Morti Bianche 2021 – Gennaio -:- Dicembre


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Agosto 2021

*** La mappa dei morti sul lavoro nel 2021

<<<<<<<<<<Le Sentenze>>>>>>>>>>

Incidente sul lavoro alla Statale di Milano: operaio di 65 anni morto dopo tre giorni di agonia

Operaio 42enne morì schiacciato da una pala meccanica a Bitonto, quattro condanneIl caso risale all’8 giugno 2012.
Morto sul lavoro al porto di Ravenna, sette indagatiRavenna 15 luglio 2021

articolo: https://bari.repubblica.it/cronaca/2021/07/15/news/operaio_42enne_morto_sul_lavoro_nel_barese_quattro_condanne-310424883/

L’operaio che era alla guida del mezzo, condannato a due anni e sei mesi di reclusione, avrebbe sterzato all’improvviso senza accorgersi che Esposito era ancora disteso sotto il macchinario. Sono stati condannati alla pena di tre anni e sei mesi di reclusione i tre legali rappresentanti delle due società imputate, a loro volta condannate alla pena pecuniaria di 90mila euro ciascuna.

Il caso risale all’8 giugno 2012. Secondo il tribunale, l’uomo alla guida del mezzo, condannato a due anni e sei mesi di reclusione, avrebbe sterzato all’improvviso senza accorgersi che il collega era ancora disteso sotto il macchinario. Tre anni e sei mesi per i rappresentanti delle società coinvolte

Il tribunale di Bari ha condannato quattro persone e due società per la morte di un operaio 42enne, deceduto mentre riparava l’impianto elettrico dello sterzo di una pala meccanica, finendo con la testa schiacciata dalla ruota anteriore del mezzo, guidato in quel momento da un altro operaio. L’episodio avvenne l’8 giugno 2012 a Bitonto.

L’uomo morì il 21 giugno, dopo 13 giorni di agonia. Il giudice monocratico Michele Parisi ha dichiarato inoltre la prescrizione di tutte le contestate violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, coordinate dal pm Ettore Cardinali, la morte del 42enne, dipendente della ditta Chiusolo impianti, fu causata da una manovra incauta e imprudente di un dipendente dell’azienda Palazzo Service, che aveva subappaltato alla società della vittima i lavori di riparazione della pala.

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

https://cadutisullavoro.blogspot.com/2021/08/quegli-strani-conteggi-delle-morti-sul.html?spref=fb&fbclid=IwAR0n0qvhTN8qVyaVKm6j8bjzr3wt-QvGUlE_tFbVVXgcsjbWJk1DVFePoVw

Morti sul lavoro nel 2021

Dall’inizio dell’anno al 31 luglio 2021

 ci sono stati 818 morti complessivi per infortuni sul lavoro. Di questi 417 sono morti sui luoghi di lavoro, i rimanenti sulle strade e in itinere. A questi occorre aggiungere i lavoratori morti Per covid considerati a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro

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Morti sul lavoro: continua, nel silenzio, la carneficina

articolo: https://www.vicenzapiu.com/leggi/morti-sul-lavoro-continua-nel-silenzio-la-carneficina/?fbclid=IwAR39qCkQCirWMr7dVvcHrRoPsZXSNQal0hyD8spQ6HgC_Wlu4LyZLZfTY0w

Morti sul lavoro, lo striscione

02 luglio 2021 –

Non sono passati neppure due mesi dalla morte di Luana D’Orazio. Qualcuno se ne ricorda? Aveva suscitato tanto scalpore. Giovane mamma era morta in maniera orribile, “divorata” da un orditoio in una fabbrica tessile in provincia di Prato. Ieri avrebbe compiuto 23 anni. Ma a lei è stato tolto il futuro.

Si pensava che la questione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro potesse, finalmente, essere posta all’ordine del giorno della politica, fosse una priorità negli investimenti previsti nel PNRR. Insomma, che venisse fatto qualcosa.

