Deluse le attese in campionato e Copa Libertadores il tecnico è stato sollevato dall’incarico
Davide Ancelotti
Il club del Rio de Janiero è arrivato infatti al sesto posto, a ben 16 punti dai campioni del Flamengo, ed è stato eliminato dalla Liga de Quito dell’Ecuador agli ottavi di finale dell’ultima Copa Libertadores. In un comunicato ufficiale il Botafogo ha spiegato che la decisione è stata presa dopo una serie di riunioni nella giornata di mercoledì e non ha ancora annunciato un sostituto.
Lingua originale: portoghese. Traduzione di Google COMUNICATO UFFICIALE Davide Ancelotti non è più l’allenatore del Botafogo. Il Botafogo annuncia che Davide Ancelotti non è più l’allenatore della prima squadra. Anche il preparatore atletico Luca Guerra e gli assistenti Luis Tevenet e Andrew Mangan se ne vanno. La decisione è stata presa dopo gli incontri di questo mercoledì (17). Il Club ringrazia Ancelotti per la professionalità e l’impegno dimostrati durante il suo periodo alla guida della squadra e come membro della famiglia Botafogo. Il Botafogo gli augura il meglio per il futuro. Il nuovo staff tecnico sarà annunciato a breve.
NOTA OFICIAL
Davide Ancelotti não é mais o técnico do Botafogo.
O Botafogo informa que Davide Ancelotti não é mais o técnico da equipe principal. O preparador físico Luca Guerra e os auxiliares Luis Tevenet e Andrew Mangan também estão de saída. A decisão foi tomada após… pic.twitter.com/odSXlMXdSc
Ancelotti è entrato a far parte del club dopo che il proprietario della squadra, John Textor, ha licenziato Renato Paiva per l’eliminazione della squadra agli ottavi di finale del Mondiale per club, lo scorso luglio.
Il tecnico italiano vanta oltre dieci anni di esperienza accanto al padre, con ruoli in club come Bayern Monaco, Napoli, Everton e Real Madrid, ed è attualmente anche membro dello staff della Nazionale brasiliana.
La decisione della dirigenza dopo la sconfitta in casa contro il Sassuolo
Ivan Juric – Raffaele Palladino
L’Atalanta ha esonerato Ivan Juric. In queste ore l’allenatore si è confrontato a Zingonia con la dirigenza sulla situazione della squadra, dopo le due sconfitte consecutive in campionato, l’ultima ieri in casa contro il Sassuolo. Al termine dell’incontro è arrivato il comunicato ufficiale del club: “Atalanta BC comunica che Ivan Jurić è stato sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra assieme ai suoi più stretti collaboratori, vale a dire Matteo Paro, Miguel Veloso, Paolo Barbero, Stjepan Ostojic e Michele Orecchio. Atalanta BC ringrazia Ivan Juric e il suo staff per l’impegno profuso, augurando loro il meglio per il futuro“. Proprio un anno fa – il 10 novembre 2024 – Ivan Juric era stato esonerato dalla Roma, che erA 12ª in campionato con 5 sconfitte.
L’allenatore croato lascia i nerazzurri al 13° posto in classifica con 13 punti con 2 vittorie, 7 pareggi e due sconfitte. A sostituirlo dovrebbe essere Raffaele Palladino.
Atalanta, Juric a un passo dall’esonero: Palladino in pole per sostituirlo
Lo 0-3 col Sassuolo potrebbe essere l’ultimo atto del croato sulla panchina nerazzurra. Palladino è in cima alla lista dei possibili sostituti
Ivan Juric
Ora Ivan Juric è (di nuovo) a fortissimo rischio, appeso a un filo. Molto sottile. Il giudizio sul suo futuro, dopo il summit societario di ieri fino a tarda sera, è sospeso solo per un’ultima notte di riflessione, ma l’esonero è l’epilogo più vicino. Candidato alla successione quasi unico: Palladino. Con meno chance Thiago Motta e Mancini. Probabilmente già oggi, sarà ufficiale una decisione resa quasi inevitabile dallo 0-3 con il Sassuolo: ritenuto, soprattutto nei modi, inaccettabile, come la classifica odierna. Dal club, guidato da una rabbia pari allo sconcerto. Ma – fattore non trascurabile – anche dai tifosi, che a fine gara hanno invitato la squadra a tirare fuori gli attributi e hanno anche fischiato: tutti, come a Bergamo succede raramente, ma soprattutto Juric.
Chi al suo posto? – Il favorito è sempre Raffaele Palladino, già tra i candidati in estate per la successione a Gasperini. Piace anche il profilo di Thiago Motta, ancora sotto contratto con la Juve, mentre sembra decisamente più complicata la pista che porta a Roberto Mancini, presente al Velodrome per la sfida di Champions tra l’Atalanta e il Marsiglia.
Senza accordo per il rinnovo, dopo un giorno di trattative il club viola ha esonerato il tecnico. Al posto del tecnico ad interim, la Primavera a Capparella
I saluti di pioli – Stefano Pioli ha già lasciato il Viola Park dopo aver salutato tutti all’interno del centro sportivo. E via via se ne stanno andando i componenti dello staff che erano legati al tecnico. Rimangono coloro che erano già alla Fiorentina fra cui i preparatori dei portieri Dall’Omo e Bianchi (già nello staff di Palladino lo scorso anno), due preparatori e il mach analist che sono dipendenti diretti del club. Da capire poi se saranno nello staff del nuovo allenatore. La Primavera intanto è affidata a Capparella che era all’Under 18
Chi è Galloppa – Daniele Galloppa, romano classe 1985, è l’attuale allenatore della formazione Primavera ed è arrivato alla Fiorentina nel 2020 dove ha allenato giovanissimi e allievi prima di passare alla Primavera con cui ha vinto la Coppa Italia due anni fa e la finale scudetto con l’Inter la passata stagione. Da giocatore ha giocato principalmente nel Parma.
Il sostituto – Nel comunicato la società sperava di inserire anche il nome del sostituto ma ancora l’accordo definitivo non è stato trovato, anche se Roberto D’Aversa rimane in pole per prendere la panchina viola. Potrebbe però volerci perfino qualche giorno e ulteriori riflessioni. In corsa può rimanere Paolo Vanoli con cui la Fiorentina aveva avuto dei contatti e che resta in corsa anche per la panchina del Genoa. Intanto la squadra va ad interim a Daniele Galloppa che dirigerà la seduta di oggi pomeriggio e ad ora dovrebbe partire anche per Mainz in vista della Conference League di giovedì.
Il comunicato – Ecco il comunicato del club: “ACF Fiorentina comunica che Stefano Pioli è stato sollevato, in data odierna, dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. La Società desidera ringraziare il tecnico e il suo staff per la professionalità dimostrata nel corso del loro lavoro. La guida tecnica della Prima Squadra è stata, temporaneamente, affidata, a partire dall’allenamento di questo pomeriggio, a Mister Daniele Galloppa“.
L’annuncio a Pioli – È stato comunicato l’esonero a Stefano Pioli che quindi non sarà più l’allenatore della Fiorentina. La sua posizione era già chiara da tempo ma ora c’è la certezza dell’esonero dopo che non è stata trovato un accordo per la risoluzione. Pioli non ha mai avuto intenzione di dimettersi e aspettava solo la decisione della società che ora è arrivata con l’avallo di Rocco Commisso dagli Stati Uniti.
Avvio choc – La Fiorentina è reduce da un avvio di campionato tremendo, ultima in classifica con appena 4 punti dopo 10 giornate.Nessuna vittoria, già 6 sconfitte: 7 gol segnati e 16 subiti. Prima del ko interno col Lecce, erano arrivate le dimissioni del ds Pradè. Ora l’esonero di Pioli
L’inizio di stagione deludente e le non vittorie in Serie A hanno portato all’addio di Pradè alla Fiorentina: si separano le strade tra il diesse e il club viola, di comune accordo.
La Fiorentina ha annunciato con una nota ufficiale l’addio al direttore sportivo Daniele Pradè (Screen YouTube)
Uno scossone che era nell’aria: dopo nove giornate di campionato si è conclusa l’avventura in maglia viola per il responsabile dell’area tecnica, Daniele Pradè, tra i principali colpevoli dell’inizio di stagione da dimenticare della Fiorentina di Stefano Pioli. L’addio si è consumato dopo la sconfitta contro l’Inter e, alla vigilia, della delicata sfida contro il Lecce, in programma al Franchi domani alle ore 15:00.
Il comunicato della Fiorentina sull’addio di Pradè – Di seguito la nota ufficiale del club del Presidente Commisso: “ACF Fiorentina comunica, di comune accordo, di aver interrotto in data odierna il rapporto professionale con il Direttore Sportivo Daniele Pradè. La Società, a partire dal Presidente Rocco Commisso e sua moglie Catherine con il Direttore Generale Alessandro Ferrari, ringraziano sentitamente il Direttore per gli anni trascorsi insieme con passione e professionalità”.
