Vigili del fuoco in azione nel pomeriggio di sabato 26 aprile
Incendio a Desio, nel pomeriggio di sabato 26 aprile. Una densa nuvola di fumo si è levata da via Agnesi, intorno alle 16. La nube grigia è stata notata anche a chilometri di distanza e dalla Millano-Meda.
I vigili del fuoco, stando a quanto ricostruito, sono intervenuti all’interno di un capannone adibito alla lavorazione di materie plastiche in via Agnesi 251, dove ha preso fuoco un macchinario di lavorazione. A causa della natura dei materiali interessati, è stata prontamente attivata Arpa Lombardia per il monitoraggio della qualità dell’aria e in questo momento i tecnici dll’Agenzia regionale per l’ambiente stanno effettuando i dovuti monitoraggio.
Sul posto sono poi intervenuti i vigili del fuoco di Monza con tre autopompe,tre autobotti, due autoscale, un carro soccorso, un carro schiuma e la vettura del funzionario di guardia. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Desio e i soccorsi di Areu, l’Agenzia regionale emergenza urgenza in via precauzionale.
Arbitri sempre al centro della bufera in Spagna e il clima alla vigilia della finale di Copa del Rey tra Barcellona e Real Madrid è infuocato: il fischietto designato per l’incontro si sfoga in conferenza stampa e scoppia in lacrime dopo le accuse dei Blancos, che a loro volta chiedono di cambiare la squadra arbitrale dell’incontro. E alla vigilia non erano escluse neanche mosse clamorose come il non presentarsi sul campo di Siviglia da parte del club di Perez che poi, in serata, ha smentito.
Il Clasico è sempre caratterizzato da tensione e polemiche e il prossimo non fa eccezione. Nel mirino c’è Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro scelto per dirigere l’incontro e già nel mirino della squadra della capitale spagnola, che in conferenza stampa si è lasciato andare (assieme a Gonzalez Fuertes, scelto per il VAR) a un duro attacco contro Real Madrid TV. RMTVha pubblicato più volte, prima delle partite, video contro gli arbitri con presunti errori commessi ai danni dei blancos e anche De Burgos Bengoetxea non è stato risparmiato, risultando il bersaglio di un video pubblicato ieri.
Il 39enne di Bilbao non ha retto l’emozione è durante la conferenza stampa della vigilia è scoppiato in lacrime.
IL FIGLIO INSULTATO– Stava per rispondere Gonzalez Fuertes, VAR di Barcellona-Real Madrid, ma De Burgos Bengoetxea ha chiesto di poter parlare e ha spiegato: “Si parla tanto dei video di Real Madrid Televisión perché sono quelli che hanno maggior ripercussione. Ti racconto situazioni che hanno vissuto alcuni miei colleghi. Quando tuo figlio va a scuola e ci sono dei bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo è molto duro. Ciò che faccio nel mio caso è cercare di educare mio figlio e dirgli che suo padre è onesto“. LE LACRIME – A quel punto l’arbitro si è fermato per poi ripartire, mentre tratteneva singhiozzi e tirava su con il naso invaso dalle lacrime: “Onesto. Che si sbaglia, come un qualsiasi sportivo. E’ dura, fottutamente dura, una cosa che non auguro a nessuno. Però il giorno che lascerò questa professione voglio che mio figlio sia orgoglioso di ciò che è stato suo padre e del mondo arbitrale.Perché l’arbitrare ci ha dato grandi valori, e non meritiamo ciò che stiamo soffrendo. E non penso tanto a noi professionisti, ma al danno che queste cose fanno ai nostri colleghi del calcio giovanile. Che ognuno faccia una riflessione sul dove vogliamo andare e sul futuro dello sport e del calcio“. A quel punto si è conclusa la conferenza stampa, con Gonzalez Fuertes che ha abbracciato e consolato il collega.
IL REAL MADRID CHIEDE DI CAMBIARE GLI ARBITRI – La reazione del Real Madrid è stata immediata. Le merengues, riferisce As, sono furiose ehanno presentato un reclamo alla RFEF, chiedendo di prendere provvedimenti e cambiare gli arbitri della finale. La Federazione tuttavia,si legge, non ha intenzione di cambiare le proprie decisioni e non ha accolto la denuncia del Real, confermando la squadra arbitrale di Barcellona-Real Madrid finale di Copa del Rey. Addirittura, secondo quanto filtra, il club di Florentino Perez sarebbe pronto ad annullare tutta l’attività media prevista verso la finale in segno di protesta.
IL COMUNICATO – In seratail club di Florentino Perezha pubblicato un comunicatonel quale vengono definite inaccettabili le dichiarazioni degli arbitri designati. “Queste proteste realizzate deliberatamente 24 ore prima contro uno dei due club partecipanti alla finale, dimostrano, ancora una volta, la chiara e manifesta animosità e ostilità degli arbitri nei confronti del Real Madrid.Dichiarazioni ancora più sorprendenti, in tono minaccioso e allusive all’unità degli arbitri, sono state utilizzate per annunciare presunte misure o azioni ben lontane dai principi di correttezza, obiettività e imparzialità che dovrebbero prevalere poche ore prima di un evento calcistico che cattura l’attenzione di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Considerata la gravità dell’accaduto, il Real Madrid auspica che i responsabili della RFEF e dell’apparato arbitrale agiscano di conseguenza, adottando le misure necessarie per difendere il prestigio delle istituzioni che rappresentano”, si legge.
CLASICO A RISCHIO – Un comunicato molto duroe che sta spingendo molti media a chiedersi se il Real Madrid possa fare sul serio e spingersi fino in fondo con l’eventualità di non presentarsi in campo che prende quota. I Blancoshanno deciso di cancellare tutte le attività previste alla vigilia: i due allenatori non hanno posato insieme per la classica foto congiunta, non c’è stata conferenza stampa di Carlo Ancelotti e Luka Modric, come era in programma. Inoltre i giocatori non si sono allenati e i dirigenti non si sono presentati alla rituale cena alla viglia della gara. Dunque, una viglia infuocata e ben distante da quello che era previsto. Il dubbio è rimasto per alcune ore: il Real Madrid si presenterà domani in campo il Real Madrid?
INTER OSSERVA – Una scelta che anche in Italia, a Milano, osservano con attenzione: in caso di non disputa del match, il Barcellona arriverebbe alla sfida di Champions League contro l’Inter, prevista per mercoledì sera a Montjuic, bello riposato, mentre Inzaghi e i suoi saranno in campo domenica alle 15 a San Siro contro la Roma.
TEBAS – Le parole del Real Madrid erano state oggetto di risposta anche di Javier Tebas, presidente della Lega spagnola e rivale da tempo di Perez, che, su X, aveva scritto: “Questo non è calcio, è una lotta di potere. Non gli piace Tebas perché non fa ciò che vuole lui. Non gli piace Ceferin perché non fa ciò che vuole lui. Non gli piace Louzan (il presidente della federazione) perché non fa ciò che vuole lui. Non gli piacciono i giornalisti della tv perché non dicono ciò che vuole lui. Non vuole che si avanzi con la riforma arbitrale perché non è quella che vuole lui. E ora, dopo le dichiarazioni degli arbitri, stanchi dell’assedio costante da parte di Real Madrid TV, risponde come sa: sospende la conferenza stampa, cancella l’allenamento alla Cartuja, disprezza gli eventi ufficiali della finale di Coppa. Fa filtrare che domani non si presenteranno alla finale della Coppa. Che sensibilità la sua. Non protesta, fa pressione. Non si lamenta, minaccia. Non discrepa, punisce. Non vuole migliorare il calcio, vuole il suo calcio. E la cosa più grave non è che ci provi. La cosa grave è che tanti permettano questa cosa, lo consentano e lo aiutino”.
LA SMENTITA – In seconda serata poi è arrivato un nuovo comunicato del club nel quale viene smentita l’ipotesi che la finale non venisse disputata. “In merito alle voci circolate nelle ultime ore, il Real Madrid desidera chiarire che la nostra squadra non ha mai preso in considerazione l’idea di rinunciare a disputare la finale di domani. Il nostro club ritiene che le dichiarazioni infelici e inopportune rilasciate dagli arbitri designati per la partita, a sole 24 ore dall’evento, non possano e non debbano oscurare un appuntamento sportivo di portata mondiale, seguito da centinaia di milioni di persone. È inoltre una questione di rispetto verso tutti i tifosi che stanno per raggiungere Siviglia, così come verso coloro che si trovano già nella capitale andalusa. Il Real Madrid crede fermamente che i valori del calcio debbano prevalere, nonostante l’ostilità e l’antipatia dimostrata ancora una volta nei confronti del nostro club da parte degli arbitri incaricati di dirigere questa finale“.
Conducente aveva assunto farmaci risultati però come oppiacei
Il Tribunale di Pordenone ha rinviato alla Corte costituzionale il nuovo Codice della strada, dopo aver affrontato il caso di una donna che lo scorso dicembre aveva causato un incidente stradale e, una volta ricoverata in ospedale, dall’esame delle urine era risultata positiva agli oppiacei pur affermando di non aver assunto droghe.
La conducente, che rischia un decreto penale di condanna, aveva riferito ai sanitari di aver assunto nelle 24/72 ore antecedenti l’esame alcune gocce di un ansiolitico e un altro farmaco contenente codeina.
E’ stata la gip del Tribunale di Pordenone Milena Granata a sollevare la questione di legittimità costituzionale, dopo che il pm Enrico Pezzi aveva richiamato l’attenzione sul caso. Tra le riserve sollevate, anche il presupposto che il nuovo Codice punisce chiunque abbia assunto sostanze stupefacenti a prescindere da una valutazione sugli effetti della capacità di guida
Eliminando il requisito di stato di alterazione psicofisica, il reato di pericolo si sarebbe trasformato in un reato di pericolo astratto.
