Sull’imbarcazione c’erano 53 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio, si cercano i dispersi
Almeno quattro persone sono morte e 23 sono state tratte in salvo dopo che un traghetto è affondato mentre era diretto all’isola di Bali, in Indonesia. “I dati relativi al carico del traghetto parlano di 53 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio”, ha dichiarato l’agenzia di soccorso di Surabaya in un comunicato, aggiungendo che l’imbarcazione è affondata intorno alle 23:20 ora locale.
Il colpo è avvenuto alla Lce Cosmetics. Non è ancora chiaro a quanto ammonti il valore del bottino
La tecnica è sempre la stessa. Si piazzano dei mezzi per bloccare la strada e, se va bene, si entra nella ditta per portare via quanto a disposizione in meno tempo possibile. È quello che è successo anche la scorsa notte a Cerro Maggiore. Presa d’assalto la ditta Lce Cosmetics di via Edison, nell’area industriale del comune dell’hinterland di Milano.
Il colpo – Il colpo è avvenuto nella notte tra martedì 1 e mercoledì 2 luglio. La banda di ladri, non ancora identificati, ha piazzato quattro auto rubate sulla strada, impedendo il passaggio di altre vetture. Poi hanno preso un quinto mezzo con il quale hanno sfondato la vetrata di ingresso degli uffici. A quel punto si sono introdotti dentro e hanno svaligiato la ditta. I ladri sono riusciti a fuggire con il bottino. Sul posto sono intervenuto i carabinieri della compagnia di Legnano. Attualmente non è ancora stata quantificata la perdita per l’azienda e il valore (così come le quantità) del bottino.
L’assalto simile – Solo un mese fa la stessa tecnica era stata usata per un assalto in una ditta di logistica a Lacchiarella, divenuto poi una rapina. In quel caso la banda aveva sbarrato la strada con camion e chiodi sull’asfalto, aveva appiccato un incendio, ma non era riuscita nel furto ed era fuggita senza nulla.
S.N. marocchino di 29 anni era caduto da 7-8 metri facendo opere su un tetto. L’immobile in questione è a Mira, in via Maestri del Lavoro, al rifacimento della copertura stava lavorando una ditta con titolare straniero. Il ferito è in prognosi riservata
Il sospetto che il giovane con il torace schiacciato, trovato a una fermata del bus a Mestre mercoledì, fosse stato scaricato dopo un incidente sul lavoro era fondato. I carabinieri chiamati dal Pronto soccorso dell’ospedale all’Angelo dopo la segnalazione dei passanti, hanno verificato che l’uomo, S.N. marocchino di 29 anni, era caduto dall’alto facendo dei lavori su un tetto. L’immobile in questione è a Mira, in via Maestri del Lavoro, dove ha messo la sua sede l’attività delle lavanderie industriali. Il legame tra i lavori sulla copertura dell’edificio e la lavanderia stessa li stanno ancora accertando i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro (Nil). A quanto risulta, sarebbe stata chiamata una ditta esterna con proprietario straniero per l’appalto di rifacimento del tetto che presentava delle infiltrazioni. Ad affidare i lavori avrebbe provveduto la proprietà dell’immobile che è diversa da quella delle lavanderie. Perché queste ultime gestiscono solamente l’impresa su quelle mura, mentre lo stabile è di altrui proprietà. Le lavanderie di via Maestri del Lavoro a Giare di Mira non chiariscono se abbiano commissionato o no quegli interventi. Può darsi avessero segnalato i problemi al tetto concordando le opere con la proprietà.
