Real Madrid, cresce il costo del Bernabeu: spesi 1,4 miliardi


E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie

Venerdì 18 luglio 2025

articolo:
https://www.calcioefinanza.it/2025/07/18/real-madrid-costo-ristrutturazione-stadio-bernabeu/?refresh_ce
Real Madrid ampliamento Bernabeu
Lo stadio Santiago Bernabeu (Foto: Denis Doyle/Getty Images)

Tasso di riempimento degli stadi: Serie A ultima nei Big 5


 29 Dicembre 2022 – articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2022/12/29/serie-a-tasso-riempimento-stadi/

La Serie A sta facendo registrare numeri sempre crescenti in termini di spettatori. Ma se i dati al botteghino portano un sorriso ai club del massimo campionato italiano, quelli relativi al tasso di riempimento medio degli stadi (il rapporto fra i presenti e la capacità dell’impianto), lasciano ancora il nostro torneo lontano dalle maggiori leghe nazionali in Europa.

La media spettatori per la stagione in corso e fino alla sosta dedicata ai Mondiali in Qatar è stata pari 28.888 presenti, un dato superiore se confrontato con le medie delle ultime stagioni che non sono state influenzate dall’emergenza Coronavirus: 24.783 nella stagione 2017/18 e 25.062 nella stagione 2018/19.

(Fonte: Tifosy)

Il dato di questa stagione consente al campionato italiano di superare la Ligue 1, ferma a 23.440 e di non essere troppo lontano dalla Liga spagnola, che raccoglie 29.935 spettatori di media. Su un altro livello la Premier League e la Bundesliga, che hanno fatto registrare rispettivamente 40.186 e 42.664 spettatori di media da inizio stagione.

Il discorso cambia se si osserva però il tasso di riempimento delle strutture. Mentre ci sono club che si avvicinano spesso al tutto esaurito (Inter, Milan, Juventus e Roma sono gli esempi più lampanti), ce ne sono altri che mediamente superano a malapena il 50% di posti occupati. La Serie A nel complesso fa registrare una percentuale del 71,3% di riempimento, inferiore alla Ligue 1, con il 73,85%, e alla Liga, con il 74,1%. Come per la media spettatori, anche nel caso del tasso di riempimento  Bundesliga Premier League la fanno da padrone: il torneo inglese conquista il gradino più alto del podio con un notevole 97,5%, sopravanzando il campionato tedesco, fermo al 91,4%.

Esaminando i dati sugli spettatori del nostro campionato, a farla da padrone sono appunto Milan e Inter, che si spartiscono la prima e la seconda posizione sia nella classifica delle presenze totali sia per quanto riguarda la media riempimento. Entrambe giocano nell’impianto italiano che ha la capienza maggiore: 75.923 spettatori per San Siro.

I rossoneri hanno fatto registrare in media 72.656 presenze, superando i “cugini”, fermi a 72.080. Va comunque ricordato che il Milan di Pioli ha già disputato la maggior parte degli scontri diretti in casa, eventi che spingono sicuramente il pubblico e richiamano una gran quantità di tifosi.

Dietro alle milanesi, ecco le due romane, ma con una notevole differenza fra la Roma, 61.794 spettatori di media, e la Lazio, con 42.462 spettatori. L’Olimpico di Roma può contenere fino a 73.261 tifosi. Facile notare come la media di riempimento per le due squadre, specialmente i biancocelesti, cali drasticamente rispetto alle due formazioni di Milano.

Napoli Juventus si posizionano invece ai piedi del podio in questa speciale classifica con 40.335 e 37.724 spettatori di media a partita. Ma qui la differenza di capacità dei rispettivi impianti è notevole: il Maradona può ospitare infatti fino a 54.726 tifosi, mentre l’Allianz Stadium di Torino si ferma a 41.507.

L’Inter sigla una partnership con l’agenzia Mkers


articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2022/11/23/inter-partnership-mkers/

Il logo dell’Inter (Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Continua il percorso dell’Inter nell’ambio eSports: dopo l’avvio della partnership con KONAMI – Global Football Videogame Partner – il Club nerazzurro annuncia la collaborazione con Mkers, la più grande agenzia eSports italiana, una delle più importanti a livello globale nonché l’unica società per azioni italiana del settore.