“A Daniele – le parole del Presidente e sua moglie Catherine – auguriamo, con grande stima e affetto, tutto il meglio per il suo futuro”: si conclude così il comunicato diramato dai gigliati nei confronti dell’ormai ex dirigente viola.
ACF Fiorentina comunica, di comune accordo, di aver interrotto in data odierna il rapporto professionale con il Direttore Sportivo Daniele Pradè.
I risultati negativi della Fiorentina – Le principali colpe sono sicuramente quelle di un mercato non all’altezza ma soprattutto di un inizio di stagione horror con i viola che non sono ancora riusciti a vincere in Serie A collezionando quattro pareggi e cinque sconfitte. Discorso diverso in Conference League con due successi in altrettante gare disputate in campo europeo.
Una notizia apprezzata dai tanti tifosi della Fiorentina che hanno invaso di commenti i profili ufficiali del club viola sperando anche in un altro comunicato: dopo Pradè, toccherà a Pioli? L’ex Milan e Al-Nassr si gioca le sue chance contro la squadra allenata da Di Francesco e, in caso di mancati tre punti le possibilità di una separazione sono piuttosto alte…
Mimmo, tecnico dell’Under 17, nominato ad interim: dirigerà l’allenamento di oggi e sarà in panchina col Sassuolo lunedì
Dietrofront. Criscito è il nuovo allenatore del Genoa: dopo una lunga riflessione stamane Patrick Vieira ha deciso di fare un passo indietro, rinunciando alla possibilità di essere in panchina anche lunedì sera a Reggio Emilia. Mimmo Criscito, storica bandiera del club, in questa stagione era alla guida dell’Under 17 rossoblù. La società lo aveva già allertato ieri mattina, ma poi l’ipotesi di affidargli la guida della prima squadra era rientrata. Stamane, invece, l’ennesimo colpo di scena di una vicenda senza fine. Criscito dirigerà l’allenamento e domani dopo la rifinitura partirà per Reggio Emilia con la squadra. Annullato, ovviamente, l’incontro pomeridiano che Vieira aveva programmato con la stampa in vista del Sassuolo.
La sconfitta con la Lazio all’Olimpico è stata fatale per l’allenatore bianconero
Igor Tudor – (Ipa)
La sconfitta con la Lazio all’Olimpico è stata fatale per l’allenatore della Juventus Igor Tudor. Oggi, lunedì 27 ottobre, la società bianconera ha deciso di esonerare il tecnico croato, ufficializzando la decisione con una nota sul proprio sito. La Juventus FC ha infatti annunciato ufficialmente di “aver sollevato in data odierna Igor Tudor dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile e con lui il suo staff composto da Ivan Javorcic, Tomislav Rogic e Riccardo Ragnacci”.
La Società comunica inoltre di aver “affidato momentaneamente la guida della Prima Squadra Maschile a Massimiliano Brambilla che mercoledì sera siederà sulla panchina in occasione del match Juventus-Udinese“, spiega il club bianconero in una nota. “Il Club ringrazia Igor Tudor e tutto il suo staff per la professionalità e la dedizione dimostrate in questi mesi e augura loro il meglio per il futuro professionale“.
La Juventus ufficializza l'esonero di Tudor. Brambilla sostituto ad interim. A pesare è stata anche la crisi di risultati in campionato e in Champions League. SHORT VIDEO. #ANSApic.twitter.com/QMvehDUW65
Juventus Football Club comunica di aver sollevato in data odierna Igor Tudor dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile e con lui il suo staff composto da Ivan Javorcic, Tomislav Rogic e Riccardo Ragnacci.
La Società comunica inoltre di aver affidato momentaneamente la guida della Prima Squadra Maschile a Massimo Brambilla che mercoledì sera siederà sulla panchina in occasione del match Juventus-Udinese.
Il Club ringrazia Igor Tudor e tutto il suo staff per la professionalità e la dedizione dimostrate in questi mesi e augura loro il meglio per il futuro professionale.
Dopo la sconfitta con il Qarabag il presidente delle aquile esonera l’allenatore e sta chiudendo con lo “Special One”, che qui aveva allenato nel 2000 ed era stato licenziato dal Fenerbahçe proprio dopo l’uscita ai preliminari col Benfica
José Mourinho
Ritorno alle origini: José Mourinho ha firmato e guiderà il Benfica dopo l’esonero di Bruno Lage. La sconfitta (2-3) contro gli azeri del Qarabag è costata il posto all’allenatore e Rui Costa, presidente del club, ha chiamato il tecnico portoghese, che aveva cominciato la sua carriera al Benfica, 25 anni fa, all’esordio da capo allenatore prima dell’esperienza con il Porto che ha cambiato dimensione alla sua carriera.
le dichiarazioni – “Volevo annunciare che abbiamo raggiunto un accordo con Bruno Lage per le sue dimissioni dalla carica di allenatore del Benfica – ha dichiarato ieri sera Rui Costa -. Per quanto riguarda il prossimo allenatore, contiamo di averlo in panchina entro sabato a Vila das Aves“. Senza sbilanciarsi: “L’allenatore che arriverà dovrà essere vincente e avere la capacità di portare la squadra al livello richiesto. Non parliamo di nomi. Il Benfica è attualmente senza allenatore. Il colloquio con Lage è avvenuto solo dopo la partita. Oggi non è stato nominato nessun allenatore, né se ne è parlato per il futuro, ma ovviamente ci stiamo preparando“. E sembra tutto pronto per il ritorno di Mou.
Il ko contro il Benfica nei preliminari costa carissimo allo Special One
José Mourinho
José Mourinho non è più l’allenatore del Fenerbahce. Dopo l’eliminazione ai preliminari di Champions League (ko contro il Benfica che lo Special One ha sintetizzato dicendo solo che “ha vinto la squadra più forte“) ecco la decisione a sorpresa del club turco. L’esperienza del portoghese in Super Lig termina dunque così, dopo un anno e 62 partite. Questo il comunicato con cui il Fenerbahce ha ufficializzato l’esonero: “Ci siamo separati da José Mourinho, allenatore della nostra squadra dalla stagione 2024-2025. Lo ringraziamo per l’impegno profuso per la nostra squadra e gli auguriamo successo nella sua futura carriera“. Alle 17 è stato convocato d’urgenza il consiglio di amministrazione durante il quale saranno valutati i profili dei possibili sostituti di Mourinho. Secondo la stampa turca, lo Special One dovrebbe ricevere una buonuscita di circa 15 milioni.
Traduzione di Google: Ci siamo separati da José Mourinho, allenatore della nostra squadra di calcio professionistica A dalla stagione 2024-2025. Lo ringraziamo per l’impegno profuso per la nostra squadra e gli auguriamo successo nella sua futura carriera. Fenerbahce Sports Club
KAMUOYUNUN BİLGİSİNE
Profesyonel Futbol A Takımımızın 2024-2025 sezonundan itibaren teknik direktörlük görevini yürüten Jose Mourinho ile yollarımız ayrılmıştır. Kendisine bugüne kadar takımımız için verdiği emekler için teşekkür eder, gelecek kariyerinde başarılar dileriz.… pic.twitter.com/7MpkzNhEN4
NIENTE CHAMPIONS NE’ TROFEI – Mourinho era arrivato al Fenerbahce il 1 luglio dell’anno scorso, dopo sei mesi di pausa al termine dell’avventura precedente sulla panchina della Roma. Chiusa la passata stagione con un secondo posto in campionato, in Turchia Mou non ha inciso come ci si aspettava – nessun titolo in quasi 14 mesi – e la mancata qualificazione alla prossima Champions è stata fatale per il portoghese. È dalla stagione 2019/2020 che lo Special One non si vede nella massima competizione continentale; era sulla panchina del Tottenham e in quell’anno uscì agli ottavi di finale. L’anno scorso col Fenerbahce è arrivato fino agli ottavi di Europa League (vinta nel 16/17 con lo United), mentre l‘ultimo trofeo europeo vinto è la Conference (l’unico alzato dal 2017), alla sua prima edizione, nella notte di Tirana che ha riportato a Roma un titolo internazionale. Grande festa, estasi giallorossa, ma anche lì è finita con un esonero.
UNA STAGIONE TRAVAGLIATA IN TURCHIA – “Ha fatto una valanga di danni al calcio turco“. Lo scorso aprile il Galatasaray si scagliò così contro Mourinho dopo un derby di Coppa finito con la sconfitta del Fenerbahce, una montagna di polemiche e soprattuttoil portoghese che afferra per il naso l’allenatore avversario Okan Buruk.
