L’epicentro a Tramonti di Sopra, in provincia di Pordenone
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.5 secondo i dati Ingv è stata registrata questa sera con epicentro a quattro chilometri a nord di Tramonti di Sopra (Pordenone). Il sisma è stato registrato alle 22.19 a una profondità di 12 chilometri ed è stato avvertito chiaramente in tutta la regione, da Pordenone a Udine, a Trieste.
Gabriella Sturani aveva conosciuto il rocker a sedici anni ed era rimasta incinta
“Non avrei mai pensato che la Gabriella se ne sarebbe andata prima di me. Caro Lorenzo tua mamma sarà sempre VIVA nei nostri ricordi più belli. Ti abbraccio forte… Ti sono vicino… E ti voglio bene”. Vasco Rossi saluta così la sua Gabri, Gabriella Sturani che ha ispirato la canzone del ‘93 e con cui ha avuto il figlio maggiore Lorenzo che lo ha reso nonno di due nipotine.
“Adesso ascoltami non voglio perderti però non voglio neanche neanche illuderti quest’avventura è stata una follia è stata colpa mia tu hai sedici anni ed io…” cantava infatti nella canzone il Blasco. La donna aveva raccontato qualche tempo fa la storia d’amore che l’aveva legata al rocker, due anni insieme tra l’83 e l’85 poi era rimasta incinta e aveva deciso di avere il figlio da sola. Nel 2003 poi lo aveva riconosciuto.
Solo pochi giorni fa in occasione della festa del papà Vasco aveva dedicato un post ai suoi tre figli: Luca, Lorenzo e Davide. Ha scritto: “Sono orgoglioso dei miei figli e loro lo sanno che ci sarò sempre per tutti e tre”. A quel messaggio aveva risposto proprio Lorenzo: “’Sei l’ombra di tuo padre, non sarai mai nessuno, a lui non interessi, sei nato per errore’. Sono solo alcune delle frasi che mi sono sentito dire in questi anni e che alcuni continuano a dire pensando di ‘ferire’. Io invece mi sono sempre trovato davanti un uomo forte, che con me ha sempre usato il metodo ‘bastone e carota’, un padre che non ha mai avuto peli sulla lingua, che quando c’era da incazzarsi si incazzava… ma dopo un po’ si scioglieva. Un padre che pur con la sua vita mi ha sempre ascoltato, consigliato e a volte sono riuscito a non ascoltarlo: ‘non ti sposare’ consigliava ridendo, ‘papà mi sposo’ ed era felicissimo. Io sono fiero ed orgoglioso di vivere sotto l’ombra più bella che potesse capitarmi nella vita, è un orgoglio oltre che una fortuna: perché oggi tutto quello che ho lo devo ai suoi insegnamenti e atteggiamenti da padre. Auguri babbo”.
Pullman Flixbus si ribalta in autostrada: almeno 5 morti e 12 feriti gravi. «I soccorsi dureranno fino a sera, A9 chiusa tutto il giorno»
Il mezzo della compagnia low cost è uscito di strada per ragioni ancora sconosciute. Poi il dramma: il veicolo si è ribaltato senza lasciare scampo ad alcuni passeggeri. I due autisti in salvo
Ancora un incidente per un pullmanFlixbus. In Germania, sull’autostrada A9 vicino Lipsia, un mezzo della compagnia low cost Flixbus si è ribaltato. Drammatico il primo bilancio:almeno 5 morti, «ma il numero preciso potrà essere reso noto solo più tardi», ha rivelato un portavoce della polizia. Diverse le persone gravemente ferite, come riportato dall’agenzia tedesca Dpa. Un portavoce della polizia di Lipsia ha indicato in «oltre 20» il numero di persone rimaste ferite.