«La collaborazione con un’azienda leader del mondo del gaming come Mkers permetterà al nostro Club di sviluppare ulteriormente il progetto eSports, di importanza strategica per l’Inter nell’ottica di proseguire nel percorso di innovazione e dialogo con le nuove generazioni di tutto il mondo», le parole di Alessandro Antonello, CEO Corporate dell’Inter.

«Una collaborazione davvero importante per Mkers, che testimonia il percorso di crescita fatto fino ad oggi. Un’ulteriore opportunità di internazionalizzazione per noi. Ci impegneremo per dimostrare di essere al livello della fiducia accordata», afferma Paolo Cisaria, Managing Director Mkers Spa.

La stagione 2022/23 vedrà la squadra nerazzurra impegnata nei tornei KONAMI sia a livello nazionale che internazionale con una nuova squadra di Pro Player che debutterà domenica 27 novembre alla Milan Games Week & Cartoomics.

Inter, Suning tra Goldman, soci di minoranza e Ranadivé


articolo di Redazione: https://www.calcioefinanza.it/2022/09/10/inter-suning-tra-goldman-sachs-soci-di-minoranza-e-voci-su-ranadive/

Steven Zhang Inter manager and son of Inter President Zhang Jindong Barcelona 24-10-2018 Camp Nou Champions League 2018/2019 Group B Barcelona Vs Fc Internazionale Foto Daniele Buffa / Image Sport / Insidefoto

Tornano a riemergere con insistenza le indiscrezioni sul fronte societario in casa Inter. Nelle scorse settimane Il Sole 24 Ore aveva anticipato che Goldman Sachs era tornata a far circolare il “teaser” sul club nerazzurro, alla ricerca di nuovi investitori. Un teaser che, come spiega la Gazzetta dello Sport, è stato aggiornato nei giorni scorsi e l’obiettivo principale, come era già stato nel gennaio 2021, è quello di trovare un socio di minoranza, con l’obiettivo di alleggerire l’impegno di Suning soprattutto per quanto riguarda il tema del prestito di Oaktree da oltre 290 milioni con tasso di interesse al 12%.

Ieri, intanto, Zhang è volato in California per impegni personali non legati all’Inter. Tuttavia, spiega Tuttosport, dalla California rimbalza la voce di un nuovo soggetto interessato ad acquistare il club nerazzurro: si tratta del co-proprietario della squadra di basket Nba dei Sacramento Kings, Vivek Ranadivé, 64enne ingegnere di origine indiana, fondatore di numerose aziende nel settore dell’informatica e già negli scorsi messi inserito tra i possibili componenti della cordata della RedBird di Gerry Cardinale per acquistare il Milan da Elliott.

La ricerca di un socio di minoranza potrebbe trasformarsi in cessione della maggioranza da parte di Suning in caso di valutazione del club “irrinunciabile”: si parla di 1,2 miliardi di euro, in linea con quella del Milan e con le richieste della famiglia Zhang già presentate nel 2021, quando dopo la due diligence non proseguì la trattativa con BC Partners (che sul piatto aveva messo circa 8/900 milioni).

Inter – Approvazione bilancio e non solo


https://www.inter.it/it/FPC/inter-podcast

https://www.inter.it/it/news/2021/09/30/cda-inter-approva-risultati-bilancio-2020-2021.html

IL CDA DI FC INTERNAZIONALE MILANO APPROVA I RISULTATI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO 2020/2021

In un contesto caratterizzato dagli effetti della pandemia da Covid-19, il CdA ha approvato il bilancio consolidato al 30 giugno 2021. La stagione in corso prospetta segnali di ripresa

30/09/2021

MILANO – Il Consiglio di Amministrazione di F.C. Internazionale Milano S.p.A. ha approvato il bilancio consolidato dell’esercizio finanziario 2020/2021. Il bilancio sarà sottoposto all’approvazione da parte dell’Assemblea degli Azionisti di F.C. Internazionale S.p.A., che sarà convocata entro la fine di ottobre.