Comunque, sulla ditta terza che avrebbe avviato un “cantiere” sul tetto – sono appena visibili gli allestimenti – stavano facendo accertamenti i militari del Nil, così come sull’esistenza di un contratto di lavoro per l’uomo salito su una macchina dopo l’incidente e scaricato sulla Castellana sotto alla tettoia di una fermata dell’autobus con le costole rotte, traumi al torace e lesioni. Ora il 29enne marocchino è ricoverato in reparto a Mestre, in prognosi riservata, e ancora sotto osservazione. I passeggeri del bus lo hanno trovato seduto, non steso sulla panca. Non parlava in lingua italiana né poteva rispondeva quando gli hanno chiesto: “Sei ferito? Ti è successo qualcosa?“. Però faceva capire di avere dei dolori al petto e mostrava le lesioni sul corpo. I passanti hanno capito che stava male e hanno chiamato il Suem 118. L’uomo, trasferito al Pronto soccorso dell’Angelo è stato raggiunto dai carabinieri allertati dai medici perché quei traumi da caduta e schiacciamento poco avevano a che fare con un malore e davano l’impressione di essere i segni di un incidente. Cercando di comunicare con il marocchino ferito, attraverso un interprete e per come poteva, visto che era in stato confusionale, i carabinieri hanno avviato le indagini risalendo a via Maestri del Lavoro a Mira, da dove un’auto era partita con lui a bordo per poi lasciarlo ferito alla fermata.
Ora l’uomo è sotto osservazione, ricoverato in reparto. Il trauma al torace comporta controlli ai polmoni e a tutti gli organi interni coinvolti nella caduta, che potrebbe essere avvenuta almeno da sette o otto metri d’altezza: l’equivalente di un secondo piano. Sempre dalle prime informazioni, mentre lavorava non avrebbe avuto protezioni né ci sarebbe stata un’impalcatura a garantire la sicurezza, ma su questo i carabinieri stanno facendo delle valutazioni in base al tipo di lavoro. Per ora tutta l’area dei lavori sul tetto è stata sospesa per irregolarità. Il sindaco di Mira, Marco Dori, che ha espresso preoccupazione e indignazione ha fatto sapere che si attiverà per capire le varie responsabilità. «Siamo di fronte a un misto esplosivo di illegalità, sfruttamento e disprezzo per la dignità umana – hanno commentato i sindacati Cgil, Cisl e Uil e il Partito Democratico – È una scena disumana e un’umiliazione per il lavoro che non possiamo accettare».
Il tecnico pretende chiarezza, accanto a lui Lautaro e Thuram. La società ha apprezzato l’autorità dell’allenatore, che servirà quando ci si ritroverà ad Appiano
Una riunione, necessaria e doverosa, dopo la tempesta di Charlotte. Prima di partire, l’Inter si è parlata a viso aperto, senza sconti, ed è già un primo passo per ritrovare il sereno: ovviamente non può essere l’unico perché le ferite del post-Fluminense sono pesanti e andranno curate in profondità. Il confronto in hotel è stato voluto direttamente da Cristian Chivu, allenatore e guida dello spogliatoio, alla presenza dell’intera squadra, in testa Lautaro, l’uomo che ha scatenato la valanga dopo la partita. E, vicino al capitano, Marcus Thuram, l’altro pezzo della ThuLa, che nella disfida con Hakan Calhanoglu si è schierato (via social) dalla parte del turco.
Come detto pubblicamente dal presidente Beppe Marotta, era soprattutto il turco l’obiettivo dell’argentino furibondo (“chi vuole andarsene, vada via…”). La successiva risposta su Instagram di Hakan era stata particolarmente appuntita (“un vero leader non cerca colpevoli”) e aveva raccolto il like, tutt’altro che casuale, del francese. Di questo e del malessere esploso dopo l’eliminazione Mondiale si è parlato a fondo: Chivu ha voluto e ottenuto un chiarimento collettivo e non solo tra Thuram e Lautaro. Nello specifico, diversi senatori del gruppo hanno preso la parola e si sono confrontati su questo complicato momento interista cercando di trovare una sintesi per andare avanti. Le vacanze aiuteranno a chiarire meglio le idee e a riposare nervi e muscoli, ma intanto è stata apprezzata l’autorità di Chivu, che servirà quando ci si ritroverà ad Appiano: il tecnico romeno ha frequentato spogliatoi di ogni tipo, anche molto tempestosi, e gestito crisi simili. Quanto e come la ThuLa sarà connessa come nei tempi migliori in campo si vedrà presto, intanto un primo mattoncino per ripartire nel migliore dei modi è stato messo: l’Inter considera, infatti, la riunione molto costruttiva.
La società biancorossa non vede l’uscita di scena di Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi, che rimarrà in possesso del 20% che sarà ceduto però entro un anno.
