barca:Fifa respinge ricorso,stop mercato

Fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2014/08/20/barcafifa-respinge-ricorsostop-mercato_324215d0-0428-46b6-8591-4204994db08a.html

 

Barca:Fifa respinge ricorso,stop mercato

Dal gennaio del 2015 i catalani senza acquisti per due sessioni

La Fifa ha respinto il ricorso del Barcellona, dopo le sanzioni relative al tesseramento di minorenni. Il club catalano non potrà effettuare trasferimenti nelle prossime due sessioni di mercato, dal gennaio 2015. Lo comunica lo stesso organismo, con una nota sul sito ufficiale.

“La Commissione d’appello – si legge – ha deciso di respingere i ricorsi dell’Fc Barcelona e della Federcalcio spagnola, confermando integralmente le sanzioni della Disciplinare della Fifa sulla alla tutela dei minori.

Gaffe Figc: dimenticato Mancini e lo Scudetto 2006


 

Gaffe Figc: dimenticato Mancini e lo Scudetto 2006

Fonte:https://it.eurosport.yahoo.com/notizie/serie-gaffe-figc-dimenticato-mancini-scudetto-2006-160121639–sow.html

Questa volta, forse, non è colpa di Carlo Tavecchio. E’ anche vero che la gaffe è della Figc, e Tavecchio ne è presidente. Anche se da poco.

Sul sito ufficiale della Figc, compare infatti il curriculum di Antonio Conte preceduto da un lungo benvenuto e dai dettagli della conferenza stampa (avvenuta poi nella giornata di martedì in cui l’ex tecnico della Juventus ha parlato da nuovo ct del).

Fin qui tutto bene. Ma spulciando con attenzione si nota una clamorosa imprecisione quando l’attenzione si sposta sugli Scudetti vinti da Conte alla Juventus. Tre. Consecutivi. Un’impresa, riuscita in passato solamente ad altri due tecnici: Fabio Capello (Milan dal 1991 al 1994) e Carlo Carcano (addirittura quattro, con la Juventus: dal 1931 al 1934).

E Roberto Mancini? Già, il tecnico jesino può vantare ben tre titoli vinti con l’Inter a cominciare da quello assegnato dalla stessa FIGC al club nerazzurro 2006 dopo l’esplosione del caso Calciopoli. Mancini guidò l’Inter verso il tricolore anche nelle successive due stagioni, prima dell’arrivo di Mourinho.

Una gaffe clamorosa, su un caso piuttosto spinoso e che ancora suscita battute e dure prese di posizioni da parte di tifosi, giocatori e dirigenti. Peccato che la Figc si sia dimenticata di uno Scudetto assegnato e riconosciuto da lei stessa.

Antonio Conte è il nuovo Commissario tecnico: oggi alle ore 11.30 la conferenza stampa

Il Presidente Tavecchio e Antonio Conte si sono sentiti telefonicamente definendo direttamente gli ultimi aspetti della collaborazione che legherà Antonio Conte alla FIGC fino al 31 luglio 2016, al termine della trattativa condotta nei giorni scorsi da Giulia Mancini per Antonio Conte e dall’Avv. Mario Gallavotti per la FIGC. 
 
Il nuovo C.T. ha condiviso con il Presidente Tavecchio il progetto di rilancio della Nazionale e il progetto di formazione dei nuovi calciatori azzurri attraverso i centri di formazione federale, con un forte impegno del C.T. nell’ambito del Settore Tecnico anche come coordinatore delle squadre giovanili, posizione già ricoperta da Arrigo Sacchi. 
 
Il contratto tra la FIGC e Antonio Conte prevede un compenso allineato ai costi della precedente gestione con un bonus per la qualificazione a EURO 2016, un ulteriore bonus in caso di miglioramento del Ranking FIFA di almeno 5 posizioni, e un terzo bonus in caso di partecipazione alla Finale Euro 2016.
 
