Incendio in un capannone di trattamento rifiuti, bruciati tutti i contenitori
Alle 11.10, di mercoledì 8 maggio, i vigili del fuoco sono intervenuti in località Grassaga a San Donà per l’incendio all’interno di un capannone di trattamento rifiuti, che si occupa della bonifica di contenitori plastici, metallici e compositi. Nessuna persona è rimasta ferita. Le fiamme hanno riguardato il materiale in trattamento con i prodotti della combustione che hanno invaso la totalità della struttura. I vigili del fuoco arrivati da San Donà, Motta di Livenza e Mestre con tre autopompe, tre autobotti e 19 operatori coadiuvati dal funzionario di guardia, hanno spento le fiamme dei contenitori, che hanno provocato una notevole produzione di fumi. Le cause dell’incendio sono al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco. La struttura è stata interdetta fino al ripristino degli impianti e delle condizioni di salubrità. Le operazioni di spegnimento sono terminate alle 15 circa con il rientro delle ultime squadre.
Per gli ultras della Juventus il campionato è già finito. Con un comunicato, i gruppi principali della curva sud dell’Allianz Stadium hanno annunciato che non tiferanno più durante le partite casalinghe, ma solo in trasferta, come era già accaduto nel recente passato. Motivo: la repressione secondo loro sempre più dura, la sentenza di secondo grado nelprocesso Last Bannerche ha visto la condanna di alcuni loro leader per associazione a delinquere e estorsione consumata e per sei misure cautelari della Digos torinese per altrettanti ultras accusati di aver rapinato un tifoso del Siviglia.
“Per noi il campionato in casa finisce qui – scrivono i Viking, Tradizione, Nab, Antichi Valori, Primo Novembre e Nord Est -. Abbiamo messo tutto il nostro impegno, passione, tempo per far tornare la Curva Sud il 12/o uomo in campo“. “Le ultime sentenze e quanto si è detto e scritto con situazioni quasi chirurgiche e studiate a tavolino al fine di colpirci nuovamente, hanno superato il limite degli abusi e soprusi nei nostri confronti – continuano -. Amaramente apprendiamo che nonostante le nostre difese e le inequivocabili prove a discolpa presentate, queste non siano state prese in considerazione“.
“Non ci meritate – dicono – ma noi che siamo brutti e cattivi manterremo quanto promesso sostenendo la squadra lontano da Torino, sicuri che la bolgia e tifo incessante avuto in questi mesi che ha riportato lo Stadium sempre pieno al botteghino e caloroso con gente in festa e pieno di colore e ardore, sarà cosi anche con il nostro silenzio“.
“Abbiamo sostenuto la squadra incessantemente sia quando lottavamo per i primi posti, sia quando ha iniziato un continuo e costante calo di prestazioni e orgoglio sul campo – aggiungono gli ultras -. Abbiamo sostenuto tutti nonostante sappiamo bene gli usi e abusi di alcuni del nostri giocatori, che fuori dal campo alle volte tendono a comportarsi poco da atleti professionisti“.
Poi gli ultras accusano i giornalisti di non aver cercato la verità, in riferimento alle inchieste giudiziarie. Infine puntano il dito contro il pubblico juventino non legato al tifo organizzato. “Lasciamo questa ultima parte di campionato, importantissima per raggiungere gli ultimi obbiettivi che ci sono rimasti a voi pubblico che se non cantiamo ci fischiate, a voi che se la squadra non segna dopo 20 minuti fischiate, a voi che se non vinciamo e dobbiamo spingere la squadra alla vittoria ‘Fino alla fine’ è un fino alla fine solo per noi, perché voi avete paura del traffico e uscite prima“, concludono gli ultras.
Un anziano di 79 anni è rimasto gravemente ustionato a causa dell’incendio seguito a un’esplosione avvenuta stamani nella sua abitazione di San Gregorio nelle Alpi (Belluno). I vigili del fuoco sono intervenuti alle 7:30 circa nella frazione di Fumach, dove si trova la casa colonica.
Le squadre sono giunte dal distaccamento di Feltre, dalla centrale di Belluno con il supporto dei volontari di Feltre per un totale di 20 operatori, coordinate dal funzionario di guardia.
Sono ancora impegnate per evitare la propagazione delle fiamme, innescate probabilmente da una fuga di gas, alle strutture adiacenti. Il 79enne è uscito autonomamente fuori dalla casa, ma poi è stato trasportato in ambulanza e poi in elicottero all’ospedale di Padova. Sul posto anche i carabinieri.
