Il presidente al MetLife Stadium di East Rutherford con la moglie Melania
Applausi ma anche fischi domenica per Donald Trump alla finale della Coppa del mondo per club al MetLife in New Jersey.
Il presidente è stato applaudito al suo arrivo, ma ha ricevuto fischi quando il suo volto è apparso su un maxischermo nello stadio durante l’inno americano, accanto alla moglie Melania.
Le telecamere hanno cambiato immediatamente inquadratura.
Appello a Forza Italia: “Libera la Lazio!”. Altro striscione esposto in pieno centro a Roma
Non accenna a placarsi la contestazione di una parte della tifoseria laziale nei confronti del presidente Claudio Lotito. Dopo i recenti striscioni affissi nei pressi di sedi di Forza Italia e vicino a Montecitorio, la protesta è tornata visibile anche oggi, nel cuore della capitale. Stavolta la location scelta è stata Piazza San Lorenzo in Lucina, tra Via del Corso e Via di Campo Marzio, dove poco dopo mezzogiorno è comparso un nuovo messaggio diretto al partito di riferimento del patron biancoceleste.
Lo striscione e il messaggio politico – Lo striscione riportava la scritta: “Forza Italia: libera la Lazio!”, un messaggio diretto e inequivocabile. Ancora una volta, alcuni tifosi biancocelesti hanno espresso il proprio dissenso verso la gestione societaria, ribadendo la richiesta di un cambio al vertice. La protesta, pur mantenendo toni simbolici e pacifici, si fa sempre più frequente e organizzata, con l’intento di attirare attenzione mediatica e politica sulla situazione del club.
Se la quota mancante non sarà saldata entro mezzanotte, i biancoblù potrebbero perdere lo stadio
Lo stadio Mario Rigamonti (Archivio)
La telenovela delle vicissitudini del Brescia Calcio prosegue con una corsa contro il tempo per evitare lo sfratto dal Rigamonti. La squadra biancoblù, infatti, risulta insolvente: deve al Comune 218mila euro di canoni per l’affitto dello stadio cittadino. L‘ultimo giorno utile per pagare sarebbe stato oggi. E proprio questa mattina è arrivata la notizia dell’avvenuto versamento di una delle rate dovute da parte del patron Massimo Cellino: circa 109mila euro, poco più della metà dell’importo dovuto.
Una mossa che, però, rischia di non bastare. Vero, il pagamento parziale potrebbe sembrare un primo passo verso la regolarizzazione della posizione del Brescia Calcio: la convenzione prevede infatti che il concessionario sia considerato inadempiente dopo due mancati pagamenti, anche non consecutivi. In apparenza, saldando anche una sola rata, il club potrebbe guadagnare tempo.
Le verifiche di Palazzo Loggia, tuttavia, lasciano spazio a una realtà più complessa. Il Brescia Calcio, infatti, è già stato messoformalmente in mora: ciò significa che, in questo contesto, il solo versamento parziale non ha alcun effetto sospensivo. Per evitare lo sfratto, la somma deve essere pagata per intero, e farlo entro la scadenza tassativa di oggi. In mancanza del secondo bonifico, l’ente pubblico potrà avviare da lunedì l’iter per la ripresa del possesso dello stadio. Di fatto, Cellino ha quindi fino alla mezzanotte di oggi per regolarizzare la posizione della squadra.
Il debito, inoltre, non è l’unico problema. C’è un altro vincolo fondamentale previsto dalla convenzione: l‘impianto di Mompiano è concesso esclusivamente per l’utilizzo da parte di una squadra professionistica. In altre parole, senza l’iscrizione del Brescia alla Serie C, decadrebbe automaticamente anche il presupposto sportivo per mantenere l’uso del Rigamonti.
In un momento di grande incertezza per il futuro del club – con un‘iscrizione in Lega Pro ancora incompleta – il nodo stadio diventa così un ulteriore fronte aperto. Senza il saldo integrale del debito e senza il rispetto dei requisiti sportivi, il rischio concreto è che già da lunedì il Brescia si ritrovi senza casa.
L’attaccante dell’Inter ha raggiunto la famiglia nella città natale Bushehr. L’Inter fa sapere che oggi Mehdi è al sicuro e sempre in contatto telefonico con la squadra
Tra tregue più o meno violate, gli Stati Uniti sono comunque un Paese in guerra e proprio contro l’Iran di Mehdi Taremi. Il conflitto è un rumore di sottofondo mentre in tv scorrono italk di Cnn e Fox, sembra lontanissimo dal centro di allenamento a 30 chilometri da Seattle dove si allenano i compagni dell’attaccante iraniano per la terza partita del Mondiale contro il River Plate. Hanno saputo tutti giusto oggi delle nuove informazioni che riguardano Mehdi: ha lasciato Teheran, dove la situazione si è fatta più critica, per raggiungere la città natale Bushehr e la sua famiglia che si trovava già là: un viaggio in auto di quasi mille chilometri verso sud, sulla costa sud-ovest che si affaccia nel Golfo Persico.Taremi, in contatto con il team manager nerazzurro Matteo Tagliacarne, ha parlato con lo stesso allenatore Chivu e scritto nella chat di squadra per tranquillizzare i compagni in apprensione: sta bene, è tranquillo, al sicuro, in una zona lontana dai bombardamenti. Anzi, si allena da solo per tenersi in forma, nel caso fosse possibile lasciare il Paese e raggiungere il Mondiale, ma questa eventualità non è ormai considerata visto il precipitare degli eventi.
L’interista non era in casa e, secondo alcune indiscrezioni, la villa sarebbe in vendita
Rapina nella villa del calciatore dell’Inter Marko Arnautovic, a Cantù. Il colpo non sarebbe andato a buon fine. I carabinieri sono intervenuti sul posto e hanno aperto le indagini per ricostruire quanto accaduto e individuare i responsabili.
L’assalto alla villa – I ladri, in due, sarebbero entrati nella villa dopo le 23, facendo irruzione dal retro. L’abitazione era presidiata da due vigilantes, uno dei quali è stato colpito violentemente con un bastone. All’interno della villa c’erano i due custodi, un uomo e una donna di origini filippine. I due, terrorizzati, si sono barricati e hanno chiamato i carabinieri. A quel punto i ladri si sono dati alla fuga senza riuscire nemmeno a entrare nell’abitazione.
Sul posto, oltre ai militari, sono intervenuti i soccorritori del 118 che hanno medicato la guardia. Sono state poi raccolte le testimonianze. Il proprietario di casa non c’era, pare si trovi all’estero. Secondo il Corriere, la villa sarebbe in vendita.
Approvato il decreto che assicura ai fischietti il nuovo status
Arbitri come pubblici ufficiali per contrastare le violenze contro i fischietti. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che mira a estendere agli arbitri lo stesso livello di protezione che il diritto penale assicura agli agenti di polizia, inserendo, quindi, all’interno del Codice penale l’impianto sanzionatorio già previsto dalla legge 401 del 1989. La svolta consente di rispondere alle esigenze dei vergognosi episodi che vedono troppo spesso i direttori di gara subire ignobili aggressioni durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive.