Auf der A9 bei Leipzig ist ein Reisebus aus #Berlin verunglückt. Der Unfall passierte zwischen Wiedemar und Schkeuditzer Kreuz. Die Autobahn ist in beide Richtungen voll gesperrt. Es gibt mehrere Tote und Verletzte. Regelmäßige Updates findet ihr hier https://t.co/8vt9SAr5pFpic.twitter.com/eBSP3eMJOW
Lingua originale: tedesco. Traduzione di https://translate.google.com/ Un pullman di #Berlin ha avuto un incidente sulla A9 vicino a Lipsia. L’incidente è avvenuto tra Wiedemar e Schkeuditzer Kreuz. L’autostrada è completamente chiusa in entrambe le direzioni. Ci sono diversi morti e feriti. Puoi trovare aggiornamenti regolari qui https://rbburl.de/busunfalla9
Il pullman era in viaggio per Zurigo quando è uscito di strada per ragioni ancora sconosciute.
Poi il dramma: il veicolo si è ribaltato senza lasciare scampo ad alcuni dei passeggeri. Il Flixbus è finito fuori strada finendo tra i cespugli in un rettilineo tra lo svincolo di Wiedemar e quello di Schkeuditzer Kreuz, restando su un fianco.
Evacuati i sopravvissuti – Secondo i media locali, a bordo c’erano 53 passeggeri e due autisti(usciti vivi dall’incidente). L’autobus è stato raddrizzato a mezzogiorno con l’ausilio di cinghie per consentire l’evacuazione dei sopravvissuti. «I nostri pensieri – ha riferito alla LVZ il portavoce di Flixbus Sebastian Meyer – sono rivolti a tutte le persone colpite da questo incidente e alle loro famiglie».
Autostrada A9 chiusa «fino a sera» – L’incidente è avvenuto Intorno alle 9.45 tra Wiedemar e Schkeuditzer Kreuz.Chiusa la autostrada A9 in entrambe le direzioni per l’intervento dei soccorsi. I media locali riferiscono che la situazione è ancora piuttosto confusa: nel tratto autostradale ambulanze, polizia e anche un elicottero dei soccorsi.
Nonostante l’operazione di evacuazione dei sopravvissuti sia terminata, l’autostrada «potrebbe rimanere chiusa fino a sera», ha detto all’agenzia di stampa tedesca un portavoce della polizia sul luogo dell’incidente.
Sconosciuta la nazionalità delle vittime – Secondo il Leipzig Volkszeitung, un giornale locale della città di Lipsia, gli ospedali si stanno preparando ad accogliere molti feriti, di cui almeno una dozzina in gravi condizioni. Il pronto soccorso è stato allertato e le sale operatorie e diagnostiche sono state preparate e tenute in attesa per un’operazione «su larga scala», ha dichiarato un portavoce dell’ospedale Deaconess di Lipsia.
Come riporta LaPresse, che cita la polizia, è ancora sconosciuta l’identità delle vittime. «Attualmente – hanno detto le autorità – non si conoscono ancora le nazionalità dei passeggeri rimasti coinvolti» nel grave incidente.
Incidente simile a quello del 2019 – Non è la prima volta che questo tratto della A9 è teatro di un incidente che riguarda la compagnia Flixbus. Come ricordato dalla Bild, nel maggio 2019 si era verificata una situazione simile, 15 chilometri a sud. Anche il quel caso il pullman si era ribaltato e una donna era morta. Nello schianto rimasero ferite oltre 70 persone, alcune in modo grave.
🚨Gegen 9:45 Uhr ereignete sich auf der #A9 bei #Leipzig zwischen #Wiedemar und dem #SchkeuditzerKreuz ein schwerer Verkehrsunfall, bei dem auch ein Reisebus beteiligt ist. Die Fahrbahn in Richtung München ist derzeit voll gesperrt.
Lingua originale: tedesco. Traduzione di https://translate.google.com/ Intorno alle ore 9:45 si è verificato un grave incidente stradale in #A9 in #Leipzig tra #Wiedemar e #SchkeuditzerKreuz , nel quale è rimasto coinvolto anche un autobus. La strada in direzione di Monaco è attualmente completamente chiusa.
Investigatori Gdf scavano tra messaggi e mail dopo perquisizioni
È iniziata ieri e sta proseguendo l’attività di estrapolazione dei dati, attraverso copie forensi, dai telefoni e da altri dispositivi informatici, come tablet, sequestrati nell’inchiesta della Procura di Milano sulla vendita del Milan da Elliott a RedBird dell’agosto 2022.