Contestualmente, la FIGC ha definito i termini di un nuovo rapporto di partnership commerciale con alcuni dei propri sponsor con termini assai innovativi per la internazionalizzazione del marchio FIGC e la valorizzazione della Nazionale, e che prevedono anche l’utilizzazione dell’immagine del nuovo C.T. come testimonial,  rendendo così possibile l’intera operazione. 
 
La conferenza stampa di presentazione del nuovo C.T. è prevista alle ore 11.30 presso l’Hotel Parco dei Principi a Roma.
 
IL CURRICULUM DI ANTONIO CONTE 
Nato il 31 luglio del 1969 a Lecce, Antonio Conte muove i primi passi nel mondo del pallone nel settore giovanile della squadra della sua città, il Lecce, nelle cui fila debutta anche in serie A il 6 aprile dell’86 – quando non aveva neppure compiuto 17 anni – contro il Pisa. Nel 1991 passa alla Juventus dove resterà per tredici stagioni a cavallo degli anni novanta e duemila, diventandone capitano e simbolo. Negli anni trascorsi in bianconero vince cinque campionati di Serie A e tutte le competizioni UEFA con la sola eccezione della Coppa delle Coppe, competizione cui non ha mai partecipato.
Con la maglia della Nazionale partecipa al Mondiale 1994 perdendo in finale contro il Brasile; a causa di un infortunio, salta l’Europeo 1996, disputando invece il successivo (Euro 2000), concluso però in anticipo a causa di una lesione ai legamenti della caviglia destra, ma vincendo comunque la medaglia d’argento.
Nel 2006 inizia l’attività di allenatore nel Siena e nella stagione 2008-2009 ottiene il titolo di campione nel campionato cadetto con il Bari. Passato sulla panchina della Juventus nell’estate del 2011, si aggiudica il titolo di campione d’Italia per tre stagioni consecutive, impresa che in precedenza era riuscita solo a Carlo Carcano e Fabio Capello. Vince anche la Supercoppa Italiana per due volte, la prima contro il Napoli, la seconda contro la Lazio. Con la Juventus taglia due traguardi storici: i 102 punti in campionato e l’imbattibilità casalinga, con 57 punti conquistati su altrettanti disponibili. Oltre a Siena, Bari e Juve, guida anche l’Arezzo nella stagione 2006-2007 e Atalanta nel 2009-2010.

art. 18


Dall’inizio degli anni 2000, vari governi italiani hanno tentato a più riprese di riformarlo. I sindacati si sono sempre opposti con decisione ad ognuno di essi, temendo un allentamento della tutela dei lavoratori.

art. 18

Ferme restando l’esperibilità delle procedure previste dall’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, il giudice con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento ai sensi dell’articolo 2 della predetta legge o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo, ovvero ne dichiara la nullità a norma della legge stessa, ordina al datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo nel quale ha avuto luogo il licenziamento occupa alle sue dipendenze più di quindici prestatori di lavoro o più di cinque se trattasi di imprenditore agricolo, di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro. Tali disposizioni si applicano altresì ai datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, che nell’ambito dello stesso comune occupano più di quindici dipendenti ed alle imprese agricole che nel medesimo ambito territoriale occupano più di cinque dipendenti, anche se ciascuna unità produttiva, singolarmente considerata, non raggiunge tali limiti, e in ogni caso al datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore, che occupa alle sue dipendenze più di sessanta prestatori di lavoro.

Ai fini del computo del numero dei prestatori di lavoro di cui primo comma si tiene conto anche dei lavoratori assunti con contratto di formazione e lavoro, dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato parziale, per la quota di orario effettivamente svolto, tenendo conto, a tale proposito, che il computo delle unità lavorative fa riferimento all’orario previsto dalla contrattazione collettiva del settore. Non si computano il coniuge ed i parenti del datore di lavoro entro il secondo grado in linea diretta e in linea collaterale.

Il computo dei limiti occupazionali di cui al secondo comma non incide su norme o istituti che prevedono agevolazioni finanziarie o creditizie.

Il giudice con la sentenza di cui al primo comma condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata l’inefficacia o l’invalidità stabilendo un’indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali dal momento del licenziamento al momento dell’effettiva reintegrazione; in ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione globale di fatto.

