Dallo scandalo del 2006 nella Bundesliga 2 alle polemiche con Bellingham: il passato controverso del tedesco che ha fischiato il rigore sul connazionale Wirtz. E il Var di San Siro ha già fatto infuriare Ranieri…
Le proteste di Lautaro contro l’arbitro tedesco Zwayer
L’Inter non ha gradito affatto l’arbitraggio della partita contro il Liverpool. Non solo per il rigore concesso a Wirtz per una trattenuta non eccessiva di Bastoni ma anche per la gestione generale.Nel caso specifico il protagonista non è stato l’arbitro tedesco, Felix Zwayer, ma il Var, Soren Storks,decisivo anche sull’episodio contestato nel primo tempo dagli inglesi, il tocco di mano di Ekitiké che ha fatto annullare il gol di Konate.
Controversie – Ai dirigenti dell’Inter, che hanno avuto un pacato confronto con l’arbitro a San Siro, non è piaciuta la scarsa personalità: Zwayer avrebbe potuto anche difendere la valutazione effettuata sul campo; secondo quanto riferito da testimoni era abbastanza dispiaciuto per l’accaduto, costato all’Inter la seconda sconfitta consecutiva in Champions League. Difficile imputare alla squadra arbitrale una scarsa onestà, proprio perché gli episodi controversi sono due, uno per parte.
Storia imbarazzante – Nel frattempo Marotta e Ausilio sono rimasti esterrefatti quando hanno scoperto i precedenti di Zwayer, 44enne agente immobiliare di Berlino, e di Storks, 37enne carpentiere di Velen. Il primo, quando era un giovanissimo guardalinee, è stato addirittura squalificato per sei mesi dalla federcalcio tedesca per calcioscommesse. Il tribunale federale accertò, in un file rimasto secretato per quasi dieci anni e poi consegnato alla stampa tedesca, che Zwayer accettò da un arbitro poi radiato, Robert Hoyzer, 300 euro in contanti per “non danneggiare” il Wuppertaler nella partita del campionato regionale nord contro il Werder Brema 2 (30 maggio 2004). Zwayer si sarebbe poi autodenunciato, contribuendo a incastrare il collega al centro dell’inchiesta, evitando così l’ergastolo sportivo.
Le proteste – Ma Zwayer ne ha combinate anche altre da arbitro di rango, al quale il designatore Roberto Rosetti ha affidato l’ultima finale di Europa League tra Manchester United e Tottenham. Nel 2016 Rudi Voeller, direttore del Bayer Leverkusen, protestò apertamente per il suo arbitraggio contro il Borussia Dortmund, partita sospesa per le polemiche derivate da un gol di Aubameyang. Nel 2021 invece Zwayer è stato duramente criticato per non aver concesso al Dortmund un rigore contro il Bayern, in Bundesliga. Intervistato sul tema Jude Bellingham, all’epoca stella del Borussia, rispose così: “Cosa vi aspettate se per la partita più importante del campionato viene designato un arbitro condannato per calcio scommesse?”.
Il var – Quanto al Var, Storks era al video durante Porto-Roma dello scorso febbraio, andata dei playoff di Europa League. L’arbitro di quella partita, il tedesco Stieler, venne rimproverato con decisione da Claudio Ranieri, che se la prese anche con Rosetti, accusato di aver designato un professionista inadeguato.
Al club nerazzurro non è andata giù la gestione della comunicazione su episodi recenti, dal rigore contro la Roma al fallo di mano nella sfida con la Lazio.
Giuseppe Marotta, detto Beppe– (Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images)
Dopo mesi di polemiche arbitrali feroci, soprattutto sull’uso del VAR, il campionato si chiude con cinque allenatori in tribuna, espulsi per proteste nella scorsa giornata. Antonio Conte e Simone Inzaghi, che si contendono lo scudetto, guarderanno le loro squadre a distanza.
Conte ha recentemente sottolineato la necessità di maggiore chiarezza con il VAR, mentre Inzaghi non ha parlato. Secondo quanto riportato da La Repubblica, il club è compatto nella convinzione di essere stato penalizzato dagli arbitri da gennaio in poi, e dopo il pareggio con la Lazio non ha mandato il tecnico in conferenza stampa.
Furioso, Inzaghi avrebbe rischiato squalifiche peggiori. Uno dei momenti di maggiore tensione tra l’Inter e gli arbitri riguarda la ormai famosa trattenuta in area di Ndickasu Bisseck nel finale di Inter-Roma del 27 aprile, che in campo e al monitor non fu ritenuta da rigore (nonostante l’episodio fosse piuttosto evidente).
La conduttrice del programma Open VAR, Giorgia Rossi, disse in diretta su DAZN: «Abbiamo chiesto altre immagini, ma non ci sono state fornite», riferendosi anche all’audio tra i direttori di gara, che non fu concesso. Una scelta di prudenza, dal punto di vista degli arbitri, per evitare ulteriori polemiche. Ma alla Pinetina la situazione non è piaciuta.
Come anche il fatto che non siano stati forniti dagli arbitri a DAZN gli audio live sul fallo di mano di Bisseck in area costato il rigore del 2-2 con la Lazio domenica, ma solo quelli del confronto al VAR che ne è seguito. Cosa abbia detto a caldo Chiffi, non è dato sapere.
Le lamentele degli allenatori in stagione sono state diverse, ben oltre i due tecnici in cima alla classifica. Lo stesso Gravina, numero uno della FIGC, sa quanto sia urgente rendere il VAR digeribile a club e tifosi. Nei primi incontri dopo la sua rielezione, a inizio anno, ha assicurato ai presidenti di serie A che il tema sarà affrontato in modo collegiale.
Un’urgenza sollevata anche da Giuseppe Marotta, che siede in Consiglio federale, già prima degli ultimi episodi che hanno riguardato la sua Inter. C’è da scommettere che ora la questione gli stia ancor più a cuore. Già nella seduta di giugno, fissata per il 19, è probabile che il nodo VAR verrà al pettine. Lì si capirà se i club si accontenteranno di rassicurazioni sull’interpretazione del protocollo o se pretenderanno di più. Magari la modifica delle regole, mai toccatte in sette anni.
Fra le scelte che più hanno fatto infuriare l’Inter c’è la designazione come assistente VAR contro la Lazio di Marco Guida di Pompei, che in un’intervista aveva detto di non essere sereno quando deve decidere le sorti del Napoli.
Domenico Rocca ha messo nero su bianco e raccolto in un lungo testo una serie di rivelazioni scioccanti sul dietro le quinte del mondo arbitrale italiano: si fa riferimento anche a ingerenze dirette da parte del designatore sugli ufficiali addetti al Var.
L’assistente arbitrale, Domenico Rocca, ha messo nero su bianco una serie di accuse e rivelazioni molto gravi sul mondo dei fischietti italiani. Ha raccolto tutto in una lettera e l’ha spedita alla Commissione Arbitrale Nazionale (per conoscenza anche al sito arbitri.com). “Mai avrei immaginato di dover giungere a scrivere alla mia commissione“, è l’incipit del lungo testo: contiene accuse pesantissime sulle falle (a suo dire) nel sistema di valutazione di direttori di gara e assistenti; si fa riferimento a ingerenze dirette da parte del designatore, Rocchi, sulle stime degli ufficiali addetti al Var; sostiene che se l’Aia è messa male la colpa è solo dei vertici che l’hanno distrutta; lascia trasparire l’opportunità di denunciare tutto alla magistratura ordinaria. Una bomba che scoppia dopo le polemiche dell’ultima giornata, a 90 minuti dalla conclusione del campionato. E, tanto per essere chiaro, fa esempi concreti così da sostanziare le sue contestazioni.Rocca cita i casi clamorosi avvenuti in campionato durante due gare, Udinese–Parma e Inter–Roma: solleva sospetti sui comportamenti, sull’interpretazione di alcune azioni controverse, sull’approccio a volte rigoroso e altre meno scrupoloso.
