Dopo la terza rottura del crociato, il giovane belga ha detto stop. A soli 26 anni, Vanheusden ha annunciato l’addio al calcio
Zinho Vanheusden
Le sofferenze di Zinho Vanheusdensembrano non avere fine. Il difensore centrale si è rotto il legamento crociato per la terza volta in carriera. Si tratta del legamento crociato del ginocchio sinistro, lo stesso che si era rotto anche otto anni fa mentre giocava per l’Inter. E questa volta, il giovane belga ha detto stop. A soli 26 anni, Vanheusden ha annunciato l’addio al calcio con una lunga lettera.
“Oggi prendo una decisione che non avrei mai pensato di dover prendere a questa età. Dopo 22 anni di calcio — dai quattro anni fino ad oggi — la mia vita da calciatore professionista si ferma.
Il calcio mi ha fatto diventare la persona che sono oggi. Mi ha regalato una vita di cui da bambino non osavo nemmeno sognare. Dai lunghi anni passati a tifare, insieme a mio padre, per la mia squadra del cuore a Sclessin, fino a giocare io stesso cento partite con quella maglia, a segnare per gli Ultras e persino ad avere l’onore di essere capitano. Ma non si è fermato qui… Ho avuto la possibilità di esordire con la nazionale e di giocare in Serie A. Tutte esperienze che, quando ho iniziato, sembravano irrealizzabili.
Accanto a tutte queste gioie, gli ultimi anni sono stati durissimi. Molto più di quanto abbia mai lasciato trasparire. Infortuni, operazioni, iniezioni, farmaci… Ho sempre dato tutto per tornare in campo, ma ogni volta è stato più difficile. Cercavo costantemente di ritrovare il mio livello, giocavo troppo spesso nonostante il dolore e, dopo ogni allenamento o partita, vivevo nell’incertezza su come il mio corpo avrebbe reagito il giorno dopo. Continuavo a lottare per essere il giocatore che volevo essere, ma ogni volta si presentava una nuova battaglia.
Nel mio cuore vorrò sempre continuare a essere calciatore, ma il mio corpo da tempo mi dice basta. Ed è per questo che prendo questa decisione — per rispetto verso me stesso, la mia salute e la mia responsabilità come padre — anche se scriverlo sembra irreale. Voglio ancora poter camminare senza dolore, giocare con mio figlio e godermi la vita con la mia famiglia… Non so come sarà alzarmi senza il calcio, ma ora lo scoprirò.
Dopo la terza rottura del crociato, Zinho Vanheusden si arrende e dice basta con il calcio a soli 26 anni:
"Oggi prendo una decisione che non avrei mai pensato di dover prendere a questa età. Dopo 22 anni di calcio, la mia vita da calciatore professionista si ferma. Nel mio… pic.twitter.com/TCRQPuSK2T
Dopo i successi del 2023 e 2024 la squadra di Volandri torna all’ultimo atto, dopo tre ore di lotta Flavio supera il n.1 belga, seguendo il successo di Berrettini
Un leggendario Flavio Cobolli che vince una battaglia contro Bergs chiudendo 17-15 al tie-break del terzo set.
Prima un solido Matteo Berrettini (6-3 6-4) contro Collignon, poi un leggendario Flavio Cobolli che vince una battaglia contro Bergs chiudendo 17-15 al tie-break del terzo set. Così l’Italia chiude dopo due singolari la semifinale di Coppa Davis contro il Belgio, guadagnandosi la terza finale consecutiva del “Mondiale” di tennis a squadre.
21:27 –Parole: Le parole di Cobolli: “Non so che dire. Siamo un gruppo di cinque ragazzi che veramente ogni volta mettono tutto quello che hanno quando scendono in campo. Lottiamo l’uno per l’altro, stiamo provando a raggiungere il nostro sogno, che sapete tutti qual è. Voglio ringraziarvi perché mi avete dato una grande mano, grande calore, e giocare così è davvero moto più facile. Oggi ho rischiato un po’, ma questa è come immaginavo la mia partita ideale. Ho sempre cercato di andare al terzo, oggi giuro di non averlo fatto apposta (ride). Ho vissuto il mio più grande sogno, grazie a tutti. Voglio dedicare la vittoria a mia mamma, che non è solita venire a questi appuntamenti, a mio frattelo che continua a piangere…e smettila. E a un mio grande amico (Bove, ndr) che spero torni presto a giocare a calcio. Forza Italia!“
21:22 – Lacrime: Nella festa azzurra, con Cobolli che si strappa la maglia, Bergs finisce in lacrime dopo i sette match point sprecati.