I DATI FINANZIARI

L’esercizio 2020/2021 è stato significativamente impattato, per la sua intera durata, dalle conseguenze sul contesto socio-economico, nel nostro paese e a livello globale, della pandemia da Covid-19 e delle misure necessarie a mettere in sicurezza la salute pubblica e le attività produttive.

In tale contesto, i ricavi consolidati si sono attestati a 364,7 milioni di euro. L’esercizio ha registrato una perdita pari a € 245,6 milioni, a cui hanno principalmente contribuito l’azzeramento degli introiti da gara derivante dalla chiusura degli stadi (dato che si confronta con il 2020 quando le chiusure erano iniziate nei primi giorni di marzo), le riduzioni contrattuali degli sponsor dovute all’impossibilità di erogare benefit da parte della Società e la liquidazione di rapporti di natura sportiva.

MILESTONE DELLA STAGIONE

La stagione sportiva si è conclusa con la conquista del 19° Scudetto, atteso dal Club e da tutti i suoi tifosi per 11 anni e che ha premiato il progetto avviato dalla proprietà dal suo insediamento all’Inter nel 2016.

Nella stagione 2020-2021 l’Inter ha realizzato un’altra importante milestone: il lancio del nuovo crest del Club e della sua nuova identità visiva. Una rivisitazione che ha reso essenziali e più forti i due elementi portanti dell’heritage nerazzurro – Internazionale e Milano – per fornire un linguaggio innovativo, moderno, digitale, connesso con le nuove generazioni e aperto alle contaminazioni con la cultura e il lifestyle.

PROSPETTIVE PER LA STAGIONE IN CORSO

Il Club ha prontamente intrapreso una politica di riequilibrio, con due obiettivi primari da perseguire: il raggiungimento della stabilità finanziaria e il mantenimento della competitività della squadra.

Le operazioni del mercato estivo genereranno un impatto economico positivo nel percorso verso la sostenibilità. L’arrivo di giocatori di esperienza internazionale e il rientro di talenti del vivaio ha l’obiettivo di mantenere elevata la performance sportiva.

La strategia della Società è concentrata sul monitoraggio dei costi, con l’obiettivo di adattare tempestivamente il business al mutevole contesto di riferimento, continuando ad investire adeguate risorse nel percorso di evoluzione e crescita del Club.

Un importante risultato è stato già conseguito con il significativo incremento del valore delle sponsorizzazioni. L’ingresso di Socios.com e DigitalBits e l’upgrade di posizionamento di Lenovo attestano la continua crescita dell’appeal del Club a livello globale.

Nell’attesa di ritornare al più presto alla piena capienza, la riapertura degli stadi garantirà al Club di avere di nuovo accesso a una imprescindibile fonte di ricavi.

Queste azioni consentiranno di ridurre significativamente le perdite del Gruppo per la stagione 2021-2022.
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Dopo l’approvazione del bilancio dell’Inter con un passivo da 245,6 milioni di euro, il CEO corporate Alessandro Antonello ha spiegato in esclusiva al Sole 24 Ore i motivi di questo pesante deficit:

«La chiusura di San Siro, peraltro nell’anno della cavalcata tricolore – spiega Antonello – ha sottratto all’Inter circa 60 milioni di introiti. E altri 50 sono venuti meno per la rinegoziazione obbligata dei contratti di sponsorizzazione, soprattutto con agenzie in Asia e Cina, e a causa del blocco della corporate hospitality. Ma oltre a ciò, la perdita è composta da diversi elementi straordinari che non ricorreranno più».

«Quello che vorrei sottolineare – aggiunge Antonelloè il fatto che alla fine di questi due anni l’Inter ha pagato integralmente tutti gli stipendi, oltre a 9 milioni di bonus-scudetto, e ha versato anche gli emolumenti di luglio e agosto. Nessun dipendente è stato poi messo in cassa integrazione».