Nessun ferito o intossicato, provvidenziale l’intervento di un fedele per placare le fiamme
Prima un battesimo, poi le cresime, ma nel momento della comunioni è successo l’inimmaginabile all’interno del duomo di Cuneo, dove nella serata della veglia pasquale, è scoppiato un incendio all’interno della cattedrale. Provvidenziale l’intervento di un fedele che, munito di un estintore, ha contenuto l’incendio. A spegnere definitivamente il fuoco sono stati i vigili del fuoco.
Erano circa le 22:15 quando le fiamme hanno iniziato a propagarsi da un confessionale situato al fondo della navata centrale del Duomo di Cuneo. Un tendaggio ha preso fuoco, creando un’atmosfera di panico tra i presenti. La celebrazione, guidata dal vescovo Piero Delbosco, aveva appena visto la conclusione di un battesimo e delle cresime, e i fedeli erano in attesa di ricevere la comunione. In un momento di grande tensione, uno dei presenti ha dimostrato prontezza di spirito, utilizzando un estintore per contenere le fiamme. Questo intervento tempestivo ha impedito che l‘incendio si propagasse ulteriormente, permettendo ai vigili del fuoco, giunti poco dopo, di completare l’opera di spegnimento e mettere in sicurezza l’edificio.
Il parroco Mauro Biodo ha svolto un ruolo cruciale nel gestire l’evacuazione. Invitando i fedeli a uscire attraverso la sacrestia verso il cortile della casa parrocchiale, ha garantito che l’evacuazione avvenisse in modo ordinato e senza panico. Nonostante l’incidente, chi lo desiderava ha potuto comunque ricevere la comunione, un gesto che ha mantenuto intatta la sacralità della celebrazione pasquale. Fortunatamente, non si segnalano feriti o intossicati.
L’episodio si è verificato durante la partita di campionato provinciale Allievi Under 17 tra il San Gemini e lo Sporting Terni
“Eri da ammazzare da piccola.Dovresti fare la fine di Ilaria (Sula). A sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello”, queste le frasi pronunciate dal dirigente di una squadra di calcio dilettantistica, loSporting Terni nei confronti dell’arbitro, una ragazza di 17 anni. Il dirigente è stato squalificato fino al 31 dicembre 2028 per le minacce rivolte al giudice sportivo. L’episodio si è verificato durante la partita di campionato provinciale Allievi Under 17 tra il San Gemini e lo Sporting Terni. Secondo quanto riportato dal giudice sportivo, tra primo e secondo tempo, il dirigente sarebbe entrato nello spogliatoio riservato all’arbitro rivolgendo contro la direttrice di gare, offese e minacce. Pronunciando, secondo quanto ricostruito, anche frasi molto gravi con riferimento all’omicidio della studentessa ternana Ilaria Sula, uccisa dall’ex reo confesso Mark Samson, a Roma.
Dodici giornate di squalifica sono state disposte dal giudice sportivo a un calciatore della stessa squadra, che espulso, dopo aver minacciato di lanciare contro l’arbitra gli scarpiniavrebbe compiuto anche gesti osceninei suoi riguardi.
I vigili del fuoco hanno rinvenuto i cadaveri di Leone Francesco Nardon, imprenditore di 65 anni, e del figlio Francesco di 34. I due viaggiavano su una vettura che è stata inghiottita dalla piena dell’Agno, in provincia di Vicenza
Il ponte dei Nori crollato nel Vicentino (Foto dei vigili del fuoco)
I vigili del fuoco hanno trovato i corpi senza vita di Leone Francesco Nardon, 65 anni, e del figlio Francesco, dispersi nella notte durante l’ondata di maltempo che ha colpito la zona di Valdagno, in provincia di Vicenza. I due erano caduti con la loro auto all’interno di una voragine che si è formata nella tarda serata di giovedì dopo il crollo del ponte Nori. La vettura, secondo una prima ricostruzione, è stata inghiottita nella buca finendo all’interno del torrente Agno.
Maltempo in Veneto, dispersi padre e figlio: trovato un corpo – Dalle prime informazioni sembra che padre e figlio si stessero recando nel comune di Valdagno per portare il proprio aiuto come volontari ai soccorsi dopo aver avuto la notizia dei molti allagamenti di cantine e piani bassi registrati nella notte. I vigili del fuoco intanto hanno recuperato anche l’auto, una Fiat Ulisse. Il cadavere del 65enne è stato individuato con l’elicottero nel bacino di laminazione di Trissino, sempre nel Vicentino. I vigili del fuoco avevano avviato le ricerche nella notte, con il corpo di uno dei due uomini che è stato avvistato intorno alle ore 9, con i vigili del fuoco che adesso stanno procedendo con il recupero. Circa due ore più tardi è stato avvistato anche il corpo senza vita del 34enne.
Sull’accaduto è intervenuto anche il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia: “Sto seguendo con apprensione le ricerche di uno dei due dispersi, padre e figlio, che ieri sera sono caduti con l’auto nella voragine di ponte dei Nori a Valdagno. Per l’altro, purtroppo, le speranze sono già finite: il corpo è stato individuato nel bacino di laminazione di Trissino, 10 km più a valle, e le squadre dei sommozzatori sono al lavoro per il recupero. Esprimo il mio cordoglio alla famiglia e alla comunità di Valdagno, che in questo venerdì santo viene colpita tanto duramente da un’ondata di maltempo eccezionale per violenza e quantità di pioggia caduta. Ringrazio la protezione civile regionale, il Genio civile, tutti i volontari e gli angeli del soccorso che in queste ore stanno lavorando nella Valle dell’Agno e nelle aree colpite da maltempo. Il genio civile di Vicenza, in particolare, ha aperto in serata le casse di espansione di Montebello, Trissino e Caldogno per contenere la piena del Bacchiglione: ancora una volta queste opere di difesa del suolo hanno salvato il Vicentino dalle conseguenze del maltempo – concludeZaia -. Sottolineo, solo per far comprendere la portata dell’evento meteo, che sono caduti in media oltre 100 mm di pioggia sull’Ovest Vicentino, con picchi a Valli del Pasubio (134 mm) e a Staro (191 mm), su terreni che da lunedì hanno assorbito già 70-120 mm di acqua“.
Emergenza maltempo in Veneto – Come confermato anche dai colleghi di VicenzaToday, le zone più colpite sono quelle di Valdagno, Trissino, Cornedo, Brogliano e Valli del Pasubio. Numerosi gli allagamenti anche nella zona di Brogliano, come confermato dal sindaco Dario Tovo: “Questo evento meteo ha segnato un record storico per il nostro territorio: 50 mm di acqua per mq in 1 ora. A causa di tutto ciò alle 3,30 di questa notte si è rotto un argine appena dopo il ponte in direzione Trissino portandoci via la pista ciclabile ora chiusa, (presumo per parecchio tempo), là si può prendere da via Kennedy in direzione Trissino, il tratto Brogliano-cornedo e transitabile“.
A Cornedo la situazione ha iniziato a rientrare verso le 2:30 di notte. La piena dell’Agno ha portato allo sfioro su tutti e 3 i ponti: via Budrion, Briscola e via De Gasperi. “La perturbazione ha segnato un record storico per il nostro territorio: 50 mm di acqua per mq in 1 ora. Non si segnalano come ancora sussistenti emergenze di carattere sanitario/incolumità alle persone. La contrada Zamperetti, isolata per ore, sta per essere riaperta grazie all’ intervento e l’ aiuto della cittadinanza. Abbiamo trasportato fuori da Via Zamperetti/Stivanelli con l’ aiuto dei Vigili del Fuoco una bambina disabile. Al momento registriamo due frane: ai Fini/Gobbi Alti e sulla Provinciale per Quargnenta. Molte le cantine allagate in zona Spagnago e Oltre Agno San Martino : via Foscolo, Deledda, Oltre Agno, Strambay“. ha scritto in una nota il sindaco Francesco Lanaro.
Previsti dal mattino rovesci di forte intensità, attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento e temporali “Anche molto elevati”. Pericolo di valanghe in Valle d’Aosta. In Liguria allerta gialla temporali dalla notte
In arrivo nei prossimi giorni una fase di marcato maltempo su parte dell’Italia, in particolare sul Nord-Ovest e sui settori occidentali, con precipitazioni persistenti e abbondanti; prevista anche una decisa intensificazione dei venti al Centro-Sud. Oggi condizioni meteo “avverse” dalle prime ore del mattino, con allerta arancione su Piemonte, Valle d’AostaeLombardiacon particolare riferimento ai settori alpini e pedemontani. L’avviso prevede precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sardegna, in estensione ad Emilia-Romagna, Toscana, e Veneto.
— Dipartimento Protezione Civile (@DPCgov) April 15, 2025
Piogge persistenti, rovesci e temporali “Anche molto elevati” – Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni ha emesso un avviso di condizioni meteo avverse:precipitazioni diffuse, persistenti, anche a carattere di rovescio o temporale e con cumulate anche molto elevate. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
Le altre regioni: venti da forti a burrasca con allerta gialla – Dalla mattina inoltre si prevedono venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali su Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Campania, settori costieri di Lazio, Abruzzo e Molise. Possibili mareggiate lungo le coste esposte. Codice giallo.