“Sto provando una grande gioia ed emozione per l’approvazione di questa legge storica. La tutela degli arbitri entra finalmente nel codice penale ed è il frutto di mesi di lavoro e di incontri con i quali abbiamo portato all’attenzione politica e mediatica questa emergenza sociale“, dice il presidente dell’Aia Antonio Zappi commentando il via libera oggi in consiglio dei ministri del decreto legge sport.
“Ringrazio ovviamente il ministro Abodi, il Governo ma anche tutti coloro che, da tutti gli schieramenti, hanno sostenuto questa grande battaglia di civiltà. Insieme alle misure repressive la violenza dovrà tuttavia essere ancora combattuta anche con misure culturali e progetti formativi che, unitamente a tutte le componenti federali che hanno a cuore la tutela dei nostri ragazzi e anche con il nuovo Osservatorio antiviolenza della Figc, l’Aia sicuramente metterà in campo“, conclude Zappi.
Avete presente la nuvola che seguiva spesso Fantozzi durante i suoi film? Ecco, al TQL di Cincinnati è successo qualcosa di simile: al decimo minuto del secondo tempo della partita tra Pachuca e Salisburgo (risultato parziale di 0-1, gol di Gloukh), il cielo è diventato tutto nero e un nuvolone minacciava pioggia. Così, l’arbitro algerino Mustapha Ghorbal ha deciso di sospendere la partita mandando tutti i giocatori nello spogliatoio. Partita sospesa per avverse condizioni meteorologiche, con tuoni e fulmini sempre più potenti. Dopo più di mezz’ora di sospensione la partita è ripresa. MONDIALE PER CLUB, PACHUCA-SALISBURGO SOSPESA PER PIOGGIA E VENTO – Lo speaker aveva annunciato più volte che la partita sarebbe ricominciata il prima possibile. Dopo circa 35 minuti le due squadre sono uscite dagli spogliatoi e hanno ripreso la partita sull’1-0 per il Salisburgo: al 56′ è arrivato il pareggio di Brayan Gonzalez, ma a un quarto d’ora dalla fine Onisiwo ha firmato la rete della vittoria. La situazione interessa anche al Real Madrid e all’Al-Hilal di Simone Inzaghi, che sono le altre squadre inserite nel gruppo con Pachuca e Salisburgo.
L’ALTRA PARTITA DEL GIRONE – Nell’altra partita del girone è stata la sfida di due allenatori debuttanti: da una parte Simone Inzaghi alla prima panchina con l’Al-Hilal, dall’altra l’esordio di Xabi Alonso da tecnico del Real Madrid. la gara è finita 1-1con il vantaggio degli spagnoli al 34′ del primo tempo firmato dal classe 2004 Gonzalo Garcia, nei minuti finali prima dell’intervallo ha pareggiato l’ex Wolverhampton e Porto Ruben Neves su rigore. Chi invece ha sbagliato il tiro dal dischetto è stato Valverde, che al 92′, si è fatto respingere il tiro dal portiere avversario Bono.
Dopo il turno d’andata a Genova, la squadra guidata da Marino ha patito un’intossicazionealimentare che ha mandato all’ospedale 21 persone tra calciatori e staff
Eccolo qui, l’ultimo colpo di scena di un pazzo campionato di Serie B che sembra non volersi concludere mai. Dopo il turno di andata del playout vinto 2-0 dalla Sampdoria al Ferraris e il caso di intossicazione che ha coinvolto 21 membri della Salernitana rientrando in Campania, è arrivata la comunicazione della Lega B: confermato il rinvio del ritorno all’Arechi, che da venerdì 20 (ore 20.30) slitta a domenica 22 (stesso orario). Questo per garantire alla squadra di Marino una preparazione adeguata, dopo che diversi tesserati granata sono finiti in ospedale e ne sono usciti soltanto ieri (Simy, Soriano e lo stesso allenatore), mentre tutta la squadra era stata costretta a saltare uno dei quattro giorni di allenamento in vista dell’impegno più importante dell’anno.
COMUNICATO – “Preso atto dell’istanza della Salernitana – si legge sul comunicato ufficiale pubblicato dalla Lega B – e della documentazione medico-sanitaria prodotta dalle strutture ospedaliere interessate e allegata alla predetta istanza, nonchè della querela inviata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, il Presidente della Lega Nazionale Professionisti B dispone che il programma della gara di ritorno dei Play-Out”. E, quindi, Salernitana-Sampdoria non si giocherà questo venerdì ma domenica 22.
Il Mondiale per Club è iniziato da poco più di 24 ore – in cui si sono disputate le prime 5 partite del torneo iridato alla prima edizione con questo format – e già non mancano le polemiche da parte di giocatori e di allenatori. Il motivo è sempre lo stesso: troppo caldo e temperature troppo alte, soprattutto nelle gare disputate attorno all’ora di pranzo negli Stati Uniti per favorirne la visione nel Vecchio Continente: come nel caso della sfida tra i neo-Campioni d’Europa del Paris Saint-Germain e l’Atletico Madrid, terminata 4-0 per i parigini che, nell’afa di Pasadena, si sono imposti con le reti di Fabian Ruiz, Vitinha, Mayulu e Lee. LUIS ENRIQUE – Proprio l’allenatore del PSG Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria contro i Colchoneros arrivata in condizioni climatiche davvero complicate, con una temperatura di oltre 30 gradi e un’umidità che si aggirava attorno al 60%: “Giocare alle 12 va sicuramente bene per l’Europa, ma i giocatori soffrono queste temperature. La partita è stata chiaramente condizionata dal caldo“.
NIENTE SCUSE – Delle difficoltà affrontate al Rose Bowl Stadium di Pasadena ha parlato anche il giocatore dell’Atletico Madrid Marcos Llorente, che ha giocato tutti i 90 minuti contro il Paris Saint-Germain: “Giocare con questo caldo è impossibile, non riuscivo nè a fermarmi nè a ripartire. C’è un’afa terribile, ho male ovunque, persino alle unghie. Non è una scusa, siamo tutti nelle stesse condizioni“. PALMEIRAS – Sul tema si è espresso, con un pizzico di ironia, anche il tecnico del Palmeiras Abel Ferreiradopo che la formazione brasiliana ha pareggiato 0-0 la gara d’esordio contro il Porto al MetLife Stadium nel New Jersey, dove ha iniziato a piovere solo nella seconda parte della sfida: “Non so chi sia il santo patrono della pioggia, ma dopo che ha piovuto siamo riusciti a giocare meglio“. Tra le fila del Verdão sono arrivate lamentele anche lato giocatori, come dalla stellina classe 2007 Estevao: “Penso che il campo avrebbe dovuto essere irrigato un po’ di più perché la palla rotolava lentamente e questo influenza il ritmo della partita. È stato così per noi e per il Porto. Quando ha iniziato a piovere, la palla rotolava un po’ più velocemente“.