21:20 –Vince Cobolli!: 17-15 il tie-break del terzo set, clamoroso, a favore di Cobolli. Chiude con una prima vincente, annulla sette match point: per l’Italia è la terza finale di fila. continua a leggere
L’incidente è avvenuto a Copper Mountain, negli Stati Uniti. L’atleta tornerà a casa dopo il weekend per gli accertamenti. La stessa sciatrice svizzera ha confermato al suo medico la rottura del legamento crociato e danni al menisco sinistro
Lara Gut
Una bruttissima caduta in allenamento rischia di far saltare i Giochi di Milano-Cortina e mette a rischio persino il finale di carriera di Lara Gut-Behrami, 34 anni. La sciatrice svizzera è stata vittima dell’incidente durante un allenamento a Copper Mountain, negli Stati Uniti.Swiss-Ski ha annunciato che maggiori dettagli saranno forniti dopo le visite più approfondite alle quali la sciatrice di origine ticinese si sottoporrà in Svizzera, dove rientrerà non prima di lunedì 24 novembre. I primi esami sono stati effettuati in Usa, e dopo le prime pessimistiche ipotesi, il quotidiano elvetico Blick ha riportato che la stessa Gut ha confermato al suo ortopedico di fiducia la rottura del legamento crociato e danni al menisco sinistro, oltre a una commozione cerebrale. La ticinese rientrerà a Milano non prima di lunedì e andrà subito nella sua residenza svizzera: non prima di mercoledì 26 novembre la visita di controllo dal suo ortopedico di fiducia. Se l’infortunio venisse ulteriormente confermato, Gut non avrebbe il tempo di tornare alle competizioni in quella che è la sua ultima stagione, e ai Giochi invernali di Milano-Cortina in programma a metà febbraio 2026.Il tutto con probabile fine anticipata della carriera.
Stagione – Gut-Behrami aveva cominciato al meglio la stagione 2025-26. Lo scorso 25 ottobre, nel gigante inaugurale di Sölden, era infatti giunta terza, conquistando il podio numero 101 in carriera ed eguagliando il record svizzero stabilito da Vreni Schneider negli anni 90.
Venerdì mattina previsto un incontro sindacale, non escluse nuove proteste
Gli operai di Eurallumina sul silos per il quinto giorno
Preoccupati ed esasperati”. – Sono i due sentimenti che stanno vivendo in queste ore i lavoratori dell’Eurallumina dopo quelle che definiscono mancate risposte da parte delle istituzioni per superare l’impasse del blocco degli asset finanziari dell’azienda Rusal,la multinazionale proprietaria dello stabilimento di Portovesme, nel Sulcis.
A 40 metri di altezza sul silo della fabbrica di allumina – primo stadio della filiera strategica dell’alluminio – i quattro operai sfidano il maestrale e il gelo di queste ore consapevoli che la notte che gli attende sarà la più dura, vista l’allerta meteo per precipitazioni anche a carattere nevoso a quota collinare. Ma senza risposte da Roma sono determinati a proseguire in questa clamorosa protesta che va avanti da lunedì mattinae.
“Quinto giorno di lotta dal presidio del silo. Un tempo del cavolo ma non ci intimorisce – dice Enrico Puliscidella rsa di Eurallumina – Sia chiaro che il ministero e il governo ci diano subito risposte certe sullo stanziamento dei fondi. Teniamo a precisare che in questi 16 anni la Rusal ci ha messo 24 milioni all’anno. Esclusi gli ammortizzatori sociali, non siamo sovvenzionati da contributi pubblici. Quei 10 milioni di fondi che pretendiamo dal governo, perché dovuti per legge, verranno poi addebitati alla società. Non sono a fondo perduto. È un diritto stabilito dalla legge. Chi ha sanzionato e ha creato questo deve risolvere il problema – aggiunge – In Irlanda, Germania e Svezia non ne è stato sanzionato nessuno. Solo i sardi sono i lavoratori più fessi, Vogliamo ripartire dopo 16 anni e con i 300 milioni di euro di investimenti“.
Questa mattina è fissato un confronto sindacale per esaminare la situazione e non è escluso che gli operai e i loro rappresentanti sindacali possano decidere nuove e più forti azioni di protesta.
Operai Eurallumina a 40 metri sul silo: ‘Il nostro futuro è a rischio’
Il ministero convoca un tavolo per il 10 dicembre, ma per i sindacati ‘è troppo in là’
Eurallumina, operai a 40 metri su silo ‘Mimit ci convochi ‘
Nel Sulcis Iglesiente, una delle province più povere d’Italia, si riaccende la protesta: quattro operai dell’Eurallumina, sostenuti da tutti i loro colleghi e dai sindacati, sono saliti a 40 metri di altezza su un silo per chiedere garanzie sul proprio futuro occupazionale, che passa oggi dal mantenimento degli asset finanziari dell’azienda Rusal, sottoposta – a causa delle sanzioni Ue contro la Russia – a un controllo dal parte del Comitato di sorveglianza finanziaria del Mef.
