Champions, la coppa delle diseguaglianze. L’Ajax e il passo del gambero
I suoi ricchi premi hanno diviso il calcio europeo in classi. Lo smembramento della squadra semifinalista dell’anno scorso, passata dalla roulette dei preliminari, ne è un esempio. Dominano le grandi leghe
Riparte la Champions League, cioè la competizione che ha diviso il calcio europeo in classi. Attraverso i suoi ricchi premi e l’indotto commerciale, ancor più dei risultati sportivi, si sono andati delineando e cristallizzando i rapporti di forza che conosciamo oggi. Prendete la favola effimera dell’Ajax: semifinalista l’anno scorso, ricomincia da zero dopo la roulette dei preliminari e lo smembramento della squadra, perché con un fatturato da un centinaio di milioni (il settimo-ottavo della Serie A) il budget è quello che è. I miracoli “una tantum” sono sempre possibili ma i soldi della Champions e delle leghe più opulente rendono il territorio europeo sempre più esclusivo e impediscono una crescita stabile a realtà ammirate da tutti come i Lancieri. Basta guardare l’ultimo studio dell’osservatorio Cies, che ha analizzato il mercato calciatori dei primi cinque campionati europei: nella top 20 dei club che nell’ultimo decennio hanno investito di più in “cartellini” ci sono tutte le finaliste di Champions dal 2005. continua a leggere