Il gruppo aveva consumato un pranzo a sacco a base di riso preparato a Genova. La polizia nell’hotel dei granata: cestini preparati su indicazione del nutrizionista, forse problemi di conservazione
Sedici tesserati della Salernitana, tra questiotto calciatori ed alcuni componenti dello staff tecnico, sono stati trasportati d’urgenza in ospedale a causa di un’intossicazione alimentare, alcuni sono ancora sotto osservazione.
IPOTESI RICHIESTA RINVIO DEL RITORNO – È stata una notte da incubo per la squadra, ripartita da Genova due ore dopo la fine della partita d’andata dello spareggio salvezza con un aereo charter. A tutti era stato consegnato un pasto d’asporto contenente anche del riso. Subito dopo il decollo in molti hanno avvertito problemi gastrointestinali che sono progressivamente peggiorati con il trascorrere del tempo. A bordo, secondo quanto riferito da alcuni, si sono registrate scene da incubi con molti alle prese con dolori lancinanti. All’arrivo all’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi, quattro ambulanze e mezzi privati hanno condotto i sedici tesserati agli Ospedali di Salerno e Battipaglia. Dopo alcune ore in molti sono stati dimessi, restano in osservazione ancora alcuni calciatori. La Salernitana ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, nel frattempo la società starebbe valutando l’ipotesi di una richiesta del rinvio della sfida di ritorno del playout in programma venerdì sera allo stadio Arechi di Salerno. La Salernitana, dopo la sconfitta subita dalla Sampdoria al Marassi, deve vincere con due gol di scarto per evitare la seconda retrocessione consecutiva.
INDAGINI – In mattina agenti della Polizia di Stato della Questura di Genova si sono recata nell’albergo che ha ospitato la Salernitana. La direzione ha raccontato che i cestini da asporto sono stati preparati al momento su indicazione del nutrizionista della Salernitana e poi consegnati. Secondo quanto riferito dalla stessa direzione della struttura potrebbero esserci stati problemi successivi di conservazione degli alimenti ad aver alterato la qualità del cibo consumato dai tesserati della Salernitana.
L’attuale coordinatore tecnico del Lione Daniel Congré è stato ritrovato lunedì sera privo di sensi nella sua abitazione. La Procura sospetta un gesto estremo ma le indagini sono in corso
Lione Daniel Congré
Daniel Congré, 40 anni, ex giocatore del Tolosa e del Montpellier (al Digione fino al 2024) e dall’ottobre 2024 coordinatore sportivo del Lione, è ricoverato in gravi ma stabili condizioni dopo essere stato accoltellato al cuore lunedì sera nella sua abitazione. La notizia era circolata sin dalla serata ma il nome della vittima non era stato reso noto.
inchiesta – I soccorsi sono giunti nella sua villa a Pérols, una cittadina a Sud di Montpellier, intorno alle 19 di lunedì. Al loro arrivo, hanno trovato la vittima priva di sensi, dopo aver perso molto sangue da una ferita da arma da taglio vicino al cuore. Secondo Rmc Sport, la procura di Montpellier ha indicato che si tratterebbe di un “tentativo di suicidio“. L’Equipe invece parla di circostanze ancora in fase di accertamento. Dopo l’intervento dei vigili del fuoco, del pronto soccorso e della polizia, Congré è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale Universitario di Montpellier.
L’incendio si è verificato sulla via Emilia a Montanaso Lombardo, tra Lodi e Melegnano. Fortunatamente, non ha causato nessun ferito né intossicato
Attimi di grande paura, ma per fortuna senza conseguenze, per 3 giovani calciatori delle giovanili dell’Inter, coinvolti oggi pomeriggio nell’incendio del pullmino che li stava trasportando. Il fatto è avvenuto sulla via Emilia, a Montanaso Lombardo, tra Lodi e Melegnano. All’improvviso, forse per un problema al motore, dal mezzo ha iniziato a fuoriuscire del fumo e i passeggeri, tra cui i giovani nerazzurri, sono scappati dal veicolo mentre le fiamme iniziavano ad alzarsi e che, in breve tempo, hanno distrutto il pullmino. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha permesso di spengere subito l’incendio, mentre quello di polizia locale e carabinieri di ripristinare il traffico. Per fortuna, nessuno è rimasto ferito o intossicato. I tre ragazzi delle giovanili dell’Inter sono stati, poi, trasferiti su un altro minibus per completare il viaggio.
Le fiamme sono divampate, per cause da accertare, in una stanza. L’intervento dei vigili del fuoco è durato fino alla prima mattina, 3 ragazzi e un adulto in ospedale. Il club: “Zona messa in sicurezza”. Il sindaco: “Notte di paura”
I vigili del fuoco del comando di Firenze, sede centrale e del distaccamento di Pontassieve, sono intervenuti dalle ore 2.15 nel comune di Bagno a Ripoli in Via di Rosano presso la struttura del Viola Park, per un incendio che ha interessato il padiglione C Sud, dove si trovano le stanze che ospitano i giovani calciatori. Sul posto inviate due squadre, due autoscale e autobotti, il carro aria e il funzionario per il coordinamento delle operazioni di soccorso per un totale di 20 unità.
origine – L’incendio che si è originato all’interno di una stanza, si è propagato al corridoio dove sono rimaste danneggiate alcune porte delle camere e al soffitto che è anche la copertura dell’edificio. Importante e complesso il lavoro di spegnimento svolto dai Vigili del fuoco durato fino alle ore 6.15 di questa mattina. Al termine delle operazioni di spegnimento l’edificio è stato reso non fruibile per i danni riportati. Sul posto intervenuto anche il personale sanitario che ha soccorso e trasportato in ospedale tre ragazzi e un adulto accompagnatore per controlli per i fumi della combustione respirati.
la nota del club – Anche la Fiorentina ha diffuso una nota nella quale si legge: “(…) Nella nottata un incendio, le cui cause sono ancora da chiarire, è divampato all’interno di una camera del padiglione dedicato al settore giovanile del ‘Rocco B.Commisso’ Viola Park. Il sistema d’allarme, le procedure di emergenza e la preparazione del personale presente hanno garantito rapidamente l’evacuazione della struttura. Alcune persone sono state condotte per accertamenti in ospedale e accompagnate dai nostri sanitari sono già state dimesse e in buone condizioni. La zona del padiglione colpita dell’incendio è stata, al momento, isolata e messa in sicurezza“.
il sindaco – Le prime dichiarazioni del sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti: “Le immagini delle fiamme al Viola Park sono terribili. Una notte di paura che per fortuna non ha provocato danni gravi alle persone. I tre ragazzi e l’adulto portati in ospedale sono in osservazione ma stanno bene. Siamo in contatto con la Fiorentina e tutta la nostra comunità le è vicina. Grazie ai vigili del fuoco e al personale che è intervenuto tempestivamente evitando il peggio”.
Luis Enrique dopo il trionfo del PSG contro l’Inter ha speso bellissime parole per i nerazzurri, protagonisti di un comportamento impeccabile.