“Invece di scusarsi, una presa in giro all’intelligenza della comunità calcistica turca“, l’ulteriore affondo. I derby con il Gala, Mou non li ha mai vissuti con serenità, anzi. Poche settimane prima – era fine febbraio – il portoghese era stato squalificato per quattro turni per frasi razziste rivolte alla panchina avversaria e insulti al quarto uomo. I primi “saltavano come delle scimmie“, il secondo era stato invitato a valutare come stesse dirigendo la gara l’arbitro. Da lì, un altro uragano di polemiche e parole grosse che poi il portoghese ha destinato a tutta la classe arbitrale turca. Ma la guerra non finì lì… Seguì una “causa per danni morali pari a 1 milione 907 mila lire turche(al cambio circa 50.000 euro, ndr.) contro il Galatasaray” perché – disse la difesa di Mou e del Fener – quelle frasi del portoghese vennero estrapolate dal contesto e lui non voleva altro che sottolineare un’eccessiva reazione dello staff avversario. Ma alla fine quelle frasi “disumane e immorali” José le ha pagate con una stangata. Sempre senza mezze misure.
Due giorni dopo la disfatta di Oslo, Luciano Spalletti è tornato a parlare in conferenza stampa. Il commissario tecnico dell’Italia ha presentato la sfida di domani contro la Moldavia, andando a definire il proprio futuro da CT.
FUTURO – “Ieri sera sono stato un bel po’ col presidente e mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico di CT della Nazionale. Mi è dispiaciuto, poi visto il rapporto che abbiamo io non avevo nessuna intenzione di mollare. Io soprattutto quando le cose non vanno bene preferisco restare al mio posto, continuare a fare il mio lavoro. Però poi esonero è e devo prenderne atto. Con Gravina ho un buonissimo rapporto e ne devo prendere atto. Qualche risultato negativo è venuto fuori ed è giusto cercare il meglio tutti insieme. Farò la risoluzione del contratto, domani sera sarò in panchina e riscuoterò fino a domani sera. Da dopodomani non riscuoterò più. Visto che i risultati sono questi devo assumermi le responsabilità che ho, ho ricevuto dalla Federazione tutto il sostegno possibile. Anche se io avrei continuato devo accettarlo. Vincere e convincere domani sera sarà sicuramente importante per aprire il ciclo a chi verrà dopo di me. Io amo questa maglia, i calciatori che ho allenato, e domani sera chiederò loro di dimostrare tutto ciò che hanno. Non sono riuscito a farli essere il meglio di quelli che sono, ho visto tanti calciatori sottotono per quelle che sono le loro possibilità“. COS’HA FATTO PIU’ MALE? – “Non aver raggiunto il livello di gioco che volevo raggiungere. Sono dispiaciuto di me stesso, accettando lo sapevo che ci sarebbero stati momenti un po’ difficili da attraversare, da entrare nelle situazioni. Invece poi non ci sono riuscito, anche la partita di venerdì… Siete stati anche gentili nel commentarla, forse meritavo anche di peggio. Ho visto comprensione nei miei confronti, disponibilità e comprensione. Sono deluso di ciò che sono i risultati che ho fatto. Ho creato dei problemi al movimento coi miei risultati, io ero convinto di poter fare diversamente ma non ci sono riuscito. Sono deluso di me stesso“. COSA CAMBIEREBBE? – “Io ero convinto di poter arrivare al Mondiale… E ne resto convinto, questa Nazionale può arrivarci. Non mi crolla il mondo addosso quando si perdono certe partite, ci sono dei paletti. Però i giocatori sono sottolivello e di molto perché questi sono giocatori forti. Rimuginare sul passato è altro tempo perso, si guarda avanti sempre. Sul passato non ci si può mettere mano“.
NON C’E’ STATO FEELING CON QUALCHE GIOCATORE? – “Dimmi nome e cognome e con chi non ho trovato feeling… Io penso di averlo trovato con tutti. Credo ci sia da lavorare su questa appartenenza e sulla gioia, su quanto sia meraviglioso essere in Nazionale. All’inizio due-tre discorsi sul nostro modo di pensare li ho fatti, forse per quello che è il mio carattere ho lisciato un po’ troppo. Sono andato sempre verso gli abbracci, il fatto di comprendere tante cose. Sono stato meno ossessivo dopo l’Europeo, più amico. Io non voglio chiudere con la figura che s’è fatta l’altra sera. Dai ragazzi mi aspetto una grande prova, secondo me sono gli uomini giusti per portare in fondo questa questione. Questa regola che deve esserci per andare al Mondiale, anche se delle complicazioni ci sono perché ormai ci è successo troppe volte di crederci superiori agli altri e poi non riuscire ad andare al Mondiale. Devono dimostrare di continuare a essere gli uomini giusti, se questi calciatori verranno chiamati anche dal prossimo CT allora vuol dire che ho scelto i giocatori giusto. Poi magari ho sbagliato ad allenare“. PARLARE CON GRAVINA DI SCELTE – “Che volevo continuare ad andare avanti con questo gruppo. Poi siamo arrivati col fiato lungo, col logorio. Non ci siamo arrivati benissimo per quello che è successo. Anche i ragazzi che ho chiamato dopo gli infortuni sono ragazzi che si sono mostrati nella condizione di poter essere in questo gruppo“.
LE SCELTE PER DOMANI E ORSOLINI – “Orsolini può fare l’ala destra. Non stravolgerò troppo il discorso, l’ho già detto ai ragazzi. Poi ci sono uomini e determinate caratteristiche in base anche alla partita. Lucca e Retegui possono giocare anche insieme, se riesci a tenerli nell’area di rigore possono giocare anche insieme. Ma bisogna sempre partire dal presupposto che le partite vanno giocate, non con la pettinatura, con la non conoscenza degli avversari, con tutte le segate… Anche la Moldova ha 3-4 giocatori di livello internazionale, noi dobbiamo essere bravi a fare noi stessi. L’altra sera non siamo riusciti a fare una giocata, un recupero per sbrogliare una situazione. Se individualmente si fa tutti al di sotto delle nostre possibilità tutto diventa più difficile. Giocare contro la Moldavia è possibile, ma dobbiamo incanalarla noi col nostro atteggiamento.Dobbiamo assolutamente assolvere il nostro compito, anche se sarà la mia ultima gara“. ATTEGGIAMENTO DEI CLUB IN QUESTI DUE ANNI – “Ho sempre avuto il massimo della disponibilità e della comprensione. Non ricordo di aver avuto problemi particolari. Da un punto di vista mio essendo sempre stato uno del club ho pensato di non fargli troppo male. Questa precauzione, il fatto di mandare via tutti al minimo dubbio, era proprio per incentivare questa collaborazione. Per non mettersi nella condizione di disturbare le convocazioni e la rosa di una squadra. Se uno ha un problemino viene, si guarda… Poi se ce lo dice il medico ci si fida del medico anche senza guardarlo. Poi se qualcuno lo usa come escamotage, dal punto di vista mio sarebbe meglio non venisse più. Poi per il resto ci si fida e si creano rapporti sulla fiducia che sono fondamentali“. TI SEI SENTITO TRADITO? – “Perché? Gravina, Massimiliano, Marco…” Poi Spalletti si ferma e lascia la sala stampa, mentre stava riflettendo sulla domanda. Visibilmente commosso, si è improvvisamente alzato lasciando la conferenza.
La contestazione annunciata dalla tifoseria organizzata del Milan davanti alla sede di Via Aldo Rossi ha preso ufficialmente il via. Sul piazzale davanti a Casa Milan sono arrivati la Curva Sud e un nutrito gruppo di altri tifosi per un totale di oltre 5000 persone presentiper contestare la stagione che ha visto la squadra rossonera chiudere in campionato fuori da tutte le competizioni europee. Inevitabile la scelta dei “colpevoli” da parte della tifoseria che punta il dito contro proprietà (citati sia Elliot che RedBird), società e dirigenza, nessuno escluso.
“PALUDE DI MEDIOCRITÀ” – Prima dell’inizio della contestazione è stata diffusa una comunicazione della Curva Sud che ha trasmesso il suo messaggio contro proprietà, dirigenza e calciatori. Questo il testo del messaggio: “Era difficile fare peggio di così eppure ci siete riusciti: siete riusciti a spingere il Milan in una palude di mediocrità e provincialismo, a togliere la voglia di sognare a una tifoseria che NON ha eguali nel mondo. Niente male, vero?”
DOPPIO STRISCIONE CONTRO PROPRIETÀ E DIRIGENZA – Davanti alla folla, sul piazzale, sono stati esposti due striscioni entrambi indirizzati contro la proprietà e la dirigenza. Il primo fa i nomi: “Singer, Cardinale, Furlani, Scaroni, Ibra, Moncada: andate tutti via, liberate il Milan da questa agonia”. Il secondo invece punta il dito sulla gestione sportiva della prima e della seconda squadra: “Che sia prima squadra o Milan futuro, con voi al comando é fallimento sicuro”.