«Tra la fine di novembre e la metà di dicembre – conclude Antonello – prevediamo di rinegoziare i nostri bond per un ammontare di 400 milioni. I nostri advisor sono già a lavoro. E la liquidità in abbondanza che circola sui mercati ci fa presumere che non incontreremo difficoltà nel trovare buone occasioni e buoni tassi.» 

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Il Consiglio di Amministrazione dell’Inter ha approvato il bilancio del club con un rosso di 245 milioni di euro. La pandemia e gli stadi chiusi hanno inciso negativamente sui conti del club, costretto in estate a privarsi di alcuni dei suoi campioni.

A Sky Sport ha parlato l’esperto di economia Marco Bellinazzo:

Situazione complicata sia per i club italiani che per gli altri. Record negativo dell’Inter per il rosso di bilancio, il peso del Covid è stato di oltre 350 milioni sulle casse. L’effetto pandemia si è fatto sentire. Questo bilancio però non tiene conto delle plusvalenze di 75 milioni realizzate con le cessioni di Hakimi e Lukaku, i cui effetti li vedremo nel prossimo bilancio essendo state fatte dopo il 30 giugno.

Ci sono anche un trentina di milioni di pulizia contabile, fatti con Nainggolan e Joao Mario e con la risoluzione contrattuale di Conte e del suo staff, costato 14 milioni circa. Tanti elementi negativi che non ci saranno più. Questo riporta il deficit a 150 milioni, in linea con gli altri club. L’Inter è stata messa in sicurezza dal punto di vista finanziario. Sono arrivati 75 milioni dei 250 del prestito fatto da Oaktree.

Sarà a breve rifinanziato per 400 milioni quello che è il prestito obbligazionario fatto dal club negli anni scorsi e questo, insieme ai ricavi dello stadio e alle nuove sponsorizzazioni fa stare l’Inter tranquilla dal punto di vista finanziario. L’anno prossimo nella sessione di calciomercato non dovranno per forza esserci cessioni pesanti. Il tema principale riguarda la proprietà e il futuro immediato dell’Inter e il progetto stadio“.

Come ripiana il debito? Facendo ricorso al prestito obbligazionario che tra fine novembre e inizio dicembre dovrà essere chiuso. 400 milioni che permettono di rinegoziare le altre situazioni. Ci sono poi i soldi che arriveranno dalle cessioni, 115 per Lukaku e 60 per Hakimi. La Juventus ha una proprietà che può permettersi di mettere mano al portafoglio e con i 400 milioni dell’aumento di capitale far fronte a 300 milioni di perdite. L’Inter ha l’incognita della proprietà, Suning ha serie infinita di problematiche in patria, legate a scelte sbagliate e in parte per la politica del governo cinese che ha cambiato i paradigmi rispetto al calcio.

La polizza assicurativa dell’Inter è che ha sottoscritto un’obbligazione con il fondo Oaktree e il fondo ha di fatto in mano l’Inter: se Suning non dovesse onorare prestito, l’Inter diventerà di proprietà di Oaktree. Inzaghi deve riportare agli ottavi l’Inter e poi serve portare avanti la questione stadio. Inter e Milan sono tornate ai vertici del club italiani, hanno vissuto in maniera complessa questa fase perché avevano investito tanto.

Ma sono sulla buona strada. Perdita di 450 milioni senza lo stadio. I 250 milioni di rosso fotografano il recente passato e spiegano le cessioni e il monte ingaggi abbassato. Ora l’Inter ha piazzato una serie di colpi finanziari e di nuovi sponsor e questo significa che alla prossima sessione di calciomercato l’Inter si presenterà in maniera serena. Se verranno fatte cessioni saranno fatte per scelta e non mi risulta che l’Inter si voglia privare di pezzi pregiati, a partire da Lautaro

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Arriva un’importante novità riguardante il futuro stadio di Milano che ospiterà Inter e Milan negli anni a venire. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera nella sua edizione milanese, infatti, è stato scelto lo studio che guiderà il progetto dell’impianto: “Al di là dei silenzi e delle smentite ufficiali, il dato sembra ormai tratto. Mancano ancora le firme, ma sarà Populous lo studio incaricato di progettare il futuro stadio di San Siro.