⚠️ Cose da fare per NON correre rischi. Cose da NON fare quando c'è allerta per maltempo! ⚠️ pic.twitter.com/bRFcRWB76w
— Dipartimento Protezione Civile (@DPCgov) April 16, 2025
In Liguria allerta gialla temporali dalla notte – In Liguria, Arpal ha emesso una allerta gialla per i temporali dalla mezzanotte di oggi alle 15 di domani giovedì 17 aprile su tutti i bacini del ponente e del centro a causa del proseguimento della fase perturbata. Nelle prossime ore si formerà un minimo depressionario sul mar Tirreno, che risalirà rapidamente verso il Mar Ligure. La sua posizione di dettaglio determinerà l’esatta collocazione dei fenomeni più intensi, che oltre a piogge e temporali saranno sotto forma di vento di burrasca forte e mareggiata intensa spiega Arpal. Oggi sulla Liguria ci saranno piogge e rovesci sparsi, con ventilazione prevalentemente dai quadranti settentrionali. Dalla mezzanotte la veloce risalita del minimo determinerà intensi venti sciroccali, inizialmente soprattutto sulle coste di centro levante, in estensione verso ponente. La convergenza tra gli intensi flussi di direzione diversa innescherà i temporali sul centro ponente tra la notte e la mattinata di domani, che si aggiungeranno a un contesto di piogge diffuse soprattutto a ponente. Nel corso della giornata lo scirocco sarà rimpiazzato dal libeccio, che porterà piogge un po’ più intense anche sul levante. Nell’avviso odierno segnalati anche i venti con burrasca forte da sud est su centro levante (soprattutto nella prima parte della giornata) e la mareggiata, che diventerà intensa con il passare della notte.
Maltempo, possibili colate di detriti su nord-ovest del Piemonte– Oggi, dopo le forti piogge attese su buona parte del Piemonte, è prevista la ‘criticità ordinaria per gli affluenti del Po, dal Maira al Toce. E ai Murazzi di Torino il superamento della soglia è previsto nella prima serata. Sono le previsioni di Arpa Piemonte, Il livello delle nevicate “si attesterà tra i 1.700 e i 2.100 metri localmente a quote più basse di 200-300 metri in corrispondenza dei rovesci più intensi e delle vallate più strette“.
Il Piemonte sferzato da forti venti: l’allerta dell’Arpa – Ci saranno anche forti venti in quota, inizialmente di scirocco e poi da est a partire dalla serata di mercoledì. “A causa di tale orientazione dei venti – spiega Arpa – le precipitazioni saranno più intense dapprima sul Piemonte settentrionale e poi sul settore occidentale della regione. Sostenuta ventilazione da est anche in pianura nella giornata di giovedì“.
Rischio frane nel Novarese e Vercellese – Per oggi sono previsti “inneschi moderatamente diffusi di frane superficiali nel Novarese e Vercellese ed inneschi isolati sono previsti su gran parte della regione. Sono inoltre previsti possibili inneschi di colate detritiche sul Piemonte nord occidentale“.
L’allerta da gialla diventerà arancione su Verbano, alto Vercellese, Biellese e Torinese,mentre scatterà l’allerta gialla per rischio idraulico su Verbano, alto Vercellese, Biellese, Torinese e Alpi Marittime e per rischio idrogeologico su tutto il resto della regione. L’Arpa consiglia “di tenersi informati sull’evolversi delle condizioni meteorologiche, limitare gli spostamenti e adottare adeguati comportamenti di autoprotezione“.
L’acqua lambisce il ponte, preoccupazione per la piena del Fiumendosa in Sardegna (Localteam)
Allerta in Sardegna, Cagliari osservata speciale – E in Sardegna anche, c’è allerta meteo per rischio idrogeologico, valido dalle 12 alle 23.59 di oggi: osservata speciale l’area di Cagliari e, in particolare, la municipalità di Pirri. Il Servizio di protezione civile del Comune ha diffuso una serie di norme di comportamento per prevenire eventuali pericoli legati ai fenomeni temporaleschi previsti. In caso di piogge intense o allagamenti, la popolazione è invitata ad adottare comportamenti prudenti: è opportuno evitare di scendere nei piani interrati o seminterrati, restare in casa se possibile, e allontanarsi da strade allagate cercando rifugio in aree più elevate.
La Protezione civile raccomanda la massima attenzione e collaborazione da parte dei cittadini per garantire la sicurezza e ridurre il rischio di incidenti.
Forte pericolo di valanghe in Valle d’Aosta – Per le forti precipitazioni attese in Valle d’Aosta, il pericolo valanghe sale a livello ‘forte‘, indice 4 su una scala di 5 punti. Vento e neve fresca sono segnalati al di sopra dei 2.300 metri di quota e il pericolo aumenterà nettamente nel corso della giornata. “La pioggia mista a neve – scrive la Fondazione Montagna Sicura – causerà al di sotto dei 2700 metri diffusamente un impregnamento del manto nevoso. La neve fresca e la neve ventata diventeranno progressivamente sempre più instabili a tutte le esposizioni. Queste condizioni favoriranno nel corso della giornata un netto aumento del pericolo di valanghe asciutte e bagnate sui pendii ripidi, specialmente alle quote medie e alte. Soprattutto verso sera si prevedono frequenti valanghe spontanee di grandi dimensioni che possono avanzare sino a valle. Inoltre, in alcuni punti le valanghe umide possono subire un distacco nel debole manto di neve vecchia“. Le escursioni al di fuori delle piste assicurate sono pertanto sconsigliate.
Soprattutto nell’ultimo anno si era capito che il talento di Aleksandar Stanković stesse finalmente sbocciando.Classe 2005, figlio d’arte, cognome e ruolo (centrocampista centrale) a rendergli la vita da calciatore un po’ più complessa, visto che poi certi paragoni sorgono spontanei. Ma evidentemente Aleksandar, oltre al cognome, da suo padre ha ereditato anche grinta e personalità,doti che nel corso di una carriera possono fare la differenza e che il ragazzo ha manifestato quando l’Inter gli ha comunicato che lo avrebbe tenuto volentieri ancora un anno in Primavera, come fatto con Berenbruch. No, grazie. Vado a giocare con i grandi. Più o meno questa la risposta di Stankovic e di chi ne gestisce il cartellino, ovvero Rock Nation, anche se poi Dejan ha sempre avuto un’influenza non indifferente in merito alle decisioni da prendere. GOAL ALLA DEJAN – Per Aleksander Stankovic si è aperta la pista Lucerna, non la platea emotivamente più coinvolgente, ma il giusto trampolino verso il calcio europeo, un club che sicuramente gli avrebbe dato continuità. E in effetti così è stato, da luglio (2024) ad aprile (2025) Stankovic non ha saltato una sola partita e ne ha giocate 34. Un bottino rilevante, impreziosito da tre goal, l’ultimo su calcio di punizione, che ha messo in luce un destro particolarmente familiare. L’Inter lo osserva e pianifica il futuro, in viale della Liberazione saranno felici di versare il controriscatto nelle casse del Lucerna, un contributo che vale al club svizzero come una valorizzazione per aver consentito a Stankovic di giocare con continuità e fare esperienza.
PRIMI SONDAGGI – Nel frattempo dalla Germania qualche club si sta informando, il ragazzo piace alloStoccarda, ma non solo. In Italia c’è lo Spezia che ha mosso i primi passi, così come il Venezia. Di sicuro c’è che l’Inter non è disposta a perdere il controllo del cartellino di Stankovic e che si ragiona circa l’eventualità di portare il calciatore negli Stati Uniti, per il Mondiale per Club. Sì vedrà se l’idea prenderà quota, ma prima sarà necessario capire se qualche centrocampista dell’attuale rosa nerazzurra lascerà Milano, visto che in caso contrario il reparto potrà già contare sui 6 elementi attualmente a disposizione più Sucic, che si aggiungerà a giugno.L’Inter porterebbe in USA Stankovic solo se convinta di potergli dare la giusta vetrina, in caso contrario si lavorerà immediatamente sulla sua uscita, che al massimo sarà un arrivederci.
Continua il contenzioso fra il fenomeno francese, ora al Real Madrid, e il club presieduto da Nasser Al Khelaifi.
Kylian Mbappé – Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images
Continua il contenzioso fra Kylian Mbappé e il Paris Saint-Germain per gli stipendi arretrati, più alcuni bonus, pari a 55,4 milioni di euro che il calciatore richiede alla sua ex società.
Nella giornata di oggi è arrivata una vittoria per il fenomeno francese, oggi al Real Madrid. Ad annunciarlo i legali di Mbappé stesso in una conferenza stampa, che hanno riportato come il tribunale di Parigi ha diposto il sequestro preventivo di tale somma sui conti bancari intestati al PSG presieduto da Nasser Al Khelaifi.
Inoltre, durante la conferenza stampa, i legali di Mbappé hanno sottolineando come il contenzioso sia in corso anche al Ministro dello Sport per chiedergli di «prendere provvedimenti contro la decisione della Commissione d’appello superiore della FFF (la Federcalcio francese, ndr) del 30 gennaio 2025», che si era dichiarata non competente. Inoltre, i legali hanno richiesto alla FFF di «informare la UEFA dell’esistenza di una fattura non pagata dal PSG che priverebbe il club della sua licenza UEFA per la Champions League 2025-2026».
I legali di Mbappé poi si preparano a portare la questione al tribunale del lavoro per costringere il club parigino a pagargli il bonus alla firma (36,6 milioni di euro), gli stipendi (5.750.000 euro al mese corrispondenti ai mesi di aprile, maggio e giugno 2024) e i bonus etici(500.000 euro al mese per lo stesso periodo), per un totale di 55,4 milioni di euro, che non gli sono stati versati. Ci sono, infine, anche denunce contro ignoti per insulti a Mbappé sui social network. L’udienza è prevista presso il tribunale giudiziario di Parigi il 26 maggio.