Un gigante. Luis Enrique non ha dimostrato soltanto di essere un grandissimo allenatore, ma si è confermato anche un uomo di grande caratura e uno sportivo autentico. Esemplare il suo comportamento dopo il trionfo del PSG sull’Inter, nei confronti degli avversari che ha voluto pubblicamente ringraziare ed elogiare. Luis Enrique, in una serata dalle emozioni forti anche per il ricordo della figlia Xana, ha sottolineato quanto fatto dai nerazzurri, impeccabili e protagonisti di un atteggiamento esemplare.
Luis Enrique rende omaggio all’Inter dopo la finale di Champions – Già in campo, l’allenatore campione d’Europa aveva colpito tutti, quando, sul palco allestito per la premiazione, mentre i suoi ragazzi impazzivano di gioia con il trofeo, si era soffermato ad applaudire l’Inter praticamente da solo. Una volta tornato nella pancia dello stadio di Monaco di Baviera, Luis Enrique ha poi regalato una vera e propria masterclass. È partito da lontano in conferenza, soffermandosi sulla necessità di gestire le proprie emozioni e su quanto questo sia importante.
“Un allenatore deve saper controllare le proprie emozioni in ogni momento, perché altrimenti non è possibile gestire la pressione, non si riesce a valutare ciò che stanno facendo i giocatori, né ad aiutare la squadra. Credo che, da questo punto di vista, il mio staff ed io, e soprattutto i giocatori, abbiamo preparato la finale in modo consapevole, con la calma necessaria per gestire tutta l’eccitazione che circondava la squadra.”
Traduzione di Google “Quello che ha fatto oggi l’Inter è una grande lezione per i ragazzi.”
Le emozioni di Luis Enrique e il tributo all’Inter, impeccabile nella sconfitta – Proprio per questo l’ex ct della Spagna non può che essere molto soddisfatto di tutto il gruppo mostratosi molto maturo, non solo tatticamente: “Vincere la prima Champions è qualcosa di molto importante per il club e per i nostri tifosi. Si tratta poi di godersela e di sapere, e accettare, che non si vince sempre, né nel calcio né nella vita. Da questo punto di vista, credo che siamo stati straordinari“.
Straordinari come l’Inter protagonista di un comportamento impeccabile per il tecnico del PSG. Qualcosa che è insolito a suo dire soprattutto in occasione di sconfitte pesanti e dolorose: “Vorrei sottolineare qualcosa che è molto raro da vedere nelle finali: al termine della partita, mentre noi stavamo raccogliendo il trofeo, desidero elogiare in modo incredibile l’Inter, tutti i suoi giocatori e tutto il suo staff. Sono rimasti ad aspettare con rispetto che noi festeggiassimo il titolo, nonostante il dolore. E credo che questa sia una grande lezione per i bambini: nella vita, così come nel calcio, si vince e si perde”.
Inter perfetta nella sconfitta, Luis Enrique esalta i nerazzuri – Insomma chapeau per i nerazzurri, che hanno ricevuto i ringraziamenti personali di Luis Enrique. Una piccola grande consolazione dopo una brutta delusione: “Bisogna saper perdere. Ci sono molte persone che sanno solo vincere, ma è importante saper perdere e mostrare rispetto per l’avversario, come ha fatto oggi l’Inter. Li ringrazio e non aggiungo altro“.
AC Milan comunica di avere affidato il ruolo di Direttore Sportivo della Prima Squadra a Igli Tare
AC Milan comunica di avere affidato il ruolo di Direttore Sportivo della Prima Squadra a Igli Tare, che riporterà all’Amministratore Delegato del Club, Giorgio Furlani.
Nato a Valona (Albania) il 25 luglio 1973,Tare ha maturato una lunga esperienza nel calcio professionistico italiano, vestendo le maglie di Brescia, Bologna e Lazio. Al termine della carriera da calciatore, si è affermato come dirigente di alto profilo, ricoprendo per oltre quindici anni il ruolo di Direttore Sportivo della S.S. Lazio e contribuendo ai recenti successi del Club biancoceleste, tra cui tre Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane.
L’Amministratore Delegato di AC Milan, Giorgio Furlani, ha dichiarato: “Siamo felici di accogliere Igli Tare nella famiglia rossonera. La scelta giusta da cui ripartire: competenza, determinazione e valori forti, unite a una solida conoscenza del calcio italiano e una visione internazionale, lo rendono la figura ideale per contribuire al rilancio del Club, attraverso lo sviluppo di un progetto sportivo ambizioso”.
Il nuovo Direttore Sportivo rossonero, Igli Tare, ha commentato: “Entrare a far parte di un Club come il Milan è motivo di grande orgoglio e responsabilità. Ringrazio la società per avermi affidato questo incarico. La società conosce la mia grande determinazione e la mia volontà di far bene mettendo tutta la mia esperienza al servizio di un grande Club che ha l’obiettivo assoluto di tornare a essere protagonista in Italia e in Europa”.
Una notizia clamorosa scuote i tifosi dell’Udinese. La famiglia Pozzo, proprietaria da 39 anni del club, avrebbe ceduto la società a investitori stranieri ancora ignoti per una cifra intorno ai 150 milioni di euro. Anticipata dal Tgr Rai del FriuliVenezia Giulia, l’indiscrezione sarebbe stata confermata anche da ambienti vicini alla squadra.
Interpellati dall’Ansa, i vertici del club non hanno voluto commentare, ma nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’annuncio in cui verrà svelato anche il nome del nuovo proprietario, probabilmente un fondo con sede negli Stati Uniti. L’operazione, il cui accordo preliminare sarebbe già stato firmato nei giorni scorsi, riguarderebbe soltanto l’Udinese Calcio e non il Watford, club che invece rimarrebbe di proprietà di Gino Pozzo.
Finisce l’era della famiglia Pozzo: il club friulano verra’ acquistato da imprenditori americani
Manca l’ufficialità, ma l’accordo preliminare sarebbe già stato perfezionato: l’Udinese verrà acquistata da imprenditori americani per più di 150 milioni di euro
L’Udinese cambia proprieta’.Dopo 39 anni finisce l’era della famiglia Pozzo. Il Club friulano verra’ acquistato da imprenditori americani con alle spalle un fondo di New York Manca l’ufficialita’ da parte della societa‘. Operazione che supererebbe i 150 milioni di euro. L’accordo preliminare sarebbe gia’ stato perfezionato nei giorni scorsi. Giampaolo Pozzo acquisto’ la societa’ il 28 luglio del 1986 da Lamberto Mazza. Dal 1996 ad oggi I’Udinese ha disputato 29 stagioni consecutive in serie A. Soltanto Inter, Roma, Milan e Lazio hanno un record migliore. Con la famiglia Pozzo alla guida il club friulano ha vissuto le emozioni della Champions League, e dal 2016, ha uno stadio di proprieta completamente rinnovato e all’avanguardia da 25 mila posti. E soprattutto un bilancio sano in grado di dare valore all’Udinese. Da qui la volonta’ della nuova proprieta’ di investire nell’acquisto del club bianconero. Affare che riguarda soltanto I’Udinese. I Watford rimarrebbe di proprieta’ di Gino Pozzo. L’Udinese non commenta la notizia della vendita, ma precisa che ci si trova in un mercato in cui il club è oggetto di interesse da parte di investitori. Allo stato attuale la sitauzione però non muta.