Fermo restando il diritto al risarcimento del danno così come previsto al quarto comma, al prestatore di lavoro è data la facoltà di chiedere al datore di lavoro in sostituzione della reintegrazione nel posto di lavoro, un’indennità pari a quindici mensilità di retribuzione globale di fatto. Qualora il lavoratore entro trenta giorni dal ricevimento dell’invito del datore di lavoro non abbia ripreso il servizio, né abbia richiesto entro trenta giorni dalla comunicazione del deposito della sentenza il pagamento dell’indennità di cui al presente comma, il rapporto di lavoro si intende risolto allo spirare dei termini predetti.

La sentenza pronunciata nel giudizio di cui al primo comma è provvisoriamente esecutiva.

Nell’ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all’articolo 22, su istanza congiunta del lavoratore e del sindacato cui questi aderisce o conferisca mandato, il giudice, in ogni stato e grado del giudizio di merito, può disporre con ordinanza, quando ritenga irrilevanti o insufficienti gli elementi di prova forniti dal datore di lavoro, la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro.

L’ordinanza di cui al comma precedente può essere impugnata con reclamo immediato al giudice medesimo che l’ha pronunciata. Si applicano le disposizioni dell’articolo 178, terzo, quarto, quinto e sesto comma del codice di procedura civile italiano. l’ordinanza può essere revocata con la sentenza che decide la causa.

Nell’ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all’articolo 22, il datore di lavoro che non ottempera alla sentenza di cui al primo comma ovvero all’ordinanza di cui al quarto comma, non impugnata o confermata dal giudice che l’ha pronunciata, è tenuto anche, per ogni giorno di ritardo, al pagamento a favore del Fondo adeguamento pensioni di una somma pari all’importo della retribuzione dovuta al lavoratore.

Commento – dopo averci tolto la scala mobile, portato via la festa del 1 maggio, ecc.  oggi ritornano in azione per abolire o modificare l’art. 18 .
Hanno tolto la scala mobile, dicendo che sia la causa del costo del lavoro i fatti hanno dimostrato che non era vero.
Hanno indebolito la presenza dei sindacati nelle aziende, risultato? aziende che decentrano la produzione nei paese dell’est dove dicono che il lavoro costa meno, di contro chiudono le aziende in Italia dando colpa alla CRISI. 
Nessun governo ha preso iniziative per far rimanere le produzioni in Italia, parecchie aziende grandi è piccole hanno chiuso per mancanza di liquidità anche qui non è stato presa nessuna iniziativa per tenere aperte queste aziende.
adesso ritornano……… e se c’era bisogno si è capito da che parte viene l’attacco!!!!!!!!!

da Repubblica.it

alcuni punti dell’ intervista al Ministro Alfano:

Perché riaprire questa discussione? Pensa davvero che gli imprenditori non assumano perché è in vigore l’articolo 18?
“Quella tutela non è stata abolita finora perché ha retto un asse fra il Pd e il sindacati. Ma ormai è il momento di mettere davanti a tutto la necessità di dare un lavoro a chi non ce l’ha, liberando da ogni laccio l’imprenditore che vuole assumere qualcuno
.

Togliendo un diritto si crea occupazione?
“Non vogliamo favorire i licenziamenti ma incrementare le assunzioni. Non vogliamo togliere diritti a chi già lavora ma dare una occasione a chi non ce l’ha, e penso soprattutto a quella metà di ragazzi del Sud che langue nella disoccupazione senza una speranza. Se “sblocchiamo” l’idea che un’assunzione sia un matrimonio a vita, sono sicuro che il mondo delle imprese risponderà. Al Sud come al Nord”.

Dunque la modifica varrebbe solo per i nuovi assunti?
“Sarebbe già un segnale molto forte cominciare dai nuovi assunti. Avere metà dei giovani disoccupati è un attentato al futuro dell’Italia; se pensiamo di risolvere il problema mantenendo in piedi i vecchi totem degli anni settanta credo che perderemo un’occasione preziosa”.