Pier Silvio Berlusconi (Foto: Nicolo Campo / Insidefoto)
Il Monza passa ufficialmente nelle mani statunitense. È stato infatti firmato l’accordo per la cessione del Monza da Fininvest al fondo americano Beckett Layne Ventures, con l’ufficialità arrivata poco dopo in un comunicato.
Secondo i contratti siglati fra Fininvest e la cordata guidata daBeckett Layne Ventures, società di venture capital con sede a Larchmont, nello Stato di New York. Il valore complessivo dell’operazione si dovrebbe aggirare intorno ai 45 milioni di euro: si tratta di un valore pari a circa lametà del fatturato nel bilancio al 31 dicembre 2024, pari a circa 85,7 milioni di euro.Una valutazione su cui pesa in particolare la retrocessione in Serie B del club brianzolo al termine della passata stagione. Tra i protagonisti della cordata statunitense figura anche Brandon Berger, ex responsabile del marketing del Chelsea.
L’operazione è strutturata in un primo trasferimento dell’80% delle quote, mentre il restante 20% sarà ceduto a distanza di 12 mesi dalla holding della famiglia Berlusconi.
Inoltre, è notizia di oggi, nell’operazione compaiono anche alcune importanti famiglie imprenditoriali brianzole, tra cui gli Agrati, attivi nel settore dei sistemi di fissaggio e componentistica per l’automotive, e i Fontana, a capo di un gruppo internazionale specializzato nella costruzione di stampi e nella produzione di carrozzerie in alluminio.
Di seguito il comunicato dell’ufficialità: «Fininvest e Beckett Layne Ventures (Blv) hanno sottoscritto, in data odierna, un accordo per la cessione del 100% del capitale sociale dell’Ac Monza a favore di Blv. L’operazione prevede un primo trasferimento dell’80% delle quote entro l’estate, mentre il restante 20% sarà ceduto entro giugno 2026. Fino a quel momento, Fininvest manterrà una rappresentanza nel consiglio di amministrazione del club, in linea con la propria quota di partecipazione residua. Beckett Layne Ventures, con sede negli Stati Uniti e guidata da Brandon Berger, è un partner finanziario e consulente strategico per aziende attive nei settori dello sport, dei media e dell’intrattenimento. Il team di Blv, insieme ai propri partner e advisor, tra cui Mauro Baldissoni (per diversi anni figura apicale della AS Roma), vanta una solida esperienza nello sport professionistico, con un focus particolare sul calcio europeo».
A Milano, dopo il cedimento di un’insegna alla torre Hadid, lo shopping district di Citylife è stato transennato e interdetto al pubblico. La struttura, del perso di oltre 170 tonnellate, sarà smontata e portata via a pezzi con gli elicotteri, per poi essere sostituita
Negozi e uffici chiusi, lo shopping district transennato e interdetto al pubblico, mentre a 177 metri di altezza gli operai lavorano per mettere in sicurezza l’intera piazza. Si presenta così piazza Tre Torri il giorno dopoil crollo dell’insegna in cima al grattacielo che ospita la sede di Generali. La struttura ha ceduto ieri, lunedì 30 giugno, per cause ancora da chiarire, ma l’ipotesi più verosimile è che si sia verificato un improvviso cedimento strutturale a uno dei piloni che sorregge la gigantesca scritta.
“Hanno detto che potrebbe essere stato il calore – spiega un lavoratore dello shopping district, che ha chiesto di non comparire in video -. Io però penso sia improbabile. Con il caldo di questi giorni il metallo può superare anche i 100 gradi, ma non è abbastanza per fondere l’acciaio. Ora la piazza resterà probabilmente chiusa per una settimana. I lavoratori sono tutti in smart working. Dovranno smontare la scritta e rimuoverla a pezzi portandola via con gli elicotteri. Pesa più di 170 tonnellate, sarebbe impossibile fare altrimenti“.