Cessione Udinese, il Sole 24 Ore: “Non è stato formalizzato alcun accordo”
Nel tardo pomeriggio di sabato 24 maggio è emersa una notizia che potrebbe segnare una svolta storica per l’Udinese: secondo quanto riportato dalla Tgr Rai FVG, la famiglia Pozzo avrebbe ceduto il club friulano a un fondo statunitense per una cifra intorno ai 150 milioni di euro. Tuttavia, fonti vicine alla società – interpellate da Il Sole 24 Ore – hanno smentito che al momento vi sia una formalizzazione dell’accordo. Anche i vertici del club, contattati dall’Ansa, hanno scelto di non commentare
“Il Sole 24 ore ha verificato tuttavia in ambienti vicini alla società friulana che non è stata formalizzata al momento alcuna vendita di quote. Gli stessi vertici del club interpellati dall’Ansa non avevano voluto commentare la notizia”, ha scritto.
Un duello lungo ed estenuante, che nelle fasi finali ha toccato anche vette piuttosto aspre. Ma una volta esaurita la tenzone, non resta che riconoscere l’onore ai vincitori come ai vinti. E se l’Inter, subito dopo il triplice fischio dei match di ieri sera, si è congratulata su X con il Napoli vincitore del campionato, oggi il club partenopeo ha voluto ringraziare gli avversari omaggiandoli per il valore espresso in questo campionato: “I grandi successi si misurano anche dal valore degli avversari. È stata una corsa avvincente, un grande in bocca al lupo per la prossima settimana“.
La contestazione annunciata dalla tifoseria organizzata del Milan davanti alla sede di Via Aldo Rossi ha preso ufficialmente il via. Sul piazzale davanti a Casa Milan sono arrivati la Curva Sud e un nutrito gruppo di altri tifosi per un totale di oltre 5000 persone presentiper contestare la stagione che ha visto la squadra rossonera chiudere in campionato fuori da tutte le competizioni europee. Inevitabile la scelta dei “colpevoli” da parte della tifoseria che punta il dito contro proprietà (citati sia Elliot che RedBird), società e dirigenza, nessuno escluso.
“PALUDE DI MEDIOCRITÀ” – Prima dell’inizio della contestazione è stata diffusa una comunicazione della Curva Sud che ha trasmesso il suo messaggio contro proprietà, dirigenza e calciatori. Questo il testo del messaggio: “Era difficile fare peggio di così eppure ci siete riusciti: siete riusciti a spingere il Milan in una palude di mediocrità e provincialismo, a togliere la voglia di sognare a una tifoseria che NON ha eguali nel mondo. Niente male, vero?”
DOPPIO STRISCIONE CONTRO PROPRIETÀ E DIRIGENZA – Davanti alla folla, sul piazzale, sono stati esposti due striscioni entrambi indirizzati contro la proprietà e la dirigenza. Il primo fa i nomi: “Singer, Cardinale, Furlani, Scaroni, Ibra, Moncada: andate tutti via, liberate il Milan da questa agonia”. Il secondo invece punta il dito sulla gestione sportiva della prima e della seconda squadra: “Che sia prima squadra o Milan futuro, con voi al comando é fallimento sicuro”.
CORI PER MALDINI – Il primo coro intonato sul piazzale di via Aldo Rossi dagli oltre 5000 tifosi presenti non è però per nessuno dei protagonisti oggi in società, bensì per qualcuno che nel Milan non è più da qualche anno, dall’arrivo sostanzialmente di Red Bird: l’ex bandiera, capitano e anche direttore tecnico fino allo scudetto vinto con Pioli, Paolo Maldini: “Paolo Maldini, Paolo olè“
CORI CONTRO FURLANI, CARDINALE E SCARONI – Diversi i cori che sono stati intonati dai tifosi presenti. Inevitabile quello ormai diventato “classico” contro Cardinale: “Devi vendere, vattene“. Più diretti e personali quelli per l’amministratore delegato Giorgio Furlani e per il presidente Paolo Scaroni: “Uomo di m***“.
IL MESSAGGIO DELLA CURVA – Questo il messaggio della tifoseria organizzata per tutti i presenti: “Occorre rifondare seriamente. La vostra scelta più saggia sarebbe quella di vendere e farvi da parte, ma sappiamo bene che non sono operazioni che si chiudono e dall’oggi al domani. L’opzione più rapida é quella di lasciare il vostro posto al più presto a gente del mestiere, magari anche milanista. Siete riusciti a trasformare uno degli stadi più belli d’Europa in uno silenzioso, trovando clienti e turisti da spennare. Avete ucciso la passione di milione dei tifosi, avete annientato il milanismo per il fatturato”
Il triste addio di Conceiçao: l’ultima a San Siro in silenzio e senza panchina
Niente conferenza per il tecnico portoghese, già sicuro di lasciare Milano, alla vigilia del Monza. Squalificato, lascerà spazio al vice Joao Costa
Sergio Conceiçao
Sergio Conceiçao non s’immaginava così l’ultima partita della stagione. Quando sbarcò sul pianeta Milan il 30 dicembre, la speranza era di rimanerci almeno quanto previsto dal suo contratto, cioè fino al 30 giugno 2026. Invece, quella di domani a San Siro contro il Monza sarà la sua ultima gara in rossonero. Anzi, tecnicamente neppure: il portoghese è squalificato dopo il rosso rimediato a Roma domenica sera e sarà sostituito dal suo vice, Joao Costa. Un addio senza panchina, dunque. E con ogni probabilità in silenzio. Niente conferenza stampa della vigilia oggi e difficile credere pure che Conceiçao si presenti ai microfoni nel dopogara.