L’incendio ha colpito una fabbrica di prodotti chimici. Tutti i 70 lavoratori sono riusciti a mettersi in fuga
L’incendio scoppiato poco prima delle 17.00 di oggi nella ditta Chimpex industriale, situata nella zona A.s.i. di Caivano in località Pascarola, sta vedendo impegnate tre squadre dei vigili del fuoco del comando di Napoli, con l’ausilio di tre autobotti. Presente anche una squadra del comando di Caserta e lo speciale nucleo Nbcr per la rilevazione dell’inquinamento chimico. L’operazione appare impegnativa per la presenza all’interno dello stabilimento di sette Sylos di solvente, materiale estremamente infiammabile.
Una nube nera si è alzata dalla località Pascarola e spinta dal vento appare ben visibile sia in provincia di Napoli, in particolare su Qualiano, Cardito, Acerra,Casalnuovo, Afragola, Sant’Antimo che sul casertano, Marcianise in primis.
La fuga dei dipendenti e l’invito a restare a casa – Secondo i primi riscontri non ci sarebbero feriti. Tutti i 70 lavoratori della fabbrica di prodotti chimici sono riusciti a fuggire evitando di essere coinvolti nel rogo.
la nube nera
La Commissione straordinaria che amministra il Comune di Caivano, dopo l’incendio verificatosi questo pomeriggio, “sulle cui cause sono al momento in corso accertamenti”, e che ha determinato il propagarsi di una colonna di fumo nero, in una nota “invita la cittadinanza a chiudere porte e finestre, non raccogliere i prodotti dell’orto e a uscire solo se strettamente necessario, adottando le precauzioni del caso“.
Medesimo appello alla cittadinanza anche da Giuseppe Cirillo, sindaco di Cardito: “Spegnete gli impianti di areazione forzata o condizionatori. Limitate il più possibile gli spostamenti all’aperto. Abbiamo chiuso per precauzione il nostro “Parco Taglia”.
Anche i sindaci di Frattamaggiore e Qualiano invitano i cittadini a restare a casa e ad adottare tutte le misure precauzionali previste in questi casi.
L’incendio nella fabbrica di prodotti chimici è stato donato in serata, ma la nube tossica ha spinto diversi Comuni a chiudere gli istituti scolastici. Appello anche del Comune di Napoli ad adottare misure precauzionali
Rischio diossina per l’incendio divampato poco prima delle 17.00 nella ditta Chimpexindustriale, situata nella zona A.s.i. di Caivano in località Pascarola. I tecnici Arpac, allertati dalla Prefettura di Napoli, sono intervenuti al fine di misurare le concentrazioni di inquinanti atmosferici contemplati dalla normativa sulla qualità dell’aria. In particolare la rete di stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria comprende una postazione fissa nella zona industriale di Caivano, a breve distanza dal luogo dell’incendio. L’agenzia ha installato ai margini dell’area abitata di Pascarola un laboratorio mobile in grado di misurare le concentrazioni orarie di una serie di inquinanti atmosferici – tra cui particolato PM10 e PM2,5, monossido di carbonio,benzene, toluene, xilene – e a breve avvierà nei pressi del luogo dell’incendio il monitoraggio di diossine e furani eventualmente dispersi in atmosfera. I risultati degli accertamenti in corso verranno resi noti non appena disponibili.
Per fortuna il rogo non ha provocato feriti. Tutti i 70 lavoratori della fabbrica di prodotti chimici sono riusciti a fuggire evitando di essere coinvolti nell’incendio.
L’elenco delle scuole chiuse – A causa del pericolo diossina sprigionato nell’aria dall’intensa nube di fumo, i sindaci dei Comuni più vicini al luogo in cui ha avuto origine l’incendio stanno in queste ore disponendo le ordinanze di chiusura degli istituti scolastici.
Scuole chiuse a Caivano, Casalnuovo, Casoria, Casandrino, Frattamaggiore, Frattaminore, Afragola, Acerra, Crispano (elenco in aggiornamento).
Mentre nel casertano cancelli chiusi aMarcianise, Orta di Atella, Santa Maria a Vico.
Nube verso Napoli, il Comune: “Evitare di stazionare all’aperto” – Scuole aperte invece a Napoli, ma il Comune ha diramato un comunicato nel quale avvisa la popolazione dei pericoli per la salute.
“L’incendio sta producendo un’alta e distesa nube di fumo che potrebbe raggiungere anche il territorio del Comune di Napoli e l’ASL ha fornito una serie di misure a carattere precauzionale da adottare da parte dei cittadini residenti nelle aree prossime all’incendio:
–evitare di stazionare per lunghi periodi in spazi all’aperto fino al perdurare dell’emergenza,
-lavare accuratamente frutta, ortaggi e verdura prima di mangiarli,
-chiudere porte, finestre, serrande, camini, bocchette di ventilazione e ogni altra apertura verso l’esterno,
–spegnere condizionatori, impianti di ventilazione o ricircolo dell’aria.
Se si dovesse essere in prossimità del fumo:
-coprire naso e bocca con un panno umido,
-cercare riparo immediatamente al chiuso, evitando di respirare profondamente.
Bisogna, inoltre, evitare di stazionare all’aperto (balconi, terrazzi) per visionare anche in lontananza la nube perché, per effetto dei venti, potrebbe causare effetti irritativi all’apparato respiratorio. E’ necessario anche evitare di porre all’aria aperta indumenti da asciugare.
Tutte le persone che in queste ore dovessero avvertire problemi respiratori o bruciore alle vie respiratore sono invitate a contattare immediatamente un medico ovvero rivolgersi a un Pronto Soccorso“.
Auriemma: “Siamo preoccupati” – “Sono molto preoccupata per l’impatto che il gigantesco incendio della fabbrica di prodotti chimici nella zona industriale di Caivano potrebbe avere sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Stiamo seguendo la vicenda attraverso un continuo contatto con la Prefettura. Per fortuna i dipendenti sono riusciti a fuggire in tempo e pare non ci siano feriti. Ringrazio i vigili del fuoco tempestivamente intervenuti e impegnati ora nelle operazioni di spegnimento dell’incendio. Sono necessari controlli immediati sull’impatto che tale vicenda potrebbe aver creato in termini di inquinamento in modo da porre in essere le giuste iniziative per salvaguardare la salute dei cittadini”. A dichiararlo è la deputata Carmela Auriemma, vice presidente del gruppo M5S alla Camera dei Deputati.
Decreto disapplicato perché non tiene conto delle coppie dello stesso sesso che hanno fatto ricorso alla step child adoption: corretta l’indicazione «genitore»
La dicitura «padre» / «madre»sulla carta d’identità elettronica è discriminatoriaperché non rappresenta tutti i nuclei familiari e i loro legittimi rapporti di filiazione. L’indicazione corretta è dunque «genitore». La Cassazione ha respinto il ricorso del ministero dell’Interno contro la decisione della Corte d’appello di disapplicare il decreto ministeriale del 31 gennaio 2019, con il quale era stato passato un colpo di spugna sulla parola «genitori» per far tornare in auge la dicitura «padre» e «madre» archiviata nel 2015.
Già il tribunale di Roma aveva disposto di indicare solo «genitore» nella carta d’identità elettronica di un minore, figlio di due madri (una naturale e una di adozione), che avevano fatto ricorso alla step child adoption. Per i giudici una strada obbligata perché il documento, valido per l’espatrio, desse una rappresentazione corrispondente allo stato civile del piccolo, che aveva il diritto a ottenere una carta d’identità, utile anche per i viaggi all’estero, in grado di rappresentare la sua reale situazione familiare.
I diversi nuclei familiari – Un diritto che il modello Cie, predisposto dal Viminale, non garantisce perché non rappresenta tutte «le legittime conformazioni dei nuclei familiari e dei correlatirapporti di filiazione». Il risultato finale, per gli ermellini, è irragionevole e discriminatorio. Senza successo il ministero – che fa ricorso contro le due donne e contro il comune di Roma – sostiene che il modello del 2019 era stato predisposto nel rispetto delle norme interne vigenti in materia di atti dello stato civile. La legge italiana, infatti, consente e legittima solo la formazione di atti di nascita e di stato civile che indicano «padre» e «madre». In più – ad avviso del ministero – la disapplicazione del decreto viola il concetto di bigenitorialità in vigore nel nostro sistema giuridico, oltre a entrare in rotta di collisione con i principi di ordine pubblico.
Bigenitorialità e stato civile – Ma per la Suprema corte non avviene nulla di tutto questo. Il caso esaminato, relativo al documento di identità elettronico, non riguarda una questione distato civile. Nè la disapplicazione ha scardinato il concetto di bigenitorialità ma, al contrario, ha fornito una corretta indicazione dei dati corrispondenti alla figure genitoriali. Diversamente la Carta elettronica, come previsto dal Dm del 2019, consentiva di indicare in maniera appropriata solo una delle due madri «e imponeva all’altra di veder classificata la propria relazione di parentela secondo una modalità – “padre”- non consona al suo genere». I giudici ricordano, infine, che l’adozione in casi particolari produce ormai effetti pieni e, dopo la sentenza della Consulta 79/2022, fa nascere anche relazioni di parentelacon la famiglia dell’adottante.
Le reazioni – Plauso per la sentenza della Cassazione da parte dell’opposizione.Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria nazionale del Pd ed europarlamentare, affida ad una nota la sua soddisfazione “Il decreto di Salviniera vergognoso per un paese civile,Piantedosi lo ha difeso fino all’ultimo con l’assenso di Meloni, mentre alcune famiglie italiane venivano umiliate negli uffici dei nostri comuni – ha detto Zan – la destra si riempie la bocca di parole vuote a difesa dei minori e delle famiglie, ma la giurisprudenza oggi conferma il contrario: c’era una precisa volontà discriminatoria.