Con riferimento al match tra friulani ed emiliani passa in controluce la solerzia con la quale Rocchi, in qualità di supervisore di giornata, bussa alla porta della sala Var di Lissone per richiamare gli arbitri a una maggiore attenzione e a intervenire su situazioni potenzialmente da rigore. Poi fa il raffronto con l’inerzia di Gervasoni che in occasione del match di San Siro pure è lì nei panni del controllore ma non fa alcun cenno attraverso il vetro della cabina di regia perché si valuti il caso del contatto Ndicka–Bisseck con perizia minuziosa. Qui Rocca si lascia andare anche a una considerazione che rimarca con molta enfasi: “quell’errore grave molto probabilmente determinerà la perdita del campionato della società Inter a favore della società Napoli”.
Lui non le menziona con altrettanti esempi ma sotto il Vesuvio, così come da parte altri club di Serie A, non mancano certo le rimostranze sia sull’utilizzo del Var sia sulle valutazioni tra campo e Lissone: Antonio Conte lo disse con forza dopo Inter-Napoli e anche a Parma (relativamente al rigore concesso da Doveri ai partenopei poi revocato dopo on-field-review) la questione dei fotogrammi e delle inquadrature ha lasciato sul terreno dubbi e diffidenze che avvelenano i pozzi. “Ma questo è solo un accenno. Da inizio stagione ne potrei raccontare tantissime, fra arbitri, assistenti e var e di casi simili o addirittura anche casi peggiori, naturalmente sono tutti scritti da parte poiché ne parleremo più avanti nelle opportune sedi“. C’è qualcosa che non va nel meccanismo, l’assistente spiega perché e chi è il colpevole. Basta leggere uno dei passaggi più interessanti della missiva.
“O addirittura, se vogliamo, possiamo aggiungere Udinese – Parma dove viene concesso un calcio di rigore giusto, solo perché a Lissone come supervisore Rocchi si alza rapidamente dalla postazione per “bussare” (si sente anche nell’audio delle registrazioni) più volte sul vetro della stanza di Paterna Var e Sozza Avar per richiamare la loro attenzione che a sua volta chiameranno l’arbitro per un ofr e far assegnare giustamente come detto un rigore che i var si erano persi… (ma perché in Inter – Roma, Gervasoni super visore di giornata non “bussa” ai Var per far assegnare un calcio di rigore netto (dove la Commissione al raduno ammette pubblicamente davanti a tutti arbitri e assistenti che abbiamo perso un rigore netto) a favore dell’Inter? errore grave, che molto probabilmente determinerà la perdita del campionato della società Inter a favore della società Napoli.?!”
La mancanza di fiducia nei confronti dell’organo tecnico di categoria – Fidarsi a prescindere dell’organo tecnico. Rocca ricorda la lezione che gli suggerì l’ex arbitro, Stefano Farina (morto nel 2017 a 54 anni), che fu suo maestro. Ma quella dritta – come si apprende dalla nota – è stata valida almeno fino a quando “non siete arrivati voi“. È una sorta di linea spartiacque tra un’epoca e l’altra, la linea del disincanto tra un mondo ideale e quello reale.
“La stagione sportiva ancora in corso (per gli altri) ha evidenziato, senza alcun dubbio, l’utilizzo parziale delle votazioni, l’assenza di criterio nelle designazioni, la violazione dei principi di correttezza e lealtà e, soprattutto, l’alterazione della corretta concorrenza e delle relative valutazioni.“
l discorso di Ricca scivola poi sulla compilazione della graduatoria di merito e sui metodi adottati per redigerla.
“Come noto, con la precedente governance avete modificato i criteri per la permanenza nella categoria, avete reintrodotto il limite di età e aggiunto il limite temporale decennale, superabile soltanto se inseriti tra i primi 40 assistenti della graduatoria di merito. Ma come viene compilata la graduatoria? Sulla scorta della media tra i voti degli organi tecnici e quelli degli osservatori, governati dalla c.d. CON, la quale, anch’essa, dovrebbe essere organo terzo e imparziale. Siccome la permanenza deriva da una competizione, la stessa dovrebbe fondarsi su una gara equilibrata tra tutti: se non è possibile avere lo stesso numero di gare di A e di B, equamente distribuite durante la stagione sportiva, è doveroso che tutti gli assistenti siano valutati sullo stesso numero di gare complessivo, altrimenti è evidentissima l’alterazione di una media numerica che determina le dismissioni di fine campionato”.
Lo sfogo sulle valutazioni subite “sulla scorta di criteri inesistenti” – Definito il contesto generale, Rocca scende più nel dettaglio e dà voce diretta al proprio malumore parlando della situazione personale, delle (presunte) ingiustizie che avrebbe subito, delle rassicurazioni di facciata che gli sarebbero state date, delle conseguenze incassate.
“Quest’anno sono stato designato 14 volte: una gara di A e 13 gare di B. Designazioni che mai hanno tenuto conto delle precedenti valutazioni, ma che sono state effettuate sulla scorta di inesistenti criteri. Non ci sono criteri per l’accoppiamento, per la designazione dell’arbitro, per la gara, etc. Le prime due gare sono state fondamentali. Il 18 agosto 2024 venivo designato per Frosinone-Sampdoria: a causa di un fuorigioco alzato che annullava una rete convalidata poi dal VAR, l’OA Altomare in uno con l’OT CON Tozzi mi giudicavano con 8.30. La rete annullata, a vostro dire, era di difficilissima lettura in quanto: a) vi era stato un tocco a centro area probabilmente dell’attaccante; b) non vi era stata comunicazione da parte dell’arbitro (in alcun modo penalizzato) che indicava il retropassaggio in luogo della giocata dell’attaccante.Praticamente lo stesso voto che l’OT Tommasi mette a Zingarelli in Milan – Atalanta, l’assistente commette il gravissimo errore di segnalare un fuorigioco di oltre 1 metro, ad un giocatore del Milan che partiva da una posizione nettamente regolare addirittura dietro la linea di centrocampo quindi mai fuorigioco, voto quindi equiparato ad un fuorigioco sbagliato di difficile lettura come il mio a Frosinone o addirittura solo 0.10 in meno per non aver detto “ammonizione” in Cesena – Modena dove l’OT Tommasi mi contesta solo questo!Ma la cosa bella Signori e Signori dopo 4 turni di fermo, Zingarelli rientra in B in una gara di cartello Juve Stabia-Sampdoria dove gli viene subito mandato il settimo organo tecnico per poterlo rimettere naturalmente in carreggiata e magari non rischiare di essere immischiato nelle zone basse di classifica e l’OT Rocchi indovinate quanto gli mette? Ma naturalmente 8,60!!!Per non parlare dell’ultima designazione di serie B Cittadella-Bari dove l’OT Di Liberatore aspetta fino all’ultima giornata per andare a “sistemare” Massimi e Di Monte (ferma dal 29/03 in attesa che la classifica di tutti si delineasse per poi, a giochi fatti, designarla) immischiati entrambi nelle zone basse della classifica, Massimi come AE e la Di Monte come AA (Di Monte nominata da questa commissione Internazionale) per salvarli col voto che naturalmente serviva a giochi conclusi… (A proposito perché la Di Monte essendo in zone bassissime della classifica ha arbitrato per ben 7 volte in A?!)“.
La questione dei voti: “Mi consigliavano di stare tranquillo” – L’ultima parte della lettera ritorna un aspetto ulteriore della vicenda: la questione dei voti ricevuti e la reazione dei vertici arbitrali rispetto alle eccezioni che Rocca poneva.