Allarme triclosan …………………..


Allarme triclosan, presente in shampoo e dentifrici può predisporre a gravi infezioni

Roma, 8 apr. (Adnkronos Salute)

Un agente antimicrobico che si trova in comuni saponi per la casa, shampoo e dentifrici può farsi strada all’interno del naso umano e promuovere, al contrario di quanto si propone di fare, colonizzazioni batteriche anche da parte del pericoloso Staphylococcus aureus, predisponendo alcune persone alle infezioni.

Lo hanno scoperto ricercatori dell’Università del Michigan, che hanno condotto uno studio pubblicato su ‘mBio’, la rivista della American Society for Microbiology.

Si tratta del triclosan, un composto artificiale utilizzato in una vasta gamma di prodotti per la cura personale come saponi antibatterici, dentifrici, prodotti per le superfici della cucina, vestiti e attrezzature mediche, ed è stato rilevato nel canale nasale del 41% degli adulti appartenenti al campione studiato.

E in queste persone è stata evidenziata anche una maggiore colonizzazione da parte del S. aureus. Il triclosan, evidenziano gli autori, “è molto comune in saponi, dentifrici e collutori, ma non c’è alcuna prova che funzioni meglio degli ingredienti dei saponi normali. Inoltre potrebbe avere conseguenze indesiderate nei nostri corpi, promuovendo la colonizzazione nasale da parte del S. aureus e mettendo così alcune persone ad aumentato rischio di infezioni”.

 
Triclosan: sotto osservazione in Europa e Stati Uniti

http://news.klikkapromo.it/2013/04/triclosan-sotto-osservazione-in-europa-e-stati-uniti/

Cosè la FDA:

La Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) è l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Esso dipende dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti.

http://www.fda.gov/ForConsumers/ConsumerUpdates/ucm205999.htm

Torino da l’addio a Micrfosoft


Fonte: http://torino.repubblica.it

Torino rinnova i pc e dà l’addio a Microsoft
Il comune: “Risparmiamo 6 milioni”

La città si avvia a diventare il primo grande centro italiano “open source”: passaggio graduale, gestito dal Csi, al software gratuito Linux

Dopo Udine anche la città di Torino ha deciso di dire addio a Windows e Microsoft Office per puntare su Linux e il software libero. La migrazione da Microsoft Windows e Office consentirà non solo di risparmiare moltissimi soldi ma fornirà sistemi e software più sicuri e stabili garantendo cosi ai propri cittadini servizi molto più affidabili. Ad annunciarlo è il portale di repubblica.it indicando che con Microsoft Windows e Office ogni uno dei 8300 personal computer dell’amministrazione costava circa 300 Euro di licenze per il software proprietario, la migrazione ad Ubuntu e Linux consentirà quindi di non avere più nessuna spesa facendo risparmiare circa 6 milioni di Euro di soldi pubblici che potranno essere investiti per migliorare i servizi comunali.

Comune di Trieste dice addio a Microsoft Office, e Udine lo segue
13 luglio 2014
http://www.informatrieste.eu/articoli/?x=entry:entry140713-105838
Dopo l’abbandono da parte dell’amministrazione comunale di Trieste del software Microsoft Office, anche Udine segue l’esempio.
Addio quindi alle licenze a pagamento per i computer dei due Comuni.

iPhone 6 anteprima ……….


iPhone 6: anteprima e ultime news sul nuovo iPhone 6

nuovo-iphone-6[1]

Fonte: http://www.ansa.it

Arrivano da Taiwan le ultime foto dell’iPhone 6, il nuovo melafonino la cui presentazione ufficiale è attesa il 9 settembre. Il sito Apple.club.tw pubblica le immagini di quello che sembra essere il pannello frontale del dispositivo nella versione da 4,7 pollici. Lo smartphone, più grande del precedente modello, appare più sottile e dai bordi arrotondati, nelle classiche colorazioni bianco e nero.