Ci sono state dichiarazioni, lacrime, promesse, solidarietà … ma, di concreto? Niente. Solo frasi che ripetevano “mai più queste tragedie” e, poi, la solita indifferenza.

Intanto lavoratrici e lavoratori continuano a morire per infortunio nei luoghi di lavoro, in itinere, per malore mentre lavorano o appena smesso un turno massacrante sotto il sole. Sono decine, centinaia. Senza nome, con i volti sfocati nel ricordo di qualcuno. Senza vita.

Intanto la (a)politica discute di come sbloccare i licenziamenti. Sono, di fatto, d’accordo tutti, parti sociali, partiti, governo che basterà un auspicio, una raccomandazione, magari una preghiera per mandare in cassa integrazione gli “esuberi” prima di essere licenziati. Cosa cambia? Poco o niente.

Intanto si discute dell’implosione del M5S del conflitto (penoso specialmente nella situazione nella quale si trova il paese) tra l’ex presidente del consiglio Conte e l’ex comico Grillo.

Intanto si mettono in prima pagina le dichiarazioni di Salvini, quelle della Meloni, ritorna Berlusconi. Parlano se sia utile o meno fare tra loro un partito di destra o sarebbe meglio un’alleanza o …

Intanto ci sono gli europei di calcio e l’Italia gioca e vince. E poi ci si può togliere la mascherina se si è all’aperto, e poi …

… poi non si sa che soltanto in questi tre ultimi giorni di giugno sono morti tre lavoratori schiacciati dal trattore, è morta una colf precipitata dal 5° piano mentre lavava i vetri di un appartamento, Ion Grecu di 61 anni è morto dopo essere caduto da un ponteggio dopo 4 giorni di agonia, Roberto Romitti di 57 anni è morto schiacciato da un sacco di mangime di 12 quintali, un operaio di 55 anni è morto a seguito di un malore che lo ha colpito mentre lavorava, nel teramano un uomo di 47 anni è morto schiacciato da una rotoballa di fieno …

… solo qualche giorno prima due lavoratori, Camara Fantamadi di 27 anni e Antonio Valente di 35, sono morti stroncati dal caldo torrido. Il primo dopo una giornata passata nei campi a raccogliere i prodotti della terra, il secondo mentre per lavoro, distribuiva volantini pubblicitari …

Una mattanza che viene descritta dai numeri che l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro continua a pubblicare giorno dopo giorno.

Da inizio anno sono 350 le lavoratrici e i lavoratori morti per infortunio nei luoghi di lavoro. E sono oltre 850 se si sommano i morti in itinere e quelli da Coronavirus contratto nei luoghi di lavoro.

Solo nei 30 giorni del mese di giugno sono 64 i morti per infortunio. Da quando è stata uccisa Luana D’Onofrio i morti per infortunio nei luoghi di lavoro sono 128.

Ma quella della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro non è, forse, una questione che deve essere affrontata in maniera decisa? Com’è possibile che ci si possa adeguare a questa carneficina giornaliera, a questo “olocausto”?

Le promesse non possono bastare. Bisogna assumere il personale necessario alla prevenzione e al controllo delle condizioni di lavoro, sanzionare gli abusi e le inadempienze, fare formazione continua, indirizzare e utilizzare i risultati dell’innovazione tecnologica perché si possa lavorare meglio, meno, con retribuzioni migliori e in sicurezza. Che si abbattano, cioè, sfruttamento e precarietà.

Certo, per fare tutto questo ci vogliono grandi investimenti, ma è qua che devono essere utilizzati preferenzialmente i soldi necessari. Li si trovi nel PNRR, in un fisco che li recuperi in maniera strutturale e progressiva dalle grandi ricchezze, da quelle centinaia di miliardi che oggi sono nelle tasche di un’esigua minoranza di italiani. Lo si faccia e presto. È indegno, per un paese civile quale vorremmo essere, assistere inermi e ignari al fatto che, per lavorare, bisogna accettare di morire.