L’accertamento tecnico segue le perquisizioni, eseguite il 12 marzo dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, anche in alcuni uffici di Casa Milan, a carico dell’Ad Giorgio Furlani e del suo predecessore Ivan Gazidis, tra gli indagati per ostacolo alle funzioni di vigilanza della Federcalcio, a cui i pm hanno trasmesso il decreto di perquisizione per eventuale approfondimenti sul fronte della giustizia sportiva.
Le difese degli indagati hanno deciso di non ricorrere al Riesame contro le perquisizioni e i sequestri. Dopo l’effettuazione delle copie forensi di tutti i dispositivi prenderanno il via le analisi degli investigatori con una quarantina di parole chiave già selezionate per andare a scavare tra mail e messaggi scambiati e altri documenti utili. Tra l’altro, proprio dalle analisi sui dispositivi si attendono risposte e riscontri sull’ipotesi contestata di un controllo ancora attuale da parte di Elliott sul Milan, come una sorta di proprietario “occulto” dopo quella presunta vendita simulata, secondo l’accusa, al fondo di Gerry Cardinale. Proprio dopo aver rintracciato un documento, in relazione a voci dello scorso dicembre su possibili nuovi soci “arabi” del Milan, la Procura ha deciso di effettuare le perquisizioni, per fare luce così “sull’attuale assetto proprietario“, andando a vedere, in sostanza, chi davvero stava lavorando a quelle trattative.
L’altoatesino gli ha portato un asciugamani e ghiaccio per aiutarlo
Jannik Sinnernon solo atleta e campione, ma anche esempio di solidarietà durante il suo incontro con O’Connell in cui ha aiutato un tifoso svenuto sugli spalti. Il match valido per gli ottavi di finale dell’Atp di Miami è stato interrotto per circa una decina di minuti a causa del malore di un tifoso presente sugli spalti. Il campione italiano è intervenuto repentinamente una volta capita la situazione. La partita è stata così sospesa per 10 minuti prima di riprendere.
Cosa è successo – Durante il match, l’arbitro è stato richiamato perché alle sue spalle un tifoso presente al match aveva perso i sensi. Per permettere l’ intervento dei paramedici, l’incontro è stato fermato con l’appassionato di tennis che ha accusato un malore a causa delle alte temperature e per l’umidità. Durante il torneo, infatti, Chazaux era svenuto, mentre Matteo Berrettini ha rischiato di cadere a terra salvandosi solo grazie alla sua racchetta su cui si è sostenuto.
Il gesto di Sinner – Una volta aver intuito la situazione, Sinner non è rimasto a guardare con le mani in mano e ha deciso di prendere in mano la situazione. In attesa dei paramedici, che hanno impiegato qualche minuto prima di raccogliere tutto il necessario e arrivare sul luogo, Jannik ha ceduto la sua acqua e succhi energetici per far fronte all’emergenza. Inoltre, mentre passava le bottiglie, ha fornito anche il suo asciugamano del torneo e il ghiaccio in modo tale da raffreddare il tifoso che aveva accusato il malore. In tutto ciò, coordinava il passaggio del materiale direttamente dal campo.
Jannik Sinner sent water & towels up to someone in the crowd who fainted in Miami.
Lingua originale: inglese. Traduzione di https://translate.google.com/ Jannik Sinner ha inviato acqua e asciugamani a qualcuno tra il pubblico che è svenuto a Miami.
La tragedia sul treno regionale, l’uomo era residente a Termoli ma originario di Foggia. Si chiamava Antonio D’Acci e aveva 61 anni
Aveva 61 anni ed era originario di Foggia, anche se era residente a Termoli, il macchinista morto per un malore questo pomeriggio 26 marzo mentre era alla guida del convoglio regionale che collega Pescara a Sulmona.
Prima che il cuore di Antonio D’Acci smettesse di battere (si sono rivelati inutili i tentativi dei sanitari di rianimarlo), l’esperto macchinista di Trenitalia in servizio da quasi 40 anni, è riuscito a mettere in salvo tutti i passeggeri arrestando tempestivamente la corsa in aperta campagna.