    Non è invece desumibile se lo smartphone abbia il display in vetro zaffiro, una caratteristica che, secondo diversi analisti, potrebbe interessare solo la versione da 5,5 pollici, il cui lancio potrebbe però slittare alla fine dell’anno per problemi di produzione.

   Per vedere l’iPhone 6 nella versione più piccola, invece, bisognerà attendere solo un mesetto. Secondo le indiscrezioni raccolte da Bloomberg e Wall Street Journal, infatti, il 9 settembre sarebbe in programma un evento Apple dedicato al dispositivo. Il fulcro dell’appuntamento sarebbe la prossima generazione di iPhone.

iphone-6-design[1]

FIGC – Eletto nuovo presidente


Figc, Tavecchio si commuove: “Sarò il presidente di tutti”

Alla terza votazione con il 63% Carlo Tavecchio è stato eletto nuovo presidente della Federazione italiana giuoco calcio. Dal palco, visibilmente commosso, ha dichiarato: ”Sarò il presidente di tutti, soprattutto di coloro che hanno espresso dissenso alla mia candidatura”

Figc: il peso del voto dei delegati

”Cercherò di migliorare il mio modo un po’ ruvido e poco glamour come qualcuno lo ha definito giustamente”, ha detto ringraziando tutti, in lacrime. ”Con le parole sono poco a mio agio ha detto Tavecchio, dopo aver ringraziato dal palco tutti senza trattenere le sue lacrime – ma invito le componenti ad abbandonare le divisioni e mettersi al lavoro”.

Albertini,: ”Io alternativa ma si è visto corporativismo”
“Volevo essere un’alternativa diversa ma si è rivisto il corporativismo del patto delle Leghe. Il blocco è sempre difficile da scardinare. In bocca al lupo a Tavecchio, non sarà semplice sostituire Abete”. Lo ha detto Demetrio Albertini, sconfitto da Carlo Tavecchio nella corsa alla presidenza della Federcalcio. Il neo presidente Figc, Carlo Tavecchio, dovrà ora cercare di unire le varie anime della federazione. “E’ possibile? Il presidente Abete l’ha fatto – ha rilevato lo sconfitto Albertini – dipenderà dai decreti, dai cambiamenti dello statuto, dall’incisività che si potrà avere. Cosa farò ora? Torno a casa da mia moglie e i miei figli”. 

Morto l’attore Robin Williams


Dal corriere della sera on line: http://www.corriere.it

Morto l’attore Robin Williams
Si sospetta un suicidio

Secondo le prime ipotesi del coroner l’attore di 63 anni, premio Oscar, sarebbe deceduto per asfissia.

safe_image[3]

L’attore comico Robin Williams è morto all’età di 63 anni. A comunicarlo la polizia di Marin County in California. Secondo le prime informazioni alle 11.55 del mattino il servizio di emergenza 911 ha ricevuto una chiamata che chiedeva aiuto per un uomo incosciente e con difficoltà respiratorie. Quando sono arrivati i soccorsi, Williams era già morto. Non si conoscono ancora le cause del decesso su cui sta indagando la polizia, ma si sospetta che l’attore premio Oscar si sia suicidato. Secondo il coroner l’uomo è morto per asfissia, ma soltanto l’autopsia sarà in grado di dare una risposta certa. L’ultima volta che Williams è stato visto era la mattina del 10 agosto e si trovava nella sua residenza con la moglie.

continuando gli amarcord…………


” Amo la radio perché arriva dalla gente / entra nelle case e ci parla direttamente
se una radio è libera, ma libera veramente / piace ancor di più perché libera la mente”  – (tratto da “la radio” di Eugenio Finardi

Il monopolio RAI nel campo dell’informazione è stato praticamente abolito dalla sentenza N° 225 emessa dalla Corte Costituzionale nel 1974.

fra le tante radio uscite all’epoca mi ricordo Radio Palmanova, Radio studio 105, Radio Milano International ecc., le prime dediche in diretta ……………

Radio Palmanova nasce alla fine del 1974 a Milano

Copia%20di%20RADIO%20MILANO%20PALMANOVA[1]