Bisogna tornare indietro al 28 febbraio 2023 per trovare una protesta così clamorosa, con i lavoratori – allora della Portovesme srl – che salirono su una ciminiera e vi restarono per cinque giorni.
Oggi, protetti da una sola tenda e dalla copertura del vano ascensore, sfidano la pioggia battente, per sollecitare il Mimit a trovare una soluzione alla vertenza dello stabilimento che produceva allumina, primo stadio della filiera strategica dell’alluminio italiano. Cgil, Cisl e Uil chiedono che Mimit, Csf, Mef e presidenza del Consiglio intervengano subito per“stanziare i fondi necessari alla continuità operativa di Eurallumina per garantire il pagamento delle utenze, dei salari e delle fatture delle imprese terziste e assicurare la prosecuzione delle bonifiche ambientali“. Per le tre sigle e la Rsa Eutrallumina, l’ultimo ostacolo in ordine di tempo alla possibilità che la Rusal possa dare avvio agli investimenti con oltre 300 milioni di euro è la “mancata revoca delle sanzioni patrimoniali disposte dal Csf“.
“Alla soluzione strettamente giuridica deve affiancarsi una soluzione tecnico-politica, necessaria per superare lo stallo e consentire la revoca delle misure – dicono i sindacati – Riteniamo paradossale la disparità di trattamento applicata all’Eurallumina rispetto ad altre aziende europee consociate della stessa UC Rusal (in Svezia, Germania, Irlanda), dove i rispettivi governi, pur aderendo al regime sanzionatorio, hanno scelto di tutelare le imprese ritenute strategiche, mantenendole operative“. Domani è previsto un incontro del gruppo di lavoro tecnico preparatorio del comitato di sicurezza finanziaria proprio su Eurallumina, mentre il Mimit, con il ministro Adolfo Urso, ha convocato per il 10 dicembre a Roma un tavolo sulla vertenza con l’obiettivo “di individuare la soluzione più idonea a consentire la piena ripresa delle attività dell’azienda“. Ma gli operai sul silo e le segreterie dei chimici del territorio, oltre alla Rsa, non ci stanno e chiedono una data più vicina. “Questa convocazione la dice lunga sull’attenzione verso una vertenza importante come quella di Eurallumina e sulla celerità per la risoluzione della vertenza e sull’attenzione verso i lavoratori barricati a 40 metri – tuonano Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec e Rsa -. Respingiamo per questo motivo tale data e chiediamo una rimodulazione in tempi rapidi della stessa; l’iniziativa intrapresa dai lavoratori continua“.
L’allarme intorno a mezzanotte tra giovedì e venerdì. Sul posto diversi mezzi e squadre dei vigili del fuoco, mobilitata anche l’ambulanza ma non ci sono feriti. Il sindaco Massimo Parola: “Valori nell’aria oltre i limiti, evitare di stare all’aperto”
Vigili del fuoco mobilitati in forze nella notte tra giovedì e venerdì per un vastoincendio in una fabbrica di materie plastiche a Groppello di Gavirate. (Nella foto, inviata da una lettrice, la luce e il fumo delle fiamme visibili a occhio qualche centinaio di metri di distanza)
L’ALLARME – L’allarme è scattato intorno alla mezzanotte e il comando dei vigili del fuoco di Varese ha inviato numerose squadre, vista la delicatezza dell’impianto e il rischio di un’estensione dell’incendio: sul posto sono stati fatti affluire quattro autopompe, tre autobotti, l’autoscala e il “carro aria”per assicurare rifornimento di bombole agli uomini al lavoro per domare le fiamme.
Intorno all’una di notte l’incendio era domato, anche se era ancora in corso la completa bonifica.
Sul posto è stata fatta intervenire ancheun’ambulanza dell’Sos Azzate, a scopo precauzionale, visto anche l’alto numero di vigili del fuoco presenti e la particolare natura dello stabilimento.
Non risultano feritimentre ancora non c’è una stima dei danni.