La circolazione ferroviaria è stata sospesa. I treni, bloccati tra l’interporto d’Abruzzo e Manoppello, luogo della tragedia, subiranno ritardi, variazioni e cancellazioni.
Trenitalia ha organizzanto i bus sostitutivi tra le stazioni di Chieti e Manoppello.
Per i rilievi sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Penne intervenuti insieme ai vigili del fuoco.
Steven Zhang – (Foto: Francesco Pecoraro/Getty Images)
Anche nel corso della stagione 2023/24 la proprietà del club nerazzurro ha scelto di convertire propri debiti in capitale: ecco come funziona la norma.
L’azionista di maggioranza dell’Inter, ovverosia Suning, ha deciso di convertire in capitale circa 22 milioni di euro con efficacia a partire dal 31 marzo 2024, dopo i 76 milioni già convertiti lo scorso 25 settembre 2023 e i 10 milioni convertiti nel giugno 2023. In che cosa consiste questo passaggio tecnico? C’è stata una nuova iniezione di capitale da parte della famiglia Zhang?
Si tratta, dicevamo, di un passaggio tecnico legato alla scelta di come la proprietà dell’Inter ha deciso di finanziare il club nelle ultime stagioni. Dopo un iniziale aumento di capitale da 142 milioni di euro nel giugno 2016, infatti, Suning ha versato circa 462 milioni di euro nelle casse del club solo attraverso finanziamenti soci fruttiferi di interessi, di cui 51 milioni nel corso del 2022/23 (derivanti questi ultimi dal prestito garantito agli Zhang dal fondo Oaktree). La scelta è quindi stata quella di non procedere con aumenti di capitale, che avrebbero portato ad intervenire o diluire la quota degli altri azionisti (in particolare LionRock, che oggi possiede ancora il 31,05% del club nerazzurro). E, in quanto finanziamento dai soci, la quota relativa finiva a bilancio come debito nei confronti appunto dei soci.
Nel corso degli anni, Suning ha sempre scelto di convertire i propri crediti verso l’Inter in quota capitale. Cosa significa? Si tratta di una possibilità prevista dall’OIC (Organismo Italiano di Contabilità): «Al fine di estinguere il debito iscritto in bilancio, il debitore può convertire, in tutto o in parte, il proprio debito in capitale. L’operazione viene realizzata mediante l’emissione (o altre forme di assegnazione) di quote o azioni da parte del debitore e la loro assegnazione al creditore», si legge nel principio contabile 19 delle OIC. In sostanza, quindi, il creditore (in questo caso Suning) rinuncia al proprio debito, che viene convertito in capitale, rafforzando quindi il patrimonio netto del debitore (l’Inter).
Complessivamente, infatti, nel corso degli ultimi anni, Suning ha deciso di rinunciare al rimborso di circa 450 milioni, convertiti tutti in capitale nel corso degli anni. Secondo i dati di Inter Media and Communication, al 31 dicembre scorso rimanevano debiti per finanziamenti soci pari a 25 milioni di euro, più interessi maturati per 30,5 milioni. Il passaggio reso noto oggi, quindi, non significa che sono arrivati nuovi versamenti per 22 milioni (nel corso del 2022/23 dalla proprietà sono arrivati infatti 51 milioni mentre al momento attuale non ne sono arrivati altri nel corso del 2023/24), ma che Suning ha rinunciato al rimborso degli stessi.
A cosa serve questa decisione? In particolare modo, nel caso in questione per l’Inter servirà per coprire le perdite a livello di patrimonio netto. Se infatti per quanto riguarda le perdite nel 2020/21 e nel 2021/22 l’Inter ha deciso di sfruttare la norma dello Stato, emanata in periodo Covid, che permette di rinviare il ripianamento della perdita dei singoli esercizi entro il quinto esercizio (cioè sino al 2027 di fatto), ormai questa possibilità non è più attuabile e serve quindi rinforzare il patrimonio netto per ripianare le perdite previste nel bilancio che chiuderà al 30 giugno 2024. In altri casi, ma non dovrebbe trattarsi del caso in questione per l’Inter, la conversione permette anche di ridurre l’indebitamento complessivo, tematica che può tornare utile ad esempio per il rispetto delle norme FIGC (in particolare ad esempio entro il 31 marzo vanno depositati i documenti legati alla situazione patrimoniale intermedia anche per il tema dell’indice di liquidità) e UEFA.