Radio Studio 105 – In origine chiamata Radio Studio 105, fondata il 6 febbraio 1976 da Alberto Hazan ed Edoardo Hazan in un monolocale di via Tito Vignoli a Milano (zona Lorenteggio) emette su 105,560 MHz nei primissimi tempi, per poi occupare la notissima frequenza 99,075 MHz che avrebbe dato l’appellativo di novantanoviani agli ascoltatori (famosissimo l’adesivo a forma di scudetto con la scritta 99)

Da marzo 2007 Radio 105 è presente presso il museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, nel settore emittenti radiofoniche attraverso la ricostruzione del primo studio di emissione del 1976.

Image10[1]

Radio popolare – Fondata nel 1976, questa radio è stata denominata, quasi per antonomasia, la storica emittente della sinistra milanese per la sua “storica” vicinanza ai partiti ed ai movimenti della sinistra italiana.

Radio Reporter – venne fondata, dopo qualche settimana di sperimentazione, il 18 marzo 1976 da alcuni amici radioamatori ed imprenditori di Rho in provincia di Milano

11-1385226108[1]

Radio Lombardia – Nata a Milano nel 1975 nella sede storica di Viale Gran Sasso

palla_400x400[1]

Radio MontestellaL’emittente viene fondata a Milano nel 1975, irradia i suoi programmi dagli fm.103,600,   La sua prima sede fu quindi in via Vincenzo Foppa
RADIO%201[1]

R101 – Radio Milano International R101 è un’emittente radiofonica FM nazionale privata.  Radio Milano International nata il 6 giugno 2005 dalle ceneri di Radio 101 (ex One-O-One Network, Radio Milano International).

220px-Radio101logotr[1]

chi non le ricorda?????


 

La Fiat 600 è un’autovettura prodotta dalla casa automobilistica italiana FIAT, costruita dal 1955 al 1969. Viene considerata l’icona del boom economico italiano.

Fiat_600_1955[1]

Fiat 600 Multipla

header-fiat-600-multipla[1] 400x300-multipla-dovetiporto[1]

Fiat 127

Fiat_127_2_v_sst[1]  images2MIT0RFH imagesLV5DT2X3 Fiat_127_2_h_sst[1]

La Zastava (in serbo: Застава). La sua prima attività per quasi un secolo fu la costruzione di armi ma è stata molto presente nel settore delle automobili grazie ad un importante accordo fatto con Fiat sin dal 1953 e portato avanti fino al 2011. La produzione di vetture è terminata nel 2011, quando Fiat acquisisce gli stabilimenti produttivi di Kragujevac per la produzione della Fiat 500 L

  Zastava_850_f[1]

Zastava

Autobianchi

La Bianchina è un’autovettura prodotta dall’Autobianchi dal 1957 al 1969.

 bianchina 3bianchina

L’A112 è un’autovettura prodotta dall’Autobianchi dal 1969 al 1986.

Autobianchi_A112_Elite_rear[1]Autobianchi_A112_Normale_ca_1974[1]Autobianchi_A112E_1973[1]

La NSU Prinz è stata una piccola vettura prodotta dalla NSU dal 1957 al 1973.  

Prima versione della Prinz

220px-NSU_Prinz_II_vr_red[1]

Prinz

Intervista a Thoir


Fertilia, i sardi esuli d’Istria…………………


Fertilia, i sardi esuli d’Istria. MAGAZZINO 18 SIMONE CRISTICCHI – FERTILIA SS . 3 agosto 2014