“Tornando al mio errore di Frosinone “Non preoccuparti, per noi non è un errore“, mi veniva risposto al primo raduno da Tonolini e Di Liberatore, i quali però ci tenevano a precisare che in presenza dell’OT CON non è possibile modificare i voti: ad ogni modo sarebbe venuto uno della commissione CAN la partita successiva per ‘ristabilire’ la giustizia.E, infatti, dopo un mese da quella gara, scendevo finalmente in campo il 13 settembre 2024 e venivo visionato in Cesena-Modena da Tommasi: egli, però, mi giudicava da 8.40 in quanto nella segnalazione di un fallo non avevo fatto seguire l’indicazione del provvedimento disciplinare, come precedentemente già scritto.Orbene, come da voi comunicato ad ogni raduno, la ‘comunicazione, per diversi assistenti, non ha mai pregiudicato la valutazione numerica (cito ad esempio quella di Imperiale in Bologna-Fiorentina), anzi è sempre stata utilizzata per impartire consigli per il futuro. Però con me non avveniva quanto proclamato davanti a tutti.La stagione proseguiva fino a Juve Stabia-Brescia del 23 novembre 2024, dove l’OA Rossomando, di nuovo (guarda caso) con l’OT CON Tozzi, mi giudicavano da 8.30 per non aver indicato il provvedimento di espulsione per un DOGSO, avendo io comunicato via auricolare solo l’ammonizione: il tutto in una gara ove annullavo correttamente due reti (una di questa con la conferma del var che dalla linea tracciata evidenziava la difficoltà elevata del fuorigioco) ed ero molto impegnato in molteplici valutazioni. Raggiunto telefonicamente, Rocchi mi confermava che la valutazione CON era soggettiva e poteva essere anche errata, ma, essendo presente l’OT CON, non era possibile procedere ad alcuna modifica del voto. Mi consigliava di stare tranquillo, assicurandomi che alla gara successiva sarebbe venuto uno della commissione a ‘ristabilire’ la giustizia (per la seconda volta ascoltavo queste parole).
Mai avrei immaginato di dover giungere a scrivere alla mia commissione.
Chi mi ha insegnato ad arbitrare ed a stare nell’associazione è stato Stefano Farina, il quale mi aveva convinto e insegnato che dell’organo tecnico ci si dovesse fidare a prescindere.
E così è stato fino a che non siete arrivati voi.
Segnali flebili erano giunti anche gli anni scorsi, ma non ci avevo mai fatto caso: la stagione sportiva ancora in corso (per gli altri) ha evidenziato, senza alcun dubbio, l’utilizzo parziale delle votazioni, l’assenza di criterio nelle designazioni, la violazione dei principi di correttezza e lealtà e, soprattutto, l’alterazione della corretta concorrenza e delle relative valutazioni.
Come noto, con la precedente governance avete modificato i criteri per la permanenza nella categoria, avete reintrodotto il limite di età e aggiunto il limite temporale decennale, superabile soltanto se inseriti tra i primi 40 assistenti della graduatoria di merito.
Ma come viene compilata la graduatoria? Sulla scorta della media tra i voti degli organi tecnici e quelli degli osservatori, governati dalla c.d. CON, la quale, anch’essa, dovrebbe essere organo terzo e imparziale. Siccome la permanenza deriva da una competizione, la stessa dovrebbe fondarsi su una gara equilibrata tra tutti: se non è possibile avere lo stesso numero di gare di A e di B, equamente distribuite durante la stagione sportiva, è doveroso che tutti gli assistenti siano valutati sullo stesso numero di gare complessivo, altrimenti è evidentissima l’alterazione di una media numerica che determina le dismissioni di fine campionato.
Quest’anno sono stato designato 14 volte: una gara di A e 13 gare di B. Designazioni che mai hanno tenuto conto delle precedenti valutazioni, ma che sono state effettuate sulla scorta di inesistenti criteri. Non ci sono criteri per l’accoppiamento, per la designazione dell’arbitro, per la gara, etc.
Le prime due gare sono state fondamentali.
Il 18 agosto 2024 venivo designato per Frosinone-Sampdoria: a causa di un fuorigioco alzato che annullava una rete convalidata poi dal VAR, l’OA Altomare in uno con l’OT CON Tozzi mi giudicavano con 8.30. La rete annullata, a vostro dire, era di difficilissima lettura in quanto:
a) vi era stato un tocco a centro area probabilmente dell’attaccante; b) non vi era stata comunicazione da parte dell’arbitro (in alcun modo penalizzato) che indicava il retropassaggio in luogo della giocata dell’attaccante;
…praticamente lo stesso voto che l’OT Tommasi mette a Zingarelli in Milan – Atalanta, l’assistente commette il gravissimo errore di segnalare un fuorigioco di oltre 1 metro, ad un giocatore del Milan che partiva da una posizione nettamente regolare addirittura dietro la linea di centrocampo quindi mai fuorigioco, voto quindi equiparato ad un fuorigioco sbagliato di difficile lettura come il mio a Frosinone o addirittura solo 0.10 in meno per non aver detto “ammonizione” in Cesena – Modena dove l’OT Tommasi mi contesta solo questo!
Ma la cosa bella Signori e Signori dopo 4 turni di fermo, Zingarelli rientra in B in una gara di cartello Juve Stabia – Sampdoria dove gli viene subito mandato il settimo organo tecnico per poterlo rimettere naturalmente in carreggiata e magari non rischiare di essere immischiato nelle zone basse di classifica e l’OT Rocchi indovinate quanto gli mette? Ma naturalmente 8,60!!!
Per non parlare dell’ultima designazione di serie B Cittadella – Bari dove l’OT Di Liberatore aspetta fino all’ultima giornata per andare a “sistemare” Massimi e Di Monte ( ferma dal 29/03 in attesa che la classifica di tutti si delineasse per poi, a giochi fatti, designarla) immischiati entrambi nelle zone basse della classifica, Massimi come AE e la Di Monte come AA (Di Monte nominata da questa commissione Internazionale) per salvarli col voto che naturalmente serviva a giochi conclusi…(A proposito perché la Di Monte essendo in zone bassissime della classifica ha arbitrato per ben 7 volte in A?!)
O addirittura, se vogliamo, possiamo aggiungere Udinese – Parma dove viene concesso un calcio di rigore giusto, solo perché a Lissone come supervisore Rocchi si alza rapidamente dalla postazione per “bussare” ( si sente anche nell’audio delle registrazioni) più volte sul vetro della stanza di Paterna Var e Sozza Avar per richiamare la loro attenzione che a sua volta chiameranno l’arbitro per un ofr e far assegnare giustamente come detto un rigore che i var si erano persi… (ma perché in Inter – Roma, Gervasoni super visore di giornata non “bussa” ai Var per far assegnare un calcio di rigore netto (dove la Commissione al raduno ammette pubblicamente davanti a tutti arbitri e assistenti che abbiamo perso un rigore netto) a favore dell’Inter? errore grave, che molto probabilmente determinerà la perdita del campionato della società Inter a favore della società Napoli.?!
Ma questo è solo un accenno. Da inizio stagione ne potrei raccontare tantissime, fra arbitri, assistenti e var e di casi simili o addirittura anche casi peggiori, naturalmente sono tutti scritti da parte poiché ne parleremo più avanti nelle opportune sedi.
Tornando al mio errore di Frosinone “Non preoccuparti, per noi non è un errore”, mi veniva risposto al primo raduno da Tonolini e Di Liberatore, i quali però ci tenevano a precisare che in presenza dell’OT CON non è possibile modificare i voti: ad ogni modo sarebbe venuto uno della commissione CAN la partita successiva per ‘ristabilire’ la giustizia.