Francesco Acerbi – (Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images)
Il difensore non è stato punito dal Giudice Sportivo dopo i fatti accaduti durante la sfida di campionato Inter-Napoli.
Niente stangata per il difensore dell’Inter Francesco Acerbi: il Giudice Sportivo della Lega Serie A Gerardo Mastrandrea ha infatti deciso di non squalificare il giocatore per mancanza di prove.
“Il Giudice Sportivo:
Vista la decisione interlocutoria di cui al C.U. n. 192 del 19 marzo 2024, con cui, letto il referto del Direttore di gara, sono stati disposti approfondimenti istruttori, a cura della Procura federale, sentiti se del caso anche i diretti interessati, in ordine a quanto riportato nel referto stesso circa eventuali espressioni di discriminazione razziale proferite dal calciatore della Soc. Internazionale Francesco Acerbi nei confronti del calciatore della Soc. Napoli Juan Guilherme Nunes Jesus”
Vista la documentazione pervenuta dalla Procura Federale, in particolare i verbali di audizione dei diretti interessati, compreso il video dello scontro di gioco depositato dal calciatore Juan Jesus, nonché lo stralcio della registrazione dei pertinenti colloqui Arbitro/Sala VAR;
Sentito il Direttore di gara sullo svolgersi dei fatti in campo;
Ritenuto di dover premettere che l’odierno procedimento si è incardinato presso il Giudice sportivo nazionale a norma degli art. 65, 66e 68 CGS, sulla base dunque delle risultanze dei documenti ufficiali e in particolare di quanto riportato nel referto del Direttore di gara circa gli accadimenti in campo al minuto 13° del secondo tempo di gara, puntualmente rappresentati dall’Arbitro medesimo, che riferiva in particolare: quanto segnalatogli dal calciatore Juan Jesus circa le presunte espressioni offensive di discriminazione razziale da parte del calciatore Francesco Acerbi; la piena disponibilità manifestata dall’Arbitro stesso per ogni eventuale e conseguente decisione; l’interruzione del gioco al fine di consentire un chiarimento tra i calciatori; la ripresa del gioco infine (dopo un’interruzione durata circa un minuto e trenta secondi) in seguito al confronto tra i calciatori e non avendo espresso il calciatore Juan Jesus alcun dissenso al riguardo;
Rilevato che la sequenza dei fatti in campo, ricostruita in base ai documenti ufficiali, con l’ausilio del Direttore di gara e comunque visibile in video, muovendo necessariamente dallo scontro di gioco e dall’atto del proferimento di alcune parole da parte dell’Acerbi nei confronti di Juan Jesus è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte, peraltro non platealmente (con modalità tali cioè da non essere percepite dagli altri calciatori in campo, dagli Ufficiali di gara o dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di giuoco), dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo “offendente”, il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore della Soc. Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore “offeso” (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale;
Rilevato, altresì, che la condotta discriminatoria, per la sua intrinseca gravità e intollerabilità, perdipiù quando riferita alla razza, al colore della pelle o alla religione della persona, deve essere sanzionata con la massima severità a norma del Codice di giustizia sportiva e delle norme internazionali sportive, ma occorre nondimeno, e a fortiori, che l’irrogazione di sanzioni così gravose sia corrispondentemente assistita da un benché minimo corredo probatorio, o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza (cfr. per tutte Corte federale d’appello, SS.UU., 11 maggio 2021, n. 105);
Rilevato che nella fattispecie la sequenza degli avvenimenti e il contesto dei comportamenti è teoricamente compatibile anche con una diversa ricostruzione dei fatti, essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale;
Ritenuto pertanto che non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata
PER QUESTI MOTIVI
di non applicare le sanzioni previste dall’art. 28 CGS nei confronti del calciatore Francesco Acerbi (Soc. Internazionale).