A smentire l’ipotesi di un cedimento dovuto all’ondata di calore degli ultimi giorni è stato anche il comandante ingegnere dei vigili del fuoco Calogero Turturici, durante la conferenza che si è svolta nel comando di Milano martedì 1 luglio, spiegando che il distacco sarebbe stato provocato dal cedimento di una struttura reticolare che sostiene una delle due insegne.“Non sembra ci siano state ripercussioni sul resto della torre. La struttura metallica, dal peso di centinaia di tonnellate, si è sdraiata sulla copertura perché qualche vincolo che la sosteneva è venuto meno, ne abbiamo messi di nuovi. Le cause possono essere molteplici, vanno approfondite: non abbiamo mai parlato di temperature elevate”. Al termine dei lavori di messa in sicurezza, ha aggiunto Turturici, “sarà rilasciata la certificazione di sicurezza da un professionista“, necessaria per far riaprire al pubblico lo shopping district di Citylife. Secondo il comando dei Vigili del Fuoco, l’intero complesso potrebbe riaprire già nella giornata di domani, mercoledì 2 luglio. Nel tardo pomeriggio dimartedì 1 luglio è stata invece riaperta la fermata Tre Torri della linea M5, chiusa per motivi di sicurezza.
Crollo insegna Generali. Che cosa potrebbe riaprire e quando
I vigili del fuoco hanno spiegato il loro intervento su Torre Generali. In attesa della certificazione, poi si potrà capire quando e che cosa riaprire
Insegna Generali (LaPresse)
Entro la serata di martedì 1 luglio saranno completati gli interventi di messa in sicurezzadell’insegnadi Generali, in cima al grattacielo Hadid a CityLife. Lo ha affermato Calogero Turturici, comandante del comando dei vigili del fuoco di Milano, durante una conferenza stampa martedì pomeriggio per aggiornare la stampa sull’intervento. Smentendo anche l
Secondo quanto ha affermato Turturici, l’insegna è crollata in seguito “a un cedimento di una struttura reticolare che sostiene una delle due insegne, ma non sembrano esserci pesanti ripercussioni“. La messa in sicurezza è consistita, tra l’altro, nella realizzazione di “vincoli sostitutivi“. L’insegna, ha detto Turturici, “è stata sdraiata sulla copertura perché qualche vincolo è venuto meno e la soluzione è stata di ripristinarli”. Nell’occasione sono stati effettuati interventi anche per le strutture di sostegno della seconda insegna, sull’altra facciata del grattacielo: “Non sappiamo se c’è un rischio concreto, ma è un ulteriore sostegno per puntellare”, ha aggiunto il comandante
Quando potrebbero riaprire la torre e il centro commerciale – Infine, le prospettive. “Dopo che saranno rilasciate le certificazioni dal direttore dei lavori di messa in sicurezza urgente, da lì si potrà capire cosa aprire”, ha detto Turturici riferendosi alla torre stessa, alla piazza e al centro commerciale, mentre la stazione Tre Torri della M5 è stata già riaperta. La certificazione dovrebbe arrivare nella serata di martedì. In questo caso, almeno la piazza potrebbe riaprire nella giornata di mercoledì. Finché non si avrà la certificazione, comunque, nulla si può dire in proposito.
Indagine per crollo colposo – I vigili del fuoco e l’azienda Generali hanno confermato che non ci sono stati danni a persone o a edifici circostanti. A cedere è stata la struttura interna tubolare dell’insegna, alta circa 15 metri e ancorata sull’ultimo piano dell’edificio. Le cause sono da chiarire, c’è chi ha parlato delle alte temperature che avrebbero messo a dura prova l’impianto. Proprio nella serata di ieri è stata effettuata una ricognizione aerea con droni per avere un quadro più chiaro. Le foto e i video verranno inseriti tra gli atti dell’inchiesta: la procura di Milano è pronta ad aprire un fascicolo d’indagine per crollo colposo in mano alla pm Francesca Celle. Si sta valutando se procedere con il sequestro della Torre o di parte di essa.
La vicenda a Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza
A Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza, due operai che stavano lavorando in una buca – alle 15.30 circa – sono stati colti da malore, probabilmente a causa del caldo. Uno dei due uomini è finita in coma: i soccorsi arrivati sul post hanno intubato il lavoratore e lo hanno trasportato in elicottero all’ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa.
Emergenza caldo – L’Italia e il resto dell’Europa sono alle prese con un’ondata di calore senza precedenti. Quarantatre gradi in Spagna (dopo i 46 di sabato)e nel sud del Portogallo
Quaranta gradi in Francia e Italia, in particolare in Toscana e nelle zone interne della Sardegna. Ma anche in Lombardia dove un’ordinanza del presidente Attilio Fontana, prevede dal 2 luglio e fino al 15 settembre, lo stop dell’attività lavorativa all’aperto tra le 12:30 e le 16:00 nelle aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche nei giorni in cui sarà segnalato su workclimate un livello di rischio ‘alto’.