IL SINDACO: EVITARE D STARE ALL’APERTO – Durante le operazioni di spegnimento sul posto è arrivato anche il sindaco di Gavirate Massimo Parola. «Verso le 2 di venerdì sono arrivati i tecnici di Arpa Lombardia che hanno rilevato valori fuori norma nell’aria. Per questo faremo un’ordinanza rivolta ai cittadini della zona di Groppallo che dispone di non rimanere all’aperto, chiudere le finstre e non stendere i panni all’aperto. I valori di sostanze disperse nell’aria sono in calo, l’odore di bruciato rimarrà percepibile per giorni». Valori che Arpa ha rilevato attraverso l’impiego di un “campionatore ad alto volume“
È stato istituito un presidio di fronte all’asilo di Oltrona, «consigliamo alle insegnanti di non far uscire i bambini per attività all’aperto», spiega il sindaco.
LE CAUSE – Al momento del rogo scoppiato intorno alla mezzanotte, nell’azienda, la “Roverplastic” non c’erano dipendenti. Il rogo si è sviluppato in un magazzino dove vengono stoccati prodotti finiti e si indaga sulle cause. Sul posto alle 7 erano al lavoro ancora due squadre di vigili del fuoco. Elementi confermati anche in via ufficiale dai vigili del fuoco: «Sul posto sono intervenuti 40 operatori con quattro autopompe, due autobotti, un’autoscala, due fuoristrada e un furgone adibito al trasporto di bombole contenenti aria respirabile. L’incendio ha interessato la zona di stoccaggio del materiale plastico e dopo circa tre ore di lavoro si è evitato che le fiamme potessero coinvolgere anche la zona di produzione. Al momento il rogo è sotto controllo e parzialmente spento, sono in corso le operazioni di bonifica, messa in sicurezza e le attività investigative rivolte alla ricerca delle cause»
Le immagini dell’incendio in una fabbrica a Groppello di Gavirate
Le immagini dell’incendio in una fabbrica a Groppello di Gavirate
Evento sconvolto e 13 persone curate per inalazione di fumo dopo l’evacuazione del centro congressi
I colloqui al vertice sul clima Cop30 inBrasilesono stati interrotti giovedì a causa di un incendio scoppiato nella sede, che ha provocato un’evacuazione proprio mentre i negoziatori si stavano preparando a cercare di raggiungere un accordo per rafforzare gli sforzi internazionali volti ad affrontare la crisi climatica.
Tredici persone sono state curate per inalazione di fumo, hanno dichiarato gli organizzatori in una nota, dopo che è scoppiato un incendio nell’area del padiglione del centro congressi di Belém, in Brasile.
La causa dell’incendio, domato nel giro di pochi minuti, è in fase di accertamento, ma si ritiene che sia stato causato da un dispositivo elettrico, probabilmente un forno a microonde, ha riferito Reuters, citando i vigili del fuoco locali.
“Stamattina è scoppiato un incendio nella zona blu della sede dellaCop30a Belém“, si legge nella dichiarazione dell’organizzatore delle Nazioni Unite.
I vigili del fuoco e gli agenti di sicurezza delle Nazioni Unite sono intervenuti rapidamente e l’incendio è stato domato in circa sei minuti. Le persone sono state evacuate in sicurezza.
“Tredici persone sono state curate sul posto per inalazione di fumo. Le loro condizioni sono monitorate e gli è stato fornito un supporto medico adeguato.”
António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, aveva lanciato un appello in mattinata affinché si raggiungesse un accordo durante il vertice, accogliendo con favore le richieste di chiarezza da parte di alcuni sul tema molto controverso dell’abbandono dei combustibili fossili da parte del mondo.
L’intera sede ha dovuto essere sgomberata poco dopo le 14:00 ora locale (le 17:00 ora del Regno Unito). Il Guardian ha riferito che ci sarebbero volute probabilmente diverse ore prima che ai delegati fosse consentito di rientrare.
L’incidente ha gettato nella confusione una serie di incontri attentamente coreografati. La presidenza della Cop30 stava preparando una nuova bozza del testo della decisione sul “mutirão“, un piano centrale per l’esito sperato della Cop30, che fino a giovedì conteneva un potenziale impegno a elaborare una tabella di marcia per la transizione dai combustibili fossili.
La presidenza stava tenendo una serie di riunioni cruciali con i principali gruppi negoziali.
L’Alleanza dei piccoli Stati insulari avrebbe dovuto incontrare la presidenza poco prima delle 16:00, ma l’incontro è stato annullato.
L’UE avrebbe dovuto tenere una riunione di coordinamento ministeriale alle 18:00 prima di incontrare la presidenza alle 21:00, ma tale calendario è stato messo in discussione.
La gravità dell’interruzione in questa fase dei colloqui renderà probabilmente impossibile rispettare la tabella di marcia e potrebbe far protrarre i colloqui, la cui conclusione è prevista per venerdì sera, ben oltre l’orario previsto.