CORI PER MALDINI – Il primo coro intonato sul piazzale di via Aldo Rossi dagli oltre 5000 tifosi presenti non è però per nessuno dei protagonisti oggi in società, bensì per qualcuno che nel Milan non è più da qualche anno, dall’arrivo sostanzialmente di Red Bird: l’ex bandiera, capitano e anche direttore tecnico fino allo scudetto vinto con Pioli, Paolo Maldini: “Paolo Maldini, Paolo olè“
CORI CONTRO FURLANI, CARDINALE E SCARONI – Diversi i cori che sono stati intonati dai tifosi presenti. Inevitabile quello ormai diventato “classico” contro Cardinale: “Devi vendere, vattene“. Più diretti e personali quelli per l’amministratore delegato Giorgio Furlani e per il presidente Paolo Scaroni: “Uomo di m***“.
IL MESSAGGIO DELLA CURVA – Questo il messaggio della tifoseria organizzata per tutti i presenti: “Occorre rifondare seriamente. La vostra scelta più saggia sarebbe quella di vendere e farvi da parte, ma sappiamo bene che non sono operazioni che si chiudono e dall’oggi al domani. L’opzione più rapida é quella di lasciare il vostro posto al più presto a gente del mestiere, magari anche milanista. Siete riusciti a trasformare uno degli stadi più belli d’Europa in uno silenzioso, trovando clienti e turisti da spennare. Avete ucciso la passione di milione dei tifosi, avete annientato il milanismo per il fatturato”
Il triste addio di Conceiçao: l’ultima a San Siro in silenzio e senza panchina
Niente conferenza per il tecnico portoghese, già sicuro di lasciare Milano, alla vigilia del Monza. Squalificato, lascerà spazio al vice Joao Costa
Sergio Conceiçao
Sergio Conceiçao non s’immaginava così l’ultima partita della stagione. Quando sbarcò sul pianeta Milan il 30 dicembre, la speranza era di rimanerci almeno quanto previsto dal suo contratto, cioè fino al 30 giugno 2026. Invece, quella di domani a San Siro contro il Monza sarà la sua ultima gara in rossonero. Anzi, tecnicamente neppure: il portoghese è squalificato dopo il rosso rimediato a Roma domenica sera e sarà sostituito dal suo vice, Joao Costa. Un addio senza panchina, dunque. E con ogni probabilità in silenzio. Niente conferenza stampa della vigilia oggi e difficile credere pure che Conceiçao si presenti ai microfoni nel dopogara.
Fallimento conceiçao – Quelle rilasciate dopo il ko contro i giallorossi rischiano così di essere le ultime dichiarazioni di Conceiçao da tecnico del Milan. “Ho fatto riflessioni fin dal primo giorno – disse il portoghese in conferenza stampa, nella pancia dell’Olimpico -. Ho guardato i numeri da quando sono arrivato, fin dalla prima partita. E prima di questa sconfitta siamo stati nel quartetto di squadre che vuol dire Champions League con Roma, Napoli e Inter. È stata una buona stagione? Ovviamente no. E quella di oggi (con la Roma ndr) è una partita che rappresenta in pieno ciò che ho vissuto in questi cinque mesi: tanti episodi negativi, piccoli e grandi“. Il Milan allenato da Sergio ha collezionato 33 punti in 19 giornate. Quanti l’Atalanta nello stesso lasso di tempo, ma meno di Roma (46), Inter (38), Napoli (38) e Juventus (35). Conceiçao cerca di difendere il proprio operato, nonostante sia impossibile anche per lui sottrarsi a un bilancio naturalmente in negativo. “Un anno così per una squadra storica come il Milan non va bene, poi ognuno deve valutare il proprio lavoro e io sono sempre esigente con me stesso. Anche la società valuterà quello che è stato fatto“. E sulle considerazioni del club, non ci saranno sorprese: la vittoria della Coppa Italia era l’ultima ancora di salvezza per Conceiçao, il cui destino è segnato quindi dalle 23 del 14 maggio, quando il Bologna ha alzato il trofeo e i rossoneri hanno ritirato la medaglia d’argento. La mazzata finale è arrivata poi qualche giorno dopo con il ko contro la Roma – sempre all’Olimpico, lo stadio che fu casa di Sergio da calciatore alla Lazio – che ha sancito l’esclusione dall’Europa del Milan nel 2025-26.
il ricordo del sigaro – Conceiçao nelle scorse settimane ha più volte anticipato che un giorno racconterà la sua versione sui difficili mesi al Milan. Chissà se lo farà in modo dettagliato più avanti. Per ora, restano solamente i freddi numeri, che magari non dicono tutto, ma fotografano la realtà. È dal 2015-16, quando subentrò sulla panchina del Vitoria Guimaraes, che il tecnico portoghese non finiva fuori dalla Top 8 in un campionato. Al Porto, l’altra big della sua carriera in panchina, era sempre arrivato nei primi tre posti in classifica. Certo, l’Italia non è il Portogallo e le situazioni non sono comparabili, ma l’esperienza di Sergio a Milano da allenatore non sarà ricordata negli annali. E forse non resterà nemmeno nel cuore del diretto protagonista. No, non se lo sarebbe immaginato dopo quel sigaro fumato nello spogliatoio a Riad…
Ex ala sinistra Samp e Milan rileva l’esonerato Semplici
Alberico Evani, 62 anni
Esonerati il tecnico Leonardo Semplici e il ds Pietro Accardi, nuovo ribaltone in casa Sampdoria che cerca la salvezza in serie B affidandosi ad ex blucerchiati.
In panchina Chicco Evani con vice allenatore Attilio Lombardo mentre Roberto Mancini sarà il direttore tecnico.
Lunedì 07 aprile 2025
Samp, nuova rivoluzione: squadra a Evani, ora è anche ufficiale. E Mancini sarà consulente
Cambio in panchina per i blucerchiati, in zona retrocessione in Serie B: terza gestione tecnica, saltato Semplici. In uscita pure Accardi. Il vice sarà Lombardo, nello staff Invernizzi e Andrea Mancini, figlio di Roberto, che sarà consulente
Alberico Evani, 62 anni, già alla Samp (con Roberto Mancini) dal 1993 al 1997, e poi nello staff azzurro della Nazionale dal 2017 sino al 2023, sarà il nuovo allenatore della Sampdoria per le ultime sei giornate di questo campionato. Sarà il quarto tecnico doriano della stagione: adesso è arrivata anche l’ufficialità. Ieri (domenica 6 aprile), fra l’altro, Evani era in tribuna al Picco per seguire Spezia-Sampdoria. È saltata la trattativa con l’ex tecnico doriano Beppe Iachini, che avrebbe preferito un accordo più lungo, sino alla fine della prossima stagione. Scartata, alla fine, l’ipotesi Andreazzoli.
mancini consulente – Roberto Mancini farà parte del club con un ruolo di consulente tecnico esterno, al momento senza un’area di intervento specifica. Nello staff previsto il ritorno del figlio Andrea, l’anno scorso d.s. della Samp, prima della mancata riconferma e del passaggio al Barcellona.
ufficiale semplici – Quello che è già ufficiale è l’esonero di Leonardo Semplici, protagonista di una gestione insufficiente, e la separazione da Pietro Accardi, contestato duramente a La Spezia e responsabile delle ultime due sessioni di mercato: “L’U.C. Sampdoria comunica di aver interrotto i rapporti professionali con il responsabile dell’Area Tecnica Pietro Accardi e con il suo collaboratore Giuseppe Colucci. La società li ringrazia per l’impegno profuso e la professionalità dimostrata nel corso della stagione e augura loro le migliori fortune per il prosieguo delle rispettive carriere. Nel contempo l’U.C. Sampdoria rende noto di aver sollevato dall’incarico l’allenatore responsabile della prima squadra Leonardo Semplici. Al tecnico e ai componenti del suo staff – Andrea Consumi, Alessio Aliboni, Rossano Casoni e Yuri Fabbrizzi – vanno i ringraziamenti per l’impegno e la professionalità dimostrati durante il periodo di lavoro nel club“.
c’è pure invernizzi – Il vice di Evani sarà Attilio Lombardo, nel nuovo staff entrerà anche Giovanni Invernizzi, un altro del gruppo storico dello scudetto, e poi tecnico della Primavera e responsabile del settore giovanile.
Una delle squadre di calcio più prestigiose in Italia sta rischiando di retrocedere in Serie C per la prima volta nella sua storia
I giocatori della Sampdoria e l’allenatore Leonardo Semplici dopo la sconfitta contro il Frosinone, 29 marzo 2025 – Simone Arveda/Getty Images
Lo scorso 29 marzo un gruppo di tifosi della Sampdoria, una delle due principali squadre di calcio di Genova, ha assalitocon sassi e fumogeni il pullman della squadra mentre lasciava lo stadio. Poco prima, la Sampdoria aveva perso 3-0 in casa contro il Frosinone ed era stata parecchio fischiata dai tifosi già durante la partita: un fatto insolito per una tifoseria storicamente molto legata alla squadra e abituata a contestare, nel caso, solo a partita finita (per evitare di influenzare i giocatori mentre sono in campo).