Andiamo avanti con ancora più forza nel portare avanti la nostra battaglia per la piena uguaglianza, per un pieno riconoscimento dei diritti di tutte le famiglie. La destra al governo vuole cancellare la realtà a colpi di decreto, accecata dall’ideologia e dall’odio. Non glielo permetteremo”.
Sulla stessa linea la deputata della lega Laura Bordini, secondo la quale la cassazione ferma il bullismo di Salvini e Meloni. “Sulla carta di identità dei minori ci sarà scritto ‘genitore‘. La Cassazione ha messo fine a una forma di bullismo di Stato perpetrata per anni da Salvini, che impose ‘padre‘ e ‘madre’, e da Meloni che ne ha fatto oggetto della sua propaganda politica. Anni passati a seminare odio contro qualsiasi famiglia fosse differente da un presunto modello di ‘famiglia tradizionale’ in cui non rientrano neanche le loro, di famiglie. Anni passati a rendere la vita impossibile a centinaia di bambini a cui lo Stato ha riconosciuto due mamme o due papà per il semplice gusto di farlo. La Cassazione – ha conclusoLaura Boldrini – scrive nero su bianco che tutto questo è ‘irragionevole e discriminatorio’. Ora se ne facciano una ragione: esistono tanti tipi di famiglie e i documenti non possono ignorarlo”.
Promette invece battaglia la Lega, con la responsabilie del dipartimento pari opportunità del partito Laura Ravetto. “La Cassazione cancella mamma e papà, che per fortuna sono irrinunciabili per la natura e il buonsenso. Non ci arrenderemo mai”.
La tragedia avvenuta in Perù, durante la partita tra Real Titan NC e Defensor Nueva Cajamarca: il giovane Helar Gonzáles Altamirano si è spento in ospedale a causa della rottura di un’arteria cranica
L’infortunio di Helar Gonzáles Altamirano
Un calciatore di 21 anni, Helar Gonzáles Altamirano, è morto dopo un terribile scontro di gioco avvenuto durante la partita tra il suo club, il Real Titan NC, e i Defensor Nueva Cajamarca, in Perù.
Perù, morto il calciatore Helar Gonzáles Altamirano – Il tragico scontro si è verificato lo scorso 6 aprile, al 70esimo minuto di gioco. Come mostrano le immagini diffuse sui social, il 21enne stava inseguendo un lancio dalle retrovie, senza fare caso all’uscita del portiere sul pallone alto. L’impatto con l’estremo difensore è stato terribile, con il giovane attaccante che ha perso immediatamente i sensi ed è crollato al suolo. I suoi compagni, vedendo che non si rialzava, hanno subito allertato lo staff medico, con i soccorsi che hanno subito trasportato il calciatore all’ospedale EsSalud di Moyobamba. Nonostante gli sforzi dei medici, nella giornata di ieri, martedì 8 aprile, è stato dichiarato il decesso di Altamirano, che non si è più ripreso dal grave scontro.
#LOÚLTIMO Falleció el futbolista Helar Gonzales Altamirano de 21 años tras dos días internado luego de un choque con su portero en un partido entre Real Titan NC Vs. Defensor Nueva Cajamarca por la Copa Perú. pic.twitter.com/dMPlRSTjM6
Lingua originale: spagnolo. Traduzione diGoogle #LOÚLTIMOIl calciatore Helar Gonzales Altamirano, 21 anni, è morto dopo aver trascorso due giorni in ospedale in seguito a uno scontro con il suo portiere durante una partita tra Real Titan NC e Defensor Nueva Cajamarca valida per la Coppa del P
Come confermato dal fratello Eliceo Gonzáles Altamirano ai media locali, secondo i sanitari la morte è stata causata dalla rottura di un’arteria cranica, conseguenza del forte impatto subito durante l’incidente. Il club Real Titan NC, in cui militava il 21enne, ha postato una sua foto sui social accompagnata da un messaggio d’addio e un invito a sostenere la famiglia in questo momento di estremo dolore. La salma è già stata consegnata alla famiglia.
Colpiti Tennessee, Missouri, Indiana, Arkansas e Kentucky
Usa, pioggia e auto polizia –Fotogramma
E’ di almeno 16 morti, compresi due bambini, il bilancio delle vittime dell’ondata di maltempo che ha colpito con forti piogge e inondazioni le zone meridionali e centrali degli Stati Uniti. Da mercoledì scorso, ha riferito la Cnn, si registrano 16 vittime in Tennessee, Missouri, Indiana, Arkansas e Kentucky.
Solo in Tennessee le autorità hanno confermato la morte di dieci personea causa del maltempo. Nel Kentucky, ha confermato la Polizia, un bambino di nove anni è stato trascinato via dalla forza dell’acqua mentre camminava per raggiungere una fermata dei bus ed è stato poi trovato senza vita. Sempre nel Kentucky è deceduto un 74enne rimasto intrappolato nella sua auto, sommersa dall’acqua.
In Missouri hanno perso la vita due Vigili del Fuocoimpegnati in due interventi diversi mercoledì e venerdì. Nell’Indiana è morto un 27enne. In Arkansas, dove secondo la Abc è caduta tanta pioggia in pochi giorni quanta solitamente ne cade in tre mesi, ha perso la vita un bambino di cinque anni. In alcune zone ci sono interi isolati sommersi dall’acqua. In diverse aree sono stati segnalati tornado.
Un problema tecnico alle sirene dell’allarme generale sta facendo scattare gli allarmi nel Mendrisiotto. Le autorità rassicurano che non ci sono rischi per i cittadini
La Polizia cantonale ha comunicato che, a partire dalle 21:30 di mercoledì 2 aprile, le sirene dell’allarme generale per la protezione della popolazione nel Mendrisiotto sono state attivate a causa di un guasto tecnico.
LaPolizia cantonale, in collaborazione con la Protezione civile Mendrisiotto, sta lavorando per risolvere il problema nel più breve tempo possibile.
Le autorità locali rassicurano la popolazione, sottolineando che non è necessario adottare alcuna misura di protezione. Si tratta infatti di un errore tecnico e non di una situazione di emergenza.
Il regista è stato trasportato d’urgenza al San Camillo in terapia intensiva
Nanni Moretti
Nanni Moretti ha avuto un infarto. L’attore e regista romano, 71 anni, nel pomeriggio di mercoledì è stato ricoverato d’urgenza in terapia intensiva all’ospedale San Camillo di Roma.
Infarto Nanni Moretti – Già nel 2024 a Napoli aveva avuto un infarto. Aveva dovuto rinunciare ala presentazione del suo film ‘Vittioria‘, ma in quell’occasione era riuscito a inviare un videomessaggio a tutti i suoi fan in cui si scusava e rassicurava il pubblico sulle sue condizioni. ‘Starò meglio – aveva detto in un video registrato – tornerò presto’“.
Atteso al cinema Sacher – Nanni Moretti era atteso al cinema Sacher nel pomeriggio per accogliere il pubblico e partecipare alla prima del film ‘L’attachement’ di Carine Tardieu con Valeria Bruni Tedeschi, nell’ambito del Festival del Cinema Francese, ma il regista, colpito ieri sera da infarto, aveva annunciato agli organizzatori “che non si sentiva bene e che avrebbe rinunciato a presenziare al’inaugurazione di Rendez- Vous“. Moretti era atteso anche da Valeria Bruni Tedeschi colpita anche lei dalla notizia.
Sui social il tifo per Nanni Moretti – ‘Dai Nanni non fare scherzi‘, ‘Forza Nanni‘, ‘Dio ti prego non prenderti Nanni Moretti… posso dirti io tre nomi...’, ‘Dio non Nanni Moretti per favore‘. I fans di Nanni Moretti si sono scatenati sui social, postando anche frasi dei suoi film più famosi, ‘mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Se resti con noi ti si nota di più. Dai Nanni Moretti forza!’, ma soprattutto augurandogli di ristabilirsi al più presto.
Ed ancora scrive un anonimo fan, ‘No raga Nanni Moretti è il mio spirito guida‘ o Nella che semplicemente “augura a Nanni Moretti buona guarigione‘. Anche i social stranieri riportano la notizia del ricovero del ricovero del grande regista. Thomas Gastaldi scrive: “Mais no! Nanni Moretti placé en soins intensifs après un malaise cardiaque“. Si firma Michael Pemulis e confessa: “Peccato per Nanni Moretti, ma sono sicuro che strapperà un sorriso in corsia, tra un ‘faccio cose’ e un ‘vedo gente’, che ridere, che arte, in corsia si stanno sicuramente sbellicando dalle risate“.
Si scalda la protesta del comparto cinematografico, un migliaio di lavoratori che da un anno e mezzo sconta lo stop dei finanziamenti statali decisi dai ministro Sangiuliano e Giuli. “Altro che le fake news di Borgonzoni”
Nessun ciak, nessuno stipendio: per la maggior parte dei lavoratori del cinema l’amministrazione Sangiuliano-Giuli al ministero della cultura è coincisa con un fermo contrattuale che si protrae da mesi dopo la riscrittura delle regole del Tax Credit. E di tornare sui set non se ne parla almeno fino a fine maggio: è l’ennesimo rinvio quello che esce dalle stanze del Tar del Lazio dove i giudici amministrativi hanno esaminato (e rinviato il dibattimento al 27 maggio) i ricorsi che molte società di produzione indipendenti hanno presentato contro i decreti ministeriali, che vorrebbero riformare l’intervento dello Stato a favore del settore.