E, infatti, dopo un mese da quella gara, scendevo finalmente in campo il 13 settembre 2024 e venivo visionato in Cesena-Modena da Tommasi: egli, però, mi giudicava da 8.40 in quanto nella segnalazione di un fallo non avevo fatto seguire l’indicazione del provvedimento disciplinare, come precedentemente già scritto.
Orbene, come da voi comunicato ad ogni raduno, la comunicazione, per diversi assistenti, non ha mai pregiudicato la valutazione numerica (cito ad esempio quella di Imperiale in Bologna-Fiorentina), anzi è sempre stata utilizzata per impartire consigli per il futuro. Però con me non avveniva quanto proclamato davanti a tutti.
La stagione proseguiva fino a Juve Stabia-Brescia del 23 novembre 2024, dove l’OA Rossomando, di nuovo (guarda caso) con l’OT CON Tozzi, mi giudicavano da 8.30 per non aver indicato il provvedimento di espulsione per un DOGSO, avendo io comunicato via auricolare solo l’ammonizione: il tutto in una gara ove annullavo correttamente due reti (una di questa con la conferma del var che dalla linea tracciata evidenziava la difficoltà elevata del fuorigioco) ed ero molto impegnato in molteplici valutazioni. Raggiunto telefonicamente, Rocchi mi confermava che la valutazione CON era soggettiva e poteva essere anche errata, ma, essendo presente l’OT CON, non era possibile procedere ad alcuna modifica del voto. Mi consigliava di stare tranquillo, assicurandomi che alla gara successiva sarebbe venuto uno della commissione a ‘ristabilire’ la giustizia (per la seconda volta ascoltavo queste parole).
Peccato che -e ne cito una su tutte- nella gara Lazio-Genoa del 27 ottobre 2024, visionata dall’OA Pititto e dall’OT CON Tozzi, l’assistente Perrotti veniva giudicato da 8.40 nel colloquio di fine gara (voto comunicato nello spogliatoio dall’OT TOZZI), salvo poi essere elevato ad 8.50 in quanto Rocchi presente a Lissone quale supervisore avendo ricevuto i voti della gara, aveva contattato direttamente l’OT CON Tozzi, intimandogli di alzare la valutazione, perché il fallo e l’ammonizione chiamati dall’AA, a suo dire, erano corretti. Tozzi, pertanto, chiamava telefonicamente Perrotti e gli comunicava il cambio voto: il tutto avveniva circa mezz’ora dopo la gara.
Per cui, contrariamente a quanto a me assicurato, tutti i voti degli OA e degli OT CON erano e sono sempre rivedibili. 2 dicembre 2024, veniva uno dei miei OT, questa volta Gervasoni, per affibbiarmi 8.40 su una partita di normale difficoltà. Anche in questo caso quell’equivoca promessa: “verrà uno di noi a ristabilire la giustizia” e non avveniva. In questo modo, la commissione dava assoluta continuità alle persistenti topiche della CON, la quale, contrariamente a quanto vorreste sostenere, rappresenta soltanto una prosecuzione della CAN. Proprio recentemente abbiamo assistito a numerose overrule per convalidare reti regolari (vedi ad esempio Como-Cagliari, AA Capaldo e Scatragli: presente Rocchi a visionare la gara, non ha neppure preso in considerazione la valutazione di 8.20, concedendo loro un voto ben superiore).
Ma non è tutto.
La mia posizione in graduatoria poteva rimanere invariata e addirittura migliorare se l’OT Tonolini, in Cesena-Spezia del 15 marzo 2025, avesse confermato il voto di 8.50 che mi aveva espressamente indicato nello spogliatoio. L’indomani venivo infatti contattato telefonicamente in quanto, a seguito di una revisione delle immagini, sarebbe stato “scovato” un fuorigioco da me non segnalato e, pertanto, la valutazione veniva abbassata a 8.40. Fuorigioco in alcun modo certificato e certificabile, ma utile alla commissione per posizionarmi tra coloro che sarebbero stati dismessi.
Infatti, a Pisa, in una partita normale, l’OT Rocchi mi valutava con 8.50: addirittura all’ultimo raduno sottolineava che: vi sono arbitri, tra i quali Ghersini (l’arbitro di quella gara), che non avrebbero bisogno degli assistenti per arbitrare. Un’affermazione che, pertanto, avrebbe dovuto coinvolgere pure l’altro assistente della gara, Garzelli, il quale, invece, era stato valutato con 8.60, pur avendo svolto una gara simile in tutto alla mia.
Al termine di quella gara apprendevo che la posizione in graduatoria di Garzelli era davvero di poco migliore della mia, eppure il medesimo aveva disputato 10 gare di serie A e 8 di serie B, con la prima gara in A ad Udine dove da 8.40 che prese con l’OA la commissione gli aveva abbassato il voto addirittura ad 8.20 ma nonostante il voto altamente negativo lo stesso usciva tranquillamente sempre in serie A, mentre io ero fermo a 13 gare di B e una gara di A …per compassione.
Infine, la perla dell’altra sera, proprio nella mia ultima partita: Spezia-Cremonese del 9 maggio 2025, visionata dall’OA Marchi, responsabile della comunicazione associativa e sempre presente ai raduni CAN. Una partita svolta in modo impeccabile, tanto da meritare commenti positivi pure da OT del passato e colleghi di alto livello. L’OA entrava negli spogliatoi, non facendo il colloquio di fine gara, (cosa alquanto grave) salvo inviare alle 24:01 la valutazione di 8.40 senza alcuna giustificazione, se non quella di “conoscere la graduatoria di tutta la terna”, ovvero tutti verosimilmente dismessi a fine stagione.
Con la presente, indirizzata alla mia commissione, al responsabile della CON, al mio presidente di Sezione, al CRA Calabria, nonché alla Presidenza dell’AlA e al Comitato Nazionale, chiedo:
a) la trasmissione del video che certifica il fuorigioco di Cesena-Spezia;
b) le linee guida delle valutazioni CAN e CON;
c) il protocollo o le indicazioni che vietano agli OT CAN e agli OT CON di interferire con le rispettive valutazioni;
d) le linee guida che soprassiedono alle designazioni, considerato che la graduatoria è divenuta l’unica discriminante per la permanenza del ruolo e, come tale, necessita che le valutazioni vengano effettuate dallo stesso numero di osservatori e di organi tecnici, altrimenti alterandosi irrimediabilmente la correttezza della competizione. D’altronde arbitri che minacciano di morte giocatori, che vengono a contatto fisico con gli stessi, arbitri che insultano propri colleghi pubblicamente, etc.. rimangono in organico esclusivamente perché piacciono al designatore: per loro la graduatoria non vale o meglio viene corrotta da valutazioni alterate in modo da consentirgli di rimanere nelle prime posizioni. Per gli altri, coloro che in qualche modo danno fastidio perché legati al carro sbagliato, perché amici di coloro che in passato hanno presentato denunce (vedi De Meo Pasquale), perché indesiderabili, la graduatoria viene sistemata in modo da diventare elemento inoppugnabile e apparentemente insuperabile;
e) la relazione dell’AA Garzelli, visionato da Rocchi insieme al sottoscritto nella gara Pisa-Frosinone del’ 1° maggio 2025.
In difetto di riscontro entro e non oltre cinque giorni dal ricevimento della presente, darò corso a tutte le iniziative del caso, denunciando quanto accaduto alle competenti autorità federali, per la violazione dei principi di lealtà, correttezza e trasparenza nelle designazioni e nelle valutazioni, nonché alle competenti autorità ordinarie per valutare eventuali profili civilmente e penalmente rilevanti.