Il rabbioso atteggiamento di tanti tifosi della Sampdoria è dovuto al fatto che la squadra sta affrontando uno dei momenti peggiori della sua prestigiosa storia (in cui ha vinto, tra le altre cose, uno Scudetto e quattro Coppe Italia tra gli anni Ottanta e Novanta). Oggi è quartultima in Serie B, a pari merito con la Reggiana terzultima; ha vinto soltanto due delle ultime 21 partite e rischia seriamente di retrocedere in Serie C: sarebbe la prima volta nella sua storia. Nel 2023, dopo 11 stagioni in Serie A, retrocesse in Serie B. Nell’estate di quell’anno evitò di poco il fallimento quando fu acquistata dagli investitori Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi, l’attuale presidente.
All’inizio di questa stagione la società aveva dimostrato di essere molto ambiziosa e ottimista di poter tornare in Serie A. Per migliorare la squadra, a giugno Manfredi aveva assunto come nuovo direttore sportivo (cioè chi si occupa principalmente di acquistare e cedere i giocatori) Pietro Accardi, che aveva già avuto questo incarico all’Empoli per diversi anni.
Accardi giustificò fin da subito le ambizioni della società. A parte Andrea Pirlo, che allenava la Sampdoria dalla stagione precedente e fu confermato, la squadra subì un grande rinnovamento: pur rispettando i limiti imposti dalla situazione finanziaria di una societànon ancora del tutto stabile, la Sampdoria prese 16 nuovi calciatori, in prestito o pagati a un prezzomolto basso. Tra questi c’erano Gennaro Tutino e soprattutto Massimo Coda, due attaccanti che nelle stagioni precedenti erano stati tra i migliori della Serie B. Il monte ingaggi della Sampdoria, cioè la somma degli stipendi dei giocatori e dell’allenatore, è di circa 30 milioni di euro ed è il secondo più alto di tutto il campionato.
I nuovi acquisti aumentarono anche l’età media in campo, che passò dai 24 ai circa 28 anni d’età. L’anno scorso la Sampdoria era stata la squadra più giovane della Serie B e l’inesperienza dei suoi giocatori era stata indicata da alcuni comeuno dei problemi principali della squadra nella prima stagione giocata con Pirlo. Concluse il campionato al settimo posto e uscì al primo turno dei playoff per andare in Serie A.
Il direttore sportivo Pietro Accardi e il presidente Matteo Manfredi(Simone Arveda/Getty Images)
Ma appena qualche settimana dopo l’inizio del campionato queste grandi ambizioni si ridimensionarono. La Sampdoria partì male: dopo due sconfitte e un pareggio la dirigenza decise di esonerare Andrea Pirlo, che venne sostituito da Andrea Sottil,ex allenatore dell’Udinese. Sottil ottenne l’unica vittoria di rilievo della stagione, un derby in Coppa Italia contro il Genoa (che gioca in Serie A, e quindi era molto favorito), ma fu a sua volta esonerato a dicembre. Al suo posto fu chiamato Leonardo Semplici, noto soprattutto per aver portato la SPAL di Ferrara dalla Serie C alla Serie A in soli tre anni. Con nessuno dei tre allenatori, in ogni caso, la Sampdoria ha smesso di rischiare la retrocessione in Serie C: ha sempre giocato in modo abbastanza deludente ed è rimasta nella parte più bassa della classifica.
Dopo l’arrivo di Semplici, la società ha cercato di rafforzare ulteriormente la squadra anche per far fronte a una serie di infortuni. Durante il calciomercato invernale, cioè quel periodo tra gennaio e febbraio in cui si possono comprare e vendere giocatori, dalla Sampdoria sono andati via undici calciatori e ne sono arrivati altri dieci, tra i quali M’baye Niang, Alessio Cragno e Rémi Oudin: tutti con un passato in Serie A e potenzialmente molto buoni per la Serie B.
C’è stata però per tutta la stagione una grave mancanza di continuità: Pirlo, Semplici e Sottil hanno spesso adottato moduli di gioco diversi, e i numerosi acquisti e gli infortuni hanno impedito che si imponesse una formazione titolare costante. Nel corso del campionato, per dire, si sono alternati ben cinque portieri titolari, una circostanza piuttosto rara. Se Semplici ora sembra aver risolto i problemi difensivi della squadra, la Sampdoria continua a segnare pochi gol, uno dei problemi principali della stagione.
Il centravanti della Sampdoria Massimo Coda(Simone Arveda/Getty Images)
A complicare le cose c’è poi una certa confusione anche nella gestione societaria. Chi segue abitualmente le questioni della Sampdoria ha spesso accusato i dirigenti di non rispettare i propri ruoli: «Nessuno a Bogliasco (dove si allena la Sampdoria, ndr) fa quel che dovrebbe fare: c’è un presidente (Manfredi) che invade l’ambito del direttore sportivo; un direttore sportivo (Accardi) che invade l’ambito dell’allenatore; un board advisor (!) (Messina) che invade un po’ tutti gli ambiti», aveva scritto lo scorso dicembre il Secolo XIX, il principale quotidiano di Genova.
Questa crisi che la Sampdoria sta affrontando si è estesa anche sulla squadra Under-19 e sulla squadra femminile. L’Under-19 è penultima in campionato, nonostante a gennaio fossero arrivati vari nuovi giocatori: eppure la società aveva dichiarato come obiettivo la permanenza nella massima serie giovanile, la Primavera 1. La Sampdoria Women, invece, è ultima nella classifica della Serie A femminile e come la squadra maschile ha cambiato allenatore a stagione in corso: rischia altrettanto la retrocessione.
Alla fine del campionato di Serie B ora mancano solo sette partite, e la Sampdoria ha ancora possibilità di salvarsi dalla retrocessione; se dovesse rimanere quartultima, giocherebbe contro la sedicesima in classifica i play-out, cioè una sfida di andata e ritorno in cui la perdente retrocede assieme alle ultime tre classificate.
Confermate le anticipazioni: l’allenatore italo-brasiliano è stato sollevato dall’incarico, gli subentra l’ex vice di Pirlo
L’ufficialità è arrivata da pochi minuti, attraverso un comunicato pubblicato dalla Juventus sui suoi profili social: dopogiorni di tensionein casa bianconera – oltre che di settimane contrassegnate da risultati non soddisfacenti sul campo – da oggi l’italo-brasilianoThiago Motta non è più l’allenatore della Juve.
il comunicato – “Igor Tudor è il nuovo allenatore della Prima Squadra Maschile. Bentornato, Igor! – questo il testo del comunicato Juve -. Il Club ringrazia Thiago Motta e tutto il suo staff per la professionalità dimostrata e per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione, augurando loro il meglio per il futuro”. E’ dunque ufficiale anche il ritorno in bianconero di Tudor, che già fu vice di Pirlo sulla panchina Juve nella stagione ’20-21.
Il futuro del tecnico portoghese continua ad essere al centro di diverse indiscrezioni. Si parla anche della possibilità di un suo esonero
Nonostante dei risultati positivi, il futuro di Conceicao resta in forte bilico. Il portoghese continua a non essere sicuro del posto e l’edizione odierna de La Repubblica ha fatto un piccolo punto della situazione. La posizione del tecnico non è sicuramente delle più semplici e le prossime settimane si preannunciano fondamentali non solo per lui.
Secondo le informazioni del quotidiano italiano, c’è una partita che la dirigenza avrebbe segnato in rosso per Conceicao. Una sorta di crocevia fondamentale per dare vita ad una svolta dopo un periodo tentennante. Ora si attende di capire meglio come si svilupperà meglio la situazione e se alla fine cosa succederà in casa rossonera.
Milan: le ultime sul futuro di Conceicao – Il futuro di Conceicao continua ad essere a forte rischio. Gli ultimi risultati non sembrano aver avuto un effetto positivo per quanto riguarda il portoghese. Il gioco non convince e, quindi, in dirigenza si starebbe ragionando con molta attenzione cosa fare e quali decisione prendere nei confronti dello stesso tecnico.
Stando a quanto riferito da La Repubblica, la partita contro il Feyenoord si preannuncia decisiva per lo stesso Conceicao. Serve ribaltare il risultato dell’andata per provare a dare una svolta alla stagione. Senza il passaggio del turno allora il futuro del tecnico ritornerebbe davvero a forte rischio non nell’immediato, ma più a fine campionato. Con il mancato accesso agli ottavi di finale e senza il quarto posto a quel punto i rossoneri potrebbero andare su altri nomi per la panchina.
Naturalmente per il momento siamo nel campo delle ipotesi. La volontà del Milan è sempre quella di continuare con Conceicao. Ma i dubbi saranno sciolti solamente nelle prossime settimane e in base anche ai risultati che arriveranno.
