In Turchia una piccola imbarcazione che trasportava migranti si è schiantata contro gli scogli al largo della città costiera di Cesme, nel Mar Egeo
Nuova strage dimigrantinel Mar Mediterraneo. In Turchia un gommone che trasportava migranti si è schiantato contro gli scogli al largo della città costiera di Cesme, nel Mar Egeo, uccidendo le sette persone a bordo. Una persona è stata salvata da un peschereccio che ha poi allertato la guardia costiera. Altre diciotto persone, tra cui alcuni bambini, sono state tratte in salvo sulla piccola isola di Karaada, vicino a Cesme.
Il gommone ha urtato gli scogli – Un elicottero, quattro imbarcazioni della guardia costiera e una squadra di sommozzatori sono stati coinvolti nell’operazione di ricerca e soccorso. Una persona risulta ancora dispersa. “Continueremo la nostra lotta ininterrotta contro gli organizzatori del traffico di migranti che causano la morte di neonati, bambini e persone innocenti vendendo speranza“, ha twittato il ministro degli Interni Ali Yerlikaya.
Sulla rotta centrale – Intanto, con la finestra meteo favorevole, che durerà per tutto luglio, aumenta il numero di barche e barchini sulla rotta centrale del Mediterraneo, tra Nordafrica e Italia. La nave ong ieri OceanViking ha salvato 93 persone, incluse 4 donne e 3 bambini, da un barcone di legno a due ponti. Durante il salvataggio, alcuni uomini mascherati sono arrivati con un gommone, si sono imbarcati sulla barca con i sopravvissuti ancora a bordo, scatenando il panico. In molti si sono tuffati in mare. Mentre i soccorritori tentavano di recuperare i naufraghi, i due uomini hanno assicurato la barca con delle cime e l’hanno portata via.
Bugün İzmir Çeşme ilçesinde saat 10:47'de Çeşme Karaada üzerinde bir grup düzensiz göçmen olduğu, bölgede bulunan balıkçı teknesi tarafından 1 düzensiz göçmenin denizden alındığı ve denizde… pic.twitter.com/Tloqvi8XpO
“A malincuore devo comunicare che ho dovuto rinunciare alla gara di oggi per un dolore sentito nel bicipite femorale durante il riscaldamento”
Gimbo Tamberi ha deciso di non gareggiare, per un dolore al bicipite femorale avvertito in riscaldamento, a Szekesfehervar, in Ungheria, per la tappa Gold del Continental Tour. “A malincuore devo comunicare che ho dovuto rinunciare alla gara di oggi per un dolore sentito nel bicipite femorale durante il riscaldamento – l’annuncio di Tamberi sui social -. Spero non sia nulla di grave ma la verità è che a 30 giorni dalle Olimpiadianche un capello storto è grave! Questa cosa mi sta logorando l’anima, sono riuscito a fare praticamente solo una gara quest’anno e il sogno della mia vita è praticamente arrivato!Purtroppo penso che sarà a rischio anche la Diamond League di Montecarlo del 12 luglio, in 3 giorni dubito che sarà tutto a posto. Non ho veramente parole… Spero con tutto il cuore che sarò in grado di tornare presto in pedana per continuare ad inseguire quello per cui lavoro ogni singolo giorno ormai da 3 anni. Vi tengo aggiornati”.
L’anticiclone africano ha fatto impennare le temperature da Nord a Sud con picchi compresi tra i 35-40°. Giovedì 7 citta in massima allerta, anche Roma
Scatta l’allerta caldo oggi, mercoledì 10 luglio, sull’Italia. L’anticiclone africano ha fatto impennare le temperature da Nord a Sud con picchi compresi tra i 35-40°. Secondo il bollettino del ministero della Salute, che elabora le previsioni per 27 città italiane, oggi saranno 13 quelle da bollino arancione e 12 da bollino giallo.
Sul livello di allerta caldo 2 ci sono Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone,Latina, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo. Le temperature elevate possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare nei sottogruppi di popolazione suscettibili.
Domani, giovedì, saranno 7 le città con il bollino rosso, il massimo livello di allerta. Si tratta di Campobasso, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, RomaeTrieste, con ben 4 di questi centri urbani con il bollino rosso che si trovano nel Lazio, particolarmente colpita da quest’ondata di calore.