Fallimento conceiçao – Quelle rilasciate dopo il ko contro i giallorossi rischiano così di essere le ultime dichiarazioni di Conceiçao da tecnico del Milan. “Ho fatto riflessioni fin dal primo giorno – disse il portoghese in conferenza stampa, nella pancia dell’Olimpico -. Ho guardato i numeri da quando sono arrivato, fin dalla prima partita. E prima di questa sconfitta siamo stati nel quartetto di squadre che vuol dire Champions League con Roma, Napoli e Inter. È stata una buona stagione? Ovviamente no. E quella di oggi (con la Roma ndr) è una partita che rappresenta in pieno ciò che ho vissuto in questi cinque mesi: tanti episodi negativi, piccoli e grandi“. Il Milan allenato da Sergio ha collezionato 33 punti in 19 giornate. Quanti l’Atalanta nello stesso lasso di tempo, ma meno di Roma (46), Inter (38), Napoli (38) e Juventus (35). Conceiçao cerca di difendere il proprio operato, nonostante sia impossibile anche per lui sottrarsi a un bilancio naturalmente in negativo. “Un anno così per una squadra storica come il Milan non va bene, poi ognuno deve valutare il proprio lavoro e io sono sempre esigente con me stesso. Anche la società valuterà quello che è stato fatto“. E sulle considerazioni del club, non ci saranno sorprese: la vittoria della Coppa Italia era l’ultima ancora di salvezza per Conceiçao, il cui destino è segnato quindi dalle 23 del 14 maggio, quando il Bologna ha alzato il trofeo e i rossoneri hanno ritirato la medaglia d’argento. La mazzata finale è arrivata poi qualche giorno dopo con il ko contro la Roma – sempre all’Olimpico, lo stadio che fu casa di Sergio da calciatore alla Lazio – che ha sancito l’esclusione dall’Europa del Milan nel 2025-26.
il ricordo del sigaro – Conceiçao nelle scorse settimane ha più volte anticipato che un giorno racconterà la sua versione sui difficili mesi al Milan. Chissà se lo farà in modo dettagliato più avanti. Per ora, restano solamente i freddi numeri, che magari non dicono tutto, ma fotografano la realtà. È dal 2015-16, quando subentrò sulla panchina del Vitoria Guimaraes, che il tecnico portoghese non finiva fuori dalla Top 8 in un campionato. Al Porto, l’altra big della sua carriera in panchina, era sempre arrivato nei primi tre posti in classifica. Certo, l’Italia non è il Portogallo e le situazioni non sono comparabili, ma l’esperienza di Sergio a Milano da allenatore non sarà ricordata negli annali. E forse non resterà nemmeno nel cuore del diretto protagonista. No, non se lo sarebbe immaginato dopo quel sigaro fumato nello spogliatoio a Riad…
La Prefettura di Milano, dopo la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Claudio Sgaraglia, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, ha confermato che il prossimo 31 maggio, in occasione della finale di Champions League PSG-Inter è “previsto l’allestimento di un maxischermo presso lo stadio San Siro“. Nel contempo, “è stata avviata la pianificazione delle attività di vigilanza e controllo del territorio” per quel giorno.
Inoltre, in seno al Comitato “è stata prevista un’intensificazione delle misure di sicurezza, soprattutto nelle aree centrali del Comune di Milano, nel caso in cui la squadra dell’Inter risultasse vincitrice del Campionato di Serie A, al termine degli incontri di calcio che si disputeranno nella giornata di domani“.
«Il Viminale ha sempre vietato le trasferte tifosi del Napoli a San Siro negli ultimi almeno 10 anni e quindi c’è questo pericolo che non ci possa essere accesso ai tifosi del Napoli».
Ezio Simonelli (foto CF – Calcioefinanza.it)
«Napoli e Inter si sono comportate in maniera elegante. Hanno fatto arrivare due lettere con i loro desiderata, che naturalmente non coincidevano soprattutto per la data. Abbiamo trovato comunque un compromesso che forse non ha fatto impazzire nessuno ma non ha nemmeno fatto arrabbiare nessuno». Lo ha detto il presidente della Lega Serie AEzio Simonelli, intervenuto a margine dell’evento I primi fair play organizzato da Panathlon Club Milano in memoria di Carlo Tavecchio.
«Credo che abbiamo preso una scelta non dico la migliore possibile ma quella più ragionevole, facendo giocare il venerdì l’Inter e il Napoli anche per avere la possibilità, nel caso che dovessero arrivare a pari punti, di poter avere una giornata dove poter fare lo spareggio, nel caso lunedì 26 maggio. Quindi diciamo una soluzione di mediazione», ha aggiunto.
«In base al regolamento la sede dello spareggio scudetto è San Siro. Poi sappiamo che per motivi di ordine pubblico il Viminale ha sempre vietato le trasferte tifosi del Napoli a San Siro negli ultimi almeno 10 anni e quindi c’è questo pericolo che non ci possa essere accesso ai tifosi del Napoli. In questo caso il regolamento dice che se lo stadio San Siro non dovesse praticabile si giocherà dove viene giocata la finale Coppa Italia e quindi Roma», ha detto a proposito della sede.
«Vedremo quale sarà l’atteggiamento del Viminale, io mi auguro che su una cosa così importante come l’eventuale spareggio si possa anche ripensare quelle decisioni, ma non sta a noi. Noi ci adegueremo a quella che diciamo l’ordine pubblico ci dirà che sono le regole da seguire, se dovesse capitare vedremo come gestire tutto al meglio, ma è una ipotesi ad oggi remota. È chiaro che nell’eventualità dello spareggio l’Inter ci terrebbe a giocare a Milano e le spetterebbe anche di diritto ma non dipende da noi», ha concluso.
Incidente domestico, Lucio ricoverato in ospedale per ustioni. Il bollettino medico: “È stabile e cosciente”
Nella giornata di venerdì Lucio è stato ricoverato in un ospedale di Brasilia dopo un incidente domestico che gli ha provocato delle ustioni. A riportare la notizia èGloboesporte: la struttura sanitaria non ha fornito dettagli sull’accaduto, ma ha fatto sapere che l’ex difensore è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva e che è cosciente e stabile. Presto sarà trasferito in un altro ospedale privato.
L’ultimo bollettino medico informa che “il paziente è stabile, cosciente e sotto le cure di una valida equipe medica. Riceve monitoraggio medico specializzato per il trattamento delle ustioni“.
In rete anche il video. Sei feriti, uno con l’orbita fratturata
Erano andati allo stadio di Zagabria per festeggiare un addio al celibato ma sono stati aggrediti brutalmente da alcuni ultras.
“Uno di loro ci ha chiesto da dove venivamo e quando abbiamo risposto ‘Italia’ hanno cominciato a picchiarci con pugni e calci“, ha raccontato uno dei ragazzi di ritorno in Italia. L’episodio risale a sabato scorso ed è finito anche sulle cronache croate che hanno pubblicato un estratto del video del pestaggio in cui si vedono alcuni tifosi vestiti di nero pestare alcuni ragazzi, alcuni anche a terra.
“Eravamo arrivati allo stadio un quarto d’ora prima dell’inizio della partita della Dinamo – racconta uno di loro -. Dopo aver passato i controlli ci siamo diretti verso i nostri posti, che erano nella tribuna, una zona molto tranquilla, dove c’erano anche famiglie con i bambini. Veniamo avvicinati da un gruppo di croati con felpe e cappucci che ci chiedono da dove veniamo. Quando abbiamo risposto ‘Italia‘ hanno cominciato a colpirci con i pugni sul volto. Alcuni di noi sono caduti dai gradoni, ma raggiunti, sono stati colpiti anche con i calci“. Secondo quanto raccontato dai ragazzi, tutti professionisti campani, in tribuna c’era anche uno steward che, però, “è rimasto fermo a guardare il pestaggio“. Riusciti a scappare, i ragazzi hanno poi raggiunto l’uscita chiedendo aiuto agli agenti di polizia. Successivamente hanno presentato denuncia e sono stati curati in ospedale. Sei di loro sono rimasti feriti, con il più grave che ha riportato la frattura piatto orbitale. “Abbiamo contattato anche l’ambasciata – conclude una delle vittime -, ci hanno assicurato che si sarebbero mossi per chiarire l’accaduto“.