Intervengono vigili del fuoco, nessun ferito o intossicato
Ancona, 08 maggio 2024
Principio di incendio in Tribunale ad Ancona, palazzo evacuato
Principio di incendio oggi in tribunale, che è stato evacuato per motivi di sicurezza.
È successo ad Ancona, nella sede di corso Mazzini. L’attività di Palazzo di Giustizia era appena iniziata quando, attorno alle 8:30, è suonato l’allarme incendio.
In fretta il personale amministrativo, i magistrati e gli avvocati, sono usciti dalla struttura di cinque piani, messa in difficoltà in questi giorni per la mancanza degli ascensori, inutilizzabili causa lavori di ristrutturazione. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco. Il principio di incendio si è sviluppato al quinto e ultimo piano. Le prime fiamme sarebbero state spente dal personale presente. Poi sono arrivati i vigili del fuoco per un controllo generale. Quando la struttura sarà ritenuta sicura le persone potranno rientrare. Non ci sono feriti né intossicati.
Lo stadio Maradona (Foto: Claudio Villa/Getty Images)
La scossa in questione risale a metà aprile con i lavori che sono iniziati qualche giorno dopo, ma che non dovrebbero essere conclusi prima della fine del campionato
Lo sciame sismico ai Campi Flegrei, attivo ormai da diversi giorni, ha danneggiato la struttura dello stadio Diego Armando Maradona, l’impianto che ospita le gare casalinghe del Napoli.
Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, lo stadio cittadino sta già vedendo attivi dei lavori nel settore inferiore dellacurva B, cuore del tifo azzurro, che sono stati decisi in seguito alle verifiche dopo una delle più potenti scosse di terremoto avvenuta a metà aprile.
«In esito al sopralluogo effettuato successivamente all’incontro calcistico (Napoli-Frosinone di domenica 14 aprile, ndr) – è scritto nei documenti ufficiali del Comune di Napoli – anche in considerazione degli eventi sismici che si sono verificati presso la zona in cui insiste lo stadio nei giorni antecedenti il predetto incontro, riconducibili indubbiamente all’attività di bradisismo in atto presso l’area flegrea, i tecnici del servizio tecnico Edilizia Sportiva hanno eseguito apposite verifiche, al termine delle quali hanno riscontrato alcune criticità presso le gradinate dell’anello inferiore dello stadio e in particolare nel settore B4 della Curva B».
Le criticità evidenziate, specialmente, riguardano un importante avvallamento che ha imposto l’esecuzione di «prove distruttive» per una verifica definitiva. Dopo aver smantellato la parte superiore dei gradoni, i tecnici hanno appurato che una parte dell’elemento prefabbricato sul quale appoggia la gradinata si era rotta. Sono partite, così, le procedure urgenti per i lavori.
Il Comune ha stabilito, inoltre, di allargare le verifiche strutturali anche al resto dello stadio. Stavolta non si è proceduto con la consueta osservazione dei luoghi, che viene eseguita periodicamente: è stato dato mandato a una società specializzata in verifiche ingegneristiche, di eseguire prove di carico in ogni altro settore del Maradona. Per fortuna, terminate le misurazioni, è stato evidenziato che il resto del Maradona non presenta problemi. Il sisma ha colpito solo nella zona sottostante la curva B.
I lavori in corso avranno una spesa totale di 113mila euro, necessari a rimettere a posto la curva B e a ripristinare la sicurezza minata dai danni del sisma. Azioni rapide che consentono far utilizzare ancora in sicurezza lo stadio, eccezion fatta per l’anello inferiore della curva che dovrà necessariamente restare vuoto fino alla conclusione degli interventi. Inizialmente erano previsti 45 giorni di lavori, a partire dal 22 di aprile, anche se sembra che i tempi siano maggiori.
Infatti, sembra che ci siano difficoltà nel reperimento dei materiali per il ripristino delle gradinate. Si tratta di strutture prefabbricate che risalgono ai lavori effettuati nel 1990, anno del Mondiale in Italia. Certamente lo stadio non sarà ripristinato fino alla conclusione del campionato. Più probabile che latotale riapertura dello stadio Maradona avvenga poco prima dei concerti estivi.