Nel pomeriggio di ieri, una donna di 53 anni è morta a Bagheria, in provincia di Palermo, mentre passeggiava in via Aiello. Secondo quanto si apprende, la donna, che soffriva di patologie cardiache, è stata colta da malore per il gran caldo, perdendo i sensi e svenendo sul marciapiede. Per la signora non c’è stato nulla da fare. La salma è stata restituita alla famiglia per celebrare i funerali.
CALDO RECORD IN EUROPA
Gli effetti della canicola sulla salute
Alessandro Miani, presidente della Società Italianadi medicina ambientale
“Temperature eccessivamente elevate possono provocare disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi, ma anche problemi gravi,dalla congestione alla disidratazione, aggravando le condizioni di salutedi persone con patologie cronichepreesistenti” Alessandro Miani, presidente della Società Italianadi medicina ambientale
I rischi a cui prestare attenzione
Insolazione:
Determina anche eritemi e ustioni
Crampi, Edema:
Ritenzione idrica negli arti inferiore e vasodilatazione periferica prolungata
Congestione Disidratazione Colpo di calore
Malessere generale, mal di testa, nausea e vertigini
L’aumento delle temperature provoca “un surriscaldamento e la dilatazione dei cavi elettrici, senza contare l’utilizzo dei climatizzatori che sovraccaricano la rete”
Diverse zone della città di Bergamo sono rimaste senza corrente nel pomeriggio di oggi, martedì 1 luglio.Semafori spenti, gente chiusa in ascensore, allarmi impazziti, centralini della Polizia locale e dei vigili del fuoco roventi.Il blackout è stato generato da un guasto alla rete elettrica di media tensione, alla quale stanno lavorando i tecnici di Enel ormai da diverse ore.
In mattinata la corrente era saltata in Città Alta, lasciando abitazioni ed esercizi commerciali senza elettricità per circa un’ora. Nel primo pomeriggio invece, il blackout ha interessato il centro città e la zona dello stadio, pare per una causa indipendente dalla prima. La corrente va e viene, ma tutto dovrebbe tornare alla normalità già in serata.
Probabilmente il guasto, fa sapere Enel, è dovuto alle alte temperature di questi giorni, “che provocano un surriscaldamento con conseguente dilatazione dei cavi”. Problema al quale si aggiunge “il sovraccarico della rete dovuto ai numerosi impianti di aria condizionata” sparati al massimo per rinfrescare case, uffici e negozi.
La Polizia locale si è subito attivata per regolare il traffico, dato che numerosi semafori hanno smesso di funzionare. Decine di agenti sono impegnati negli incroci più trafficati. Anche il centralino dei vigili del fuoco è preso d’assalto: la maggior parte delle richieste arriva da persone che sono rimaste intrappolate negli ascensori.
Il caldo intenso ha investito tutta l’Europa. In Italia le Regioni cercano di prevenire i malori di chi lavora all’aperto: in Lombardia, dal 2 luglio e al 15 settembre, sarà vietata l’attività lavorativa all’aperto tra le 12:30 e le 16 nelle aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche. Lo prevede un’ordinanza del presidente della Regione, Attilio Fontana, dopo una riunione con le organizzazioni sindacali e i datori di lavoro convocata dall’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, in merito al caldo record degli ultimi giorni. Il divieto sarà in vigore nei giorni in cui sarà segnalato un livello di rischio “alto“ sulla mappa aggiornata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/.
Fontana: “Priorità è tutelare la salute dei lavoratori” – “La nostra priorità è la tutela della salute dei lavoratori – ha detto Fontana -, soprattutto in momenti come questi in cui il caldo diventa particolarmente insopportabile. L’ordinanza rappresenta un passo importante per garantire che le attività produttive si svolgano nel rispetto delle condizioni di sicurezza e salute“. Sono escluse dall’applicazione del divieto le attività urgenti e di pubblica utilità, purché siano adottate tutte le misure di prevenzione previste.