La «Cattedrale», quindi, e non gli «Anelli» di Manica, progetto Cmr e Sportium, con lo studio milanese One Works (che a curriculum ha la piazza sotto alle tre torri di Citylife) ad occuparsi degli spazi commerciali e la Mca architects di Mario Cucinella scelta per la parte di uffici «green» (con l’architetto bolognese sempre più attivo in città, dalla Torre Unipol al complesso immobiliare di Bisceglie, fino alla nuova sede appena inaugurata alla presenza del sindaco).

Tra il dire e il fare però ci sono di mezzo le elezioni, così i club frenano, anche se già all’indomani del voto sono in programma incontri con i progettisti. Il piano prevede la salvaguardia del vecchio Meazza (la tribuna «arancione» più una curva con torre), un parco da 106 mila mq e volumetrie allo 0,51. Sull’iter approvativo della giunta (e la rotta sul 2026), tuttavia, pesano ancora una volta le situazioni proprietarie dei club. E i loro orizzonti“, si legge. 

Covid, il Cts: “Tifosi allo stadio al 75%. Per cinema e teatri sale piene all’80%”


articolo: https://www.repubblica.it/cronaca/2021/09/27/news/covid_il_cts_tifosi_allo_stadio_al_75_per_cinema_e_teatri_sale_piene_all_80_-319736433/?ref=RHTP-BH-I319628943-P1-S1-T1

Le misure valide solo in zona bianca. Per arene e concerti all’aperto 100% di pubblico. Solo metà nei palazzetti dello sport. Obbligatorio il Green Pass. Gli esperti: “Valuteremo l’andamento entro un mese

Aumenta la capienza di cinema, teatri e sale da concerto ma anche degli stadi. Il Cts ieri sera si è riunito tardi, come da tradizione, per sciogliere uno dei nodi più attesi da molte categorie di lavoratori, primi tra tutti quelli dello spettacolo, e da molti cittadini. Gli esperti del comitato dovevano rispondere a un quesito del ministro alla Cultura Dario Franceschini ma hanno anche affrontato il tema degli stadi, su cui hanno ricevuto una richiesta di intervento dalla sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali.
Ebbene: in zona bianca cade l’obbligo di riempire al massimo al 50% le sale dove si proiettano film e si fanno spettacoli. La soglia viene portata all’80% al chiuso e al 100% all’aperto. Franceschini aveva chiesto la riapertura completa, ma evidentemente i tecnici coordinati da Franco Locatelli non se la sono sentita di aprire all’occupazione del 100% anche al  chiuso. Quell’80% potrà essere rivisto nel prossimo mese, in base tra l’altro a come andranno i contagi. Per quanto riguarda gli stadi e più in generale gli impianti sportivi, dove oggi c’è il limite del 50%, sempre in zona bianca si potrà salire al 75% del totale. In queste strutture, complice il fatto che molti spettatori stanno in piedi, in particolare nelle curve, già si vedevano assembramenti di tifosi, ma si è comunque deciso, viste le pressioni arrivate anche dal mondo del calcio, di aumentare la capienza. Per quanto riguarda gli impianti sportivi al chiuso, come i palazzetti, il limite di capienza sarà portato al 50%. In tutti i casi, cioè durante gli spettacoli e le manifestazioni sportive, sarà sempre obbligatorio avere il Green Pass e indossare la mascherina. continua a leggere

Covid, quarantena non più a carico dell’Inps: chi paga, l’azienda o il dipendente? Ecco quanto costa


articolo: https://www.corriere.it/economia/lavoro/21_agosto_22/covid-quarantena-non-piu-carico-dell-inps-chi-paga-l-azienda-o-dipendente-ecco-quanto-costa-14ae515c-0335-11ec-a781-2e5fd3899a69.shtml?fbclid=IwAR0NP2Erqijy_ugrH9tZvRSHRygHaoQSUM9O1g1aFvWxvh8y-beZMa9NNC0