Mi riservo sin da ora di impugnare le vostre inammissibili, erronee ed alterate risultanze tecniche, che una volta pubblicate, andranno ad informare gli organi di stampa del vostro comportamento.
Trovandoci in ambito lavorativo, il comportamento della Commissione è infatti facilmente inquadrabile nella fattispecie del mobbing, i cui principi sono:
i)sistematicità e ripetizione di comportamenti ostili da parte della Commissione, acuitisi, guarda caso, dopo le elezioni politiche di dicembre; ii) intenzionalità nel danneggiare la mia professionalità e la mia persona, con l’obiettivo di rendermi insicuro nella mia attività; iii) ostilità in qualsivoglia questione mi riguardasse: le alterazioni delle voci di Tonolini e Rocchi nelle telefonate dopo Cesena-Spezia acclarano come l’obiettivo della commissione fosse esclusivamente quello di depredarmi del voto giusto e defraudarmi di ogni sicurezza; emarginazione dal gruppo, come testimonia l’invito a non presentarmi all’ultimo raduno in quanto impegnato nella gara di venerdi (ma il raduno era giovedi a Firenze e la partita venerdi sera a La Spezia).
Un vecchio motto diceva: “ci sarà un giudice a Berlino!” Ecco, io mi auguro di trovarne uno in Italia che, svincolato da logiche politiche, abbia la volontà di fare giustizia su questioni che negli ultimi anni hanno distrutto l’associazione.
Tra i grandi errori di Trentalange e Baglioni c’è stato quello di cacciare Rizzoli per insediare Rocchi (che poi li avrebbe espressamente rinnegati e traditi) e questa commissione, che tratta le persone come fossero animali da macello, ma soprattutto, altera i regolamenti per ottenere i propri obiettivi e preservare i suoi uomini, contravvenendo ai massimi principi di correttezza e probità che dovrebbero attendere ad ogni comportamento.
Ritorno, pertanto, a quanto scrivevo all’inizio di questa lettera: non avrei mai voluto agire contro l’associazione. Ma comprendo che è necessario agire proprio perché amo questa associazione e ne voglio tutelare i principi da voi consapevolmente violati.
Non me ne vogliano i colleghi citati ma purtroppo per fare emergere la verità ho dovuto e dovrò menzionarne più di uno.
P.S: “C’è qualche assistente che con 14 gare – visionature riesce a salvarsi?! La risposta la conoscete già, ed è assolutamente NO! Naturalmente tutto costruito e ideato alla perfezione!
Tanto dovevo
L’audio concitato del VAR sul rigore di Bisseck: “Mandagli questa”. Il ruolo dell’arbitro Guida
A Open Var svelato l’audio tra sala Var e arbitro Chiffi sull’episodio del tocco con il braccio di Bisseck costato il rigore del 2-2 all’Inter contro la Lazio. Ruolo marginale per Guida all’AVAR.
Nel testa a testa Scudetto tra Inter e Napoli non potevano mancare le polemiche. Presa di posizione forte dei nerazzurri che non hanno digerito l’arbitraggio della sfida contro la Lazio, lamentandosi soprattutto per l’episodio del rigore concesso per il tocco col braccio di Bisseck. Benzina sul fuoco delle polemiche, che hanno accompagnato già la vigilia del match dopo che era stato selezionato all’AVAR l’arbitro Guida, della sezione di Torre Annunziata. Open VAR ci ha mostrato quanto accaduto nella situazione specifica, con l’audio del dialogo tra l’arbitro Chiffi e i suoi collaboratori alla moviola. Si può notare come sia il fischietto designato al Var, ovvero Di Paolo a guidare la review, con Guida si è mantenuto un passo indietro con un ruolo marginale.
Le polemiche di Inter-Lazio sulla scelta di Guida e sul rigore per mano di Bisseck -Ma andiamo con ordine. Non erano mancate le polemiche alla vigilia di Inter-Lazio per la designazione di Guida come AVAR. Nessun vincolo territoriale per l’arbitro di Pompei che circa un mese fa aveva però dichiarato di non voler dirigere le partite del Napoli per la sua incolumità. Ecco allora le perplessità dell’Inter, sulla scelta di unirlo alla squadra arbitrale della delicata sfida contro la Lazio. Una situazione che poi si è incendiata dopo l’episodio del tocco di mano di Bisseck, costato il rigore del pareggio di Pedro, con la società milanese infuriata e in silenzio.
Open Var, cosa è successo tra sala VAR e arbitro Chiffi sull’episodio del braccio di Bisseck – Nella situazione del calcio di rigore del definitivo 2-2, Open VAR ovvero lo speciale di DAZN che mostra quanto accaduto tra campo e sala VAR, ci mostra come Guida sia stato assolutamente marginale nella decisione. Infatti la review è stata condotta, nel rispetto delle direttive e dei ruoli, dal collega Di Paolo come da designazione. È lui che dirige tutto, con l’aiuto anche del tecnico che lavora alle immagini, invitando poi Chiffi alla revisione sul monitor a bordocampo.
Dopo aver rivisto nel dettaglio le immagini l’arbitro al VAR non ha mostrato particolari dubbi: “Vediamo un attimo e poi decidiamo la telecamera. Questa qui. E poi quella da dietro, la retrodata. Anche questa ma è un po’ lontana. Un’altra stretta, eccola qua anche questa. Perché fa un movimento ad aprire. La prima è questa. Ti consiglio una nuova OFR. (dice a Chiffi, ndr), per valutare un possibile calcio di rigore”.
La decisione del rigore su Bisseck e la frase di Barella all’arbitro – E quando il direttore di gara, dopo aver espulso su indicazione del quarto uomo Inzaghi e Baroni, arriva al monitor il controllo dura molto poco perché viene evidenziato quello che è il “movimento” con il braccio di Bisseck verso il pallone. Nessun dubbio dunque di Chiffi che poi prova a spiegare tutto a Barella, molto nervoso. Di fronte all’invito a mantenere la calma, il centrocampista dell’Inter sottolinea l’importanza della posta in palio: “Sto tranquillo ma mi sto giocando la vita“. Il dado ormai è tratto e poco dopo dal dischetto arriva il gol di Pedro, che potrebbe essere anche decisivo per le sorti del campionato.
Il designatore Rocchi promuove la decisione del rigore: “Parte concettualmente per la non punibilità perché tiene le braccia dietro la schiena. Il problema è che poi il gomito l’allarga, probabilmente in maniera istintiva, non voglio pensare alla volontarietà perché non credo che nessun difensore voglia fare un fallo di mano volontario. L’istintività porta il braccio verso il pallone per cui è un calcio di rigore da concedere assolutamente. Mi rendo conto della difficoltà di accettarlo. La posizione di Chiffi non era delle migliori, e non capisce minimamente quanto accaduto. Ha fatto una buona gara in un contesto complesso, ha sempre scelto gara giusta“.
Rigore revocato al NAPOLI e braccio di BISSECK: gli episodi della 37ª giornata |- Open Var – DAZN – DAZN Italia
Polemiche per il recupero di giovedì. Una scelta non è assolutamente piaciuta all’ambiente nerazzurro e sui social i tifosi si sono scatenati
Fiorentina-Inter, è già bufera: “Decisione vergognosa” (Lapresse) – interlive.it
Prosegue il tour de force dell’Inter di Inzaghi. Archiviato il pareggio contro ilMilan, i nerazzurri giovedì scenderanno in campo contro la Fiorentina per finire il match interrottoa causa del malore di Bove. Una sfida fondamentale per gli uomini di Simone Inzaghi. Una vittoria consentirebbe di agganciare il Napoli in vetta alla classifica e lanciare ancora una volta un messaggio importante sulle intenzioni di questo campionato.