Conceicao sempre a rischio – Il futuro di Conceicao è sempre a forte rischio. Per il momento il Milan non ha ancora sciolto i dubbi e per questo motivo si attenderà la partita con il Feyenoord per capire meglio come muoversi e, soprattutto, decidere se continuare con lui oppure optare per un nuovo allenatore magari partendo dalla prossima stagione. Sembra molto difficile ipotizzare un esonero immediato anche se, almeno per il momento, non è da escludere nulla. Il giudice supremo in questi casi è sempre il campo.
Senza vittorie dal dicembre 2024, il club emiliano ha deciso il cambio di panchina. Il presidente valuta il successore
In piena di crisi di risultati, il Parma ha ufficialmente esonerato Fabio Pecchia, allenatore del club emiliano dall’estate 2022 e artefice della promozione in Serie A nel 2024. La squadra non vince dal 28 dicembre 2024 (2-1 al Monza), ha raccolto appena due punti (due pareggi con Torino e Venezia) nelle ultime sette partite di campionato e, complici le quattro sconfitte consecutive, è precipitata al terzultimo posto in classifica in Serie A, a -1 dall’Empoli quartultimo. Il presidente del club, l’americano Kyle Krause, che ha rilevato il Parma nel 2020, è in città per fare fronte alla crisi e scegliere il successore di Pecchia.
L’era di Salvatore Bocchetti al Monzasi chiude dopo sette partite e appena tre punti conquistati. Un cambio di allenatore che in casa brianzola non ha funzionato. Il club in mano al gruppo Fininvest rimane in ultima posizione e la salvezza, con il passare del tempo, diventa sempre più complicata.
Alessandro Nesta riprende in mano la squadra brianzola e la ritrova sempre in ultima posizione con 13 punti totali conquistati e una distanza di otto punti dall’Empoli, che occupa la prima posizione utile per mantenere la categoria. Servirà una vera e propria impresa per conquistare la salvezza in Serie A.
Il comunicato del Monza – “AC Monza comunica di aver revocato l’esonero di Alessandro Nesta, che assume nuovamente l’incarico di allenatore della Prima Squadra biancorossa. In bocca al lupo Alessandro!”.
Alessandro Nesta si ritrova una squadra diversa a causa della sessione di mercato invernale che ha privato la formazione brianzola di un giocatore di qualità come Daniel Maldini. Tra gli addi anche Pablo Marì, Djuric e Bondo, mentre si ritroverà volti nuovi come Akpa-Akpro, Palacios, Urbanski, Castrovilli e Zeroli.
AC Monza comunica di aver deciso di sollevare dall’incarico di allenatore della Prima Squadra Salvatore Bocchetti, che ringrazia per il lavoro svolto e a cui augura ogni fortuna per il suo futuro professionale.
AC Milan comunica che Paulo Fonseca è stato sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra Maschile
AC Milan annuncia che Paulo Fonseca è stato sollevato dall’incarico di Head Coach della Prima Squadra Maschile. Il Club esprime la sua gratitudine a Paulo per la sua grande professionalità e gli augura il meglio per i suoi impegni futuri.
Lunedì 30 dicembre 2024
Il Milan ha deciso: Fonseca esonerato. Al suo posto in arrivo Conceiçao
Fatale il pareggio con la Roma, la sua ex squadra. Il club ha già comunicato la decisione. L’ex allenatore del Porto scelto da tempo come erede: per aspettare i rossoneri ha detto no al Wolverhampton. Allenerà in Supercoppa contro la Juve (e il figlio Francisco)
Il Milan ha deciso di esonerare Paulo Fonseca e glielo ha comunicato a mezzanotte, ora fatale. L’ultima partita dell’anno è stata anche la sua ultima al Milan, con un’espulsione arrivata in coda a sei mesi folli, complicatissimi, pieni di tutto: vittorie storiche contro Inter e Real Madrid, pareggi rocamboleschi, troppe sconfitte con squadre inferiori. Fonseca saluta San Siro dopo la partita con la Roma, l’altra sua squadra italiana, in uno degli strani incroci che il calcio e la vita propongono. Che è successo? Il Milan, evidentemente, ha perso la fiducia e il rapporto con la società si è rotto. Troppi i punti di distacco da Atalanta, Inter e Napoli. Troppo dura la classifica: ottavo posto, dietro anche a Lazio, Fiorentina, Juventus e Bologna. Fonseca sarebbe stato esonerato se avesse perso il derby – questo è certo – e probabilmente anche in caso di sconfitta a Verona, prima di Natale. Impossibile continuare con questa precarietà.
ARRIVA CONCEIçAO – Il suo successore sarà portoghese come lui: Sergio Conceiçao, fermo dopo la rottura di inizio giugno con il Porto, che allenava dal 2017. Sette stagioni con tre campionati vinti. Il Milan ha pensato a lui già in estate: ci furono contatti, dialoghi, poi Furlani-Moncada-Ibrahimovic scelsero Lopetegui e Fonseca. Sei mesi dopo, ci risiamo, con una scelta fatta dai tre uomini dell’area tecnica assieme a Gerry Cardinale. Conceiçao è pronto a tornare e in queste settimane ha detto no al Wolverhampton e ad alcuni club brasiliani: aspettava il Milan. Il Milan lo ha scelto per il curriculum da vincente, la costanza dei risultati in Europa – il Porto nelle sue sette stagioni è arrivato due volte ai quarti di Champions, altre tre agli ottavi – e il carattere da duro. Evidentemente, la società ritiene che con questa squadra, dopo le prese di posizione forti di Fonseca di questi mesi, serva ancora più decisione. Conceiçao ha un accordo fino a giugno 2026 con opzione. In tutto questo, per quel discorso delle combinazioni della vita, due clamorose. Il Milan, come con Pioli e Mihajlovic, prende un ex interista. E Conceiçao, alla prima uscita da milanista, allenerà (in Supercoppa) contro la Juve del figlio Francisco.
I brianzoli non vincono da due mesi e sono ultimi in classifica. Cambio di allenatore prima del match col Cagliari e fra i nomi più caldi per il nuovo tecnico c’è l’ex Verona
Alessandro Nesta non è più l’allenatore del Monza. A seguito della sconfitta rimediata contro la Juve, il tecnico dei brianzoli è stato esonerato. Lascia la squadra ultima in classifica con 10 punti (1 vittoria, 7 pareggi e 9 sconfitte), a -5 dal Verona quart’ultimo. Questo il comunicato con cui il club ha annunciato ufficialmente l’esonero: “Ac Monza comunica di aver sollevato Alessandro Nesta dall’incarico di allenatore della Prima Squadra. Il Club ringrazia il tecnico per quanto fatto finora e gli augura il meglio per il futuro“.
c’è bocchetti — A far vacillare la fiducia del Monza, che un mese fa veniva rinnovata a microfoni aperti da Adriano Galliani (“Non corre nessun tipo di rischio“, aveva detto), sono stati soprattutto gli ultimi risultati della squadra brianzola. Tre sconfitte consecutive, l’ultima con la Juve, che si vanno ad aggiungere a un filotto di nove partite senza vittoria (appena tre pareggi, l’ultimo successo risale al 21 ottobre contro il Verona). Le prossime sfide a cavallo tra la fine di dicembre e il nuovo anno – contro Parma, Cagliari e Fiorentina – rappresentano per il Monza il crocevia stagionale verso la salvezza. L’addio da parte del tecnico ex Reggiana aprirà le porte a Salvatore Bocchetti, che tra ottobre e dicembre del 2022 ha allenato il Verona (rimediando sei sconfitte in sei partite) dopo essere stato promosso dalla Primavera. L’allenatore napoletano è poi rimasto fino a fine stagione come vice di Zaffaroni, che ha preso il suo posto alla guida della prima squadra – complice la scadenza della deroga per l’abilitazione Uefa Pro di Bocchetti.