Ondate di calore, ecco come affrontarle – Le alte temperature, in sé, non sono un problema per l’organismo. Il corpo, infatti, regola la propria temperatura: in caso di troppo caldo si raffredda impiegando il sudore che, depositandosi sulla pelle ed evaporando, è in grado di disperdere il calore. Tuttavia, in alcuni casi, questi meccanismi non sono sufficienti a contrastare lo stress che viene dall’ambiente, perché questo è eccessivo o perché i meccanismi non sono abbastanza efficienti.
Succede quando la temperatura dell’ambiente è troppo alta ed è accompagnata da elevati tassi di umidità. In questi casi il sudore non evapora con sufficiente velocità e il corpo non si raffredda in maniera efficiente. La temperatura può dunque aumentare mettendo a rischio molti organi. A volte, invece, è l’organismo a non essere sufficientemente capace di gestire lo stress ambientale: è il caso dei bambini molto piccoli e degli anziani, delle persone malate o che assumono alcuni farmaci, di quanti hanno consumato droghe e alcol.
La gravità dei disturbi che sono conseguenza del caldo varia sulla base delle condizioni ambientali, delle caratteristiche individuali, della durata dell’esposizione. Il disturbo più comune legato al caldo è la spossatezza: è dovuta perdita eccessiva di acqua e di sali contenuti nel sudore. Altrettanto comuni sono i crampi: rappresentano un’ulteriore conseguenza della perdita di liquidi che non sono stati opportunamente reintegrati con l’alimentazione.
Molte persone, a causa del caldo lamentano edema (vale a dire gonfiore) soprattutto agli arti inferiori. È la conseguenza dello sforzo dell’orgasmo di disperdere calore. Per fare ciò, infatti i vasi sanguigni periferici si dilatano per consentire un maggiore scambio di calore. Tra le conseguenze comuni delle ondate di calore c’è la perdita temporanea e improvvisa di coscienza (lipotimia). È dovuta a un calo di pressione arteriosa dovuto al ristagno di sangue nelle zone periferiche e quindi a un mancato apporto di sangue al cervello. Il colpo di calore è la conseguenza più seria delle ondate di calore. Se non si interviene con urgenza può provocare gravi conseguenze.
Il decalogo
Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata Indossare un abbigliamento adeguato e leggero Rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro Ridurre la temperatura corporea Ridurre il livello di attività fisica Bere con regolarità ed alimentarsi in maniera corretta Adottare alcune precauzioni se si esce in macchina Conservare correttamente i farmaci Adottare precauzioni particolari se si è a rischio Sorvegliare e prendersi cura delle persone a rischio
L’azzurra nei quarti si è imposta nettamente 6-2, 6-1 in meno di un’ora: “E’ un sogno essere qui, in semifinale lotterò su ogni palla”
L’azzurra Jasmine Paolini batte la statunitense Emma Navarro oggi per 6-1, 6-2 e vola in semifinale nel tabellone del singolare femminile di Wimbledon.
La 28enne di Bagni di Lucca, n.7 del ranking Wta, in meno di un’ora supera nettamente la n.17 Wta, che aveva vinto le tre sfide precedenti con l’azzurra, tutte disputate sul cemento negli ultimi nove mesi.
Ora Paolini se la vedrà in semifinale con la croata Donna Vekic, n.37 Wta, che nei quarti ha superato in rimonta la sorprendente neozelandese Lulu Sun, n.123 del ranking, partita dalle qualificazioni.
Paolini: “E’ un sogno essere qui, in semifinale lotterò su ogni palla” – “Fino a pochi giorni fa non avevo vinto una partita sull’erba? E’ incredibile, è eccezionale vincere una gara su questo campo – dice Paolini – Sono talmente contenta di essere in semifinale che non so cosa dire. E’ così speciale, è un sogno essere qui. Quando ero una bambina vedevo le finali qui ed è strano esserci ora. Ho giocato un gran bel match, lei è tosta come avversaria e ci avevo perso tre volte“. L’azzurra grazie al risultato di oggi è già virtualmente la numero 5 del ranking Wta. Poi, sulla prossima sfida con Donna Vekic: “Certo che sarà dura, in semifinale giochi con avversari forti, sta giocando in maniera ottima, cercherò di dare il 100% e combatterò su ogni palla“.