Ma nelle ultime ore la sfida è finita al centro di una polemica. Una decisione non è stata assolutamente accettata dall’ambiente nerazzurro tanto che si parla di scelta vergognosa. Sicuramente un qualcosa di particolare, ma che sembra lanciare un segnale molto chiaro anche dopo quanto successo nell’ultimo weekend.
La polemica su Fiorentina-Inter – In casa Inter inizia ad esserci un po’ di malumore per alcune decisioni arbitrali e la scelta di far dirigere la gara del Franchi a Daniele Doveri non è stata presa di buon grado.Il fischietto era al Var nel derby e il rigore non fischiato a Thuram è ancora troppo fresco per non giudicare strana la decisione dell’AIA.
Ma non è da escludere che i vertici dell’associazione abbiano giudicato in modo differente quanto successo a San Siro e con la designazione del fischietto romano lanciare un messaggio molto chiaro.
Doveri al Franchi: i tifosi non ci stanno – La designazione di Doveri ha provocato la dura reazione dei tifosi sui social. In molto hanno parlato di decisione vergognosa quella di far arbitrare il match del Franchi al Var di Milan-Inter.Di certo si può parlare di una scelta molto particolare considerato anche quanto successo una settimana fa, ma i vertici dell’AIA hanno deciso comunque di affidare la partita a chi c’era al momento della sospensione in campo.
Naturalmente sin da ora si preannuncia una partita molto complicata per il fischietto romano visto che tutte le attenzione saranno rivolte su di lui. E la speranza è quella di non commettere errori per non alimentare ancora di più le polemiche.
Decisivo l’intervento di Darmian e del guardalinee Giallatini
Giallo al momento del gol dell’Inter a Bologna. Bastonicrossa, Bisseck segna, ma dopo qualche minuto l’arbitro Luca Pairetto attira l’attenzione dei giocatori.
Inter-Bologna, Pairetto e il gol di Bisseck – Nell’esultanza, Bisseckaveva messo in atto una serie di gesti: prima ha allargato le braccia, poi dirigendosi verso il lato del campo dove poi simula un tiro da tre punti per poi indicarsi la testa. L’arbitro Pairetto a quel punto fischia e richiama il giocatore per ammonirlo: in quell’esultanza il direttore di gara doveva aver visto qualcosa di offensivo, forse, per i tifosi ospiti. I compagni di Bisseck però, Darmian in testa, intervengono subito facendo segno di no all’arbitro, spiegandogli che non stava facendo altro che mimare un tiro a canestro, e anche se Bologna è per tutti basket city in quel gesto non c’è nulla che offenda la sensibilità. Determinante più dei giocatori nerazzurri è però il guardalinee Giallatini, che convince il collega in divisa giallo fluo di aver frainteso. A quel punto, capito l’errore, Pairetto si scusa e alza il pollice destro: niente ammonizione, Bisseck può tornare a festeggiare.
Il Real Madrid segna il gol della vittoria, ma l’arbitro ha già fischiato la fine: caos a ValenciaClamoroso a Valencia: 3-2 Real ma l’arbitro fischia la fine…sul cross del gol!
Assurdo in Valencia-Real Madrid. Come mostrano le immagini di Dazn, l’arbitro Gil Manzano ha fischiato la fine del match un attimo prima che Bellingham segnasse di testa quello che sarebbe stato il gol del 3-2 per gli ospiti. La partita è così terminata 2-2 e si è inevitabilmente scatenata una rissa in campo. Bellingham è stato espulso dal direttore di gara.
Salernitana, Iervolino furioso: “Chiederemo le dimissioni di Rocchi. A Napoli una vergogna, questi arbitri sono i peggiori della storia del calcio italiano”
Il patron granata incontenibile dopo la sconfitta della sua squadra al Maradona, arrivata al 96’. “Su Simiy era rigore, chiediamo giustizia. Stiamo valutando anche una causa per danni”
“Direzione arbitrale scandalosa – dice Danilo Iervolino, presidente della Salernitana, dopo la sconfitta col Napoli arrivata al 96’– che ci ha penalizzati moltissimo e che compromette il campionato e i nostri ingenti investimenti. Non ho parole per l’arbitraggio, che è offensivo e mortificante per la nostra società. Gli episodi? Su Simyc’era rigore e quello di Demme sul Tchaouna era fallo, sono incredibili. Non vogliamo solo rispetto, ma giustizia per noi e tutte le altre squadre che giocano in Serie A e subiscono gli errori grossolani dei semi professionisti, ovvero gli arbitri. Gli unici semi professionisti in un’industria di professionisti. Vogliamo professionisti migliori ad arbitrare. L’atteggiamento degli arbitri – prosegue – è dannoso. E poi, se parli, diventano vendicativi nella partita successiva. Riformerò il calcio italiano portando all’attenzione della Lega questo problema e la storia ricorderà questi arbitri come i peggiori del calcio italiano”.
Iervolino: “Scontro totale con gli arbitri” – Lo sfogo di Iervolino raccolto da Repubblica prosegue: “Una vergogna senza precedenti. Un’industria viziata da un arbitraggio che fa precipitare il calcio italiano all’ultimo posto per serietà e imparzialità. Tra poco sono certo che uscirà una dichiarazione uguale e contraria della corporazione degli arbitri, che dirà che l’arbitraggio è stato, invece, impeccabile. Ricorderemo a vita l’arbitro Marinelli. Nessuno ci ha chiamato per chiederci scusa. Ora è tardi. Scontro totale, noi non vogliamo più questi arbitri. Stiamo valutando anche una causa per danni”.
Iervolino: “Rocchi deve dimettersi” – Il problema, per il patron granata, è di sistema: “Vogliamo moratoria e sostituzione totale di questi arbitri. È necessario iniziare dalla testa, chiediamo a gran voce le dimissioni del designatore Gianluca Rocchi. In Federcalcio dobbiamo, come Leghe, far sentire la nostra voce, tutti sono responsabili e complici di questa situazione. Il calcio sta sprofondando perché gestito in modo maldestro e superficiale. Contano le carriere degli arbitri più di quelle delle società che fanno grande questo sport. E per ultimo non capisco come società come Daznpossano sorvolare e dare una cattiva informazione senza informare i tifosi del calcio di queste nefandezze. Dovevano fare un canale super partes e non avere un canale che o per superficialità o per faziosità non racconta mai le cose della Salernitana in modo imparziale. Se una Lega ci chiamerà a giocare un altro campionato – conclude – prenderò seriamente in considerazione di andarci, questo campionato è malato“.
È stato un post-partita infuocato quello di Juventus–Bologna. La sfida, valida per la 2ª giornata di Serie A, è terminata 1-1, con Vlahovic che ha risposto al vantaggio di Ferguson, ma a suscitare polemiche è stato soprattutto l’episodio che ha visto per protagonisti Ndoye e Iling Jr.
È il secondo tempo e il Bologna conduce ancora per 1-0. La Juve attacca a testa bassa, rinvigorita dai cambi di Allegri, ma gli uomini di Thiago Motta riescono a rendersi pericolosi con le ripartenze. Ed è proprio da un contropiede che scaturisce il tanto controverso contatto in area piccola tra Ndoye e Iling Jr. L’esterno dei rossoblù stava per insaccare in rete il pallone del 2-0, ma il giovane bianconero lo ostacola: il Bologna chiede rigore ed espulsione per chiara azione da gol, ma Marco Di Bello lascia giocare.
Poco più tardi arriva il pareggio di Vlahovic, su assist proprio di Iling, ma la furia dei felsinei si è protratta anche dopo il triplice fischio, quando l’amministratore delegato Claudio Fenucciha apertamente criticato la decisione dell’arbitro, reo di non aver nemmeno consultato il VAR.