Tutto congelato mentre il ministero spiega di volere ridefinire le regole per la commissione che deve affidare il tax credit (un finanziamento pubblico che vale tra il 15 a massimo il 40% del costo complessivo di produzione). Ma senza una legge quadro definita che metta in chiaro le linee di finanziamento statale nessuno muove un passo. Questa situazione di fatto blocca le piccole e medie produzioni – il 75 percentuale circa del totale – che senza questo tax credit non possono finanziare i progetti e non hanno accesso anche ai prestiti bancari vista la totale incertezza del momento.
Nei fatti: film bloccati, copioni che restano nel cassetto e un intero campo di lavoratori senza stipendi e senza certezze per il futuro.
La manifestazione di oggi a Roma(foto Today.it)
I lavoratori da oltre un anno e mezzo devono per lo più far affidamento ai sussidi di disoccupazione, ma a fronte della crescente sofferenza delle maestranze e delle troupe (in foto e video il presidio davanti al Tar di duecento tra lavoratrici e lavoratori del cinema) restano i silenzi della sottosegretaria delegata, la senatrice leghista Lucia Borgonzoni, che si nasconde dietro vere fake news: “Il settore lavora alla grande“. Ma basta fare una passeggiata negli studios di Cinecittà o parlare con i lavoratori del campo per accorgersi della menzogna. A riempire gli incassi dei cinema sono per lo più film stranieri.
Il sistema cinema italiano – A sopravvivere ci sono solo alcune serie tv che fanno capo a un piccolo gruppo di imprese per lo più controllate da multinazionali straniere o che hanno rapporti con Paolo Del Brocco (Rai Cinema) o con Maria Pia Ammirati (Rai Fiction). Se il cinema internazionale ha già trovato casa altrove, lo stillicidio del “aspettiamo, magari qualcosa si sblocca” tocca invece al cinema indipendente italiano. Piccole e medie società si trovano l’accesso precluso al mercato (che necessita di regole certe) e al sostegno pubblico (in attesa della risoluzione dei ricorsi e del nuovo decreto correttivo).
Chi protesta chiede l’annullamento dei decreti attuativi che bloccano grande parte del settore e un supporto finanziario per le produzioni locali, medie e piccole imprese che dell’indotto del cinema vivono. I lavoratori, fermi da mesi, chiedono il recupero dell’anno contributivo 2024 – l’anno senza set – così come l’indennità di discontinuità che garantisca un piccolo sussidio.
“Ci stiamo attivando per organizzare un presidio fisso nei pressi delle sedi istituzionali e dei ministeri” spiegano a Today.it Enrico Zanetti, Alessandro Bolognese ed Christian Yari Schembri membri dell’associazione italiana tecnici di ripresa. A nome di tutti i lavoratori chiedono di fare presto, prima che lo spettacolo sia davvero finito. “Questo tax credit non funziona come oggi si è verificato in udienza al Tar. Il welfare non funzionano: la disoccupazione viene erogata così come la naspi sulla base di giornate minime, ma se per un anno non si sono raggiunte molti non ne hanno potuto usufruire. Infine per lo stesso calcolo di numeri si è anche perduto un anno di “anzianità” valida per il calcolo pensionistico” chiosano.
Come spiega l’avvocato Christian Collovà (nel video qui sopra) occorrerà ancora aspettare. “Un decreto correttivo si troverebbe in corso di bollinatura presso la ragioneria dello Stato, un decreto che permetterebbe di risolvere i problemi del comparto. Ma solo quando si conoscerà il testo si potrà capire se le correzioni saranno in grado di far ripartire il settore“.
Manifesti al presidio del 4 marzo 2025
Il ministro Alessandro Giuli intanto ha annunciato di estendere anche ai festival la decisione rivedere i criteri di assegnazione delle risorse pubbliche a favore della promozione cinematografica e audiovisiva: nel 2024 sono stati finanziati dal Ministero 146 festival e 46 rassegne cinematografiche, la metà rispetto alle istanze presentate.
L’ingresso e la sala grande del cinema Odeon a Milano, in via Santa Radegonda
Negli anni Settanta Milano ospitava 160 cinema, oggi 28. Eppure, la città offre ancora tante possibilità ai cinefili: dal Mexico al Beltrade, dall’Orfeo al rinato Arlecchino (che propone i film più belli del mondo): ecco le sale che resistono alla concorrenza di Netflix e Tiktok
Ci sono stati anni in cui il cinema è stato per noi il mondo,Italo Calvino lo ha scritto meglio ma valeva per tutti: «Cinema vuol dire sedersi in mezzo a una platea di gente che sbuffa, ansima, sghignazza, succhia caramelle, ti disturba, entra, esce, magari legge le didascalie forte come al tempo del muto; il cinema è questa gente, più una storia che succede sullo schermo». Sembrano passati secoli, o forse no. Lunedì 31 luglio dell’anno 2023, mentre molti di noi passeranno la serata a scegliere quale puntata di quale serie guardare su Netflix – senza avere nemmeno una vaga idea di cosa faranno intanto i nostri figli su TikTok – all’Odeon di via Santa Radegonda è in programmal’ultimo spettacolo.
Se al mondo nessun cinema è uguale ad un altro, a Milanol’Odeon è stato un luogo davvero speciale. Per posizione: a due passi dal Duomo. Per offerta: il più grande multisala in città, con dieci sale e 2.250 posti a sedere. Per storia:inaugurato nel 1929con le immagini della Spedizione in Dancalia del Barone Franchetti, nel ’43 ospitò i concerti dell’Orchestra della Scala, devastata dai bombardamenti. Per bellezza: l’ingresso monumentale, il soffitto imponente, i lampadari art déco ricordano il Tuschinski Theater di Amsterdam, che è il cinema più bello di tutti. Lì per trovare un biglietto conviene andare sul sito con qualche giorno di anticipo, e la mattina si organizzano visite guidate condotte da storici dell’arte; l’Odeon invece sta per lasciare spazio a un centro commerciale(anche se il gestore ha fatto sapere in un comunicato che «non esclude» la possibilità di ricollocare alcune delle sale più piccole «nella stessa location, anche se con una conformazione diversa», ovvero al piano interrato).
Le statistiche dell’Anec Lombardia informano che negli anni Settanta il Comune di Milano ospitava 160 cinema indipendenti, oggi ne sono rimasti 28. La Spoon river attraversa soprattutto il centro storico. Negli anni Ottanta chiuse il Capitol di via Croce Rossa, quello che aveva ospitato la leggendaria prima della Dolce Vita, quando ai titoli di coda una signora in pelliccia sputò addosso a Fellini e un altro spettatore annunciò al regista: «Signore, la sfido a duello» (il maestro alla fine trovò rifugio in Terrazza Martini, scortato da Mastroianni e Anita Ekberg). Nel 1999 si è spento l’Astra, nei primi anni Duemila è toccato all’Ariston, al Corso e all’Ambasciatori. Poi sono scomparsi anche il Corallo, il Manzoni, il Pasquirolo, l’Excelsior, il Mignon. Hanno chiuso le sale d’essai come lo Gnomo e l’Orchidea; e in via Giambellino anche l’ultima sala a luci rosse.
In fondo, a pensarci bene, il primo a dare il triste annuncio era stato lo stesso Louis Lumière: «La nostra è un’invenzione senza futuro». Sono passati 127 anni dal primo film della storia, girato da quei fratelli terribili all’uscita di una fabbrica di Lione. E la notizia della morte del cinema– rilanciata nei decenni successivi, per colpa di volta in volta delle tv commerciali, dell’avvento di Internet e delle serie in streaming – oggi rimane francamente esagerata. È vero, chi la mattina attraversava di corsa Piazza Liberty per non arrivare in ritardo all’Apollo adesso sbatterebbe sulle vetrate dell’Apple Store; ma l’Anteo si è allargato fino a diventare un Palazzo che per gli appassionati è proprio un Paese dei Balocchi.
Quando il Beltrade ha riaperto dopo il Covid, con una proiezione speciale di Caro Diarioalle 6 del mattino, c’erano cento persone in coda alla biglietteria. L’Eliseo, l’Arcobaleno, l’Ariosto, l’Orfeo, il Ducaleresistono. L’offerta di film in lingua originale negli ultimi cinque anni è esplosa. Non sarà un capolavoro, ma Barbie sta riempiendo le sale come non accadeva da anni. Tornare al Mexico è sempre un piacere, ma i più fortunati sono quelli che in questi giorni sono andati al Centrale a vedere Suntan, un piccolo film che è grande cinema.
Appena un anno fa era arrivata la notizia della chiusura di un altro cinema storico, l’Arlecchino di via San Pietro all’Orto. Nel giro di qualche mese, come nel finale di un film di Frank Capra, la riapertura a sorpresa grazie alla Cineteca di Milano. Con una programmazione che fa sognare solo a leggerla. In questi giorni ci sono Paris, Texas e Profondo Rosso. Per Mancia competente di Lubitsch in platea c’erano anche dei bimbi delle elementari. Qualche settimana fa hanno dato proprio La dolce vita. Ai cinefili sopravvissuti è tornato in mente quando il film di Fellini arrivò per la prima volta nel 1960 e fece scandalo, portando in sala milioni di spettatori dal Capitol di Milano fino a San Firmino, il paesino siciliano del barone Fefè Cefalù di Divorzio all’Italiana: «Ci sono orge degne di Tiberio, si scambiano le mogli… strip-tease! Amunìnni, picciotti». Vale ancora oggi: andiamo al cinema, ragazzi.