Lunedì 23 agosto per molti lavoratori sarà il giorno del rientro al lavoro: che cosa succederà se nel frattempo scopriranno di essere stati a contatto con una persona positiva al Covid? Scatterà la quarantena obbligatoria: dieci giorni per chi non è vaccinato, sette per chi lo è. Ma rispetto a quando il lavoratore è partito per le ferie c’è una novità: l’assenza per quarantena non sarà più a carico dell’Inps, come ha precisato l’Istituto il 6 agosto. Chi paga? Unimpresa parla di «pasticcio normativo», perché di fatto sarà scaricata sui datori di lavoro e rischia di essere «un altro salasso» a carico delle aziende. «Ancora una volta – commenta il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi – nel gioco dello scaricabarile tra Inps e ministero del Lavoro, chi ci rimetterà saranno le imprese e i lavoratori».

Quarantena, 600 euro in meno in busta paga – Le imprese dalla nota sembra siano intenzionate a coprire i costi del mancato lavoro del dipendente in quarantena (si pensi a tutte le categorie che svolgono un lavoro fisico che non si può svolgere da remoto). Unimpresa ha quantificato il costo per i dipendenti, se le aziende lo faranno: «Se le aziende non copriranno le prestazioni Inps, per i lavoratori ci sara’ un danno in busta paga tra i 600 e i 700 euro, in media, per dieci giorni di assenza». Le imprese, secondo l’Unione Nazionale, oltre ad avere il costo economico della quarantena, dovranno anche gestire il problema dell’assenza, con il calo degli organici.

Quarantena, sindacati preoccupati – Di questo «vuoto normativo» che rischia di creare frizioni tra lavoratori e aziende sono preoccupati anche i sindacati, che hanno scritto al governo. In una lettera in possesso dell’Agi – firmata da Cgil, Cisl, Uil (Rossana Dettori, Angelo Colombini, Ivana Veronese) e inviata ai ministri Andrea Orlando e Daniele Franco che ha come oggetto «Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti del settore privato in quarantena», i sindacati chiedono un intervento normativo urgente . «Dobbiamo insieme convincere il governo e i partiti della maggioranza a cambiare la posizione, trovando la copertura finanziaria che il ministro delle Finanze non vuole dirottare su questa urgente necessità», scrive Colombini segretario confederale Cisl, responsabile sicurezza lavoro. «Non si può scaricare sui lavoratori il tema della quarantena», afferma Ivana Veronese, segretaria Confederale Uil. «Non abbiamo ancora avuto risposta dal governo. È un tema aperto e un tema importante: va dato un ulteriore finanziamento, non si posso scoprire i lavoratori in questo modo e in questo momento».

Unimpresa: «Una soluzione prima di fine mese» – Il mondo delle imprese chiede, pertanto, che il ministro del Lavoro Orlando intervenga il prima possibile per dirimere questa situazione e che lo faccia al più presto, possibilmente già prima della scadenza del periodo di paga in corso, al fine di evitare spiacevoli incomprensioni su chi e se debba pagare lo stipendio in quelle giornate di assenza obbligate oltre che mandare in tilt ancora una volta i professionisti che si troveranno ad elaborare le buste paga con l’ennesimo dilemma».

Covid, chiusi 12 supermercati in Italia: tracce di virus su pos e carrelli


articolo: https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/21_aprile_26/covid-chiusi-12-supermercati-italia-tracce-virus-pos-carrelli-be0b0322-a664-11eb-b37e-07dee681b819.shtml?fbclid=IwAR2hNa-62k9ZpbY_9nM6wcEX8wTK72reeIHarBA3cwD05h6Q1hfFA8D3TF8

Alla prova l’efficacia delle periodiche operazioni di pulizia e sanificazione. Analizzati i negozi di diverse aziende della grande distribuzione, nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania

Tracce di coronavirus su carrelli e cestinitastiere per il pagamento bancomat e carte di credito (Pos), tasti delle bilance e dispositivi «salvatempo» impiegati dagli utenti per la lettura automatica dei prodotti acquistati. Diciotto tamponi positivi al Covid-19 sono stati trovati dal Nas dei carabinieri dopo le analisi in 981 supermercati italiani per accertare la corretta esecuzione delle operazioni di sanificazione degli ambienti e delle attrezzature per limitare il contagio.