L’edizione odierna de La Repubblica riporta uno stralcio della conversazione tra Di Bello e la sala VAR in cui il direttore di gara pugliese dichiara: “Ho visto bene io, sono caduti assieme“. L’interpretazione non è piaciuta al designatore Gianluca Rocchi, che secondo La Gazzetta dello Sport sta pensando di sospenderlo.
l’ad Claudio Fenucci – Serie A / Alessandro Sabattini/GettyImages
L’attacco di Fenucci e il silenzio di Thiago Motta: polemica dopo Juve-Bologna
L’attacco di Fenucci e il silenzio di Thiago Motta: polemica dopo Juve-Bologna
C’è stato un episodio inJuventus-Bologna, terminata 1-1, che ha incendiato il postpartita. I felsinei conducono 1-0, stanno resistendo agli attacchi bianconeri cresciuti d’intensità e pericolosità nella seconda frazione. A 20 dal termine Ferguson accelera e imbuca per Zirkzee, l’esterno olandese da posizione defilata incrocia potente, Perin non la tiene e Ndoye si avventa sulla ribattuta, ma viene ostacolato in maniera evidente da Iling Jr, che gli impedisce il tap-in a porta vuota.
Proteste furiose dalla panchina rossoblu. Un’espulsione per un collaboratore di Thiago Motta e il giallo per l’allenatore. Nonostante l’evidente errore, Di Bellonon viene richiamato al Varper assegnare il calcio di rigore agli ospiti e l’automatico cartellino rosso all’esterno inglese. Il Bologna, trasformato il rigore, sarebbe andato sul doppio vantaggio a poco dal termine, concludendo la gara con un uomo in più.
Il primo a parlare ai microfoni di Dazn per sottolineare quanto successo è stato l’AD rossoblu Claudio Fenucci.
Sull’episodio del calcio di rigore:“Faccio l’amministratore deegato delle squadre di calcio da 25 anni e penso non mi abbiate visto spesso ai microfoni a parlare di arbitri. Però questa è l’occasione perché faccio i complimenti alla mia squadra che ha disputato partita di grande livello, e un errore arbitrale clamoroso ha tolto una vittoria che ormai era certa in quel momento, visto che c’era rigore e anche espulsione. Quindi sono qui per difendere il lavoro dell’allenatore, dei ragazzi e anche il rispetto di una tifoseria che si è vista togliere una vittoria che non è banale. Non è banale venire allo Juventus Stadium e vincere la partita. Mi dispiace molto, non è una cosa frequente però credo che i rapporti tra il var e il campo vadano migliorati perché questi epoisodi sono allucinanti. È impensabile che un giocatore falciato davanti al portiere non determini calcio di rigore ed esplusione. Qui per fare i complicmenti a Thiago Motta, ai ragazzi e sottolineare come un errore nell’era della tecnologia sia insopportabile e ha tolto una vittoria certa alla nostra squadra”.
Sull’amarezza:“Stiamo lavorando da anni sulla tecnologia. Ricordo che sono stato uno di quelli che ha chiesto l’anticipazione dell’ingresso del Var dopo un errore a Genova. Nonostante gli anni, il lavoro e l’applicazione, ancora non riusciamo a capire come su episodi come questi non si riesca a intervenire. È veramente una follia, quindi un monito a continuare a lavorare a migliorare”.
Lasciata la parola al tecnico Thiago Motta, l’ex Nazionale italiano ha preferito non commentare l’episodio, rispondendo alle domande sulla questione con un silenzio molto eloquente.
Quanto accaduto in Francia-Italia fa riflettere. È impensabile che la fase finale di un campionato europeo Under 21 non abbia la Var. Così tornano gli incubi del passato
All’improviso il Medioevo. Nell’era dell’intelligenza artificiale e dei chat bot che scrivono romanzi, il cielo del calcio si squarcia e ritorna un passato antico, fatto di errori mostruosi e di caccia alle streghe. Succede in Romania, terra di vampiri, alla Cluj Arena. Minuto 92’ di Italia-Francia. Gli azzurri, all’esordio nella fase finale dell’Europeo Under 21, sono sotto 2-1 e rincorrono un meritatissimo pareggio. Sono già stati penalizzati da un fallo di mano macroscopico non visto di Kalu che ha schermato una conclusione di Pirola, quando Bellanova stacca e schiaccia di testa. La palla rimbalza a terra, colpisce il palo e supera nettamente la linea di porta. È il gol di un legittimo e sacrosanto 2-2, ma il francese Lukeba caccia fuori il pallone dalla porta, forse di braccio, e l’arbitro olandese Lindhout lascia incredibilmente giocare. E noi, che da anni siamo approdati nella civiltà del Var, che non ci avrà dato la giustizia perfetta, ma ci ha liberato da certi strafalcioni epocali, pensiamo d’istinto a Lissone e a tutti gli Irrati del mondo.
SENZA LOGICA – Perché l’arbitro non fischia e non si porta la mano all’orecchio? Perché nessuno lo convoca a bordo campo? Perché tardano tanto a restituirci il gol regolarissimo di Bellanova? Semplicemente perché in questo torneo non è previsto l’uso del Var e della goal line technology. Nei campionati di seconda serie c’è, ma nella massima manifestazione continentale per giovani: no. Nella fase finale dell’Europeo Under 21, che mette in vetrina la meglio gioventù: no. I ragazzi, che sono sinonimo di futuro e di progresso, sono costretti a competere senza l’aiuto della tecnologia. Perché? Dov’è il senso nascosto? Qual è la logica, eminenze della Uefa? Ci può stare che in campionati di periferia, dove non tutti possono attrezzare gli stadi allo stesso modo, per ragioni economiche, si competa senza tecnologia, ma nella fase finale di un campionato europeo Under 21 ci deve essere. Dov’è il senso? Sarebbe come se, al prossimo Wimbledon, si imponesse ai tennisti di giocare solo con le racchette di legno di Borg. Dobbiamo riportare sui tetti gli spazzacamini e sui binari i treni a vapore? È questo il progresso? continua a leggere
L’ex direttore di gara è intervenuto a Calcio e Finanza a proposito delle recenti vicende che riguardano il mondo arbitrale.
Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di serie A con all’attivo più di 300 gare nella massima serie considerando tutti i ruoli (arbitro, VAR e arbitro addizionale), è ora imprenditore nell’azienda di famiglia che produce integratori sportivi naturali Aperegina. Inoltre ogni mercoledì sera di Champions League è parte della scuderia di Amazon Prime Video per commentare nella Var Room il match trasmesso dal broadcaster in Italia.
L’ex direttore di gara teramano, dopo alcuni interventi su Calcio e Finanza, ha deciso di proseguire la collaborazione con la nostra testata inviando un contributo sulle ultime vicende riguardanti il mondo arbitrale.
Un nuovo caso scuote in queste ore il mondo arbitrale italiano. Come riportato da diversi organi d’informazione, la Procura FIGCha aperto un fascicolo che riguarda il designatore della Can (Commissione Arbitri Nazionale), l’ex arbitro Gianluca Rocchi, e anche i due direttori di gara Paolo Valeri e Daniele Orsato.
Tutto nasce dall’assistente di Foggia Pasquale De Meo in occasione del match di Serie A fra Milan ed Empoli giocato a San Siro il 7 aprile scorso. De Meo segnala le critiche mosse dall’osservatore arbitrale Puglisi nei confronti dei vertici dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri) durante la presidenza di Alfredo Trentalange. In seguito a questa segnalazione, sarebbero sorte tensioni fra lo stesso De Meo, Rocchi e Orsato. I contrasti con Valeri invece risalirebbero più indietro nel tempo. Oltre alla denuncia del comitato nazionale dell’Aia, da cui scaturisce l’inchiesta, al vaglio del procuratore federale Chiné c’è anche quella di Gianluca Rocchi, che ha esposto la propria versione dei fatti.