Ancora ignoti i motivi che hanno portato la dirigenza rossoblù ad allontanare il tecnico. Negli ultimi giorni Gila si era fatto sentire definendosi “solo con i ragazzi”
Clamoroso esonero al Genoa: via Alberto Gilardino. Salta il tecnico rossoblù. Al suo posto arriva Patrick Vieira. Le motivazioni sono molto probabilmente da ricercare in una differenza di visioni con la dirigenza rossoblù, considerando che il periodo peggiore per la squadra sembrava ormai messo alle spalle con l’importantissima vittoria di Parma, il punto ottenuto allo scadere contro il Como e i tanti infortunati che hanno penalizzato l’avvio di stagione del Grifone pronti a rientrare. Eppure, la decisione è presa e verrà comunicata ufficialmente nel pomeriggio: fuori Gilardino, dentro Vieira. Che, peraltro, ai tempi di Nizza era stato la “causa” dell’addio al club rossonero di Mario Balotelli appena arrivato a Genova (“Non avrei mai lasciato Nizza se non avessi avuto problemi con Vieira“ aveva rivelato proprio SuperMario pochi mesi fa). Una scelta che va in controtendenza rispetto alle ultime settimane, in cui il tecnico aveva ritrovato la fiducia della squadra e del pubblico ottenendo risultati migliori rispetto ad un avvio di stagione falcidiato da decine di infortuni. E ora che i vari Bani, Messias e Vitinha si avviano al rientro, non ritroveranno più il loro tecnico.
a parma – Il Genoa, appena 15 giorni fa, otteneva a Parma una vittoria importantissima in ottica salvezza, in trasferta contro una diretta concorrente. E Gilardino si toglieva qualche sassolino nel post-gara: “In una situazione di emergenza non era scontato: ho cercato di isolare la squadra da certe situazioni e continuerò a farlo. Quest’anno siamo chiamati all’impresa per come è stato l’inizio e per come si sta evolvendo tutto ciò che succede al di fuori del campo. Bisogna dare atto ai ragazzi, sono solo con loro ma non mi interessa, andiamo a combattere fino alla fine, li difenderò alla morte. Manca il supporto: questa è la realtà, le sensazioni che un allenatore sente in settimana sono queste. Non voglio entrare nei particolari, penso a lavorare sul campo con la squadra isolandoli da altre situazioni. Non è stato un periodo semplice ma questo dimostra che la squadra è attaccata alla maglia e ad un percorso lavorativo che facciamo da tempo, questo è fondamentale“. Uscite che dal principio non sono piaciute ai dirigenti rossoblù, ma l’allarme sembrava rientrato. E invece è tornato a suonare oggi più forte che mai, con l’inaspettata scelta dell’esonero.
il percorso – Gilardino, da tecnico della Primavera, era stato promosso in prima squadra nel dicembre del 2022 a seguito dell’esonero del tedesco Blessin. L’8 dicembre la prima partita alla guida del Genoa, quando ancora era in Serie B, 2-0 al Ferraris sul Sudtirol. Quella partita rappresentò l’inizio di una grande cavalcata che portò il Genoa da una media classifica di B alla promozione in Serie A di maggio. Poi la stagione in massima categoria lo scorso anno, una salvezza tranquilla e tante soddisfazioni. Quest’anno un avvio difficile anche a causa di un mercato che ha indebolito la squadra e dei tantissimi infortuni. Ma nel momento della ripresa arriva il fulmine: il tempo di Gilardino sulla panchina del Genoa è finito. Da domani tocca a Patrick Vieira.
Finisce dopo quattro giornate il percorso di De Rossi
“L’AS Roma comunica di aver sollevato Daniele De Rossi dall’incarico di allenatore responsabile della Prima Squadra“. Lo rende noto il club con una nota sul proprio sito.
“La decisione del Club è adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio“, aggiunge il comunicato giallorosso che ringrazia il tecnico per il lavoro svolto e “per la sua passione e dedizione di questi mesi“.
L’AS Roma comunica di aver sollevato Daniele De Rossi dall’incarico di allenatore responsabile della Prima Squadra.
La decisione del Club è adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio.
A Daniele, che sarà sempre di casa nel Club giallorosso, un vivo ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione.
Seguiranno comunicazioni sulla guida tecnica della squadra.
Dopo la sconfitta contro la Salernitana nell’ultimo turno di campionato, la Sampdoria ha esonerato Andrea Pirlo. Al suo posto Andrea Sottil, ex allenatore dell’Udinese
Andrea Pirlo non è più l’allenatore della Sampdoria. L’ufficialità è arrivata intorno alle 16 con un breve comunicato del club doriano. La decisione arriva dopo la sconfitta contro la Salernitana di martedì 27 agosto,. Giudicato troppo poco un solo punto nelle prime tre partite di Serie B, nonostante la qualificazione ottenuta in Coppa Italia ai rigori contro il Como (che ha regalato ai blucerchiati il derby contro il Genoa). Il sostituto già c’è: sarà Andrea Sottila prendere il posto di Pirlo. L’esordio in panchina dell’ex allenatore dell’Udinese sarà contro il Bari sabato 31 agosto alle 18 a Marassi.
IL COMUNICATO UFFICIALE
“L’U.C. Sampdoria comunica di aver sollevato Andrea Pirlo dall’incarico di allenatore responsabile della prima squadra. Al tecnico e ai componenti del suo staff – Roberto Baronio, Mauro Bertoni, Nicola Pavarini e Raffaele Clemente – vanno i ringraziamenti per l’impegno e la professionalità dimostrati durante il periodo di lavoro nel club”.
Il tecnico e la società bianconera hanno annunciato l’accordo per risolvere il contratto.
Massimiliano Allegri (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)
La Juventus e Massimiliano Allegri hanno trovato l’accordo per la risoluzione del contratto che legava il tecnico ai bianconeri fino al 30 giugno 2025. Lo ha annunciato il club bianconero, in un comunicato.
«Juventus Football Club e Massimiliano Allegri comunicano di aver di comune intesa concordato la risoluzione del contratto di prestazione sportiva al termine dell’attuale stagione sportiva».
«La società, nel ringraziare Massimiliano Allegri per i risultati sportivi conseguiti nel corso degli anni alla guida della squadra, desidera augurargli il meglio per il suo futuro professionale», conclude la Juventus.
La nota del club rossonero: “Con la sua professionalità e la sua umanità ha saputo valorizzare la rosa e ha incarnato fin dal primo giorno i nostri valori fondamentali”. Il tecnico: “Profonda gratitudine”. Ma oggi annullata la conferenza stampa di vigilia
Mancava solo l’ufficialità, il timbro di ceralacca che chiudesse formalmente il rapporto. E il timbro che certifica l’addio di Stefano Pioli al Milan è arrivato, come previsto, questa mattina attraverso il comunicato del club rossonero: “AC Milan e Stefano Pioli comunicano che nella prossima stagione non proseguiranno insieme, intendendo interrompere il rapporto professionale che li lega da ottobre 2019. Il Milan ringrazia con affetto Stefano Pioli, e tutto il suo staff, per aver guidato la Prima Squadra in questi cinque anni, ottenendo uno Scudetto che resterà indimenticabile e per aver riportato il Milan stabilmente nelle più importanti competizioni europee. Stefano con la sua professionalità e la sua umanità ha saputo valorizzare la rosa e ha incarnato fin dal primo giorno i valori fondamentali del Club“, si legge nella nota di via Aldo Rossi.
NIENTE ESONERO – Che poi prosegue: “Stefano Pioli ringrazia il Milan per l’opportunità di far parte della Storia di questo glorioso Club e esprime profonda gratitudine nei confronti di proprietà, dirigenti, squadra, staff e tutto il personale di Milanello e di Casa Milan per il supporto e la grande professionalità. Il tecnico rivolge un pensiero speciale ai tanti tifosi che hanno sostenuto il Milan in questi anni, dimostrando un attaccamento incondizionato“. Parole quindi, come previsto, di grande affetto da una parte e dall’altra. Qualcosa che va sicuramente oltre il classico comunicato di addio. Righe che non contengono la parola esonero, e che allo stesso tempo non offrono indicazioni di alcun genere sulle modalità con cui Pioli si separa dalla società rossonera. Allo stesso tempo, non trattandosi di un esonero e dal momento che la formula utilizzata mette il club e l’allenatore sullo stesso piano (“AC Milan e Stefano Pioli comunicano che nella prossima stagione non proseguiranno insieme“), è logico pensare che le parti abbiano trovato un accordo consensuale. A stupire semmai è la decisione di annullare proprio in questi minuti la conferenza stampa del tecnico – “a causa di sopraggiunti impegni inderogabili” dell’allenatore, spiega il Milan -, prevista originariamente per le 14.30 di oggi. Pioli interverrà davanti a taccuini e telecamere nel post partita di domani sera contro la Salernitana.
AC Milan e Stefano Pioli non proseguiranno insieme nella prossima stagione
AC Milan e Stefano Pioli comunicano che nella prossima stagione non proseguiranno insieme, intendendo interrompere il rapporto professionale che li lega da ottobre 2019.
Il Milan ringrazia con affetto Stefano Pioli, e tutto il suo staff, per aver guidato la Prima Squadra in questi cinque anni, ottenendo uno Scudetto che resterà indimenticabile e per aver riportato il Milan stabilmente nelle più importanti competizioni europee. Stefano con la sua professionalità e la sua umanità ha saputo valorizzare la rosa e ha incarnato fin dal primo giorno i valori fondamentali del Club.
Stefano Pioli ringrazia il Milan per l’opportunità di far parte della Storia di questo glorioso Club e esprime profonda gratitudine nei confronti di proprietà, dirigenti, squadra, staff e tutto il personale di Milanello e di Casa Milan per il supporto e la grande professionalità. Il tecnico rivolge un pensiero speciale ai tanti tifosi che hanno sostenuto il Milan in questi anni, dimostrando un attaccamento incondizionato.
La nota ufficiale, il tecnico via per i fatti di Coppa Italia. Stamattina l’incontro di riappacificazione dell’ex allenatore bianconero con il direttore di Tuttosport Vaciago
“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile“.