Il figlio: “Mi danno notizie sporadiche, ma non è grave”
Lando Buzzanca – ANSA/ANGELO CARCONI
L’attore Lando Buzzanca, 87 anni, ospite in una Rsa da circa un anno, è caduto nei giorni scorsi dalla sedia a rotelle ed è ricoverato al policlinico Gemelli a Roma per accertamenti, ma le sue condizioni non dovrebbero essere gravi, anche se è stato sottoposto a ben tre tac.
A confermare la notizia è stato il figlio, Massimiliano Buzzanca, ospite di “Pomeriggio 5” su Canale 5.
“È stato ricoverato in ospedale immediatamente“, ha detto, durante la puntata di ieri, il figlio di Buzzanca. “È scivolato dalla sedia a rotelle e ha battuto la fronte. Gli hanno fatto tre tac, è stato in osservazione. Non ci sono traumi o altro di invasivo, sembra. Mi danno notizie comunque sempre sporadiche. Dovrebbero averlo portato in geriatria, dovrebbe rimanerci anche nel week end. Era tranquillo e dormiva nelle ultime ore, quando ho avuto le ultime notizie“. Più in generale, il figlio ha aggiunto che la salute del padre negli ultimi tempi era leggermente migliorata: “Da un mese è più vispo e ha preso un po’ di peso, purtroppo questo incidente non ci voleva“. (ANSA).
La celebre attrice greca aveva 96 anni. Indimenticabili i suoi ruoli al cinema in ‘Zorba il Greco’ e in ‘Z – L’orgia del potere‘
Addio a Irene Papas, la star greca del cinema conosciuta in tutto il mondo. Aveva 96 anni. Per il cinema è conosciuta dal pubblico internazionale per le sue interpretazioni della combattente della resistenza Maria Pappadimosin I cannoni di Navarone del 1961; della vedova in Zorba il grecodel 1964; della moglie del martire politico in Z – L’orgia del potere accanto a Yves Montanddel 1968; e di Caterina d’Aragona in Anna dei mille giornicontinua a leggere
Charlbi Dean a Cannes (afp) – Charlbi Dean Kriek (Città del Capo, 5 febbraio 1990 – New York, 29 agosto 2022) è stata una modella e attrice sudafricana, nota per le interpretazioni nei film Spud (2010) e Spud 2 (2013), per la serie Black Lightning (2018) e per essere stata protagonista della pellicola vincitrice della Palma d’oroTriangle of Sadness (2022).
Il decesso è avvenuto a New York per un malore improvviso
La modella e attrice sudafricana Charlbi Dean è morta per un malore improvviso all’età di 32 anni. A darne notizia il sito Deadline spiegando che la star di Triangle of Sadnessè deceduta mentre si trovava a New York. Oltre a recitare nel film di Ruben Östlund, vincitore della Palma d’Oro a Cannes al fianco di Harris Dickinson eWoody Harrelson, Dean è apparsa in produzioni come Spud, Death Race 3: Inferno, Blood in the Water e Don’t sleep. continua a leggere su repubblica.it
Renato Pozzetto (Milano, 14 luglio 1940) è un attore, comico, cabarettista, cantante, sceneggiatore e regista italiano
Il popolare attore, 82 anni, è stato ricoverato in seguito a un leggero malore: le sue condizioni sono in miglioramento
Ferragosto in corsia per Renato Pozzetto, il popolarissimo attore – a luglio ha compiuto 82 anni – che vive tra Milano e Laveno. Pozzetto è stato infatti ricoverato all’ospedale di Circolo di Varese, nel reparto di medicina, in seguito a un malore che lo ha colpito venerdì scorso, 12 agosto.
L’attore in questi giorni è stato sottoposto dai medici ad alcuni esami che serviranno a chiarire le sue condizioni di salute che, fortunatamente, non sarebbero gravi e sonoconsiderate in miglioramento. Dovrebbe essere dimesso a breve. Pozzetto tra l’altro ha da poco subìto un lutto familiare, la scomparsa di Ettore, il più anziano dei suoi fratelli, avvenuta a fine luglio.
E’ morta Olivia Newton-John 73 anni, indimenticabile in Grease
Dame Olivia Newton-John (Cambridge, 26 settembre 1948 – Santa Ynez, 8 agosto 2022) è stata una cantante e attrice australiana di origine britannica.
(ANSA) L’attrice Olivia Newton-John è morta all’età di 73 anni.
Lo ha annunciato il marito in una nota sottolineando che l’artista è deceduta “serenamente nella suo ranch nel sud della California, circondata da familiari e amici“.
Era malata da tempo di cancro. Indimenticabile nel ruolo di Sandy in Grease a fianco di John Travolta. (ANSA).
Olivia Newton-John morta a 73 anni. Divenne una star planetaria con Travolta in ‘Grease’
L’attrice e cantante si è spenta “in pace nel suo ranch in California circondata dall’affetto di familiari e amici”, spiega un comunicato diffuso sui social. Star planetaria tra fine anni 70 e primi 80, era diventata testimone della lotta contro il cancro al seno, di cui nel 2017 aveva subito una prima recidiva. Il messaggio di John: “Tuo dal primo momento che ti ho visto e per sempre”
La cantante e attrice Olivia Newton-John è morta all’età di 73 anni. Divenne famosa presso il pubblico di tutto il mondo nel 1978, quando interpretò il ruolo di Sandy in Grease accanto a un John Travolta, Danny nel film, al massimo della popolarità dopo La febbre del sabato sera. L’annuncio della morte è arrivato attraverso un post apparso sul profilo instagram di Olivia Newton-John: “La signora si è spenta in pace questa mattina nel suo ranch nella California meridionale, circondata dalla famiglia e dagli amici“. Anche il marito dell’artista ha dato la notizia via social, con un comunicato pubblicato su Facebook: “Chiediamo a tutti di rispettare la privacy della famiglia in questo momento molto difficile“.
Mia carissima Olivia, hai reso tutte le nostre vite molto migliori. Il tuo impatto è stato incredibile. Ti amo tanto. Ci vedremo lungo la strada e saremo di nuovo tutti insieme. Tuo dal primo momento che ti ho visto e per sempre! Il tuo Danny, il tuo John!
John Travolta And Olivia Newton John – You’re The One That I Want
OLIVIA NEWTON JOHN & JOHN TRAVOLTA live SUMMER NIGHTS and cast Grease
L’interprete di diversi film, tra cui «Donnie Brasco» e «13 Minutes», si è schiantata contro una casa con la sua auto, che guidava a grande velocità e che poi ha preso fuoco
L’attrice americana Anne Heche, 53 anni, è rimasta ferita gravemente in un incidente. È finita fuori strada schiantandosi con la sua macchina contro una casa. L’auto e l’abitazione sono andate a fuoco. E’ successo nel quartiere di Mar Vista, a Los Angeles, California. Heche è stataestratta dalle lamiere dai vigili del fuoco e ricoverata in ospedale ma le sue condizioni sono definite gravi. La macchina guidata dall’attrice stava procedendo a forte velocità quando è finita fuori strada. Secondo la CNN, i vigili del fuoco di Los Angeles hanno impiegato più di un’ora per accedere al veicolo e soffocare le fiamme. continua a leggere
Raymundo Garduno Cruz – Juan Francisco Gonzalez Aguilar
Raymundo Garduno e Paco Mufote hanno perso la vita in un incidente. Tra i colleghi in molti vogliono aprire un’inchiesta per fare luce sulle condizioni di lavoro
Una tragedia. Si è concluso così il set di quella che doveva essere la nuova serie di Netflix, «The Chosen One», sospesa dopo la morte di due attori che hanno perso la vita a causa di un incidente stradale. Raymundo Garduno Cruz e Juan Francisco Gonzalez Aguilar (conosciuto come Paco Mufote), secondo quanto riportano i media locali, erano a bordo di un furgone che si è ribaltato in un’area deserta, dove era stato allestito il set. Oltre ai due attori sono rimaste ferite altre sei persone. Gli amici degli attori, secondo quanto riferisce «The Daily Best», hanno subito accusato la produzione della serie, tratta dal fumetto «American Jesus» di Mark Millar, sostenendo che i membri del cast si fossero già lamentati, in più occasioni, del trasporto e della logistica scadenti. continua a leggere
Jean-Louis Trintignant, Piolenc, 11 dicembre 1930 – Uzès, 17 giugno 2022) è stato un attore, regista e sceneggiatore francese.
Simbolo del cinema e del teatro francese e non solo ha avuto una carriera lunga oltre 70 anni. La sua vita privata è stata segnata dalla morte della figlia Marie, uccisa nel 2003 dal suo compagno, il cantante Bertrand Cantat. Il cordoglio del presidente francese Emmanuel Macron
Figura chiave del cinema e del teatro francese, Jean-Louis Trintignant è morto venerdì all’età di 91 anni, ha annunciato sua moglie Mariane Hoepfner Trintignant all’Afp tramite un comunicato stampa inviato dal suo agente. L’attore di E Dio… creò donna e Amore è morto “tranquillo, di vecchiaia, questa mattina, nella sua casa, nel Gard, circondato dai suoi cari“, ha detto la moglie.
“È stato un formidabile talento artistico” che ha “accompagnato un pò le nostre vite attraverso il cinema francese“, ha commentato il presidente della Francia,Emmanuel Macron.
Eclettico ed elegante, dotato di un fascino conturbante, Jean-Louis Trintignant è stato uno dei grandi divi del cinema francese, diventato famoso con il ruolo del timido innamorato della protagonista di Et Dieu créa la femme (1956 Piace a troppi il titolo italiano) di Roger Vadim, film che lanciò la seducenteBrigitte Bardot a livello internazionale.