Al fine di individuare l’efficacia delle periodiche operazioni di pulizia e sanificazione, sono stati eseguiti tamponi per la ricerca del Covid-19 sulle superfici ritenute di maggiore contatto, ottenendo 1.060 campioni con il supporto di tecnici prelevatori e dei laboratori di Asl, Arpa (Agenzie regionali di protezione ambiente), Izs (Istituti zooprofilattici sperimentali del ministero della Salute) e enti universitari. Gli esiti analitici hanno rilevato la positività alla presenza di materiale genetico del virus in 18 casi. I supermercati presso i quali sono state evidenziate positività al Covid-19, appartenenti a diverse aziende della grande distribuzione, sono stati individuati nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania nonché in altri esercizi nelle province di Parma, Perugia e Cagliari.

A Roma, a seguito di una serie di ispezioni effettuate dal Nas presso supermercati afferenti la grande distribuzione della Capitale, integrati dall’esecuzione di 30 tamponi di superficie, il laboratorio Arpa Lazio ha rilevato 4 positività al Rna Sars-CoV-2. A Latina il Nas, insieme con il personale dell’Arpa Lazio, ha effettuato 31 tamponi su superficie di maggior contatto da parte degli avventori prelevati presso 8 supermercati delle province di Latina e Frosinone. L’esito degli esami di laboratorio ha rilevato la positività didue campioni al virus, prelevati in due diverse attività commerciali per i quali è stata inoltrata la segnalazione al Dipartimento di Prevenzione delle aziende Usl per le valutazioni epidemiologiche di competenza e l’imposizione di operazioni di sanificazione straordinaria.

A Viterbo è stato segnalato alla prefettura il legale responsabile di un discount della provincia per aver omesso l’osservanza del distanziamento interpersonale. Sono state contestate violazioni amministrative pari a 800 euro e la chiusura dell’esercizio commerciale per 5 giorni.

Mamme lavoratrici autonome, se il Covid taglia l’assegno di maternità (e tutto tace)


articolo: https://www.corriere.it/economia/professionisti/21_aprile_23/mamme-lavoratrici-autonome-se-covid-taglia-l-assegno-maternita-tutto-tace-8dc1ec18-a406-11eb-a7d3-6cda844bb148.shtml?cx_testId=13&cx_testVariant=cx_1&cx_artPos=1&fbclid=IwAR2dRkC875OifcA0fijRDNabXXoqeQava0jb8mXouVspmWQeYLL6DAMBfSY#cxrecs_s

Un danno, doppia beffa. Il Covid ha colpito i lavoratori autonomi. Molti si trovano a rimandare progetti familiari, compreso quello di fare figli. Ora le poche lavoratrici autonome che nonostante tutto hanno voluto diventare mamme scoprono di avere un assegno al lumicino.

La maternità per le lavoratrici autonome – «L’indennità è stata introdotta nel 2017 e viene conteggiata per le iscritte alla gestione separata sul periodo di lavoro che precede la nascita», segnala Anna Soru, la presidente di Acta, associazione della categoria. Peccato che il Covid abbia drasticamente tagliato le entrate del 2020, e quindi anche l’assegno di maternità sia ai minimi. Ma nessuno per ora ha pensato di correggere questa penalizzazione aggiuntiva causata dalla pandemia.

Indennità e tutele solo sulla carta – D’altra parte, fatta eccezione per l’Iscro, l’Indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa, una sorta di cassa integrazione per il lavoro autonomo, molte delle tutele introdotte nel 2017 dallo Statuto del lavoro autonomo sono rimaste sulla carta. È il caso dell’equo compenso, ancora limitato ad alcuni casi circoscritti. Sulla cui estensione ora però il ministro del Lavoro Orlando pare intenzionato ad avviare un confronto.