Il presidente della Serie A ha lanciato l’idea parlando della chiusura dell’impianto per le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026.
Ezio Simonelli (foto CF – Calcioefinanza.it)
In una lunga intervista rilasciata al podcast della rivista Panorama, il presidente della Lega Serie A Ezio Maria Simonelli ha toccato diversi temi interessanti del massimo campionato italiano. A cominciare da quello che ha trovato dopo essersi insediato come presidente.
«Ho trovato una Lega molto efficiente, una grande squadra di professionisti, tutti gli aspetti di una società che organizza uno spettacolo. Ho puntato più sull’armonia della Lega delle venti società e credo di esserci riuscito, i o almeno sono soddisfatto, anche se il giudizio non spetta a me», ha esordito.
Simonelli ha parlato anche delDecreto Crescita e di un’ipotesi di ripristino degli sgravi fiscali: «Dal punto di vista del Decreto crescita non ci saranno novità, il decreto crescita ha aiutato molto il calcio italiano. E’ stato un grande beneficio fiscale per le società, questo ha permesso di portare in Italia tanti giocatori importanti, così I’Atalanta ha vinto l’Europa League e I’Inter è andata in finale. La norma è terminata, non so se sarà riproposta. Noi ci auguriamo che il governo aiuti in qualche modo le società».
Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin ha stroncato l’impiantistica italiana, affermazioni che Simonelli condivide: «Da italiano mi sono vergognato. La burocrazia e la mancanza di visione di una parte della politica ha portato a fare solo 5 stadi in Italia mentre in Europa ne hanno fatti 213. Dal progetto all’iter passa troppo tempo. Il ministro Abodi nominerà presto un commissario per agevolare la costruzione dei nuovi stadi e questo snellirà l’iter. Questo ci permetterà di avere nuove strutture o di rinnovarle».
Tra queste, anche il nuovo San Siro di Inter e Milan: «Sono fiducioso anche perché c’è un impegno dell’amministrazione comunale e credo che sia indispensabile che Inter e Milan abbiano una casa adeguata come il Bernabeu o altri stadi che sono a distanza planetaria. Mi pare che ci sia anche la volontà delle proprietà di Inter e Milan a portare avanti il progetto».
Capitolo diritti tv, il presidente di Lega dice la sua sulla situazione attuale: «Noi siamo abbastanza soddisfatti di quanto vendiamo diritti in Italia, molto meno di quello che realizziamo per l’estero. Sono stato anche negli Stati Uniti per illustrare il nostro progetto, certo per poter vendere bene i diritti bisogna avere le stelle del calcio. Quando le avevamo era più facile vendere i diritti televisivi. Se l’Inter riuscisse a vincere la Champions farebbe fare un bel salto in avanti all’appetibilità della nostra serie A anche se sappiamo che è impossibile raggiungere le cifre della Premier League».
Infine, tornando su San Siro Simonelli ha legato l’argomento all’ipotesi di giocare partite della Serie A negli USA: «Ci sono dei passaggi formali da superare come chiedere l’autorizzazione alla UEFA, ma ci piacerebbe farlo. Poi abbiamo un’occasione da sfruttare, San Siro per un mese sarà chiuso perché dovrà essere preparato per l’inaugurazione delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Dal 10 gennaio all’8 febbraio l’impianto non sarà disponibile per le partite di Inter e Milan. Potrebbe essere l’occasione per far giocare all’estero Inter e Milan».
L’Inter è riuscita a conquistare la finale di Champions League e il prossimo 31 maggio, nello scenario dell’Allianz Arena di Monaco, i nerazzurri si giocheranno col PSGla possibilità di tornare a trionfare nella principale competizione europea. La UEFAha già designato quello che sarà l’arbitro dell’ultimo atto di Champions, la finale tra Inter e PSG sarà infatti diretta dal quarantenne rumenoIstvan Kovacs.
Il percorso di Kovacs e la designazione completa – Kovacs ha al suo attivo direzioni in finale di Europa League e Conference League (con Atalanta e Roma coinvolte e vincenti), avrà dunque modo di completare il proprio percorso di finali europee e di dirigere anche quella più prestigiosa. Nel corso della Champions League 2024/25, quella che vede Paris Saint-Germain e Inter sfidarsi in finale, Kovacs ha già diretto diverse sfide di primo piano e ha già avuto modo di dirigere sia l’Inter e che il PSG, rispettivamente contro l’Arsenal e contro il Bayern Monaco (oltre che col Liverpool al ritorno degli ottavi di finale).
Kovacs ha già incrociato l’Inter in una finale di Champions, nelle vesti di assistente nella sfida persa di misura contro il Manchester City due anni fa. Accanto a Kovacs la squadra arbitrale per la finale di Monaco sarà composta da Mihai Maricae Ferencz Tunyogicome assistenti, Joao Pedro Silva Pinheiro come quarto uomo, Dennis Johan Higlercome addetto al VAR (con Catalin Popa e Paulus van Boekel a supportarlo).
L’episodio è avvenuto a partita appena cominciata, mentre Torino ed Inter erano in campo da 2′. Coinvolto anche un altro sostenitore granata rimasto però illeso
Attimi di paura a Torino durante la partita tra i granata e l’Inter. Proprio in avvio, quando sul cronometro erano trascorsi appena 2′ circa, quasi “invitato” dai calciatori presenti dalle parti della bandierina in occasione di un calcio d’angolo in favore dei nerazzurri l’arbitro La Penna ha dovuto fermare il gioco. Il motivo è stato il cedimento di una parte di una balconata della curva granata sopra cui erano presenti due tifosi, caduti al di sotto nella Curva Maratona. Uno dei due è stato portato in codice giallo all’Ospedale Mauriziano di Torino, l‘altro è rimasto illeso ed è rimasto allo stadio per assistere alla partita. Nelle prossime ore la polizia verificherà le cause del crollo della balconata, ma per fortuna il peggio è stato evitato e la sfida tra Torino ed Inter è stata arrestata solo per qualche minuto, subito a conferma che non fosse successo nulla di eccessivamente grave. A partita conclusa, l’allenatore del Torino, Vanoli, ha fatto sentire la propria vicinanza al tifoso coinvolto: “Faccio un in bocca al lupo al nostro tifoso, ci auguriamo che finisca tutto bene: stiamo provando a informarci, speriamo che vada tutto bene”.
La UEFA ha deciso: l’esperto fischietto polacco dirigerà la semifinale di ritorno in programma martedì sera a San Siro
La UEFA ha reso nota la designazione arbitrale di Inter-Barcellona, semifinale di ritorno di Champions League, in programma martedì sera a San Siro.