Trintignant, con i suoi oltre 120 ruoli interpretati in carriera, è riuscito a passare con eguale intensità dal giovane riservato e ingenuo a fianco di Vittorio Gassman de Il sorpasso (1962) di Dino Risi, all’ambiguo professore di Il conformista (1970) di Bernardo Bertolucci, all’assassino cinico e glaciale di Flic story (1975) di Jacques Deray. Il grande successo arrivò nel 1996 con Un uomo, una donna di Claude Lelouch: un film che lo fece entrare nella storia del cinema internazionale. continua a leggere
Il corpo era disteso sul letto, senza segni di violenza. Nell’appartamento c’erano hashish e cocaina, disposta l’autopsia sul corpo del 55enne
Roberto Brunetti, alias Er Patata
L’attore romano Roberto Brunetti, conosciuto comeEr Patataè stato trovato morto nella sua abitazione a Roma. Ieri sera, intorno alle 22:30, la polizia di San Lorenzo di Roma ha trovato il 55enne cadavere, sdraiato supino sul letto, nella sua casa in via Arduino.
Le forze dell’ordine non hanno notatosegni di violenza sul corpo o di effrazione in casa. Nel corso del sopralluogo della polizia sone state però trovate quantità hashish e cocaina: da stabilire, dunque, se le sostanze stupefacenti abbiano contribuito al decesso. Indagini sono in corso da parte degli agenti del Salario mentre sul corpo dell’attore è stata disposta l’autopsia. Ad allertare forze dell’ordine e vigili del fuoco è statala compagnadi Brunetti.
Romano, deve la sua celebrità soprattutto alla partecipazione ad alcunecommedie di grande successo a fine anni novanta, come ‘Fuochi d’artificio‘ (1997) di Leonardo Pieraccioni e ‘Paparazzi‘ (1998) di Neri Parenti (dove si presentava col suo soprannome), ma ha anche preso parte a pellicole più impegnate come ‘Fatti della banda della Magliana‘ (2005) e ‘Romanzo criminale‘ (2005), entrambe del 2005 ed entrambe ispirate alle vicende della banda della Magliana. Dal 2012, anno in cui uscì nelle sale ‘Il rosso e il blu’, non è più apparso sul grande schermo.
Per 16 anni legato all’attrice Monica Scattini, (prematuramente scomprsa nel 2015 per una malattia) Brunetti aveva anche aperto una pescheria a Roma poi fallita. Nel 2019 aveva fatto un appello per tornare a lavorare sui set: Vivo con il reddito di cittadinanza, aiutatemi”, aveva rivelato. Nel suo passato recente era entrata la tossicodipendenza. Nel 2017 era stato arrestato per detenzione di stupefacenti.
Liliana De Curtis, attrice e scrittrice, doveva il suo nome a Liliana Castagnola, cui Totò era stato legato e che si era suicidata per lui
«Anche se mio padre non ha mai voluto che facessi l’attrice, penso che ora sarebbe contento di questo debutto». Con queste paroleLiliana de Curtis annunciava quasi trent’anni fa, in un’intervista al Corriere della Sera, il suo «battesimo» teatrale al Sannazzaro di Napoli. Oggi l’attrice e scrittrice, unica figlia del mitico Totò e della sua unica moglie Diana Rogliani, si è spenta a 89 anni . Già vedova di Sergio Anticoli, lascia i due figli Antonello ed Elena che dice: «Mia madre si è spenta serenamente nella sua casa romana, non ha sofferto», poi aggiunge il suo ricordo con parole poetiche: «Mamma, quando ti chiamo, ti vedo correre verso di me, mi prendi in braccio, mi guardi e mi abbracci forte forte al tuo petto… so che ci sei sempre con me, il calore del tuo corpo mi accompagnerà a vita…».
Era nata a Roma il 10 maggio 1933 e il suo nome era dovuto al ricordo che il padre, Antonio de Curtis, nutriva nei riguardi della nota soubrette Liliana Castagnola, cui era stato legato sentimentalmente prima di sposare Diana, e che si era suicidata per lui. A causa di un padre artisticamente ingombrante, solo all’età di 60 anni aveva deciso di salire sul palco e provare l’emozione della recitazione, con lo spettacolo «Pardon Monsieur Totò», liberamente tratto dal libro autobiografico «Siamo uomini o caporali?», scritto dallo stesso Totò. «Non dico che mi piacerebbe essere all’altezza di papà – affermava Liliana – ma spero perlomeno di sfoderare soltanto un poco di quella “verve” che lo caratterizzava». continua a leggere
Tra i protagonisti della stagione dello sperimentalismo e della militanza del cinema italiano degli anni Settanta.
L‘attore Lino Capolicchio posa per i fotografi durante il photocall per la presentazione del film “Il signor diavolo” di Pupi Avati, Roma, 22 luglio 2019. ANSA/CLAUDIO PERI
Lino Capolicchio (Merano, 21 agosto1943 – Roma, 3 maggio2022) è stato un attore, sceneggiatore e regista italiano.
E’ morto ieri sera a Roma l’attore, sceneggiatore e regista Lino Capolicchio.
Aveva 78 anni.
Nato a Merano e cresciuto a Torino si era trasferito poi a Roma, dove ha frequentato l’Accademia nazionale d’Arte drammatica ‘Silvio D’Amico’. È stato uno dei protagonisti della stagione dello sperimentalismo e della militanza del cinema italiano degli anni Settanta. Gli esordi professionali si compiono presso il Piccolo Teatro di Milano nella compagnia di Giorgio Strehler. Tra i suoi film più importanti ‘Metti, una sera a cena’ di Giuseppe Patroni Griffi, ‘Il giovane normale’ di Dino Risi e il film premio Oscar di Vittorio De Sica ‘Il giardino dei Finzi Contini’, con il quale vince il David di Donatello. Con Pupi Avati lavora poi come protagonista in ‘La casa delle finestre che ridono’.
Catherine Spaak (Boulogne-Billancourt, 3 aprile 1945 – Roma, 17 aprile 2022) è stata un’attrice, cantante, conduttrice televisiva e ballerina belga naturalizzata italiana.
Catherine Spaak, attrice e conduttrice, è morta oggi a 77 anni dopo una lunga malattia. Era nata in Belgio ma aveva conosciuto la fama in Italia a partire dagli anni ‘60 con film come «La voglia matta» e «Il sorpasso». In tv era stata conduttrice di «Harem»
È morta Catherine Spaak: aveva 77 anni ed era da tempo malata. «L’attrice di tanti meravigliosi film, la brillante conduttrice, la scrittrice, soprattutto la donna che ha vissuto sino all’ultimo con eleganza e carattere, ci ha lasciato stasera a Roma. Ci mancherà tantissimo», ha scritto la famiglia in una nota, indicando come i funerali si svolgeranno«in forma strettamente privata». Nata in Belgio, aveva conosciuto la fama in Italia: aveva debuttato a soli 15 anni, nel 1960, nel film «Dolci inganni» di Alberto Lattuada. La fama era arrivata due anni dopo con «La voglia matta» e subito dopo con «Il sorpasso» di Dino Risi. In televisione aveva condotto per anni la popolare trasmissione sulla rai «Harem». Era stata sposata quattro volte, due anni fa era stata colpita da una emorragia cerebrale. Qui il ricordo di Maurizio Porro.
La prima vera Lolita, la prima vera ninfetta italiana, la prima scapigliata degli anni 60 fu Catherine Spaak, parola di Alberto Lattuada e dei suoi «Dolci inganni», preso di mira dalla incattivita censura del 1960. L’attrice è mancata a 77 annidopo una vita tumultuosa sentimentalmente (4 mariti, 2 figli), avventurosa professionalmente, essendo attrice, cantante, conduttrice tv, ballerina, giornalista.
Nata in Belgio, a Boulogne Billancourt, il 3 aprile 1945, figlia del famoso sceneggiatore Charles Spaak e di Claudie Clèves, attrice come la sorella Agnes, nipote di un primo ministro, Catherine fu la vera diva ma anche la pecora nera di una famiglia borghese di cui aveva minato le certezze trasferendosi con tutte le sue irrequietezze in Italia.
Il primo a notarla, solo 14enne, fu Jacques Becker che la fa debuttare nel carcerario «Il buco» ma sarà Lattuada che la incasella nella parte dell’adolescente spregiudicata e tormentata dalla prima esperienza sessuale in quel film, tutto a ritmo di jazz freddo, che scoppia come una bomba all’interno della società italiana in divenire, con Marquand e Sorel.
L’immagine della ragazzina senza timori, desiderosa di provare tutto e subito, viene replicata in diverse versioni, due basilari: nella «Noia» di Damiano Damiani del ’63, dal romanzo cult di Moravia, in cui è una modella che ossessiona il pittore Horst Buccholz fino al culmine della famosa scena in cui lui la copre nuda con banconote da diecimila; nella «Voglia matta», storica commedia generazionale di Luciano Salce del ’62. Qui in gruppo con Gianni Garko, Jimmy Fontana, Fabrizio Capucci (che sul set conosce e poi sposerà) manda in tilt i sogni erotici piccoli piccoli di un Ugo Tognazziirretito in una festa di giovani sul finir dell’estate in una villa in riva al mare dove si balla allacciati «Sassi» di Gino Paoli. È un gran successo, toccata e fuga dal romantico al patetico, con un magistrale Tognazzi e una Spaak al culmine della sua adolescente bellezza un po’ androgina, fuori dai canoni delle maggiorate: tutti a prendere in giro il povero Ugo che diventa lo zimbello di un gruppo di giovani disincantati. continua a leggere
Catherine Spaak: donna e attrice simbolo di eleganza e charme – Oggi è un altro giorno 27/04/2021
Catherine Spaak e Johnny Dorelli – Non mi innamoro più