Ciò che si nota innanzitutto è la capacità della classe arbitrale di farsi del male da sola. In una stagione nella quale non erano emersi particolari dissidi nel mondo arbitrale e si era rivotato per l’elezione di un nuovo presidente – Carlo Pacifici –, è scoppiato un caso che in buona sostanza si fonda su semplici «chiacchiere da bar» e illazioni o semplici diverbi normali in uno “spogliatoio”.
Ma cosa c’è realmente dietro alla vicenda? Quelle a cui stiamo assistendo sono le primissime schermaglie in vista delle future elezioni per il sostituto del “reggente” Carlo Pacifici, elezioni che si svolgeranno fra un anno e mezzo circa. Da un lato c’è Alfredo Trentalange, “fatto fuori” qualche mese fa nell’ambito della vicenda D’Onofrio ma poi riabilitato dalla Corte Federale d’Appello, che ne ha cancellato l’inibizione. Trentalange è sostenuto dai suoi uomini , fra cui in particolare Duccio Baglionianche lui fattosi da parte per ovvi motivi in queste ultime elezioni.
Dall’altro lato, il partito sostenuto dallo stesso Gianluca Rocchi e da Daniele Orsato, che si ritirerà sicuramente dopo EURO 2024 e che potrebbe mettere la sua grande esperienza al servizio dell’organo di governo dell’arbitraggio italiano. Forte delle moltissime gare dirette a livello nazionale e internazionale, fra campionati europei e Mondiali, Orsato sarebbe capace di portare una visione moderna, riformista e innovatrice che potrebbe scalfire vecchie logiche ancora presenti nell’Aia. Da tenere a mente quindi la scadenza del 2024: sarà un anno fondamentale, con la fine del quadriennio olimpico e gli Europei in Germania. Un anno in cui l’arbitro di Schio, che dirà addio al campo, potrebbe giocare un ruolo fondamentale.
In seguito al ricorso della Roma, la Corte sportiva d’Appello ha deciso di aver bisogno di più tempo per valutare quanto accaduto tra l’allenatore e il quarto uomo Serra. Udienza il 10 marzo
José Mourinho sarà in panchina contro la Juventus. La Corte Sportiva d’Appello, infatti, ha deciso di emettere un giudizio di sospensiva alla squalifica di due turni comminata dal Giudice Sportivo all’allenatore portoghese, dopo l’espulsione – e relativo diverbio – con il quarto uomo Marco Serra, a margine del match di martedì scorso fra Roma e Cremonese. Una sentenza non banale e che, per certi versi, farà giurisprudenza. La Corte, dopo il ricorso d’urgenza fatto dal club giallorosso, alla luce dell’indagine portata avanti dalla Procura Federale guidata da Giuseppe Chinè, ha deciso di prendere ulteriore tempo per decidere e quindi questo consentirà allo Special One di non mancare all’appuntamento col match di domani all’Olimpico, tenendo conto che tutto fa ipotizzare come la squalifica stessa possa essere ridotta a una sola giornata, da scontare fra otto giorni contro il Sassuolo.
LA STRATEGIA – Morale: la strategia difensiva della Roma, partorita dall’area sportiva guidata dal g.m. Pinto, portata avanti dal segretario Lombardo e rappresentata dai legali Muscarà, Vitali e Conte, ha dato i suoi frutti. La linea di principio è chiara: non è giusto che venga scontata una squalifica fintanto che non si faccia chiarezza sull’accaduto. E in questo senso la tesi giallorossa evoca il principio di una “reazione”(di Mourinho) opposta a una “azione provocatoria” di Serra, che avrebbe detto all’allenatore: “Ti stanno prendendo tutti per il c…: vai a casa, vai a casa”. L’indagine della Procura, perciò, è volta proprio a chiarire se questa dinamica – negata da Serra – risulti vera. continua a leggere
José Mourinho e il quarto uomo di Cremonese-RomaMarco Serra saranno ascoltati dalla Procura Federale dopo lo scontro verbale avvenuto nel match di ieri, che ha portato all’espulsione del tecnico. La Procura ha aperto un’inchiesta sull’episodio a seguito delle dichiarazioni ai media dell’allenatore romanista. «A breve saranno ascoltati il tecnico giallorosso ed il quarto ufficiale della gara Marco Serra», rendono noto all’ANSA fonti della Procura.
Cosa è successo – Dopo lo scontro in campo Mourinho aveva parlato così ai media: «C’è chi mi conosce da anni e sa che sono emozionale ma non pazzo. Per avere questa reazione vuol dire che qualcosa è successo. Bisogna capire se dal punto di vista legale posso fare qualcosa, dato che Piccinini mi ha dato il rosso su suggerimento del quarto arbitro. Il quale non ha avuto l’onestà di dire come mi ha trattato, e cosa ha originato la mia reazione. Vorrei capire se c’è l’audio di quanto mi ha detto ma non voglio entrare nella cosa nel dire che è di Torino e domenica giochiamo contro la Juve e lui mi vuole fuori dalla panchina». Così, dai microfoni di Dazn, un Josè Mourinho furioso per l’espulsione in Cremonese-Roma.
Nessun audio dell’accaduto«Non esiste l’audio del quarto uomo nel dialogo con Mourinho durante Cremonese-Roma di ieri». Lo spiegano all’ANSA fonti dell’Aia, che aggiungono: «Il quarto uomo, solitamente, non viene registrato perchè la sua voce e i rumori di fondo interferirebbero con l’audio dell’arbitro e degli uomini alla Var. La registrazione avviene solo nel caso il quarto uomo spinga il pulsante e attivi il meccanismo, ma ieri sera – concludono le fonti Aia – questo non è avvenuto»
Due giornate di squalifica a Mourinho – Due giornate di squalifica a José Mourinho, con multa di 10.000 euro. È questa, apprende l’ANSA, la decisione del giudice sportivo della serie A, dopo l’espulsione del tecnico della Roma ieri nella partita con la Cremonese.
Juan Luca Sacchi / Pier Marco Tacca/GettyImagesIl gol di Acerbi annullato / Emilio Andreoli/GettyImages
Il grave errore sul gol annullato ad Acerbi duranteMonza-Inter costa caro a Juan Luca Sacchi, reso di aver fischiato un fallo inesistente in maniera frettolosa e sbagliata polverizzando di fatto l’1-3 nerazzurro. Una scelta che nemmeno il designatore Gianluca Rocchi avrà apprezzato, scrive oggi La Gazzetta dello Sport.
Il “timing” del fischio è stato completamente sbagliato, bastava attendere e il Var avrebbe chiarito che Pablo Marì era caduto a terra per un incrocio di gambe con un proprio compagno Izzo e non per il contatto con Gagliardini. “La rete di Acerbi, l’1-3, sarebbe quindi stata convalidata grazie all’intervento della tecnologia – si legge -.La sensazione è che Sacchi verrà fermato per un po’ di tempo: ipotizzare che lo si rivedrà nel girone di ritorno è quasi scontato. Ma a data da destinarsi…“.
Il precedente simile più recente è quello legato all’arbitro Serra di Torino, tornato in campo mercoledì scorso (Udinese-Empoli) dopo quel famoso Milan-Spezia del 17 gennaio 2022 in cui, fischiando un fallo su Rebic e di fatto annullando un vantaggio dei rossoneri e il gol di Messias, finì nel ciclone delle polemiche.