Un’enorme colonna di fumo si è alzata sulla città. Una scuola superiore che si trova nelle vicinanze è stata evacuata
Un grande incendio è scoppiato verso le 9.15 a Bolzanonella zona artigianale Piani, nei pressi dei Magazzini generali. Un’enorme colonna di fumo si è alzata sulla città. Una scuola superiore che si trova nelle vicinanze è stata evacuata. Ad essere andato in fiamme è l’intero stabilimento dell’Alpitronic, leader mondiale delle colonne di ricarica per auto elettriche, in via di Mezzo ai Piani. Il rogo è scoppiato in una zona nella quale sono in corso lavori di ristrutturazione e si è velocemente allargato. Per il momento non risultano feriti o vittime. E’ stato chiuso lo spazio aereo sulla città. La lotta contro il rogo risulta assai difficile.
Le fiamme sulla sede di Alpitronic
«Tenete le finestre chiuse» – «La situazione è sotto controllo e l’unica precauzione da adottare è di tenere le finestre chiuse nelle vicinanze. Sul posto ci sono i Vigili del Fuoco ed i tecnici dell’Agenzia dell’Ambiente». E’ quanto comunica il Comune di Bolzano all’ANSA. La Protezione civile altoatesina comunica che «a Bolzano a causa di un incendio sono presenti fumi intensi. Si consiglia di tenere chiuse porte e finestre e di spegnere la climatizzazione e gli impianti di ventilazione».
I vigili del fuoco stanno posando tubi verso l’Isarco per pompare l’acqua dal vicino fiume per spegnere il rogo dell’Alpitronic a Bolzano. I pompieri stanno combattendo il rogo da tutti i lati con autoscale, per garantire un sufficiente approvvigionamento di acqua ora si attinge l’acqua anche dal fiume.
Il Direttore Amministrativo è sottoposto a procedimento disciplinare: al temine di questa valutazione si attende un eventuale provvedimento.
Il Milan ha momentaneamente sospeso dal suo incarico Aldo Savi, Financial And Administrative Director del club rossonero. Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, Savi sarà ora sottoposto a una procedura disciplinare e solo successivamente si arriverà a un eventuale provvedimento definitivo.
Il nome di Savi è emerso nelle scorse settimane nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sulla vendita del Milan. Dal Direttore Amministrativo è arrivato uno dei principali indizi sulla base dei quali la Procura sta cercando di dimostrare che il Milan non sia davvero del fondo RedBird di Gerry Cardinale, ma sia ancora sotto l’influenza del fondo Elliott di Gordon e Paul Singer, non dichiarata all’autorità di vigilanza Federcalcio.
La non indagata società rossonera, dove invece sono indagati per l’ipotesi di ostacolo all’autorità di vigilanza l’amministratore delegato dal 2022 Giorgio Furlani e il predecessore 2018-2022 Ivan Gazidis, dal decreto di perquisizione del 12 marzo aveva già appreso che i pm Polizzi e Cavalleri valorizzassero sia la difformità di comunicazioni rese dal fondo RedBird all’autorità di Borsa americana Sec sulla propria catena societaria, sia un documento interno al Milan che non si capiva come fosse finito in mano alla Guardia di Finanza.
Si trattava di una “presentazione” dell’attuale assetto preparata dalla dirigenza del Milan per i colloqui a fine 2023 con “investitori del mondo arabo”, dal quale però emergeva a tutti gli effetti l’indicazione che il controllo del club rossonero fosse di RedBird. Proprio questo documento era una bozza inviata da una manager del fondo RedBird, Elizabeth Owen, al direttore amministrativo del Milan, Aldo Savi: ed è stato appunto Savi, convocato come teste dagli inquirenti, a darne una interpretazione problematica sulla proprietà dei rossoneri.
Savi era entrato nel Milan nel 2018 come consulente del fondo Blue Skye, la società di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo dal cui esposto è partita l’inchiesta sulla vendita del Milan e che ha avviato una serie di contenziosi – definiti più riprese «frivoli e vessatori» da parte di Elliott –, dai quali, come raccontato da Calcio e Finanza, fino ad ora è sempre uscita sconfitta.
Quelle italiane sono solo alcune delle cause avviate da Blue Skye negli ultimi mesi, alle quali il fondo Elliott ha risposto nel settembre del 2023 con un atto di accusa penale privata, chiamato “citation directe”, in Lussemburgo. Con questo atto il fondo statunitense ha accusato Blue Skye Financial Partners e i suoi rappresentanti di reati tra cui ricatto, estorsione e false dichiarazioni fraudolente a sostegno delle sue azioni legali contro la vendita.