Le attività escluse dall’ordinanza – Il divieto non si applica alle pubbliche amministrazioni, ai concessionari di pubblico servizio, ai loro appaltatori, agli interventi di protezione civile e di salvaguardia della pubblica incolumità. L’ordinanza sarà trasmessa ai Prefetti, ai sindaci dei Comuni lombardi, alle Ats, Asst, alle organizzazioni sindacali, ai rappresentanti delle imprese e delle associazioni di categoria, affinché vengano adottate tutte le misure necessarie. “Continueremo a monitorare attentamente la situazione e ad adottare tutte le misure necessarie” ha concluso Fontana.
Le 13 Regioni che hanno adottato provvedimenti anti-caldo – Non solo la Lombardia. Ad adottare provvedimenti contro il caldo record sono state anche Abruzzo, Emilia-Romagna, Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana. Sono quindi in tutto 13 le Regioni che hanno emanato ordinanze volte a evitare che nei giorni di afa i lavoratori siano costretti a fare lavori fisicamente impegnativi sotto il sole cocente. Lo stop comunque scatta soltanto quando c’è un rischio alto di temperature torride, ossia in caso di bollino rosso, e la durata varia da Regione a Regione.
Le raccomandazioni dell’Oms – Dall‘Oms arrivano poi le raccomandazioni per contrastare le ondate di calore: evitare di esporsi al caldo nelle ore centrali della giornata, mantenere la casa fresca, rinfrescare il proprio corpo, tenersi a contatto con chi è vulnerabile sono le quattro raccomandazioni dell’Oms.
In Francia è scattato l’allarme caldo, per le temperature che raggiungeranno anche i 41 gradi: l’agenzia meteorologica francese Meteo France ha lanciato l’allerta rossa per ondata di calore in 16 regioni. Nella capitale francese il caldo estremo ha portato alla chiusura della cima della Torre Eiffel almeno fino a domani, 2 luglio, mentre in diverse zone oltre 1.300 scuole resteranno parzialmente o totalmente chiuse.
Il numero verde per assistere la popolazione – L’episodio di caldo torrido dovrebbe raggiungere il picco a metà settimana, con punte a 41 gradi. Intanto, il governo di Parigi ha attivato un numero verde gratuito “Canicule Info“, per assistere la popolazione.
In Spagna toccati i 46 gradi – Il caldo intenso ha investito tutta l’Europa, con temperature record oltre i 40 gradi dalla Francia alla Germania, dalla Grecia alla Spagna. In Spagna sabato scorso i termometri di El Granado a Huelva, nella regione meridionale dell’Andalusia, hanno raggiunto i 46 gradi, un livello mai registrato prima in questo periodo dell’anno superando il precedente primato di 45,2 registrato a Siviglia nel 1965, segnala l’Agenzia statale di meteorologia Amet. L’ondata eccezionale di caldo ha avuto già effetti tragici a Barcellona, dove è stata avviata un’indagine sulla morte di una dipendente dei servizi di pulizia comunali, di 51 anni, avvenuta sabato dopo aver ultimato il suo turno di lavoro.
Diversi gli interventi dei vigili del fuoco nella zona centro-nord della città
Cali di tensione e sistemi elettrici dei condomini che faticano a reggere. Nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio i vigili del fuoco di Milano sono intervenuti a causa di diverse segnalazioni di ascensori bloccati.
Sistema elettrico sovraccarico . Secondo quanto riferito, la situazione è stata critica nella zona centro-nord della città da dove è arrivata la maggior parte delle richieste di intervento per ascensori bloccati “per problemi di energia elettrica“.
È molto probabile che si sia verificato un blackout localizzato, causato da un sovraccarico della rete elettrica specialmente nelle ore notturne quando i condizionatori e altri dispositivi restano accesi per contrastare le temperature roventi di questi giorni. Questo tipo di interruzione può bloccare gli ascensori, che si fermano automaticamente per sicurezza.
Informazioni e supporto per i residenti – Sul portale Unareti è a disposizione dei cittadini un motore di ricerca, attraverso cui è possibile ricevere informazioni in tempo reale sulla propria utenza. Le stesse informazioni sono consultabili anche inviando un messaggio – specificando il proprio indirizzo di fornitura – via sms o Whatsapp al numero 339.9958463o all’account telegram @unareti_bot.