Dirigerà l’incontro l’esperto polacco Szymon Marciniak, coadiuvato dai connazionali Tomasz Listkiewicz e Adam Kupsik come assistenti e Paweł Raczkowski come quarto uomo. Al Var l’olandese Dennis Higler, Avar il connazionale Pol van Boekel.
Come è stato ufficializzato nella giornata di ieri, la Supercoppa Italiana si giocherà in Arabia Saudita anche nel 2026e ancora con il format a quattro squadre. Un format che garantirà 23 milioni di euro alla Lega di A. Il Corriere della Serarivela però che nel corso dell’assemblea che si è svolta in videoconferenza, l’avvocato nerazzurro Angelo Capellini ha fatto presente che l’Inter si riserva di partecipare alla manifestazione in cui gareggiano oltre al Milan anche il Napoli e il Bologna.La sensazione è cheil club interista, stritolato da mille partite, fortemente orientato a giocare la Supercoppa in gara secca, ora attenda di conoscere l’esito del cammino in Champions che potrebbe condizionare anche gli impegni di dicembre, quando si svolge la coppa Intercontinentale. Va da sé che la Lega non assisterebbe in maniera passiva a una eventuale rinuncia da parte dell’Inter: una sanzione sarebbe da mettere in conto.
MILAN IN AUSTRALIA –Il Corriere della Sera poi riporta anche un capitolo a parte, sempre legato al calendario della prossima stagione. Ieri l’ad della Lega di Serie A, De Siervo, ha informato i club della ricca proposta arrivata dall’Australia di ospitare una partita di campionato.Dal momento che per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 San Siro non sarà disponibile dal 10 gennaio all’8 febbraio e perciò le milanesi sono alla ricerca di uno stadio, è emersa la possibilità che i rossoneri possano disputare una gara dall’altra parte del mondo. Secondo il Corriere resta comunque da superare lo scoglio della volontà della Uefa, che finora non ha mai concesso semaforo verde a iniziative del genere. I club confidano sulla moral suasion di Gabriele Gravina , vicepresidente della Uefa, nei confronti di Ceferin.
Nuovi casi in Serie A per espressioni blasfeme: aperto un fascicolo per Bisseck dopo Inter-Roma e Luca Pellegrini.
Yann Aurel Bisseck – Getty Images
Dopo la vicenda che ha riguardatoLautaro Martinezper la bestemmia in Juventus-Inter, sotto indagine per lo stesso motivo è finito adesso un altro giocatore nerazzurro, ovvero Yann Bisseck. L’episodio in questione fa riferimento all’ultima gara giocata dall’Inter, ovvero a San Siro contro la Roma.
La procura FIGCha aperto un fascicolo d’indagine come riferisce il Corriere dello Sport per fare luce sull’accaduto che coinvolge il difensore tedesco.
Pochi giorni prima invece era stato Luca Pellegrini nel match tra Lazio e Genoa a utilizzare un’espressione blasfema e anche il terzino biancoceleste adesso è sotto indagine. Proprio oggi è arrivata la decisione del giudice sportivodi squalificare Alberto Grassiper lo stesso motivo dopo la gara dell’Empoli a Firenze.
L’EPISODIO DI BISSECK IN INTER-ROMA – Bisseck è il secondo giocatore nerazzurro sotto indagine per lo stesso motivo in poche settimane.
Il difensore tedesco, entrato a inizio partita contro la Roma per l’infortunio di Pavard, è stato ripreso in un replay mentre sembrava utilizzare un’espressione blasfema urlando verso il cielo.
IL CASO LUCA PELLEGRINI– Nel recupero della 33esima giornata tra Genoa e Lazio allo stadio Luigi Ferraris, protagonista di un caso simile è stato Pellegrini; il giocatore italiano avrebbe proferito una bestemmia mentre era a terra.
La Procura FIGC non era potuta intervenire con la prova televisiva poiché il Giudice Sportivo non aveva riportato nulla nel suo comunicato in merito alla partita del Ferraris.
LA PROCURA FIGC INDAGA MA SERVE L’AUDIO – La procura federale ha deciso ora di approfondire aprendo un fascicolo d’indagine su Bisseck e Pellegrini. Giuseppe Chiné, il procuratore federale, per poter proseguire le indagini avrà bisogno però dell’audio come era successo per Lautaro Martinez.
In assenza di quello non sarebbe possibile continuare l’inchiesta.
L’ex tecnico di Inter e Roma, José Mourinho, è intervenuto ai microfoni della BBC per parlare della Champions League–
Sul ricordo della semifinale di ritorno persa dalla sua Inter contro il Barcellona in Spagna, che però significò la qualificazione all’ultimo atto della competizione: “Se potessi scegliere una delle prestazioni più emozionanti della mia squadra nei miei oltre 20 anni di carriera, sceglierei proprio questa. Siamo andati a Barcellona sapendo cosa ci avrebbe aspettati in termini di atmosfera e della straordinaria qualità di quella squadra. Giocare con 10 giocatori a Barcellona ha fatto diventare tutto epico, ci volevano degli eroi, serviva ottenere il meglio da tutti. Penso di essere stato brillante nel modo in cui ho organizzato la squadra. Ci siamo difesi con tutte le nostre forze: con il cuore, con l’anima. Questa è la sconfitta più bella della mia carriera. Abbiamo dato tutto. Abbiamo perso 1-0. Ma siamo arrivati in finale“.
Sull’iconico abbraccio con Materazzi dopo la finale di Madrid: “Penso che se fossi salito sull’autobus, se fossi tornato con loro a Milano, se fossi entrato in uno stadio San Siro pieno, se fossi andato al Duomo pieno di gente, credo che non sarei andato al Real Madrid. Penso che l’emozione mi avrebbe impedito di andare. Ma volevo andare. Pensavo che fosse il momento giusto. Dovevo scappare. Marco era lì. Se al posto di Marco ci fosse stato Dejan Stankovic, o Diego Milito o Julio Cesar, sarebbe stata la stessa storia“.
Sta andando bene il primo anno nel calcio professionistico di Aleksandar Stanković, giocatore che l’Inter ha prestato al Lucerna lo scorso luglio con la formula del diritto di opzione e contro opzione. Il figlio di Deki,che con la maglia biancoblu ha totalizzato 35 presenze, condite da tre gol e due assist, figura nella lista dei candidati al premio di miglior centrocampista della Super League, il campionato svizzero, organizzato dalla Swiss Association of Football Players.
L’ex capitano della Primavera nerazzurra risulta in nomination con Uran Bislimi (Lugano), Filip Ugrinić (Young Boys), Timothé Cognat (Servette), Donat Rrudhani (Lucerna), Xherdan Shaqiri (Basilea), Leon Avdullahu (Basilea), Christian Witzig (San Gallo),, Alvyn Sanches (Losanna), Anto Grgic (Lugano), Antonio Marchesano (Yverdon/Zurigo), Joël Monteiro (Young Boys).
Il vincitore sarà svelato il prossimo 5 maggio, nella serata di gala che si terrà al ‘Kultur & Kongresshaus Aarau’.