Fertilia

INCONTRO CON Simone Cristicchi
Presentazione e reading del libro “Magazzino 18. Storie di italiani esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia.” (Mondadori, 2014)

fertilia 2

Il LIBRO: Montagne di sedie aggrovigliate come ragni di legno. Legioni di armadi desolatamente vuoti. Letti di sogni infranti. E poi lettere, fotografie, pagelle, diari, reti da pesca, pianoforti muti, martelli ammucchiati su scaffalature imbarcate dall’umidità. Questi e innumerevoli altri oggetti d’uso quotidiano riposano nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste. Oltre sessant’anni fa tutte queste masserizie furono consegnate al Servizio Esodo dai legittimi proprietari, gli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, un attimo prima di trasformarsi in esuli: circa trecentocinquantamila persone costrette a evacuare le loro case e abbandonare un’intera regione in seguito al Trattato di pace del 10 febbraio 1947, che consegnò alla Jugoslavia di Tito quel pezzo d’Italia da sempre conteso che abbraccia il mare da Capodistria a Pola. Di questa immensa tragedia quasi nessuno sa nulla. Delle foibe, delle esecuzioni sommarie che non risparmiarono donne, bambini e sacerdoti, della vita nei campi profughi e del dolore profondissimo per lo sradicamento e la cancellazione della propria identità pochissimi hanno trovato il coraggio di parlare nei decenni che seguirono. Eppure è storia recente, a portata di mano e soprattutto abbondantemente documentata: basta aprire le porte del Magazzino 18. Porte che Simone Cristicchi ha spalancato.

rovigno

 

…..per non dimenticare…….


LA STRAGE DELL’ “ITALICUS” . 40 ANNI FA…UNA STRAGE 

DIMENTICATA..

strage

1974 – San Benedetto Val di Sambro (Italia): sulla linea ferroviaria Firenze – Bologna, in prossimità dell’uscita dalla lunga galleria appenninica, in località San Benedetto Val di Sambro, un ordigno ad alto potenziale, a base di “termite”, esplode nella ritirata della vettura numero 5 del treno Italicus, affollato di gente che si sposta per le vacanze estive. I… soccorsi, difficilissimi nel buio del tunnel, estraggono dalle lamiere del treno 12 morti e 44 feriti. Tale attentato, noto come tragedia dell’Italicus, è riconducibile alla strategia della tensione.

……PER NON DIMENTICARE…

La strage dell’Italicus fu un attentato terroristico compiuto nella notte del 4 agosto 1974 a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna.

Una bomba ad alto potenziale esplose alle 1:23 nella vettura 5 dell’espresso Roma-Monaco di Baviera via Brennero. Nell’attentato morirono 12 persone e altre 48 rimasero ferite.
La strage avrebbe avuto conseguenze più gravi, si ipotizza anche nell’ordine di centinaia di morti, se l’ordigno fosse esploso all’interno della Grande Galleria dell’Appennino nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, come avvenuto dieci anni dopo nella Strage del Rapido 904.
Aldo Moro si sarebbe dovuto trovare a bordo del treno, quella sera, in quanto doveva raggiungere la famiglia a Bellamonte, ma lo perse poiché venne raggiunto da alcuni funzionari del Ministero e fatto scendere all’ultimo momento per firmare alcuni documenti.

Pantani, “non si è suicidato” Caso riaperto, nessun indagato


Pantani, “non si è suicidato” Caso riaperto, nessun indagato

Fonte: ansa

Il 14 febbraio 2004 non si suicidò. Non era solo in quella camera d’albergo”. Consulenza ipotizza gli sia stata fatta bere coca. Dieci anni dopo, l’inchiesta della Procura della Repubblica di Rimini riapre il caso. Sul cadavere ipostasi a volto, torace e gambe 

Sua madre Tonina, che non ha mai creduto al suicidio, lo ha ricordato a tutti i tifosi scrivendolo su Fb nella notte. A 16 anni dalla vittoria del Tour e a 10 dalla morte, si riapre il caso della tragica fine del campione Marco Pantani. Si indaga per omicidio nell’ipotesi, riferiscono notizie di stampa, che il Pirata sia stato picchiato e costretto da qualcuno a ingerire la cocaina che lo uccise.

A persuadere i magistrati sarebbe stata la perizia medico-legale eseguita per conto della famiglia, secondo cui le ferite sul corpo non sono autoprocurate ma opera di terzi. La procura di Rimini fa sapere: atto dovuto dopo aver
ricevuto memorie legali familiari, ora approfondimenti.