Stando a quanto emerge dagli atti, secondo Elliott Blue Skye ha formulato accuse calunniose e diffamatorie al fine di ottenere concessioni superiori ai suoi diritti contrattuali. Secondo le accuse del fondo, questi si configurano come reati di ricatto ed estorsione. Inoltre, sempre secondo il fondo statunitense, Blue Skye avrebbe depositato consapevolmente documenti fuorvianti avviando procedimenti con l’intento di ingannare i giudici lussemburghesi al fine di ottenere una decisione a suo favore.
Decisione che – secondo Elliott – non avrebbe ottenuto altrimenti. Dai documenti emergono inoltre accuse di violazioni dei doveri fiduciari nei confronti di Giovanni Caslini (in passato nel board di Rossoneri Sport Investment, veicolo che controllava il Milan e il cui 100% era controllato a sua volta da Project Redblack, della quale il 4,27% era nelle mani di Blue Skye) e nei confronti dei managing partner di Blue Skye, Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo.
Tornando a Savi, assunto dal Milan nel 2019, il dirigente vi è rimasto anche dopo la frattura tra Blue Skye e il resto del mondo Milan. Ed è come odierno Direttore Amministrativo dei rossoneri, uomo dei conti del club e braccio destro del direttore finanziario Stefano Cocirio e del Chief Business Officer Roberto Masi, che Savi, una volta interpellato dalla GdF sulla bozza per il tour arabo dei dirigenti rossoneri, l’ha definita «strana» perché a suo avviso prospettava ai potenziali acquirenti la cessione di un pezzo del debito di RedBird verso Elliott.
In più Savi – che ora rischia di essere allontanato dal Milan – ha riportato agli inquirenti la propria impressione che sulla gestione quotidiana del Milan pesi ancora la «forte influenza» di Elliott, anche attraverso il consulente di Data Analytics Hendrik Almstadt, per Savi «strettissimo collaboratore di Gordon Singer».
Paul Pogba – (Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images)
Il centrocampista della Juventus, nel suo ricorso in appello, parla delle pillole fornite dalla società americana 10X Health Systems.
La società americana 10X Health Systems, con sede negli Stati Uniti, è al centro della positività al doping che ha colpito il calciatore della Juventus Paul Pogba lo scorso anno. Secondo quanto rivelato dal Daily Mail, il “guru della salute” Gary Brecka e un medico di 10X, Carrie Carda, si trovano anche loro coinvolti nella tempesta che sta mettendo a rischio la carriera del francese.
Pogba è risultato positivo al DHEA, una sostanza vietata che aumenta il testosterone, a seguito di un controllo successivo alla sfida di campionato contro l’Udinese il 20 agosto. Pogba è stato successivamente squalificato per quattro anni, una condanna che – considerando l’età del giocatore – pone dubbi sul suo futuro nel calcio professionistico.
Il centrocampista si sta attualmente preparando per il suo appello al Tribunale Arbitrale dello Sport. E proprio a tal proposito il Daily Mail ha rivelato che la clinica americana 10X Health Systems è sospettata di aver fornito a Pogba le pillole che il calciatore ritiene responsabili della sua positività a settembre, con la società citata nella difesa del centrocampista.
E’ noto che ci sia evidenza fotografica del nome di 10X Health Systems presente sull’etichetta di almeno una delle bottiglie di pillole ricevute da Pogba. Pogba afferma che, dopo una consultazione con Brecka, indicato come co-fondatore e biologo a capo di 10X Health Systems, gli è stato raccomandato un ciclo di compresse dopo che i test hanno evidenziato alcune carenze nel suo corpo.
A prescrivere le pillole contenenti la molecola DHEA che si trasforma nel sangue in testosterone, sarebbe stata Carrie Carda, dottoressa elencata sul sito web della società che firma una delle etichette dei flaconi ricevuti da Pogba.
I nerazzurri debutteranno nella seconda edizione del torneo, dopo il grande successo della manifestazione nel 2023
Fonte: Inter fb
“L’Inter è lieta di annunciare la propria partecipazione all’edizione 2024 del The Soccer Tournament (TST), il prestigioso evento di calcio a 7 degli Stati Uniti che si disputerà a Cary,North Carolina, dal 5 al 10 giugno.
L’Inter debutterà nella seconda edizione del torneo, dopo il grande successo della manifestazione nel 2023, presentando una squadra composta da diverse anime della famiglia nerazzurra: le Inter Legend – tra cui Javier Zanetti, Marco Materazzi, Maicon e Giorgos Karagounis – saranno infatti affiancate da giocatori provenienti da Inter Academy, Inter Club e Inter Campus, oltre a talent e content creators internazionali legati al Club.