È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta“.
“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.
Paolo Montero è pronto a raccogliere l’eredità di Massimiliano Allegri alla guida della prima squadra della Juventus. Il tecnico dell’Under 19 bianconero è il prescelto a fare da “traghettatore” in vista delle ultime due giornate di campionato, con Danilo e compagni che affronteranno lunedì sera il Bologna in trasferta e nel week-end del 25-26 maggio il Monza allo Stadium. L’ex difensore uruguaiano è in questo momento impegnato con i suoi ragazzi dell’Under 19 a Frosinone, in programma nella mattinata di domani. Successivamente, Montero farà il rientro alla Continassa per guidare il primo allenamento da tecnico della Juventus.
Fabio Cannavaro è il nuovo allenatore dell’Udinese. Lo ha ufficializzato il club friulano spiegando che, per ora, l’accordo con il campione del mondo e Pallone d’Oro 2006 è valido fino al 30 giugno. Un incarico per cinque partite e i 19′ più recupero del match interrotto con la Roma che sarà recuperato giovedì. Cannavaro sarà coadiuvato dal fratello Paolo come allenatore in seconda e da Francesco Troise come collaboratore tecnico. Dello staff fa parte anche la bandiera dell’Udinese, Giampiero Pinzi. La presentazione del nuovo staff è in programma domani al Bluenergy Stadium.
Cioffi esonerato – Cannavaro, 40 anni, torna in panchina un anno dopo l’esonero a Benevento. Prende il posto di Gabriele Cioffi, cui è stata fatale la sconfitta di sabato a Verona. A ottobre dello scorso anno Cioffi era subentrato a Sottil.
Esonerato Liverani, il nuovo tecnico fino a fine stagione
“L’U.S.Salernitana 1919 comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra il Sig. Fabio Liverani unitamente al suo staff. Nel ringraziarlo per il lavoro svolto la Società augura al tecnico le migliori fortune professionali per il prosieguo della sua carriera. La Società comunica altresì di aver affidato la guida tecnica della prima squadra al Sig. Stefano Colantuono“. Così in una nota del club. Colantuono, che ha già guidato i granata nella stagione 2017/18 e in Serie A nella stagione 2021/22 vanta 243 panchine in massima serie e guiderà la squadra fino al termine della stagione. “La Società, certa del massimo impegno e dedizione di mister Colantuono, legato da forte amore e rispetto verso Salerno e la Salernitana, intende rivolgere al tecnico l’augurio di buon lavoro per questo finale di stagione”, conclude la nota.
Il club campano cambia ancora e ora sceglierà tra il responsabile delle giovanili e l’ex tecnico ancora sotto contratto
Fabio Liverani non è più l’allenatore della Salernitana. La società ha comunicato al tecnico la notizia dell’esonero. Ora per la successione sono due le ipotesi: una soluzione interna con panchina affidata a Stefano Colantuono, attuale responsabile del settore giovanile granata, o ritorno di Pippo Inzaghi che era stato esonerato 5 turni fa per far spazio allo stesso Liverani. Ma la soluzione interna, al momento, sembra in pole.
Il tecnico ha preso la decisione il giorno dopo la sconfitta contro l’Udinese. I due ex centravanti sono tra le alternative per la successione
Maurizio Sarri si è dimesso da tecnico della Lazio. Dopo la sconfitta con l’Udinese e qualche ora di riflessione l’allenatore toscano ha comunicato la decisione di lasciare il club. Neanche il confronto con una delegazione di sei giocatori gli ha fatto cambiare idea. Alle 15, subito dopo l’incontro con i suoi (ex) calciatori, Sarri ha deciso di lasciare la Lazio. Ora la decisione di accettare o meno le dimissioni spetta a Claudio Lotito: la risposta è attesa in queste ore. Il presidente biancoceleste non dovrebbe trattenere Sarri dopo la sua presa di posizione.
Sarri si è dimesso da allenatore della Lazio – Dopo la sconfitta di ieri contro l’Udinese per 2-1Lotito e Fabiani hanno imposto il ritiro punitivo alla squadra, che però non ha preso bene la decisione. Diversi i mugugni arrivati dallo spogliatoio, con il quale lo stesso tecnico ha avuto un confronto diretto a Formello. Come già avvenuto in altre occasioni precedenti quest’anno, il tecnico toscano aveva fatto capire chiaramente ai suoi uomini che se non avessero avuto più fiducia in lui sarebbe stato pronto a fare un passo indietro. Dai calciatori non è arrivata una risposta diretta in tal senso, ma la prestazione di ieri e le riflessioni di questa mattina hanno indotto il tecnico a fare lui il primo passo.
Lazio, le soluzioni dopo Sarri: si valutano Rocchi e Klose – La società una settimana fa con un comunicato ufficiale aveva espresso pieno appoggio al tecnico, per spegnere le voci su un suo possibile esonero. Sarri avrebbe ancora un anno di contratto con la Lazio (scadenza 2025). Nel caso in cui le dimissioni venissero accettate però, verrebbero valutati diversi nomi per la successione, almeno per traghettare la squadra a fine campionato. La soluzione interna sarebbe quella di Tommaso Rocchi, ma avanza anche la candidatura di Miro Klose, ex centravanti che la piazza riaccoglierebbe a braccia aperte.
La decisione del club pugliese dopo il brutto episodio al termine della partita persa col Verona. Salentini vicini alla zona retrocessione: 4 ko e un pareggio nelle ultime 5 uscite
La testata all’attaccante del VeronaThomasHenry costa l’esonero a Roberto D’Aversa. Questa la decisione del Lecce dopo il quarto ko nelle ultime cinque partite e il brutto gesto al termine della partita di domenica.
🟡🔴 Dopo i fatti avvenuti al termine della gara Lecce – Verona, l’U.S. Lecce comunica di aver sollevato dall’incarico l’allenatore D’Aversa.
Lecce, Semplici il favorito per la panchina – “Dopo i fatti avvenuti al termine della gara Lecce – Verona, l’U.S. Lecce comunica di aver sollevato dall’incarico l’allenatore D’Aversa. Al mister ed al suo staff – si legge nella nota del club salentino – va il ringraziamento per il lavoro svolto”. Già domenica il Lecce aveva pubblicato un comunicato molto duro in cui prendeva le distanze dal proprio allenatore. Che, dopo la testata a Henry, aveva avuto difficoltà a scusarsi per il cattivo esempio dato. I pugliesi sono vicini alla zona retrocessione: Leonardo Semplici il favorito per provare a salvare la squadra.
Fatale il ko con l’Empoli. Scelta interna dopo l’esonero di Dionisi. Partenza in salita col Napoli mercoledì poi scontro salvezza con il Verona domenica
La decisione più sofferta, quella che nessuno avrebbe voluto prendere e non solo perché non fa parte delle abitudini del club. Il Sassuolo ha esonerato Alessio Dionisi per il peso dei risultati più che per l’analisi delle prestazioni: la squadra raccoglie pochissimo a causa di errori individuali che quasi mai dipendono dal lavoro di un allenatore. Basta pensare ai frequenti regali nell’area di Consigli o agli sprechi in quella avversaria. Però adesso il rischio della retrocessione è concreto e quindi la società ha il dovere di fare qualunque mossa per evitare la B. Il ragionamento della dirigenza neroverde è semplice: serve una svolta soprattutto mentale, perché non sembra che i giocatori abbiano recepito la gravità della situazione. E di sicuro non è la blanda contestazione di una cinquantina di tifosi a poter svolgere questa funzione. Così oggi a dirigere l’allenamento ci sarà Emiliano Bigica, che ieri, perdendo 2-1, ha chiuso la sua avventura alla guida della Primavera. Con un rigore sbagliato nel finale: impossibile non pensare al doppio errore di Pinamonti contro l’Atalanta.
LA SCELTA – Giovanni Carnevali e Giovanni Rossi hanno riflettuto a lungo sul nome del sostituto di Dionisi. Ha prevalso la decisione di non legarsi per il futuro: i vari allenatori sondati, da Grosso a Ballardini e Semplici, avrebbero voluto un accordo fino al giugno 2025. Invece in estate per il Sassuolo comincerà una nuova avventura, si spera in A, e tra i vari candidati, oltre allo stesso Grosso, c’è anche Davide Possanzini (che sta dominando con il Mantova il girone A della Serie C). Bigica verrà valutato nel suo percorso: è una soluzione temporanea. Uomo carismatico e considerato molto preparato dal punto di vista tattico (nel 2019 è stato vicino alla panchina della Fiorentina dopo le dimissioni di Pioli), parte con un doppio esame ravvicinato: il recupero con il Napoli mercoledì e soprattutto lo scontro diretto domenica a Verona, dove dovrebbero rientrare (se non lo faranno contro i campioni d’Italia) Erlic, Toljan e Berardi. Non si può sottovalutare il peso delle assenze, in particolare quella di Domenico, nei recenti risultati del Sassuolo.