L’Inter parteciperà all’evento con la duplice ambizione di competere ai massimi livelli e di aumentare la propria brand awareness sul territorio, coinvolgendo i presenti con attività di fan engagement legate al mondo nerazzurro.
La presenza del Club nerazzurro al TST si inserisce nel percorso nerazzurro di costruzione di una community e di una fan base locale attraverso la partecipazione agli eventi chiave del territorio e rappresenterà una tappa fondamentale in avvicinamento al Mondiale per Club del 2025. Un percorso ormai consolidato e che ha visto la partecipazione dei nerazzurri a numerosi appuntamenti sul territorio statunitense: dalla United Soccer Coaches Convention in California alla Jefferson Cup in Virginia, ai quali si aggiunge la presenza negli eventi e nelle venue più iconiche del mondo dello sport e dell’entertainment quali il Coachella Valley Music and Arts Festival e il Madison Square Garden.
“Siamo molto felici di essere la prima squadra di Serie A a partecipare al TST, che rappresenta per noi un modo per rafforzare il legame con i nostri tifosi negli Stati Uniti e per far innamorare dell’Inter sempre più appassionati di calcio in America. Siamo entusiasti di volare in North Carolina, uno stato che vive con grande passione il calcio. Questa esperienza rappresenta inoltre un nuovo e importante passo strategico di avvicinamento al Mondiale per Club del 2025 e lo faremo da Campioni d’Italia.”
È successo nella piscina Jacarandà di via Procaccini: 11 persone in ospedale
Prima i colpi di tosse dei bimbi, continui e diffusi. Poi l’evacuazione. In tutto 28 bambini di un asilo di Milano, oltre a 13 adulti, sono rimasti intossicati e accompagnati fuori dalla piscina Jacarandà di via Procaccini 69 (zona Corso Sempione) nella mattinata di martedì. Tra loro 11 persone (di cui cinque bambini) sono state accompagnate in ospedale per aver inalato una miscela di vapori di cloro all’interno della struttura, durante un’attività didattica legata a una scuola dell’infanzia.
Tutto è successo poco dopo le 11, verso la fine di una sorta di saggio dei bimbi della scuola Giocomotiva di via Sardegna. I piccoli erano accompagnati da insegnanti e istruttori in acqua, oltre che dai genitori, che guardavano dalla vetrata. Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco. In particolare il personale del nucleo Nbcr (Nucleare – biologico – chimico – radiologico) del comando di Milano. I pompieri hanno effettuato la bonifica della struttura. Secondo quanto riferito dai soccorritori sembra che l’intossicazione sia stata causata dall’esposizione ai vapori del cloro. Più nel dettaglio pare che si sia verificata una fuoriuscita accidentale dell’agente disinfettante che, successivamente, pare poi sia stato diffuso dal condotto di areazione della struttura.
I bambini intossicati in piscina a Milano – I 28 bambini, tutti tra i 3 e i 5 anni, hanno manifestato bruciore agli occhi, tosse e nausea e sono stati trasferiti in un’area triage allestita da Croce rossa e vigili del fuoco nel bar Maison Bretonne, appena fuori dalla piscina. Anche gli adulti che si trovavano nella struttura sono stati evacuati. Sul posto sono arrivate le ambulanze e le automediche dell’Agenzia regionale di emergenza urgenza (Areu), in tutto 12, tra automediche e ambulanze.
Cinque piccoli allievi sono stati trasportati in codice verde al pronto soccorso degli ospedali Buzzi, Fatebenefratelli e De Marchi. Due adulti, invece, sono stati accompagnati al Fatebenefratelli in verde mentre altre quattro persone sono state accompagnate al pronto soccorso in codice verde per accertamenti. Tra di loro anche un istruttore della piscina, rimasto all’interno della struttura fino alla fine dell’evacuazione per coordinare l’intervento.
I 23 bambini non trasportati in ospedale sono stati affidati ai genitori. Per il momento le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni, se dovessero insorgere problematiche di qualsiasi genere dovranno contattare il centro antiveleni del Niguarda. Un fatto simile si era verificato nel febbraio 2022 nelle piscine del Forum di Assago, anche in quel caso una fuoriuscita di cloro aveva reso l’aria irrespirabile: 40 persone erano state evacuate, 26 di loro presentavano sintomi da intossicazione.